~ Russian Roulette.

"Ma la mia attenzione verteva su Georg Listing, il bassista del gruppo. Era lui il mio obiettivo,la mia futura preda."

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  1. ‚nana ~
     
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    ~ Russian Roulette.


    Autrice: ,nana~
    Rating: G/PG
    Generi: Triste,Malinconico
    Avvisi: DeathFic, Angst,One Shot.
    Note: Ew >//< Non so che dire -tet. Ma boh, ditemelo se vi fa schifo :’D


    - Hai stipulato un patto. Devi farlo.- urlava.
    - I-io..io lo amo,Keith.- singhiozzavo da mezz’ora. -Necessito di lui, lo sai.- urlavo anch’io,in preda agli spasmi.
    - Se non lo fai,sono costretto a licenziarti. E licenziarti significa ucciderti,nessuno deve sapere niente,lo sai.- mi fiatava sul volto, reggendo un’arma. Arma mediante cui avrei dovuto uccidere lui,l’idolo di milioni di ragazzine, Georg Listing.

    - Ti amo,piccola-
    - Anch’io, scemo- gli diedi un buffetto sul naso e mi misi sulle sue gambe.
    - Non ci lasceremo mai,vero?- gli chiesi esitante.
    - Mai, sei tutta la mia vita.-
    - Ora però mi sento troppo mielosa e sai che non è da me essere così- ridemmo entrambi e iniziai ad avvertire dei sensi di colpa. Con che coraggio avrei ucciso la mia stessa ragione d’esistenza?
    Iniziò tutto per gioco,mesi fa. Keith è una sorta di protettore,io la sua spia. La gente lo commissionava per uccidere, uno sporco lavoro che faceva fare a me da più di tre anni. Restai sbalordita quando mi disse che avrei dovuto inscenare una storia con lui, il bassista che mi piaceva sin da quand’ero piccola, il bassista del gruppo irraggiungibile, quello che mi faceva ridere e piangere,a volte. Ma c’era una condizione: dopo sei mesi di storia insieme, avrei dovuto ridicolizzarlo davanti a tutto il mondo, e poi ucciderlo, torturarlo,finirlo.
    Doveva morire, mi ripeteva,con un ghigno sul volto.
    Avevo paura,molta.
    Non volevo accettare,ma la prospettiva di stare con lui per mesi mi attraeva,anche troppo. Volevo sentire il suo profumo,svegliarmi la mattina con lui che mi sorrideva e.. volevo solo stare con lui,ecco.
    Keith mi spiegò come avrei potuto conoscerli,mi procurò ogni sorta di pass per incontrarli e durante ognuno di essi avrei dovuto fare la gattamorta con Georg. Dovevo sedurlo, dovevo uscire con lui,dovevo farmi amare da lui.


    - Allora?- mi chiese con rabbia.
    - Dimmi solo quando e come.-
    - Bene - rise. Una risata acida,malefica,ben diversa da quella sincera di Georg e questo non fece che farmi stare peggio. - Stasera,alla conferenza stampa, lo molli. E dopo,al concerto di domani, gli spari. Mentre suona, così - disse mimando il gesto di un’arma. Era malefico e non riuscii a capire come mai una ragazza come me si trovasse a lavorare con uno sporco bastardo come lui.
    Mi consegnò l’arma, mi consegnò il copione che avrei dovuto imparare per inscenare una rottura davanti alla stampa e mi disse che si sarebbe travestito da giornalista per evitare miei eventuali ripensamenti.



    - Ragazzi,come va il tour? -
    - Fin’ora ci siamo divertiti parecchio,contiamo che tutto il tour sia così -
    - E tu, Elizabeth? Come va la tua storia con Georg? Ti diverti con i Tokio Hotel? -
    - Io.. - esitai, ma l’immagine di Keith travestito da giornalista,pronto a spararmi qualora non avessi rispettato i patti mi incuteva paura,troppa. - Io e Georg non stiamo più insieme. L’ho tradito,sì, con il suo migliore amico, Tom Kaulitz. Ma è normale,chi preferirebbe questo ragazzo a Tom Kaulitz? - risi nervosamente, mentre i flash mi accecavano e mentre Georg mi guardava sconvolto.
    Sbatté il pugno sul tavolo e se ne andò.
    Tom mi guardava ancora più sconvolto. Non siamo mai stati insieme, neanche una volta. Ci odiavamo, quel ragazzo capiva qualcosa. Era fin troppo furbo,lui. Mi fissò a lungo, a lungo per capire che non era mia intenzione ferire Georg.
    Lui sapeva. Tom sapeva tutto.
    Glielo dissi due settimane prima che Keith mi obbligasse a scegliere tra la vita e la morte, tra me e Georg.


    - Non può essere. - si ripeteva da una decina di minuti.
    - Invece sì,Tom. Non devi dirlo a nessuno,ti prego. Ho un piano. -
    - Si, quello di uccidere il mio migliore amico e rovinare la band,eh? Ma dico,non pensi neanche un po’? -
    - Tomi,ti prego… - piangevo. Le lacrime scendevano calde lungo le mie guance e non feci nulla per fermarle.
    - CHE COSA VUOI? Sei solo una falsa doppiogiochista. Non hai sentimenti, sei solo… sei solo… mi fa schifo persino parlarti. Esci fuori - ordinò. Non mi mossi,non sentivo i miei muscoli.
    - Glielo dirai? -
    - Esci fuori. -


    Lasciai Bill e Gustav seduti a calmare i giornalisti e cercare di riportare il discorso al tour mentre io e Tom uscimmo a cercare Georg.
    - Lo sa?- chiesi,mentre correvamo lungo i corridoi.
    - No,dovevo dirglielo ieri. - mi fermò e mi sbatté violentemente a muro - Che intenzioni hai, Trümper? -
    - Di ucciderlo. - sibilai, cercando di fargli capire che avevo addosso un microfono. Dovevo conquistare la fiducia di Tom,avevo bisogno del suo aiuto. -
    Presi carta e penna dalla borsa mentre cercavo di trattenere il rasta e gli scrissi con una calligrafia leggibile “ho un microfono e un piano. Aspetta”.
    Gli feci leggere il biglietto e mi scrutò,come se volesse penetrare i miei pensieri per scoprire se stessi mentendo o meno.
    Decise di fidarsi, annuì e subito dopo disse: - Allora,Trümper… Lo farai davvero? -
    - Si.. - e gli sorrisi complice. Dovevamo tirare fuori me, Georg e ora anche lui da questa situazione. Ormai Keith avrà capito che Tom sa qualcosa e che avrebbe dovuto farlo fuori se avesse parlato e questo esponeva il chitarrista al rischio quanto me e Georg.
    Dovevo continuare a recitare il piano e dovevo allo stesso tempo trovare una soluzione per impedire che Georg venisse ucciso.
    La mia coscienza non poté fare a meno di ricordarmi che facevo tutto questo per me,per il disperato bisogno di averlo accanto.


    - Io sono Elizabeth,ma chiamami Liz -
    - Un’altra fan infiltrata,eh? - sorrise. Dio quant’era bello.
    - Mi spiace dirti che non sono un’infiltrata. Però devo dire che col basso ci sai fare -
    Ci guardammo complici, a lungo.
    Poi fummo interrotti da Bill che entrava a sua volta nel camerino, lamentandosi di quanto sia brutto vedere le fan piangere dopo un concerto. Mi faceva tenerezza,quel ragazzo. Era come un bambino,una sorta di Peter Pan.
    Era dolce, lo si capiva anche dalle foto, era Bill Kaulitz.
    Ma la mia attenzione verteva su Georg Listing, il bassista del gruppo. Era lui il mio obiettivo,la mia futura preda.
    Ma come tutte le mie prede,anche lui doveva finire in una tomba, sepolto.
    In poche parole, dovevo far fuori Georg Listing.



    Non sono mai stata egoista,anzi. Sono sempre stata una via di mezzo tra l’egoismo e la generosità, o per meglio dire, sono sempre stata disinteressata a me stessa e agli altri.
    Sì,forse era questo il termine adatto per me, ma non in quel momento.
    Mi stavo fidando di Tom Kaulitz, che forse celava più segreti di me.
    Mi stavo fidando di lui,nella speranza che mi aiutasse a salvare Georg e a finire Keith.
    Era la cosa giusta?
    Non ci pensai più di tanto.
    Ormai dovevo solo lasciarmi andare,e quel che sarebbe successo, beh.. sarebbe successo.


    - Donc, nous sommes ici cette soir pour dir a vous “Merci” - recitava Bill.
    Ormai,dopo tre concerti in tre stati,avevo capito il meccanismo. Traduceva tutto in base alla lingua dello stato, ed essendo a Parigi,ringraziava la massa di ragazzine urlante con un Merci, che possibilmente,le aveva fatte sclerare di più.
    Stavo iniziando a notare una falsità nei Tokio Hotel,che prima non conoscevo,ma beh, era normale.
    Prima non andavo ai loro concerti e prima non avevo un piano per uccidere Georg. Ma ormai era fatta, e quella sera avrei dovuto premere il grilletto in sua direzione.
    Tom andava a tempo con la chitarra, così come Georg, mentre Bill parlava.
    Parlava,ringraziava,sorrideva.
    Chissà se queste ragazzine iniziavano a nutrire i dubbi sulla loro sincerità.
    Chissà se anche loro rivolevano i vecchi e Veri Tokio Hotel d’un tempo.
    Chissà se anche loro avrebbero odiato l’assassina di Georg, me.

    All’ultimo decisi di farlo.
    Dovevo farlo.


    “Take the gun, and count to three”

    Respirai.

    “I’m sweating now, moving slow.”

    Ti amo,Georg.

    “No time to think, my turn to go.”



    - See you next time, I love you guys. - la voce di Bill Kaulitz risuonava nelle mie orecchie,mentre in prima fila,tra gli sguardi spaventati di molte ragazze, mi puntavo la pistola alla tempia e premevo il grilletto.

    “So just pull the trigger”.
     
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  2. ohshit!
     
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    L'ho letta, e sono la prima a commentare
    Ti confesso che a richiamare la mia attenzione è stato il titolo che hai messo, e che mi ricorda la canzone dei System of a Down, perciò mi sono decisa a leggere *----*
    Non è brutta!
    Ci sono piccole cosette che vanno aggiustate qua e là, ma in linea di massima va abbastanza bene.
    Ovviamente ti consiglio di esercitarti molto nel descrivere le situazioni con più accuratezza, anche se sei già sulla buona strada.
    Mi è piaciuta, sì :3
    Brava, Hachi!
     
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  3. Bleibt;
     
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    CITAZIONE (‚nana ~ @ 10/2/2011, 22:37) 
    “Take the gun, and count to three”

    Respirai.

    “I’m sweating now, moving slow.”

    Ti amo,Georg.

    “No time to think, my turn to go.”



    - See you next time, I love you guys. - la voce di Bill Kaulitz risuonava nelle mie orecchie,mentre in prima fila,tra gli sguardi spaventati di molte ragazze, mi puntavo la pistola alla tempia e premevo il grilletto.

    “So just pull the trigger”.

    No! :*frigna*: ç___ç La parte del "Ti amo" è bellerrima. E adesso mi metto a fare la moralista come quelle che difendono Annoca :3
    Come storia è bella, la "scena" è originale. Piuttosto come ha detto prima @ohshit!, esercitati nello scrivere (anzi descrivere ) le scene, per il resto, like it! Fuckin' POWAH <3
     
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  4. ‚nana ~
     
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    Yossister.

    Ade,grazie v.v Mi eserciterò,ossy (:

    Bea, L_L Te stoy viendo. Grazie amore ♥
     
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3 replies since 10/2/2011, 22:37   72 views
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