Who's the next?

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  1. ~ Wilia.
     
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    Titolo : Who's the next?
    Autore: ~ Wilia.
    Genere: Romantico,comico (leggermente), Fluff.
    Avvisi: Language,Adult content.

    Capitolo Uno.

    Tom sospirò nervoso,fissando l’orologio. Osservò le lancette muoversi lentamente, con ritmo costante, ricordandogli che il tempo stava trascorrendo,e lui era ancora lì,in attesa di una fottuta telefonata.

    Sì,una telefonata che avrebbe dovuto spiegargli se finalmente poteva andare via da casa dei suoi genitori e cominciare ad autogestirsi, lasciandoli in pace dopo vent’anni. Anche suo fratello cercava lavoro e viveva ancora con i genitori,ma aveva sempre trovato in un modo o nell’altro dei piccoli lavoretti che gli avevano permesso di non gravare troppo sulle loro spalle.

    Tom invece non voleva saperne; era laureato in Psicologia Infantile,e avrebbe utilizzato quel pezzo di carta nel migliore dei modi. O almeno questo era quello che sperava.

    Il telefono squillò improvvisamente,destandolo dai suoi pensieri. Tom sospirò,sperando che fosse la volta buona. Afferrò il piccolo telefono e lo portò all’orecchio,premendo sul tasto verde. Subito una voce squillante lo raggiunse.

    - Parlo con il signor Kaulitz?- chiese la ragazza dall’altra parte della cornetta.
    -Sì,sono io. Con chi parlo?- rispose Tom,ponendole quella domanda anche se era quasi certo di conoscerne già la risposta.

    - Buongiorno signore. Sono Heidi Kimbel, la dirigente del giornale “Who’s the next?” - disse la ragazza,prendendosi una pausa di pochi secondi. -La vostra richiesta di poter scrivere articoli sul nostro settimanale è stata accettata, ma ci resta solo accertarci se le informazioni da lei forniteci sono vere. Innanzitutto signore,lei è uno psicologo?- chiese ancora la ragazza dalla voce terribilmente squillante, e Tom la sentì successivamente armeggiare con qualcosa.

    -Sì, e sono specializzato in Psicologia Infantile.- affermò il ragazzo,tentando di parlare con tono più serio possibile. Dall’altra parte della cornetta arrivò un sospiro.

    -Bene signore,domani mattina alle dieci gradirei averla nel mio studio. Grazie e arrivederci!-

    -

    -Cosa? Ma come potete permettere che qualcun altro arrivi al posto mio,ad occupare quello che è il mio compito dalla bellezza di due anni?- urlò una ragazza magrolina e dai capelli mori,seduta dietro un’enorme cattedra sulla quale erano posti diversi computer.
    Sbatté le mani sul ripiano di legno e ringhiò,tentando seriamente di calmarsi. Georg e Laurence le si avvicinarono,posandole le mani sulle spalle. -Nessuno prenderà il tuo posto Amy,arriverà un altro tizio ad occuparsi degli articoli sui bambini, è un ramo specifico! Tu continuerai tranquillamente a fare il tuo lavoro,lui non dovrà interferire con te. - disse Georg,massaggiandole leggermente la spalla per farla calmare.

    Quella ragazza sembrava una furia quel giorno,era davvero intrattabile. Beh,dopotutto non potevano biasimarla. Si era occupata sempre di un po’di tutto,e un impegno in meno significava soldi in meno sulla busta paga.

    -E va bene. Quella grandissima figlia di buona mamma della dirigente mi sta rompendo le scatole adesso! E prima la cinese deficiente che pulisce per terra e non vede i fili e mi fa cadere tutto,e poi Sabir nell’altro reparto che non sa come muoversi e viene a darmi fastidio ogni due secondi,e adesso addirittura arriva uno a togliermi una parte del mio impiego! E adesso mi girano,eh!- urlò ancora,alzandosi in piedi e prendendo a girare attorno al tavolo,sotto gli sguardi comprensivi ma allo stesso tempo terrorizzati di Georg e Laurence, che temevano uno scatto d’ira funesta da parte della ragazza,che stava lentamente perdendo le staffe.

    -Dico io,ma perché mai assume sempre persone nuove? Ma a che cosa le servono,dico io? Siamo già in sette a pubblicare articoli,e mo ne assume un altro! Ma perché,dico io?- chiese,aumentando la velocità con la quale girava attorno al tavolo.

    Laurence tese una mano verso di lei,sfiorandole appena la spalla per farla rallentare. Dio,aveva il terrore che sarebbe potuta esplodere. Lei gli rivolse uno sguardo furente, che si trasformò in uno sguardo disperato pochi istanti dopo.

    -Signola potete alzale i cavi del computel,io dovele passale pezza!- azzardò Thea,la ragazza cinese che Amy definiva affettuosamente “la cretina”,”l’ipoevoluta”,”la deficiente”.

    -No,tu dovere solo andare a fare in culo!- le urlò con poca grazia che davvero non le si addiceva,indicando la porta e intimandole uno “Sparisci” a bassa voce.
    Ma l’altra ragazza sembrò non essere d’accordo con gli ordini impartiti da Amy,e aprì la bocca per rispondere.

    -Ma come si pelmette,lei? Voi solo sfluttale noi cinesi,noi pelsone che facciamo solo del bene a popolo italiano!- protestò Thea,impugnando meglio la scopa,stringendone il manico fino a far diventare le sue nocche bianche.

    -Dico io,ma vuoi davvero che ti dia un calcio in quel culo spigoloso che ti ritrovi per farti sparire all’istante?- le inveì contro Amy,avvicinandosi a Thea con aria minacciosa. Fu afferrata da Georg,e Laurence si avvicinò all’altra ragazza.

    -Vedi Thea,Amy è molto nervosa perché sta per arrivare qualcun altro qui e lei non vuole; ragion per cui è davvero intrattabile e per questo io ti consiglierei vivamente di andare via da qui perché potrebbe picchiarti davvero.- La cinese annuì vigorosamente,raccogliendo le pezze ed uscendo dalla stanza.

    -Ehi amico,credo che hai fatto colpo su Thea. Hai visto come si è dileguata non appena gliel’hai detto tu?- chiese Georg, stringendo le braccia attorno alla vita di Amy,come era solito fare da anni. La ragazza ringhiò,infuriandosi sempre di più.

    -Dio,io sono nera dalla rabbia per motivi seri e voi vi preoccupate di quella sottospecie di scimmia pelosa? Dico io,voi state male! E mettetevi a scrivere,và,che tra un po’passerà la superiora a controllare!-

    I due ragazzi si fissarono negli occhi,incapaci di ribattere,e si avviarono alle loro postazioni in silenzio.

    -

    - Oh buongiorno! E’ lei Tom Kaulitz?- chiese Heidi Kimbel,sfoggiando un sorriso falso e odioso che solo un dirigente o un datore di lavoro è in grado di fare.

    Tese la mano verso il ragazzo,che la strinse,annuendo subito dopo.

    -Bene,io sono la dirigente. So che ha già parlato con la segretaria al primo piano e so che vi ha illustrato in parte il vostro programma. Dunque. I vostri orari sono appesi nel salone d’ingresso,più tardi potrà chiedere una copia e tenerla con voi,in modo da evitare ritardi. A proposito: dopo il terzo ritardo vi verranno tolti dieci Euro dalla busta paga. Intesi?- chiese ancora lei guardandolo negli occhi,come per accertarsi che il ragazzo la stesse ascoltando.

    Tom annuì subito dopo,non del tutto convinto dai modi di fare della donna,ma decise di sorvolare.

    -Oh mi segua signor Kaulitz, vi condurrò nel vostro reparto,dove avrete la possibilità di conoscere i vostri colleghi e cominciare a socializzare con loro.- disse la dirigente,stringendo al petto una piccola cartellina. Camminarono in silenzio,e si fermarono davanti a una porta.

    “Amy Westside,Laurence Goodleaf,Georg Listing”. Era questa la scritta appesa sulla porta. In piccolo,accanto,c’era un bigliettino che diceva: “Chiamare il ferramenta,farlo venire qui,fargli staccare l’insegna e fare aggiungere Tom Kaulitz alla lista!”

    -Oh,non abbia paura. La signorina Westside è un tantino esuberante,ma è una brava persona,ve lo assicuro.- disse la donna,quasi a volerlo mettere in guardia.

    Bussò leggermente alla porta,schiarendosi la voce.
    Un coro di “Avanti” si levò dalla stanza.

    Quando entrarono Tom scorse due ragazzi seduti ad una cattedra,maneggiando un computer. I due gli sorrisero,alzandosi per poi raggiungerlo e stringergli la mano.

    -Oh Madonna,Sabir! Io non sono un navigatore satellitare,lo vuoi capire? Chiedi a qualcun altro se hai dei dubbi!- Tom udì una voce femminile urlare così,ed era sicuro che il tono di voce era talmente alto da poter svegliare un anziano in coma.

    -Sabir,fila!- urlò ancora la stessa voce,e subito dopo un ragazzo marocchino uscì fuori dalla stanza,sorridendo quasi vittorioso.

    Tom aggrottò le sopracciglia. Si era così contenti quando si veniva respinti,o cacciati?

    -Bene signor Kaulitz,loro due li hai conosciuti. Ora può andare sopra a presentarsi alla signorina Westside.- disse la dirigente,voltandosi di spalle. Il ragazzo annuì,senza che lei potesse vederlo. La donna uscì dalla stanza,e lui si voltò verso le scale.

    -Tom?- si sentì richiamare. Si voltò e notò Georg e Laurence fissarlo quasi con compassione.
    -Indossa qualche protezione,prima di salire lassù. Te lo consiglio vivamente.-




    Ehm...uhm,ehm. Questa è una storia che ho partorito oggi nell'ora di matematica,e non ho molto da dire al riguardo. Non si prospetta come una fiction molto lunga e beh,spero vi piaccia.
    Buona lettura.
     
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0 replies since 4/2/2011, 23:07   41 views
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