Always the same between us

NC 17- PWP/lemon - Twincest - Angst - Sentimentale

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. † {Emily Rose} †
     
    .

    User deleted


    Titolo: Always the same between us
    Autore: † {Emily Rose} †
    Beta: Lotty*dreams
    Rating: NC 17
    Pairing: Bill/Tom
    Categoria: Slash
    Genere: Sentimentale - Twincest - Angst - PWP/lemon
    DISCLAIMER: I personaggi realmente esistenti non mi appartengono, non li conosco e non conosce nessuno ad essi correlato.
    Non detengo diritti sulla loro immagine, che non intendo ledere, e tutto ciò che scrivo non è a scopo di lucro ma per puro divertimento. I fatti narrati sono solo frutto della mia fantasia.




    Always the same between us



    banner by † {Emily Rose} †




    Stavano correndo disperati nel bosco, uno affianco all’altro, ansimando pesantemente. I rami graffiavano i loro corpi, frustandoli ad ogni passo di quella corsa, che sembrava ormai infinita. Il sudore freddo bagnava i loro visi terrorizzati, imploranti e straziati. Uno dei ragazzi voltò la testa senza smettere di correre, voleva scorgere quanto distante fosse quel pazzo che li stava inseguendo, per capire quando li avrebbe raggiunti, e quando sarebbe stata la fine.


    In quel momento, Bill strizzò un occhio rabbrividendo; lanciò uno sguardo a Tom, il quale se ne stava mogio mogio all’altro lato del divano. Questo lo faceva sentire in effetti un po’ distante, un tantino troppo concentrato su qualcosa che non era lui. Si avvicinò cautamente, distogliendo gli occhi dal fratello e puntandoli nuovamente davanti a sé.

    Continuavano a correre, quasi inciampando a causa di una radice che emergeva dal terreno. La luna brillava in cielo catturando le loro espressioni timorose, regalando a quel aggrovigliarsi di arbusti un alone di mistero e inquietudine. Entrarono in una casa, la cui porta rovinata dal tempo era schiusa, e si inoltrarono nei lugubri corridoi di quel losco castello, pensando di essere in salvo. - Aaaaah!! - gridò uno dei due ragazzi quando l'immagine dell'uomo che stavo loro alle calcagne fino a poco prima gli apparve dinanzi agli occhi, sospendendo in aria una mano, saldata al manico di un grosso coltello.

    Bill sussultò e lanciò un gridolino impaurito, cercando la mano di Tom. La strinse forte trattenendo il fiato.

    Si trovavano in albergo, ed era la serata degli horror. Era stato lui a proporlo la settimana prima, dopo un concerto, e Tom aveva subito accettato.

    Dentro di sé desiderava che la serata prendesse una piega ben precisa: voleva ricreare un certo tipo di situazione, una vicinanza con suo fratello che gli era mancata; gli era mancata da morire.
    Quindi avrebbero visto dei film inquietanti e non appena si fosse presentata l'occasione avrebbe finto di spaventarsi e si sarebbe stetto a Tom un po'. Giusto un pochino.
    Questo era il piano suggerito dalla sua mente. Ma Bill quella sera si stava seriamente spaventando da quelle scene grottesche.

    Mantenendo la mano stretta in quella del fratello saettò velocemente lo sguardo verso di lui.
    Tom aveva un'espressione concentrata, lo sguardo fisso davanti a sè, e si torturava appena il labbro inferiore, roseo e pieno. Le treccine gli ricadevano scompostamente lungo il collo, lungo le spalle e fino al petto, i cui muscoli aderivano appena alla maglietta.

    Bill avvrebbe voluto gettarsi su Tom: avrebbe voluto avvinghiarsi attorno al suo ventre premendo con forza il viso contro il suo petto.
    Ma non lo fece.

    L'uomo trascinò con forza il corpo scalpitante di uno dei ragazzi lungo uno dei corridoi della casa abbandonata, mentre il fratello urlava di lasciarlo andare e si scagliava su di lui cercando di fermarlo. L'uomo non si scompose continuando a tirare il ragazzo per il colletto della maglietta sudicia.

    "Forse se lo tiro anche io per il colletto fa qualcosa!" Imprecò involontariamente Bill, tra i suoi pensieri. Scosse la testa, ma a che pensava?

    Lo buttò sul tavolo di quel soggiorno oscurato e impolverato impugnando con entrambe la mani l'arma d'acciaio pronta a scagliarsi su di lui.

    Il rasta si limitò a posare lo sguardo sul gemello, il quale aveva riportato il suo fisso davanti a sè.
    Il viso di Bill era candido, illuminato dalla forte luce di fronte a loro. Le lunghe ciglia truccate sbattevano costantemente dinanzi a quelle perle di cioccolato fuso, quelle luccicanti iridi caramello che erano i suoi occhi. In quel momento si umettò le labbra. Tom le vedeva come due boccioli di rosa bagnati dalla rugiada del mattino, dolci e aggraziate. Lui le amava. E amava anche quei capelli corti nero pece tutti arruffati al centro, che di tanto in tanto, ribelli come il propietario, si spostavano fastidiosamente sui suoi occhi, facendogli scuotere la testa.

    Avrebbe voluto gettarsi su Bill, prendergli il viso tra le mani e baciarlo fino a farsi mancare il fiato.
    Ma non lo fece.

    La mano di Bill era tremendamente fredda e soffice tra la sua, calda e callosa, e le lunghe unghie nere premevano dolcemente contro la sua pelle. Tom sentiva in realtà mille lame puntate contro la sua epidermide, come se quelle unghie fossero state affilate, pronte a trapassarlo.

    Ormai era morto. La lama lo aveva trapassato da parte a parte, restando conficcata in quel suo collo molle e privo di vita. L'altro si era accasciato al suo fianco, piangendo e gridando disperatamente per la morte del fratello, cercando poi di estrarre la lama priva di manico, e tagliandosi dolorosamente i palmi e i polmastrelli delle mani.


    Il regista non doveva aver nemmeno minimamente pensato di evitare loro, o a chiunque, la crudezza di quelle scene.

    Bill aveva la bocca storta in una smorfia a metà tra il disgustato e il pianto, si era portato la mano libera sul viso e sbirciava lo schermo tra le fessure delle dita.

    Tom non aveva fiatato da quando gli aveva preso la mano: non che prima avesse fatto lunghi dialoghi, a parte il commento sui pop-corn poco salati e la sua richiesta di andare a prendere dell'altra coca.
    Bill ritirò la mano lentamente, continuando a fissare il televisore.
    La testa di Tom seguì a ruota quel gesto, saldando lo sguardo sul suo viso.
    Sentendosi osservato, Bill si voltò a sua volta facendo incrociare i loro sguardi nella penombra della stanza.
    Guardare nei suoi occhi, così profondamente, lo riportava sempre con la mente a qualche tempo prima. Riusciva a vedere tutto nelle sue iridi scure, tutto ciò che c'era stato.

    Si erano amati fin da subito, sin dalle loro origini. Ne avevano passate tante insieme.
    Si erano avvicinita, poi allontanati, poi riavvicinati. E riallontanati.
    Ma non era più il 2007.
    I tempi di "In die Nacht" erano passati da un po'. Non potevano più fermarsi a rischiare, vivendo quel loro amore agrodolce.
    Ora non potevano più scherzare a rincorresi per la stanza dell'hotel, nudi, dopo un concerto e fare l'amore dove capitava, o stuzzicarsi durante i photoshoot, lanciandosi occhiate infuocate, bramandosi l'un l'altro.
    Erano degli adulti ora, avevano entrambi 21 anni.
    Il nuovo tour era iniziato da un pezzo, dovevano pensare al lavoro, alla famiglia, al futuro, al lavoro, alla carriera.
    Si, insomma, a quello!

    "Aaah.. fanculo.." sospirò.

    Bill distorse lo sguardo risalendo dai suoi pensieri, nuovamente tentato dall’ assaporare la parte dolce di quel sentimento che provava.
    I suoi occhi saettarono nuovamente verso Tom, la cui espressione non era cambiata. Sempre quello sguardo speranzioso, tentato, così simile al suo.
    Deglutì a fatica, viaggiando ancora in quelle iridi profonde, tra i suoi impulsi e i suoi desideri.
    Il film non aveva più molta importanza: riusciva a sentire delle grida ovattate in sottofondo, ma i suoi timpani percepivano più chiaramente un'altro suono.

    Il suo cuore era oramai accelerato, le mani avevano preso ad inumidirsi di sudore e agitazione, ed era cosciente che un desiderio represso era in agguato.

    " Baciami" continuava a sussurrare la sua mente rivolta a Tom, troppo sconnesso Bill per poter aprir bocca e darle fiato.
    Tom si spostò verso il fratello, sempre più. I loro visi così vicini da respirarsi addosso, le loro labbra che si bramavano l'un l'altre.

    - Devo andare in bagno..- disse Tom titubante, facendo per alzarsi. La mano di Bill però lo trattenne, afferrandolo per la maglietta larga. Tom ritornò a sedersi e continuarono a fissarsi.

    Amore, desiderio, paura, amore.


    Bill fece scivolare lentamenta la sua lingua sulle labbra e se le umettò.
    Bill lo voleva più di ogni altra cosa. Si avvicinò al suo viso, attirato quasi inconsciamente.
    Tom sentì lo stomaco invaso da una sensazione di calore.
    Fece strofinare i loro nasi con esasperata lentezza, socchiudendo gli occhi, assaporando quel desiderio che aveva continuato a ribollirgli nello stomaco per troppo tempo.

    - Baciami, Bill! - sussurrò contro le sue labbra con voce mozzata.
    Bill si abbandonò subito a quel richiamo, premendo disperatamente le labbra contro quelle del fratello, assaporando quel contatto con la beatitudine dipinta sul volto.

    Tom assaggiò con insistenza il suo labbro inferiore, inumidendone la superficie soffice e carnosa. Bill si dedicò al labbro superiore del fratello, facendo incastrare perfettamente le loro bocche, iniziando già ad assaporare l'approfondimento di quel bacio oramai diventato bisogno, un bisogno dell'altro, di possesso, di erotismo, di amore.
    Bill affondò la punta della sua lingua, rovente e impaziente, nella bocca di Tom; le fronti di entrambi erano corrucciate e avvolte nella passione di quei profondi attimi, mentre i loro cuori galoppavano alleati e incontrollati.

    Tom continuò a succhiare avidamente la lingua del gemello, che aveva iniziato a farsi strada nella sua bocca e passò una mano sulla sua delicata guancia, cercando di trarlo ancora più vicino a se.
    Il bisogno d'ossigeno si fece poi primario, portandoli a staccare le loro labbra con uno schiocco umido.

    Bill passò la mano lungo il braccio nudo del fratello, seguendo il proprio gesto con lo sguardo e posandolo infine sui suoi occhi profondi.

    - Tom, toccami. Toccami dappertutto..- sussurrò con una punta di disperazione nella voce, mantenendo costante quel contatto visivo. Tom assaporò il brivido di quelle parole, sentendo l'eccitazione aumentare lungo tutto il suo corpo.

    - Non sai quanto lo vorrei.. - replicò chiudendo gli occhi.

    - ..ma..? - continuò Bill per lui, mordendosi un labbro.

    Tom posò la mano sul suo ginocchio facendola scorrere lungo la sua coscia, sfiorandogli il fianco per poi posarla salla sua pancia, sotto la maglietta. Pelle contro pelle.

    - Ma se inizio non potrò più fermarmi... - disse infine, iniziando ad accarezzargli le palline metalliche che gli decoravano l'ombelico. Bill si sentiva ribollire.

    - Ma io non voglio che tu lo faccia..- insistette Bill sistemandosi sul divano.

    - Sei sicuro Bill? - domandò abbassandosi verso di lui - ..perchè non credo che sopporterei di perderti un'altra volta.. - la voce gli tremava e il suo sguardo diceva tutto. Il suo desiderio e il suo amore per Bill erano palpabili e vividi come non mai, ma erano frenati dal timore.

    - Non mi hai mai perso veramente, il mio cuore è sempre stato tuo Tomi. - Bill esalò un respiro tremulo.

    - Sei una delle mie poche certezze, non sopporto di non poterte avere tra le mie braccia, di baciarti, di..-

    Bill lo baciò ancora, con tutta la passione che aveva in corpo.

    - ..di fare l'amore con me? - continuò per lui .

    Tom annuì e suo fratello si lasciò cadere all'indietro, appoggiando la testa allo schienale del divano; si adagiò sopra di lui, attento a non schiacciarlo troppo, col cuore che batteva incontrollato contro il suo petto.

    Catturò nuovamente le labbra del fratello in un bacio bagnato e passionale, salendo con la mano lungo la coscia e fermandosi ad accarezzare la pelle nuda dell'anca. Bill sentì una fitta all'inguine, dolorosa ed intensa. L'eccitazione saliva lungo il suo stomaco e presto le sue mani si impossessarono della schiena di Tom, passando sotto la maglia, lungo la sua pelle bollente.

    Tom avvertì l'erezione di Bill contro il suo stomaco. Si spostò in avanti facendo strusciare le loro eccitazioni ancora strette nei jeans. Bill colto di sorpresa gemette sonoramente spalancando la bocca. Tom grugnì silenziosamente mentre iniziava a succhiare il collo esposto del moro.
    Portò le mani sull'orlo della sua maglietta e la alzò nuovamente mentre faceva scontrare con esasperata lentezza i loro bacini.

    Bill si sentiva esplodere:il suo cuore era sempre appartenuto a Tom. Non avrebbe mai negato di amarlo, e non avrebbe nemmeno negato di voler sentire le sue labbra sulle proprie, sulla sua pelle, le sue mani ovunque. Almeno a Tom non lo avrebbe negato. Il resto del mondo non era tenuto a sapere. Non riguardava il mondo, rigurdava loro due.
    La maglietta di Bill volò sul pavimento e il suo petto fu subito ricoperto da una scia bagnata: Tom stava disegnando magistralmente la sua pelle con la lingua, facendo scontrare i loro piercing, e la sua erezione si induriva sempre di più.

    Bill si sentì morire quando Tom gli posò una mano sopra il cavallo dei pantaloni, strusciando il palmo contro la sua durezza.
    Sembrava fosse la loro prima volta, indipendentemente dal tempo passato.
    Gli sfuggì un gemito acuto che fece sussultare Tom, il quale sorrise in modo delizioso verso il fratello, eccitato da quei gridolini di piacere.
    Portò le mani sui jeans del moro e iniziò ad armeggiare con la cintura, abbassò la cerniera e glieli sfilò rapidamente. Bill mugolò di piacere quando Tom massaggiò dolcemente la sua erezione ancora intrappolata nei boxer.

    - Sì.. - sibilò contorcendosi sotto il fratello. - Toglimeli Tom..adesso -
    Tom li fece subito scorrere lungo le sue cosce lisce liberando la sua erezione dura. Gliel'afferrò saldamente prendendo a massaggiarlo ancora e poi si abbassò su di lui.
    Gli baciò l'addome nuovamente, avvicinandosi sempre di più con le labbra al suo membro fino a baciarlo dolcemente, sentendo il moro sibilare di piacere.

    Prese poi a leccarlo, ad assaggiarlo disperatamente, facendo scorrere la lingua lungo tutta la sua lunghezza e soffermandosi sulla pelle appena al di sotto della cappella. Bill gemette forte e si inarcò, portando una mano sul collo del rasta.

    - Oh Tomi non fermarti..- sussurrò ansimante.

    Tom proseguì prendendolo in bocca e Bill spalancò la sua quando tutto quel calore l'avvolse.
    Succhiò lentamente la sua erezione pulsante e arrossata, aumentando poi il ritmo e facendo impazzire Bill.

    - Ohh..fermo! - lo interruppe Bill con una mano trattenendo il respiro - ..stavo per...venire! -

    Tom lo baciò sulle labbra liberandosi dai suoi jeans che lo stavano facendo impazzire. Bill gli abbassò i boxer accarezzandogli le natiche e liberò il suo membro già eretto.
    Afferrò la sua erezione e la fece scontrare contro quella del fratello. Entrambi gemettero.

    - Bill, ooh! - ansimò il rasta.

    - Tom scopami, adesso, subito, ti prego! - supplicò il moro strusciandosi contro di lui.

    Tom lo afferrò per i fianchi e lo fece sdraiare nuovamente sulla schiena.

    - Oh, dillo ancora! - gemette il moro dalle treccine leccandogli poi l'orecchio. - Scopami Tom! - pigolò l'altro.

    Bill si abbassò verso la sua borsa, posata ai piedi del divano. Ci frugò un po', mentre Tom continuava a divorargli la bocca e a stusciarsi contro il suo corpo. Trovò il tubetto di lubrificante.

    - Te lo metto? -

    Tom si scostò e annuì.
    Bill glielo spalmò sull'erezione dura e arrosata, guardandolo contorgersi e gemere contro il suo tocco.
    Tom lo rifece sdraiare e gli divaricò lentamente le gambe, alzandole.
    Si abbassò e posò un bacio su una natica. E poi un'altro, e un'altro ancora. Sempre più vicino alla sua apertura, fino a trovarsi a leccarla con dolcezza. Bill gemette, urlò quasi, ma cercò di trattenersi.

    - Oh, oh si..s- - trattenne poi il fiato, mantenendo la bocca spalancata. Tom lo stava mandando in paradiso.

    La sua lingua scivolò lungo la linea che separava i suoi glutei fino a bagnare i testicoli del moro, tesi e pronti ad esplodere. Ritornò poi verso il basso e lo penetrò con la lingua, bagnando la sua apertura con estrema cura.

    - Tom, è troppo! Ora scopami ti prego! - supplicò ancora il moro. - Voglio sentirti dentro! -

    Tom fece scivolare un dito impregnato di lubrificante nella sua apertura sentendolo sussultare ancora.
    - Ti prego Tomi! Sono pronto! - pigolò Bill divaricando le gambe un po' di più.
    Suo fratello non se lo fece ripere e un attimo dopo posizionò il suo membro contro la sua apertura. Affondò a fatica sentendo una certa resistenza - Bill rilassati.. - disse massaggiandogli un polpaccio.

    Bill annuì. Stava sudando ormai e si sentiva in paradiso e all’inferno nello stesso momento. Forse l’inferno non era poi così male
    Tom affondò totalmente in lui e Bill gemette.

    - Vado? - domandò Tom in un sussurrò. Bill annuì con il viso corrucciato in una smorfia di dolore e piacere.

    Tom era sempre stato premuruso, lo aveva sempre trattato come qualcosa di estremamente delicato e continuava a farlo. Lo amava anche per questo.
    Si spinse e si ritrasse lentamente, poi aumentò la velocità e con quello i suoi respiri affannosi.
    Bill spalancò la bocca in un limbo di beatitudine e Tom rimase affascinato da quell'immagine. Suo fratello era stupendo e lui lo amava. Non riusciva a pensare ad altro.
    Durante gli anni la sua immagine era spesso cambiata, ma non per lui. Le sue espressioni non mutavano, così come il suo fascino.
    I suo capelli corti erano ormai scompigliati e appiccicati alla fronte, che iniziava a bagnarsi di sudore.
    Tom si spinse ancora dentro, incontrando le labbra di Bill per baciarle avidamente. Suo fratello aveva le mani aperte sulla sua schiena e si aggrappava ad essa come se ne sentisse il bisogno incessante.
    I movimenti del rasta assunsero un buon ritmo che faceva gemere entrambi, persi in quella connessione, sopraffatti dal bisogno l'uno dell'altro.

    - Aaah lì, lì, ancora!! - gemette Bill.

    Tom si spinse ritmicamente, pompando con tenacia il punto di Bill, quello che riusciva a farlo passare il limite, mozzandogli il fiato. Afferrò poi il suo membro, e il moretto iniziò a gemere incontrollatamente quando prese a masturbarlo con lo stessa andatura con cui lo penetrava.

    - Agh! - grugnì il moro strizzando gli occhi - Oh Tomi..sì..ci sono quasi non fermarti! - ansimò pesantemente.

    Tom gli divorò le labbra e continuò a spingersi in lui e a pompare con la mano la sua erezione dura e sgocciolante. Bill sentì l'orgasmo salire al cervello, si riattaccò alle labbra del fratello e venne nella sua mano con un gemito urlato contro la sua bocca.
    Tom era vicinissimo pure lui, mollò la presa sul membro sfinito di Bill e continuò a spingersi contro le sue natiche, leccandogli il collo.
    Venne violentamente con tre spinte veloci che fecero gemere ancora il moro. Bill sentì il seme del fratello dentro di se e fu una sensazione magnifica. Gli era mancata. Gli era mancato tutto.

    Tom si sfilò e si sistemò accanto a Bill. Rimase a respirare affannosamente per qualche minuto.

    - Non ti lascerò mai più scappare...- disse tra un respiro e l'altro, accarezzandogli la guancia - Ti amo..non sai quanto - gli sussurrò baciandogli il lobo dell'orecchio.

    Bill sospirò di piacere seppure l'orgasmo fosse ormai svanito. Tom continuava a farlo rabbrividire a fargli gustare la parte dolce di quel sentimento che provava da una vita.

    - Non me ne andrò più..ti amo anch’io.-










    Note finali:
    tataaaa finito!! Spero di avervi immerso in quella stanza d'hotel e abbiate avvertito qualche brividooo uuuh! o almeno che l'abbiate apprezzata! u.u E' la prima shot twincest che scrivo e volevo partire dando la mia versione di una situazione che di certo nel twincest non è nuova, come un riavvicinamento dei gemelli. Ringrazio Lotty per il betaggio :3
    :mmm: alla prossima *è una maniccia!*

    Edited by † {Emily Rose} † - 28/1/2011, 20:56
     
    Top
    .
  2. nölovæ-
     
    .

    User deleted


    è bellissima :3
     
    Top
    .
  3. † {Emily Rose} †
     
    .

    User deleted


    Grazie :3 ♥
     
    Top
    .
  4. Pink Sniper96
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    Si erano amati fin da subito, sin dalle loro origini

    ♥ Questa frase è bellissima, racchiude un pò cos'è per me il twincest, ovvero un amore puro nato sin dall'inizio,un amore che supera i vincoli del sangue e quello che pensa la gente ♥♥
    CITAZIONE
    Non ti lascerò mai più scappare...- disse tra un repiro e l'altro, accarezzandogli la guancia - Ti amo..non sai quanto - gli sussurrò baciandogli il lobo dell'orecchio.

    Sono destinati a stare insieme e a non separarsi mai :3. Mi è piaciuta molto,spero di leggere altre storie tue. *w*
     
    Top
    .
  5. Bebe.Refuse
     
    .

    User deleted


    Ma ma è bellissima, complimenti! Scrivi in modo meraviglioso, corretto e pulito! Bravissima, un bacio *-*
     
    Top
    .
  6. † {Emily Rose} †
     
    .

    User deleted


    Grazie mille ad entrambe ♥ (:
     
    Top
    .
5 replies since 26/1/2011, 01:19   127 views
  Share  
.