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    dalla mia tascao_ò

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    CITAZIONE (february8 @ 28/12/2010, 17:20) 
    CITAZIONE
    Mhn, ancora non mi pronuncio.

    Attendo il seguito (:

    sei difficile da convincere tu eh!
    coooooooooooomunque, avrai pane per i tuoi denti


    Purtroppo sì :ossì:

    Attendo. Attendo.
    :ossì:
     
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  2. DiANaReN
     
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    upupup
     
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  3. february8
     
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    ragazze ho una brutta notizia, per il 2 gennaio non ci sarò e quindi il secondo capitolo sarà postato il 3 o il 4 al massimo :cry:

    perdonatemi
     
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  4. february8
     
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    pensavate che mi fossi dimentica eh!! u.u
    invece eccomi quaaaaaa!!!!!

    ©HURRICANE;




    Secondo capitolo

    Odiava le sveglie.
    Le aveva sempre odiate, soprattutto negli anni del liceo durante i quali era costretta ad alzarsi ogni mattina alla stessa ora improponibile per andare a scuola.
    Ma se c'era una cosa che proprio non sopportava, era essere svegliata dall'urlo di qualcuno che ti chiama avvertendo che e' tardi e che la colazione e' pronta: esattamente cioè, quello che stava facendo la sua cara zia Bessy quella mattina.
    Non aveva fame per niente e sarebbe rimasta molto volentieri a dormire ancora un po’ ma per non essere scortese si trascinò giù dal letto.
    In bagno davanti allo specchio poté benissimo notare due borse sotto gli occhi dovute alle lacrime della notte prima e cercò di risolvere la situazione gettandosi una generosa quantità di acqua gelata in faccia ovviamente senza notare alcun cambiamento.
    Dopo essersi preparata si diresse in cucina dove trovò suo cugino Johan e Daniel seduti al tavolo intenti a fare colazione e sua zia vicino ai fornelli a scaldare del latte nel pentolino.
    Kat si sforzò di sorridere.
    -buongiorno a tutti!- esordì con una voce allegra che poco le si addiceva.
    Bessy si girò e guardandola amorevolmente le disse –buongiorno tesoro, tutto bene?-
    No che non è tutto bene avrebbe voluto rispondere, ma si trattenne dal farlo, quindi rispose sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi di scena –sì sì, tutto bene- poi si avvicinò al tavolo e chiese cosa c'era in programma per quella giornata.
    -pensavamo di andare dall’altra parte del lago; abbiamo scoperto un punto dove non va mai nessuno- le disse Johan. Kat si sentì improvvisamente sollevata da quelle parole perché in un posto dove "non va mai nessuno" non sarebbe stata controllata e quindi si sarebbe sentita più tranquilla…ma anche su questo aveva dei dubbi.
    Nel mentre i suoi occhi si scontrarono con quelli scuri di Daniel e si imbarazzò non poco al pensiero del loro bacio. Lui le sorrise senza farsi vedere da Johan e lei di scatto si voltò cercando di distrarsi dal ragazzo e di nascondere le gote rosate.

    Dopo aver finito la sua colazione corse in camera a prepararsi.
    Mentre controllava che nella borsa ci fosse tutto, lo sguardo le cadde sul cellulare poggiato sul comodino esattamente come lo aveva lasciato la notte precedente.
    Indugiò sull’oggetto.
    Quello era l’unico mezzo che la teneva attaccata a lui in tutti i momenti della giornata e la tentazione di lasciarlo lì era forte; ma forse, anzi sicuramente, se l’avesse fatto si sarebbe trovata due tizi davanti a controllare che non fosse fuggita chissà dove, quindi decise di portarlo onde evitare spiacevolissimi incontri.

    Quando tutti furono pronti salirono in macchina diretti al lago.
    Parcheggiarono sul ciglio della strada e percorsero un sentiero tra gli alberi che portava direttamente sulla riva.
    Effettivamente la zona sembrava isolata e molto poco frequentata.
    Una volta arrivati, Kat si guardò intorno meravigliata osservando l’acqua cristallina brillare sotto la luce del sole di inizio luglio, la ghiaia uniforme che seguiva tutto il contorno del lago e, cosa che la colpì molto, realizzò del silenzio che aleggiava in quel punto poiché c’erano solo loro.
    -è bellissimo- sussurrò come se avesse avuto paura di interrompere quell’atmosfera quasi magica.
    -già, è stupendo- l’appoggiò Daniel –adesso però andiamo a sistemarci- le disse infine spingendola delicatamente verso la riva.
    Così, dopo aver sistemato i teli e tutte le loro cose sotto un piccolo ombrellone, Johan e Daniel si buttarono in acqua per refrigerarsi dal caldo, mentre Kat decise di prendere un po’ di sole leggendo un libro acquistato poco prima di partire ma che ancora non era riuscita ad aprire.
    La pace e la tranquillità del posto erano interrotte solo dagli schiamazzi dei due a cui poi si aggiunse anche lo squillare del cellulare di Kat.
    Allungò la mano nella borsa e una volta trovatolo spinse il tastino verde avvicinando il telefonino all’orecchio:
    -pronto?-
    -ciao piccola, come va?-
    -fino a cinque secondi fa andava tutto a meraviglia –
    Udi' una risata sommessa.
    -questo lo prendo come un complimento del tipo “prima andava tutto a meraviglia…adesso ancora meglio”- disse lui e Kat sorrise inconsciamente a quell’affermazione: non si smentiva mai.
    –comunque- riprese –cosa stai facendo?-
    -stavo leggendo un libro-
    La conversazione venne disturbata da uno schiamazzo un po’ più forte dei ragazzi che subito catturò l’attenzione.
    -chi c’è con te?-
    Kat si allarmò.
    -ci sono...i miei cugini-
    -ah,certo- sembrava averci creduto; dopotutto sapeva che era a casa della zia.
    -adesso posso riprendere la mia lettura?- chiese lei cercando di distrarlo dai suoi pensieri.
    -certo piccola, ci sentiamo più tardi, ciao- e di nuovo chiuse la chiamata senza aspettare una risposta.
    Si rimise a leggere ma come ogni volta che la chiamava, poi non riusciva più a concentrarsi in niente, quindi sbuffando decise che era il momento anche per lei di farsi un bel bagno.
    Passò una bella giornata e si divertì molto anche se per due volte fu costretta a staccarsi di malavoglia da Daniel che cercava di abbracciarla.
    Anche lei avrebbe voluto farsi coccolare un po' dal ragazzo ma chi le assicurava che un tizio in completo non la stesse osservando dal ciglio della strada o dalla collina proprio lì vicino?
    Purtroppo per lei, nonostante fossero uomini di una certa stazza, erano in grado di mimetizzarsi e rimanere in incognito tanto che in tutto quel tempo non ne aveva mai riconosciuto nemmeno uno.

    Quando tornarono a casa Kat ricevette un’altra sua telefonata che per la gioia della ragazza durò poco dal momento che doveva tornare a lavorare in studio e quindi, avendo pochissimo tempo a disposizione, non l’avrebbe chiamata nei due giorni seguenti.
    Inutile dire che per lei fu una vera liberazione e trascorse quelle 48 ore pensando solo a divertirsi: di giorno lei, Johan e Daniel andavano al lago, la sera uscivano e andavano per locali a divertirsi fino all'alba della mattina dopo e alla ragazza non sembrava vera una cosa del genere; si sentiva come se fosse tornata a due anni prima quando i suoi pensieri erano volti solo al divertimento.

    Purtroppo però si sa che quando ci si diverte il tempo passa troppo velocemente e infatti quei due giorni trascorsero alla velocità della luce e Kat fu costretta a rimettere i piedi in terra e catapultarsi nuovamente nella sua vita reale.




    Et voila'!
    Questo era il secondo capitolo.
    Come vi e' sembrato? U.U
    Ho cercato di darvi qualche indizio in più riguardo il misterioso ragazzo (se avete letto bene sono sicura che avrete capito chi e').
    Anyway, volevo dire che sono contenta delle ragazze che mi rispondono e commentano però mi piacerebbe sentire anche il parere di tutte le altre persone che leggono visto che sono in tante. Abbiate coraggio suvvia u.u, non vi mangio mica!
    Il prossimo capitolo e' già pronto e posso dirvi che ci sarà una prima svolta nella vicenda *yeeeeeeeeee*.
    Ora vi mollo e mi rimetto a studiare visto che tra poco si ritorna tra i banchi e il caro Dante mi sta aspettando a pagina 300 per raccontarmi qualcosa della sua vita visto che il primo giorno di rientro mi tocca l'interrogazione .-. .
    Baci a tutte, Valentina.


    ps: Buon 2011

    Edited by february8 - 10/1/2011, 21:37
     
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    ............CATTIVA!
    Sviluppi su chi possa essere nùn ce ne stannoç_ç

    Mi limito ad aspettare il prossimo capitoloç_ç
    eccoç_ç
     
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  6. february8
     
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    CITAZIONE
    ............CATTIVA!
    Sviluppi su chi possa essere nùn ce ne stannoç_ç

    Mi limito ad aspettare il prossimo capitoloç_ç
    eccoç_ç

    maddaiiiiiiiiiiii ma come fai a non vederlo u.u è facile....

    ma c'è una cosa che mi preme di più sapere...ti ho convinta o no con la mia storia???
     
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  7. PromisesMadeForConvenience
     
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    CITAZIONE (• lorelay ~ @ 3/1/2011, 18:53) 
    ............CATTIVA!
    Sviluppi su chi possa essere nùn ce ne stannoç_ç

    Mi limito ad aspettare il prossimo capitoloç_ç
    eccoç_ç

     
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    CITAZIONE (february8 @ 3/1/2011, 20:00) 
    CITAZIONE
    ............CATTIVA!
    Sviluppi su chi possa essere nùn ce ne stannoç_ç

    Mi limito ad aspettare il prossimo capitoloç_ç
    eccoç_ç

    maddaiiiiiiiiiiii ma come fai a non vederlo u.u è facile....

    ma c'è una cosa che mi preme di più sapere...ti ho convinta o no con la mia storia???

    Non è veroç_ç E' molto, MOLTO generico ç_ç


    Non so ù___ù rimando il giudizio al prossimo capitolo
     
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  9. february8
     
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    iu-uuuuuuuuuuuuuuuuh, c'è qualcunoooooooo????

    *criii criii*


    no, non c'è nessuno :huh:
     
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  10. february8
     
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    ©HURRICANE;


    Terzo capitolo


    -Kat svegliati tesoro!- urlò la zia Bessy dalla cucina. Anche quella mattina il risveglio della povera Kat non era stato dei più delicati; piuttosto le era sembrato di essersi svegliata in un campo di addestramento militare.
    -mmm okay…- mugugnò alzandosi dal letto ancora addormentata.
    Si diresse in cucina e si sedette vicino ad un Daniel sorridente.
    -dormito bene?- le chiese lui
    -sì, se non mi aveste svegliata poi, avrei dormito ancora meglio- gli rispose stropicciandosi un occhio svogliatamente.
    -su su si va al lago oggi!- le disse Johan tutto bello pimpante già alle nove del mattino.
    Dove trovava tutta quell'energia di prima mattina solo lui poteva saperlo.
    Kat lo guardò in tralice sollevando un sopracciglio:
    –Ma non mi dire- esclamò fingendo un'espressione stupita.
    Una risata rumorosa si diffuse per tutta la casa.

    Dopo la colazione, come sempre Kat si diresse in bagno per prepararsi.
    Quella mattina si sentiva felice però aveva come un senso di ansia dentro e non sapeva perché…insomma, Daniel aveva smesso di cercarla e non si avvicinava più di tanto, sapeva bene che lei non glielo avrebbe permesso; inoltre lui l’aveva chiamata dicendole che in quei giorni era oberato di lavoro, quindi le chiamate erano diminuite e si sentiva più libera.
    Non c’era motivo di preoccuparsi no?
    E allora perché quel brutto presentimento non accennava ad andarsene?
    Ad ogni modo decise di non pensarci, probabilmente era la sua mente che le giocava questi brutti scherzetti, non c’era niente di cui preoccuparsi.
    Sì, niente.

    La zona che frequentavano solitamente era sempre piena di gente e per tutta la "costa" del lago erano state costruite delle villette alle quali si accedeva tramite delle scale direttamente dalla spiaggia. Lì era dove Kat aveva trascorso le sue vacanze da bambina.
    Quella mattina la comitiva dei ragazzi era al completo ma Kat non aveva mai fatto grandi amicizie con loro perché secondo lei erano troppo snobbisti; infatti erano tutti figli di genitori importanti nella politica tedesca e tendevano sempre a mettersi al di sopra di tutti.
    Lei, Johan e Daniel si unirono comunque alla conversazione della combriccola anche se fu parecchio noioso stare ad ascoltare i racconti delle loro feste da ricconi e delle conoscenze che avevano fatto a quel party e a quell’incontro tra politici.
    Loro erano tutt’altro tipo di ragazzi.
    Per fortuna dopo non molto tempo decisero tutti insieme di andare a fare un bagno.
    Kat si rilassò nuotando lentamente nell’acqua cristallina. Chiuse gli occhi e si lasciò andare finché non stando attenta alla sua traiettoria, urtò qualcuno.
    -ops scus…ah, sei tu!-
    -ti diverti tutta da sola?- le chiese Daniel sorridendo.
    Kat sorrise di rimando imbarazzata.
    -mi stavo rilassando un po’ e poi mi piace stare sola ogni tanto- spostò lo sguardo su Daniel –e tu perché nuoti da solo?-
    -ti stavo cercando a dire il vero, volevo stare un po’ con te- a quel punto le guance di Kat andarono letteralmente a fuoco nonostante la temperatura dell'acqua fosse abbastanza bassa quel giorno.
    -Daniel…sai che non possiamo- abbassò il capo dispiaciuta.
    -possiamo parlare da amici almeno?- le disse cercando di trovare un'alternativa.
    -va bene, però avviciniamoci agli altri, non vorrei che…-
    -sì, dai andiamo- la prese per mano senza pensarci e la trascinò verso il resto del gruppo. Kat dal canto suo non fece nemmeno caso alle dita che stringevano delicate il suo polso, tanto era presa a fissarlo.
    Nuotarono per parecchio tempo parlando del più e del meno come due normalissimi amici, almeno quella era stata l’impressione di Kat. Non si era accorta però che la distanza tra di loro era diminuita sempre di più e che riusciva a notare delle screziature piu' chiare negli occhi di Daniel a cui non aveva mai fatto caso. Solo quando sentì la sua mano grande poggiarsi sulla schiena e spingerla più vicina al suo corpo, si rese conto che lui la stava baciando. Le sfiorò con la lingua il labbro superiore e Kat senza pensarci nemmeno schiuse le labbra permettendogli di sfiorarle il palato. Iniziò così una lenta danza di lingue e la mente si svuotò del tutto non facendole comprendere l’errore che stava commettendo. Daniel la strinse ancora di più a sé e i loro corpi bagnati si unirono del tutto facendogli venire la pelle d’oca.
    Da quanto tempo aveva desiderato baciarla e assaporarla?
    Troppo.
    Ed ora che lei era lì non aveva resistito, nonostante Kat più volte l’avesse allontanato “per proteggerlo” come aveva detto lei; ma a lui non interessava niente delle conseguenze che ci sarebbero state, la voleva e avrebbe fatto di tutto per averla vicina.
    Quando ripresero fiato Kat gli sorrise imbarazzata e un po’ colpevole e Daniel pensò che fosse bellissima.
    Lei si staccò raggiungendo piano piano la riva e lui la seguì.

    Una volta usciti tutti dall’acqua la comitiva si divise: un piccolo gruppo si mise a giocare a calcio, qualcuno invece decise di prendere il sole.
    Kat era tranquillamente sdraiata sul suo telo, quando il cellulare prese a squillare.

    oddio no…non adesso.

    Lo prese e si allontanò un po’ dagli altri ragazzi cercando di sembrare il più possibile calma e disinvolta…
    -pronto?-
    -ciao piccola, come stai?-
    -bene-
    Ci fu qualche secondo di silenzio...
    -com’era l’acqua?- chiese improvvisamente il ragazzo.
    Kat spalancò gli occhi avvertendo un tuffo al cuore; come faceva a sapere che si era appena fatta un bagno?
    -ca…calda, perché?- balbettò iniziando a torturarsi le unghie come faceva sempre quando era agitata
    -voglio sapere…-
    Tum-tum,tum-tum,tum-tum; il battito del suo cuore sembrava impazzito, nemmeno avesse corso per chilometri ininterrottamente.
    -piccola, sei sicura che vada tutto bene? Mi sembri preoccupata- pronunciò le ultime parole con uno strano tono.
    Kat ebbe uno strano presentimento.
    -sì...va...va tutto bene- gli disse iniziando a guardarsi intorno cercando una figura conosciuta ma non scorse nessun volto familiare se non quello degli altri ragazzi.
    -...sei spaventata?- ghignò divertito
    -n..no-
    -oh sì che lo sei invece...- sussurrò lui.
    Il cuore continuò a palpitarle nel petto talmente forte che per un attimo ebbe il timore di svenire a causa della tachicardia. Poi capì cos’era quella strana sensazione che si portava dietro dalla mattina.
    Lui.
    -piccola, ci sei ancora?-
    -no…ti prego- fu la flebile risposta della ragazza.
    -no ti prego,cosa?- le chiese irritato
    -non fargli niente…è stata colpa mia…- ormai aveva perso il controllo, la paura la stava scombussolando.
    -non fare niente a chi? Ah, intendi dire al tuo amichetto, un certo Daniel Vogel?…è da un po’ che lo osservo e non mi piace per niente…tu che ne pensi?- rideva divertito ora, ma era chiaro che fosse solo un modo per mascherare la rabbia. Quel tizio aveva varcato un confine a cui non avrebbe nemmeno dovuto avvicinarsi.
    -lascialo stare è stata colpa mia, prenditela con me-
    -oh no, con te non me la prenderò mai-
    -invece dovresti- gli disse Kat sull’orlo di una crisi nervosa.
    -e dimmi un po’- disse cambiando discorso –come bacia? Meglio di me? Perché mi è sembrato che ti fosse piaciuto-
    Rimase in silenzio.
    -rispondimi Kat- le disse duramente
    -smettila… basta- lo implorò lei
    -sai, credevo di essere stato abbastanza chiaro quando ti ho detto che nessuno si sarebbe dovuto avvicinare a te. Tu sei mia. Non fartelo ripetere di nuovo per favore...ad ogni modo, ora devo andare…fai la brava- e riagganciò come suo solito.
    Kat tornò tremante al suo asciugamano e cercò di recuperare la calma, ma non ce la fece proprio.
    Sapeva di loro e oltretutto era anche molto arrabbiato.
    Perché diavolo non aveva fermato Daniel quando si era avvicinato?

    E adesso che faccio?

    Passò così un’altra ora a contemplare una possibile opzione.
    Scappare? No, l’avrebbe trovata anche in capo al mondo.
    Affrontarlo? No, sarebbe stata una battaglia persa.
    Arrendersi? Sì, sarebbe stata la cosa più logica da fare, ma avrebbe dovuto capirlo prima di mettere in mezzo anche Daniel.

    Nel pomeriggio tutta la combriccola era ancora in spiaggia e Kat decise che avrebbe dovuto trovare un diversivo pur di non pensare alla telefonata della mattina.
    Sinceramente la sua grande paura era trovarselo davanti perché in quel caso non avrebbe saputo cosa fare, ma si diede della stupida...le aveva detto che il lavoro era tanto in studio, non poteva essere lì.

    E come faceva a sapere del bacio? Le suggerì la sua mente.

    Lo avranno avvertito quei tizi. Si rispose da sola più per dissuadersi da una ben peggiore soluzione che per altro, ma dopotutto non era nemmeno sicura di quello che stava pensando.

    Si unì quindi al gruppo che stava giocando a pallavolo in cui c’era anche Daniel. Quando entrò in campo gli passò accanto e sentì la sua mano che cercava di afferrare la propria ma Kat lo schivò guardando in basso senza degnarlo di uno sguardo. Quando poi si mise in posizione per battere lo osservò e vide nei suoi occhi scuri la tristezza.

    mi dispiace pensò, e poi colpì la palla più forte che poté.

    Nel secondo set della partita la squadra di Kat conduceva per 18 a 11.
    Una battuta troppo forte della squadra avversaria mandò la palla fuori campo alle spalle di Kat la quale si girò per andare a recuperarla, ma quando alzò lo sguardo il sangue le si gelò nelle vene.
    Una morsa le attanagliò lo stomaco e per qualche secondo rimase in apnea dimenticandosi quale fosse la corretta procedura per respirare.
    Quella camminata l'avrebbe riconosciuta ovunque.
    Era la fine.








    Salve a tutti U.U
    Com’è andata la befana? Vi state ingozzando di robaccia piena di grassi?
    Io sì U.U.
    Ora, per riprenderci da queste vacanze all’insegna delle abbuffate, vi beccate questo terzo capitolo ma voglio seriamente sapere che ne pensate U.U.
    Esprimete il vostro pensiero (positivo o negativo che sia).
    Lo so che anche questo capitolo è cortino ma vi prometto che il quarto vi soddisferà anche perché finalmente scopriremo chi è questo assurdo ragazzo che perseguita la povera Kat e soprattutto perché il capitolo in sé sarà il triplo della lunghezza dei precedenti *yeeeeeeeeeeeeeeah*.
    Ora, visto che ho aspettato che fosse passata la mezzanotte per postarvi questo capitolo, me ne vado a nanna e sperando che leggiate in tanti…e ricordate…un commento al giorno toglie il medico di torno U.U.
    Baci, Valentina :)

    Edited by february8 - 10/1/2011, 21:36
     
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  11. DiANaReN
     
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    Mi ero persa un paio di capitoli accident!!!!!!
    Davvero davvero bella!!!!
    Posta presto mi raccomando =) fossi in te farei il banner e il trailer...inducono più persone a leggere =)
    io ti faccio pubblcità qusta ff merita!! =)
     
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  12. february8
     
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    CITAZIONE
    Mi ero persa un paio di capitoli accident!!!!!!
    Davvero davvero bella!!!!
    Posta presto mi raccomando =) fossi in te farei il banner e il trailer...inducono più persone a leggere =)
    io ti faccio pubblcità qusta ff merita!! =)

    oh grazie mille :nghè: il tuo commento è davvero incoraggiante per me.
    per quanto riguarda il banner e il trailer avevo già in mente qualche idea, ora si tratta solo di metterla in pratica.
    comunque grazie mille ancora!!!
    Baci
     
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  13. february8
     
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    Salve a chiunque passa di qui!!!
    ho una buona/cattiva notizia (a parere personale ovviamente u.u).
    Questa sera posterò il quarto capitolo della storia perchè tanto è pronto e non mi va di aspettare e di farvi aspettare fino a domenica...dunque, preparatevi perchè finalmente(!!!!!) molte cose usciranno fuori eppppppoiiiiii ho una sorpresa meravigliosa *_*
     
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  14. DiANaReN
     
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    benissimooooo allora tutte belle cose per noi XD
     
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  15. february8
     
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    ©HURRICANE;

    Quarto capitolo

    -Era la fine-



    Un costume nero lungo fino alle ginocchia risaltava il fisico slanciato scolpito dai pettorali e dagli addominali ben definiti. La carnagione solitamente chiara ora era dorata segno di qualche giornata passata al mare. Gli occhi nocciola la fissavano dietro ad un paio di grosse lenti scure mentre i cornrows sfuggivano da sotto la bandana nera in tinta con il tessuto del costume; e quelle labbra impreziosite da un piercing anch'esso nero, le sorridevano maliziose.

    Era ancora più bello di quanto ricordasse.

    Continuava ad avanzare tranquillo, misurato, senza badare al vociare che si stava facendo sempre più forte.
    Dietro di sé sentiva ragazze e ragazzi chiedersi increduli se fosse veramente lui o no; anche Kat se lo chiedeva e sperava con tutta sé stessa di sbagliarsi, ma quando la sua voce profonda raggiunse i suoi timpani, ogni speranza svanì nel nulla.
    -ciao piccola- la salutò avvicinandosi tanto, troppo a Kat che fu costretta a sollevare lo sguardo di parecchio per poterlo guardare negli occhi.
    L’unica cosa che riuscì a pronunciare fu un –Tom..- biascicato e incredulo.
    -contenta di vedermi?- le chiese sempre con quel sorriso intriso di malizia stampato in faccia.
    Kat riuscì a recuperare un po’ di autocontrollo.
    –perché sei qui?- gli ringhiò contro evitando di farsi sentire dagli altri.
    -sono venuto a trovare la mia ragazza- le disse semplicemente, sempre sorridendo in quel modo così irritante. Spostò lo sguardo da Kat al gruppo di persone dietro di lei cercando qualcuno; quando poi lo trovò sorrise ancora di più e tornò a fissarla.
    -io non sono più la tua ragazza da un pezzo ormai e noi non stiamo insieme, chiaro?-
    -ovviamente...ora sei pazzamente presa dal bel Daniel- le disse sprezzante indicando con un movimento della testa il ragazzo tra la folla che subito si fece avanti piazzandosi tra i due.
    –hai qualche problema amico?- gli chiese duro a pochi centimetri dal viso fissandolo negli occhi visto che l'altezza glielo permetteva.
    -il mio problema sei tu...amico- rispose Tom con lo stesso tono.
    Allora fu la volta di Kat di intromettersi per cercare di calmare le acque.
    -fatti gli affari tuoi Tom, te lo sto chiedendo per piacere-
    -è quello che sto facendo, tu sei uno dei miei affari-
    Daniel a quelle parole si scaldò non poco:
    -senti- gli disse cercando di restare calmo –lei non è uno dei tuoi affari e non puoi continuare a ritenerla tale. Lasciala in pace-
    Tom scoppiò in una risata sarcastica.
    –ma chi cazzo sei tu per dirmi quello che devo fare? Te lo dico io, nessuno. Quindi adesso lasciaci in pace o sarò costretto a passare ad altre maniere per farti levare di mezzo-
    A quelle parole Kat si sentì mancare; sarebbe finita molto male se avessero continuato su quella strada e poi stavano dando già abbastanza spettacolo.
    Daniel non sembrava intimorito e tanto meno sembrava tirarsi indietro anzi, teneva testa a Tom e ciò non era affatto una buona cosa.

    E' ora di mettere fine a questa pagliacciata; è durata fin troppo.

    Prese un bel respiro:
    -forza, andiamocene- disse spingendo Tom indietro.
    Sorrise soddisfatto...senza grandi sforzi aveva raggiunto il suo scopo perché Kat stava tornando da lui.
    -vedo che cominci a capire- le disse in tono sarcastico
    -lo sto facendo per lui…tu non c’entri niente- disse lei guardandolo negli occhi mentre continuava a spingerlo lontano dalla folla.
    -oh ma che carina, davvero- la riprese con aria strafottente mentre indietreggiava camminando sotto la spinta della ragazza.
    Daniel li raggiunse e la prese per un braccio guardandola confuso.
    -dove stai andando Kat?-
    -lasciami andare con lui, è meglio per tutti- gli disse tenendo il capo basso.
    -ma come vai con lui? Che diavolo stai dicendo!- urlò spazientito.
    -non insistere…per favore- rispose lei quasi in un sussurro allontanandosi con gli occhi pieni di lacrime. Prese le sue cose e con calma le ripose nella borsa mentre tutte le persone presenti la osservavano incredule; ma a Kat non interessava niente di quello che potevano pensare e delle loro considerazioni..che ne potevano sapere loro?
    Daniel le si avvicinò di nuovo e le disse in un orecchio:
    -senti, non sei obbligata ad andare...rimani-
    -Daniel, se rimango saranno guai per me e per te soprattutto. Lo hai visto anche tu che fa sul serio-
    -ma non eri tu quella che voleva scappare da tutto questo?-
    Kat sorrise amaramente.
    -sì è vero, volevo scappare, ma mi sono resa conto che non è possibile, allora evito tutta questa messa in scena-
    -ma noi?..-
    -lo sai bene che non ci può essere niente, per una volta che mi sono lasciata andare ecco il risultato-
    -io non ti capisco…- le disse tristemente.
    Kat scorgeva delusione nei suoi occhi e le faceva male vederlo in quello stato, ma era fuori discussione che potessero stare insieme.
    -mi dispiace…- cercò di essere forte, o quantomeno dimostare di esserlo, anche se dentro di sé stava malissimo ed era davvero dispiaciuta ed arrabbiata, e quella era l’unica soluzione purtroppo.
    Quando ebbe finito di prendere tutte le sue cose fece un grande respiro e facendosi spazio tra la folla di curiosi che si erano avvicinati raggiunse Tom che firmava qualche autografo.

    Ma guardalo, pensò schifata, non sembra nemmeno lui così carino e gentile, lui è uno stronzo; perché nessuno se ne accorge?

    Le persone non percepivano minimamente quello che in realtà era, tutti davano retta ai giornali e si fermavano all’apparenza davanti alla sua faccia da dolce bad-boy che Tom aveva imparato a gestire alla perfezione in quegli anni.
    Ah ma non credete, un tempo anche la nostra cara Kat era così…credeva che Tom fosse un principe azzurro dei suoi tempi, con la faccia da tenero e il carattere da duro, che un giorno le avrebbe chiesto di sposarla e che sarebbero vissuti per sempre felici e contenti nel loro castello; con i mesi poi aveva capito che quella era solo una maschera che Tom aveva imparato a vestire per tutto il tempo necessario fin quando, una volta tornato a casa, si spogliava di questa e ritornava il vero Tom: un autentico bastardo.

    Mentre si avvicinava a lui le venne in mente che molto probabilmente non sarebbe tornata a casa da sua zia e si rivolse al cugino:
    –Jo, adesso non posso spiegarti niente di tutto questo, ho bisogno solo che tu inventi qualcosa da dire alla zia Bessy, non so cosa, ma ti prego evita di raccontarle quello che sta succendendo. Passerò stasera a prendere le mie cose-
    Il cugino la guardò preoccupato.
    -Kat, io ti prometto che non dirò niente a mia madre, ma tu devi promettere che mi spiegherai per bene tutta questa faccenda, intesi?- le disse Johan abbracciandola forte.
    -va bene-
    Salutò tutti quanti, uno per uno, come a voler prolungare quella lunga sofferenza; ma in realtà non voleva arrivare davanti a Daniel, non avrebbe saputo cosa dire.
    Quando inevitabilmente fu il suo turno Kat cercò il suo sguardo ma non lo trovò, i suoi occhi le sfuggivano e questo la intristì molto.
    -io allora vado- gli disse cercando di apparire il più diplomatica possibile allungando la mano per stringere la sua.
    -ciao- secco, quasi sprezzante.
    Se lo era aspettato.
    Era arrabiato e questo lo capiva, ma sapeva anche della sua situazione quindi perché le stava voltando le spalle in quel modo proprio ora che lei aveva bisogno di conforto?; in fondo la sua scelta era stata la più saggia.
    Ma Daniel continuava a guardare lontano e la mano di Kat rimase a mezz'aria senza ricevere alcuna risposta al saluto. Inclinò la testa abbattuta e prima di girarsi per andare via gli sussurrò un timido –scusa- che lo fece sussultare lievemente.
    Raggiunse Tom e si avviò con lui allontanandosi da quel poco di libertà che le era stata concessa e da quel poco di felicità che aveva provato.

    ***


    Camminarono in silenzio per un po’, poi Tom le mise un braccio attorno alla vita avvicinandola a sé e le sussurrò all’orecchio:
    –vedrai, ci divertiremo-
    Kat rimase zitta continuando a camminare senza perdere il conto dei passi che aveva fatto fino a quel momento.
    -fidati di me Kat…- le disse nuovamente vedendo che non gli prestava la minima attenzione.
    -non mi fido di te-
    -perché no?-
    -non mi fido, punto e basta-
    -sei sempre così scontrosa…si può sapere che ti prende?-
    Kat per un momento ebbe l’istinto di prenderlo a schiaffi davanti a tutti ma poi si ricompose.
    -niente, non mi prende proprio niente- sospirò lievemente.
    -e allora dimmi qualcosa, raccontami, è tanto tempo che non parliamo- le disse cercando di essere cordiale.
    -non ho niente da dirti-
    Avvertì Tom irrigidirsi al suo fianco.
    -va bene, vuoi fare la difficile con me? Allora rimani in silenzio fin quando ti pare ma sappi che non mi piace per niente questo tuo modo di fare- le disse innervosendosi e liberandola dal suo braccio; non sopportava quando faceva la sostenuta con lui.
    Kat dal canto suo si spaventò per questo improvviso cambiamento d’umore quindi si tappò mentalmente la bocca e proseguì in silenzio.
    Dopo poco Tom le indicò una piccola scaletta che saliva su per la collina di rocce, fino ad arrivare ad una villa più grande rispetto alle altre. Kat lo guardò di sfuggita mentre le teneva il cancelletto aperto per farla passare; lo sorpassò e proseguì su per la scalinata. Una volta arrivata in cima si ritrovò in un piccolo Eden: un giardino stupendo pieno di fiori colorati e profumati. Poté inoltre ammirare una piscina enorme che occupava tutto l’angolo destro del terreno, circondata da lettini e sedie mentre all’altro angolo faceva bella mostra una lucente Audi R8 grigio scuro.
    Attraversò un piccolo vialetto che le indicò e raggiunse la porta d’ingresso.
    Tom suonò due volte il campanello e dall’interno si sentirono dei rumori di passi pesanti che scendevano di corsa le scale. Quando la porta si spalancò un sorriso conosciuto si presentò davanti agli occhi di Kat che non poté far altro che sorridere a sua volta.
    -Kat!!!!- urlacchiò Bill abbracciandola forte.
    -ciao Bill!- gli rispose lei abbracciandolo di rimando.
    Quando i due si staccarono Kat lo osservò per bene. Era da parecchio tempo che non lo vedeva, ed ora i rasta che si era fatto erano spariti e avevano lasciato il posto ad una cresta molto alta che poi piano piano si era accorciata sempre di più tanto che ora gli bastava cotonarli un po’ per essere in ordine; un nuovo piercing faceva bella mostra sul suo naso e, cosa “strana”, le sembrò leggermente più alto del solito. Il viso, ripulito da qualsiasi traccia di trucco, metteva in risalto i suoi occhioni nocciola tanto diversi da quelli del fratello.
    Per un momento Kat si sentì come a casa.
    Era molto legata a Bill, gli voleva un bene dell'anima ed era come un fratello per lei; diversissimo da Tom, poteva parlare con lui di qualsiasi cosa senza problemi ed era l’unica persona con cui poteva confidarsi su tutto. Non gli aveva mai nascosto nulla, tranne il fatto che tra lei e Tom c’erano stati dei problemi negli ultimi tempi, ma questo non glielo avrebbe mai detto per non farlo soffrire.
    -come stai?- le chiese allontanandosi da lei per osservarla meglio
    -…bene…- disse sospirando
    -perché lo dici così? Non sei felice?-
    -sì…sì certo, sono felice- gli disse e si sforzò di sorridere mentre vedeva Tom entrare in casa e sparire in una stanza.
    Cercò di apparire il più sincera possibile perché sapeva che Bill aveva il potere di capire attraverso lo sguardo cosa frullava nella testa delle persone e lei non ne era immune purtroppo.
    Bill la fissò per qualche istante pensieroso, poi si destò dai suoi pensieri.
    -comunque sono contento che tu abbia deciso di tornare, Tom era diventato insopportabile da quando te ne sei andata-
    Quella frase la lasciò un attimo interdetta.
    -ah…davvero?- chiese confusa
    -ma certo sciocchina, voi stavate insieme non te lo ricordi?- le disse dandole un leggero colpetto sulla spalla.
    -certo che me lo ricordo-
    -ora mia cara, io vado a prepararmi, stasera ho impegni- le disse strizzando un occhio
    -come? Non rimani qui?- chiese subito Kat allarmata.
    Di certo non aveva intenzione di rimanere sola con Tom.
    -no Katy, ma ci sarà tempo per stare insieme non ti preoccupare- le sorrise di nuovo, dopodiché sparì al piano di sopra fischiettando allegramente.

    Si guardò un po’ attorno.
    Sulla destra c’era un enorme salone. La parete era costituita da una vetrata che occupava tutta la superficie e dava proprio sul lago. La luce che entrava illuminava tutta la stanza e l’ingresso a giorno, mettendo in bella mostra un divano circolare di pelle bianca in contrasto con il nero laccato dei mobili. Kat pensò sorridendo tra sé mentre passeggiava sfiorando la superficie liscia dell’arredamento, che quegli accoppiamenti di colori fossero tutta opera di Bill.
    Poi qualcosa la colpì.

    Sulla mensola sospesa sopra il televisore c’era una sequenza di foto che ritraeva le stesse persone in diversi anni: due bambini piccoli che sorridevano verso l’obiettivo, gli stessi bambini un po’ più cresciuti, quattro ragazzini alle prese con degli strumenti musicali in una palestra, quattro ragazzi ormai cresciuti che ridevano indicando qualcosa di buffo oltre l’obiettivo e poi…
    …e poi rimase immobile davanti all’ultima foto: lei e Tom che si sorridevano felici mano nella mano mentre portavano a spasso un cagnolino bianco e nero.
    Kat accarezzò il vetro della cornice sorridendo inconsciamente e quasi riuscì a sentire il rumore del vento che si muoveva tra i rami degli alberi ormai spogli in quella fredda giornata d’inverno.
    -quella è la mia preferita-
    sobbalzò portandosi una mano al cuore quando sentì quella voce all’improvviso dietro le sue spalle.
    -ma sei pazzo? Mi hai fatto prendere un colpo!- disse lei cercando di spezzare quel momento troppo intimo per i suoi gusti.
    Tom si staccò dallo stipite della porta al quale era rimasto appoggiato ad osservarla e le si avvicinò guardando anche lui l’immagine per qualche secondo.
    -eravamo così felici insieme, cosa non è andato bene?- chiese spostando lo sguardo verso Kat.
    Lei alzò le spalle scuotendo poco la testa
    –forse non era destino-
    -ma noi ci amavamo Kat…- continuò parlando a bassa voce.
    -forse non abbastanza- ripeté lei guardando in basso per evitare qualsiasi contatto visivo con Tom.
    -forse, forse, forse…per te tutto è stato sempre un forse. Non hai mai avuto certezze nella nostra storia ed è per questo che non ha funzionato-
    -certo, tu parli così perché non ti sei mai messo nei miei panni…non hai mai pensato che io mi sentissi un tantino oppressa da te e dai tuoi modi di fare? Mi stavi sempre intorno, anche quando non eri in casa…e per di più non ti sei mai fidato di me…- gli disse Kat cominciando ad infuriarsi. Ogni volta che ne aveva la possibilità ritirava fuori la storia che tutto era finito per colpa sua quando invece lei era stata costretta ad andarsene perché non riusciva più a vivere in quella situazione…nonostante ancora lo amasse.
    -io mi fidavo di te Kat- disse lui guardandola in viso serio.
    -Tom, tu mi facevi pedinare ti rendi conto? Io non potevo vivere pensando di essere seguita ovunque, mi sentivo come un animale in gabbia…ma certo, tu a tutto questo non hai mai pensato, troppo preso dalla tua frenetica vita da star!- gli urlò in faccia.
    Aveva toccato il tasto sbagliato.
    -piccola io l’ho fatto per te, avevo paura che tu potessi stancarti della mia vita e scappare-
    -scappare? Ma se io ti amavo! Mi fidavo di te e tu avresti dovuto fare lo stesso con me…è anche su questo che si basa un rapporto tra due persone: la fiducia reciproca-
    Si allontanò furente da lui e camminò fino alla vetrata piazzandosi di spalle al ragazzo.

    quanto ti odio, quanto ti odio!

    -Kat, piccola, non litighiamo di nuovo ti prego-
    -non mi chiamare piccola, lo sai che non lo sopporto- gli disse nervosamente
    Tom la osservò per qualche secondo per poi abbassare la testa e uscire silenziosamente dalla stanza. Non voleva discutere un'altra volta per quella faccenda, lui era andato a riprendersela perché voleva mettere le cose a posto e ricominciare da capo tutto quanto. Forse aveva ragione Kat a dirgli che non aveva mai pensato a quanto si potesse sentire oppressa dai suoi modi, ma aveva paura, veramente paura che potesse fuggire via, spaventata dalla sua vita. Aveva paura di perderla perché lei era stata la prima persona in tutta la sua vita a farlo riflettere sul fatto che tutti hanno bisogno di una persona che stia loro vicino fino alla fine e ormai Bill non gli bastava più; certo, lo avrebbe amato con tutto sé stesso per sempre, ma ciò di cui aveva bisogno era un altro tipo di amore, quello che Kat era riuscita a dargli.
    Con questi pensieri in testa fece dietrofront e ritornò a passo spedito nel salone dove trovò Kat ancora davanti alla vetrata. Senza pensarci nemmeno la raggiunse e la fece girare verso di lui abbracciandola e respirando il suo profumo.
    Lei, dal canto suo rimase spiazzata da ciò che accadde perché si ritrovò improvvisamente schiacciata contro il suo petto privo di maglietta. Dapprima rimase rigida ma poi si lasciò andare abbracciandolo.
    Volente o nolente quel contatto le era mancato, e anche tanto.
    -mi sei mancata…- le sussurrò Tom fra i capelli
    Kat sorrise amaramente –non ti sono mancata…ti è mancato il fatto che non potessi più avermi per te ogni volta che volevi, che non potessi più assillarmi, ecco cosa ti è mancato-
    La sua espressione però rimase seria e non si scompose.
    -mi sei mancata...sul serio- le disse staccandosi per guardarla negli occhi.
    Iniziò così un gioco di sguardi con il quale ognuno cercava di capire i pensieri dell’altro, fin quando Tom abbassò un po’ la testa avvicinando il volto a quello di Kat per baciarla ma lei, pronta ad un gesto simile, lo spinse via.
    -non lo fare-
    -perché?- le chiese confuso
    -perché no-
    -ma…-
    Qualcuno parlò...
    -ehm scusate, io starei andando…ci vediamo- disse Bill apparendo sulla soglia della porta.
    Kat si allontanò bruscamente da Tom e si chiese se avesse sentito quello che si erano urlati addosso fino a quel momento, ma dall’espressione serena di Bill sembrava che fosse ignaro di tutto.
    Tom, che si era accorto di questa ritirata da parte di Kat, guardò storto il fratello.
    -ah Tom…- disse poi Bill facendo finta di niente
    -che c’è?-
    -non torno a casa stanotte, non mi aspettare-
    -va bene-
    -allora ciao…ciao Katy- disse agitando la mano che teneva le chiavi della macchina
    -ciao- risposero insieme i due e Bill sparì nel corridoio.
    Kat si imbarazzò pensando che fossero rimasti davvero soli in quella grande casa; sentiva il suo sguardo addosso e quando spostò lo gli occhi verso di lui si accorse che la stava fissando insistentemente, poi si girò e sparì oltre la porta lasciandola sola.

    ***


    Qualche ora dopo pensò di andare a prendere la sua roba a casa della zia anche se aveva un po’ timore a rincontrare Daniel. Comunque prese la sua borsa da mare e perlustrò il piano terra alla ricerca di Tom, il quale, sentendo i passi di Kat si sporse dal piano superiore.
    -dove vai?-
    -a prendere le mie cose, ci vediamo dopo- gli disse alzando lo sguardo
    -ti accompagno- le disse lui perentorio
    -non c’è bisogno, è qui vicino-
    -ho detto che ti accompagno- ripeté scendendo le scale mentre si infilava una delle sue magliette.
    Kat capì che non avrebbe ammesso repliche e attese finché non ebbe chiuso la porta di casa.

    Per tutto il tempo nessuno dei due aprì bocca fin quando arrivarono davanti al cancello d’entrata.
    Kat rimase ferma a guardarsi intorno come se non avesse mai visto prima quel posto: improvvisamente non voleva più entrare in quella casa.
    -va…ti sta aspettando-
    -chi?- chiese non capendo
    -lo sai chi, è lì dietro la finestra- ghignò divertito indicando col capo la finestra della villa.
    Kat osservò bene attraverso la finestra e si accorse che effettivamente Daniel li stava spiando.
    -allora…vado, sì vado- disse più per auto convincimento che per altro; si diresse a passo spedito verso il piccolo cancello d’entrata e suonò soltanto una volta; quando sentì lo scatto della serratura spinse il cancelletto e prima di entrare si voltò un’ultima volta verso Tom che si era acceso una sigaretta e la stava beatamente fumando appoggiato al muretto.

    Coraggio Kat, devi solo riprenderti le tue cose e fuggire alla velocità della luce da questa casa si disse mentalmente.

    Percorse tutto il vialetto affiancato da stupendi vasi di fiori colorati, salì i quattro scalini che la dividevano dalla meta ed arrivò davanti alla porta: non fece nemmeno in tempo ad avvicinare il pugno per bussare che si ritrovò davanti proprio Daniel:
    -ciao- le disse aprendo la porta –vieni dentro- aggiunse guardando oltre le sue spalle in direzione di Tom.
    Kat entrò in casa e trovò solo suo cugino seduto al tavolo; probabilmente sua zia Bessy era uscita.
    -ciao Kat!- esordì Johan
    -ciao Jo-
    -come mai qui?- si intromise Daniel appoggiandosi con le braccia incrociate allo stipite della porta.
    -sono…sono venuta a prendere le mie cose- sussurrò abbassando la testa quasi a non farsi sentire.
    Ci fu un momento di silenzio poi Johan riprese a parlare –andiamo a preparare la tua valigia allora…nel frattempo mi spiegherai tutta questa faccenda- le disse facendo una strana espressione in direzione di Daniel.
    Dopo aver raccontato tutta la sua assurda vicenda ed aver recuperato i suoi effetti Johan e Daniel riaccompagnarono Kat alla porta per salutarla:
    -però potevi dircelo Kat, ti avremmo aiutata noi!- le disse Johan.
    Sorrise un poco divertita –magari fosse così semplice- disse scuotendo la testa.
    -oh no Jo! Noi non avremmo mai potuto aiutarla…non avrebbe voluto- si introdusse acidamente Daniel rivolto al suo amico. La rabbia del pomeriggio ancora non era passata e si vedeva benissimo, ma proprio non ce la faceva a stare zitto davanti a quelle parole; sembrava quasi che lei avesse voluto tornare con Tom fin dal principio e così lui era stato solo un piccolo diversivo per distrarla.
    -Jo, se Daniel ti ha spiegato esattamente come stanno le cose, dovresti renderti conto di quanto sia difficile questo momento per me- ammise la ragazza sperando nella buona fede del moro.
    -lo so…ma se ti serve aiuto, per qualsiasi cosa chiama okay? Qualsiasi giorno, a qualsiasi ora non farti problemi e chiamaci- le raccomandò Johan posandole le mani sulle spalle.
    -va bene…grazie- rispose lei cercando di non incontrare nessuno dei loro sguardi -…ora vado. Ci vediamo…forse-.
    Nessuno le rispose, così uscì e chiuse la porta dietro di sé respirando a fondo.
    Si era levata un gran peso dallo stomaco.
    Mentre stava per scendere il primo gradino avvertì la porta aprirsi e una voce chiamarla:
    -aspetta Kat!-
    Socchiuse gli occhi.
    -Kat aspetta, non andare- ripeté Daniel avvicinandosi a lei.
    Rimase ferma nella posizione in cui si trovava e si girò solamente quando si sentì afferrare la mano.
    -che c’è adesso?-
    -volevo…volevo solo chiederti scusa per il mio comportamento, ma io non riesco proprio a lasciarti andare- ammise il ragazzo
    -e io cosa dovrei fare secondo te? Scappare non so dove, incatenarmi da qualche parte, uccidermi forse?-
    -no, certo che no…ma non voglio che tu vada con lui-
    -mi dispiace Daniel, i giochi sono finiti e questo è quanto- riprese a scendere la piccola scalinata ma fu nuovamente bloccata dai Daniel che l’abbracciò cogliendola di sorpresa.
    -non voglio che tu vada con lui Kat, come te lo devo dire? Io voglio soltanto che tu sia felice ma così non lo sei affatto!-
    -mi dispiace tanto, veramente, ma le cose a quanto pare non devono essere come io vorrei…comunque tu non devi sentirti triste o arrabbiato per me, vivi la tua vita e non pensare più a questa faccenda-.
    Le sollevò il mento con un dito scacciando via le lacrime che erano sfuggite al controllo.
    -tu non sei obbligata, ricordatelo sempre…-le scostò una ciocca di capelli da davanti al viso...
    -ehi amico, metti giù le mani- disse all’improvviso una voce conosciuta.
    Senza nemmeno guardare chi fosse Kat si staccò da Daniel asciugandosi velocemente le lacrime senza farsi vedere.
    -che diamine ci fai qua? Come sei entrato?- si infervorò subito il ragazzo
    -il cancello era aperto e volevo controllare che tutto fosse apposto- rispose Tom squadrandolo da capo a piedi.
    -esci immediatamente fuori di qui- sibilò con un tono di voce talmente basso da sembrare quasi un ringhio.
    -ce ne andiamo subito, non ti agitare…vieni piccola- assicurò lui mettendo un braccio attorno alla vita di Kat –ci si vede- disse infine guardandolo con fare strafottente.
    Kat si girò nuovamente per guardarlo in viso e per la seconda volta in quel poco tempo sul volto di Daniel scorse solo la tristezza e la rabbia.







    Lo ammetto…non ce la facevo nemmeno io ad aspettare di più.
    Mi piace questo capitolo, sia per come si svolgono i fatti, che per come è scritto.
    Ora, voglio sapere se ne è valsa la pena di aspettare fino ad adesso per questi avvenimenti U.U
    Io credo di sì, ma comunque sta a voi commentare visto che io sono un po’ di parte XD.
    Spero che vi sia piaciuto questo capitolo e mi auguro che da ora in poi la storia vi attiri di più perché più avanti ci saranno grandi cambiamenti e accadranno molte cose, quindi vi consiglio di seguirmi in questo percorso che sto facendo anche io per la prima volta e di avere pazienza se alle volte i capitoli lasciano a desiderare.
    Aspetto con ansia i vostri commenti!!!!
    Baci, Valentina :)

    Ps: ringrazio HURRICANE per il bellissimo blend della storia. Finalmente ora i personaggi hanno un volto (Tom a parte ovvio XD)


     
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75 replies since 22/12/2010, 20:42   1147 views
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