Mine

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  1. february8
     
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    Titolo: Mine
    Autore: february8
    Genere:Romantico, triste
    Raiting: R
    Avvisi: Angst, OC, OOC, Non-con
    Disclaimer: NO scopo di lucro
    NO i Tokio Hotel non mi appartengono

    Note: Mio Dio non riesco a crederci.
    Dopo due anni dalla prima versione di questa storia, finalmente riesco a pubblicare il prologo!!!!!
    Sono commossa.
    Aaaaaaallora inizio subito col dire che questa nasce come one-shot che sappiamo tutti essere il mio forte u.u; a seguito pero' di un sogno che la riguardava, ho deciso che l'avrei continuata perche' mi sentivo che non poteva assolutamente rimanere ferma ad un capitolo solamente.
    Per quanto la riguarda, questa "bambina" (la definiro' tale perche' l'ho partorita e cresciuta con fatica proprio come un pupo u.u e poi perche' e' la mia prima ff in assoluto) nacque nel lontano 2008 in veste di one-shot come gia' detto, ma che poi con il tempo e taaanta ma taaaaanta fatica divenne una fanfiction quantomeno decente.
    Ad oggi la storia e' gia' avanzata e messa al sicuro nella memoria del mio pc anche se ovviamente sta procedendo a rilento; comunque quello che ho scritto fino ad ora mi permettera' di postare almeno un capitolo a settimana/ogni due settimane, salvo imprevisti ovviamente.
    Essendo una ff sara' sicuramente piena zeppa di orrori di esposizione dal momento che non sono abituata a dilungarmi troppo in piu' argomenti contemporaneamente pero' io cerchero' sempre di aggiungere qualche dettaglio in piu', quindi siate clementi T_T.
    Anyway, bando alle cianc(i)e, spero che questa storia vi piacera' e che riuscira' a coinvolgervi come ha fatto con me.
    Ora mi defilo e vi lascio al prologo.
    Buona lettura, EliBeke


    PS:detto tra noi, qualche commento non mi farebbe proprio schifo eh .-.


    ©HURRICANE;




    Prologo - Primo capitolo
    Secondo capitolo - Terzo capitolo - Quarto capitolo
    Quinto capitolo
    Sesto capitolo - Settimo capitolo (parte prima)


    ***


    PROLOGO


    Un “bip bip” risuonava fastidiosamente nella camera dove Kat cercava invano di dormire.

    Anche a quest’ora? pensò, mentre tentava di capire da dove provenisse quel rumore che per lei era ormai diventato un incubo.

    Al buio era difficile vedere dove fosse, ma dopo vari tentativi guidati dall'udito, scorse nella tasca della borsa qualcosa che lampeggiava che riconobbe subito come il suo cellulare.
    Lesse sul display illuminato la scritta “CHIAMATA IN ARRIVO: ANONIMO” e con timore premette il tasto verde avvicinando il cellulare all’orecchio
    -ehi piccola, come va?-
    Eccola, quella voce tanto profonda e forte che un tempo le avrebbe provocato dei brividi lungo la schiena ma che adesso la infastidiva non poco.
    -va male, adesso- rispose astiosa, cercando di mascherare pero' la voce un po’ tremolante
    -piccola, così non va bene, ancora non ci siamo, ti ho gia' detto che con me questo tono non lo devi usare-
    Si innervosì ascoltandolo parlare con aria da spaccone come fosse stato il padrone del mondo intero
    -primo non mi chiamare piccola, e secondo poi, non sto usando nessun tono in particolare- pronunciò a voce forse un po’ troppo alta
    -oh sì invece, stai facendo la ragazzina acida, e lo sai che non mi piaci così-
    -io sono cosi' che ci vuoi fare? Dovresti saperlo d'altronde-
    Udì una risata dall’altra parte e cercò di non farsi saltare inutilmente i nervi; sapeva quanto adorava farla arrabbiare e lei non voleva dargli corda
    -allora, ti stai divertendo?- le chiese cambiando improvvisamente discorso
    -senti, lasciami in pace okay? Sto cercando di godermi qualche giorno di vacanza…posso?-
    -no che non puoi…se non posso io, perché tu sì?-
    -guarda che nessuno te lo vieta- rispose Kat con ovvieta'
    -ma non sarebbe una vacanza senza di te, lo sai-
    -con tutte quelle belle ragazze che ti girano intorno, proprio con me devi passare le vacanze?-
    -ma le altre non sono come te, tu sei mia, loro no-
    -ancora con questa storia? Io non sono né tua né di nessuno, capito?-
    -certo certo …ora vai a dormire, buonanotte tesoro- fece una breve pausa e poi riprese a parlare ricordandosi improvvisamente di qualcosa –e stai attenta a ciò che fai chiaro? Non mi è piaciuto venire a sapere che sei scappata dalla tua cara zia Bessy senza dirmi niente- Kat percepì dal suo tono una vibrazione nervosa.
    -lasciami in pace ho detto- cercò di ribattere ma inutilmente perché non la ascoltò, o meglio, fece finta di non aver sentito quello che aveva detto
    -ti tengo d’occhio tesoro, buonanotte- e mise giù stroncando così la chiamata.

    Rimase un bel po' di tempo seduta sul letto con il cellulare in mano fissando un punto impreciso nel buio. Non ne poteva più, era da un mese che la chiamava tutti i santi giorni. Veniva monitorata in ogni spostamento da alcuni tipi che la seguivano ovunque e in qualsiasi momento; in questo modo lui sapeva sempre, esattamente, dove si trovava, cosa faceva e soprattutto con chi era.
    Ripensandoci si maledisse per la milionesima volta per aver intrapreso quella pseudo storia d'amore. All’inizio le era sembrato carino e premuroso, poi con il passare del tempo si era rivelato possessivo e geloso. Quando finalmente Kat si decise a lasciarlo non si oppose ma le disse che ormai era sua e che se lui non avesse potuto averla, non l’avrebbe avuta nessun altro.
    E da lì era cominciato il suo incubo.
    Qualche tempo dopo aveva avuto un appuntamento con un ragazzo della sua scuola. Per tutta la serata si era sentita come osservata ma non ci aveva fatto caso più di tanto. Il giorno seguente lo stesso ragazzo si era presentato da lei con tanto di fasce e bende varie e le aveva raccontato di quando, dopo essere tornato a casa sua, un uomo lo aveva picchiato lasciandolo dolorante davanti al portone di casa.
    Appena saputo ciò Kat aveva subito ricollegato tutto e nera dalla rabbia era corsa da colui il quale aveva messo in atto un piano simile. Dopo avergli urlato contro per una buona mezz’ora, l’unica risposta che aveva ricevuto era stata “sei mia piccola, non te lo dimenticare” . Da quel giorno in poi quella maledetta frase le si era stampata nella mente a caratteri cubitali e nonostante i suoi vani tentativi di ignorarla, continuava a brillare vivida in ogni momento della giornata a ricordarle che la sua "liberta'" era gentilmente andata a puttane.

    Edited by february8 - 31/1/2011, 00:46
     
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    primo commento, primo commento

    comunque, presto arriverà il primo capitolo u.u
     
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  4. jade jackson
     
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    Bellissimo come prologo!!Non vedo l'ora del primo capitolo!!Posta presto!!
     
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  5. ~Firework
     
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    Mi piace :)
    Aspetto il primo capitolo
     
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  6. PromisesMadeForConvenience
     
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    CITAZIONE (• lorelay ~ @ 22/12/2010, 23:56) 
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  7. DiANaReN
     
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    upupupupupupu
     
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  8. february8
     
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    okay ve lo posso anche dire belle...il prossimo capitolo, ovvero il primo sarà postato in via eccezionale domenica u.u

    intanto visto che ci sono auguro a tutte un Buon Natale
     
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  9. DiANaReN
     
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    weeee auguri anche a teeee
     
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  10. saretta_96
     
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    Hey sembra una bella storia dal prologo *w*
    Aspetto il seguito *-*
     
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  11. february8
     
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    ©HURRICANE;


    Primo capitolo

    -ti tengo d'occhio tesoro, buonanotte -

    Guardò l’orologio: segnava le quattro e mezza del mattino. Era ancora sveglia e di certo non avrebbe più preso sonno, quindi decise di andare a prendere qualcosa da bere.
    Prese un bicchiere dalla credenza e dal frigo la bottiglia d'acqua. Mentre versava il liquido fresco sentì i passi di qualcuno che scendeva le scale; si voltò e dal buio scorse un’ombra che si rivelò poi essere Daniel.
    Daniel Vogel…lo aveva conosciuto circa due anni prima tramite suo cugino e da subito aveva compreso che c’era qualcosa tra di loro, una strana alchimia che li legava, solo che nessuno dei due si era mai fatto avanti.
    La cosa bella che la colpi' di piu' fu il fatto che non fosse attratta da lui per la sua bellezza o i suoi muscoli, ma per la sua simpatia e spontaneità.
    Più volte avevano passato pomeriggi interi a parlare del più e del meno e Kat si era sempre trovata a suo agio rispetto agli altri ragazzi che dopo nemmeno
    dieci minuti avevano accantonato le parole promettendo bollenti giochini perversi. Al contratio Daniel non le si avvicinava mai più di tanto, non cercava contatti, non faceva battutine maliziose né niente, semplicemente esprimeva i suoi pensieri gesticolando e distendendo il viso in una risata tra una parola e l’altra.
    Kat lo osservava attenta persa nei suoi gesti e nelle sue espressioni, delle volte perdendosi interi periodi sicura che qualsiasi cosa stesse dicendo fosse giusta.

    Si risvegliò dai suoi pensieri quando guardandola assonnato le chiese –notte insonne?-
    -già, anche tu?-
    -sì, non riesco proprio dormire. Fa troppo caldo; tu invece? Perche' non riesci a dormire?-
    Sorrise tristemente alla sua domanda
    -ho capito, problemi sentimentali- butto' li' lui
    -non proprio-
    -mi dispiace- continuò ignaro della reale situazione
    -anche a me-
    -dai, sono cose che capitano no? Tutti soffriamo per amore- le disse sorridendo rassicurante
    -no- rispose Kat quasi sibilando –non sono cose che capitano queste- continuò stringendo forte il bicchiere tra le mani mentre una lacrima scivolava via
    -ehi ehi scusa, non volevo farti piangere- disse Daniel sinceramente dispiaciuto
    -no non è colpa tua, sono io il problema- gli disse cercando di rimanere il più distaccata possibile, ma in cuor suo avrebbe voluto sfogarsi con qualcuno per raccontare in quale assurda situazione si trovasse
    -c’è qualcosa che non va? A me puoi dirlo, lo sai-
    -io…io non…- e il suo autocontrollo se ne andò gentilmente a far fottere davanti a quegli occhioni neri che la fissavano preoccupati. Scoppiò in un silenzioso pianto liberatorio senza riuscire più a contenersi.
    Era arrabbiata, spaventata, e voleva raccontargli tutto perché si fidava di lui, ma aveva paura delle conseguenze e gli voleva troppo bene per permettere che qualcuno gli facesse del male.
    All’improvviso il flusso dei suoi pensieri si interruppe quando il cervello realizzo' che due braccia forti la stringevano in un abbraccio.
    Kat spalancò gli occhi sorpresa ma subito dopo li socchiuse lasciandosi accarezzare i capelli. Rimase ferma, immobile, cercando di immagazzinare tutte quelle emozioni così forti dovute solo ad un abbraccio.
    Per la prima volta dopo molto tempo si sentiva protetta.
    -perché piangi?- le chiese Daniel staccandosi da lei e puntando i suoi occhi neri in quelli verdi di Kat
    -perché ho paura- rispose terrorizzata
    -di cosa?- era palesemente confuso
    -di lui-
    -di lui chi?- le chiese non capendo proprio chi fosse la persona in questione
    -il mio ex- fece una pausa e poi riprese -per te…-
    -il tuo ex? Per me? E perché mai?-
    -sì, è pericoloso, ti metterà in mezzo a questa faccenda ed io non voglio…-
    -ehi Kat ascoltami. Adesso ti siedi e con calma mi spieghi tutto, okay?- le disse accompagnandola al tavolo.
    La casa era avvolta dal silenzio e nonostante il loro bisbigliare tutti sembravano dormire tranquillamente.
    Si sedettero e Kat raccontò tutta la sua storia: gli parlo' di lui, dei suoi modi di fare e della sua ossessione verso di lei.
    -capisci? Lui continuerà così per sempre- concluse abbassando lo sguardo sconsolata
    -non può fare così, tu non sei una cosa di sua proprietà- replicò infastidito battendo il pugno sul tavolo
    -no, non dire così. Tu non sai…è capace di tutto-
    -non mi interessa, ti aiuterò a risolvere questo problema- disse deciso.
    Kat spalancò gli occhi.
    No!
    Non poteva lasciare che Daniel si mettesse in mezzo ad una cosa più grande di lui, era troppo pericoloso ed era sicurissima che prima o poi ci sarebbero state delle conseguenze.
    -senti, lascia perdere okay? Me la vedrò da sola con lui come ho sempre fatto-.
    Effettivamente la nostra cara Kat non e' il tipo di ragazza che se ne sta buona e zitta e più di qualche volta aveva tentato una soluzione da sola, ma contro di lui proprio non riusciva a concludere niente.
    Fece per alzarsi e dirigersi nella sua camera, quando il ragazzo l’afferrò per un polso e la fece girare verso di sé
    -Daniel lasciami anda…- ma le sue parole furono interrotte dalla bocca del moro e di nuovo una miriade di emozioni tornarono a galla nella sua testa provocandole una strana morsa allo stomaco.
    Si abbandonò a quel bacio per poco, avvertendo la lingua di Daniel che cercava di farsi spazio oltre la barriera biancastra dei suoi denti. Poi di colpo si staccò.
    -che succede?- le chiese lui riaprendo gli occhi già lievemente lucidi
    -no, no, no, è tutto sbagliato, non possiamo, io non posso, lui lo verrà a sapere e non voglio pensare a…- disse agitandosi, ma venne di nuovo interrotta.
    -non mi interessa se lo verrà a sapere- le disse scuotendo la testa mentre un piccolo sorriso consapevole nasceva sul suo volto.
    -io non voglio che ti accada qualcosa, tu non puoi capire, è veramente capace di tutto e quando verrà a sapere…oddio, non ci voglio nemmeno pensare-
    -Kat stai tranquilla, non mi accadrà nulla…adesso torna a letto e cerca almeno di riposarti-
    La accompagnò in camera e una volta controllato che tutto fosse apposto fece per spegnere la luce, ma lei lo fermò.
    -Daniel-
    -sì?-
    -grazie…per avermi ascoltata- disse imbarazzata stropicciando insistentemente un lembo del suo pigiama; poi alzò lo sguardo verso di lui e lo vide sorridere
    -di niente, buonanotte-
    -buonanotte-
    E girandosi spense la luce lasciando la stanza.

    Kat rimase di nuovo da sola e cercò di calmarsi, ovviamente senza successo. Come poteva anche solo pensare di stare tranquilla quando Daniel l’aveva appena baciata! Sapeva che tra di loro non ci sarebbe potuto essere niente più di un’amicizia ed era anche arrabbiata per questo! Insomma, lei non era come tutte le sue coetanee che uscivano la sera, dormivano fuori casa e stavano in giro fino al mattino.
    No.
    Lei rimaneva sempre tappata in casa se non per andare all'universita' logicamente, e quelle poche volte che usciva al massimo per ora di cena doveva essere di nuovo fra le quattro mura domestiche; e cosa ancora peggiore, non per decisione dei suoi genitori, ma per sua decisione!
    Erano due anni ormai che andava avanti questa storia e Kat era davvero esausta di tutto questo.
    Provò a non pensare più a niente, a svuotare la mente da ogni pensiero ma fu ancora inutile; ogni volta che provava ad abbassare le palpebre quegli occhi e quella bocca entravano prepotentemente nella sua testa sconvolgendola.
    Cosi', dopo vari ripensamenti, varie capriole tra le lenzuola alla ricerca di una posizione comoda e vari conteggi di pecorelle, finalmente riuscì ad addormentarsi.

    Ed ecco qua il primo capitolo. Che ve ne pare?
    So che sembreranno un po' noiosi i primi ma devo spiegarvi un po' di cosine per farvi capire la storia e soprattutto i vari scervellamenti di Kat; so anche che molte di voi sono curiose di capire chi e' questo fantomatico lui. Ebbene mie care, tra poco scoprirete la verita'; abbiate solo un po' di pazienza.
    Le scommesse sono ben accette comunque XD.

    Per il momento non mi resta che salutarvi e augurarvi Buon Anno visto che da ora in poi i capitoli verranno postati una volta a settimana e quindi ci "rivedremo" il 2 gennaio 2011.
    Adieu.
    Baci, Valentina.


    Edited by february8 - 10/1/2011, 21:39
     
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  12. Feffì
     
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    O.O povera ragazza è impedita! non può fare niente perche "tutti" la spiano... però mi piace questa storia ù.ù ed è per questo che il 2 gennaio 2011 sarò quì a commentare il capitolo 2 XDDDD
     
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  13. february8
     
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    CITAZIONE
    O.O povera ragazza è impedita! non può fare niente perche "tutti" la spiano... però mi piace questa storia ù.ù ed è per questo che il 2 gennaio 2011 sarò quì a commentare il capitolo 2 XDDDD

    eeeh che ci vuoi fare...tutti la spiano u.u
    ma sarà poi così orribile????? ;)
     
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    Mhn, ancora non mi pronuncio.

    Attendo il seguito (:
     
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  15. february8
     
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    CITAZIONE
    Mhn, ancora non mi pronuncio.

    Attendo il seguito (:

    sei difficile da convincere tu eh!
    coooooooooooomunque, avrai pane per i tuoi denti

     
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