Like the way it hurts.

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  1. DiANaReN
     
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    Consiglio numero uno XD
    Leggendo pultroppo ho avuto difficoltà nel trovare i dialoghi. quindi il mio consiglio è di andare a capo quando inizia un dialogo.
    Stessa cosa per quel che riguarda la forma estetica, un brano tutto compatto fa passare la voglia di leggere ed è anche esteticamente più bello con qualche punto a capo ogni tanto. (senza contare che sembra più lungo)
    Per il resto mi è piaciuta molto =)
     
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  2. `hopeyou
     
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    modifico tutto.
     
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  3. `hopeyou
     
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    Ecco fatto! Son contenta, comunque, che ti sia piaciuto!
     
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  4. ohshit!
     
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    Quoto quel che ha detto Diana!
    Rileggi sempre ad alta voce quando finisci, ma non subito: prima distrai la tua mente, e poi ritorni sul tuo operato. Solo in questo modo puoi renderti conto degli errori.
    Per il resto, attendo il quarto chap! (:
     
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  5. `hopeyou
     
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    sì amore! Lo farò! ;D
     
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  6. `hopeyou
     
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    Allora, scusate per l'enorme ritardo ma sono stata troppo impegnata questa settimana, con le manifestazione e protestazioni contro la Gelmini e il preside della mia scuola, comunque posto Martedì e non prima perchè ho due compiti in classe e devo mettermi sotto a studiare!
    Scusate ancora!
     
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  7. `hopeyou
     
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    Like the way it hurts (IV Capitolo)




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    “No fermo!” mi allontanai di scatto da Ben, ma cosa gli era preso?
    “Dai non volevo farti nulla, volevo solo un bacetto” andò dietro di me e mi abbracciò calorosamente. Io non potei rifiutare e mi abbandonai alle sue braccia che mi stringevano sempre di più.
    “Ma io non volevo baciarti Ben” dissi girandomi.
    I miei occhi incrociarono i suoi e rimasi come ipnotizzata, le sue labbra rosee e carnose mi invitavano, lui passò freneticamente la lingua tra esse per inumidirle. Mi girai e mi staccai da quell’abbraccio, poco dopo arrivò Has con la sua macchina e salimmo insieme. Mi sedetti al posto avanti e feci uno sguardo alla mia amica come per dirle ‘dopo ti racconto tutto’, lei annuii e premendo il piede sull’acceleratore partimmo per andare in discoteca, intanto Ben se ne stava buono al suo posto e mi sorrideva facendo riflettere la sua immagine allo specchietto dello sportello.
    Appena udii una frenata brusca capii che eravamo arrivati. Scesi dalla macchina sotto l’occhio di 5 ragazzi che cominciarono a fischiare ed i fischi aumentarono quando anche la Has scese dalla vettura.
    Ben si occupò di chiudere la macchina e raggiunse me e la mia amica che eravamo già entrate e ci eravamo già sedute al bancone.
    Ordinammo un white russian e un vodka & martini. Noi andavamo sempre pesante in certe sere con l’alchool, forse perché avevamo passato una giornata pesante e volevamo farci cadere tutto addosso come una doccia fredda o forse perché almeno per un breve lasso di tempo volevamo dimenticare.
    Finimmo il primo giro in due minuti, ne ordinammo un altro che anch’esso non durò molto, fino a quando non arrivammo al quarto giro.
    Avevo bevuto troppo quella sera…
    “Andiamo a strusciarci contro il palo dai” dissi con voce strana e nasale, mentre la testa girava e la mente vagava altrove.
    “Si dai” mi rispose Has prendendomi per mano e ci buttammo in mezzo alla folla.
    Cominciammo a dare delle leggere spinte per passare e appena arrivammo a quell’asta metallica e gelida lo afferrammo e cominciammo a strusciarci sopra, sentendo la nostra pelle rabbrividire al contatto. Davanti a me c’era Ben che mi guardava stralunato, in effetti aveva l’espressione giusta sul volto.
    Come può una ragazza timida e sensibile come me fare quelle cose?
    Mi misi a novanta gradi e cominciai a passare il palo tra le mie natiche, sentendo commenti non molto carini che mi urlavano alcuni ragazzi. Ben mi prese per un polso e mi portò al privè, mi strattonò buttandomi sul divano…
    ”Che c’è?” chiesi sdraiandomi su di esso e prendere il mio seno tra le mani come se fosse una sottospecie di invito al mio sesso, “merda voglio scoparti” rispose.
    Si gettò su di me a capofitto, quelle tre parole mi fecero accapponare la pelle. Ma perché non impazzire almeno una sera? Mi misi su di lui a cavalcioni e cominciai a strusciarmi sentendo Ben fremere sotto il mio esile corpo, le sue mani afferrarono le mie natiche che strinse ed un gemito sonoro trapassò le mura del privè.
    “Dio, ti voglio!” fremette ancora e diede una forte spinta al mio bacino, sentendo la parte colpita formicolare. “Eh dai merda, io sono qui” dissi allargando le braccia come per dire ‘prendimi daii!’.
    Lui mi catapultò sotto di lui, cominciò a spogliarsi velocemente e con me fece la stessa cosa, passando le mani sulle mie cose magra e calde <mm…> mugugnai qualcosa alla carezza.
    Pian piano ci unimmo, facendoci scappare gemiti e versi, su quel insulso divanetto rosso.
    Sentii il mio cellulare squillare, osservai l’ora..
    “Merda!” esclamai, era mio padre.
    Non mi chiamava mai e proprio mentre ero in un rapporto sessuale in un privè mi chiamava. Ben si tolse uscendo da me immediatamente..
    “Pronto?”, la voce dura di mio padre si fece sentire dal mio telefonino ed anche Ben la udì..
    “Trorna a casa..dobbiamo parlare di una cosa importante, c’è anche tua madre!” disse e chiuse la chiamata facendomi rimanere perplessa con il ‘tuuu,tuuu’ del cellulare che suonava continuamente nel mio orecchio.
    “Scusa..” mi vestii velocemente sotto gli occhi di Ben. Presi la borsa e scappai senza neanche salutare Has. Corsi verso casa e mi ritrovai i miei aspettarmi sull’uscio della porta, mi guardavano severamente e mi fecero entrare facendomi accomodare sul divano del salotto. Li guardai in volto..non avevano una bella espressione.

     
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  8. ‚nothing
     
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    Bello, presto il prossimo capitolo (: ♥
     
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  9. Zary96
     
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    una parola POSTA! XD
     
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  10. `hopeyou
     
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    oh grazie Zary, posto quando sto meglio che questi giorni sto poco bene ç_ç
    Rooobb ma quando ti adoro! *w* sìsì, il prossimo capitolo! XD
     
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  11. Zary96
     
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    CITAZIONE (empty‚ @ 27/12/2010, 21:46) 
    oh grazie Zary, posto quando sto meglio che questi giorni sto poco bene ç_ç
    Rooobb ma quando ti adoro! *w* sìsì, il prossimo capitolo! XD

    tranquilla =)
     
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  12. DiANaReN
     
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    Great! As I hope!!!
    cyou must continueeeeeeeeeeeeee

    un solo consiglio... ma forse è un mania mia: noncentrare tutto il testo ma solo il titolo =)
    per il resto come ho detto è bellissima!!
    leggi la mia!! =)
     
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  13. °°Träumerin°°
     
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    Uhhhh bella *-*
    Sono curiosa di sapere chi è quella "cosa" che compare di notte XD
    E' una persona vera?
    Un frutto dell'immaginazione?
    Un.....angelo?
    Non so....ho in mente mille idee!!
    Spero posterai presto il prossimo^^
    Un bacio <3
     
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  14. `hopeyou
     
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    Oh madonna, grazie a tutti!
    Scusate per il ritardo, ma sono piena di compiti ed impegni questi ultimi giorni, prometto che entro la Befana posto il V capitolo! Scusate ancora!
     
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  15. `hopeyou
     
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    Like the way it hurts (V Capitolo)




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    Cosa dovevano dirmi ci di così importante? Io ero una ragazza molto ansiosa e non potevano tenermi così, sulle spine. Pian piano entrai in casa e mi accomodai sul divano.
    "Cosa c'è?"
    Chiesi sbuffando, un pò per l'ansia e un pò per avermi rovinato la serata.
    "Saremo diretti con te.." iniziò mio padre, guardandomi fisso negli occhi, mentre i miei guardavano fissi nei suoi.
    "Ci trasferiamo".
    Senza pensarci due secondi a quello che mi aveva appena detto il mio cuore cominciò a battere all'impazzata.
    "Oddio.." esclamai mettendomi le mani sulla bocca e sul naso, a mò di preghiera.
    "Papà, ma cosa cazzo ti salta in mente?" chiesi irritata e lui al mio terminò irrugò la fronte, guardandomi storto.
    "Quello che è meglio per la nostra famiglia, bambina" concluse alzandosi dal divano e mentre andava in camera sua lo seguii.
    "Ma perchè dobbiamo trasferirci? Non stiamo abbastanza bene qua?" chiesi con gli occhi lucidi.
    "No, sei cambiata da quando hai conosciuto Ashley!" disse puntando il dito contro la porta, come per indicare la mia migliore amica che ora non era lì.
    "E dimmi, dov'è che dovremmo andare a vivere adesso?" mi misi a braccia conserte, guardandolo schifata del perchè dovevamo trasferirci per la quarta volta.
    "In Germania" sbottò.
    "Chi cazzo ci va in Germania? Io non so un'emerita ceppa del tedesco, a malapena so dire 'Gut..Guten..Gu..' quella cosa là" dissi farneticando un 'Guten Tag' pessimo.
    "Infatti andiamo in Germania e farai dei corsi privati, solo per te, con un insegnante privato" mi prese per un braccio e mi gettò fuori dalla sua stanza, lo avevo fatto arrabbiare troppo stavolta.
    Di colpo rigirai i tacchi e andai in camera mia sbattendo la porta. Presi un cuscino e cominciai ad urlare su di esso; non volevo andare via, almeno non ora.
    Mi ero tanto affezionata a questo posto che volevo rimanerci per più tempo possibile, invece a neanche due anni che ero qui dovevo già trasferirmi.
    Pian piano mi sfogai del tutto con le lacrime che ormai avevano mandato il mio trucco a farsi fottere, chiusi gli occhi lentamente, con il respiro affannato mi addormentai, dimenticandomi almeno per qualche ora, il motivo della mia esagerata reazione.
    ______________________________________________________
    Mi svegliai la mattina successiva, avevo voglia di passare un pò di tempo con la Has, dato che tra poco mi sarei trasferita. Mi alzai e mi trovai tanti scatoloni per il corridoio.
    “Ma come? Già cominciamo a levare la roba?” chiesi sbuffando. Mi avevano appena dato la notizia e già dovevamo cominciare a sgombrare la casa. Entrai in bagno strofinando i piedi sul parquet, mi spogliai freneticamente gettando tutti gli indumenti a terra e mi buttai nella doccia fredda, per darmi una svegliata.
    Uscii poco dopo e mia madre era lì a levare profumi e trucchi, mio padre a smontare l’armadietto, lo specchio e altre cose.
    “Ma la privacy? E’ un hobby per caso?” chiesi irritata. Mi stavo facendo una doccia, mentre loro senza che gliene fregasse nulla smontavano qua e là, come se proprio domani dovevamo andare all’altra casa.
    “Fra, tu sta sera vai a dormire da Has” disse mia madre. “Ti abbiamo smontato il letto, e quindi vai a dormire da lei” mi disse fredda uscendo dal bagno, portandosi dietro suo marito.
    Era sicuro, qualche volta sarei scappata di casa, da questa o da quella nuova, ma me ne sarei andata via. Cominciavo a non sopportare più un certo atteggiamento e poi si lamentano tanto del mio comportamento nel loro confronti.
    “Tsè” feci una smorfia e andai verso lo specchio, ma non c’era.
    “Mammaaaaa” chiamai urlando dal bagno e cominciai a urlare dove fosse lo specchio. Io senza lo specchio non ero a mio agio da quando vidi quell’angelo. Su quello specchio sentii per la prima volta quel calore che amavo.
    “Lo voglio buttare, tesoro. Quello specchio è lercio” disse mentre papà cercava di metterlo in un cartone per buttarlo.
    “Nononono, lo prendo io. Voi lo specchio NON ME LO TOCCATE” dissi con faccia seria e con braccia conserte e rigide, fissandoli con minacciosità e freddezza. Ormai avevano superato il limite, io mi affezionavo molto alle cose e se mi buttavano quello specchio mi sentivo persa, era l’unica cosa che mi rimaneva di lui.
    Presi lo scatolone con tutto lo specchio dentro ed andai in camera, sbattendo la porta. Ormai con loro era diventato un vizio sbattere la porta. Lo poggiai al muro e mi diressi verso le mie valigie per prendere qualche vestito. Dopo che mi vestii chiusi tutto quello che avevo, mi ero messa in testa di vivere a casa di Has finchè non mi sarei trasferita. Uscii di casa trascinando le valigie e in qualche modo riuscii a strusciare lo scatolone con lo specchio dentro. Andai fino alla fine della mia via e girando l’angolo, proseguendo dritto c’era la casa di Has.
    I loro genitori erano separati, durante la settimana lei era dalla mamma, mentre nel week-end stava con il padre.
    Suonai al campanello e mi aprii Has
    “Cosa c’è tesò?” mi chiese prendendo le mie valigie e portarle dentro, mentre io trascinavo lo specchio.
    “Rimango a vivere qui finchè non mi trasferisco” dissi poggiando lo specchio sullo stipite della porta.
    “Oh, okai, ci divertiremo” mi sorrise beffarda, Has già aveva qualcosa in mente.
    “Eccome” dissi, ricambiando il sorriso.
     
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32 replies since 7/12/2010, 20:21   629 views
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