Just a Friend?

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  1. Black_Sunshine
     
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    Titolo: Just a Friend? (Solo un amico?)
    Autore: Black_Sunshine
    Genere: Commedia, Erotica, Romantica.
    Rating: NC-17
    Avvisi: Angst, Lemon, Language, OC, What if?, Light Kink, NC-17, Violence, Bondage.


    I Tokio Hotel non mi appartengono e questa storia non verrà usata a scopo di lucro.
    Quello che scriverò è completamente frutto della mia immaginazione e ogni riferimento a cose o persone realmente esistite è puramente casuale.



    Cap: 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 |




    Creative Commons Licence
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    Benner by:Elektrisch,
    Betata by<: .faBry,

    Trama

    “Se devo essere sincera sapevo che prima o poi sarebbe finita in quel modo.
    Avere come migliore amico uno come Tom Kaulitz comportava sempre dei rischi, uno di questi era resistergli.
    Ero una ragazza forte, ma non abbastanza da tenere le mani a posto.
    Non amavo Tom, ma andare a letto con lui era la cosa che più mi piaceva della mia patetica vita.”






    1. Capitolo


    Loitsche.
    Questo era il nome del paesino in cui sono cresciuta.
    Seicentocinquanta anime, sperdute nell’est della Germania a circa quarantacinque chilometri da Magdeburg.
    Non avevo mai amato particolarmente questo posto, in effetti l’avevo sempre considerato un tugurio in cui i miei zii mi avevano, sadicamente, costretto a vivere fin da quando i miei erano morti in quell’incidente di cui ricordo poco e niente.
    A dirla tutta, non ricordavo nemmeno loro, ero cresciuta con i miei zii e per me era loro la mia vera famiglia.
    Non seppi mai perché mi inchiodarono qui, forse Amburgo era troppo caotica per una bambina come me, perseguitata dal fantasma dei genitori, sola e senza una vera casa in cui stare.
    Per i miei zii Loitsche era il paradiso.
    Un posto tranquillo, a dirla tutta, noioso, formato da famiglie medio borghesi che vivevano le loro vite di nulla rinchiuse nelle villette a schiera.
    Il massimo che poteva succedere in quel paesino era che la Signora Mathias, quella “simpatica” vecchietta che abitava a due isolati da me, fosse portata in ospedale perché caduta dalle scale.
    Non vi erano furti, omicidi, risse, litigi o qualsiasi cosa potesse interessare a una che aveva vissuto tre anni della sua vita in una città come Amburgo.
    Tutto, però, cambiò quando a Loitsche arrivarono i gemelli Kaulitz.
    Avevo poco meno di cinque anni quando quei due si trasferirono in questo posto dimenticato da Dio.
    Catturarono subito l’attenzione di tutti, compresa la mia.
    Era strani, diversi da qualsiasi altro bambino ci fosse lì.
    Identici, bellissimi e decisamente fuori controllo… erano la botta di vita che mi serviva.
    Ero piccola ma non del tutto scema.
    Sapevo che quei due erano solo fonte di guai, che non erano minimamente paragonabili ai bambini che avevo conosciuto prima di allora.
    Erano casinisti, combina guai, senza nessuna regola, carichi di rabbia repressa che sfoderavano quando li vedevo lanciare il gatto del loro vicino oltre la siepe, per poi ridere quando quello mandava un gemito di dolore… erano perfetti per me.
    Inizialmente i miei zii mi proibirono anche solo di avvicinarmi a quei due “scalmanati” ma non riuscivo a non fissarli.
    Li osservavo mentre si scambiavano la maglietta, recante i loro nomi, per far confondere la maestra, li seguivo con gli occhi quando parlavano e camminavano in una sincronia perfetta.
    Ero attratta da loro, come se fossi un pezzo di ferro e loro una calamita.
    Li osservavo di nascosto per paura dei miei zii, non volevo andare contro di loro.
    Ma, inevitabilmente, mi scoprirono.
    Ricordo ancora quel giorno.
    Era l’ora della ricreazione e come sempre mi ero accucciata in un angolo con la mia merenda in mano, pronta per una ricreazione solitaria, quando notai i gemelli.
    Erano seduti al loro solito tavolo, vicini, scarabocchiavano su un foglio e ridacchiavano guardandolo.
    «Non sai proprio disegnare» ridacchiò uno.
    «Smettila Tom!» esclamò l’altro «Lo sai che sono più bravo io di te, in qualsiasi cosa»
    Un sorriso mi aveva curvato le labbra mentre scuotevo la testa e pensavo “Che scemi!”
    «Non è vero!» sbottò Tom «Io sono meglio di te, lo sai, ho quattro fidanzate, tu nemmeno una!» mostrò la sua mano, su cui aveva accuratamente piegato il pollice mostrando solo quattro dita, e la sventolò di fronte agli occhi del gemello.
    «Ma perché le ragazze puzzano Tom» si difese l’altro «E graffiano!»
    La risata mi uscì incontrollata.
    Risi per pochi secondi, ma furono abbastanza per attirare la loro attenzione.
    Mi posai una mano sulla bocca con la paura scritta negli occhi quando mi trovai quei due occhioni nocciola, densi come il petrolio, puntati su di me.
    Li avevo ammutoliti, lasciati senza parole.
    «Perché stavi sentendo?» mi chiese Bill candido, senza un minimo di rabbia.
    «Io non volevo spiarvi, ho solo sentito e mi è venuto da ridere, scusate!» mentii spudoratamente.
    Ricordo ancora il sorriso che curvò le labbra di Bill mentre mi guardava «Non siamo arrabbiati, vero Tomi?»
    Il gemello scosse la testa energicamente.
    E fu quel giorno che iniziai a passare il tempo con loro.
    Ero l’unica che riuscisse a riconoscerli senza l’apporto delle magliette, sapevo se quello che mi stava per buttare nel piccolo canale di Loitsche era Bill o Tom (quasi sempre Tom, se volete proprio saperlo).
    Mi sentivo capita, compresa.
    E gli anni passavano incontrollati, veloci e a volte strazianti.
    I gemelli si facevano sempre più belli e, alla fine, ogni ragazza di Loitsche aveva una cotta per loro.
    Erano in due, identici e allo stesso tempo diversi.
    C’era Bill, romantico, logorroico, rumoroso e dall’aspetto malinconico ma allo stesso portava su di sé un velo di innocenza.
    E poi Tom, sbruffone, forte, riflessivo, donnaiolo.
    Come si sul dire: Ce ne era per tutti i gusti.
    Diventarono popolari, e io con loro.
    I ragazzi volevano essere come loro e le ragazze volevano stare con loro.
    Erano dei fighi, senza ombra di dubbio.
    Avevano una band, erano liberi di fare ciò che volevano, avevano ragazze… per molti i gemelli Kaulitz avevano tutto, ancora di più quando il successo arrivò.
    I ragazzini che avevo visto provare nel mio garage erano diventati grandi, e avevano una schiera infinta di fans.
    I piccoli Devilish erano diventanti i grandi Tokio Hotel.
    E io?
    Io rimanevo ancora la piccola, irascibile Izzy… la loro migliore amica.
    O come Tom adorava chiamarmi: la sua amica speciale.
    Non ero l’amica speciale di Bill, lo ero solo di Tom, perché io e lui andavamo regolarmente a letto insieme.
    Se devo essere sincera sapevo che prima o poi sarebbe finita in quel modo.
    Avere come migliore amico uno come Tom Kaulitz comportava sempre dei rischi, uno di questi era resistergli.
    Ero una ragazza forte, ma non abbastanza da tenere le mani a posto.
    Non amavo Tom, ma andare a letto con lui era la cosa che più mi piaceva della mia patetica vita.
    Avevamo iniziato per caso, durante l’after show di uno dei concerti del tuor di Zimmer 483.
    Avevamo bevuto troppo, ma ricordo perfettamente le sue labbra sulle mie nel bagno della discoteca.
    Non ero riuscita a fermarlo, anzi, mi ero completamente abbandonata a lui.
    Prima in quel squallido bagno, poi sul tourbus.
    Nonostante fossi completamente ubriaca, ricordo ogni piccolo particolare.
    Quando, la mattina seguente, mi svegliai ridendo di una scia di baci sul collo, capii che niente sarebbe stato più uguale.
    Ma alla fine non mi era nemmeno dispiaciuto.
    La mia amicizia con Tom si era rinforzata fino a diventare indistruttibile.
    In me avevo la convinzione di non essere una delle tante, non ero una sconosciuta che urlava sotto di lui, ma ero la sua migliore amica, ero quella bambina che gli portava l’acqua durante le partite di basket, che gli carezzava le mani dopo ogni lezione di chitarra.
    Non ero innamorata di lui, era come fare sesso con il proprio fratello.
    Era qualcosa che tutte negherebbero, era qualcosa di sporco, era qualcosa da fare di nascosto.
    Era l’adrenalina che scorreva ogni volta che lo facevamo in camera mia con i miei zii in casa, era la paura di essere immortalati da qualche obbiettivo indiscreto, era l’emozione di essere scoperti da qualcuno che non doveva sapere.
    Era sesso puro, senza freni.
    O almeno la pensavo così, prima che tutte le mie certezze cadessero a pezzi.

    Sbattei la pesante porta d’ingresso.
    Molly, la cagnolina di mia cugina, scese velocemente le scale e mi saltò alle ginocchia.
    Presi il suo viso tra le mani e l’accarezzai dolcemente, sorridendole «Ehi piccola, zia è a casa?»
    La cagnolina abbaglio scodinzolando.
    Ridacchiai e salii le scale velocemente.
    «Zia, sono a casa» annunciai urlando e lasciando che la mia voce si infrangesse contro le pareti di casa.
    La piccola casa dei miei zii era costruita su tre piani, non era molto grande ma nemmeno un buco.
    Almeno qui avevo il mio spazio, la mia stanza, il mio computer: avevo un posto dove respirare.
    La testa di mia zia fece capolino dalla cucina.
    Mi sorrise con il suo classico sorriso cordiale.
    Zia era una bella donna, bionda, alta e ben proporzionata, aveva un viso dai tratti italici che ispiravano subito simpatia.
    Era una donna mite, poche volte l’avevo vista dare di matto.
    Strofinava le sue mani in un logoro strofinaccio mentre dalla minuscola cucina veniva l’odore inconfondibile di lasagne.
    Era una vera fortuna avere una zia italiana, me lo ripetevo ogni volta che si avvicinava l’ora di mangiare.
    «Ciao tesoro!» trillò con la sua classica voce allegra «Com’è andata in piazza?»
    Sbuffai.
    Quando i gemelli erano in viaggio, andare in piazza diventava una perdita di tempo.
    Mi stupivo io stessa ad andarci.
    Scossi la testa con indifferenza «Bene… ma senza Bill e Tom è sempre una noia» confessai.
    Tanto, ormai, avevano imparato che la mia vita aveva una scossa di adrenalina solo con loro.
    Mi zia piegò le labbra in uno strano ghigno.
    Che sospettasse qualcosa lo avevo intuito qualche mese prima, durante una cena con i Kaulitz.
    Mi aveva fissata mentre Tom mi toglieva, con un dito, della maionese che mi aveva sporcato le labbra.
    Mi aveva guardato, sorridendomi, e nei suoi occhi avevo visto la malizia malcelata.
    Bill aveva sbuffato infilandosi in bocca il suo hamburger vegetariano iniziando a scuotere la testa seduto accanto a mia cugina Elisabeth.
    Tom si era chinato verso di me e, con un sussurro, quasi impercettibile, mi aveva detto «Appena sloggiano, avrai altre macchie bianche, ma non sarà certo maionese»
    Gli avevo dato una spinta ridendo, fingendo che mi avesse dato della stupida, ma gli occhi di mia zia pesavano, pesavano enormemente.
    Il sospetto che avesse sentito era sparito nello stesso instante in cui lei mi disse «Tu e Tom sareste una bella coppia, se già non lo siete»
    Zia sospirò trattenendo un sorriso «Su cara, tirati su, in camera tua c’è una sorpresa»
    Aggrottai le sopracciglia «Quale sorpresa?» chiesi confusa.
    «Se te lo dico che sorpresa?!?» mi guardò con una strana malizia «Vai!»
    Obbedii solo perché ero tremendamente curiosa.
    Raramente i miei zii mi facevano sorprese, non che non mi volessero bene, ma perché le odiavo.
    Non azzeccavano mai i gusti della gente, e spesso era proprio quelle a rovinarle.
    Salii velocemente le scale arrivando alle piccole scale a chiocciola che portavano alla mansarda, alias la mia camera.
    Posai la mano sulla piccola maniglia di ferro lucidato e laccato d’oro, e la spinsi leggermente.
    Cigolò appena e una lama di luce mi trafisse.
    Chi era l’idiota che aveva lasciato le luci accese?!?
    Aggrottando ancora di più la fronte entrai.
    Il fiato mi si spezzò.
    Sul mio letto era seduto l’ultima persona che avrei mai immaginato di vedere.
    «Sorpresa di vedermi, Izzy?» mi domandò quella voce che ormai conoscevo in ogni sfumatura.
    Chiusi la porta alle mie spalle e sorrisi «Non dovevate tornare domenica prossima?»
    I miei occhi slittavano sul suo corpo, che nonostante i vestiti extralarge, era praticamente perfetto.
    Nessuna fascia copriva la sua fronte spaziosa da cui iniziavano ad intrecciarsi i suoi cornrows del colore delle tenebre e che ricadevano fluidi sulle larghe spalle.
    Una camicia, di stoffa scozzese bianca e rossa, copriva una semplice t-shirt oversize bianca calata su dei jeans chiari slavati e bucati in più punti, ovviamente beggy, che coprivano delle Nike di vernice rosse e bianche.
    Il costoso Rolex al polso, poi, era il tocco finale.
    Lui sbadigliò appena stendendosi sul mio letto «Gustav si è strappato un muscolo e quindi l’ultima parte del nostro tour è andato a puttane» mi informò guardando il soffitto.
    Mi avvicinai a lui «Bill?»
    «Bill sta bene, ha preferito starsene a casa…» chiuse gli occhi sorridendo appena.
    Conoscevo perfettamente quel sorriso.
    Arrivai al mio letto, e con un colpo secco, salii a cavalcioni su di lui.
    Tom aprì gli occhi con calma, scrutandomi come se mi vedesse per la prima volta.
    «Perché?» chiesi abbassandomi e posando un bacio sulla sua mandibola.
    Le mani di Tom scesero lungo il mio addome arrivando ai miei fianchi, li massaggiò appena mentre con la bocca tracciavo la linea della sua mascella.
    «A Bill non piace vedere cose porno, lo sai bene!» ridacchiò infilando le mani sotto il mio top nero «Specialmente quando sono dal vivo»
    Risi sul suo mento.
    «Mi sei mancata» continuò mentre mi sfilava la maglietta.
    Sorrisi arrivando al suo labbro inferiore.
    Lo presi tra le labbra succhiandolo appena per poi prendere tra i denti il suo piercing «Io o qualcos’altro?»
    «Tutte e due» rispose ridendo lui, sfiorandomi le labbra mentre parlava «Diciamo che mi è mancata la mia migliore amica e anche una delle mie amanti»
    «Sono LA tua amante, non una delle tante, visto che con me non ci vieni solo una volte» ribattei insinuando le mani sotto la sua t-shirt accarezzando i suoi addominali tesi.
    «Hai ragione, tu di sicuro sei la mia preferita» rise arrivando al mio reggiseno.
    Mi prese le labbra tra le sue iniziando a baciarmi con una dolcezza tale che quasi mi spaventò.
    Sganciò il laccetto e l’aria fresca che entrava dalle travi del pavimento mi colpì il seno, ormai nudo.
    Percorse con le sue grandi mani, rovinate sui polpastrelli dalle corde della chitarra, la mia schiena fino alla curva del sedere.
    Aprì le mani accarezzandomi il fondoschiena.
    «Giuralo» sussurrai sulle sue labbra.
    «Isabel, sei la mia migliore amica, a differenza delle puttane con cui vado a letto, per me sei importante» rispose baciandomi la mandibola.
    «Giuralo»
    «Lo giuro!»
    Mi sentivo una puttana andando a letto con Tom, il mio migliore amico? Forse si…
    Mi pentivo di quello che facevo? A Tom avrei donato la vita, quello che facevo era solo un modo per dargli completamente tutto il mio affetto.
    «Ti voglio bene»
    «Anche io!»
    E quel sussurro, per me, valeva più di mille gesti.

    Edited by Black_Sunshine - 1/11/2010, 17:03
     
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  2. Murkiness ;
     
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    Okay, ho appena finito e dai che ti dico?
    Che questo capitolo è stupendo! :3
    Di questo passo, diventerà proprio una bella fan fiction, si si.


    Questa parte mi è piaciuta troppo x)
    SPOILER (click to view)
    Tom si era chinato verso di me e, con un sussurro, quasi impercettibile, mi aveva detto «Appena sloggiano, avrai altre macchie bianche, ma non sarà certo maionese»



    Brava, brava, brava! <3
    SPOILER (click to view)
    Erano casinisti, combina guai, senza nessuna regola, carichi di rabbia repressa che sfoderavano quando li vedevo lanciare il gatto del loro vicino oltre la siepe, per poi ridere quando quello mandava un gemito di dolore… erano perfetti per me.
    Inizialmente i miei zii mi proibirono anche solo di avvicinarmi a quei due “scalmanati” ma non riuscivo a non fissarli.
    Li osservavo mentre si scambiavano la maglietta, recante i loro nomi, per far confondere la maestra, li seguivo con gli occhi quando parlavano e camminavano in una sincronia perfetta.
    Ero attratta da loro, come se fossi un pezzo di ferro e loro una calamita.
    Li osservavo di nascosto per paura dei miei zii, non volevo andare contro di loro.
    Ma, inevitabilmente, mi scoprirono.




    E di questa? Ne vogliamo parlare?
    SPOILER (click to view)
    «Sono LA tua amante, non una delle tante, visto che con me non ci vieni solo una volte» ribattei insinuando le mani sotto la sua t-shirt accarezzando i suoi addominali tesi.
    «Hai ragione, tu di sicuro sei la mia preferita» rise arrivando al mio reggiseno.
    Mi prese le labbra tra le sue iniziando a baciarmi con una dolcezza tale che quasi mi spaventò.
    Sganciò il laccetto e l’aria fresca che entrava dalle travi del pavimento mi colpì il seno, ormai nudo.
    Percorse con le sue grandi mani, rovinate sui polpastrelli dalle corde della chitarra, la mia schiena fino alla curva del sedere.
    Aprì le mani accarezzandomi il fondoschiena.
    «Giuralo» sussurrai sulle sue labbra.
    «Isabel, sei la mia migliore amica, a differenza delle puttane con cui vado a letto, per me sei importante» rispose baciandomi la mandibola.
    «Giuralo»
    «Lo giuro!»
    Mi sentivo una puttana andando a letto con Tom, il mio migliore amico? Forse si…
    Mi pentivo di quello che facevo? A Tom avrei donato la vita, quello che facevo era solo un modo per dargli completamente tutto il mio affetto.
    «Ti voglio bene»
    «Anche io!»
    E quel sussurro, per me, valeva più di mille gesti.


    Posta presto che sono curiosa! u-u
     
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  3. Black_Sunshine
     
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    Grazieeee!!! sono contenta che ti sia piaciuta!
     
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  4. .Enigmatic
     
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    No, cioè, ne vogliamo parlare?
    E questa meraviglia che cos'è? xD
    Premetto che mi piace davvero un casino come scrivi. E' tutto fluido, non annoia, ed arriva subito.
    La trama mi piace molto e mi incuriosisce assai, quindi direi che aspetto il prossimo capitolo per dirti di più.
    Però, per il momento, ti faccio i miei complimenti =)
     
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  5. Black_Sunshine
     
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    grazie .Enigmatic... sono davvero contenta eche ti piacia cosi' tanto!
    un bacio!
     
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  6. .Enigmatic
     
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    Chiamami pure Sara ;)
    Un bacio =)
     
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  7. Black_Sunshine
     
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    Io sono Alexa!
     
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  8. .Enigmatic
     
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    Piacere! =D
     
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  9. Black_Sunshine
     
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    hai Face?
     
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  10. .Enigmatic
     
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    Sì sì, ti mando un MP =)
     
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  11. brix -
     
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    wow, è davvero bellissima <3
    continua presto *-*
     
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  12. Black_Sunshine
     
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    grazie brix- io sto ancora in fase di lettura della tua!
     
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    formspring!

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    Bene!
    Ho deciso che leggerò pure questa, mi intriga troppo la trama e voglio sapere come finirà tra sti due! ;D

    Posta presto *w*
     
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  14. Black_Sunshine
     
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    Ehi grazie!!! anche il magnifico Ben e' merito tuo!
    spero continuerai a leggere!
     
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  15. rachel_93
     
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    up :)
    me nuova fan:)
     
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