;Una notte con Tom Kaulitz.

" L'amore chiede tutto, ed ha il diritto di farlo" Van Beethoven.

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  1. ;Amelia89'
     
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    Una piccola nota prima d'incominciare:


    Allora, "Una notte con Tom Kaulitz" è nata come One shot in un momento completo di relax, davanti a un calice di vino bianco accompagnato da della buona musica.
    Raffigura il mio lavoro, alcuni episodi della mia vita e sopratutto la parte più sognatrice e dolce del mio carattere, sentimenti che tengo stretti a me con gelosia.
    Forse saranno state le molte richieste che senza pensarci ho detto: Ok, proseguiamo la storia.
    Voglio che siate consapevoli del fatto che con questa storia voglio farvi sognare, farvi dimenticare per un'attimo la realtà, fantasticare, farvi innamorare, ho una natura un pò Angst e bastarda e mi piacciono le storie intrise di problemi emotivi - cosa che vedrete con Insane - ma in questa voglio far spiccare la semplicità e sopratutto l'amore.
    "Una notte con Tom Kaulitz" dovrebbe raggiungere livelli di diabete alti, AHAHAHA no dai sto scerzando, sarà molto romantica, vedremo crescere Samantha e Tom, il loro amore e anche se alcune cose vi sembreranno irreali dovrete comprenderlo o almeno fatelo, questa storia è nata per far sognare, per far sperare perchè sono sempre più convinta -con gli eventi che mi stanno accadendo- che sperare e sognare non è mai irreale (:
    Mandate a puttane la logica!
    Ci saranno diversi personaggi che ci accompagneranno, e naturalmente non potrà mancare un pò di Angst con piccoli problemi, tranquilli.
    Accetto ogni tipo di critica, che sia per la storia o ortografica.
    Naturalmente cercherò di postare massimo due volte alla settimana, ma avendo una vita un pò indaffarata cercherò di mantere questa piccola promessa (;
    Ci saranno alcune canzoni di sottofondo per creare l'atmosfera, tra le quali "Moment in Love"/ "Shadow of love"/ "Merry Christmas Mr.Lawrence" canzoni che mi hanno ispirato molto e che troveremo spesso nella storia a differenza di altre, spero trasportino anche voi come hanno fatto con me.
    Spero di non deludere le vostre aspettative e di rapirvi il cuore e le emozioni

    Ora, dopo tutti questi giri di parole vi lascio alla mia creazione.
    Spero che questa storia vi faccia sognare, amare, ridere e sopratutto piangere, spero che proviate più emozioni possibili, mentre il vostro cuore batte irrequieto.
    Love ;Amelia89'



    Licenza Creative Commons
    ;Una notte con Tom Kaulitz. by ;Amelia89' is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.





    Titolo: Una notte con Tom Kaulitz.
    Autrice: ;Amelia89'
    Rating: G/R
    Genere: Romantico
    Avvisi: Fluff, Lemon, Language.
    Maker Banner: °Anto., Devo fare una statua a questa donna ù.ù
    Maker Video: _Raven_, Grazie *-*
    Troverete i link dei capitoli infondo alla pagina.

    Qui troverete il Prequel.




    ;UNA NOTTE CON TOM KAULITZ.
    "L'amore chiede tutto, ed ha il diritto di farlo" Van.Beethoven.






    Capitolo 1
    .Di nuovo, Tu.



    Le note di una chitarra e la voce del cantante risuonavano nell'aria accompagnate dall'odore del caffè, il sole era ormai alto nel cielo di Berlino e la popolazione berlinese era intenta a correre da una parte all'altra per svolgere le quotidiane e monotone attività della vita.
    Tutti tranne qualcuno.
    Lei se ne stava accoccolata a un cuscino, coperta da un semplice piumone e tenuta in compagnia da Morfeo e dal suo mondo, sulle labbra aveva disegnato un sorriso, la stanza era tenuta all'oscuro dalle persiane chiuse e dalle tende color avorio, riparandola dal mondo.
    Quelle note, così delicate, le entrarono nel cervello svegliandola dolcemente, la televisione che era nel soggiorno di sicuro era sintonizzato su Mtv e non c'era cosa migliore che svegliarla con una buona canzone, arricciò le labbra scrollandosi di dosso il cuscino che cadde a terra senza emettere rumore, si rotolò sul fianco opposto e aprì gli occhi definitivamente, sospirò e osservò la stanza notando che fuori era già giorno, piccoli raggi di sole battevano sulla finestra, illuminandola.
    Si stropicciò gli occhi sbadigliando, intenta ad andare in cucina per bere una buona tazza di caffè che in quel momento la stava deliziando con l'odore che vagava per l'appartamento, i piedi toccarono il parquet e una scarica di freddo le attraversò la schiena facendola rabbrividire, non era mai stata un'amante del freddo eppure si trovava a vivere in uno dei paesi freddi.
    -Buongiorno!-
    Esclamò qualcuno mentre entrava in cucina, doveva ancora accendere il cervello e per i cinque minuti avvenire non avrebbe rivolto parola, salutò con la mano sorridendo debolmente e si sedette sullo sgabello dell'isola.
    -Volevo sapere a che ora andavi a lavoro, caso mai facciamo la stessa strada!-
    Le chiese una biondina mentre le poggiava la tazza del cappuccino davanti, di tutta risposta ebbe uno sbadiglio.
    Héloise era la coinquilina, nonché amica, di Samantha, si erano conosciute nell'agenzia immobiliare e tutte e due si erano innamorate di quel delizioso appartamento situato a Charlottenburg, così decisero di prenderlo insieme e dividere le spese e non solo.
    Avrebbero diviso anche la vita e le emozione che ne venivano di conseguenza.
    -Buongiorno-
    Biascicò la mora, sorseggiando la bevanda calda che tanto amava, fortuna che aveva fatto un corso accelerato di cucina italiana all'amica o si sarebbe ritrovata a bere brodaglia che i tedeschi s'impuntavano a chiamare, caffè.
    -A che ora sei tornata ieri sera?-
    Le domandò la ragazza, notando che la mora non faceva resistenza al sonno
    -Tardi, erano le tre mi sono fermata da Dave a parlare di alcune cose...-
    Rispose, tornando alla degustazione della bevanda, era una dormigliona lo era di natura ma pensava che dormire era uno spreco di tempo, si possono fare tante cose quando si è svegli e non le andava giù di perderle mentre se ne stava tra le lenzuola, lì ci avrebbe perso tempo in altro modo e di sicuro non era per dormire.
    -Ritornando alla domanda di prima, a che ora vai a lavoro?-
    Le, richiese la bionda, sperando in una risposta visto che le lancette dell'orologio continuavano ad andare avanti e la mora continuava a fissare il vuoto, facendo a pugni con Morfeo.
    -Alle undici!-
    Sbadigliò la mora, portandosi una mano sulle labbra.
    -Sam, credo che sei in ritardo...-
    Esalò Héloise, guardando prima l'amica con una smorfia di preoccupazione e poi l'orologio posto sopra l'entrata della cucina, la mora portò lo sguardo su quell'oggetto ovale e lo fissò per qualche secondo, cercando di mettere a fuoco l'ora che segnava e l'ora in cui sarebbe dovuta andare a lavoro.
    Le dieci e ventidue minuti.
    Spalancò gli occhi e scatto in piedi -Cazzo è tardi!-
    Esclamò, correndo verso il bagno,questa volta non l'avrebbe passata liscia, non aveva mai fatto in ritardo, mai, si era sempre presentata puntuale o con qualche minuto d'anticipo -ci teneva al suo lavoro- e invece si ritrovava da due giorni a fare tardi per la stanchezza.
    Il lavoro in hotel era aumentato più del solito, così come le lamentele e i nervi da tener sotto controllo e in più aveva anche una vita privata da tenere in piedi che stava leggermente cadendo a pezzi, merda aveva solamente ventitré anni e le preoccupazioni di un quarantenne
    -Ma non potevi svegliarmi prima?-
    Chiese alla bionda, poggiata allo stipite della porta
    -Pensavo dovessi fare il pomeriggio-
    Si difese Héloise sorridendo, era simpatico vedere la mora zampettare per la stanza mentre cercava d'infilarsi i decolté, la gonna a tubino e la camicia contemporaneamente
    -Cosa ci trovi di così divertente?-
    Gli chiese Samantha con acidità, mentre passava l'ultimo bottone nell'asola della camicia ,sfilò velocemente il foulard rosso bordoux da dentro il cassetto, si stava incartando e innervosendo, ciò poteva significare solo una cosa, che la giornata le sarebbe andata peggio e quel presentimento non le piaceva affatto
    -Lascia stare, ci penso io!-
    Intervenne l'amica vedendola nel panico, gli sistemò il foulard al collo e la fece sedere sulla sedia per legarle i capelli in un delizioso cignon, ci fu una sola giornata in cui Samantha fece ritardo a lavoro, in cui la giornata le era partita male ed era peggiorata -per poi esplodere in un urlo spaventoso, nella cucina dell'hotel- era il giorno in cui conobbe Tom Kaulitz, in cui passò quella meravigliosa notte con lui.
    Niente di particolare, certo, ma quel ragazzo dagli occhi color nocciola gli aveva lasciato qualcosa dentro, un sapore dolce amaro che necessitava di essere assopito, naturalmente non lo aveva più visto ne sentito, come biasimarlo lei era una receptionist e lui una rock star con un conto in banca che conteneva diversi zero finali.
    Per non tralasciare che il moro era seguito dal suo esercito di bamboline, le Groupie, quante ne aveva viste passare la sera con un sorriso a trentadue denti e la mattina dopo andarsene con la coda tra le gambe, povere illuse.
    Ma lei si era illusa?
    Neanche per sogno, i piedi c'è lì aveva ben saldati a terra, non si poteva permettere di sognare così in alto, non perché non c'è l'avrebbe fatta ma perché aveva cose ancora più grandi da portare avanti, che una semplice scopata con un chitarrista ventenne.
    -Fatto!-
    Esclamò la bionda colpendo delicatamente le spalle della ragazza, riportandola alla realtà, si guardò allo specchio e sorrise, infondo lei si poteva ritenere più fortunata di quelle ragazze, aveva avuto quel ragazzo per un'intera notte e lo aveva -almeno in parte- scoperto per quello che era -cosa che le altre non sembravano interessate a fare- con tanto di bacio finale che poteva essere ritenuto il migliore dei migliori.
    Samantha prese velocemente la borsa, infilandoci portafoglio, cellulare, agenda e tutto ciò ce può servire a una donna -Credo che ti prenderò la macchina-
    Dichiarò la mora, infilandosi la giacca nera e scrutandosi ancora un po' allo specchio, non si rendeva ancora conto di come aveva fatto a lavarsi, vestirsi e darsi una leggera truccata in quel poco tempo, non era da lei.
    La giornata sarebbe andata malissimo.
    -No Sam e io come ci arrivo a lavoro?-
    Lagnò la bionda, correndo dietro alla ragazza che si bloccò d'improvviso davanti alla porta prendendo le chiavi dal mobile accanto -Non rompere, tu cammini per dieci secondi su una passerella non ti farà male prendere la metro o il taxi!-
    Esclamò, posandole un bacio veloce sulla testa -Ma Sam...-
    -Non discutere, almeno rassodi il culo, ti sta cedendo!-
    Esclamò la mora rifilandogli un' occhiolino per poi scendendo le scale velocemente, mentre Héloise immobile sulla porta cercava di guardarsi il culo
    -Io... non mi sta cedendo il culo, stronza!-
    Urlò la bionda, chiudendosi la porta alle spalle, dirigendosi il più velocemente possibile difronte allo specchio, lei non aveva il culo moscio!

    *


    Aveva imprecato in tutte le lingue del mondo, forse ne aveva inventate di nuove e si maledii per il semplice motivo di aver preso la macchina.
    Pensava veramente di poter passare invulnerabile al traffico mattiniero di Berlino centrale? Si doveva essere rincoglionita del tutto e ciò significava una sola cosa: il suo istinto non sbagliava mai, la giornata le stava andando male, malissimo ed era meglio che si teneva lontano da ogni cosa che la potesse far esplodere, e stava andando a lavoro?
    -Porca puttana, vuoi spingere quel diavolo di pedale chiamato acceleratore!-
    Urlò in preda a un momento da scaricatore di porto, sbuffò e decise di parcheggiare la macchina lì dove si trovava, non le importava avrebbe corso ma stare in mezzo al traffico nel momento in cui doveva essere a lavoro la mandava ancora di più i nervi a pezzi.
    Scese velocemente controllando l'orologio, era tardi, era in netto ritardo e il suo capo l'avrebbe distrutta, solamente guardandola.
    -Cazzo, cazzo, cazzo...-
    Sussurrò tra sé e sé, incominciando a correre, non se lo sarebbe perdonata se avesse perso il lavoro per una mancata voglia di mettere la sveglia la sera prima, stupida che era stata, una bambina, una persona adulta si sarebbe ricordata una cosa del genere, ci si prende la responsabilità delle proprie azioni e lei adesso ne doveva fare i conti con l'amaro in bocca, non poteva andare peggio di così o sbagliava?
    Controllò per l'ultima volta l'orologio e notò che aveva fatto solamente, mezz'ora di ritardo, si sentiva le gambe cederle dal dolore e la rabbia pervaderla per l'umiliazione che avrebbe dovuto subire da lì a poco per via del suo capo, entrò nell'hotel velocemente -salutando il portiere che le sorrise rincuorato- e si fermò giusto in tempo per non andar a sbattere contro un carrello che trasportava delle valigie -Ei capo, meglio che vai in ufficio è leggermente alterata-
    Le consigliò un suo collega, Leonard.
    Essere vice. Capo receptionist non le avrebbe salvato il fondo schiena, anzi...
    Una smorfia di disgusto le si disegnò sul viso, portandosi una mano sul torace cercando di riportare i polmoni e il cuore a un regolare funzionamento, prese profondi respiri prima di entrare nell'ufficio posto dietro il bancone della reception aggiustandosi la giaccia e il foulard, era arrivato il momento di essere seri, abbassò la maniglia ed entrò
    -Buongiorno Signora Baumann, mi perdoni per il ritardo ma ho avuto problemi con il traffico!-
    Bugiarda, o almeno lo era in parte, sarebbe stato più facile fare del vittimismo dicendogli che era talmente stanca che ormai dormire sembrava essere un lusso e che la sua vita privata cadeva a pezzi mentre cercava di tenerla su con l'attack, sarebbe stato più facile ma si è adulti e bisogna tenere lavoro e vita privata lontani e bisogna prendersi le proprie responsabilità.
    -Buongiorno a lei, ma non voglio sentire scuse oggi, abbiamo un Vip e allarme fan quindi si metta immediatamente a lavoro, ne parleremo più tardi!-
    Esclamò quest'ultima senza degnarla di uno sguardo, chinata su dei fogli.
    Non aveva preso la meritata punizione o qualche tirata d'orecchi? La giornata stava peggiorando e la cosa la spaventava, poteva solo aspettarsi che un meteorite le piombasse sulla testa, velocemente posò la borsa nel suo armadietto e stava per uscire mettendosi il cartellino di riconoscimento, quando si sentii chiamare -Signorina Samantha, una cosa sola...-
    Roteò gli occhi e si girò a guardare il suo capo, almeno a lei l'educazione le era rimasta anche se avrebbe preferito cavarle gli occhi, dandole fuoco
    -Mi dica!-
    -Il fatto che lei sia vice. Capo non le permette di fare tardi a lavoro, quindi farà un'ora in più, buona giornata!-
    Serrò la mascella cercando di rimare il più calma possibile e con un sorriso tirato filò dietro il bancone in compagnia del collega, Leonard -Buongiorno Sam!-
    Esclamò quest'ultimo con un sorriso sornione stampato in faccia, perché quel giorno sembrava che il mondo le era contro, uscendo di casa le era sembrato che persino il suo gatto fosse contento.
    -Buongiorno a te, ma come mai quel sorrisino stampato in faccia?-
    Gli chiese, portandosi sulla postazione del pc
    -Devo raccontarti un po' di cose...-
    Annuii più a se stesso che alla mora, sorridendo -...Ah!Con la madama come è andata?-
    -Come vuoi che sia andata, mi ha dato un'ora in più!-
    Sbuffò senza scollare gli occhi dal monitor, controllando le prenotazioni per quel giorno, sembravano essere infinite, l'albergo era pieno e per di più avevano l'onore di ospitare un, vip.
    Magnifico! Sarebbero stati giorni nevrotici e infernali, oltre che alle continue e asfissianti lamentele e pretese dei clienti -pressoché normali- doveva cibarsi anche quelle di un deficiente al quale la società aveva affibbiato il nome di vip.
    Controllò il booking almeno due volte prima di capire che non aveva le allucinazioni e che il nome che c'era scritto su quel giorno era giusto:
    Tokio Hotel.
    La mora sgranò gli occhi, controllando meglio la data e il mese.
    - No, di nuovo lui!-
    Esclamò ad alta voce, cercando di cacciare le immagini di quella sera passata con il chitarrista della band, Leonard si girò a guardarla, cosa pensava che non lo avrebbe mai più rivisto?
    Miseria lavorava in uno degli alberghi più In della capitale tedesca, tra cui il preferito della band
    - Già di nuovo io!-
    Quella voce, gli si congelò il sangue nel riconoscerla avrebbe preferito sotterrarsi che rincontrare il suo viso, alzò gli occhi e lì punto sul giovane moro che la guardava divertito e con il solito sorrisino sghembo, contornato stranamente dalla dolcezza.
    Non assomigliava a un meteorite, certo, ma in un senso letterale poteva anche esserlo.
    - Di nuovo, tu!-
    Gli venne quasi naturale dargli una certa confidenza, che non voleva neanche dargli e spostò lo sguardo verso l'entrata dell'hotel, come aveva fatto a non accorgersi del caotico movimento che c'era fuori dall'hotel? Come aveva fatto a non accorgersi dell'orda di fan che era appostata fuori?
    Si ricompose velocemente, sotto lo sguardo del collega e sorrise al chitarrista
    -Buongiorno signor Kaulitz, di nuovo al Ritz!-
    Esclamò gentilmente e con voce pacata, prendendo la carta d'identità del moro che la guardava con un punto interrogativo sul viso, non sarebbe stata una notte di chiacchiere e un bacio a fargli cambiare comportamento sul lavoro e l'opinione su di Tom, era comunque un ragazzo di vent'anni, una rock star, servito e riverito in tutto, che si, aveva un animo gentile e socievole ma non si sarebbe mai più avvicinata a lui come era successo mesi prima.
    C'era stato un bacio, punto.
    E gli era bastato, vivevano in due mondi diversi e separati ed era giusto così, ma in quel bel discorso che poteva anche filare c'era un piccolo problema, che adesso lui si trovava di nuovo davanti a lei, con uno dei sorrisi più belli che Samantha avesse mai potuto vedere, o quasi.


    Continua...


    .CAPITOLI.



    Edited by ;Amelia89' - 22/11/2010, 16:39
     
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  2. .Enigmatic
     
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    Oddio, oddio, oddio!
    Ecco, lo sapevo, sto già impazzendo ed è tutta colpa tua u.ù
    Davvero, non mi aspettavo che il seguito di quella splendida One Shot arrivasse così velocemente! E non posso che esserne contenta!
    Mi piace tantissimo, come ti ho già detto, il carattere di Samantha e poi, il botta e risposta con la sua coinquilina è stato fenomenale... Soprattutto quando l'ha accusata di avere praticamente il sedere moscio xD
    Sono scoppiata a ridere perchè mi ricorda il mio rapporto con una mia amica xD
    Comunque, sono davvero curiosa di come si comporterà Samantha nei confronti di Tommaso. Devo ammettere che non pensavo facesse finta di nulla, anche se è il meglio che potessi leggere. Non mi piacciono le cose troppo semplici subito.
    Per quanto rguarda la scrittura... Trovo sia davvero molto scorrevole e piacevole, per niente pesante e con la giusta dose di particolari =)
    Bravissima, aspetto con ansia il continuo =)
     
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  3. lastay
     
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    wow sembra "il diavolo veste prada"! XD comunque la storia è simpatica vediamo come va....
    SPOILER (click to view)
    ma Tom piange in quella foto nella tua firma?
     
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  4. scialla483
     
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    ecco per fortuna quella volta ti ho proposto di continuare la one-shot ;)
    viene troppo un bel lavoro credimi.
    mi piace!
    è ben organizzata, senza contare che il tema che ahi scelto mi incuriosisce non poco!!

    a quando il prossimo ciappi?
    baci Vale
     
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  5. ;Amelia89'
     
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    CITAZIONE (.Enigmatic @ 13/8/2010, 13:13)
    Oddio, oddio, oddio!
    Ecco, lo sapevo, sto già impazzendo ed è tutta colpa tua u.ù
    Davvero, non mi aspettavo che il seguito di quella splendida One Shot arrivasse così velocemente! E non posso che esserne contenta!
    Mi piace tantissimo, come ti ho già detto, il carattere di Samantha e poi, il botta e risposta con la sua coinquilina è stato fenomenale... Soprattutto quando l'ha accusata di avere praticamente il sedere moscio xD
    Sono scoppiata a ridere perchè mi ricorda il mio rapporto con una mia amica xD
    Comunque, sono davvero curiosa di come si comporterà Samantha nei confronti di Tommaso. Devo ammettere che non pensavo facesse finta di nulla, anche se è il meglio che potessi leggere. Non mi piacciono le cose troppo semplici subito.
    Per quanto rguarda la scrittura... Trovo sia davvero molto scorrevole e piacevole, per niente pesante e con la giusta dose di particolari =)
    Bravissima, aspetto con ansia il continuo =)

    AHAHAHA.
    Sara tu non sai che io godo nel tuo essere impazzita! ù.ù
    Ad essere sincera non mi aspettavo neanche io che il seguito fosse così veloce, visto che sto scrivendo anche Insane ma in questo momento sono più in fase, Love Love .-. , quindi per cui non potevo che postare questa storia.
    Bè, Samantha non è molto convinta nei confronti del chitarrista, non solo perchè era sul posto di lavoro ma, perchè capirai in seguito... (:
    Grazie per i complimenti, avevo un certo timore nel postare, era un sacco di tempo che non scrivevo e non ero sicura.
    E poi le battutine taglienti non possono mancare, come le botte e risposta, fanno parte di me.
    AHAHAHA.
    Un bacio (:


    CITAZIONE (lastay @ 13/8/2010, 13:32)
    wow sembra "il diavolo veste prada"! XD comunque la storia è simpatica vediamo come va....
    SPOILER (click to view)
    ma Tom piange in quella foto nella tua firma?

    Il diavolo veste Prada? O.O
    Oddio, non mi è passato neanche per l'anticamera del cervello, AHAHAHA, però grazie del paragone, adoro quel film!
    SPOILER (click to view)
    Devo essere sincera?
    Non so se sta piangendo, ma quella foto a un certo significato come le parole che ci sono scritte (:


    CITAZIONE (scialla483 @ 13/8/2010, 14:50)
    ecco per fortuna quella volta ti ho proposto di continuare la one-shot ;)
    viene troppo un bel lavoro credimi.
    mi piace!
    è ben organizzata, senza contare che il tema che ahi scelto mi incuriosisce non poco!!

    a quando il prossimo ciappi?
    baci Vale

    Già, tu sei stata una delle tante richieste e l'ultima per cui mi ha fatto decidere di continuare (:
    Il tema tratta il mio lavoro come già detto, e si, piace anche a me (:
    Grazie ancora per i complimenti.
     
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  6. sere96*
     
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    mi convince questa ff... già dall' inizio è bellissima.... posta presto! XD
     
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  7. billina*-*
     
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    nuova lettrice^^
    picere valeria^^
    bellissima mi ice!continua!!
     
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  8. sere96*
     
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    CITAZIONE (billina*-* @ 14/8/2010, 12:08)
    nuova lettrice^^
    picere valeria^^
    bellissima mi ice!continua!!

    serena ^^ piacere mio!
     
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  9. ;Amelia89'
     
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    CITAZIONE (billina*-* @ 14/8/2010, 12:08)
    nuova lettrice^^
    picere valeria^^
    bellissima mi ice!continua!!

    Benvenuta Valeria, (:
    Bene sono contenta che ti piaccia e spero continui così!
    Benvenuta anche a Serena (:

    Stanotte ho scritto un'altro capitolo, dovrei postare entro domani sera o lunedi.
    Baci.
     
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  10. ;Amelia89'
     
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    Capitolo 2
    .Vorresti, ...



    Tom Kaulitz non aveva problemi con le donne.
    Era uno di quei tipi che solo nel vederlo dicevi, ho già una fortuna sfacciata se il suo sguardo s'incrocia per sbaglio con il mio e se ci finissi a letto, avrei un'onore grandioso, e tutto ciò -negli anni- aveva suscitato arroganza e superficialità nel chitarrista ma d'altronde se lo poteva anche permettere, no? Aveva una vita per la quale un ventenne -e non- avrebbe firmato con il sangue un patto con il diavolo.
    Un conto in banca sostanzioso, sempre accerchiato da belle donne, amici famosi, macchine che valevano milioni, feste esclusive e in più aveva girato il mondo e si godeva le migliori vacanze che un uomo potesse desiderare.
    Tom Kaulitz aveva tutto, tutto tranne quello che realmente voleva e da cui scappava.
    L'amore.
    Si, Tom Kaulitz nel profondo del suo cuore, della sua anima cercava l'amore, quello puro e pieno di romanticismo, ma gli piaceva di più impiantare nella testa della gente che lui era un rocker, duro e spavaldo che una relazione duratura non faceva per lui, che aver accanto una donna per tutta la vita era monotono e noioso, ma perché sbattersene una a sera diversa non diventa noioso e monotono dopo un po'? Privo di emozioni vere dalle quali lui stava fuggendo, auto-convincendosi che non si sarebbe inchinato all'amore anche se il suo cuore lo bramava.
    Erano passate da poco le diciotto e il chitarrista si era svegliato con le urla delle sue fan impiantate nelle orecchie, la testa gli doleva, sembrava che un trapano gli avesse perforato le tempie, sentiva il corpo accaldato e piccole goccie di sudore scivolargli sulla pelle del collo, lo urtavano.
    Si tolse velocemente la maglia e la lanciò infondo al letto, sbuffò e si accasciò nuovamente sul materasso, incominciò a fissare il soffitto bianco chiedendosi per quale motivo la receptionist non lo avesse salutato normalmente, con un semplice “ciao”, ok non si conoscevano così bene per potersi dare tale confidenza, lei era sul posto di lavoro ma a lui quella notte di febbraio era rimasta impressa nella testa, si ricordava ancora le labbra soffici della mora sulle sue e quel brivido che gli aveva percorso la schiena, si sentiva un po' malinconico, ansioso nel volerla incontrare e chiedergli del perché tutta quella freddezza e postura verso i suoi confronti, quella sera non aveva avuto problemi nel parlare come due persone civili e non si erano posti problemi neanche quando le loro labbra erano entrate in contatto.
    Sospirò massaggiandosi le tempie, quelle urla un giorno all'altro l'avrebbero mandato al manicomio si chiedeva ancora come Bill riuscisse a sopportarle, anche la pazienza di Gustav ormai era deceduta irreparabilmente.
    Il mondo di Morfeo ormai era un vecchio ricordo così dopo aver controllato l'ora sulla sveglia, decise di buttarsi sotto la doccia, quelle goccioline che sfacciate battevano sulla sua pelle lo rilassavano e lo estraniavano dal mondo, rimase qualche minuto sotto il getto dell'acqua riflettendo su come agire verso i confronti della ragazza, che aimé non ricordava il nome, si sentiva così idiota, ricordava perfettamente tutta la serata, dal suo Martini doppio mandato giù in un sorso, al vino bianco che stava sorseggiando la ragazza e del perché mangiasse alle due di notte, sulle sue origini italiane e del fatto che si fosse scopata il suo ex. capo fino a un Bill incazzato nero che lo chiamava dall'ascensore come una suocera petulante con tanto di bigodini in testa e vestaglia, ma nulla, non ricordava il suo nome, aveva anche cercato di leggerglielo appena arrivato sulla targhetta attaccata alla giacca ma la ragazza era più intenta a volerlo liquidare con gentilezza e velocità che parlargli.
    Si portò una mano sul viso, stringendo gli occhi, non sarebbe stato bello presentarsi davanti a lei cercando di parlargli e non sapere il suo nome come se fosse stata una Groupie qualsiasi, era sicuro che si sarebbe infuriata e addio al piano per conoscerla, era stata la prima a non aver urlato in sua presenza a non aver tentato nessun approccio sessuale con lui, anzi quello in un certo senso voleva farlo lui, era rimasta se stessa trattandolo come un comune mortale se non peggio.
    E la cosa gli aveva fatto perdere la ragione.
    Ok doveva ammetterlo, gli era piaciuta, gli piaceva.
    Aveva degli occhi incredibilmente belli, sembravano due stelle, i capelli erano così morbidi e profumavano di more, la pelle era soffice come la seta e le labbra sembravano petali di rosa, per non parlare di quando era leggermente arrossita facendola sembrare una creatura indifesa cosa che lo aveva mandato in completo tilt.
    Si destò da quei pensieri sgranando gli occhi e scrollando la testa
    -Cazzo Tom riprenditi!.
    Esclamò il moro, stava vaneggiando, tutto ciò era dovuto al troppo stress degli ultimi tempi fare Amburgo - Los. Angeles in pochi giorni snerva, e lui ne stava subendo le conseguenze, aveva solo bisogno di svagarsi di tenere la testa lontano dal lavoro per qualche ora, magari bevendo qualcosa di alcolico in compagnia di qualche bella ragazza che avrebbe di sicuro portato in quella stanza insegnandole alcuni giochini erotici con la panna e non.
    Ghignò a quel pensiero, adesso andava sicuramente meglio, l'amore poteva aspettare qualche ora, no?

    *


    Quanto manca?-
    Chiese spazientita Samantha verso la collega del secondo turno.
    Leonard era andato via verso le due e lei, invece di poter fuggire a gambe levate dal Ritz alle diciassette si era dovuta sorbire un'altra ora per quello stupido ritardo, amava il suo lavoro ma quel giorno l'aria all'Hotel era particolarmente tesa e puzzava, si puzzava di guai.
    -Ei capo, non l'ho mai vista così ansiosa di andarsene-
    Soffiò la collega divertita, era una tirocinante più che altro.
    A Samantha ricordava tanto lei nella sua prima esperienza al Majestic della capitale romana in Via Veneto, una delle strade più rinnovate della città, era così emozionata e su di giri che sbagliò persino a fare il suo primo check-in.
    Julia aveva da poco compiuto dicianove anni e si era diplomata con i migliori voti, era una ragazza semplice, i capelli neri portati in un delizioso taglio sbarazzino le rendevano il viso più dolce, una fanciulla acqua e sapone e la pelle ambrata s'intonava benissimo con gli occhi chiari, le labbra erano carnose, Julia aveva un animo gentile ed educato, una ragazza delle Barbados che si era trasferita in Germania quando aveva appena due anni.
    -Vorrei solamente tornarmene a casa, magari facendo un salto in palestra!-
    Disse controllando l'ora sul monitor del pc.
    Mancavano pochi insignificanti minuti e finalmente era libera da quel magone che gli si era impiantato nello stomaco da quando aveva incrociato lo sguardo del chitarrista, dire che gli fosse venuta la pelle d'oca era poco, fortuna che aveva la camicia lunga, e la cosa le destava un insolito fastidio, era un normale ragazzo che strimpellava una maledetta Gibson in giro per il mondo mandando in tilt milioni di persone, ma era pur sempre un essere mortale e il destino avrebbe gravato anche su di lui, quindi perché agitarsi così tanto?
    Chiuse gli occhi massaggiandosi le tempie, gli stava scoppiando la testa e la giornata non era ancora finita, le toccava persino passare dall'uscita delle cucine per non assistere al delirio fuori all'hotel, ma avevano delle pile ricaricabili per poter ancora urlare in quel modo?
    E perché insisteva a puntare i suoi pensieri sul moro?
    -C.. capo.. -
    -Perché balbetti Julia?-
    Gli chiese Samantha senza interesse, riaprendo gli occhi e girandosi verso la ragazza.
    Rimase colpita nel vederla impietrita con dei fogli tre le mani, stava male? Aveva saputo qualcosa di brutto? Improvvisamente un pensiero gli balenò in testa, Dave!
    -Julia cosa c'è, perché hai quell'espressione?-
    La mora le passò una mano davanti agli occhi, aspettando che quest'ultima desse dei segni di vita, sembrava paralizzata -Julia!-
    Esclamò, leggermente stizzita.
    -C'è Tom Kaulitz!-
    Esalò lasciva, quasi svenendo a terra.
    Samantha alzò un sopraciglio potendo riprendere fiato, Dave e il mondo potevano anche ritornare nei suoi pensieri sicuri.
    -E con questo? È un'ospite dell'hotel, secondo te dove dovrebbe stare!.-
    Evidenziò riportando il suo interesse sul monitor del pc, non riusciva a capire come quel giovane uomo riuscisse a scombussolare gli ormoni nelle ragazze così facilmente, ok era bello e nella frazione in cui le sue labbra si erano incastrate in quelle del chitarrista aveva avuto un leggero mancamento anche lei ma per il resto non si faceva abbindolare, rimaneva fedele alla sua opinione.
    Il destino avrebbe fatto il suo corso, la vecchiaia avrebbe preso anche il chitarrista e si sarebbe trovato due metri sotto terra anche lui, con o senza soldi, quindi era inutile paragonarlo a una divinità come facevano tutti.
    -Ciao!-
    La mora roteò gli occhi, non doveva neanche più guardarlo in faccia ormai aveva la sua voce registrata nel cervello.
    -Buonasera signor Kaulitz, le serve qualcosa?-
    Gli chiese con gentilezza, portando finalmente il suo viso dinanzi a quello di Tom, il quale ghignò -Perché non riesci a salutarmi normalmente?-
    Domandò il moro, cercando invano di leggere la targhetta poggiata elegantemente sulla giacca della ragazza
    -Mi sembra che il motivo gli è l'ho già chiarito qualche mese fa, non ricorda, signor Kaulitz?-
    Gli domandò, imprimendo il tono suadente e duro sulle ultime frasi, sopratutto su quel “signor Kaulitz”, le evidenziò con durezza e sensualità, con gentilezza e tranquillità.
    Il moro sorrise, notando che la seconda receptionist era rimasta imbambolata a fissarlo, cosa che non sfuggì neanche a Samantha, notò come il moro si era soffermato a guardare la collega e come aveva incominciato a stuzzicare il piercing al labbro, storse il naso in una smorfia.
    Perché gli dava fastidio quel comportamento? Infondo si sapeva come era fatto Tom Kaulitz e non si poteva aspettare altro, era prevedibile anche se era gentile e tranquillo era pur sempre un donnaiolo con gli ormoni a tremila.
    -Signor Kaulitz le serve qualcosa?-
    Gli richiese, quasi sibilandolo tra i denti.
    Tom riportò il suo sguardo sulla mora che cercava di trattenersi nel strangolarlo e sorrise compiaciuto, forse aveva trovato quello svago senza dover faticare più di tanto -No grazie!-
    Esclamò, battendo allegramente le mani sul bancone, per poi sparire nella sala bar dell'hotel
    -Mio dio, è fantastico, h... hai visto che occhi-
    Balbettò Julia cercando di riprendere il controllo del cervello, si, lei li aveva visti quegli occhi ci si era tuffata dentro senza ragionare, spinta solo dall'impulsività che purtroppo aveva dovuto abbandonare tempo prima, Tom Kaulitz era un pericolo e lei non poteva farne parte, vivevano in due mondi diversi e sopratutto avevano responsabilità diverse.
    Sarebbe stata un'ipocrita a dire che non gli piaceva, era un bel ragazzo, aveva fascino ma le loro lunghezze d'onda erano diverse e non si trattava sicuramente di soldi.
    -Julia non provare mai più a rimanere imbambolata in quel modo nell'ora di lavoro, davanti a un'ospite!-
    Esclamò furiosa Samantha verso la ragazza che rimase sbigottita da quell'attacco.
    -Sei sul posto di lavoro, se vuoi un appuntamento con il chitarrista prendilo fuori di qui!-
    Finii severa e minacciosa , notando che il suo turno era finalmente finito e che il collega che avrebbe preso il suo posto era in tempo per un pelo.
    -Hai la fortuna dei principianti, tu!-
    Esalò al collega, mentre si dirigeva nell'ufficio per prendere la borsa, finalmente quella estenuante giornata che le aveva portato visite inaspettate e straordinari di lavoro, stava per finire e si sarebbe potuta dedicare al suo unico tesoro.

    *




    -Tom dove stai andando?-
    Gli chiese il bassista vedendolo dirigersi verso le cucine.
    -Da nessuna parte!-
    Esclamò il chitarrista portandosi una sigaretta tra le labbra, il rossiccio roteò gli occhi e lo lasciò andare, il moro continuò quella perlustrazione che infondo era inutile, conosceva benissimo quell'hotel quasi meglio delle tasche extra large dei suoi pantaloni.
    Salutò qualche cuoco che aveva conosciuto tempo prima e con il loro permesso si diresse nella zona scarico-carico delle cucine, settembre era appena iniziato e lui aveva da poco compiuto ventun' anni, se lì sentiva tutti sulle spalle se non di più, chissà perché.
    Sentiva che dentro di lui c'era uno strano formicolio, un senso di vuoto che non smetteva di urlare eppure aveva tutto, persino suo fratello che tanto proclamava l' amore si divertiva più di lui nelle scopate da una notte, forse gli stavano diventando strette anche quelle? Forse non riuscivano più a nascondere quella fottuta paura che avvolgeva il chitarrista?
    Inspirò profondamente l'aria fresca di Berlino e alzò lo sguardo verso il cielo, il sole ormai stava per cedere posto alla luna e lui non sapeva cosa fare, invece di concentrarsi sulla mora per conoscerla, si era dilettato in uno dei suoi stupidi teatrini con la collega della ragazza, imbambolata, dio se gli dava fastidio.
    Prese l'accendino dalla tasca destra e si accese l'amica Marlboro, godendosi la pace che quel piccolo oggetto poteva trasmettere ma quella pace non durò molto, venne disturbato dal rumore della porta delle cucine che veniva aperta, era la mora.
    -... Certo Tim, contaci!-
    Esclamò sorridendo, Tom rimase colpito da quel semplice gesto che aveva illuminato il viso della ragazza, sembrava quasi un'altra persona anche il tono di voce era sembrato più simpatico e meno freddo.
    Persino quella notte in cui avevano parlato era rimasta fedele al suo protocollo lavorativo e vederla in quel modo, era come vedere il mondo da un altro aspetto, non risultava scorbutica e senza sentimenti ma, deliziosamente dolce e indifesa.
    -Ci vediamo domani-
    Salutò euforica la ragazza, chiudendosi la porta alle spalle e non fece in tempo ad alzare gli occhi verso il cielo che notò immediatamente la presenza del chitarrista, sorrise
    -E tu che ci fai qui?-
    Gli chiese, rimanendo ferma sullo scalino.
    -Sto cercando di fumarmi una sigaretta all'aria aperta senza rotture di scatole!-
    Rispose tranquillamente formando dei cerchietti di fumo, si sentiva più rilassato e non era stata opera della nicotina ma di quel “tu” che gli aveva finalmente rivolto la mora, poteva risultare stupido agli occhi di altre persone ma per lui valeva tanto, senza sapere il perché.
    -Lo sai vero che questo non è luogo per i clienti?-
    -Scusa ma tu devi sempre parlare del lavoro? -
    Le chiese incamminandosi verso di lei, fermandocisi davanti.
    La mora lo scrutava con serietà e forse paura, non voleva una replica di quella notte o avrebbe imboccato una strada a senso unico per i guai.
    -No, ma se ti becca qui il direttore non sarà carino con i ragazzi delle cucine!-
    Esclamò stizzita cercando di superarlo, cosa che le risultò difficile visto che il chitarrista le impediva di scendere lo scalino, sbuffò era anche infantile, strano perché quella sera non se ne era accorta.
    -Per favore posso passare e andarmene a casa?-
    Gli chiese gentilmente forzando un sorrisino.
    -Solo se mi concedi una cosa!-
    Esclamò allegramente il moro, Samantha ebbe un tuffo al cuore, quel ragazzo era capace di tutto e ciò gli dava fastidio per il semplice motivo che lei non riusciva ad impedirglielo, fece un passo indietro e prese un profondo respiro.
    -Senti non ho voglia di giocare, ho appena staccato da otto estenuanti ore di lavoro e credo che tu non abbia neanche la minima idea di cosa significhi lavorare, le tue fan mi hanno fatto impazzire mentre tu, te ne stavi comodamente a poltrire su di un letto e mi hai imbambolato una collega , quindi carissimo Tom Kaulitz non credo che ti debba concedere nulla se non quello di chiederti gentilmente cosa vuoi durante le ore lavorative e... -
    Il chitarrista continuava a guardarla divertito, aveva dei polmoni d' acciaio era riuscita in poco tempo a sputare più parole possibili
    -... e non pensare di avere qualche influenza su di me solo perché mi hai baciato, non sono una tua groupie!-
    Esclamò tranquillamente quasi facendosi scoppiare i polmoni privi di aria, ok aveva sfogato l'accumulo di stress sul suo cliente, almeno lo aveva fatto con tranquillità senza sembrare un pazza evasa dal manicomio.
    -Vorresti venire a cena con me?-
    Gli chiese Tom come se la mora non avesse detto nulla.
    Samantha sgranò gli occhi a quella richiesta e per poco non cadde a terra per l'improvviso molleggiamento delle gambe, almeno aveva ascoltato qualche virgola di quello che gli aveva appena sputato in faccia?
    -Stai scherzando, spero?-
    -Ma perché voi donne avete questa abilità nel rispondere alle domande con una domanda!-
    Esclamò stizzito, formando una smorfia buffa sul viso.
    La mora sorrise e prima di poter aprire bocca venne bloccata dalla suoneria del cellulare
    -Devo rispondere, scusami... -
    Riuscì a recuperare il cellulare nella valigia che chiamava amabilmente borsa e guardò il display illuminato, Dave.
    -Ei..-
    Rispose, scordandosi improvvisamente della presenza del chitarrista e riuscendo finalmente a superarlo, allontanandosi di poco.
    -... No tranquillo, ho appena staccato mi sono dimenticata di avvisarti...-
    Il moro la guardava gesticolare al telefono, le sembrò tanto Bill, sorrise aspirando un po' di nicotina dalla sigaretta per poi buttarla a terra e schiacciarla con la suola nuova delle sue Adidas bianche, il suo invito era finito a puttane.
    -... Si, si tranquillo arrivo subito, a dopo.-
    Chiuse la chiamata velocemente riponendo quell'oggetto di ultima generazione nella borsa e si girò verso il chitarrista, che le sorrideva sornione.
    -Dato la chiamata immagino che il mio invito a cena sia saltato-
    Esalò il moro, infilando le mani nella tasche dei jeans
    -Bè la tua perspicace abilità nell'osservare le cose non ha fatto cilecca come immaginavo-
    Gli rispose gentilmente con quella punta giusta di sarcasmo nel tono di voce
    -Ma anche senza telefonata il tuo invito sarebbe stato rifiutato!-
    -E di grazia quale sarebbe il motivo?-
    Le chiese sorridendo, tutto quel teatrino gli piaceva, sentiva l'adrenalina scorrergli nelle vene furiosa e una sensazione del genere la provava solamente quando suonava sul palco.
    L'attrazione che c'era tra quei due si poteva tastare nell'aria.
    -Perché non esco con clienti!-
    Esclamò soave prima di girare sui tacchi e avviarsi verso il cancello secondario, l'aspettava qualcosa di meglio.
    -Però lì baci-
    Evidenziò sarcastico il chitarrista aprendo la porta delle cucine.
    -Buona serata, Tom!-
    Lo salutò la mora prima di sparire oltre il cancello, chiudendoselo alle spalle.
    Se quella non era una guerra, Tom l'aveva presa come tale e non si sarebbe arreso fino a quando quella moretta che lo incuriosiva tanto non sarebbe finita tra le sue braccia, e chissà, forse non solo per una notte.

    Continua...


    Edited by ;Amelia89' - 10/9/2010, 21:12
     
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  11. lastay
     
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    mamamam..... Tom è simpatico dovrebbero fare amicizia! Non c'è bisogno di essere acide.
     
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  12. ;Amelia89'
     
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    CITAZIONE (lastay @ 16/8/2010, 16:40)
    mamamam..... Tom è simpatico dovrebbero fare amicizia! Non c'è bisogno di essere acide.

    Acide, AHAHHAAH.
    Non è il fatto di essere acide ma forse una leggera paura?
    Tom, amore de mamma *-*
    (:
     
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  13. lastay
     
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    CITAZIONE (;Amelia89' @ 16/8/2010, 17:12)
    CITAZIONE (lastay @ 16/8/2010, 16:40)
    mamamam..... Tom è simpatico dovrebbero fare amicizia! Non c'è bisogno di essere acide.

    Acide, AHAHHAAH.
    Non è il fatto di essere acide ma forse una leggera paura?
    Tom, amore de mamma *-*
    (:

    "tira le guance al tommaso"
     
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  14. .Enigmatic
     
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    Oddiiiiiiio quanto mi piace!
    No, cioè, tu sei pazza a scrivere certe cose e pretendere che a me non venga un infarto!
    Dunque, a inizio capitolo io penso che tu abbia descritto alla perfezione l'essenza di Tom. Non ho potuto fare a meno di concordare con ogni minima frase. Io credo che sia davvero così... Che cerchi l'amore ma non lo dia a vedere e siceramente l'ho sempre detto. (Detto all'abbruzzese: non me sta a stunà lu cazz u.ù)
    Per quanto riguarda Samantha, adoro questo suo lato orgoglioso e perennemente incentrato sul lavoro. Dovrebbe infastidirmi, ma io lo trovo anche divertente. Rende il tutto più bello da leggere.
    Tom è il solito playboy e ovviamente anche questa volta non può fare a meno di mettere in mostra il suo lato affascinante e seduttivo. Personalmente mi stavo facendo dei pensierini poco casti, sia quando si è tolto la maglietta incamera sua, sia quando ha raggiunto Samantha dietro la cucina e le ha chiesto di cenare assieme a lui. Io gli avrei detto subito di sì, ovvio, ma gli uomini in fondo è meglio farli bollire nel proprio brodo, prima di passare all'azione (e per azione intendo un qualcosa di molto poco casto u.u).
    Sam, sei bravissima, questa storia mi prende sempre di più e sono proprio curiosa di sapere quando la deliziosa protagonista accetterà un invito di Tom =)
    Un bacio.
     
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  15. ;Amelia89'
     
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    Oddio Sara mi fai morire tu con i tuoi commenti!
    AHAHAHAHA.
    Pure il dialetto abbruzzese mi becco, tiè.
    =D
    Condivido tutto ciò che hai detto, hai appresso in pieno il capitolo, non so veramente cosa dire perchè ci hai preso!
    Grazie per i complimenti anche se devo dire che il fatto di averla invitata a cena è stato molto tranquillo, tesoro mi muori più avanti!
    O.O
    Oddio non posso avere un'altra anima sulla coscienza, AHAHAHAHA.

    Grazie ancora, più avanti capirete determinate cose e di quel suo orgoglio e fredezza verso i confronti di Tom. (:
    Bacio.
     
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310 replies since 13/8/2010, 11:52   6644 views
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