Sister complex.

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  1. __RaveN__
     
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    Ok sono molto magnanima perciò posterò il terzo capitolo. v.v


    Chapter 3.


    Le parole di Samy Deluxe le risuonarono fortissimo nelle orecchie. Il suo mal di testa si era placato così abbassò il volume e spense del tutto la musica. Si rimboccò le coperte sotto il mento e cominciò a riflettere sul fatto che Tom era appena arrivato e già avevano litigato come non mai,come non era mai successo. Diede uno sguardo alla sveglia che puntava le quattro di mattina,la sua voglia di dormire era andata a farsi fottere. Così si alzò dal letto per dirigersi in cucina a fare il suo spuntino di “mezzanotte” e non potè fare a meno di fermarsi davanti alla camera di suo fratello,in punta di piedi si affacciò sullo spiraglio per guardarlo: era girato verso la finestra e la luna gli illuminava buona parte della camera. Tom diceva sempre che dormire sul lato era più comodo che dormire supino e lei controbatteva sempre che il modo migliore per dormire era a pancia in sotto per poi finire a battibeccare e a fare la lotta con i cuscini del divano. Le sfuggì una risatina,quei tempi le mancavano davvero tanto. Di nuovo in modo leggero, aprì la porta e si sedette sul letto di Tom cominciando a sfiorargli i cornrows.
    - Sai Tom non ti ho mai detto quanto io ti voglia bene davvero. Credo che sia una cosa che non si può semplicemente descrivere a parole,è così grande,così pieno. Sai quando sto con te mi sento al settimo cielo,è come se rinascessi una seconda volta e me lo fanno sempre notare tutti. Adesso invece sei appena ritornato e abbiamo litigato come non era mai successo prima e mi sento così fottutamente triste,io insomma,non credevo di essere diventata un peso per te e mi ha fatto davvero male sentirtelo dire perché sei la persona su cui conto di più al mondo.- una lacrima cominciò a scenderle sul viso e la voce tremò come non mai,il naso le pizzicava e le mani le bruciavano di calore. Non pronunciò più una parola ma si abbandonò solo al suono dei suoi singhiozzi ripetuti. Una mano la fece ricadere pesantemente sul letto freddo
    - Sono stato uno stupido Alexa,perdonami – Tom fissò la sorella negli occhi cercando un qualche spiraglio di compassione. Alexa senza pronunciare una parola eliminò la distanza fra loro due e lo abbracciò così forte quasi da non farlo respirare lasciandosi andare,aveva buttato giù tutte quelle lacrime mentre Tom le accarezzava dolcemente la schiena.
    - Vieni sotto piccola – gli aveva sorriso dolcemente Tom facendosi spazio sul lettone ad una piazza e mezza.
    - Ti voglio bene,ti voglio bene,ti voglio bene – le aveva sussurrato all’orecchio per poi darle un bacio sulla fronte. Alexa si era completamente accoccolata tra le sue braccia e aveva intrecciato le gambe con le sue,chiudendo gli occhi e abbandonandosi ad un sonno sereno.


    **





    - Alexaaaaaa alzati,è ora di andare a scuola!- Simone urlava per tutta casa mentre trasportava i vestiti da mettere a lavare. Alexa mugolò e si strinse maggiormente attorno a suo fratello che emanava un tepore davvero accogliente.
    - Non voglio andare a scuola Tom,voglio stare con te, dille qualcosa tu ti prego- aveva biascicato Alexa per poi tornare a chiudere gli occhi.
    - Alexaaaa ti vuoi alzare o devo venire a tirarti giù dal letto? Farai tardi!- Simone si diresse a passo svelto verso la camera della figlia e trovò il letto sfatto. Chiuse la porta e si diresse verso la camera di suo figlio Tom a chiedere spiegazioni
    - Tom ma tu sai dov..- si bloccò alla vista di quella scena così bella. Alexa era completamente addormenta sopra Tom e lui appoggiava la sua testa su quella della sorella. Simone si ritrovò a pensare che erano così belli. Avevano fatto pace e sicuramente l’atmosfera di astio che era presente il giorno prima si era spenta del tutto.
    - Tom..tua sorella deve andare a scuola ci pensi tu a svegliarla?- aveva sussurrato Simone dirigendosi verso il letto
    - Mamma..oggi voglio che stia con me non la mandare a scuola,tanto è solo un giorno- Tom aveva guardato la madre negli occhi sperando in una risposta positiva e trovò che fu così quando Simone distese un sorriso splendente sul volto e uscì dalla camera con un “Ciao” sospirato.
    Tom si accoccolò maggiormente sulla sorella che aveva aperto un po’ la bocca e aveva cominciato a soffiargli dolcemente sul collo,facendogli il solletico. Pochi secondi dopo aveva chiuso la bocca e la aveva appoggiata lievemente sul collo del fratello,era umida e calda. Un brivido percorse tutta la schiena di Tom ma non era un brivido di freddo,era qualcosa di diverso che neanche lui sapeva spiegarsi. Si ritrovò a pensare alla sorella che gli lasciava dei baci umidi su tutto il collo e si maledì fortemente quando notò una protuberanza sui suoi pantaloni. Ma cristo era sua sorella che pensieri stava facendo? La mano di Alexa cominciò ad accarezzare lievemente la spalla muscolosa di Tom quasi a volerlo cullare per farlo riaddormentare.
    - Hey piccola che ne dici se usciamo un po’ oggi?- aveva sussurrato a bassa voce alla sorella
    - Per me va bene – così Tom si scoprì ricevendo subito una folata di freddo e notò sulla sorella un’espressione confusa e imbarazzata,era diventata rossa come un peperone e tentava di distogliere lo sguardo facendo finta di niente.
    - Ale c’è qualcosa che non va?- Alexa buttò un ultimo sguardo verso il cavallo dei suoi pantaloni e Tom arrossì violentemente
    - Non è colpa mia è la mattina che fa questo effetto – aveva ammesso timidamente tentando di coprirsi. Alexa era sprofondata dalla vergogna e aveva affondato il viso nel cuscino coprendosi con il piumone fin sopra la testa. A Tom scappò una risata e capì che sua sorella non aveva mai provato a fare esperienze di quel genere con dei ragazzi e si rassicurò un po’.
    - Oh tranquilla esco da qui- Tom a passo lento uscì dalla camera dirigendosi verso il bagno. Quando incassò la porta,Alexa si scoprì completamente e andò a specchiarsi,era completamente rossa e qualcosa pulsava sul suo stomaco,aveva una strana sensazione mai provata prima che registrò come vergogna. Tentò di farsi aria con un foglietto e si diede dei leggeri schiaffetti sulla faccia per riavere il suo normale colorito.
    - Hai caldo eh?- Tom era entrato e la stava fissando da dietro e lei non si era accorta di niente.
    - Ehm,ehm eh si il piumone era davvero pesante- aveva balbettato a fatica tentando di non tradire alcuna emozione nella voce. A passo spedito raggiunse la porta ma fu bloccata per un polso da Tom
    - Sono contento che tu sia ancora vergine e che non ti sia donata a nessun maniaco dei tuoi amici – aveva sorriso Tom per poi sfiorarle il naso. Alexa era diventata rossa quanto un estintore e aveva iniziato a sudare.
    - Tooooooooom! – aveva gridacchiato per poi uscire di fretta dalla camera. Tom rise divertito e incominciò a rivestirsi. Appena fu pronto andò a chiamare la sorella ma la tentazione di spiarla era davvero troppa,così si fermò di fronte alla porta e osservò attraverso lo spiraglio: Alexa era in reggiseno e mutandine e si guardava di fronte allo specchio tentando di misurarsi i piccoli seni che aveva. Ogni tanto faceva delle piccole smorfie e Tom dovette pensare che non si credeva abbastanza attraente e sicuramente che nessun ragazzo la voleva perché non era formosa così tanto. Sorrise,quando faceva così assomigliava davvero tanto a Bill e si accorse di aver trovato almeno una cosa in comune fra loro due che non andavano mai d’accordo. Si schiarì la voce e bussò alla porta
    - Ale posso entrare?-
    - No! No no aspetta ho quasi fatto!- Alexa aveva infilato i vestiti che aveva cacciato precedentemente dall’armadio e in due minuti si era vestita.
    - Entra – aveva detto poco dopo. Tom era entrato cautamente nella stanza,osservandola truccarsi. Aveva addosso dei leggins neri di pelle e una maglia bianca che le faceva quasi da vestito. Hai piedi aveva come suo solito le Nike air rosa e bianche e qualche accessorio qui e li che portava sempre. Appena ebbe finito di truccarsi,prese la borsa nera che aveva lasciato sulla sua poltroncina rosa e arraffò portafoglio,fazzoletti e cianfrusaglie varie da mettere li dentro.
    - Sono pronta- un sorriso caldo si distese sul suo volto e si avvicinò a Tom prendendolo per mano e trascinandolo fuori dalla camera. Di fretta scesero le dieci scale e salutarono la mamma con un sonoro “Ciao!” e abbandonarono la casa.
    - Tomi prendi la Cadillac oggi? – Il cuore di Tom si bloccò. Sua sorella non lo chiamava più Tomi da tanto tempo,era un soprannome che usava soltanto quando erano piccoli e a lui piaceva così tanto. Sorrise dolcemente e le arruffò i capelli per poi dirigersi verso la Cadillac.
    - Beh signorina dove la porto oggi?-
    - Andiamo a fare shopping!- dichiarò Alexa prima di mettere su il nuovo cd di Samy Deluxe che aveva regalato a Tom.

    Dopo due ore di macchina finalmente arrivarono al centro di Magdeburgo e a piedi decisero di raggiungere i negozi. Alexa voleva entrare nell’ultimo super centro commerciale che avevano aperto da poco. Aveva quattro piani ed era davvero,davvero enorme.
    - Dai Tomi vieni!- Alexa aveva trascinato Tom in una delle tante gioiellerie dentro il centro commerciale.
    - Avevo visto una collana troppo bella da usare in due e volevo comprarla,ah eccola li! – Tom trovò la collana stupenda,non era particolarmente agghindata ma nella sua semplicità faceva figura. Era un piccolo cuore metallico da spezzare in due. “Roba da innamorati” aveva pensato Tom ma guardando la sorella che alla sola vista di quella collana sfarfallava le ciglia in modo così dolce,aveva cominciato a cambiare idea. Voleva regalargliela lui ma non adesso.
    - Ale sei sicura? A me non è che convinca molto- Tom cominciò a fingersi disinteressato alla collana
    - Ah non ti piace? Beh se non ti piace non la prendiamo non importa!- aveva sorriso la sorella.
    - Mi accompagneresti da Foot Locker ? Voglio vedere un altro paio di scarpe nuove e magari voglio anche farti un regalino –
    - Pazza che sei,mi fai sempre i regali! Facciamo così,tu intanto vai io vado a ritirare i soldi al bancomat e arrivo fra poco va bene?- Tom sperò di essere abbastanza convincente,non voleva essere scoperto proprio quando le faceva un regalo così bello. Alexa annuì e si diresse verso il negozio e quando Tom fu sicuro al cento per cento che fosse entrata,si avviò verso la gioielleria.
    - Scusi posso aiutarla?- una donna sulla trentina si avvicinò a Tom con un sorriso gentile in volto.
    - Sì,vede quella collana li,quel cuore,è possibile inciderci qualcosa dietro?-
    - Certamente lo faccio fare subito cosa bisogna inciderci?-
    - Alexa su una parte e Tom sull’altra-
    - Allora non mi confondevo,lei è Tom Kaulitz e io che pensavo di sbagliarmi- aveva sorriso buffa la commessa per poi appuntarsi i due nomi su di un foglietto.
    - Aspetti cinque minuti qui,comunque il tutto viene 198 euro- la donna si allontanò dirigendosi verso il retro della gioielleria. Tom aspettò impaziente e sperò che Alexa non si stufasse e non le venissero in mente idee del tipo” Andiamo alla ricerca del Tom sperduto per il centro commerciale”. Come promesso,cinque minuti dopo, la signora tornò, ripose la collana nella custodia,dopo averla fatta vedere a Tom,fece un pacchetto e prese la carta di credito che Tom le aveva appoggiato sul tavolino. In fretta e furia Tom firmò e nascose il piccolo regalo dentro le enormi tasche della sua felpa,dirigendosi verso Foot Locker. Fece appena in tempo a vedere Alexa sulla soglia che lo aspettava
    - Ce l’hai fatta allora?- rise divertita
    - Sì,c’era la fila e mi riguardavano tutti in modo sospettoso-
    - Ci credo,si vede benissimo che sei tu anche con quella sciarpa e quegli occhiali- Alexa aveva nascosto una risatina.
    Dopo ben quattro ore di shopping estenuanti per Tom e divertenti per Alexa,si diressero verso la pizzeria del centro commerciale.
    -Entro io vai verso la macchina che prendi?- domandò Alexa dolcemente rivolgendosi al fratello.
    - Due margherite e una con il mais- proferì Tom verso la ragazza lasciandole una banconota da venti euro tra le mani. Quest’ultimo con passo felpato si diresse verso l’uscita del centro commerciale rifugiandosi nella Cadillac nera.
    Alexa nel frattempo era rimasta ad ordinare le pizze aspettando per ben tre quarti d’ora e stufandosi un bel po’,non le era mai piaciuto fare la fila e si domandava spesso come facessero tutte le fan dei suoi fratelli ad aspettare per ore,per giorni e per settimane per due semplici ore di un loro concerto.
    Prese le pizze, Alexa uscì velocemente dalla pizzeria e si diresse sotto la pioggerellina fitta di Loitsche verso la macchina di suo fratello Tom. Aprì velocemente la porta fiondandosi dentro.
    - Ecco le pizze – sorrise la ragazza. Tom ingranò la marcia e partì verso casa,non sarebbe stato buono rimanere fuori con quella pioggerellina perché di solito dopo quella arrivava una forte nevicata.
    - Tom, sei sicuro che è un bene tornare con questa pioggia? Si sta facendo più forte e ci sono anche i fulmini- Alexa si fece prendere dallo spavento momentaneo e Tom le appoggiò una mano sul ginocchio tentando di rassicurarla.
    - Ehy non ho preso la patente a caso,stai tranquilla – il cellulare della ragazza squillò e notò poco dopo che fosse sua madre preoccupatissima per il tempo.
    - Pronto Alexa dove siete? Sono preoccupatissima!- tuonò Simone dall’altro capo della cornetta.
    - Mamy,tranquilla siamo appena usciti dal centro commerciale stiamo tornando- proferì Alexa sentendo l’odore della sua pizza schizzarle tra le narici e solleticarle l’appetito.
    - Va bene ma sbrigatevi sta per nevicare- Simone richiuse la chiamata e con essa Alexa. Era sempre stata un tipo che amava la natura e una bella nevicata non se la sarebbe persa per niente al mondo a patto che fosse stata dentro casa al calduccio con la sua cioccolata calda e una coperta sulle spalle. In quel momento però si ritrovava insieme a suo fratello Tom nel bel mezzo di Magdeburgo con tuoni e lampi al freddo dentro una macchina anonima.
    Tom iniziò la sua lenta corsa verso casa con una Alexa di fianco,agitata dal temporale. La pioggia continuava ad aumentare ma Tom sembrava mantenere la calma tipica del suo carattere,cosa che invece era totalmente assente in Alexa.


    Finalmente intravidero la via di casa e Tom pensò quasi di aver visto sua sorella tirare un sospiro di sollievo. Le aveva semplicemente stretto la mano tra la sua e l’aveva tranquillizzata con un sorriso non appena aveva spento il motore della macchina. Un degno fratello maggiore non è vero?
    La ragazza si affrettò a uscire dalla macchina con in mano le pizze fin quando Tom non arrivò con un ombrello che Simone gli aveva prontamente rifilato in macchina blaterando “un ombrello serve sempre nelle evenienze”. Arrivarono sotto la pensilina di casa Trumper e Alexa digitò velocemente il numero segreto per aprire il cancello.
    Con uno scatto quest’ultimo si aprì e i due ragazzi si affrettarono ad entrare dentro casa. Simone accorse alla porta bloccando loro il passaggio per via delle scarpe completamente zuppe. Li costrinse a levarsele e a lasciarle sull’uscio.
    Così i due entrarono finalmente e Tom appoggiò le pizze sul tavolino della cucina sedendosi in attesa della sorella.
    Alexa nel frattempo aveva ben pensato di privarsi dei vestiti tornando ad indossare i vecchi baggy jeans di un Tom quindicenne,insieme ad una canottiera bianca leggerissima.
    Scese velocemente le scale dirigendosi in cucina e trovando Tom annoiato ad aspettarla.
    - Ce ne hai messo di tempo- proferì il ragazzo aprendo il cartone delle pizze.
    - Scusa ma mi seccava rimanere con i vestiti e mi sono cambiata- disse la ragazza sedendosi nel posto di fronte a suo fratello. Prese il primo pezzo di pizza addentandolo con vigore,aveva una fame incredibile.
    Simone entrò in cucina sorridente come sempre e Alexa si sentì un po’ in colpa per aver preso la cena solo a lei e al fratello.
    - Mamma avete mangiato voi?- domandò con la testa abbassata
    - Sì tranquilla- Simone si dileguò dalla cucina lasciandoli nuovamente da soli.
    - Com’è questo ritorno alla normalità allora Tom?-
    - Fin quando sono con te è perfetto,se sono da solo è noioso- disse facendo una smorfia contrariata. Alexa sorrise,suo fratello era sempre stato forte nell’esprimere le sue emozioni o ciò che pensava attraverso il suo viso e come ben sappiamo questo non è cosa da tutti. Ma lui con quegli occhioni grandi e scuri,il suo sorriso e le guance che si gonfiavano ogni volta che lo mostrava,riusciva a farti capire cosa gli passava per la testa in quell’esatto momento.

    Finirono di mangiare la pizza e Tom si diresse al piano superiore per recuperare un dvd che avevano deciso di vedere nonostante l’ora tarda e il fatto che Alexa sarebbe dovuta andare a scuola il giorno dopo. Entrò nella sua stanza semibuia recuperando “Public enemies” il loro film preferito per eccellenza. Stava per uscire ma nel mentre fu interrotto da una schiarita di voce. Accese la luce e notò il fratello appoggiato sul suo letto che lo fissava impassibile.
    Tom non potè fare a meno di sorridere,come ogni volta che rivolgeva uno sguardo a suo fratello.
    - Bill vuoi venire a vedere public enemies con noi?- domandò Tom gentilmente.
    - Se mi lasci di nuovo in disparte non credo che sia la cosa migliore..- proferì serafico il moro distruggendo ogni aspettativa di Tom.
    - Non ti lascio in disparte,sai che Alexa non ha molti amici per “colpa” nostra e quando ci sono vorrei passare del tempo con lei,pensavo l’avessi capito- disse Tom nervoso,grattandosi la testa. Quando Bill ci si metteva era davvero troppo cocciuto.
    - Da quando siamo a casa sei perennemente con lei che non è tua sorella neanche completamente- aggiunse Bill con tono quasi dispregiativo.
    - Lei è mia sorella e smettila di fare il bambino per una buona volta- Tom chiuse la porta della sua camera sbattendola e contraendo le sopracciglia dal nervoso. Scese velocemente le scale e osservò Alexa con un pacco di popcorn in mano e una coperta a quadretti che usavano sempre quando erano sul divano a crogiolarsi sotto la visione di qualche film.
    Si sedette pesantemente sul divano sbattendo il dvd sul tavolinetto posto di fronte a loro e a quel gesto vide Alexa sussultare un po’ per lo spavento. La ragazza,provata, non disse niente ma si limitò ad allungargli un lembo della coperta e a spegnere la luce. Tom si voltò a fissarla e tentò di giustificarsi in breve tempo.
    - Scusa non volevo farti spaventare,ho discusso con Bill- ammise il ragazzo accoccolandosi sul divano. Alexa dal canto suo,immaginava già che la ragione del loro litigo fosse lei ma cercava qualsiasi buon proposito per evitare che il suo pensiero andasse di nuovo a se stessa,odiava sapere che i suoi fratelli litigavano a causa sua.
    - E’ per colpa mia vero?- domandò a voce bassa,portando una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Tom sospirò attorcigliandole una mano attorno alla sua.
    - No è che..è così..così bambino che certe volte fatico a sopportarlo..- disse stringendosi alla sorella. Alexa annuì e capì che la fonte di tutto era naturalmente lei ma preferì non farne parola con Tom o lo avrebbe fatto sentire in colpa solo aprendo bocca. Tirò fuori dalla custodia il suo amato dvd e lo infilò nel lettore,accoccolandosi anche lei contro suo fratello.






    **



    Quella mattina Tom si svegliò con largo anticipo notando la sveglia che indicava soltanto le sei del mattino. Sbadigliò,intento nel rimettersi a dormire ma sentì un lieve bussare alla sua porta. Pensò che avesse le allucinazioni dovute al fatto che la sera prima era andato a dormire tardi e chiuse gli occhi voltandosi verso la finestra.

    Alexa entrò in punta di piedi dirigendosi vero il letto del fratello.
    - Psss,pss- Tom riaprì nuovamente gli occhi voltandosi verso sua sorella e notando la sua faccia ancora impossessata dal sonno. Sgranò gli occhi quando vide ai suoi piedi degli scarponi da dopo scii.
    - Tomi fuori è bellissimo! E’ tutto imbiancato vieni a vedere!- la ragazza aprì di tutta fretta l’armadio del fratello estraendone gli scarponi e li fece velocemente infilare a Tom che era ancora rintronato dal sonno. Uscirono dall’uscita posteriore della casa che dava sul grande giardino e Alexa dopo aver stretto la mano di Tom cominciò a correre,ridendo divertita.
    Tom lo sapeva, aveva sempre saputo che per farla felice le bastavano poche e semplici cose,anche solo la sua presenza.
    - Hai visto che bello?- domandò la ragazza rivolgendosi con un sorriso al fratello.
    - E’ fantastico – proferì stringendo un po’ le spalle per il freddo.
    Alexa mollò la presa dirigendosi a poca distanza da lui e pochi secondi dopo Tom si ritrovò una pallina di neve spiaccicata in faccia.
    Non potè fare a meno di meditare la sua vendetta così,cominciò a rincorrere Alexa per tutto il giardino,anche se per via degli scarponi pesanti faticava a correre. Dopo pochi secondi riuscì a raggiungerla e le si buttò completamente addosso facendola atterrare sul manto bianco di neve.
    - Ti ho preso,ho vinto!- ammise il ragazzo gonfiando il petto. Alexa sorrise furbescamente e si rivoltò completamente sopra Tom cominciando a lanciargli una scarica di neve. Quest’ultimo con vigore strinse le braccia della sorella per poi mettersi sopra di lei e immobilizzarla.
    - Ora che vuoi fare? Sei bloccata- la ragazza rise e tremò un po’ per via dell’impatto gelido che aveva avuto con la neve. Tom la osservò stringersi le spalle e tremare lievemente e si avvicinò per abbracciarla.
    - Perché tu sei sempre così caldo ?- domandò quasi indispettita la sorella
    - Non lo so ma ne sono alquanto felice- disse stringendosi maggiormente a lei. Alzò poi il volto cominciando a fissarla negli occhi e fu subito catturato dalle sue labbra che a causa del freddo avevano preso un colore diverso. Il respiro gelato di Alexa si scontrava con quello di Tom e sembrava fossero quasi come delle calamite. Il sole fece da loro come sfondo e Alexa distolse immediatamente lo sguardo puntandolo sulla fonte di calore.
    Entrambi cominciarono ad osservare l’alba e il nascere del sole. Non avevano pensato a ciò che era successo prima,semplicemente credevano fosse normale, come quando Alexa da piccola aveva bisogno di un casto bacio a stampo dal suo fratellino Tom prima di addormentarsi.

    Tornarono dentro casa e risalirono velocemente le scale,dirigendosi nella stanza della ragazza.
    - Vieni a dormire da me?- domandò lei sulle scale.
    - Sì certo- entrambi entrarono nella stanza e si fiondarono sotto le calde coperte del letto della sorella.
    - Oh come mi era mancato il mio letto- proferì il ragazzo quasi spaparanzandosi su di esso.
    - Il fatto che ti sia mancato non ti da il diritto di sbattermi fuori dal materasso!- disse ridacchiando la sorella.
    Tom non rispose ma si limitò a stringerle un fianco e a premerlo verso di lui per trarre ancora un po’ di calore anche dal suo corpo.
     
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  2. billina*-*
     
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    che bel capitolooo
    *_______*
    Tom
    sta comicniando
    ad
    essere attratto da lei
    più di quanto pensi!
    ehh sii ce ne saranno dell belle penso..
    continua prestissimo kuss!!
     
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  3. ;Amelia89'
     
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    Sono incantevoli.
    Il mio cuoricino ha sorriso tutto il tempo.
    (:

    AHAHAH, povero Bill.
    L'invidia fa un brutto effetto, sugli egocentrici.

    Bravissima, scrivi benissimo.
    Al prossimo capitolo.
     
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  4. smilesun.
     
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    Oh,ecco il capitolo! : D
    E' bellissimo,mi è piaciuto tanto ♥
    Continua presto (:
     
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  5. lastay
     
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    bè sinceramente spero non vadino oltre perchè non è naturale. comunque billasio è fastidioso!
     
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  6. **Pazoiid**
     
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    Fantastico 'sto capitolo..!!
    Sono sicura che tra Tom e Alexa succederà qualcosa
    uuh come sono curiosaa...posta presto :D
    Brava come sempre ;)
     
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  7. DiANaReN
     
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    bello, consiglio: metti i chappy a inizio della storia, alla pagin 1 sennò non ci accorgiamo di quando posti XD
     
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  8. __RaveN__
     
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    CITAZIONE (DiANaReN @ 29/7/2010, 18:19)
    bello, consiglio: metti i chappy a inizio della storia, alla pagin 1 sennò non ci accorgiamo di quando posti XD

    avevo intenzione di farlo ma ieri ero troppo stanca quindi ho postato solamente XD

    comunque grazie a tutte sono felice che vi piaccia!
     
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  9. >> GoccioLa;
     
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    Sono PURO amore!
    Non ho nient'altro da aggiungere! **
     
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  10.  
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    proprio quando mi chiedevo dove fosse finito Bill eccolo che incombe xD
    Sono proprio bellini assieme..ma io voglio il fuoco della passionee :D
    bellissimo capitolo Giù;D
     
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  11. agatareale91
     
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    Stupendo questo capitolo finalmente Tom e Alexa hanno chiarito e sono più uniti che mai, ma continuo a non capire il comportamento di Bill. Mi piace sempre di più per ciò continua presto.
     
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  12. s3xg0tt!n@483
     
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    ooh Tom comincia ad essere attratto dalla sorellina *-*Sono contentissima che hanno fatto pace, sono così teneri insieme!
    Bill si comporta da bambino
     
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  13. __RaveN__
     
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    come sono buona...v.v


    Chapter 4


    Alexa si diresse a passo spedito verso la sua scuola dopo essere scesa velocemente dal pullman. Nelle orecchie suonava il suo amato Samy Deluxe e lei non poteva fare a meno di tenere il tempo di quel ritmo con le mani nelle tasche. Canticchiava mentalmente quando si sentì tirare leggermente per un lembo della maglia.
    Si tolse le cuffie e si voltò notando alcune ragazze guardarla da capo a piedi.
    -Vi serve qualcosa?- domandò tentando di essere gentile anche se lo sguardo delle quattro platinate non prometteva niente di buono.
    -Potresti dare questi ai tuoi fratelli?- domandò la più alta porgendo ad Alexa quattro regali con tanto di lettera collettiva.
    La ragazza sospirò mentalmente e aprì la bocca in un sorriso piacevole annuendo poco dopo. Le ragazze la liquidarono in poco tempo e Alexa fu presto raggiunta dalla sua amica Brigitte.
    -Hey tutto okay? Quelle tipe sono poco raccomandabili - la fissò Brigitte con un cipiglio preoccupato. Alexa si limitò a dirle che le avevano solo chiesto un favore ed insieme proseguirono la camminata verso la scuola.

    **



    Alexa fissò il libro di letteratura tedesca con noia. Nonostante amasse scrivere e si interessasse al passato della sua lingua quella mattina c’era qualcosa che le faceva pesare ogni cosa, anche il fatto di essersi alzata per andare a scuola le era pesato. Di certo la ragazza non se ne stupiva più di tanto dato che l’unico motivo di tutto ciò era suo fratello Tom. Probabilmente molti l’avrebbero considerato un attaccamento fin troppo eccessivo ma per loro non era così dato che le visite di suo fratello si facevano sempre più scarse. Solo che amava passare del tempo con suo fratello perché era l’unica persona che la capisse davvero,che riuscisse a guardare attraverso i suoi occhi e leggerne qualsiasi cosa. Tom sapeva esattamente cosa passava nella testa della sorella quando i loro sguardi si sfioravano,era una capacità che avevano acquisito entrambi col tempo e col frequentarsi. Mamma Simone naturalmente era stata ben contenta del loro approccio non dando particolarmente peso alle ripicche di Bill che nonostante fosse considerato molto probabilmente più della sorella Alexa,continuava a sentirsi inferiore.
    La ragazza prese un pezzo di carta e cominciò a scarabocchiare qualche parola lì sopra,senza ascoltare minimamente la voce della professoressa di sottofondo. Sorrise ripensando a quando lei e Tom erano piccoli e a quanto si divertisse con lui che la portava sempre a giocare al parco dietro casa,sotto stretta responsabilità e raccomandato da mamma Simone.
    “Tom mi raccomando ti affido Alexa portala a giocare al parco non fare scemenze sai che mi fido di te” Lui doveva avere più o meno dieci anni e quell’aria da ribelle in volto. Ogni volta che però si trattava di stare con la sua sorellina il suo sguardo si inteneriva e il suo cuore si addolciva come un marshmellow. Si sentiva responsabile di qualcosa a cui teneva particolarmente.
    Ricordava anche quando alle elementari tutte le bambine la invidiavano ed erano innamorate di Tom ed ogni volta che lui andava a prenderla all’uscita di scuola li fissavano entrambi con gli occhi a cuoricino. La sua era stata un’infanzia davvero invidiabile, con un fratello come Tom accanto non avrebbe di certo potuto desiderare di meglio.

    **



    Alexa rientrò in casa sbattendo la porta non troppo forte e buttando il mazzo di chiavi sul davanzale all’entrata. Immaginava che nessuno dei suoi due fratelli si fosse svegliato e probabilmente Simone e Gordon erano a lavoro. Trasse dallo zaino i quattro regali e lettere che aveva da dare a Bill e Tom e si sedette sul divano accendendo la televisione ad un volume minimo com’era sempre abituata a fare quando loro erano a casa. Un rumore indistinto di corn flakes la fece destare e voltò la testa solo per notare un Tom a petto nudo e con dei pantaloni scialbi arrancare verso il divano.
    -E tu quando sei entrata?Non ti ho sentito affatto- disse sedendosi accanto a lei,continuando a mangiare la tazza di latte e cereali.
    -Sapevo che dormivate e non volevo svegliarvi ma stranamente sei sveglio- disse sorpresa anche lei
    -Avevo una fame impressionante e sto facendo colazione-
    -Alle 13.30 colazione?- domandò Alexa divertita. Probabilmente il ragazzo si era svegliato senza neanche notare l’orario,come era sempre abituato a fare e aveva preso qualcosa per placare la sua fame.
    -Vabè non ho controllato l’orologio. Comunque cos’hai lì?- domandò lasciando a metà la sua tazza e posandola sul mobiletto davanti.
    -Secondo te cosa? Come sempre dei regali per voi- disse la ragazza ridacchiando. Tom ne trasse uno con su scritto il suo nome e dopo aver letto la lettera chilometrica scartò il regalo che rivelò un piccolo braccialetto in oro vero con su inciso il suo nome.
    -Oddio Alex questo è oro vero guarda!- esclamò stupito il ragazzo.
    -Le vostre fan sono matte l’ho sempre detto-
    Dei passi indistinti si fecero sul corridoio rivelando un Bill in boxer di fronte ai due. Il ragazzo sbiascicò un -Ciao”-e si sedette sulla poltroncina accanto a loro. Alexa pensava che forse era ora di tentare di riallacciare i loro rapporti,ormai erano entrambi adulti e vaccinati e avrebbero potuto affrontare le questioni problematiche con un pizzico di coraggio in più.
    -Bill questi sono per te- diede i due regali al ragazzo aspettando che li aprisse. Anche per lui c’erano due collanine una in oro e una in argento con le sue iniziali sopra.
    -Perché le hai comprate Alexa?- domandò freddamente e con una voce quasi con dei sensi di colpa.
    -..sono dei regali da parte di tue fan che mi hanno incaricato di darteli- proferì la ragazza rimanendo un po’ delusa dal fatto che il moro non avesse notato affatto la sua gentilezza nell’approcciarsi.
    Il ragazzo non aggiunse altro e incominciò a leggere una delle due lettere e quando la finì dopo poco tempo sbuffò appoggiandola al tavolino e decantando un “Allora c’è gente sana di mente che la pensa ancora come me”
    Tom non capì affatto quella frase ma decise di non indagare oltre,tentando di cambiare argomento.
    -Hai in progetto qualcosa oggi? Perché se non avevi niente da fare potevamo andare al parco di ghiaccio dietro casa..penso che non venga nessuno e proprio ieri sera ho ritrovato i miei vecchi pattini tutti rotti-proferì il ragazzo sorridendo alla sorella.
    -Per me va bene- soffiò la ragazza sorridendo anche lei. Bill abbandonò quell’atmosfera dirigendosi in cucina. Tom sbuffò e si alzò per raggiungerlo in cucina.
    -Vieni anche tu?- domandò affacciandosi all’uscio della porta.
    -Non vorrei rovinare i vostri momenti fratello-sorella forever-proferì sorridendo sarcasticamente.
    -Ok allora vieni con noi- disse poco dopo Tom tralasciando la battuta sarcastica e dirigendosi al piano di sopra alla ricerca dei pattini di suo fratello. Se solo avesse aspettato che Bill si fosse messo a cercarli,era convinto che non sarebbe mai venuto.



    **



    Alexa si diresse in bagno per mettersi più comoda in dei vecchi pantaloni di Tom e in una delle sue vecchie felpe da sedicenne. Soffriva abbastanza il freddo e ringraziò il fatto che suo fratello vestisse quel genere di abbigliamento, quelle felpe erano come una manna dal cielo per lei quando voleva stare al calduccio semplicemente a bere una cioccolata o a guardare un film quando si trovava sola in casa.
    I ragazzi erano entrambi rinchiusi in soffitta ancora alla ricerca dei pattini di Bill che di sicuro prima o poi sarebbero usciti allo scoperto. Alexa uscì a passo lento dal bagno dirigendosi in camera sua quando notò un piccolo foglietto per terra. Probabilmente doveva esserle caduto dalla borsa di scuola o qualcosa del genere. Lo aprì ma tutto quello che vide fu l’inizio di un lungo poema con un “Caro Bill”. Incuriosita proseguì la lettura ma si accorse che quasi tutta la lettera non riguardava affatto suo fratello Bill ma lei.
    “Sappiamo bene quanto tu odi tua sorella e non lo neghiamo affatto. Ti capiamo benissimo. Qui a scuola ha sempre cercato di farsi una fama grazie al fatto di essere la sorella dei Kaulitz ma con la brutta faccia che si ritrova e quel suo abbigliamento poco femminile purtroppo per lei non ci è mai riuscita. Mi dispiace che la tua famiglia sia stata distrutta da un così grande errore,forse noi non dovremmo impicciarci di queste cose ma volevamo farti sapere che Alexa Trümper è il danno più grande che possa esistere” Il foglio venne bagnato dalle lacrime di Alexa che non fece in tempo neanche a rinchiudersi in camera e sfogarsi che fu subito bloccata da un Tom alle spalle.
    -Hey Alexa vieni abbiamo trovato i pattini di Bill!- disse tentando di raggiungere la sorella che piano piano avanzava verso la sua camera.
    -A-arrivo- balbettò con la voce tremula. Tom subito si accorse che qualcosa non andava anche se non riusciva a guardarla poiché era di spalle. La ragazza si richiuse appena in tempo in camera quando sentì un lieve tocco sulla sua porta. Il viso di Tom apparve poco dopo ma il ragazzo la trovò nuovamente di spalle distesa sul letto con il volto verso la finestra. Si diresse subito verso di lei che stringeva in mano la lettera di Bill ma che nascose subito accartocciandola sotto il suo corpo. Tom si stese accanto a lei appoggiando il viso sulla sua mano e cominciando a scostare i capelli dalle spalle della sorella.
    -Vuoi raccontarmi che è successo?- disse con voce flebile come se dovesse sentirlo solo lei.
    -N-niente sai la mia s-solita allergia alle piante- disse tentando di trattenere i singhiozzi. Tom sorrise,sapeva che Alexa non voleva far preoccupare suo fratello e tentava ogni stratagemma per sbrigarsela da sola.
    -Cavolo oggi devi averla proprio forte senti come parli- proferì sarcastico sentendo una leggera risatina uscire dalla bocca della sorella. Si avvicinò al suo collo scoperto lasciandole un leggero bacio caldo.
    -Quando hai voglia di parlarmene ci sono- disse Tom scendendo dal letto ed uscendo dalla camera. La ragazza si asciugò velocemente le lacrime sventolandosi una mano per asciugarsi il viso arrossato. Prese i pattini dall’armadio posando la lettera sul letto e uscì dalla camera velocemente.


    **



    -Alexa sei lenta!Ti sto dannatamente battendo in velocità!- proferì Tom volteggiando sui pattini di fronte la sorella in seria difficoltà.
    -Sai che sono sempre stata una frana con i pattini!-disse Alexa ridendo dolcemente. Bill la superò spintonandola leggermente ma maldestra com’era la ragazza si ritrovò poco dopo con le gambe all’aria e il sedere a terra dolorante.
    -Bill sei sempre carino!- disse sarcastica massaggiandosi il sedere e tentando di rialzarsi ma puntualmente quando puntava un pattino sul ghiaccio scivolava nuovamente e cadeva per terra.
    Sentì la risata di Tom farsi sempre più vicina e la sua mano le si presentò di fronte poco dopo.
    -Credi che io riesca ad alzarmi con l’aiuto della tua semplice mano?! Se non stai attento rischi che ti trasporto giù anche a te- rise la ragazza. Tom le si pose dietro piegando leggermente le ginocchia per prenderla sotto le braccia ma quando tentò di fare forza perse l’equilibrio e cadde dietro la sorella anche lui. Alexa si girò lentamente e quando scontrò il suo sguardo con quello di Tom entrambi non poterono trattenere le risate,tenendosi la pancia tra le mani.
    Tom si rialzò poco dopo aiutando finalmente la sorella a rimettersi in piedi. Dopo aver pattinato per quasi due ore tutti e tre decisero che era meglio tornare a casa o si sarebbero ammalati.
    Entrarono di corsa dentro casa dopo una battaglia di palle di neve tra Alexa e Tom e a cui Bill il malcapitato non era potuto sfuggire. Alexa salì velocemente le scale buttando i pattini in un angolino remoto della sua camera e annunciando un “Vado a farmi la doccia!” ad alta voce,chiudendosi poco dopo in bagno.
    Tom salì con calma le dieci scale che separavano le camere dal salone e si diresse verso camera della sorella per posare anche lui i pattini dentro l’apposito armadio. Quando però ripassò affianco al grande mobile dove sopra vi era posizionato uno specchio,notò qualcosa di strano. C’era una lettera,un po’ stropicciata e rovinata in alcuni punti come se qualcuno l’avesse bagnata. Notò soltanto un “Caro Bill” e decise che leggerla non avrebbe fatto male a nessuno.
    Sì sedette sul letto e cominciò a leggere e sgranò sempre di più il volto notando tutte le cattiverie che c’erano sopra. Strinse il foglio tra le dita con rabbia e arricciò gli occhi furioso. Nessuno poteva permettersi di parlare così di sua sorella,nemmeno l’essere più insignificante della terra. Ripensò poi all’affermazione di poche ore prima di Bill e ricollegò tutto: era questo che Bill pensava veramente? Dopo tutti quegli anni? Scosse la testa triste e deluso e decise che avrebbe parlato con suo fratello per affrontare la situazione,non si poteva portare avanti tutto ciò,Alexa non aveva nessuna colpa e se Bill voleva dargliene alcuna avrebbe fatto i conti direttamente con lui. Sentì la voce di Alexa canticchiare qualcosa ma non fece in tempo ad uscire che si ritrovò sua sorella di fronte a lui con addosso soltanto un paio di mutandine.
    -Ch-che cavolo ci fai tu qui dentro?! Esci forza !Vai via- Alexa aveva incominciato a gridacchiare istericamente coprendosi il seno e arrossendo immancabilmente. Tom non aveva potuto fare a meno di ridere e le era scoppiato direttamente a ridere in faccia.
    -Scusa esco subito-il ragazzo si alzò velocemente uscendo dalla camera e continuando a ridere.
    Alexa chiuse la camera a chiave ripensando al fatto che suo fratello l’avesse vista nuda. O più o meno. Non che fosse la prima volta perché sicuramente da piccola quando la mamma le faceva il bagno lui era con loro ma adesso a quell’età beh era una cosa decisamente più imbarazzante! Sì rivestì di fretta e uscì dalla camera dirigendosi verso il salone,aveva una fame incredibile.
    Si diresse in cucina aprendo il frigorifero notando che era vuoto di ogni cosa sfiziosa da mangiare. Fatto alquanto strano visto che mamma Simone non lasciava il frigorifero vuoto di schifezze dai tempi della preistoria. Ogni giorno qualche cosa super calorica e che metteva su cellulite ci doveva essere per forza. Sorpresa richiuse il frigorifero per poi voltarsi verso il tavolino e notare dei soldi con un foglietto sotto.
    “Alexa sono la mamma con questi soldi devi andare a fare spesa compra anche un po’ delle schifezze che mangiate tu e i ragazzi,un bacio mamma”
    Sbuffò infastidita,toccava sempre a lei fare la spesa e in quel momento avrebbe desiderato che i suoi fratelli non fossero famosi per far andare loro. Mise i trenta euro in tasca e si diresse verso l’appendiabiti a prendere il suo cappotto e la sua borsa.
    -Tom! Puoi scendere giù un attimo?- domandò dal piano terra con voce potente. Sentì poi un trambusto e vide sia Tom che Bill scendere dalle scale.
    -Dimmi tutto sorellina- sorrise come era solito fare.
    -Vado a fare la spesa che volete?-
    -Tutte le schifezze possibili!- rispose Tom battendo le mani felice.
    Alexa inforcò il suo Ipod ed uscì di casa con la sua solita musica hip hop nelle orecchie. Ripensò al foglio e al male che le avevano potuto recare quattro frasi di una stupidissima lettera, possibile che Bill le volesse così male? Immaginava che suo fratello fosse geloso del rapporto che c’era tra lei e Tom ma non fino a quel punto. Tutti i suoi progetti per riallacciare i rapporti erano andati a farsi fottere ed insieme a loro la sua speranza. Si sentiva dannatamente triste perché per lei Bill contava molto,nonostante tutto. Nonostante il loro astio. Bill era suo fratello e di certo non sarebbe potuta passare sopra ad una cosa del genere.
    Una lacrima le scivolò velocemente lungo la guancia per andare a morire sul suo collo. Era dannatamente fragile se lo ripeteva mille volte.
    Entrò nel negozio dirigendosi verso il reparto dolciumi e prese una quantità indefinita di roba che non aveva nemmeno visto: più ci ripensava più piangeva e con la vista offuscata non avrebbe visto molto. Poco dopo passò al reparto salumi dove sua madre le aveva ordinato di prendere qualcosa insieme ad un po’ di pane e qualche busta di latte. Si diresse lentamente alla cassa abbassando il volume dell’Ipod e levandosi una cuffietta per rispetto verso la cassiera anche se probabilmente non le avrebbe rivolto la parola se non per dirle il prezzo dell’intera spesa. Pagò poco dopo i suoi venti euro di spesa ed uscì dirigendosi verso casa.
    Quando rientrò un silenzio immancabile colpì le sue orecchie dopo essersi naturalmente privata dell’Ipod. Si diresse in cucina iniziando a mettere le rispettive cose nei loro scaffali,con quel senso di tristezza che permaneva sempre e quelle lacrime alla base dei suoi bellissimi occhi.
    “Alexa è un errore” si ripeté mentalmente e non poté fare a meno di scoppiare in un potente pianto. Posò il cibo sul tavolino e si diresse a grandi falcate verso le scale per andare nella sua camera. Si scontrò subito con Tom che interdetto aveva cercato di fermarla con un “Alexa aspetta!” lei l’aveva subito liquidato dichiarando di voler essere lasciata in pace.


    **



    Poche ore dopo era distesa sul letto dopo una tentata ricerca della lettera che aveva “rubato” a Bill. Sentì la maniglia girare e quando vide Tom comparire decise che non sarebbe stato un bello spettacolo quello del suo viso così si girò verso la finestra tenendo stretta il suo cuscino tra le braccia. Odiava piangere,si era sempre data della forte ma in situazioni del genere,al primo casino lei cadeva giù,fragile com’era.
    Tom si era nuovamente seduto sul bordo del letto distendendosi dietro di lei ed abbracciandola in un caloroso abbraccio fraterno. Le scoprì di nuovo i capelli cominciando ad attraversare il suo collo con la punta dell’indice. Erano entrambi in silenzio e solo qualche volta quello si rompeva a causa dei piccoli singhiozzi che tentava di trattenere Alexa.
    -Alexa ti voglio bene e non permetterò a nessuno di distruggerti in questo modo. Quello che diceva la lettera sono tutte cazzate e so che non ci stai male per quello ma perché Bill la pensa in quel modo. Mio fratello non capisce un cazzo e non mi dispiace essere così poco fine,non lo sto sopportando più. Nessuno deve permettersi di distruggere una persona bella come te perché nessuno è migliore di te,ti sei sempre fatta in quattro per tutti e non hai mai portato disagio a nessuno come potrebbe qualcuno considerarti un errore? Solo un cieco stupido potrebbe e credimi quelle gallinelle sicuramente lo sono-
    Alexa si voltò verso suo fratello con gli occhi rossi e gonfi di lacrime. Sapeva che in lui poteva avere conforto e in quel momento se ne fregava altamente del suo orribile aspetto. Almeno poteva contare su una persona.
    -Tomi ti voglio bene anche io- disse abbracciandolo e scoppiando in un pianto più liberatorio che dispiaciuto. Tom riusciva in qualunque modo a farla liberare di tutti i problemi che venivano a galla,era come una terapia,sapeva toccare i tasti giusti nei momenti giusti, sapeva maneggiare Alexa e quando ne aveva bisogno si dedicava completamente a lei. Tom la strinse a se permettendole di bagnargli la maglietta e le riversò il capo di piccoli baci rassicuranti,come d’altronde era sempre abituato a fare anzi si ricordava che da piccoli qualche volta si davano dei piccoli baci a stampo da fratellini e per un certo periodo Tom aveva persino creduto che Alexa sarebbe diventata la sua fidanzata per tutta la vita. Rise sulla spalla della sorella socchiudendo gli occhi e ripensando a quei bei momenti.
    -Perché ridi?- domandò lei incuriosita tirando su col naso.
    -Ti ricordi quando volevo a tutti costi che tu fossi la mia fidanzatina? Ogni giorno a ricreazione venivo a prenderti e non ti lasciavo giocare con gli altri bambini perché eri solo mia e avevo paura che qualcuno poteva portarti via- Alexa rise sonoramente ripiombando in quei ricordi di bambina di sei anni.
    -Non mi lasciavi un momento però ero contenta perché tutte le mie amichette erano gelose e io le facevo arrabbiare ancora di più,ti adoravano già tutte a quell’età !-
    -Lo so nessuno può dire No al fascino del sottoscritto-
    -Sono più bella io- proferì Alexa drizzando il nasino dritto all’insù verso il viso di suo fratello.
    -No io-
    -io ti dico-
    -Non pensarlo minimamente io sono il maschio predatore-
    -Pffff- Alexa diede una leggera botta sulla testa del fratello ed entrambi scoppiarono a ridere. Tom era proprio la sua medicina,la sua medicina che la curava da tutti i mali.
     
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  14. ;Amelia89'
     
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    Chissà per quale strano, motivo, amo la tua bontà.
    AHAHAH.
    Dio, Tom e Alexa sono dolcissimi.

    Le quattro sgalinate non hanno il diritto di avere le lacrime della ragazza.
    Non ne sono degne, mai poi...
    I ca**i loro, no?

    Bill deve nasconde qualcosa.

    Complimenti ancora.
    (:
     
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  15. __RaveN__
     
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    CITAZIONE (;Amelia89' @ 31/7/2010, 01:46)
    Chissà per quale strano, motivo, amo la tua bontà.
    AHAHAH.
    Dio, Tom e Alexa sono dolcissimi.

    Le quattro sgalinate non hanno il diritto di avere le lacrime della ragazza.
    Non ne sono degne, mai poi...
    I ca**i loro, no?

    Bill deve nasconde qualcosa.

    Complimenti ancora.
    (:

    qualcuno almeno apprezza la mia bontà v.v

    grazie mille! =)
     
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453 replies since 25/7/2010, 22:17   11513 views
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