Choose Me, you're my Inspiration.

Inseguire i sogni a volte porta a qualcosa di buono, anche l'Amore.

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  1. -sensationell
     
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    Titolo: Choose me, you're my inspiration.
    Autore: -sensationell // Lily
    Genere: Romantico, Erotico, Triste
    Raiting: PG
    Avvisi: Lemon, Oc, Songfic.
    Desclaimer:
    I Tokio Hotel non mi appartengono. Gli avvenimenti e tutto ciò che leggerete è frutto delle mia fantasia e delle mie emozioni, e perchè no, anche dei miei pensieri.
    Con questa storia non ricavo alcun compenso, quindi non è a scopo di lucro.

    Note:
    Allora, questa fan fiction nasce da una canzone dei Finley "Scegli me", mi sono basata su alcune strofe cogliendone delle mie fantasie.
    In questa fan fiction, Tom avrà un ruolo diverso da quello del "solo chitarrista", sarà lui stesso a scrivere pezzi di testi che poi Bill, trovando queste "dichiarazioni di Tom" deciderà di continuare il testo facendo così nascere l'album Zimmer.
    Questa fan fiction principalemente, nata l'anno scorso, era centrata su Robert Pattinson, ma dopo che l'ho riletta (e mai pubblicata), ho pensato bene di trasformarla adattandola ai Tokio Hotel.
    Lo so, sono fuori di testa

    Questa ff è betata da: Isy88


    Detto questo, buona lettura : )


    Capitoli:

    ♬ 001. Dreams
    ♬ 002. Tonight





    Choose me,
    you're my inspiration



    "Ma ormai già che sei qui
    ormai che è già così
    non ritornare a casa
    almeno portami con te.
    Scegli me."





    Prologo.


    Tom Kaulitz si chiese se un sogno potesse condurlo a tanto.

    Mentre guardava quella folla di ragazze in attesa di vedere suonare propri idoli, dal finestrino oscurato del Van, si domandò anche se fosse in grado di inseguire e realizzare quel sogno.
    Forse no, dopotutto lui era un chitarrista famoso, non si poteva permettere di seguirlo così liberamente.
    Sperava allora che il sogno venisse da lui servendosi su un piatto d'argento.
    Era in macchina già da un'ora, ma non era pronto ad affrontare quella folla di ragazze.
    Quell'anno il tour era andato bene, avevano fatto sold out in tutte le date.
    Sul sedile di fianco a lui c'era Bill, suo fratello gemello.

    Sentiva i suoi occhi indagatori puntati addosso: lo scrutava all'interno, per cercare di capire il motivo di quel suo atteggiamento, di quel suo silenzio e di quelle sue alzate la notte.
    Dopo essere scesi dal van e aver raggiunto il luogo del soundcheck per l'ultima data, la figura del moro si arrestò davanti a Tom impedendogli di proseguire.
    « Cosa ti succede, Tomi? » chiese una volta raggiunta una piccola saletta dove si trovavano un divanetto, delle sedie ed un tavolo.
    « Nulla. Perché? »
    « Perché sei strano! Sei taciturno, ti svegli nel bel mezzo della notte tutto sudato, poi prendi il tuo ipod e vai nella zona lounge dove ti ritrovo la mattina che dormi. »
    Colpito ed affondato.
    Tom continuò a fissare le sue scarpe nere, senza vedere nulla.
    « E' tutta colpa di un sogno »
    « Ne vuoi parlare? »
    Tom non rispondeva, continuava a fissare quelle scarpe vedendo il nero davanti a se, il nero e l'immagine di quel sogno che ogni notte gli appariva.
    Notando il silenzio del fratello, Bill si sedette sul divano accanto a lui.
    « Dai, parlamene. A volte aiuta. »

    Tom fu sopraffatto da un'ondata di ricordi riguardo quel sogno: gli occhi blu quasi elettrici, dei capelli rossi, una ragazza con un vestito nero.
    Il rasta sospirò. « Non ora, ti prego.»
    Si alzò dal divanetto e raggiunse gli altri che stavano già provando, afferrò la sua chitarra ed iniziò a strimpellare qualche nota, lasciando che i suoi pensieri vagassero per conto loro.

    Due vite completamente diverse, destinate ad unirsi.
    Cosa sono i sogni?
    Per qualcuno possono essere bei ricordi, per qualcun'altro desideri inconsci, per altri sono obiettivi da raggiungere.
    Ma può un sogno condizionarti così tanto?
    Tutto può nascere da un sogno.
    Tutto può nascere da uno sbaglio.
    Tutto può nascere da una fatalità del destino.
    Non ci credete?
    Finora nessuno dei due ci aveva mai creduto.

    « Lascia tutto e vieni via con me »
    « Non posso, lo sai che è per mio padre. »
    « Ma tu non puoi fare qualcosa che non ti piace, che ti uccide dentro solo per paura della reazione di tuo padre sono sicuro che capirà. »


    Uccide.

    Era la parola giusta. Morire dentro per paura.
    Paura di perdere, paura di essere sola, paura di non essere capita.

    « Scegli me , tu sei la mia ispirazione»

    Due parole che potevano mettere in difficoltà.
    Davanti ad un bivio.
    Amore o famiglia?
    Si poteva averli entrambi?

    Edited by happïness² - 18/2/2011, 17:35
     
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    Ciò che ti sta rendendo felice,
    rende me più triste.
    사랑해, 바보 ♥

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    Come promeso sono qui, Lily <3
    Ti dico immediatamente che mi piace. Sì, mi piace davvero! E' poco per giudicare, ma il pezzo che ti cito ora qui sotto mi ha colpita e affondata.

    CITAZIONE
    Ma può un sogno condizionarti così tanto?
    Tutto può nascere da un sogno.
    Tutto può nascere da uno sbaglio.
    Tutto può nascere da una fatalità del destino.

    Non ci credete?
    Finora nessuno dei due ci aveva mai creduto.

    « Lascia tutto e vieni via con me »
    « Non posso, lo sai che è per mio padre. »
    « Ma tu non puoi fare qualcosa che non ti piace, che ti uccide dentro solo per paura della reazione di tuo padre sono sicuro che capirà. »

    Uccide.

    Era la parola giusta. Morire dentro per paura.
    Paura di perdere, paura di essere sola, paura di non essere capita.


    « Scegli me , tu sei la mia ispirazione»

    Due parole che potevano mettere in difficoltà.
    Davanti ad un bivio.
    Amore o famiglia?
    Si poteva averli entrambi?

    Io ho dovuto scegliere tra amore e amicizia, beh, sì, in effetti "famiglia", dato che questa amica praticamente era mia sorella; e tutto questo proprio per "colpa" di un sogno.
    E ho scelto l'amore.
    Ho avuto paura, tanta. Sono stata giudicata e maltrattata. Sono caduta.
    Però mi sono rialzata, e ho scleto lui.

    Non avresti potuto colpirmi di più, Lily x)
    Aspetto il continuo!
     
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  3. -sensationell
     
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    CITAZIONE (.Nightmare; @ 27/6/2010, 19:21)
    Come promeso sono qui, Lily <3
    Ti dico immediatamente che mi piace. Sì, mi piace davvero! E' poco per giudicare, ma il pezzo che ti cito ora qui sotto mi ha colpita e affondata.

    CITAZIONE
    Ma può un sogno condizionarti così tanto?
    Tutto può nascere da un sogno.
    Tutto può nascere da uno sbaglio.
    Tutto può nascere da una fatalità del destino.

    Non ci credete?
    Finora nessuno dei due ci aveva mai creduto.

    « Lascia tutto e vieni via con me »
    « Non posso, lo sai che è per mio padre. »
    « Ma tu non puoi fare qualcosa che non ti piace, che ti uccide dentro solo per paura della reazione di tuo padre sono sicuro che capirà. »

    Uccide.

    Era la parola giusta. Morire dentro per paura.
    Paura di perdere, paura di essere sola, paura di non essere capita.


    « Scegli me , tu sei la mia ispirazione»

    Due parole che potevano mettere in difficoltà.
    Davanti ad un bivio.
    Amore o famiglia?
    Si poteva averli entrambi?

    Io ho dovuto scegliere tra amore e amicizia, beh, sì, in effetti "famiglia", dato che questa amica praticamente era mia sorella; e tutto questo proprio per "colpa" di un sogno.
    E ho scelto l'amore.
    Ho avuto paura, tanta. Sono stata giudicata e maltrattata. Sono caduta.
    Però mi sono rialzata, e ho scleto lui.

    Non avresti potuto colpirmi di più, Lily x)
    Aspetto il continuo!

    Oh, tesoro mio :nghè:
    Mi dispiace, davvero!
    A volte i sogni ci portano a fare delle scelte, o giuste o sbagliate..
    bisogna solo trovare il modo di essere felici nonostante l'esito.
    Ovviamente per quanto mi riguarda.
    Credo che rincorrere un sogno sia la cosa più bella che un essere umano possa fare.
    Grazie di essere qui per seguirmi in questa avventura.

     
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    CITAZIONE (-sensationell @ 27/6/2010, 19:31)
    Oh, tesoro mio :nghè:
    Mi dispiace, davvero!
    A volte i sogni ci portano a fare delle scelte, o giuste o sbagliate..
    bisogna solo trovare il modo di essere felici nonostante l'esito.
    Ovviamente per quanto mi riguarda.
    Credo che rincorrere un sogno sia la cosa più bella che un essere umano possa fare.
    Grazie di essere qui per seguirmi in questa avventura.

    Oh, Lily! Dopo questo inizio ti seguirò di sicuro! x)
    Sono curiosa! Davvero, hai toccato un tasto molto personale.
    E non dispiacerti! Io sono felice ora All'inizio è stato triste, ma sono contenta di aver fatto quel sogno "rivelatore" quel giorno, perchè non solo mi è stato chiesto si scegliere, mi è stato chiesto di cambiare, di mostrarmi per quello che sono e... E di prendermi ciò che era mio (:
    Insomma, è stata una decisone che ha cambiato radicalmente la mia vita, ma di cui non mi pento, in nessun modo.
    Voglio il secondo capitolo presto, eh! XD
     
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  5. -sensationell
     
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    Allora meglio così tesoro : )
    cosa c'è di più bello che raggiungere il proprio sogno ed essere felici nonostante la scelta abbia portato cose negative?
    Credo nulla, e da qunto mi dici, ne sei consapevole anche tu.

     
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  6. »Lost Soul;
     
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    Tutto ciò che hai scritto mi ha colpita, mi ha fatta incuriosire molto, anzi troppo.
    CITAZIONE (-sensationell @ 27/6/2010, 19:10)
    « Lascia tutto e vieni via con me »
    « Non posso, lo sai che è per mio padre. »
    « Ma tu non puoi fare qualcosa che non ti piace, che ti uccide dentro solo per paura della reazione di tuo padre sono sicuro che capirà. »


    Uccide.

    Questo è il pezzo che più mi è piaciuto. Non vedo l'ora di addentrarmi in questa storia (:
    Baci <3
     
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    rende me più triste.
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    Già x)
    E' tutta questione di forza d'animo. Se si vole qualcosa bisogna lottare per averla, aspettare lo spirito santo non serve a nulla, e me ne sono resa conto con quel sogno (:
    Va beh, smettiamola di parlare di me! XD
    Piuttosto! Hai scelto praticamente l'unica canzone dei Finley che mi piace! XD Ha un bel testo, anche se non mi piace molto come canta Petro (o Pedro? o.ò Mi sa che è Pedro XD)

    SPOILER (click to view)
    Non voglio fare pubblicità, ma ho postato, tesoro <3
     
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  8. tomy.
     
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    Oddio. Occristo *___*
    Continua. Fai fai fai ù_ù
    Mi intriga assai *w*
    L'ho letto tutto d'un fiato xD
    Waaaaaaaaaaah *-*

    Lilyyy <3
     
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    Fratellaccia, uhm è intrigante come prologo, e sono sicura che la storia lo sarà ancora di più.
    Posta presto che sono curiosa, ti voglio bene ♥
     
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  10. -sensationell
     
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    CITAZIONE (.Nightmare; @ 27/6/2010, 19:49)
    Già x)

    CITAZIONE
    E' tutta questione di forza d'animo. Se si vole qualcosa bisogna lottare per averla, aspettare lo spirito santo non serve a nulla, e me ne sono resa conto con quel sogno (:

    *____*
    Dopo questo pensiero.. io ti amo!
    La pensiamo allo stesso modo, e mi piace assai come cosa v.v
    x)

    CITAZIONE
    Va beh, smettiamola di parlare di me! XD
    Piuttosto! Hai scelto praticamente l'unica canzone dei Finley che mi piace! XD Ha un bel testo, anche se non mi piace molto come canta Petro (o Pedro? o.ò Mi sa che è Pedro XD)

    Si, è una delle poche che mi piace x)
    Anche a me piace il testo, visto che mi ha ispirata v.v
    Pedro comunque ahahahahah


     
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    CITAZIONE (-sensationell @ 28/6/2010, 10:31)
    CITAZIONE (.Nightmare; @ 27/6/2010, 19:49)
    Già x)

    CITAZIONE
    E' tutta questione di forza d'animo. Se si vole qualcosa bisogna lottare per averla, aspettare lo spirito santo non serve a nulla, e me ne sono resa conto con quel sogno (:

    *____*
    Dopo questo pensiero.. io ti amo!
    La pensiamo allo stesso modo, e mi piace assai come cosa v.v
    x)

    CITAZIONE
    Va beh, smettiamola di parlare di me! XD
    Piuttosto! Hai scelto praticamente l'unica canzone dei Finley che mi piace! XD Ha un bel testo, anche se non mi piace molto come canta Petro (o Pedro? o.ò Mi sa che è Pedro XD)

    Si, è una delle poche che mi piace x)
    Anche a me piace il testo, visto che mi ha ispirata v.v
    Pedro comunque ahahahahah

    Pedro, okay AHAHAHAH XD
    Direi che andiamo fin troppo d'accordo, Lily! MSN? Che ne dici? XD
     
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  12. -sensationell
     
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    Mah non so...
    fammici pensare un pò..



    invio per MP v.v
    <3
     
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  13. -sensationell
     
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    Capitolo 1. Dreams





    SPOILER (click to view)

    Un rigraziamento alla mia fratella per il bellissimo banner <3


    -Lilien-

    Il suono insistente della sveglia ruppe il silenzio nel quale la mia stanza era sommersa, un silenzio pacifico che ti aiutava a sognare.
    Sognare. Non lo facevo più da anni ormai.
    Avevo sempre sognato un ragazzo accanto a me, un ragazzo che potesse amarmi veramente, un ragazzo che capisse della mia necessità di ricevere affetto.
    Ma dopo aver saputo che lavoravo per mio padre non ci pensavano su due minuti per darsela a gambe.
    Ed io avevo rinunciato.
    Mi voltai dal lato opposto ed allungai il braccio lungo il comodino per spegnere definitivamente quell'aggeggio, che ogni mattina uccideva i miei sogni o incubi che fossero.
    7.30, questo era l'orario scritto a caratteri digitali rossi su quella sveglia troppo tecnologica regalatami da mio padre: un oggetto inutile, pensai appena la vidi, ma la radio al suo interno era molto utile.
    Spostai con poca enfasi quel caldo piumone, abbandonando definitivamente quel tepore che mi cullava durante la notte.
    Mi alzai e mi stiracchiai inarcando la schiena e coprendo uno sbadiglio con la mano.
    Cliccai sul tasto di accensione della radio e lasciai che tante note invadessero la mia camera: mi mossi a ritmo di musica per tutta la stanza alla ricerca delle mie pantofole a forma di mucca con il pelo, che trovai poi sotto al letto.

    Scesi al piano inferiore e trovai mia madre in cucina attaccata ai fornelli: un profumo di bacon mi arrivò alle narici, trascinandomi verso il tavolo già imbandito di cibarie succulente che presto sarebbero arrivate al mio stomaco riempiendolo per bene; alla sola idea mi venne la bava alla bocca.
    « Buongiorno tesoro » mi salutò mia madre senza mai alzare lo sguardo dalle pentole.
    « 'Giorno » ricambiai il saluto mentre mi versavo del the freddo nel bicchiere.
    Osservai mia madre, una donna molto bella ma non perfetta di trentasei anni.
    I capelli lunghi e castani le arrivavano fino a metà schiena dove dei bellissimi boccoli le ricadevano morbidi: avevo preso da lei questa caratteristica, tranne il colore che dopo una litigata tinsi di rosso fuoco per ribellione.
    Indossava un paio di jeans chiari accompagnati da una camicia a maniche corte bianca, una cintura nera legata in vita e un paio di decolleté nere ai piedi.
    « Come siamo belle oggi » esclamai dopo averle fatto la radiografia.
    « Hai qualche appuntamento?»
    « Si, ho un colloquio di lavoro con un'importante agenzia di moda qui ad Amburgo.»
    Era felice, lo capivo da come i suoi occhi brillavano: lavorare nel campo della moda era sempre stato il suo sogno e ora che si stava avverando non stava più nella pelle.
    Sapevo benissimo anche il secondo motivo di tutta quella felicità. Se l'avessero assunta avrebbe potuto lasciare il lavoro che svolgeva insieme a me nell'agenzia di papà; per sua fortuna un suo cliente lavorava proprio in un'agenzia di moda e cercava una donna che potesse posare per lui e la sua agenzia.
    Sfortuna sfacciata! Perché non era successo a me?
    Stupida egoista! Ma che razza di figlia sei? - mi sgridai mentalmente, scuotendo poi la testa per scacciare quel pensiero.
    « Sono felice per te, mamma » le sorrisi iniziando a mangiare la colazione che mi aveva appena posato davanti.
    « Grazie. Ah, quando torni da scuola chiama tuo padre, deve parlarti.» disse poi salutandomi e uscendo di casa, diretta al posto dove avrebbe tenuto il colloquio.
    Sapevo già cosa mi avrebbe detto mio padre, ero stufa di questo lavoro ma se l'avessi abbandonato l’ avrei deluso o peggio ancora non avrei più avuto rapporti con lui.
    Posai i piatti nel lavandino, li sciacquai e li infilai dentro la lavastoviglie, premetti il tasto di accensione e salì poi nuovamente in camera mia per prepararmi.
    Ebbe inizio la solita routine.
    Aprii il mio guardaroba estremamente indecisa, squadrai l'armadio ricordando che alla sera sarei dovuta uscire di nuovo, e dovevo farlo per forza.
    Il suono del campanello mi distrasse dai miei pensieri; scrollai la testa e corsi giù per le scale arrivando davanti alla porta di ingresso ancora in pigiama.
    « Buongiorno! » Ecco Jules, la mia migliore amica.
    Mi chiedevo come potesse essere sempre così solare ed allegra di prima mattina.
    Solo io potevo avere un'amica così bella: aveva dei lunghi capelli castani con dei riflessi rossi, occhi verdi smeraldo e profondi, contornati da dell'eye-liner nero la rendevano ancora più affascinante.
    « Proprio un buongiorno » dissi facendola entrare, chiudendo poi la porta alle mie spalle.
    « È successo qualcosa? » chiese seguendomi sulle scale che conducevano al piano superiore.
    « Solite cose, stasera mi tocca ancora uscire » risposi.
    Lei sapeva tutto, ma proprio tutto: sapeva quello che facevo, quello che pensavo, quello che provavo, avrebbe potuto tranquillamente sapere quando e quante volte andavo in bagno.
    Era sempre stata riluttante all'idea che io lavorassi nell'agenzia di mio padre, a volte si chiedeva come mia madre non potesse essere cornuta. Mi aveva consigliato di parlare con mio padre e dirgli che non mi piaceva quello che dovevo fare ma sapeva benissimo che avevo paura della sua reazione.
    « Sai come la penso. Comunque, su bell'addormentata! Va bene che sono in motorino, ma la scuola non è proprio dietro l'angolo e poi alla prima ora abbiamo la Müller.»
    Aveva ragione, erano le 8.15 , mancavano 45 minuti al suono della campanella e non avevo ancora idea di come vestirmi.
    E poi doveva proprio ricordarmi che alla prima ora avremmo avuto l'incubo peggiore di tutti gli studenti?
    Doris Müller, professoressa di lettere e grammatica, tra un anno sarebbe andata in pensione e purtroppo era toccata proprio a me.
    Una donna di corporatura magra, alta, capelli bianchi con una permanente che poteva far invidia ad un barboncino, occhi azzurri e il naso all'insù che reggeva un paio di occhiali da vista degli anni 60.
    Da questa descrizione potreste pensare che non ci sia nulla di male in lei, una tenera e graziosa vecchietta che lavora a contatto con gli studenti ma è questo lo sbaglio che commettono tutti.
    A scuola tutti la chiamano: General.
    « Grazie per avermelo ricordato. Se solo avessi mezza idea di come cazzo vestirmi! » risposi trafficando nell'armadio in cerca di qualcosa di decente.
    « Invece di stare lì a leggere i giornalini da bambine di quattro anni, alza il culo e aiutami a scegliere qualcosa! »
    Ero molto nervosa, ma non capivo il perché di questo stato d’animo: non poteva essere solo il pensiero del lavoro, decisamente no, eppure era l'unica cosa che mi venne in mente.
    « Vedi di calmarti e ti ricordo che i giornalini che definisci da bambina di quattro anni sono tuoi. Levati da qui. » disse abbandonando il giornale sul comodino, alzandosi poi dal letto per venirmi incontro e in aiuto.
    Indossai i vestiti che Juls aveva "gentilmente" lanciato sul letto: consistevano in un paio di jeans chiari, canottiera bianca, giacchetta a tre quarti bluette, scarpe da tennis bianche della Superga.
    Corsi nel bagno, che era dentro alla mia camera, mi lavai i denti, poi spalmai un po’ di fondotinta sul viso, un velo di ombretto nero, un piccolo accenno di matita anch'essa nera e un po’ di phard sugli zigomi.
    Recuperai la borsa che usavo per metterci i libri ed insieme ci avviammo verso la "galera piena di ragazzi che avrebbero di meglio da fare".

    ***



    " Quasi blu metallici,
    quasi come elettrici,
    quegli occhi che ricordo
    anche se non li ho visti mai. "




    -Tom-
    Occhi blu.
    Sguardo perso, in cerca di aiuto.
    Capelli lunghi e rossi.
    Era la ragazza che da una settimana appariva continuamente nei miei sogni e che mi faceva svegliare con la fronte imperlata di sudore.
    Aprii di colpo gli occhi appoggiandomi con la schiena al legno dietro alla sponda del letto.
    Respirai a fondo, in quel silenzio sovrumano.

    Mi sporsi verso il corridoio e constatai che tutti dormivano, tutti eccetto uno.
    « Tomi, ancora quel brutto sogno? » mi chiese Bill mezzo addormentato mentre si avvicinava al mio letto.
    « Si ma Bill, non è un brutto sogno, è solo qualcosa che mi spaventa » provai a spiegargli, capendo che nemmeno io ero del tutto sicuro di quello che dicevo.
    « Ti va di spiegarmi meglio? » mi domandò sedendosi sul mio letto di fronte a me.
    Mi passai una mano sulla fronte ancora leggermente sudata, poi passai ai dread che lisciai portandomene alcuni davanti alla spalla, facendoli ricadere sul petto nudo.
    Respirai profondamente, pronto a raccontare a Bill quello che ormai ogni sera dell'ultima settimana impegnava il mio sonno, facendomi svegliare in piena notte.
    « Ci sono due occhi blu, blu elettrici, il resto è nero. Poi c'è.. c'è una ragazza seduta: ha i capelli di un rosso acceso ed ha un vestito nero che le fascia il corpo magro. » raccontai cercando di spiegargli bene ogni particolare.
    Guardai mio fratello, aveva i brividi sulle braccia lunghe e nude, il viso leggermente spaventato, le lunghe mani incrociate che richiudevano le gambe.
    « Che strano. Mi è sembrato di viverlo, è.. è una cosa da brividi, guarda! Guarda le mie braccia! »
    Ci fu un momento di silenzio, nel quale riuscii a sentire il rumore delle macchine che sfrecciavano sull'autostrada, il respiro pesante di Georg, Gustav che si voltava dall'altro lato del letto, il respiro di mio fratello e il mio battito cardiaco aumentare quando pensavo a quegli occhi, così profondi, così bisognosi d'aiuto e d'amore.
    Ma il silenzio venne interrotto dalla voce di mio fratello, quella voce che riusciva a calmarmi quando ero nervoso o agitato, quella voce che mi innervosiva, quella voce che c'era sempre e che sempre avrei voluto con me.
    « Tomi, magari è tutta colpa dello stress... domani pomeriggio presto finalmente saremo di ritorno a Berlino e potrai riposarti.»
    « Ah, lo spero » risposi atono.
    Da una parte speravo che quel sogno mi lasciasse in pace; speravo di poter dormire tranquillamente e di aver un risveglio altrettanto tranquillo, ma dall'altra parte l'idea di non poter più rivedere quegli occhi così blu, quegli occhi che mi provocavano dei brividi, dei tumulti, un po’ di mi dispiaceva.
    « Ritz. Ritz. Finalmente passeremo due giorni in totale relax. » Bill cominciò a battere le mani come era solito fare.
    Riuscì a strapparmi una risata, con quel suo modo di fare da bambino e quel sorriso luminoso che mai mi abbandonava: dovevo tutto a mio fratello nonostante fossi stato sempre io il più forte, quello che faceva a botte per tappare la bocca a quei bulli che non sapevano che altro fare se non prenderlo in giro.
    Eppure sono io ad aver sempre bisogno di mio fratello.
    « Grazie Bibi. Buona notte. » lo abbracciai, in fondo chi altro poteva darmi un sollievo se non mio fratello, il sangue del mio sangue?
    « Di niente Tomi, buona notte e cerca di dormire » mi rispose scendendo poi dal mio letto per infilarsi sotto le coperte del suo.

    Riprovai a prendere sonno, ma mi arresi dopo vari tentativi, quindi scesi da quel materasso un po’ troppo scomodo per essere definito tale e mi incamminai, cercando di non andare a sbattere da qualche parte. Raggiunsi la zona lounge, recuperai l' i-pod dal mio zainetto e lo accesi, selezionando la riproduzione casuale.


    "There is a star in the sky
    Guiding my way with its ligh
    And in the glow of the moon
    Know my deliverance will come soon
    I'm waiting for the night to fall.."

    (Depeche Mode - Waiting for the night)




    ***




    -Lilien-
    Sentii una vibrazione sul tavolo, dove dopo sei noiose ore di lezione mi trovavo a mangiare un piatto di patate al forno e due wurstel.
    Afferrai il cellulare che si trovava accanto alla bottiglia dell'acqua, lessi sul display illuminato il nome di mio padre, presi il telecomando ed abbassai il volume della televisione.
    « Ciao Papi » lo salutai con aria tranquilla.
    « Ciao tesoro, tutto bene? » chiese come ogni giorno.
    Fortunatamente era un padre presente, che si interessava ad ogni aspetto della mia vita,che vuole essere partecipe di tutto.
    « Si, si. Dimmi tutto. » risposi, sapendo già cosa doveva dirmi.
    « Allora, alle 20.00 in punto all'Hotel Ritz Carlton di Berlino. Verrà una macchina a prenderti tra mezz'ora. »
    « Ok, perfetto. Ciao papi. »
    « Ciao piccola, mi raccomando non deludermi. Ti voglio bene. »

    Chiusi la chiamata; tra mezz'ora sarebbe arrivata la macchina che mi avrebbe portato all'Hotel, perciò finii di mangiare le ultime tre patate, infilai i piatti nella lavastoviglie e corsi a preparare la borsa per quella sera: più tardi non avrei avuto il tempo materiale per prepararmi e poi avrei dovuto passare un po’ di tempo in macchina, quindi sarebbe stato meglio cambiarsi in hotel.

    Edited by happïness² - 18/2/2011, 18:53
     
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  14. ohsun!
     
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    Adoro come scrivi,riesci a farmi immaginare la scena (:
    Continua presto *-*
    SPOILER (click to view)
    Sarò scema io,ma non ho capito che lavoro fa Lilien ò.ò
     
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  15. -sensationell
     
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    CITAZIONE (ohsun! @ 28/6/2010, 16:22)
    Adoro come scrivi,riesci a farmi immaginare la scena (:
    Continua presto *-*
    SPOILER (click to view)
    Sarò scema io,ma non ho capito che lavoro fa Lilien ò.ò

    oddio una nuova lettrice! *_*
    *me saltella per la stanza con l'estathè in mano*
    grazie mille cara *w*

    SPOILER (click to view)
    lo scoprirai nel prossimo capitolo ;)
     
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67 replies since 27/6/2010, 18:10   900 views
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