Tom, Il mio amore violento 2.0

Tom il mio amore violento betata!!

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  1. DiANaReN
     
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    Tom, il mio amore violento 2.0


    Autore: DianaRen
    Rating: R
    Avvisi: OC, Adult Content, Language, Lime.
    Genere: Angst, Romantica.
    isclaimers: I Tokio Hotel non mi appartengono, tutto quello che leggerete è frutto della mia fantasia e non è mai accaduto realmente, e inoltre, non ci guadagno nulla.
    Note iniziali No non sono impazzita, mi ha solo preso la voglia di postare la mia "vecchia" ff betata e modificata in alcuni punti!!!
    Spero che apprezziate il mio lavoro e la pazienza di Francy nel modificare gli errori della mia ff!!!!!!
    Ribadisco che la ff cambiaera inalcuni punti quindi non andatela a leggere, perche verrà eliminata e andrete solamente in confusione!!!!!
    Ricordate che accetto commenti di ogni tipo: positivi, negativi,di delusione, sorpresa, indifferenza!!!!
    Non limitatevi!!!
    Banner Maker: »Lost Soul;
    Beta: Francy

    Capitoli.



    1. Maledetto Lunedi
    2. Bill Kaulitz
    3. L'unica donna che non potrebbe avere
    4. Ready Set Go!
    5. La nuova me
    6. Riflettendo






    1^Capitolo


    Ricordo ancora benissimo quella mattina.
    Era lunedì, e io odiavo il lunedì, odiavo il mio nome, odiavo la scuola, odiavo i miei parenti e odiavo tutto ciò che mi remava contro.
    Ero e sono tuttora una ragazza fuori dal comune, fuori da ogni standard, fuori dal mondo!
    E ancora più fuori era mia madre.
    Una donna sui quaranta, che adorava svegliarmi la mattina saltellando verso la mia camera e solleticarmi la pancia con la sua manicure appena fatta fino a farmi brontolare nel sonno.
    - Mmm- mugugnavo nascondendo il volto tra le lenzuola pulite.
    - Sveglia!! Avanti, pigrona! Oggi è un nuovo giorno! - urlava con la sua voce squillante, per poi dirigersi ancora dimenandosi.
    Sentivo montare il nervoso ogni santa mattina pensando a come potesse essere così euforica il lunedì.
    Persino mio padre, l’uomo più divertente che conoscessi, il lunedì mattina assumeva un’espressione vagamente.. Come dire?!… Arrabbiata? Agognata? Sconvolta?
    Era un famoso parrucchiere della zona, ma a differenza di ciò che tutti pensavano, non era né gay, né tantomeno effeminato; adorava soltanto prendersi cura delle teste altrui in compagnia di sua moglie – nonché mia madre -.
    Sbuffando come ogni mattina, mi rigirai verso la sveglia, sperando, o meglio pregando, che quelle lancette potessero tornare indietro con un semplice desiderio. Purtroppo questo non accadeva mai.
    Mi alzai di scatto quando mi accorsi dell’ora: erano le otto meno venti.
    Alle otto sarei dovuta essere in classe per fare un test.

    **



    Il tema di Tedesco.
    Scrivere era una delle tante cose che odiavo, e farlo sotto tortura e con un tempo limitato era ancora più noioso.
    Aprì l’armadio mantenendo gli occhi chiusi e scelsi a caso un jeans chiaro e una felpa rossa.
    Odiavo il rosso: mi ricordava la violenza, la rabbia, il sangue versato, eppure era anche il colore dell’amore.
    Violenza e Amore.
    Due cose troppo differenti per me da poter accomunare.
    Non le sopportavo entrambe, poiché nessuna delle due aveva mai bussato alla mia porta.
    Corsi fino al bagno chiudendomi la porta alle spalle, per poi vestirmi e lavarmi, rendendo la mia figura presentabile.
    Afferrando la cartella poi mi resi conto che era mia intenzione non perdere l’autobus, ma naturalmente c’era qualcuno che mi ostacolava sempre.
    Mia madre.
    - Dove pensi di andare senza aver fatto colazione, Carolina? -
    Sbuffai, tornando indietro con muso lungo.
    - Su con quel visino, non sei mica un pitbull… - diceva porgendomi un cannolo alla crema.
    Sorridendo lo addentai con un morso e lasciai il piatto mezzo piano.
    Sembrò accontentarsi e mi lasciò andare.
    - Buona giornata, tesoro! - mi urlò dal corridoio, mentre io, ormai sconfitta, accettai il fatto di aver perso ancora una volta l’autobus.
    Odiavo il lunedì mattina, ma non tanto quanto la scuola il lunedì mattina.

    **



    Quando arrivai a scuola mi sembrò di essere in un cimitero.
    Tutti i ragazzi che incontravo mi apparvero depressi, isterici, megalomani e stramaledettamente “fighi”.
    Come Tom e Bill Kaulitz.
    Frequentavano la mia classe ormai da due mesi ed erano due musicisti molto famosi tra di noi, anche se sembravano vantarsi di loro stessi per altre cose.
    Mi sedetti al mio posto attendendo l’arrivo della Prof di Tedesco.
    - Maledizione, Bill! La vuoi piantare? - urlava Tom Kaulitz contro suo fratello, che rideva attaccato allo stipite della porta.
    Mi voltai appena per scorgergli mentre appendevo la giacca alla sedia.
    - Avanti Tom, levati il cappuccio! -. Bill rideva trotterellandogli intorno e tentando invano di levargli quel copricapo.
    Bill Kaulitz era come un insetto.
    Un bel insetto, uno di quelli dalla quale ti faresti pungere volentieri. Era moro e altissimo, con uno stile un po’ tra l’emo e il dark, eppure i suoi capelli erano strani: da ormai qualche settimana aveva dei lunghi rasta neri.
    Ricordo ancora quando portava quella fantastica capigliatura leonina in prima superiore, o quella liscia in seconda.
    Stava stramaledettamente bene in tutti i modi.
    Sorrisi e aprii la cartella tirandone fuori un astuccio bordeaux.
    - Bill, ti ho detto di piantar…! -. Non ebbe il tempo di finire la frase che il gemello gli levò il cappuccio.
    Rimasi a bocca aperta.
    Neri?
    Tom Kaulitz si era tinto i capelli?
    Tom Kaulitz, il figo acqua e sapone?
    Quel giorno mi cadde un mito.
    Tom Kaulitz era in assoluto il ragazzo più fico della scuola. Portava dei lunghi rasta biondi naturali -che a quanto pare ora erano neri-, dei vestiti stile rapper, e un piercing a lato del labbro inferiore, che io, tra parentesi, adoravo.
    Tom poteva avere qualunque donna desiderasse: professoresse, studentesse, bidelle e addirittura segretarie!
    Tutto ciò che voleva riusciva ad ottenerlo soltanto sfoderando quel suo tipico modo di fare che ancora ora stava avendo.
    Odiavo quel piercing.
    Tom si voltò verso la classe, che era rimasta a bocca aperta; lo fissavamo tutti un po’ sbigottiti, visto quel cambiamento radicale.
    Ora i gemelli Kaulitz si assomigliavano molto di più. A distinguerli c’era soltanto, oltre ai vestiti, quella matita nera spessa che segnava gli occhi di Bill.
    Abbassai lo sguardo quando Tom incontrò il mio.
    Non riuscivo a reggere il peso dei loro occhi: odiavo anche quelli.
    Quel loro modo di fare.
    Quegli occhi che ti facevano arrossire.
    Quelle labbra maledettamente invitanti che tutte bramavano.
    Quella mani cosi perfette e affusolate.
    - Sei arrossita… - mi disse passandomi accanto, sorridendo maliziosamente.
    Odiavo anche quel sorriso.
    Maledizione!
    Sbuffai accarezzandomi i capelli bruni. Dovetti scuotere la testa per sciogliere i miei pensieri quando la Prof entrò consegnandoci i titoli del tema.
    -La mia vita.
    -Pericolo imminente tra i giovani: la droga.
    -Maledetto lunedì.
    Sorrisi sapendo già cosa avrei scelto.
    Quel titolo, quello più facile, quello che mi avrebbe permesso di osservare le loro mosse dopo la copiatura, quello che più mi piaceva.
    Maledetto lunedì.



    To be continued


    Note dell'autrice:
    Ci tengo a ringraziare Francy che mi sta betandola ff, lo farei io, ma non cambierebbe molto, e comunque non ne avrei il tempo pultroppo.
    Vi consiglio di non andare a rileggere la ff in quelle terminate perche potrebbe cambiare e quindi confondervi le idee XD
    Grazie ancora a tutte per seguirmi =) anzi seguirci XD

    Edited by DiANaReN - 2/8/2010, 17:06
     
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  2. Picci*
     
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    Bell'inizio:) Mi piace:D
     
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  3. DiANaReN
     
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    non legge nessuno??? ma daiiii
     
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  4. Sarè <3
     
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    Io la leggo xD
    Bello l'inizio... Posta presto :)
     
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  5. ~ F r @ n c y *
     
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    *-* non devi ringraziarmi! Io sto solo correggendo eventuali erroretti ortografici! ^___^ il merito è interamente tuo!
    Comunque sia in bocca al lupo! =)
     
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  6. SaReTtA_93
     
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    io ho letto anche l'altra...
    non so quando ma l'ho letta!!
    mi piace...è davvero bella!!
    posta presto!
    _Sara_
     
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  7. DiANaReN
     
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    =)
     
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  8. Sarè <3
     
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    Quando posti? ^^
     
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  9. DiANaReN
     
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    sta sera!!!
    ora ho fatto un passo ma sto studiando matematica...terribile!! XD
     
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  10. •Ransie«
     
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    Ho appena finito di leggermi l'altra. è una storia che ti prende e ti lascia senza fiato, mentre leggevo avevo il cuore che mi batteva a mille e forse avrei anche vinto le olimpiadi visto la velocità che avevo nel cercare i capitoli successivi. Su di me ha avuto l'effetto di una droga. veramente una storia bellissima, e pensavo al fatto che se fosse seguita da una Beta Editor sarebbe diventa senza dubbio una delle storie più belle che io abbia mai letto, ed ecco qua cosa mi ciccia fuori. :cazzomuoiodifelicitààà!:
    Complimenti bravissima!
     
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  11. scialla483
     
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    io l'ho gia letta non so quando ma l'ho letta anche io.
    in ogni caso tempo fa, percui mi leggo questa.
    =)
     
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  12. sere96*
     
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    bella!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! POSTA PRESTO!!!!!!!!!!
     
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  13. DiANaReN
     
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    raghe la mia beta girl ha quasi finito il betaggio della ff!!!!!!!!!!
    pronte???
    lo sperooooooo
    preparate i pop corn!

    nell'attesa acco qui il 2 capitolo betato!





    2^Capitolo

    Eppure a me piaceva cosi.
    Adoravo consegnare il compito all’inizio dell’ora, come un vera secchiona quale ero, per poi rimanere il restante tempo a fissarlo, ad osservare il suo riflesso sul vetro della finestra.
    Era concentrato, sospirava rosicchiando la penna blu e scrivendo di tanto in tanto qualche idea su quel foglio.
    E io mi accontentavo di questo, di guardarlo, di essere considerata solamente per il fatto di avere una media sufficientemente alta, cosa che non mi rendeva preoccupante prendere un brutto voto per salvare la faccia a uno dei miei compagni.
    Un tuffo al cuore quando anche lui consegnò il compito, svogliato, con quel suo modo di fare che faceva star male anche la Prof.
    Era patetica quella vecchia.
    Pietosa, forse peggio di me, gli sorrideva sbilenca, segnando il voto senza leggere minimamente il compito.
    “E’ stato bravo ieri Tom, vero Prof?” sarebbe stato quello che le avrei chiesto se solo avessi avuto il fegato di farlo, invece di limitarmi ad alzare la mano e ad uscire dall’aula rosicando.

    **



    E come ogni volta ero lì, seduta sulle scale antincendio di quell’edificio comunemente chiamato scuola.
    Accarezzavo i miei lunghi capelli scuri, mentre respiravo la fresca brezza tedesca.
    - Ehi, guarda chi si vede! La secchiona… -. Mi voltai quanto bastava per scorgerlo.
    Tom.
    Mi girai di scatto e sentii i suoi passi farsi più vicini.
    Impossibile rabbrividire per una cosa simile, e invece io ci riuscì.
    Si accostò alla parete di cemento, guardandomi mentre si accendeva una sigaretta.
    Inspirava nicotina tra le labbra e sorridendo continuava a fissarmi.
    - Che hai da guardare, scusa? - gli dissi con tono fermo e deciso.
    Lui alzò un sopracciglio sogghignando appena, mentre mi tappavo la bocca con entrambe le mani.
    Ero impazzita?
    Rispondere a Tom in quella maniera, una delle poco volte che mi considerava!
    - Che caratteraccio! Cambia, bella… – disse sbuffando.
    - Deficiente… - mormorai senza accorgermene.
    - Cozza… - disse voltandosi e scomparendo davanti ai miei occhi.
    Benissimo, se avevo anche una remota possibilità con lui, l’avevo bruciata in pieno.
    Complimenti Carolina! Sei proprio…
    - Quella che stavo cercando… - disse una voce da dietro una colonna.
    Guardai da quella parte, cercando di capire chi fosse: Bill Kaulitz.
    Corrugai la fronte quando lo vidi sicuro avvicinarsi a me.
    Mi si fermò davanti grattandosi il mento, pensieroso, per poi fare un giro intorno a me sospirando.
    – Si…. Puoi andare… - diceva.
    Continuava a fare discorsi con sé stesso battendo le mani in una stana maniera, da pazzo sclerotico.
    -Sei perfetta!- aggiunse.
    - Perfetta per cosa? - gli chiesi alzando un sopracciglio.
    - Perfetta per quel che voglio io. Oggi tu verrai a casa mia! Aspettami all’uscita… -. Detto questo scomparse come il gemello mentre ridendo batteva le mani soddisfatto.
    E io rimasi cosi, come una barbona in mezzo alla terrazza della scuola, chiedendomi cosa avesse in mente Bill, cosa c’entrassi io e, soprattutto, se Tom ne fosse coinvolto.

    **



    “Aspettami all’uscita…”
    Erano state quelle le sue esatte parole, e proprio con quelle mi ero illusa. Invece niente da fare: non si era presentato.
    Sospirando raccolsi la mia cartella e mi avviai verso casa.
    Uscendo dal cancello della scuola una voce mi prese alla sprovvista.
    - Sei tu Carolina? -.
    Mi voltai verso il mio interlocutore. Era una ragazza bionda, non troppo alta, sorridente e dall’aspetto apparentemente esotico.
    - Si… - dissi intimorita dal suo entusiasmo
    - Bene, ti ho trovata! Io sono Giusy, la cugina di Bill. Andiamo! -.
    Così dicendo mi strascinò lontano dalla scuola.
    Se prima ero confusa, ora lo ero ancora di più.
    Mancava solamente che arrivassi alla villa Kaulitz, per ascoltare ciò che Bill aveva da dirmi.
    Intanto, nella speranza di arrivarci viva, durante la guida di Giusy, ne approfittai per conoscerla un po’.
    - Giusy, si può sapere che ci faccio io qui…? - dissi mente la sua macchina entrava in un giardino immenso.
    - Beh, io e Bill ti dobbiamo parlare. - esclamò spegnendo il motore dell’auto.
    - E’ per Tom? - gli chiesi, e lei sorrise annuendo.
    - Lo sai già?! - chiese urlando.
    - Beh, non volevo rispondergli male! Mi dispiace!! - dissi desolata.
    Il sorriso sulle labbra di Giusy svanì. – Lo sapevo che non avevi capito… Dai, andiamo! E’ Bill che elabora!! - e ridendo uscì dalla macchina.
    Scesi dopo di lei guardandomi intorno. La macchina di Tom non c ‘era.
    Ah, giusto! Domani abbiamo il compito di chimica…
    Sbuffai, arrivando davanti alla porta d’ingresso.
    La bionda mi sorrise. –Ormai sei qui, e non accetteremo un “no” come risposta…-.
    Sorrise ancora, suonando il campanello.
    Fermate la giostra, voglio scendere!!!

    **



    La porta si aprì di scatto facendomi sobbalzare.
    -Finalmente!- disse Bill sorridendo. – Entra!! - aggiunse poi afferrandomi per un braccio.
    La prima cosa che pensai?
    “Oddio, un Kaulitz mi ha toccato!! …Ok, restiamo calme…”. Sospirai mentre la porta mi si chiudeva alle spalle.
    Bill mi guardava curioso con una mano sotto il mento.
    – Stai pensando che ti ho toccato? - mi chiese un po’ divertito.
    - No, no, figurati! Non mi è neanche passato per la testa… - dissi sicura di me mente il naso mi cresceva a vista d’occhio.
    Mi guardai attorno curiosa: quella villa era tremendamente moderna, tremendamente grande e tremendamente costosa.
    Salendo le scale a seguito di Bill, mi specchiavo sul corrimano d’ottone, e non osavo toccarlo per paura di poterlo sporcare.
    - Questa è camera mia! - disse spalancando una porta in mogano scuro.
    Rimase poi almeno dieci secondi a fissare la mia immagine completamente sconvolta alla visione di quella camera.
    - Tutto bene? - mi chiese scrollandomi appena.
    Mi guardai attorno e poi sorrisi. – Certo! Vedo tutti i giorni cascate di cioccolato sulle scrivanie e i letti rotanti… Cosa credi?! - dissi sarcastica facendo spallucce.
    - Dai, entra che dobbiamo parlare… -. Si sedette davanti a me e mi porse una busta bianca dicendomi di ascoltare attentamente.
    Si trattava di una proposta, di una cosa che non faceva spesso, di una cosa che stava macchinando da tempo.
    La cugina era d’accordo con lui, e si sarebbe occupata di tutto.
    Il piano era perfetto, il migliore che avessi mai ascoltato.
    Udì attentamente tutto ciò che diceva sorridendo, per poi arrivare alla conclusione.
    E quando disse la parola “fine” al suo discorso sorrisi.
    - Ti piace il mio piano? - mi chiese mordendosi il labbro frettolosamente.
    Per sapere cosa risposi, vi devo raccontare cosa mi disse prima, in quella mezz’ora dove vidi il mio sogno realizzarsi, le mie qualità riscoprirsi e il suo entusiasmo contagiarmi.
    Tutto in un piano perfetto.




    To be continued

    Note dell'autrice
    Che ne dite??? Vorrei un commento =) almeno uno ragazze =(
     
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  14. »Lost Soul;
     
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    Ciao *-* Nuova lettrice (:
    Iniziai a leggere questa storia prima che la facesti betare e la trovavo interessante **
    CITAZIONE
    - Ti piace il mio piano? - mi chiese mordendosi il labbro frettolosamente.
    Per sapere cosa risposi, vi devo raccontare cosa mi disse prima, in quella mezz’ora dove vidi il mio sogno realizzarsi, le mie qualità riscoprirsi e il suo entusiasmo contagiarmi.
    Tutto in un piano perfetto.

    eeeeeh che piano *-*
    mi piacciono le cose intriganti x)
    posta al più prestooo *ç*
     
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  15. DiANaReN
     
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    grazie carah!!!!!!!!
     
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79 replies since 18/5/2010, 20:03   1179 views
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