Lettera/Petizione: Alla redazione di Vanity Fair Italia!

«eli.LovesBibi»

Posted on 17/3/2010, 21:37

.

User deleted

Alla redazione di Vanity Fair Italia

Buongiorno,

mi chiamo Paola, 22 anni che presto saranno 23, vivo e lavoro a Milano e, cosa che so vi stupirà, sono una fan dei Tokio Hotel.

Stando all’articolo sul numero 11/2010 della vostra rivista, io in teoria non esisto. Per citare la giornalista Silvia Bombino, io, a fatti, apparterrei al gruppo di “ragazzine (dai 15 anni in giù) urlanti per quattro ventenni”. L’anagrafe, invece, mi informa che la sottoscritta, essendo nata nel 1987, è a tutti gli effetti un’adulta che i 15 anni li ha praticamente ormai dimenticati e che, ve lo assicuro, di certo non si mette a urlare davanti ai sopraccitati quattro ventenni, soprattutto per rispetto nei loro confronti.

Ora vorrei sapere: nel vostro articolo, io e tutte coloro che, come me, hanno passato i 20 e ciononostante amano e ammirano questi ragazzi tedeschi, che fine abbiamo fatto?

Probabilmente si è trattato di una semplice svista, una comprensibile distrazione, dato che tutti i luoghi comuni vogliono i Tokio Hotel come l’incarnazione del moderno prototipo di boyband messa insieme a tavolino: giovani, belli, ribelli. Un vero peccato che la realtà, in questo caso, sia un’altra.

L’ignoranza, si sa, è dura a morire, soprattutto in un mondo affetto da una gravissima forma di “pregiudizite acuta”. Ma la presunzione, va detto, è una pecca comune.

A semplice titolo informativo, i quattro Tokio Hotel sono una band nata nel 2001, con il nome di Devilish. All’epoca, facendo due conti veloci, due di loro avevano 12 anni, uno 13, l’altro 14. Bambini, insomma, che si sono incontrati in un club, una sera in cui i gemelli Kaulitz si stavano esibendo. È stato allora che hanno deciso di formare una band insieme, solo per divertimento. La fama è stata raggiunta solo quattro anni più tardi, con la pubblicazione del loro primo singolo, Durch Den Monsun, che in Italia arriverà, nella sua versione in inglese Monsoon, solo due anni dopo, ma, nonostante la fama sempre crescente, i Tokio Hotel non hanno mai perso di vista le cose importanti della loro vita privata. Nel caso in cui vogliate informarvi sulla loro storia, esiste un documentario tedesco di nome "100% Tokio Hotel", si trova facilmente su Youtube. È una cosa che una rivista di tutto rispetto dovrebbe fare prima di pubblicare o persino scrivere un articolo. Informarsi sull'argomento trattato dovrebbe essere una cosa scontata ma evidentemente non lo è. Mi domando infatti da dove voi abbiate attinto l’informazione che i gemelli Kaulitz non abbiano mai conseguito il diploma di scuola superiore, dato che è clamorosamente falsa. Bill e Tom si sono diplomati nel 2008 con la media dell’1,8 (in Italia sarebbe un 9 pieno), il tutto privatamente, poiché già allora la loro fama era tale da impedire loro di frequentare normalmente la scuola. Fossi in voi, rivaluterei l’affidabilità delle vostre fonti. I vostri colleghi di DiPiù, che hanno pubblicato un articolo sul diploma dei gemelli, ve ne sapranno sicuramente consigliare di migliori.

Il vostro articolo è senz’altro scritto con un’accuratezza che lascia stupiti, tanta e tale è l’attenzione dedicata ai dettagli, peccato solo che si tratti di dettagli fasulli.

Vogliamo parlare del declino che avete insinuato? Vincono ancora premi in tutto il mondo, faranno presto un tour negli Stati Uniti e sono attesi anche in Asia. Il loro nuovo album Humanoid è diventato oro e platino in molti Paesi. Lo chiamate forse declino? Parliamo del fatto che non abbiano raggiunto il "sold out" per le date italiane: non sarebbero gli unici, e inoltre che due anni fa le date (sold out) in programma non erano quattro come ora, ma due, che fra l’altro erano il risultato della fusione delle tre precedentemente annullate, causa intervento alle corde vocali di Bill.

Mi rendo conto che il target di lettori a cui vi rivolgere sia nella fattispecie costituito da persone che si aspettano di leggere esattamente ciò che voi avete scritto, e ciò che i Tokio Hotel sono un gruppetto per ragazzine ormonali senza un briciolo di cervello destinato a un prossimo declino, ma queste sono le stesse, identiche cose che si dicevano ormai tre anni fa, e ancora questi ragazzi dominano le classifiche di mezzo mondo. Traete voi le ovvie conclusioni.

Vi sorprenderà sapere che il fatto che le fan adulte dei Tokio Hotel non siano isteriche e rumorose come le più piccole (e comunque non tutte le più piccole sono così), non implica necessariamente che non esistono. Esiste persino un forum, in rete, creato appositamente per tutte coloro che hanno lasciato l’adolescenza da un pezzo e che comunque sono fan accanitissime di questi ragazzi. Le utenti di questo forum è frequentato da donne la cui età va per lo più dai 20 anni in su, fino a sfiorare i 50. E, parlando di cinquantenni, mia madre sarà lieta di sapere che lei, in quanto amante dei Tokio Hotel e desiderosa di partecipare al più presto a un loro concerto, sia stata automaticamente inclusa nel gruppo delle quindicenni. In quanto ai molti ragazzi che li seguono, si chiederanno sicuramente se improvvisamente il sesso maschile ha smesso di contare qualcosa.

Ci tenevo inoltre a sottolineare che i Tokio Hotel, per quanto è loro possibile, sono dei fan a loro volta, con gruppi e artisti preferiti da cui traggono ispirazione e da cui a volte sono reciprocamente ammirati (basti solo pensare a David Bowie, che si è dichiarato il più grande fan di questa band). I Tokio Hotel vanno ai concerti, al cinema, a fare shopping, anche se sempre accompagnati – per necessità verso la propria incolumità – dalle guardie del corpo, e nessuno di loro ha mai avuto comportamenti arroganti, tipici di quelle star annoiate di cui spesso di parla. L’aggressione in quel pub di Magdeburgo è stato un mero episodio di manifestazione di odio nei confronti di Gustav, solo perché era il batterista dei Tokio Hotel (odio che voi, fra le altre cose, avete implicitamente fomentato, dipingendoli come quattro bambocci ignoranti e superficiali), mentre il famoso pugno di Tom non è stato che un gesto di esasperazione verso una ragazza che da mesi e mesi tormentata lui, la sua famiglia e i suoi amici con pedinamenti e minacce (mai sentito parlare di stalking?). Potete guardare qualsiasi notiziario tedesco per avere conferma di tutto questo. Insomma, dite le cose come stanno, per lo meno. Distorcere a vostro piacimento la realtà vi farà anche guadagnare lettori, ma non gioverà certo alla credibilità della vostra rivista.

Se volete scrivere articoli negativi, fatelo pure, ma perlomeno attenetevi alla realtà dei fatti.

Ho scritto questa lettera a nome mio, ma anche di tutte quelle ragazze che, come me, si sono sentite personalmente offese dai toni insinuanti di questo articolo: i fan dei Tokio Hotel sono di ogni età, soprattutto femmine, è vero, ma anche maschi, e se da un lato è vero che molti li seguono solo perché sono un gruppo di giovani ragazzi di bell’aspetto che fa musica orecchiabile, dall’altro nessuno può permettersi di mettere in discussione il valore dell’affetto che si può nutrire verso artisti come loro, che da sempre hanno dedicato grandi attenzioni verso i propri fan, senza mai dimenticare di essere loro riconoscenti per il supporto e il sostegno ricevuti. A me si uniranno le voci di tutte le altre persone che non hanno gradito il modo in cui sono state raccontate le cose in questo articolo e, come avrete modo di vedere, forse avete peccato di ingenuità nel sottovalutare così i Tokio Hotel e tutti i loro fan, italiani e non.

Cordiali saluti.

Paola
_________________________________________

CLICCATE QUI PER FIRMARE LA PETIZIONE!!!

I COMMENTI SONO STATI PUBBLICATI! ^^

E finalmente Vanity Fair ha pubblicato la petizione con relativa risposta ^^....QUI

Edited by morgana17_69 - 24/3/2010, 20:19