una di loro

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  1. Mary-Joe
     
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    UNA DI LORO






    il disegno lo fatto io ù.ù



    Autrice: Ginger Werwolf
    Genere: commedia/comico
    Avvisi: long fiction,lenguage, lime,oc,lemon
    reatings: G/PG

    note: rullo di tamburi.....Gustavvvvv!!!!!è.é tututututmmmmspamtuttuuum spaaammmmmmmmmmm tuuututuspammmmm....
    è questo era Gustav XD! ladies and gentelmans vi presento la mia prima fan fction. attenzione quello che state per leggere è frutto della mia fantasia . i Tokio Hotel non mi appartengono. la dedico alla mia best, ai mie amici a mia madre e alla famosa Lallalovesbassists. bando alla chiacchere comiciamo.




    TRAMA:
    Vi è mai capitato di far parte di quel mondo irraggiungibile? Di riprendere un sogno dimenticato? Di sentire quella adrenalina sulla tua pelle?
    E per la prima volta ti senti una di loro.
    Questa è la storia di due ragazze Federica e Ilaria amiche dalla prima superiore e che hanno una passione in comune: la musica. Uscite dalla Università prendono strade diverse e affrontano il mondo chiamato realtà. Gli anni passano e i sogni vengono dimenticati. Per le ragazze non era quello che si aspettavano: il cercare di sopravvivere, i licenziamenti una dietro all’altra, la routine della vita che sembra stato programmato da un computer,il fine settimana a rifugiarsi dietro a un drink con il motto “bevo per dimenticare”, le delusioni d’amore una dietro all’altra, i falsi amici che ti sorprendono sempre di più, un fiasco totale della vita. Tutto questo non durrò molto, come aveva predetto Steve “è solo un periodo e poi passerà” arrivò il cosi detto “Carpe Diem” . Cambiano identità e si fanno chiamare con i loro nomi da musiciste:
    Ginger e Brigitte e formano le Amazzoni.
    Lasciano tutto alle loro spalle e partono per seguire quel sogno irraggiungibile e tanto atteso: suonare in un tuor mondiale con i Tokio Hotel.
    Le nostre protagoniste ne combineranno di cotte e di belle. Tra fughe dai paparazzi, stalker, incontri, fama e confessioni svelati, scopriranno la filosofia di quel mondo fatto di sesso,droga e rock’n roll; Ma per la prima volta si sentiranno parte di un mondo ovvero di essere UNA DI LORO.

    Lista dei Capitoli:
    Capitolo 1 - messaggio corrente
    Capitolo 2 - pagina corrente
    Capitolo 3 - pagina corrente
    Capitolo 4 - pagina corrente
    Capitolo 5 - pagina 2
    Capitolo 6 - pagina 2
    Capitolo 7 - pagina 2
    Capitolo 8 - pagina 2
    Capitolo 9 - pagina 2



    1 CAPITOLO- WELCOME TO HUMANOID CITY


    Le luci si spensero e automaticamente le urla dei fans si fanno sentire. L’adrenalina sale alle stelle e il cuore non smette di calmarsi per un istante:
    -tocca a te!-
    mi disse un uomo alto e robusto dello staff. Seguo l’uomo, non riesco a sentire le gambe da quanto sono carica e concentrata,ma continuo a camminare lo seguo senza fiatare non volevo sprecare energie, il mio respiro era irregolare e intanto nella mia testa c’era la mio “psicologo” che mi ripeteva:
    “stai calma Fede respira, andrà tutto bene respira, respira, pensa ad una spiaggia ….”
    Ma nonostante tutto questa auto psicanalisi non riuscivo a pensare ad altro, ero troppo agitata e per di più ero tutta sudata, non ho neanche cominciato a rockeggiare è già sudo come una capra?
    Questo è il massimo! Mi ero appena fatta la doccia, tanto valeva farsela dopo. L’entrata del palco si avvicina sempre di più come se fosse una porta che ti porta ad un altro mondo, non mi sono fatta strane sostanze, ma la sensazione era quella. Quello dello staff mi fa luce sulle scalette per evitare una delle mie tante figure. Una voce misteriosa e robotica si fa sentire nel palazzetto, è già il panico mi invade:
    - TOKIO HOTEL HUMANOID!-
    “ecco ora non mi ricordo più gli accordi!!!no calma , questo è il mio momento devo dimostrare chi sono!!!!!!!!!” pensai
    -è il segnale vai! è buona fortuna!!!!- disse Saky. Senza pensarci e pianificare la mia entrata,seguii l’istinto presi la mia chitarra al volo e andai verso il palco e cominciai con i primi accordi di NOISE.
    Le fans erano scalmanate e Gustav comparve dietro di me con i riflettori puntati, lui era su un punto strategico praticamente era in alto al centro, aveva una vista spettacolare, poteva vedere tutti quanti,era sulla vetta di controllo. Gustav è una forza con la batteria, il suo ritmo ci trascinava tutti, era tutt’uno! Lui era il nucleo di quella musica. Serio concentrato e sudato, robusto come tutti batteristi, biondo capelli corti con le vecchie cicatrici n testa, sembrava così serio ma in realtà era molto simpatico.
    Georg comparve verso la mia sinistra, il suo sound era così soft completava la cornice, ci dava anima e corpo con il suo basso.
    Era semplice, rappresentava lo stile del rock. lunghi capelli castano chiaro perfettamente lisci, il suo corpo scolpito come una statua greca, era puro sesso, e quei occhi verdi vedi la sua semplicità. Poi arrivò Tom il gemello di Bill, identici nello loro sguardo ma diversi allo stesso tempo. conosciuto come il Sexygot.
    Faceva ricordare a quei rapper della periferia di New York, capelli neri con lunghe treccine afro-americano ma in questo caso afro-tedesco, Già dal nome si può capire tutto,nel senso della parola. Quando lui suona e come se stesse facendo del sesso, ad ogni accordo , la sua espressione era pura in estasi, era come una droga per lui, ad ogni accordo era un brivido di ecitazione,per lui la chitarra è come una donna, bisogna prendersi cura, prenderla nei punti giusti, saperla prenderla nel momento giusto e se la prendi è una dolce melodia,la filosofia di Tom non cambierà mai. Quel ragazzo faceva impazzire tutte noi, sapeva come mandare in delirio le fans,quello sapeva come gestire una ragazza persino una donna di 40 anni.!!!! E infine compare lui, tra luci e ombra,la punta del diamante, il quadro completo, la mia musa d’ispirazione, la bellezza e perfezione in persona.. Bill Kaulitz il frontman dei Tokio Hotel. Bill arrivò con la sua camminata sicura e decisa, alto snello sembrava un modello, era perfetto,potevi dire che non ti piaceva un certo indumento ma a lui gli stava bene tutto, non c’era un diffetto. Il suo stile era unico, era mix tra punk e dark e rock, faceva ricordare gli inizi degli anni 80, con i suoi capelli corti neri che accennavano un po’ di cresta, non so quante volte ha cambiato pettinatura, quel ragazzo era sempre in continuo evoluzione. Nonostante i suoi lineamenti femminili, donne e uomini erano ai suoi piedi di qualsiasi età e aveva soltanto 20 anni.
    Il suo sguardo percorreva la folla e il suo sorriso diceva molto anche nei suoi occhi. il pubblico si scatenò. Gestiva le redine della situazione.
    Lui era il principe e noi eravamo la corte, e cominciò a cantare.

    “ There are days When you feel so small And you know You could be so tall You think you got no choice Look at the earth Look what we do Here and now We need you
    Silence can destroy Get up and raise your voice”

    La sua voce, è così così,non riesco a trovare un aggettivo per descriverla, troppe emozioni per descriverla. Posso solo dire che se un animale ha l’intenzione di attaccarlo, difficilmente lo farà, perché diventa innocuo. La sua voce poteva essere dolce,serena,provocante,sensuale ma allo stesso tempo aveva un energia infinita, ti dava lo stimolo di rialzare e di andare avanti.

    “Make some noise Here on earth Noise To the world Noise For all the things You belive in
    Noise Let them hear you Noise Let them feel you Noise Make them know
    That you care Make noise, noise”

    Ad ogni sua parola,lo accompagnavo con dei arpeggi, pizzicavo quelle corde che sembravano fili d’argento di raggi di luna. Mi sentivo completa, non ero più sola, eravamo tutt’uno, per la prima volta mi sentivo una di loro.

    “You were free You were innocent You belived In a happy end
    Days turned into years
    Now you're here With your broken mind While your dreams
    Are sleeping quietSilence can destroy Get up and raise your voice
    Make some noise Here on earth Noise To the world Noise For all the things You belive in Noise Let them hear you Noise Let them feel you Noise Make them know That you care
    Make noise, noise”

    Sentivo una strana sensazione , e come se qualcuno in particolare mi stesse fissando, c’erano i fans che puntavano gli occhi su di noi, ma non erano quel tipo di sensazione. Guardai chi mi stesse fissando, ed era Bill. Il suo sguardo può far mancare il respiro,ti senti nuda, quei occhi color nocciola-dorati contornati dalla matita nera così profondi che puoi perderti nel suo riflesso.

    “Can you feel it Can you feel it Can you feel it Can you feel it”

    Puoi sentire l’energia? Si la sento, ma tu puoi sentire quello che provo per te?
    “...Come on......Come on...”

    Eravamo tutti presi, eravamo al massimo. Eravamo all’ assolo, i fans erano impazziti e urlavano i nostri nomi, e io come tutti i comuni mortali,mi gasai al massimo ero sotto ad un ipnosi,non c’erano strane sostanze nell’aria ma solo quella musica,quella situazione era eccitante e quando mi girai mi trovai faccia a faccia con Bill e in quel momento, cantò quella frase molto sensualmente:
    “it’s everthing you’ever been, why don’t we share ,come take me there…”

    Ero spiazzata, non mi aspettavo Bill così vicino,potevo sentire il suo respiro, il suo profumo, il calore della pelle, il suo battito del cuore o mi confondo con il mio? Dio non guardarmi così, mi sento morire dal tuo sguardo:
    “Juston!Juston! abbiamo un problema i comandi non rispondono che facciamo?”
    il mio cervello non rispondeva c’era solo confusione anzi mi percorrevano delle immagini, tipo un vulcano in piena eruzione, un bomba atomica, il coro degli angeli, insomma sembrava il carnevale di Venezia. Intanto Bill si avvicina sempre di più, io rimasi come un imbecille a fissarlo invece di reagire il mio corpo si rifiutava di rispondere, lo so cosa state pensando: abbiamo perso la chitarrista!
    Tutto il resto non contava il tempo si era fermato, il mio sogno si stava realizzando, quindi potete immaginare la mia faccia da ebete,non so come ha fatto a non ridere della mia espressione, chiunque poteva ridere, magari le luci lo accecavano e non vedeva bene oppure era il fumo. Lui si avvicina sempre di più,sempre di più tanto da togliermi l’ossigeno, già non respiravo, le nostre labbra erano sempre più vicine si stavano fondendosi l’uno con l’altro come un eclisse e:

    -BUONGIORNOOOOOOOOOO SVEGLIATEVI QUI E’ RADIOROCK DOVE IL ROCK VIVE NEI GIOVANI RIBELLI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-

    Mi svegliai di soprassalto dallo spavento della radio sveglia, che caddi per terra come una pera cotta, e mi trovai in una posizione assurda, avevo le lenzuola che si fasciavano sul mio corpo come una mummia, sembravo la brutta copia di Tutankamon che ha tentato di uscire dal suo sarcofago, non c’è niente da ridere!!!! Cercai di connettere i neuroni per azionare le mie funzioni del mio corpo se era tutto a posto tranne che ho preso una botta sul culo, che male! Cercai di capire dov’ero , ma la luce del sole filtrava nelle fessure della finestra e mi accecavano come un vampiro,poi capii dov’ero. Ero nella mia stanza, con i poster dei mie idoli, la scrivania, il computer, i vestiti sparsi ovunque come se ci avessi fatto sesso per tutta la notte!
    Mi alzai dal pavimento ancora rimbambita dal sonno.
    Ancora quel sogno, ancora una volta li ho sognati, ma cosa vorrà dire? È chiaro! Sto impazzendo !è ufficiale, i mie neuroni stanno andando completamente, forse mia madre ha ragione a dirmi:
    “mia figlia è scema!non era così una volta”
    Che gentile e che simpatica mia madre. Viva la sincerità!
    Quel sogno stava diventando sempre più reale,sembrava così vero:
    il palco, le fans, la Ilaria che suonava con me anzi suonavamo con i Tokio Hotel e Bill che ha tentato di:
    -Che sogno!!!!!!!!!!!! Che sogno ragazzi!!!! Che bello hahahahahahahah!!!!!-
    mi rotolai sul letto come un cane felice che poi era passato ad una bimba disperata:
    - Perché, perché era un sogno? È perché quella cazzo di radiosveglia mia ha svegliata sul più bello, sempre così!!! ma porca puttana troia!!!!!
    Saltavo sul letto come una scimmia scatenata e guardai il poster dei Tokio Hotel e il mio sguardo cadde su quello di Bill, mi avvicinai e lo guardai:
    -Mi manderai fuori di testa prima o poi! Anzi lo hai già fatto, stronzetto che non sei altro!-
    Lo fissai in quei occhi color nocciola, un colore così semplice e naturale, ma così profondi che sarei rimasta ore ore intere ad osservarlo come fa un artista che osserva il suo modello, e lo osserva per scoprire ogni suo dettaglio e particolare, ogni piccola cosa anche la più semplice, e scavare nella profondità della sua anima. E questa è la più grande opera mai creata. Ora so come si sente Leonardo Da Vinci con la sua Gioconda che a portata con se fino alla fine. Io mi sento come lui.
    -Perché sei sempre nei mie sogni ?- perfetto, ora comincio a parlare con il poster! E ora mi arriverà anche una sua risposta. Neanche detto,ad un certo punto mi arrivo un cuscino in piena faccia, che mi scaraventò per terra sarà questa la risposta ? una risposta diretta:
    - ma che diamine è stato?- dissi arrabbiata, con la faccia segnata dal cuscino.
    -Il fantasma dell’opera! io!!!! razza di idiota che mi hai svegliato!- disseIlaria.
    Ilaria è la mia coinquilina di casa ma anche la mia amica dalla prima liceo artistico e ne abbiamo combinate insieme anzi tutt’ora ne combiniamo, è la mia socia anzi è come se fosse la mia “gemella”. Io e lei ci capiamo al volo, siamo una squadra, insieme siamo invincibili, abbiamo bisogno dell’uno e dell’altro, non so come avrei fatto se non ci fossimo conosciute sotto a quella pianta di melograno.
    – Ma sei impazzita a tirami il cuscino in faccia! Potevi soffocarmi!-
    -Ringraziami che non era un vaso! Comunque , mi spieghi perché cazzo ti sei messa ad urlare a quest’ora? Vuoi che i vicini ci sbattano fuori a calci in culo? E dopo faremo le punk!-
    - Figata !!!! Libereeeeeeeeeeeeee!!!!Yeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!-
    - Ma sei scema!!!! Che sei ancora sotto l’effetto dell’alcool di ieri sera?- disse dandomi una pacca in testa.
    – Basta di picchiarmi di prima mattina!!!! Ma aspetta che giorno è?- dissi grattandomi la testa alla Stanlio & Olio.
    – E che ne so io, lunedì ?- disse lei tutta tranquilla.
    – Lunedì ….- lo diciamo in perfetta sincronia, ad un cero punto ci guardiamo in faccia e contemporaneamente ci giriamo verso la sveglia che punta l’ora delle 9:00 di mattina e …..
    – Cazzo!!!!! Siamo in ritardo !!!!! Corri, veloce, vestiti!!!!! Se perdiamo anche questo lavoro, siamo fottute !- lo diciamo in coro. La casa era una campo minato di vestiti sparsi ovunque. Ci vestiamo in fretta e in furia, una lavata in flash e via di corsa a prendere la macchina cabrio.
    - Dai cazzo! Muovi quel culo!!!
    - Aspettami!
    Dalla fretta non aspettai la Ila, misi in moto la macchina e lei povera ha dovuto tuffarsi nella macchina:
    -Pappona frenaaaaa, aspettaaaaaaaa! Ho le gambe e il culo per aria,! Aiutoo!”
    -oh cazzo!- dissi frenando di colpo.
    - Ahio!-
    -Scusa bambola!- premetti sull’acceleratore e usci dal parcheggio con sgommata da cinema,e quelli dietro di me mi urlavano e gli risposi con fuck.
    - Beh dopo di questa…ci vuole un po’ di sana musica GREEN DAY AMERICA IDIOT!-
    così si fa bambola!!!!!!
    Dopo un po’ troviamo un po’ di traffico.
    -Non c’è la faremo mai ad arrivare in tempo è impossibile!-
    - Niente è impossibile! Fidate-!
    -Quando dici cosi è da preoccuparsi!-
    - Allacciati bene la cintura perché qui si danzerà un po’!-
    Lei mi guardò un po’ perplessa e:
    -in che senso? Nooo Fede no, rischiamo…. non siamo come….-
    - Thelma & Luise? Bhè forse…basta metterlo in pratica…poi sarà fatta!-
    -Appunto…non siamo in un film cazzo….ma-
    io:dai -Cazzo Ila non fare la cagasotto! E ora lasciami concetrare……bene reggiti!-
    - Fedeeeeeeeeeeeeeee noooooooooo!!!!!!-
    Troppo tardi ormai, ho messo la 4 marcia e via a superare i camion e tutte quelle macchine da checche! E con AMERICA IDIOT e i classon che ci suonavano dietro ci stavano alla grande ! alla fine arriviamo a destonazione.
    - Siamo arrivatiiiiiiiiiiiii! Tutto ok Ila?-
    -…………………..-
    non mi rispose ma era la faccia pallida a parlare, pallida e sconvolta al suo posto.C’erano solo due spiegazioni: o si è cacata adosso o sta per vomitare.
    -Ila? Stai bene? Di qualcosa, qualunque cosa!-
    -Tu….-
    -E’ già qualcosa ! io cosa?-
    - Tu sei pericolosa…..la prossima volta guido io! Ci ha fatto quasi amazzare!CANAGLLIAA!- mi prese per la gola ma riuscii a liberarmi.
    -e no tu sta volta non mi uccidi. Stamattina il cuscino poi la pacca in testa e adesso lo strozzamento…ma porca vacca! Bhè non siamo vive?! Se era per mano di qualcun altro tu eri morta e col cazzo ci arrivavi al lavoro. Mentre con me sei viva e siamo anche arrivate!! –
    - Si ma muoviamoci!!!!-
    -Con calmaaaaaa….- dissi con molta tranquillità.
    - MUOVITIII O TI STRAPPO I POSTER DI BILL!-
    - Noooooooooooo..arrivo arrivoooooooono i poster no…tutto ma no i poster….no il povero Bill…lui non centra…prendi me!!!! –
    - è solo un poster! E poi ne hai altri in più hai suoi video….e ti fai le seghe mentali come se tu non facessi sesso dalla mattina e alla sera…depravata! Sei peggio di Tom!
    -E allora? Parla la santa Ila, quella che di nascosto si guarda i video su youtube su Tom….non vado nei dettagli!-
    -dettagli! e poi non mai detto che non è bello….anzi…..me lo trom…ok…e poi anche tu lo fai!-
    - e allora perché cazzo mi rompi il cazzo?-
    - L’hai detto due volte-
    - Si…lo so….uno è di Bill e l’altro e di Tom !hahahah-
    - Oddio ma che amica ho?-
    - La migliore!!!!yeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!-
    - Modesta la ragazza.-

    Eravamo davanti ad un edificio nuovo e moderno, sembrava uno di quei palazzi di New York per l’altezza. Per chi voleva curiosare, o chi voleva paparazzare dove mettere via l’incasso del gossip perchè quelli della sicurezza non perdonava; chissà cosa doveva nascondere di così importante?
    - Bene sei pronta?-
    - Come sempre bambola.- mostrammo alla sicurezza il foglio, sembrava di essere in mission impossibol. Io e lei ci siamo cacate sotto,perché guardava male il foglio come se fossimo delle criminale. In un istante abbiamo pensato che il foglio che ci avevano spedito fosse falsificato per via del timbro della dittà.
    Ci lascia passare senza dire niente, abbiamo ripreso a respirare…
    Ci avviamo verso l’entrata dell’edificio. Quando abbiamo varcato la porta eravamo spiazzate. Gli interni erano moderni e tecnologici all’ultima moda. Al centro della sala principale c’era un mega schermo appeso a dei fili di acciaio potevi vederlo davanti e dietro e girava a 360° gradi, ascensori che continuavano ad andare su e giù,scale mobili, c’era un grande trambusto di suoni di telefono e di computer,stampanti e fax che andavano, sembrava di essere in una metropoli. Non esisteva la musica ma solo quel rumore di macchine. In quel ambito le persone erano tutti uguali con la stessa divisa. Tutti seri,concentrati davanti al computer e a rispondere al telefono con l’auricolare,andavano avanti e indietro a portare il caffè, documenti ma qui sembravano degli umanoidi. Non se al di fuori di queste mura facciano qualcosa, ma penso che non hanno molto tempo per dedicarsi ad altro. Poi una voce che proveniva dallo mega schermo centrale, compare una donna, la classica donna provocante e lavoratrice anzi la”segretaria” non se mi avete capito cosa intendo tra virgolette.
    E una voce di una donna molto sexy risuona nell’edificio
    -Benvenuti al futuro,dove il lavoro vi dà la libertà!-
    Io e lei ci guardiamo:

    - Più che libertà direi vi fa diventare umanoidi, guarda questi come sono ? che tecnologie ragazzi!-
    -Chi è che ha trovato questo lavoro? – come per dire chi è il genio.
    -Non lo so… ma un uccellino molto familiare mi ha detto, guarda fede cercano del personale! E si guadagna bene, cercano ragazze con nuove ideee…-
    -…..ok non tutto è così perfetto!-
    - anche troppo direi!-
    - Bhe allora potevi rimanere nel cantiere visto che ti piacce fare la donna amazzone!
    -si era meglio,peccato che ci hanno buttato fuori-
    - colpa mia?! diciamo entrambe! Se gli è arrivato il cemento in testa al capocantiere donna amazzone, e perché tu non mi ascolti! quando ti dico di aspettare di premere il pulsante e aspettare no che lo premi! a momenti ci fossilizzi per colpa tua.-
    -Ma non è colpa mia se quel frocetto si mette in mezzo, in più avevi detto ok quello er a il segnale!io ci sento benissimo.-
    - ancora con quella storia…l’ok era la risposta al capo! Sei te che capisci male idiota.-
    -Almeno non ti sento lamentarti per i dolori.-
    -ok siamo pari! Ma speriamo di non diventare come loro. Ma dove siamo finite?-
    - Welcome Humanoid City direi….-

    Edited by ;tokiaholic - 28/11/2011, 19:20
     
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  2. Mary-Joe
     
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    ...... c'è nessuno?
    vuoto...dho!>.<.......
    va bè faccio un up!
    ma che tristezza XD
     
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  3. `moonlight.
     
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    mmm,non male per essere la prima ^^ brava fede,è avvincente e si sente l'adrenalina che vuoi trasmettere...sisi...
    vai bestiaaaaaaa **

     
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  4. Mary-Joe
     
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    T.T che bello la prima che mi commenta! fhhafaekdf me felice grazie **!!!
     
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  5. Princess Luna
     
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    Wowwww!!!!!! è molto bella!!!! complimentiiiii!!!! :-)
     
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  6. Mary-Joe
     
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    e ora la seconda ! yeah!!!!! festa!!!
     
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  7. Mary-Joe
     
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    ed ecco avoi il secondo capitolo. solo per le mie piccole fans ;)

    2 CAPITOLO- SOPRAVVIVENZA


    - Buongiorno-
    - Buongiorno desiderate?-
    quella ci guardava male come se noi avessimo sbagliato luogo e momento adatto.
    -Siamo qui per il bando che e stato lanciato.-
    la segretaria ci squadra con i suoi occhiali,avete presente quelle donne che non fanno sesso da una vita , io ho riassunto questa persona.
    - E voi siete?-
    - Ilaria Berto e Federica Pagnan.-
    - Il Signore ha altri impegni.-
    - Mi scusi dobbiamo parlare con il vostro direttore! Siamo qui perché c’era questa annunciazione! Cercavate del nuovo personale e abbiamo trovato traffico, abbiamo fatto tutto il possibile per arrivare giuste in tempo.-
    - E allora? Non mi interressa se avete trovato traffico o perché siete qui! Il signore è molto impegnato in più il bando è scaduto e siamo al completo.-
    - Cosaaaaa ?? Abbiamo lavorato tantissimo a questo bando non può essere!-
    -Infatti ! ma quante persone hanno partecipato? E poi non è da molto che c’è questa proposta di lavoro!- disse Ilaria.
    Io ero furiosa, lei era stupita e anche forse di più. Dopo tutta la fatica che abbiamo fatto ora questa batona ci dice che siamo in ritardo e che non era possibile!!!? È no cazzo!
    - La prego e non voglio essere ripetitiva! Ora lei chiama il suo capo e gli dica che noi siamo qui per questo bando! Le assicuro che non le ruberemmo del tempo prezioso!-
    - Vedo cosa posso fare.- digitò i numeri sul telefono e :
    - signore scusi del disturbo ma ci sono due ragazze che sono qui per il concorso. Lo so Signore!. Si…..le faccio accomodare?ok- mise giù il telefono ci guardò:
    - siete fortunate. Vi aspetta prego. Non più di mezz’ora.-
    - Grazie !-

    Entriamo nell’ufficio del capo.
    –Buon giorno signorine, accomodatevi.-
    -Scusi se l’abbiamo disturbata ma vede…..-
    -Non voglio sentire giustificazioni. Solo per questa volta.-
    Ci sediamo.
    Questo era il nostro futuro capo, sempre se ci assumeva nella sua ditta. Aveva all’incirca sui 40 anni,si vedeva che per anni ha fatto il direttore di questa azienda. Severo, altezzoso,sguardo fiero, occhi vigili come un acquila, se vi dico che assomiglia a Hitler vuoi mi credereste?
    Ebbene ragazzi era proprio Hitler, dei nostri giorni, intanto stava guardando le nostre schede, dove abbiamo studiato e cosa abbiamo fatto fino ad oggi.
    Alza lo sguardo verso di noi e ci osserva e poi riguarda il foglio, e ci riguarda e si alza andando avanti e indietro, visto che il suo ufficio era bello grande e moderno come del resto del palazzo.
    -Ho visto le vostre schede e anche i vostri proggetti che avete spedito e devo dire che non siete male...-
    Io e lei eravamo già pronte con due bottiglie di spumante per festeggiare.
    -Anche se siamo già al completo!-
    Addio spumante, l' arpia segretaria aveva ragione.
    -Ma come?- disse Ilaria
    - Semplice, sono venute altre persone prima di voi, anche se il bando e uscito da poco. La nostra ditta è molto conosciuta.-
    La cosa positiva non eravamo state rifiutate anzi siamo state sfigate già dal primo giorno, meglio di così non si poteva.
    -Ma c’è un posto come assistente.-
    -Davvero?- rispondemmo entrambe e illuminate. Allora se dio esiste allora io ci credo.
    - Ma è sola per una persona, soltanto una di voi due! Ma ho già scelto vedendo i vostri documenti. Ilaria Berto giusto? Lavorerai per me, se lo vorrai!-
    Lei era felicissima ma allo stesso tempo era triste per me.
    -Non voglio lavorare senza la mia collega-
    - Ma la sua collega, non ha questi buon risultati da quello che vedo! Liceo artistico Accademia delle Belle Arti con voti non così eccellenti. E i suoi progetti non sono adeguati.-
    - Ma aveva detto che non erano male!- dissi cercando di mantenere la calma anche se nella mia mente continuavo a ucciderlo!
    -Mi sono riferita alla sua collega. I suoi progetti sono troppo infantili e impulsivi e non hanno un senso logico, nonostante le scuole che hai fatto mi domando come hanno potuto darti un titolo.-
    - L’arte e non è come lo rappresenti ma come lo fai. L’arte è una cosa che si esprime che viene dentro all’animo!- dissi
    - Non mi faccia la filosofia e teoria sull’arte! Se vuole diventare famosa e riconosciuta, dovrebbe scendere dalle nuovole. Non sei all’altezza, sei superficiale e poco credibile.-
    Mi sentivo ferita e umiliata…ne ho sentite di peggio ma questa era ancora di più. Ilaria mi guardava cercando di trasmettere il suo dispiacere.
    - Almeno lei signorina Berto lei ha fatto il Ca’ Foscari con ottimi risultati e vedo che ha fatto anche tecnologie al computer e anche giornalista.I suoi progetti sono favolosi e di questo che ci serve! Novità tecnologica! No cose antiche e e abbandonate! Lei ha capito il futuro sa come trasformare un immagine in un messaggio, congratulazione lei ha i requisiti giusti! -
    -Ma io…- comincio a parlare la mia amica
    -Ila accetta questo lavoro è la tua opportunità! Non preoccuparti per me! Te lo meriti!- dissi
    -Ma Fede ! io non voglio lavorare senza di te, è grazie a te che siamo arrivate fino a qui! Non è giusto! Sei la mia socia la mia pappona! come farai?Come farò senza di te?-
    -Come sempre! Te la caverai e non fare la lagna! Devi avere le palle!non dire cazzate sei stata sempre tu la più brava! Io me la caverò come ho sempre fatto non ti preoccupare!
    -Appena uscirà un nuovo posto io ti chiamerò e farò cambiare idea!-
    -Non serve, e poi non mi sento a mio agio. Il lavoro te lo sei guadagnato e lo hai trovato tu!sono contenta per te!-
    - Bene avete deciso! Benvenuta Signorina Berto.-
    - Grazie! Ma quando si comincia!-
    -Da oggi!-
    Ilaria mi ha accompagno fuori e continuava a dirmi quanto le dispiaceva. Se lo ripete ancora io la strangolo!
    -Mi dispiace Fede-
    -Dillo un’altra volta e ti strangolo!-
    -Ok! Ci si vede dopo.-
    - E al ritorno come farai?
    - Non ti preoccupare!-
    -Ok come vuoi! A dopo baby, non tradirmi!-
    -Ooohh che sesso!-
    Si il nostro rapporto può sembrare amoroso e anche strano ma siamo così legate che sembriamo una coppia. È la mia bambola guai chi la tocca!
    - Dai scema va a lavorare corriiiiiiiiii!!!-
    Cosi tornò dentro in quel edificio dove quei dipendenti lavorano come macchine, speriamo che almeno lei non lo diventi.
    Andai verso la mia macchina.
    Silenzio odio questo nome e odio il fatto che sia Silenzio! Ma a volte serve per far scorrere quei fiumi di pensieri.
    Di nuovo. Un'altra volta sono stata scarta. Sono stata scartata! Perché nessuno vuole capire di quello che voglio dire. Sono stanca di prendere ordini e non pensare e agire di testa mia! Così si fa il futuro, tutti i grandi artisti si sono ribellati alle regole, ma erano altri tempi, ormai l’arte ha perso un po’ il suo significato. Vuota completamente vuota. Ogni volta che cerco di raggiungere quella cima continuo sempre a scivolare sempre più in basso. Perché? Li ha guardati come se fossero degli stracci. Per me sono come dei mie figli. Quando crei un qualcosa non è un oggetto un quadro con una tela di tessuto vecchio, no tu dai vita e come su tu interpretassi il ruolo di Dio. Si a volte mi sentivo così. Nonostante questo non sono serviti a niente. Tante cose sono cambiate, tante cose sono successe, tante cose ho dovuto affrontare,tanti sacrifici ho fatto, tante e tante altre cose arriveranno, ma ora non c’è tempo!
    Girai la chiave, misi in moto e ingranai la marcia e via. Destinazione? Non lo so… ma una cosa sono certa, devo cercare di sopravvivere o altrimenti non sopravviverò in questa giungla di città. Devo fare in fretta! Qui non hai tempo di pensare al presente ma al futuro.

    Edited by Mary-Joe - 23/8/2011, 00:08
     
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  8. Princess Luna
     
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    Bellissimaaa!!! :)
     
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  9. Mary-Joe
     
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    grazie mille **
     
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  10. DarkDelwyn
     
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    Bella, bella, bella!! Scrivi in un modo un po' impulsivo, ma riesci a coinvolgere il lettore.
    Hai un modo di narrare molto divertente, che cattura, con tante parti descrittive che però non risultano noiose, proprio per questo tuo umorismo... Questa è una qualità che non tutti gli scrittori (anche professionisti) hanno; solo fai attenzione agli errori!!! Aspetto con impazienza la terza parte!!! Bacioni Noe
     
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  11. Mary-Joe
     
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    oooh che bello vederti qui ** benvenuta!
    ok cercherò di stare un po' più attenta. vedi sono impulsiva nello scritto e nel modo di disegnare.XD
    ci metto troppa energia ! ok domani spero di postare il 3 ;)
     
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  12. Mary-Joe
     
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    ed ecco a voi il terzo capitolo.


    3 CAPITOLO – RUNNING UP THATH HILL

    Vi ricordate che dovevo cercare di sopravvivere ? Ebbene si, sono dietro ad un bancone di una birreria e non so quanti giri sono arrivata. E avevo promesso di smettere di bere. Era difficile resistere alla chiamata, La bevande degli Dei.
    Mi sento uno straccio!Una di quelle persone che sono dipendenti dalla bottiglia quando le cose vanno storte.
    Tutti i fine settimana la solita storia. Bevo un drink per sfogarmi, per lasciarmi andare dalle braccia di questa divinità di nome Dioniso.
    -Brutta giornata Amazzone?- disse Steve, il proprietario di questo locale.
    Steve era molto buffo con la faccia simpatica, capelli lunghi castani, alto e anche un bel uomo nonostante i sui 35 anni. Aveva dei tatuaggio di un drago e una frase di una canzone molto importante per lui, aveva piercing sulle orecchie e sul naso.Era molto semplice come persona e tutt’oggi era un rockettaro. Tutti lo conoscevano nel paese e tutti erano amici suoi, ogni volta che faceva un viaggio lui tornava e raccontava le sue avventure era un po’come Ulisse.
    Nel suo passato aveva girato con grandi band, faceva il tecnico del sound e aveva un sua band che nel tempo libero suonava. si chiamavano El Quento della Chica y Tequila e facevano rock-latina. Per tanti aveva seguito la musica come se fosse la sua dea.
    Ora si trovava a gestire un locale, ROCK BAR.
    Perché aveva mollato quel mondo? Lui mi disse che il mondo della musica era cambiato, non era più puro come una volta, il mondo commerciale l’aveva violato, e i musicisti che entravano cambiavano in peggio, non gli interessavano più la musica ma solo i soldi e la fama e la maggior parte entravano i figli di papà. In più l’avevano licenziato ma aveva già deciso di lasciare quel mondo.
    -Già!!! non mi hanno presa al lavoro. Neanche questa volta.-
    - E perché non ti hanno presa sta volta? E la tua amica?-
    -Perché non ho competenze e i recquisiti giusti. Praticamente i mie documenti e i progetti che ho fatto non valgono un cazzo!Non valgo niente!Non sono niente! Tutta fatica per niente! Per quanto dovrò continuare cazzo!!!-mi buttai giù disperata. Steve mi guardò preoccuppato e sbuffando un po'. Sa cosa significa essere rifiutati.
    - Tutt’oggi sento ancora quelle parole. Tu non avrai un futuro, non vali niente e non sarai niente, ignorante come sei chi cazzo ti assume? Io ho seguito i mie sogni e ci credevo e guarda il risultato? Una pedata nel culo! Nessuno mi crede nelle mie capacità!mi hanno solo illusso!!! Sempre così!!!ma perché non mi hanno impedito ?- mi sfogavo, lasciavo che che le parole uscissero come un fiume in piena, avevo tanta rabbia dentro di me, mi sentivo una nullità!
    - Perché sei una testarda! Come la mia ex moglie! I sagittari sono testardi mamma mia e quando vanno in crisi è la fine del mondo!- disse Steve.
    - Ed è un difetto ! guarda dove mi ha portato? A niente!io non mi sono fissata solo su quello, faccio anche altre cose, ma non ho mai concluso niente! Sono disperata, non ho più carte da giocare.. cazzo!Il Grande Demone Celeste c’è l’ha con me! Sono fregata! Bevo per dimenticare.- e mandai giù tutto d’un fiato la birra.
    - Un'altra per favore.- dissi porgendo il bicchiere a Steve
    Sono mesi che cerco lavoro ma niente. Non venivo presa, non mi pagavano, mi licenziavano . Avrò provato tutti i tipi di lavoro. Ho lavorato nel cantiere, operaia, cassiera, cameriera, banchiera, pulizia dei condomini, tutto.
    Non avevo più carte da giocare. Dovevo inventarmi l’acqua calda!
    - E chi cazzo sarebbe questo Grande Demone Celeste?- disse facendo con le due dita il segno delle virgolette.
    - Nessuno. E’ un modo per dire che sono sfigata.- dissi
    - Ascoltami e respira lentamente. Per prima cosa basta, hai anche bevuto troppo e poi tu guidi quindi resti qui finché non ti passa la sbronza. Va bene?-
    - Che ?? Adesso mi tieni un corso su come devo respirare? E poi non sono ubriaca e so reggere l’alcool !- le ultime parole famose e cado dallo sgabello.
    - Non lo reggi! Sei come me che dopo due giri parti.- disse Steve
    - Intanto non sono caduta e mi sono tenuta sul bancone.- dissi
    - Ma hai perso l’equilibrio.-
    - Dettagli…-
    Poi Steve riprese la parola
    - Secondo, non è vero che non vali niente! Non sei un ignorante!e neanche una stupida! Sei una ragazza di mille doti! È vero non sai fare uno più uno testimone io quando ti insegnavo chitarra, non saprai tutto perché è impossibile sapere tutto non basta neanche una vita intera per imparare. ma con il tempo imparerai. Tu hai un bellissimo dono e sai quale?- disse Steve guardandomi in faccia.
    -Quale ?-
    -. Riesci a cogliere l’anima, sai guardare le persone, sai qual’è la cosa giusta e hai un modo di vedere il mondo positivo, a parte oggi!-
    Risi
    - Sei una ragazza che non si arrende mai e sei arrivata fino a qui, sei molto forte e molte al tuo posto finirebbero come quello li che bevono e basta.-
    Disse indicando un vecchio che se ne stava lì a lamentarsi e a bere.
    - E io cosa sto facendo secondo te?- dissi
    - Bhe non sei sempre qui! Tu esci e affronti la vita con testa alta!- disse
    - E poi sai anche comporre testi di canzone e sei brava a disegnare. E poi non sei come una di quelle stronze che se la tirano e che sono superficiali e che si credono chi sa chi, tu invece sei semplice e quando vuoi tiri fuori il tuo fascino. Dammi retta quello li è superficiale e non ha capito un cazzo! ed un bene che non ti ha presa, tu sei uno spirito libero, non ti fai domare da nessuno, sei un amazzone testarda!-
    È incredibile come questo uomo riesca a trovare le cose positive . Per lui ogni cosa del mondo è unico e originale.
    - Perché mi ha dato questo nome?- dissi, era da un bel po’ di tempo che mi chiamava così e volevo capire il significato.
    -Semplice. Non facevi equitazione?–
    -Se fossi un’amazzone non sarei in questo stato!-
    - Tutti cadiamo e poi ci rialziamo.-
    -A me sembra un eternità.- dissi
    - E solo un periodo e poi passerà vedrai.- mi disse facendo l’occhiolino.
    -Già chissà quando…- Steve mi guardò e poi mi disse
    -Che ne dici se suoni qualcosa per noi ?-
    - Chi io? No no non se ne parla!-
    - Suona ! – in un millesimo secondo aveva la chitarra in mano e me la porse guardandomi come un soldato.
    - Non suono da un sacco, sono arrugginita e di sicuro …-
    - L’amazzone suonerà qualcosa per noi! Che ne dite gente?- disse rivolgendosi alle persone. Loro risposero con un coro di entusiasmo.
    - Vai amazzone sei tutte noi!-
    Perfetto per completare la mia sfiga che così mi porto a casa i pomodori e lattughe, sperando che non siano marce.
    -Promemoria. Strangolare Steve - dissi
    -Hahahahahah dai su mi ringrazierai, so quello che sto facendo. Vai e non farti le seghe! Suonaaaaaaaaa dai cazzo, tira fuori l’amazzone!!!! Rock’n Roll!- disse Steve.
    Steve era un pazzo scatenato quando si trattava di musica.
    Presi la chitarra e andai verso il “palco” e mi sedetti su uno sgabello, i riflettori erano puntanti su di me.
    Da quanto non prendevo in mano quello strumento, troppo impegnata per cercare di sopravvivere e quelle volte che volevo confidarmi con lui mi portavano sempre via e io avevo abbandonato quel strumento magico.
    Mi vengono tanti ricordi … e comincia a strimpellare le prime corde, scivolavo nel manico di legno dove ci no quei tasti che ti creano quei suoni come se fossero l’alfabeto, si le prime parole che avevi pronunciato.
    Chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare. Mi ricordo come si suona, non ho dimenticato, scorre nelle mie vene. Non so cantare, come un muto cerca di comunicare con i gesti io lo sto facendo con le note.
    Quanti ricordi… ero una sognatrice ed ero sempre pronta per lottare, ero libera. Il mio sogno era quello di dimostrare alle persone di che pasta sono fatta. Nonostante le difficoltà io non mi arrendevo tutt’oggi lo sono, ma quando si cresce cominci a non credere nei sogni quando qualcuno te li porta via. È successo con l’equitazione, 6 anni, 6anni di fatica e sudore, di cadute e di ferite, mi sentivo appartenere a quel mondo per la prima volta facevo parte di qualcosa.
    Ma poi tutto crollo quando i mie si separavano e mia madre ha cercato in tutti i modi di farmi continuare con il mio sport ma mio padre tagliò i ponti, fu un crollo per me. Ero distrutta, non avevo più niente, di amici non ne avevo tanti perché la scuola per me era un incubo, il trasferimento e dovetti separarmi da mia madre per vivere con mio padre. Mi sentivo un burattino senza anima. E poi scappai.
    Nella mia testa mi venne in mente una canzone, una canzone di Kate Bush: Running up Thath Hill.
    Faceva più o meno così.

    www.youtube.com/watch?v=wp43OdtAAkM

    It doesn't hurt me.
    You want to feel, how it feels?
    You want to know, know that it doesn't hurt me?
    You want to hear about the deal I'm making.
    You, you and me.

    Ogni volta che sento una canzone io mi ricordo sempre il testo. Peccato che il canto non faceva per me, però centavo lo stesso.

    And if I only could,
    Make a deal with God,
    get him to swap our places,
    Be running up that road,
    Be running up that hill,
    Be running up that building.
    If I only could, oh...

    le persone cominciarono a cantare il ritornello, mi stavano dando una mano e io li accompagnavo.

    You don't want to hurt me,
    But see how deep the bullet lies.
    Unaware I'm tearing you asunder.
    there's a thunder in our hearts, baby.

    so much hate for the ones we love?
    Tell me, we both matter, don't we?
    You, you and me.
    you and me, won't be unhappy.

    And if I only could,
    make a deal with God,
    And get him to swap our places,
    Be running up that road,
    Be running up that hill,
    Be running up that building,
    if I only could, oh...


    "Come on, baby, c'mon c'mon darling,
    Let me steal this moment from you now.
    Come on, angel, c'mon, c'mon, darling,
    Let's exchange the experience"
    oh...
    And if I only could,
    make a deal with God,
    And get him to swap our places,
    Be running up that road,
    Be running up that hill,
    (with)No problems.

    And if I only could,
    make a deal with God,
    And I'd get him to swap our places,
    Be running up that road,
    Be running up that hill,
    No problems.

    non è un problema, riuscirò a superare quella collina, un giorno un giorno.

    If I only could, be running up that hill.
    If I only could, be running up that hill.
    If I only could, be running up that hill.
    If I only could, be running up that hill.
    If I only could, be running up that hill.
    If I only could, be running up that hill.
    If I only could, be running up that hill.



    Se non ci fosse stata la musica a salvarmi non sarei qui, e grazie a loro che mi hanno fatto ricordare di non arrendersi a niente e di credere nei sogni.
    Arte e musica li univo nei mie dipinti e quello sarà un altro punto di destinazione.
    Finii di suonare e anche i ricordi finirono come la pellicola di un film.
    La gente mi applaudivano e io tornai sul bancone.
    -La musica è un ottimo rimedio per queste cose. - mi disse Steve
    - E’ vero ora mi sento meglio.-
    - Quando hai suonato, hai raccontato la tua storia era molto bella !-
    -Grazie . Ora si è fatto tardi ! ci si vede.-
    -Figurati ! ci si vede. Grazie per lo spettacolo.- mi disse
    Andai verso l’uscita quando Steve mi chiamò.
    -Amazzone!-
    -Si?-dissi
    -Non avere paura di realizzare i sogni, se qualcuno non ti crede o te lo impedisce tu vai per la tua strada. La vita è fatta per rischiare non dimenticarlo! le doti c’è li hai devi solo tirarle fuori !-
    -Grazie del consiglio.-
    Usci dal locale, l’aria era fredda e la gente cercava di coprirsi il più che poteva, andai verso la mia auto e tornai casa con ancora addosso l’ adrenalina della musica.

    “e se solo potessi,
    farei un patto con Dio,
    e farei in modo che lui invertisse i nostri ruoli,
    risalendo per quella strada,
    rosalendo quella collina,
    senza problemi... “

    Note: non so se voi avete notato ma in questo capitolo racconto un po' la mia storia.è un capitolo triste ma che contiene speranza in un domani d un sogno.

    Edited by Mary-Joe - 23/8/2011, 12:37
     
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  13. DarkDelwyn
     
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    *.*
     
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  14. Mary-Joe
     
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    ho fatto partire la donna XD
     
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  15. Mary-Joe
     
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    -4 CAPITOLO - LO STESSO CIELO STELLATO

    Tornai a casa, era tutto buio a quanto pare la Ila non è tornata.
    Andai fuori in terrazza, era una splendida serata. Il cielo era stellato mi faceva ricordare un po’ il pubblico con tutte quelle macchinette fotografiche. Presi una sigaretta e la fumai, si avevo voglia di fumare e rilassarmi.
    Eneas aveva ragione: non bisogna arrendersi e a vere paura di realizzare i sogni, nel bene nel male riuscirò.
    -Pappona che ci fai la fuori?- mi domandò ilaria.
    Era arrivata. Mi aveva sempre chiamato così.
    Mi ricordo che quando la chiamai per la prima volta “bambola” e lei mi disse che che se ero la sua bambola allora io era la sua pappana.
    Storia buffa che mi fa sorridere.
    -E’ una bella serata, non trovi?-
    - Si.- rispose
    - Come è andata oggi?-
    -bene ma è pesante!-
    - e ti piace?-
    -Questo c’era o così o niente!-
    - Un classico! – dissi- io domani devo cercare un lavoro altrimenti si che andiamo a fare le punk a bestia!-
    - Domani sono sicura che andrà meglio.- mi disse appoggiando una mano sulla spalla.
    -Speriamo..-
    - Comunque a cosa stavi pensando?-
    - Al piripillo di Bill!-dissi con faccia seria e imitando bill nelle sue famose pose.
    - Ma sei seria?- mi domandò alzando il sopracciglio.
    -certo!- dissi sempre imitando Bill
    -Ma come fai a pensare una cosa del genere e lo pensa anche seriamente. Roba da non credere!-
    - Ma ti sembro seria! Dai cazzo ! – dissi con una espressione pazzoide, lei scoppiò a ridere e io la seguii e poi dissi- a parte gli scherzi, stavo pensando a quante cose sono cambiate.-
    -Il tempo vola.-
    -Si anche troppo, ma mi chiedo se dopo tutto questo tempo siamo ancora noi stesse.-
    - Si ma siamo cresciute Fede. Non siamo più quelle ragazzine che sognavano. Ormai dovresti saperlo.-
    -Si è fa schifo! C’è guarda quelle persone che sono riusciti a realizzare il loro sogno. Come hanno fatto? Se ci sono riusciti loro perché noi non possiamo riuscirci ?-
    - Perché sarà il destino, e questione di culo! E poi non solo ma anche perché ci vanno dimezzo anche questi.- facendo il gesto dei soldi.
    -Il destino lo facciamo noi. Siamo noi a creare il nostro futuro. Te lo dico io il perché? Perché loro credevano fino in fondo e hanno lottato fino alla fine. Guarda i Tokio Hotel!- dissi
    - Hanno avuto culo Fede! Lo hanno detto loro! E poi avevano il sostegno dei loro genitori e poi hanno preso il momento giusto. Ormai questo è il nostro mondo.-
    - Ma non è vero! Non è il nostro mondo, non fa parte di me ! ma non ti sembra che le nostre vite siano cosi programmate? Non era questo quello che volevamo. Noi abbiamo fatto tanta strada e fatica per fare quello che ci piaceva, ma qualcosa è andato storto.- dissi appoggiandomi sul muretto della terrazza sbuffando.
    - Le cose cambiano, e poi sai benissimo come funziona il mondo dovresti saperlo.e poi pensi che la fama o fare la rock star o l’artista sia cosi facile?- disse guardandomi tristemente
    -Non mi interessa la fama! io mi vedo come una persona che vuole dimostrare qualcosa, lo so che non è facile ma io voglio provare. e sai una cosa ho capito che questo mondo non funziona!!!!
    - Se continui cosi, non sopravverrai ! E’ impossibile! Quelle cose fallo per hobbie. E se non ci siamo riuscite e perché non eravamo all’altezza mettiti il cuore in pace. Quell’età di sogni è finita. cerca un lavoro comune che tutti fanno. -
    -Peccato che quei lavori non mi hanno accettato.-
    - Forse dovresti smettere di sognare. Si realista. Fai come ho fatto io. Non sei l’unica di aver avuti sogni. Anche io ne avevo come te! e ho dovuto rinunciare.-
    Si ritirò dentro, io rimasi fuori a pensare. Abbiamo persino discusso.
    Pensai, pensai quello che dice è vero il mondo è cambiato ma non mi arrendo, se vuole adattarsi che faccia pure, ma io preferisco morire per un sogno più tosto che fare l’umanoide.
    Guardai il cielo come se potessi leggere le sue scritte e i suoi misteri. Non si può leggere il futuro perché il futuro cambia sempre, non si può guardare il passato perché lo puoi vedere come ricordi, ma si vive nel presente. È questo quello che mi hai insegnato, vivi come se fosse l’ultimo.
    Mi ha sempre affascinato il cielo stellato, non sono né la prima né l’ultima che lo guarda, tutti quelli che hanno pensieri si mettono ad osservare il cielo come se fosse una mappa.
    Chissà se lui lo sta guardando.
    * * * *
    dall’altra parte del mondo..
    lascio che l’erba della canna si bruci lentamente e l’aspiro profondamente la faccio entrare nei mie polmoni e la sento circolare nelle mie vene. Non fa bene per la mia voce che ha avuto un operazione alle corde vocali per una ciste e anche per il lavoro che faccio, ma in questi casi serve, mi rilassa, dopo una giornata di interviste, servizi fotografici.
    È una bella serata chissà quante persone staranno guardando.
    -Hey Bill, ti va di venire dentro, fuori fa freddo!-
    Una ragazza bionda semi vestita mi aveva chiamato con voce sensuale. Christin e una groupie sia mia che di mio fratello Tom.
    I mass media mi hanno etichettato come il classico bravo ragazzo,romantico che aspetta il grande amore della sua vita. Forse lo ero in un tempo, ci credevo ma ho perso la speranza di innamorarmi. Ho fatto uno strappo alla regola e qualche sera mi lascio nelle braccia della lussuria. Tutt’oggi molte persone sono in dubbio sul mio orientamento sessuale e amo mettere le persone in dubbio sul il mio orientamento sessuale, si sono un bastardo. Donne e uomini pagherebbero una scopata con il sottoscritto. Fare la rockstar non è facile, ha i suoi vantaggi e suoi svantaggi. Questo è il prezzo da pagare. Sesso droga e rock’n roll.
    A differenza di me, Tom è duro non si lascia calpestare da queste cose, anzi lo diverte. A lui non gli sono mai piaciuti i giornalisti, e li risponde con aria di sfida, li provoca.
    Tom non è come me che crede nell’amore, lui crede che l’amore si trovi andando a letto con donne diverse, anche se le conosci da un’ora. Questa era la teoria e pratica.

    Mi voltai verso la ragazza e feci uscire il fumo.
    -Stai tranquilla piccola ,non sento freddo.- dissi sorridendo
    - Sicuro? Potresti prenderti un malanno così?- disse sfiorandomi il tessuto della mia camicia che era semi aperta.
    - Sono abituato a questo temperature, non mi ammalo così facilmente.-dissi prendendo la sua mano e scostandola,
    -Che c’è ? Non vuoi la mia compagnia?- disse lei delusa
    - Un’altra volta. Voglio stare da solo- lei se ne tornò dentro a consolarsi con mio fratello.
    Qualcun’altro al mio posto non avrebbe rifiutato quella bambola mozzafiato, non si sarebbe lamentato di questa vita da rock star. A 16 anni non mi lamentavo anzi lo consideravo una novità, una figata. Ma adesso è così stressante. Photoshop, interviste, i paparazzi che ti perseguitano, le skalter e le stronzate che girano sul mio conto e quello dei ragazzi.
    Non posso fare niente liberamente, non posso fare cazzate perché tutti lo verrebbero a saperlo e soprattutto David e gli altri produttori mi strangolerebbe il mio bellissimo collo.
    La cosa positiva e che sto facendo la cosa che mi piace. La musica è tutto per me. quando siamo sul palco dimentico tutto mi sento me stesso libero. Non possiamo mollare tutto per queste difficoltà . Abbiamo lottato per arrivare fino a qui e sapevamo cosa andavamo incontro.
    Dovevamo dire addio alla vita normale. Non mi pento per questo.
    Ne io ne mio fratello ci siamo mai considerati normali. Infatti siamo sempre stati considerati come alieni, eravamo sempre al centro dell’attenzione. Ma anche adesso lo siamo. Quanti ricordi, certo che insieme ai ragazzi ne abbiamo combinate. Come quella volta del party che c’erano delle ballerine nude che si strusciavano su di noi e noi avevamo 17 anni no che io ero contrariato anzi, il problema erano i paparazzi. Ne abbiamo combinate insieme potrei scrivere un libro su di noi. Tom e ne ha combinate con il fatto delle stalker ha avuto uno scontro e ha perso le staffe. in più ha accettato di fare pubblicità ma li si era messo d’accordo con David, di farsi fotografare con Chantelle solo perché una morta di fama, e lui non si è fatto scappare questa occasione, se l’ha anche portato a letto e non era nel contratto. Oppure la storia del viagra. Ho dovuto stare con lui nella sala perché Tom era in preda dal panico e quando il dottore gli ha detto che doveva fargli la puntura sul pisello lui non mi lasciò, era terrorizzato. Giuro che non ho dormito, mai più assisterò una cosa del genere. Non ho mai visto un pene cosi grosso in tutta la mia vita, non voglio neanche mettermi nei suoi panni, mi vedeva persino doppio!.Eppure nostra madre ci ha sempre detto di non accettare le caramelle dagli sconosciuti. Mio fratello è un idiota questa è stata la mia conferma. Oppure l’incidente che ha fatto Gustav che ha investito un tram, mi chiedo tutt’oggi come cavolo ha fatto? O quella volta del locale che ha ricevuto una caraffa di birra in testa, e si vedono ancora le cicatrici.
    Finii la mia sigaretta e la buttai via e diedi un ultimo sguardo al cielo, sperando che un paparazzo non mi abbia fotografato.
    Tornai dentro. Stiamo festeggiare per la fine dell’album, c’erano quelli dello staff, Nathali che parlava con Dunja, alcuni mie amici tra cui Andreas il nostro migliore amico di me e di Tom,le groupie, Georg e Gustav con le proprie ragazze. Andai verso la cucina per prendermi una birra e mi trovai Tom avvinghiato con Christin, io entrai come se niente fosse, andai a prendere della birra e chiusi lo sportello e loro si accorsero dalla mia presenza.
    -Hey Bill !!!! ci ha fatto prendere un colpo!- disse Tom che si rialassò e continuava a palpare Christin – ti unisci fratellino?-
    - Un’altra volta, sono stanco. continuate senza di me-dissi alzando il sopracciglio. Si qualche volta facevamo cose a tre.
    -Non sai cosa ti perdi !- disse mentre le baciava il collo, come se fosse un succulente frutto proibito.
    -Ahi Tom! Non mordermi!- disse lei
    -Leckaleckaleckaaaa!-
    -hahahahahahah scemo!- rise Christin.
    - Divertitevi!-dissi, ma tanto quei due non mi sentivo.
    Aprii la porta e mi trovai una mora anche lei semi nuda che correva verso Tom
    -Tu ! stronzo avevi detto che passavi la serata con me!-
    -Jane non rompere!- disse Christin
    - Tu stai zitta zoccola!- disse Jane
    - Senti chi parla!-
    -Ragazze dai non litigate per me! Sono tutto vostro!- disse Tom prendendo le due ragazze per i fianchi e le portava in camera da letto. Era strafatto di alcool.
    -A dirittura due ragazze! Fattiti una dose di viagra non si sa mai fratellino!-
    Tom con tutta sua risposta rispose con un gesto di “succhiamelo”, che depravato non cambierà mai.
    Ad un certo punto arrivò David.
    -Ragazzi ho grande novità per voi? Tom vestiti e anche voi donzelle!-
    Disse David stupito- ho capito la filosofia droga sesso e rock’n roll, ma un po’di contegno no? Non siamo nel ’68!-
    -ma David non eri tu quello che faceva i concerti nudo e te la facevi con la tua menager nella sala di registrazione!- disse Gustav .
    Lui aveva sempre la battuta pronta ma nelle interviste non parlava mai anzi diceva che rispondeva solo alle domandi intelligenti. Tutti scoppiarono a ridere e Georg aveva le lacrime agli occhi. Si lui era esagerato.
    -e che centra quello!- disse David fiero di se stesso, ma che nascondeva un po’ per l’imbarazzo.
    -Se si ricorda signor Jost che si era anche registrato! quello si che sarebbe stato un album che avrebbe sfondato nelle Hit pared !- disse Saki
    -Dettagli… comunque non sono qui per raccontare le mie avventure. Ma sono qui perché ho una notizia straordinaria.
    -ma che notizia sarebbe?- disse Georg che tornò serio.
    - Domani mattina lo scoprirete, venite in sala verso le 10 mezza! Ok? E non arrivate tardi capito!?- disse David.
    Che cosa aveva in mente di fare?
    La festa finii e tutti tornarono a casa. Tom se la spasso per tutta la notte con le groupie. Io sentivo tutto e non riuscivo ad addormentarmi. Io mi chiedo perché a me ?
    “ooooohhhh siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii Tooommmmm….mmmmhhhhh”
    “non ti fermare….”
    “aaahh….ooooddiooo….jaaaaaaaaaaaa aaaahhhh..”
    “ aaaah siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii cosìììììììììììììììììììììììì…..To-Tommmmm…”
    “aaaaaaaaaaaaaaahhhhh jaaaaaaaaaa ooooooooohhh”
    “ oddiooooooooo…siiiiii così piccola…bimba vieni quaaaaaaa aaahhhh!cosi non fermarti….più veloce! Quanto mi piace sentirti urlare!”
    Per quanto dovevano andar avanti con questa parodia?! Cristo possibile che quei deficienti non mi sento eppure ho urlato, cazzo sembro una zitella così!
    A causa dei loro casini che facevano andai fuori e presi un'altra sigaretta e l’accesi. Almeno qui non si sentono le loro discussioni .
    Guardare il cielo è proprio spettacolare mi chiedo se qualcuno lo sta guardando e chissà quali forme di vita esistono su quelle stelle e intanto mi sto perdendo in quel oceano di stelle lasciandomi cullare tra le sue braccia.

    Edited by Mary-Joe - 15/3/2011, 19:22
     
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