Lettera ad un amico

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  1. mella
     
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    Titolo: Lettera ad un amico
    Autore: mella
    Genere: Malinconico
    Rating: G
    Avvisi:Angst
    Pairing: Bill/Gabry
    Riassunto: Gabry, non voglio che la tua partenza ti faccia sentire in colpa per ciò che mi è accaduto.
    Ed è per questo motivo che non ti invierò mai questa lettera, ma la conserverò per sempre qui con me.


    DISCLAIMER: Tutti i personaggi realmente esistenti non sono di mia proprietà. Questa storia viene qui pubblicata senza fini di lucro.

    Licenza Creative Commons
    This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 2.5 Italia License.

    Lettera ad un amico

    Ecco un altro noioso giorno di scuola.
    La mia classe può essere così irritante a volte.
    Non fanno altro che parlare e parlare e ancora parlare.
    Non credevo di poterlo pensare un giorno ma non vedevo l'ora che arrivasse la prof.
    Non che mi entusiasmasse molto fare il compito di italiano, ma avrei fatto di tutto pur di non sentire più queste ochette urlanti.

    Pochi minuti dopo arrivò la prof, finalmente.

    <bene ragazzi, prendete carta e penna e cominciate a scrivere la traccia del tema> Disse sorridendo.

    "Wow un tema, beh almeno è una cosa che so fare” Pensai.

    <dunque il titolo è "Lettera ad un amico" è semplice, dovete scrivere una lettera ad un vostro o vostra amica scrivendole di aver dovuto affrontare una brutta malattia. Bene, avete due ore. Buon lavoro ragazze!>

    "Uhm e adesso che mi invento?”
    Impugnai la penna e cominciai a scrivere:

    <i>Cara Gabry, scusa per la lunga attesa, ti avevo promesso di contattarti spesso ma ho dovuto affrontare un grosso problema.
    Ho passato due mesi spaventosi, quasi rischiavo di morire e tutto questo per colpa della tua partenza.

    Il 21 agosto 2006 te ne sei andata via, lasciando me, i nostri ricordi e i momenti passati insieme in questo orribile paese.
    Pioveva quando te ne andasti. Ricordo come rimasi a fissare la tua auto andare via mentre mi bagnavo sotto la pioggia.
    Da quel giorno non è stato più lo stesso.
    Tu non eri solo la mia migliore amica, eri diventata una parte di me, una parte che mi avevano strappato con violenza e brutalità.
    Non avevo più nessuno;
    nessuno con cui poter parlare;
    nessuno con cui potermi sfogare o semplicemente chiacchierare e scherzare.
    E’ iniziato da li, da quello stato di solitudine che ho cominciato a ingozzarmi di cibo solo per colmare la sensazione di vuoto che sentivo di aver dentro;
    è da li che ho sentito il bisogno impulsivo e irrefrenabile di assumere enormi quantità di cibo, correlati dalla spiacevole sensazione di non essere capace di controllarmi.
    Mangiavo per dimenticare, per non sentirmi solo: il cibo aveva preso il tuo posto.
    Avevo perso il controllo di me stesso, non riuscivo più a gestire i miei comportamenti: sentivo solo il bisogno di mangiare finché un giorno il mio cuore, ormai stanco, cedette per un attimo.
    Una sera, durante la cena, sentii un dolore al petto che s’irradiò fino al collo e alle spalle.
    Mentre il dolore si estendeva a tutto il corpo caddi a terra e portai le gambe al petto, sperando che, così facendo il dolore si alleviasse, ma non fu così, perché il dolore aumentò.
    In quel momento non riuscì a vedere più niente.
    Sentivo solo le urla terrorizzate dei miei genitori: mi scuotevano e mi chiedevano cosa avessi, ma non riuscivo a parlare, anzi, non volevo parlare e neanche muovermi, avevo paura che facendolo il dolore aumentasse ancora di più.
    Da quel momento in poi non capì più niente.
    Mi risvegliai, non so dopo quanto tempo, in una stanza d’ospedale, circondato da flebo e macchinari da cui proveniva un lieve rumore.
    Si era trattato di un infarto;
    un infarto curato in tempo.
    Ai medici raccontai della mia malattia e proprio per quel motivo mi fecero restare per molto altro tempo in ospedale, per ristabilirmi completamente.

    Adesso sono a casa, ieri sono uscito dall’ospedale.
    I medici hanno detto che sono guarito.
    Gabry, non voglio che la tua partenza ti faccia sentire in colpa per ciò che mi è accaduto.
    Ed è per questo motivo che non ti invierò mai questa lettera, ma la conserverò per sempre qui con me.

    FINE
     
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  2. sere96**
     
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    O.O wow... sono senza parole...
     
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  3. mella
     
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    Beh spero comunque ti sia piaciuta xD
     
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  4. francydance
     
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    "Ed è per questo motivo che non ti invierò mai questa lettera, ma la conserverò per sempre qui con me."

    (:
     
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3 replies since 26/2/2011, 16:43   439 views
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