Seeing you

Twincest not related, AU, Language, Adult Content, Slash, Hurt/Comfort, A bit of Angst

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  1. **simplythebest**
     
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    Titolo: Seeing you – In fondo agli occhi
    Autore: **simplythebest**
    Rating: R
    Avvisi: AU, Twincest not Related, Adult Content, A bit of Angst, Hurt/Comfort, Slash, Language (not a lot)
    Genere: Introspettivo, Generale, Romantico
    Riassunto: Non ve ne rendete conto, ma non c’è bisogno di stringere qualcosa per poterla toccare.

    VIDEO TRAILER:









    Pesci, non siamo altro che pesci. Branchie che si gonfiano e si chiudono. Poi viene un gabbiano che dall’alto ci prende e mentre ci smembra ci fa volare. Forse questo è l’amore.
    -M. Mazzantini-

    A un passo dal possibile, a un passo da te. Paura di decidere, paura di me.
    Di tutto quello che non so, di tutto quello che non ho.
    Eppure sentire, nei fiori tra l’asfalto, nei cieli di cobalto c’è...
    Eppure sentire, nei sogni in fondo a un pianto, nei giorni di silenzio c’è...
    Un senso... di te.
    -Elisa-



    Capitolo 1

    Un figo sprecato



    Che schifo, la sua birra era calda come piscio. Un deterrente più che efficace per la sua idea di sbronzarsi squallidamente alle cinque di pomeriggio come un vecchio disoccupato ubriacone.
    Mandò mentalmente a fanculo Davide, cercando di perforargli il cranio con uno sguardo torvo, ma quello era troppo occupato a cercare di vincere una preziosissima panetta di fumo in una partita a poker, per notarlo.

    Guarda che fai anziché pensare a ricomprare il frigo coglione. Dai da bere ai tuoi amici birre calde e mangi McDonald da una settimana. Vuoi proprio che il tuo fegato schiatti?

    Ma Davide era bravo a lamentarsi solo quando si trattava di casa altrui, la sua per esempio, quella topaia.
    Bill si accese una sigaretta emulando gli amici, e ne trasse una lunga boccata ristoratrice. Fece saettare lo sguardo in giro e si fermò ad osservare la frenesia di Michela, che pigiava con accanimento i tasti del joystick, smadonnando per vincere la manche decisiva a Need for speed.
    Michela era una ragazza carina, un po’ in carne, con i capelli rosso fuoco e una frangetta scalata. Era simpatica, anche se un po’ sulle nuvole, e si era piazzata nella loro compagnia da due o tre mesi ormai. Cosa ci trovasse in quel gruppo di cannaioli falliti, lo sapeva solo lei.
    Unica ragazza, unica preda. Ma Michela non l’aveva ancora data a nessuno e non sembrava intenzionata a farlo.
    Bill sospettava che fosse lesbica.

    Li so riconoscere i gay che credi? Sono il primo qui dentro a non farmi problemi ad esserlo.

    Con lei giocava Giò, un palestrato biondo dalla mascella americana, con la testa vuota come una palla da bowling. Bill aveva appurato tristemente che la sua massima aspirazione fosse fare un provino per il Grande Fratello, e vista la sua ignoranza sconfinata l’avrebbe pure vinto secondo lui.
    Carino, ma niente di che.
    Al tavolo, corteggiati da una caligine di fumo, c’erano Davide, Marchino, Fil e Giangi: i tossici.
    Li guardò sudare freddo per le sorti di quella panetta di fumo, che si contendevano come se fosse un lingotto d’oro. Fumavano ancora erba quei cretini, a differenza sua, che aveva smesso da un paio d’anni, stufo di spendersi tre quarti dei soldi per comprarla. Ora un solo tiro di quella roba l’avrebbe messo k o.
    Era un pomeriggio scazzo come tanti altri, e in quell’ultimo periodo nessuno proponeva più uscite, nemmeno per prendere una boccata d’aria. Avevano lo stesso spirito d’iniziativa di un gruppo di novantenni.
    Bill continuò a fissare ostinato Davide, sperando che si voltasse per il principio della forza d’attrazione, ma non accadde.
    Lui e Davide, il moretto tutto pepe, avevano un rapporto speciale da due anni a quella parte. Da quando Davide l’aveva provato sostanzialmente, e da allora aveva sviluppato una strana dipendenza da lui.
    Erano buoni amici, si volevano bene, anche se sempre più spesso i loro discorsi restavano circoscritti al loro rapporto, e la gran parte delle volte, se erano soli, finivano a farlo.
    Davide non era gay, forse bisessuale, forse solo curioso e confuso.
    Fatto sta che, al contrario di Bill che era uscito allo scoperto da un pezzo, non voleva per nessuna ragione che gli altri sapessero delle sue strane tendenze e di quello che facevano.
    Era il loro segreto, e tale doveva rimanere.
    A Bill sinceramente non fregava nulla di urlarlo al mondo. Non era innamorato, non avevano una relazione, non c’erano pretese. Si grattavano via i loro pruriti a vicenda e si piacevano, tutto lì.
    A volte Davide si comportava in modo troppo morboso per i suoi gusti: Bill amava ed esigeva prendersi i propri spazi e non tollerava nessun tipo di gelosia. A parte il sesso evitava i contatti.
    Vade retro abbracci stritolanti, bacetti di circostanza e carezze affettuose. A Bill non importava nulla delle relazioni serie. Era allergico alle leziosità da innamorati cronici, e non era fatto per reiterare promesse o giuramenti di fedeltà eterna.
    Per ora gli andava bene così comunque, nonostante fosse un periodo che aveva per protagonista un’onnipresente fiacchezza sempre accompagnata dall’amica noia.
    Ma tutto sommato si divertiva, aveva tanti amici, scopava, ed era al secondo anno di università nonostante i ventidue anni suonati.
    Erano nel duemiladodici, e ancora nessuno aveva smesso di dire che la loro era una generazione di lavativi smidollati che cercano sempre la pappa pronta e le scorciatoie.
    E sì, era l’anno che i Maya avevano vaticinato come l’ultimo, l’anno della catastrofe o della rinascita, ma detto in tutta franchezza non gliene fregava una beata minchia di quegli uccellacci del malaugurio già morti e sepolti, delle loro teorie sulla fine del mondo, l’allineamento celeste, l’inversione dei poli e altre cagate inenarrabili.
    Va bene tutto, ma quella benedetta laurea se la voleva prendere prima di crepare o scordarsi chi era.
    Bill era un ragazzo particolare, specialmente in quanto ad aspetto.
    A vederlo infatti, nonostante l’età avesse dovuto conferirgli un minimo di mascolinità, non sembrava affatto un ragazzo. Semmai una bella donna un po’ troppo magra.
    Aveva gli occhi da gatta, il naso all’insù costellato di efelidi, le labbra carnose e i lineamenti fini, eterei. E, cosa più importante, si truccava e aveva una massa di lunghi capelli corvini ad incorniciare il viso.
    In troppi erano caduti nella trappola della sua apparenza fallace, e a Bill faceva più che piacere.
    Era come avere un’arma perennemente puntata contro chiunque gli si avvicinasse, e senza la sicura per giunta.
    Poi gli era capitato più volte di essere mandato a fare in culo o insultato brutalmente per il modo in cui si conciava, che faceva prendere abbagli alla gente. Ovviamente dopo che la vittima in questione aveva scoperto di volersi fare un uomo in carne e ossa.
    “See! See cazzo!” Urlò di gioia Davide, alzandosi e improvvisando un balletto di felicità: aveva vinto.
    Bill ghignò divertito.
    “Ah! stronzi! Baciatemi le chiappe! Pa pa pa ra paaa... e vai!” continuò, agitandosi in modo irritante con la sua cicca stretta fra le labbra, mentre quelli borbottavano sottovoce qualche bestemmia, e Fil, ex proprietario di quel ben di Dio, si era messo le mani fra i capelli e sembrava sull’orlo di un pianto.
    Davide baciò di sfregio Giangi su una guancia, e quello gli tirò uno spinone.
    “Dai vai a cagare!”
    “Vi lascerò una canna a testa, tranquilli belli!” disse sogghignando Davide, sventolando la panetta come un trofeo, prima di fare l’occhiolino a Bill, che stirò appena le labbra in risposta, continuando a fumare senza fare una piega.
    Quando il campanello suonò, Davide stava ancora ballando, rischiando il linciaggio.
    Bill volse appena il capo, e l’amico si avviò per andare ad aprire, dopo aver spento il mozzicone nel posacenere già pieno.
    “Wellà!” lo sentì esclamare, mentre spalancava l’uscio. “Te la potevi pure tenere quella bello, mi ero pure dimenticato di avertela prestata!” disse Davide, continuando a parlare con qualcuno: un ragazzo probabilmente.
    Bill spense la cicca ormai terminata e poi si sporse un po’ dalla poltrona, cercando di vedere chi fosse arrivato.
    “Volevo portare Carlo a spasso e dato che mi sono ricordato della felpa ho pensato di passare a riportartela.”
    Bill rischiò quasi di cadere dalla seduta per vederlo in faccia e finalmente ce la fece.
    Cazzarola, complimenti alla mamma.
    Rimase a guardarlo incantato, senza però scomporsi, beandosi della sua bellezza edenica senza alcuna discrezione, quasi con insistenza.
    Il viso era morbido di lineamenti e allo stesso tempo dai tratti sorprendentemente maschili.
    Le labbra erano piene e rosee, il naso ben scolpito, e delle treccine afro nere come pece ricadevano sulle spalle ben piazzate. Gli occhi erano liquidi, scuri e sfuggenti.
    Sembrava la versione gnocca di Sean Paul. Perché senza offesa, ma Sean a Bill faceva schifo.
    Cominciò a non vedere l’ora che entrasse.

    Coraggio Davide, fallo entrare. E fallo entrare Cristo!

    Nel frattempo scorse la presenza di un cane: un pastore tedesco.
    Detestava i cani, erano bestie repellenti che puzzavano come cloache e ti riempivano la casa di peli e bava.
    Bill ammiccò al ragazzo, ma si accorse ben presto che quello manco lo cagava.
    Sbuffò infastidito e Marchino gli diede una gomitata.
    “T’ho visto.” Gli disse con tono di rimprovero. Bill gli fece il dito medio e lo lasciò perdere.
    Poi finalmente, quel logorroico di Davide si schiodò dalla porta e fece entrare il ragazzo.
    Il cane lo precedette, e poi il ragazzo fece il suo ingresso, tastando il suolo con un lungo bastone bianco. Era un non vedente.
    Un brivido corse rapido lungo la spina dorsale di Bill, e sembrò che d’un tratto i rumori che animavano la stanza fossero cessati di colpo.
    “Ragazzi, vi ricordate di Tom? È uscito con noi fino all’anno scorso.” Esordì Davide, sgranando gli occhi in direzione di Giangi, Fil e Marchino, come per intimargli di ricordarsene anche se non avevano la più pallida idea di chi fosse quell’individuo.
    Tom, probabilmente diminutivo di Tommaso o Thomas, se ne stava in piedi di fronte a tutti, apparentemente disinvolto, con un mezzo sorriso di contingenza sulle labbra, il suo bastone in mano e gli occhi involontariamente fissi su Marchino, che appariva visibilmente in soggezione.
    Tutti annuirono, salutando Tom in coro come un nuovo arrivato ad un gruppo di alcolisti anonimi, ed evidentemente ricordando chi fosse. Difficile dimenticarsi di essere usciti con uno del genere del resto.
    Bill scosse la testa in direzione di Davide, come per chiedergli per quale motivo fosse l’unico idiota a non sapere chi fosse quel tipo, ma quello non gli badò, così tornò a fissare il ragazzo.
    Poveraccio, aveva del potenziale e non lo sapeva nemmeno.
    Bill voleva che lo notasse, voleva abbordarlo, e quello giustamente era cieco. Che grandissima fregatura.
    Dio a volte si metteva a scherzare un po’ troppo con la sorte e quelli erano i risultati: un figo coi controfiocchi che si sarebbe volentieri lavorato e poi portato a letto, che non poteva nemmeno sapere quanto fosse attraente.
    Sbuffò lievemente. Il suo fu quasi un sospiro lieve, ma Tom, il figo sprecato, volse il capo nella sua direzione, fissandolo con il suo sguardo di vetro.
    Bill sussultò, guardando in basso di riflesso.
    “Sto già antipatico a qualcuno?” chiese Tom, senza la minima acrimonia, e mentre qualcuno guardava Bill sogghignando e Marchino a fatica tratteneva una risata, Davide diede voce ai pensieri di tutti quanti: “Ma no, è solo Bill. Di solito agli estranei carini fa le feste.”
    Tutti risero, tranne l’oggetto di quell’ondata d’ilarità, e l’espressione del ragazzo si distese, modellata da un’ingenua incredulità.
    Poi, il cane che fino a quel momento se n’era stato buono per grazia di Dio, si avvicinò a Bill, che si scostò di riflesso, mentre il muso umido e alitante di quel mostro pulcioso lo annusava, avido di conoscerlo.
    “Dio, levatemelo di dosso!” strillò ritraendosi spaventato.
    “Povero cagnolino, mi sa che ha più paura lui di te.” Disse Fil, e Bill rosso in viso, si addossò alla poltrona, ma il cane gli leccò comunque il braccio, facendolo sbiancare.

    Fantastico, ora puzzerà di saliva di cane.


    “Carlo, vieni qui subito.” Ingiunse Tom serio, richiamando la sua guida, che tornò immediatamente da lui con la lingua penzoloni.
    Carlo, che nome per un animale. Era un oltraggio alle persone che si chiamavano Carlo.
    Bill se ne stette in disparte, mentre Davide per una volta faceva gli onori di casa, invitava Tom a sedersi, chiedeva se volesse qualcosa da bere e altre premure che i suoi ospiti abituali si potevano scordare. Se conoscevi casa Costa sapevi bene che se ci mettevi piede, a patto di non rompere nulla, potevi fare quello che volevi.
    Bill osservò Tom avanzare lentamente, circumnavigare il tavolino con destrezza e arrivare di fronte a lui.
    “Qui c’è qualcuno immagino.”
    Tombola.
    “Ci sono io, ma ti lascio il posto.” Sbottò Bill, e il suo tono fu più acre di quanto non volesse.
    Tom assunse un’espressione che era un misto tra il divertito e lo sconcertato, e dopo che Bill si fu spostato sul bracciolo, si sedette.
    Bill rimase a fissarlo imbambolato, sollevato dal fatto che non potesse notare per ovvie ragioni il suo palese interesse, e risentito dal fatto che comunque non avrebbe potuto notare assolutamente niente di lui.
    Basta, era una causa persa, tempo sprecato, fatica inutile.
    Ma guarda tu sto povero sfigato che manco si può godere le aspiranti veline che passano per strada. Qual era il lato positivo di un’esistenza del genere? Vincere sempre a mosca cieca?
    Bill se ne rimase sulle sue per tutto il tempo, come un secchione inacidito dall’inesistenza della propria vita sociale al di fuori delle istituzioni scolastiche. Si limitò a sbirciarlo, a sbirciare il suo profilo perfetto e poi a far finta di non essere minimamente interessato, come se avesse la sensazione che Tom potesse accorgersi che l’aveva puntato.
    Osservò gli altri impegnarsi per far sentire a suo agio quel ragazzo, cercare di coinvolgerlo in discorsi dilavati, frivoli, senza capo né coda, scodellati tanto per.
    Sorrise pensando che forse erano tutti loro, piccoli insetti, a sentirsi a disagio di fronte a quegli occhi scrutatori, e non quel Tom, che pareva perfettamente tranquillo.
    Perché non c’è differenza fra un buio e un altro vero?
    Si sorprese di darsi pena per quello sconosciuto, ma realizzò ben presto che se si fosse trattato di un cesso brufoloso con i denti storti, non l’avrebbe calcolato più di tanto.
    Dopo un po’ si accorse che erano quasi le sei, e che si era stufato di fare da spettatore a quel teatrino di buone maniere e convenevoli da voltastomaco.
    Si sollevò, raccogliendo dal tavolino cerchiato dalle impronte delle bottiglie di birra le proprie Camel.
    Se le mise in tasca e annunciò che stava battendo in ritirata, con il buon proposito di mettersi a studiare qualcosa per il primo dei suoi imminenti esami: letteratura angloamericana.
    Ma quale imminente, mancava più di un mese, ed era il primo a sapere che quei libri non li avrebbe aperti prima della fatidica settimana: sarebbero rimasti a prendere polvere sugli scaffali in attesa delle pulizie di primavera.
    Ancora si stupiva che i suoi amici credessero a quelle boiate.
    Anche Tom si alzò, sistemandosi i pantaloni e afferrando bastone e guinzaglio con tanto di propaggine canina.
    “Vado anche io ragazzi, sta anche piovendo. Grazie del pomeriggio.” Disse sorridendo, e tutti quanti dopo aver ricambiato, si guardarono meravigliati.
    Davide andò alla finestra e scostò le tende: pioveva davvero, e nessuno se n’era accorto.
    Bill guardò Tom interdetto, sorpreso da ciò che riuscivano a captare i suoi sensi.
    Salutò a sua volta, e marciò dritto verso l’uscita. Tom gli era dietro, e quasi si infastidì di avvertire la presenza di quel bastone vicino ai propri piedi.
    Ma che, voleva farlo cadere?
    Oltrepassarono la soglia in assoluto silenzio, dopo che Bill ebbe gentilmente tenuto la porta aperta anche per lui e che Tom l’ebbe gentilmente ringraziato di averlo fatto.
    La pioggia in estate portava al lutto del buon umore.
    Era pioggia leggera, che arrivava calda al suolo. Pioggia che faceva puzzare l’asfalto e snidava i vermi dalle tane. Stupidi vermi, ignari del fatto che nel giro di poche ore le strade sarebbero diventate un cimitero di lombrichi calpestati dai passanti.
    Bill si soffermò per un momento ad osservare estatico l’erba bagnata e selvaggia del giardino trascurato di Davide.
    Le previsioni giorni prima avevano comunicato l’ondata di maltempo che avrebbe investito Venezia quella settimana, ma morire se si era portato dietro un ombrello.
    Scese rapidamente gli scalini che lo separavano dal suolo e aspettò che Tom facesse lo stesso.
    Normalmente l’avrebbe salutato con un cenno del capo e sarebbe corso via di filato, ma pioveva e quel ragazzo era cieco. Eh sì, gli faceva pena.
    “Senti vuoi uno strappo a casa?” esordì.
    Ci fu una pausa, scandita solo dall’impercettibile battito della pioggia sulla strada e dal respiro stizzito di Bill, ormai rassegnato al fatto che sarebbe tornato a casa fradicio. O peggio, umidiccio e appiccicoso, per colpa di quelle precipitazioni senza carattere.
    “Non vorrei darti disturbo, e poi come facciamo con Carlo?” chiese Tom, indicando quell’animale acciaccato dall’età che sapeva solo alitare.
    Bill palleggiò lo sguardo da uno all’atro, fissando la bestia seccato.

    Fanculo le campagne contro l’abbandono. Mollalo qui no? Prima o poi qualcuno se lo piglierà.

    “Non potresti lasciarlo... già, no.” Si rispose da solo, prima di sospirare.
    “Non preoccuparti, tornerò a piedi. Con o senza pioggia la strada è sempre uguale.” Disse Tom senza la minima acredine, sorridendo di nuovo.

    Guarda che anche se non sorridi ogni volta che apri bocca non ti mena nessuno eh?


    “Che c’entra, non hai l’ombrello. Perché non dovrei portarti? Dai Sali.” Ordinò spiccio Bill, estraendo le chiavi e aprendo la propria auto: una panda bianca sgangherata, ereditata da sua madre e diventata di suo legittimo possesso dopo un passaggio di proprietà.
    “Il tuo cane lo mettiamo dietro se riesce a starsene buono.” puntualizzò, non sapendo spiegarsi se stava dando un passaggio a quel ragazzo per lavarsi la coscienza o per altri motivi.
    Perché era figo, ovvio.
    Vista la titubanza di Tom, Bill specificò che si trovava vicino alla portiera, così lui allungò la mano aprendola e accingendosi a spostare il sedile.
    “Faccio io.” Lo fermò Bill, aiutandolo a far salire il cane sui sedili posteriori e attendendo che anche Tom si fosse seduto prima di concedersi di entrare a sua volta.

    Oddio, oddio ho toccato il didietro di quel coso!

    Fece una smorfia disgustata, felice del fatto che non potesse vederlo e invaso al contempo da una sensazione mai provata prima: era come essere sotto esame.
    Si rammaricò della propria scelta di recitare la parte del buon samaritano in nome di chissà qualche chimera.
    “Allora dove ti porto?” chiese, osservandolo.
    Le treccine bagnate rilucevano nell’ombra dell’abitacolo e la morbida curva del naso terminava su delle labbra invitanti. Parecchio invitanti.
    “Abito a Marano in Via Mameli, al 7.”
    Wow, Marano. Non esisteva posto più tranquillo o meno abitato di quello.
    Bill scrisse l’indirizzo sul navigatore, che elaborò in un attimo il percorso da fare. Se quel ragazzo non fosse stato cieco non ne avrebbe avuto bisogno. E grazie tante.
    Mise in moto. Una delle note positive di Mirano, la sua cittadina, era la grande presenza di verde.
    Era un paese tranquillo, dai tratti tipici della campagna veneta. Situato in una posizione baricentrica rispetto a Venezia, Padova e Treviso certo, ma sempre un buco di culo restava.
    “Quando ti ho visto volevo chiederti di cenare con me stasera.” Disse Bill spezzando il silenzio, fiero di aver recuperato una manciata della propria prepotente sfacciataggine.
    Tom rimase zitto, come cercando di afferrare il senso di quella domanda e Bill provò un senso di onnipotenza nel saperlo impreparato.

    Non ti aspettavi di essere salito sulla macchina di uno schifosissimo gay eh?

    Non sapeva perché, ma delle volte, sapendo in partenza che l’eterosessuale con cui voleva provarci giustamente non ci sarebbe stato, si faceva sottomettere da una forte rabbia, acida per giunta.
    “Volevi? Quando hai visto che sono cieco hai cambiato idea?” rispose Tom, e Bill boccheggiò.
    Pam! Contropiede!
    “No, non è per questo.” Rispose subito, ricomponendosi.
    Tom rise piano sembrando divertito, e Bill avvampò copiosamente.
    “Non preoccuparti, è normale essere intimoriti da un non vedente. La cecità non è qualcosa con cui si ha a che fare tutti i giorni.” disse Tom tranquillo.

    Cretino, non hai capito. Cioè io ti confido che sono gay e ci volevo provare in una botta sola e tu rispondi così? Che credi che mi fa paura il fatto che non ci vedi?

    Bill si morse le labbra nervoso, e si accorse di avere le mani sudate. Stava praticamente lavando il volante ed era una reazione incontrollata che non riusciva a placare.
    “Non sono intimorito da te, ti pare.” Sbottò Bill, continuando a guidare. Di nuovo trapelò dal suo tono quell’acidità cronica che gli avvelenava il sangue in certi momenti.
    “Se tu mi vedessi sarebbe il contrario.” Aggiunse mentre lo sbirciava, e si malediceva perché era un cafone che non aveva il minimo tatto. Diamine, stava parlando con un non vedente e si permetteva di rimarcare il fatto che quello non ci vedeva.
    “In che senso?” domandò Tom corrucciando la fronte.
    “Beh, sono diverso dagli altri. Sono un ragazzo ma sono molto femminile.”
    Bill attese una sua reazione, e lo vide esitare.
    “Perché sei operato?” chiese sembrando preda dello stupore, più che dell’imbarazzo o del ribrezzo.
    Bill scoppiò in una fragorosa risata.
    “Dio no, e non ho intenzione di farlo. Mi tengo stretto il mio amico là sotto. Sono solo molto somigliante ad una ragazza in quanto a lineamenti e non solo, ma se mi descrivo non riuscirei mai a farti capire davvero.”
    “Ah.”
    Bill rise di nuovo, come intenerito, chiedendosi perché stava facendo quella confidenza a Tom. Forse perché il suo aspetto era la sua prima arma di seduzione, e voleva fargli sapere com’era, anche se non sarebbe cambiato nulla.
    “Non sono un trans, tranquillo.” Precisò poi.
    “Non pensavo che lo fossi. E poi ognuno è libero di fare ciò che vuole.”
    Tom sorrise comprensivo, e si guadagnò mille punti pronunciando quel dogma che raramente veniva preso come tale.
    “Già, anche se non tutti la pensano così.”
    Per un attimo Bill si perse nei meandri dei propri pensieri, prima che la voce discutibile del navigatore indicasse che erano giunti a destinazione.
    “Abiti di fronte ad un supermercato?” chiese accostando la macchina di fronte all’abitazione.
    “Sì. Ti sei fermato dall’altro lato della strada?” domandò Tom.
    “No, sono di fronte a casa. Vuoi che ti accompagni?”
    Tom scosse la testa energicamente.
    “Aiutami solo a far scendere Carlo.”
    Bill lo vide tastare la portiera con accortezza e aprirla, prima di scivolare agilmente fuori, puntellandosi sul proprio bastone.
    Uscì a propria volta, preoccupandosi di far scendere la bestia con riluttanza, individuando l’alone umidiccio che aveva lasciato il suo fondoschiena peloso e pensando al ricettacolo di batteri che ora infestavano l’auto.
    “Grazie di tutto.” Disse Tom cordiale, tendendogli una mano.
    Bill la strinse, specchiandosi nel suo sguardo limpido, così amichevole e grato, e ostentando un sorriso che avrebbe anche potuto risparmiarsi viste le circostanze.
    “De nada. Ciao.” Lo salutò a malincuore, e Tom ricambiò, prima di voltarsi e dirigersi fino alla soglia d’ingresso del proprio condominio.
    Bill tornò in macchina solo quando lo vide entrare e il portone si fu richiuso.
    Continuò a pensare di essere perseguitato dalla sfiga.












    Note dell’autore:

    Buon salve mie care! ^^
    Sono un’autrice nuova qui. (mi sono presentata da poco)
    Mi distinguo perché amo follemente l’Angst (più scriverlo che leggerlo) e le mie storie ne sono piuttosto ricche. Come avrete evinto dalla tabella di questa ff però, questa né è quasi priva.
    Lo spunto nasce da un’esperienza personale, grazie alla quale ho potuto scoprire un mondo totalmente diverso dal mio, e con questo concludo, non voglio rovinarvi la storia. ^^
    Spero che abbiate gradito le citazioni che ho scelto per rappresentare Seeing you perché sono perfette a mio parere. Una è della Mazzantini, la mia scrittrice preferita, e l’altra è presa da ‘Eppure sentire’ di Elisa, colonna sonora di questa storia. (gliel’ho piazzata io, ma se non la gradite, ascoltate qualcos’altro o non ascoltate niente! XD)
    Sono sicura che qualcuno di voi avrà storto il naso, magari restando deluso da un capitolo del genere perché se lo aspettava più delicato. Non avete sbagliato storia! Vi assicuro che nonostante i toni siano aspri e sembri una storia superficiale non lo è affatto, ma dovete darle tempo. Tempo per progredire ed addolcirsi. Le caratterizzazioni saranno lunghe e molto piene. Piene di informazioni. I personaggi saranno limpidi, ma a volte incomprensibili. Vi ci vorrà un po’ per entrare in sintonia con Tom, come del resto con Bill.
    Seeing you è una storia lenta (spero che saprete apprezzare questo suo lato, e se così non sarà non esitate a dirlo). Il protagonista indiscusso di questa ff è Bill, la parte principale è sua. Non che Tom sia meno importante, ma è sempre secondo a lui, perché come Bill, dovrete conoscerlo pian piano, ed entrare nel suo mondo senza fretta. Questa non è una fluff, ma di Angst ce n’è poco. Diciamo che ho cercato di essere il più possibile aderente alla realtà cercando di bilanciare equamente gli ingredienti.
    Come vedete Seeing you è tutta all’italiana: è ambientata a Venezia (Bill vive a Mirano) i nomi sono italiani, come tutto il resto. Forse a qualcuno stonerà un po’. Inoltre abbiamo una comparsa: il bellissimo Freddie di Skins, che interpreta la parte di Davide, l’amico/amante di Bill. Per chi non lo conoscesse, compare anche nel trailer, e per chi non lo sapesse, io lo adoro. *sbav*
    Vi anticipo che, a parte questo capitolo, tutti gli altri sono lunghi almeno il doppio, e quindi sarò costretta a spezzarli. Ergo avrete sempre capitolo 2.1 e capitolo 2.2, ecc.
    Non vi dico altro, tengo le mie osservazioni per i prossimi capitoli.
    Concludo con i ringraziamenti: Grazie a Marinella, la mia testimone, per avermi concesso di fare un salto nel suo mondo. Grazie a Fra, perché ancora una volta è stata un’ottima guida turistica, e perché mi ospita sempre a casa sua. ** Grazie a Barby perché non si stufa mai di starmi a sentire. <3 Grazie a voi per aver letto.
    Non vedo l’ora di sapere cosa ne pensate. *_*
    Di nuovo un ringraziamento specialissimo a Fra, per il banner, che definire favoloso è un eufemismo. <3 E' davvero qualcosa di speciale e io lo adoro letteralmente. Mai visto nulla di più bello. Per quanto riguarda il significato, lo scoprirete leggendo. ^^
    Posterò due volte alla settimana per il primo mese, successivamente cercherò di farlo almeno una volta alla settimana (università e impegni permettendo.)
    Alla prossima! ^^



     
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  2. Nessie_Trümper
     
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    Halloo
    sono la prima sono la prima sono la prima
    buhahaha ok basta
    ho letto U.U maddai <_<
    no cioè ok che è il primo capitolo però posso dire già che mi piace(:
    l'idea di uno dei protagonisti in questo caso Tom non vedente è davvero originale cioè ultimamente le trame si assomigliano un pò tutte non so se mi spiego ma questa no e forse è per quello che mi incuriosisce..non so davvero cosa aspettarmi...quando ho letto che non ci vedeva mi sono demoralizzata U.U cioè di solito Tom è il figo macho che ti sconvolge solo guardandoti o appunto si innamora di Bill a prima vista ma qui? come fa?! si si è vero che i cechi ti "vedono" in modo diverso però non so...ora in testa ho questa specie di dilemma.
    Naturalmente anche Bill fa la sua parte ed è piuttosto buffo xD
    è ambientata a Venezia che cosa carina** romantica più che altro^^


    che commento indecente -.-''
    vabbè quando posti?? (:

    uppissimo
     
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  3. barby's
     
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    Amo che bello, posti anche qui^^
     
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  4. **simplythebest**
     
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    CITAZIONE
    Halloo
    sono la prima sono la prima sono la prima
    buhahaha ok basta
    ho letto U.U maddai
    no cioè ok che è il primo capitolo però posso dire già che mi piace(:
    l'idea di uno dei protagonisti in questo caso Tom non vedente è davvero originale cioè ultimamente le trame si assomigliano un pò tutte non so se mi spiego ma questa no e forse è per quello che mi incuriosisce..non so davvero cosa aspettarmi...quando ho letto che non ci vedeva mi sono demoralizzata U.U cioè di solito Tom è il figo macho che ti sconvolge solo guardandoti o appunto si innamora di Bill a prima vista ma qui? come fa?! si si è vero che i cechi ti "vedono" in modo diverso però non so...ora in testa ho questa specie di dilemma.
    Naturalmente anche Bill fa la sua parte ed è piuttosto buffo xD
    è ambientata a Venezia che cosa carina** romantica più che altro^^


    che commento indecente -.-''
    vabbè quando posti?? (:

    uppissimo

    Ahaha che carina! XD Ciao, benvenuta nella mia ff.
    Sono d’accordo con te sul fatto che ormai la fantasia scarseggia, del resto si sono scritte tutte le trame possibili su questi due XD
    Sono felice comunque che reputi quest’inizio promettente dal punto di vista originalità.
    Diciamo che non mi sono preoccupata di aderire al solito prototipo di Tom, o di Bill, ma ho omesso l’OOC perché non è un avviso che amo particolarmente. Lo trovo inutile.
    Beh, allora spero che continuerai a seguirmi! ^^
    Posterò domenica credo. :)

    CITAZIONE
    Amo che bello, posti anche qui^^

    Hihi già **

     
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  5. nölovæ-
     
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    Vogliamo parlare del trailer? :nonèbellissimo?:
     
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  6. zombina
     
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    Mi inchino a te grande scrittrice...
    Inizierò da qui a gustarmi ancora una volta questo capolavoro aspettando con trepidazione il seguito.
    Grazie mille
     
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  7. **simplythebest**
     
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    CITAZIONE
    Vogliamo parlare del trailer?

    Hihi, ti è piaciuto? ^^


    CITAZIONE
    Mi inchino a te grande scrittrice...
    Inizierò da qui a gustarmi ancora una volta questo capolavoro aspettando con trepidazione il seguito.
    Grazie mille

    Non mi sento mai all'altezza dei tuoi complimenti! *arrossisce*
    Sono felice che mi potrai continuare a seguire cara! **
     
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  8. nölovæ-
     
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    CITAZIONE (**simplythebest** @ 25/2/2011, 18:52) 
    CITAZIONE
    Vogliamo parlare del trailer?

    Hihi, ti è piaciuto? ^^

    da morire
     
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  9. zombina
     
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    CITAZIONE (**simplythebest** @ 25/2/2011, 18:52) 
    Non mi sento mai all'altezza dei tuoi complimenti! *arrossisce*
    Sono felice che mi potrai continuare a seguire cara! **

    E' solo merito tuo.
    Guardando il trailer, ho avuto un’esplosione di adrenalina.
    La voglia di continuare a leggere questa storia dall’inizio, non so perchè, ma è aumentata.
    Forse gli ultimi avvenimenti che ti hanno portata a postare qui ha fatto si che il tuo entusiasmo ritornasse a scaldarti il cuore.
    Sarà per questo che trovo seeing you ancora più strabiliante.
    Grazie Grazie Grazie
     
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  10. PinaKaulitz88
     
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    Ele *OOOOOO*
    Ma che bello averti qui!

    Adesso ho l'occasione di iniziare a leggere "Seeing you" dal primo capitolo e seguirla e commentarla passo passo.

    Stasera leggo e presto riceverai il mio commento ^^

    Baci!


    P.s.: complimenti per il trailer, veramente ben fatto :D
     
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  11. **simplythebest**
     
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    CITAZIONE
    CITAZIONE (**SIMPLYTHEBEST** @ 25/2/2011, 18:52)
    CITAZIONE
    VOGLIAMO PARLARE DEL TRAILER?

    HIHI, TI È PIACIUTO? ^^

    da morire

    ahaha grazie mille! XD

    CITAZIONE
    CITAZIONE (**SIMPLYTHEBEST** @ 25/2/2011, 18:52)
    NON MI SENTO MAI ALL'ALTEZZA DEI TUOI COMPLIMENTI! *ARROSSISCE*
    SONO FELICE CHE MI POTRAI CONTINUARE A SEGUIRE CARA! **

    E' solo merito tuo.
    Guardando il trailer, ho avuto un’esplosione di adrenalina.
    La voglia di continuare a leggere questa storia dall’inizio, non so perchè, ma è aumentata.
    Forse gli ultimi avvenimenti che ti hanno portata a postare qui ha fatto si che il tuo entusiasmo ritornasse a scaldarti il cuore.
    Sarà per questo che trovo seeing you ancora più strabiliante.
    Grazie Grazie Grazie

    Waa ne sono felicissima cara! *benedice il trailer*
    Cercherò di postare più spesso lo prometto.
    Ti ringrazio per tutta la fiducia e la stima che hai per me. Grazie davvero <3

    CITAZIONE
    Ele *OOOOOO*
    Ma che bello averti qui!

    Adesso ho l'occasione di iniziare a leggere "Seeing you" dal primo capitolo e seguirla e commentarla passo passo.

    Stasera leggo e presto riceverai il mio commento ^^

    Baci!


    P.s.: complimenti per il trailer, veramente ben fatto

    Ciao Pina! <3
    Sono felice che la comincerai sono molto curiosa di sapere il tuo parere!
    Comunque il trailer non è solo merito mio, ma anche di Fra, che è molto più brava di me con queste cose. Ha le mani d’oro davvero, ed è molto accurata e precisa in queste cose. **

    Baci
     
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  12. Nessie_Trümper
     
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    Uppino**
     
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  13. ‚darkside
     
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    Sei pure quì **
    Ora penserai che ti pedino xDD
    Bene, ricomincerò a leggere la tua storia, finché non arriverà il continuo *__*
    Un bacioo <3
     
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  14. Phantom Rose
     
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    Posso dirti francamente ciò che penso?
    Mi piace questa storia. Mi piace davvero tanto.
    E, rullo di tamburo, io abito nelle vicinanze dell'ambientazione della storia, questi paesi li conosco bene.
    Il trailer è stupendo. E anche il banner, mi fa riflettere. Vedremo in futuro se l'avrò interpretato nel modo giusto.
    Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo.
     
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  15. **simplythebest**
     
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    CITAZIONE
    Sei pure quì **
    Ora penserai che ti pedino xDD
    Bene, ricomincerò a leggere la tua storia, finché non arriverà il continuo *__*
    Un bacioo <3

    Ahah, ma no XD
    Penso che sei una lettrice fedele **


    CITAZIONE
    Posso dirti francamente ciò che penso?
    Mi piace questa storia. Mi piace davvero tanto.
    E, rullo di tamburo, io abito nelle vicinanze dell'ambientazione della storia, questi paesi li conosco bene.
    Il trailer è stupendo. E anche il banner, mi fa riflettere. Vedremo in futuro se l'avrò interpretato nel modo giusto.
    Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo.

    Ciao Ery, sono felice che ti piaccia! **
    Bene, sei una compaesana di Bill allora XD
    Il banner è ad opera di Fra, la mia socia adorata, mentre il video è frutto della nostra collaborazione. E devo dire che il risultato è stato piuttosto discreto. Più per merito suo che mio eh XD
    Alla prossima, anche se mi hanno pregato di aspettare a postare!
     
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21 replies since 24/2/2011, 20:48   720 views
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