Talented

Angst, Sci-fi/Paranormal

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. PinaKaulitz88
     
    .

    User deleted


    Titolo: Talented.
    Autore: Pina.
    Rating: Nc17.
    Avvisi: AU, Twincest Not Related, Violence (lieve).
    Genere: Angst, Sci-fi/Paranormal.
    Riassunto:
    << Pronto?>>
    << Parlo col Signor Trϋmper?>>
    << Si, sono io. Lei è…>>
    << Bill Kaulitz. Chiamo dalla casa d’aste “Smith & Smith”.>>
    << C’è qualche problema con la vendita dei miei quadri?>>
    << No, la chiamo per una questione un po’ più… Personale.>>
    Disclaimers: Bill e Tom non mi appartengono ed io non scrivo a scopo di lucro o diffamazione. Non hanno fatto e non fanno ciò che è qui descritto.



    image





    Talented.




    << Pronto?>>
    << Parlo col Signor Trϋmper?>>
    << Si, sono io. Lei è…>>
    << Bill Kaulitz. Chiamo dalla casa d’aste “Smith & Smith”.>>
    << C’è qualche problema con la vendita dei miei quadri?>>
    << No, la chiamo per una questione un po’ più… Personale.>>
    << Di che si tratta?>>
    << Vorrei discuterne con lei di persona, potrebbe raggiungermi alla casa d’aste dopo l’orario di chiusura?>>
    << Va bene. A stasera Signor Kaulitz.>>
    << A stasera.>>


    Tom aveva sempre avuto un’immaginazione molto fervida e un’abilità fuori dal comune per quanto concerneva il disegnare e, in particolare, il dipingere. E, in più, l’ispirazione non gli era mai mancata, compagna onnipresente delle sue giornate.
    Arrivava nei momenti più impensabili sotto forma di immagini, veloci come flash, che inondavano la sua mente e che poi lui riportava su tela.
    Quelle stesse immagini che, puntualmente, a distanza di un paio di mesi comparivano su di un quotidiano o in qualche telegiornale. Era capitato una, due, tre… Innumerevoli volte, ed aveva capito che non era un potevano essere solo coincidenze.
    In quel mondo in cui ormai era sempre più frequente incontrare persone con capacità fuori dalla norma, lui si era scoperto veggente. Prevedeva gli eventi che sarebbero accaduti da lì a poco e la paura di fare la stessa fine del suo migliore amico Georg gli gelava il sangue nelle vene.
    Aveva postdatato tutti i suoi quadri prima di presentarli nelle varie mostre - oltre a prevedere gli eventi futuri, dipingere era il suo unico talento e la sua unica fonte di sostentamento – e la sua vita era sempre stata abbastanza solitaria. Ovviamente, aveva immediatamente odiato la sua nuova abilità ed era arrivato perfino ad odiare se stesso nelle giornate più buie.
    Nessuno era al corrente di ciò che era capace di vedere e mai nessuno avrebbe dovuto scoprirlo, non voleva che altri decidessero per la sua vita.
    Quindi aveva deciso di vendere tutti i suoi quadri e di non dipingerne più altri, avrebbe cercato un altro lavoro, si sarebbe anche accontentato di poco pur di poter essere padrone di se stesso.


    ***

    Bill gli mostrò il suo ultimo quadro in cui la sua fotocopia fatta di pennellate di colore era riversa sull’asfalto in un pozza di sangue: il suo ultimo dipinto e l’unico che avrebbe dovuto evitare di mettere insieme agli altri.
    La ragazza longilinea e pallida che giaceva a terra, senza vita, nella sua mente in quel preciso istante era lì – nei panni di un ragazzo – davanti ai suoi occhi.
    << Cosa significa questo?>>
    Gli mise davanti il quadro, l’espressione allarmata ed interrogativa.
    << Un bel niente. E’ solo un quadro.>> replicò stizzito.
    << Un quadro in cui sono disteso in strada e sono morto.>> apostrofò il moro.
    Tom posò lo sguardo sulla tela e poi sul viso di Bill ed ebbe un fremito: un mese al massimo e quella giovane esistenza sarebbe stata spezzata.
    << Allora, signor Trϋmper? Non pensa di dovermi dare una spiegazione?>>
    << Non ho niente da dirle, non sarei dovuto venire.>>
    Aveva commesso un terribile errore accettando di incontrare quel ragazzo dato che non poteva aiutarlo – non senza che venissero sbandierate al mondo intero le sue capacità più che umane -.
    Dato che avrebbe dovuto lasciarlo morire.
    Si avviò verso l’uscita, furioso con se stesso, ma Bill lo trattenne afferrandolo per un polso.
    << Ti prego! Se sei a conoscenza di qualcosa che mi riguarda e che dovrei sapere, dimmelo.>> era passato dal “lei” al “tu” senza neanche accorgersene, realmente preoccupato per l’immagine raffigurata in quel dipinto.
    << La saluto signor Kaulitz.>> bofonchiò in risposta il pittore e abbandonò la stanza.


    Quella notte, Tom non riuscì a chiudere occhio: l’immagine del corpo di Bill insanguinato e privo di vita era fin troppo vivida e occupava tutti i suoi pensieri.
    Ripensò al loro incontro, allo sguardo confuso ed intimorito del moro, al tono implorante della sua voce, e il suo stomaco si chiuse in una morsa.
    Era la prima volta che conosceva il destinatario delle sue visioni prima che diventassero realtà e, per la prima volta, aveva l’occasione di cambiare il corso degli eventi.
    Poteva lasciarlo morire in quel modo?
    La sua coscienza urlava a gran voce di dire la verità a Bill, di dargli la possibilità di salvarsi.
    Lo doveva anche a se stesso, anche lui doveva darsi una possibilità… Quella di sentirsi meno colpevole per tutte le persone che aveva lasciato morire, senza aver fatto nulla per evitarlo.
    Però, il terrore di vivere lo stesso incubo che aveva ucciso Georg lo tormentava, trafiggeva il suo cuore con la forza di mille lame affilate; prendere consapevolezza del fatto che avrebbe dovuto raccontare della sua abilità speciale ad un’altra persona, uscire dal bozzolo di segretezza che lo proteggeva, gli mozzava il fiato. Ma sentiva di non poter rimanere impassibile.
    Forse era arrivato il momento di fidarsi di qualcuno.


    ***


    << Signor Trϋmper!>> esclamò Bill, sorpreso e sollevato, nel rivederlo.
    << Tom… Chiamami pure Tom.>> ribatté sorridendo.
    << Va bene, Tom. Come mai sei qui? L’altra sera non mi eri sembrato molto ben disposto nei miei confronti.>> sostenne piccato.
    << Scusami Bill… Posso chiamarti così, vero?>>
    Il moro annuì.


    Central Park era illuminato dalla luce calda del sole di fine aprile, quella mattina il cielo era terso e gli uccellini cinguettavano.
    Bill e Tom si sedettero su una panchina, abbastanza lontana dall’abbaiare dei cani che giocavano sull’erba verde e dal chiacchiericcio dei loro padroni.
    Tom non riusciva ad aprire bocca: come poteva dirgli che aveva previsto la sua morte?
    << Cosa volevi dirmi riguardo al quadro?>> chiese impaziente.
    << Bill… Non è piacevole quello che sto per dirti, né per me è facile farlo.>> il suo sguardo si rabbuiò.
    Il moro tuffò i suoi occhi attenti in quelli del pittore, disorientato dal suo silenzio.
    << E’ tutto uno stupido scherzo, vero? Chi è stato a chiamarti… Andrew? Michael? Dai, puoi dirmelo. Non mi arrabbierò con te.>>
    << Non sai quanto vorrei che fosse così.>> replicò triste.
    Un brivido freddo attraversò la spina dorsale di Bill.
    << Io… Io possiedo una delle capacità speciali.>>
    << La preveggenza…>> sussurrò con gli occhi sbarrati.
    << Si, Bill.>> Tom sentì una grande angoscia attanagliargli lo stomaco.
    << Fra quanto?>> chiese mentre i suoi occhi nocciola si riempivano di lacrime.
    << Un mese, circa. Ed io non posso fare niente per evitarlo, mi dispiace tanto>> concluse con la testa fra le mani.
    In realtà, c’era qualcosa che avrebbe potuto fare ma era l’unica che non avrebbe mai fatto. Non poteva… Non voleva.
    Il moro scoppiò in un pianto silenzioso ma Tom percepì comunque i suoi leggeri singulti e lo attirò a sé, senza neanche aver pensato di farlo. Era stata una reazione del tutto istintiva e si ritrovò col viso di Bill poggiato sul suo petto e una strana sensazione ad invaderlo.
    << Non fare così... Non posso fare niente per evitare che accada, ma possiamo non far creare la situazione del quadro. Ogni giorno, alla fine del tuo orario lavorativo, mi troverai di sotto ad aspettarti; così potrò accompagnarti fino a casa e non ti troverai per strada quando fa buio.>>
    Non sapeva neanche lui da dove veniva fuori tutta quella premura nei confronti di Bill – era praticamente un estraneo per lui –, tuttavia quelle parole erano uscite decise dalle sue labbra.
    << Lo faresti davvero?>> si sentì chiedere con voce flebile dal moro.
    << Lo farò a partire da oggi.>> confermò in tono rassicurante.
    Lo allontanò dal suo petto per poterlo guardare in viso e vi lesse sopra la paura, l’orrore, per quel funesto destino che incombeva su di lui.
    L’immagine delle loro bocche unite prese chiaramente forma fra i suoi pensieri e lo colse totalmente di sorpresa. Era l’ultima visione che Tom si aspettava di avere in quel momento.
    Asciugò le lacrime del moro col dorso della mano e, dopo averlo ulteriormente rassicurato sulla sua sicurezza, lo riaccompagnò alla casa d’aste.


    ***


    Erano trascorse due settimane di relativa tranquillità da quel giorno al parco. Settimane in cui Bill e Tom si erano conosciuti meglio, tenuti compagnia a vicenda. E avevano legato molto. Forse più di quanto fosse lecito in una situazione particolare come quella.
    Fortunatamente tutto era filato liscio, fino a quel giorno…
    Tom si era separato da lui solo per pochi minuti, giusto il tempo di entrare nel fastfood sulla Quarantottesima e ritirare la loro ordinazione fatta una ventina di minuti prima per telefono. Il pittore stava porgendo due banconote da dieci dollari alla cassiera di turno quando una brutta sensazione si fece strada dentro di lui: si voltò di scatto nel preciso istante in cui una figura alta e massiccia trascinava Bill dietro l’angolo.
    Le urla disperate del moro gli gelarono il sangue nelle vene.
    Non poteva essere, non così presto.
    Corse, senza indugio, verso il vicolo al lato del locale.

    Il buio che inghiottiva la via, l’uomo vestito interamente di nero, i cassonetti rovesciati…

    << TOM AIUTAMI! AIUTO!>>
    Un uomo col volto coperto e la corporatura robusta strattonava verso il suo corpo, il giubbino leggero di Bill era buttato malamente sull’asfalto. Il moro piangeva e implorava mentre l’aggressore cercava di abbassargli i pantaloni.
    Il moro cercò di opporre tutta la resistenza possibile ma il suo tentativo fu vano; uno schiaffo risuonò nell’aria e l’aggressore lo fece cadere all’indietro con uno spintone.

    … Bill steso in terra…

    << NO, TI PREGO! LASCIAMI STARE!>>
    L’uomo gli sferrò un calcio nello stomaco che lo fece urlare e raggomitolare su se stesso.
    Tom, finalmente, li raggiunse e vide la lama di un coltello luccicare nella penombra. Un conato gli risalì in gola, mentre il suo cuore perdeva un battito.

    … Era tutto esattamente come nella sua visione.

    Si avventò sull’uomo cogliendolo di sorpresa e iniziò una colluttazione che vide il pittore in leggero vantaggio.
    Bill scivolò contro il muro grigio e rovinato, tremante, lacrime nere scorrevano sul suo viso; non riusciva ad aprire bocca o a muovere un qualsiasi muscolo del suo corpo. I due continuavano a lottare davanti ai suoi occhi, ognuno cercando di sopraffare l’altro: Tom stava correndo un grosso rischio e lo stava facendo per lui.
    Vide la sua rabbia e il suo coraggio.
    Il coltello dell’assalitore andò a ferire il braccio del pittore prima di essere scagliato verso il fondo del vicolo. Tom mise in fuga l’uomo e si chinò davanti a Bill, racchiudendolo nel suo abbraccio con fare protettivo.
    << Bill, come stai? Ce la fai a camminare?>> gli chiese, la voce colma di apprensione.
    Il moro continuava a gemere sommessamente senza riuscire ad articolar parola, così Tom lo aiutò ad alzarsi. Lo prese fra le braccia e lo condusse verso l’auto per portarlo a casa sua.


    << Verrai a stare qui da me finché non troveremo una soluzione.>> propose il pittore dopo aver fatto accomodare Bill sul suo letto.
    << Grazie Tom.>> mormorò commosso con un dolce sorriso a curvargli le labbra.
    << Non c’è bisogno di ringraziarmi. E’ l’unica buona azione che compio usufruendo delle mie abilità speciali.>> mimò due coppie di virgolette con le dita come a voler racchiudere le ultime due parole.
    << Potresti collaborare col Governo…>>
    << Col Governo…>> fece una risatina amara <<e permettere a quei bastardi di distruggermi la vita? Neanche morto!>>
    Bill sgranò i suoi grandi occhi nocciola in un’espressione di ingenuo stupore.
    << Scusami Bill, sono stato sgarbato. Ora ti spiego.>>
    Accarezzò con delicatezza il suo viso di porcellana - in corrispondenza dell’escoriazione che ne intaccava la perfezione - e si perse nelle sue iridi ambrate per qualche secondo.
    << Tom?>> lo chiamò, le gote arrossite appena.
    Tom si ricompose e iniziò il suo racconto.
    << Quando mi sono trasferito qui dalla Germania non ero da solo: con me c’era il mio più caro amico. Si chiamava Georg Listing. Siamo arrivati qui in America pieni di sogni e di aspettative nel periodo in cui lo studio sull’evoluzione delle abilità umane era già iniziato.
    Dopo qualche mese conobbe Cinthya, una ragazza dolce e piena di vita, si sposarono ed ebbero un bambino delizioso di nome Joe. Le sue capacità, intanto, crescevano sempre di più: era un empatico e non ebbe cura di farne mistero. Questo gli costò la vita…>> una maschera di tristezza ricoprì il suo volto.
    << Co… Come?>> lo incitò a continuare.
    << … Il Governo lo contattò e lo invitò a collaborare con le sue forze speciali, lui accettò entusiasta di servire il suo Paese e di poter sfruttare le sue capacità per fare del aiutare il prossimo… Sapeva benissimo cos’era il dolore, lo sentiva nell’animo delle persone.
    Ma le cose non andarono come lui e la famiglia si aspettavano, come anche io mi aspettavo: fecero su di lui esperimenti di ogni tipo e cercarono in ogni modo di far aumentare il suo potere. Vollero fare dei test persino a Joe che, allora, aveva solo cinque anni!
    Continuarono a torturarlo fisicamente e psicologicamente senza freni, succhiarono la sua vita goccia a goccia.>> terminò con voce strozzata.
    << Mi dispiace tanto, Tom.>> mormorò sinceramente colpito.
    << Io non voglio fare la stessa fine. Non ti biasimo se pensi che sono un codardo…>>
    << Ti capisco benissimo, invece, e non lo penso affatto. Non devi rischiare la tua vita per cercare di salvare la mia, hai già fatto troppo per me.>> proferì risoluto, interrompendolo.
    << Ma…>> protestò debolmente Tom.
    Il moro gli prese le mani fra le sue.
    << Nessun ma, se non fossi intervenuto molto probabilmente ora non sarei qui. Ti ringrazio davvero di tutto cuore: sei una persona stupenda.>>
    Un moto di commozione invase l’animo del pittore e lo costrinse ad abbassare lo sguardo, un piacevole formicolio gli tormentava lo stomaco.
    << Si è fatto tardi, è meglio che riposi un po’. Buonanotte Bill.>> terminò così il discorso e sillabò dolcemente le ultime due parole.
    << Buo...>> non fu capace di terminare il suo augurio perché le labbra di Tom, calde e morbide, premettero sulle sue.
    Quando si staccò da lui, gli occhi del pittore ardevano in quelli del moro.
    << Ho perso Georg ma non perderò anche te. Non potrei sopravvivere… Ti proteggerò ad ogni costo, Bill. Anche a costo della mia stessa vita.>>
    Le iridi ambrate di Bill brillarono di emozione e le sue gote si colorarono di rosso, la gioia rotolò giù per il suo viso sotto la forma di piccole lacrime.


    ***


    Si era ripromesso che non avrebbe più dipinto ma quell’immagine stupenda che aveva fatto capolino fra i suoi pensieri, appena si era svegliato, non poteva restare relegata in un angolo della sua mente.
    I loro corpi intrecciati giacevano fra le lenzuola sfatte del suo letto, Bill si trovava fra le sue braccia nudo e bellissimo come una ninfa dei boschi, i lunghi capelli neri sparsi sul cuscino candido.
    Il cuore di Tom aveva iniziato a battere più forte quando la sua mente aveva elaborato quell’immagine, reazione che si scatenava anche ogni volta Bill lo sfiorasse o gli sorridesse. Il moro stava diventando sempre più importante per lui, così importante da non voler più farlo vivere nell’incertezza e nel pericolo. Arrivati a quel punto, si rendeva conto che gli interessava sempre meno proteggere la sua vita se quella di Bill era a rischio.
    Lui meritava di vedere il suo aggressore in prigione.


    Dopo aver accompagnato Bill alla casa d’aste, si era diretto nuovamente a casa per riportare su tela la sua visione. Aveva dedicato il resto della mattinata e l’intero pomeriggio al dipinto, si era dimenticato persino di mangiare preso com’era dalle sensazioni che accompagnavano la realizzazione di quel quadro.
    Non aveva mai dipinto un soggetto o una situazione con così tanta passione.
    In generale, non aveva mai sentito un sentimento di tale forza e portata scorrergli nelle vene. In quel momento, riusciva finalmente a comprendere appieno le parole di Georg di tanti anni prima.

    ” Quando la persona giusta entra a far parte della tua vita, il bianco e nero diventa un arcobaleno, il freddo si trasforma in calore, tutto il tuo corpo si tende verso di lei. Ogni muscolo, ogni organo, ogni battito del tuo cuore. Non puoi sbagliarti: quando Lei arriva, niente ha importanza se non puoi condividerlo con lei... Niente ha più importanza di lei.”

    Di buonumore e con i vestiti pieni di macchie di colore, era uscito di corsa quando si era accorto che erano già le 18.30 e mancava solo mezz’ora alla fine della giornata lavorativa di Bill. Aveva parcheggiato non molto lontano dalla “Smith & Smith”, in uno dei pochi posti macchina liberi, e si stava avviando a piedi verso l’elegante edificio. Fischiettava un motivetto allegro mentre si avvicinava alla svolta a sinistra che lo avrebbe portato a destinazione.
    Fu questione di una manciata di secondi: un rumore indistinto alle sue spalle, un colpo secco, un dolore lancinante… E poi il buio.
    Un buio soffocante lo avvolse non permettendogli di vedere, di capire cosa stava succedendo. L’oscurità l’aveva inghiottito portandolo lontano da Bill.


    Dopo un sonno che gli era sembrato durare un’eternità, sentì qualcuno che – nel dormiveglia - gli accarezzava dolcemente la mano, la mosse leggermente contro quel tocco delicato.
    Sbatté le palpebre per mettere a fuoco la figura longilinea che stava di fianco a sé e, appena riconobbe il volto di Bill che lo fissava amorevolmente, si sentì immediatamente più sveglio.
    << Bi… Bill.>> balbettò, con la voce impastata.
    << Sono qui.>> rispose e si chinò a posargli un bacio sulla fronte.
    << Cos’è successo?>> domandò confuso dall’intontimento che lo avvolgeva.
    << L’uomo che mi aveva aggredito ti ha sparato mentre raggiungevi la casa d’aste.>> la sua voce era ridotta ad suono un flebile e angosciato.
    Dio solo sapeva quanto a Bill costasse ricordare il motivo per cui Tom era disteso su quel letto d’ospedale, sentiva le lacrime riempirgli gli occhi.
    << Quando?>>
    << Tre giorni fa.>> mormorò mentre una lacrima gli solcava il viso.
    Il pittore fissò i suoi occhi, visibilmente preoccupato.
    << Perché piangi? Hai paura che possa farti di nuovo del male?>>
    Il moro continuava a piangere sommessamente, Tom gli accarezzò il dorso della mano con la punta delle dita. Odiava vederlo soffrire.
    << Bill, ti prego, dimmi cos’hai.>>
    << Hai… hai di nuovo rischiato la vita per colpa mia. Po… Potevi morire!>> forti singhiozzi cominciarono a scuotere il suo corpo magro.
    << Oh, no no. No, Bill. Non devi pensare queste cose, non devi tormentarti. E’ solo colpa di quel delinquente se ora sono qui e, se non ti avessi trovato qui accanto a me, non avrei voluto neanche esserci qui... Non avrei più voluto vivere. Quindi, appena mi dimetteranno farò tutto ciò che è in mio potere per far in modo che quell’uomo marcisca in galera.>>
    A quelle parole, Bill sentì le farfalle iniziare a volteggiargli nello stomaco e il suo cuore impazzire a causa della forte emozione che provava.
    A causa dei sentimenti che provava per Tom.
    << T… Tom, non ce n’è bisogno.>> riuscì a dire soltanto.
    Il pittore gli riservò uno sguardo interrogativo.
    << E’ stato arrestato.>> specificò, le gote ancora imporporate.
    Tom sospirò di sollievo fissando lo splendido viso di Bill. Finalmente il futuro del moro era libero da minacce ed era intrecciato al suo, così come i loro corpi nella sua ultima visione.
    Era proprio vero: “Non puoi sbagliarti: quando Lei arriva niente ha importanza se non puoi condividerlo con lei… Niente è più importante di lei.”


    The end.






    Note dell’autrice:
    Finalmente ce l’ho fatta a postare questa OS *esulta*
    Ce l’avevo in mente per intero ma metterla nero su bianco ha richiesto tempo e impegno. Ci ho messo tutto l’amore e la cura possibile per arrivare a questo risultato.
    Spero vi soddisfi!
    Ho visto questo Bill e questo Tom, in un futuro di cambiamenti ed evoluzione umana, trovarsi senza essersi mai cercati. Ho visto l’intreccio e le sensazioni dei protagonisti crescere. E la storia ha preso forma.

    Grazie per aver letto <3 <3 <3
     
    Top
    .
  2. Sarah TH
     
    .

    User deleted


    Sono la prima a commentare **
    Quando ho letto che Tom era un veggente me lo sono subito immaginato seduto ad un tavolo circolare con una tovaglia lilla, la palla per prevedere ed ilr turbante nella stessa tonalità della tovaglia xD
    Ok torno seria (: bè questa OS è mooolto differente dalla tua fan fiction e devo dire che è la prima che leggo sotto il genere del Paranolmal (:
    Bella veramente molto (: L'unica cosa forse che credo gioca a suo svantaggio è la rapiditrà nella quale i due ''s'innamorano'' ma dopotutto è una OS (: e quando l'amore è amore u.u

    Bè spero di poter leggere altre cose che scriverai (: Complimenti ancora (;

    PS. Un'ultima cosa, è stato molto romantico il fatto che il sesso non sia nemmeno menzionato ma soltanto un bacio e questo gioca a suo favore u.u
     
    Top
    .
  3. Humanoid_Tomi Lover
     
    .

    User deleted


    *w* che bellaaaaaaa finalmente un Bill non sanguianrio e assassino ma estremamente dolce
    Niente spazzola questa volta ma fa lo stesso, è bellissima così

    Bravissimaaaaaaa *v*
     
    Top
    .
  4. PinaKaulitz88
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Sarah TH @ 18/2/2011, 17:26) 
    Sono la prima a commentare **
    Quando ho letto che Tom era un veggente me lo sono subito immaginato seduto ad un tavolo circolare con una tovaglia lilla, la palla per prevedere ed ilr turbante nella stessa tonalità della tovaglia xD
    Ok torno seria (: bè questa OS è mooolto differente dalla tua fan fiction e devo dire che è la prima che leggo sotto il genere del Paranolmal (:
    Bella veramente molto (: L'unica cosa forse che credo gioca a suo svantaggio è la rapiditrà nella quale i due ''s'innamorano'' ma dopotutto è una OS (: e quando l'amore è amore u.u

    Bè spero di poter leggere altre cose che scriverai (: Complimenti ancora (;

    PS. Un'ultima cosa, è stato molto romantico il fatto che il sesso non sia nemmeno menzionato ma soltanto un bacio e questo gioca a suo favore u.u

    Eccoti anche qui *________________*

    Tom col turbante e la palla... Ahahahah! *rotola*
    In effetti, è diversissima da "Dark Love"; mi piace sbizzarrirmi con generi ed avvisi diversi ^^
    Sono contenta che la trovi bella!
    Per quanto riguarda la velocità con cui si innamorino, calcola che sono statti sempre a contatto per due settimane di fila e che il loro rapporto è nato in modo particolare... Era destino

    Grazie mille!!!

    P.s.: eh si, non sempre il sesso è necessario per rendere l'idea del legame fra Bill e Tom.


    CITAZIONE (Humanoid_Tomi Lover @ 18/2/2011, 18:17) 
    *w* che bellaaaaaaa finalmente un Bill non sanguianrio e assassino ma estremamente dolce
    Niente spazzola questa volta ma fa lo stesso, è bellissima così

    Bravissimaaaaaaa *v*

    :ossì: ma grazie cara!
    Sei sempre così gentile <3
    Bè, non sempre si può usare la spazzola XDXD

    Un bacione!
     
    Top
    .
  5. *HEILIG*
     
    .

    User deleted


    Come ho già scritto altrove, purtroppo vi leggo poco perchè ho sempre poco tempoe quel poco che ho lo uso per portare avanti le mie complicatissime storie .-. ma a parte questo...di nuovo, come ho già detto, non commento quello che non mi piace per niente, di solito, perchè so di riuscire ad avere davvero dei toni intransigenti, soprattutto se vedo scorrettezze linguistiche e grammaticali.

    Ma non è questo il caso.
    Mi è piaciuta moltissimo l'idea di questa OS, come è stata sviluppata e anche la delicatezza nel rapporto tra i protagonisti che è assolutamente giusta per l'impronta che ha la trama; hai avuto l'accortezza di non far incollare tra loro troppo due persone che in fondo non si conoscono, e anzi la delicatezza di farli unire solo nella mente preveggente di Tom, è davvero alta.

    Come beta e come scrittrice, ti dire che ci sarebbe da dare qualche sistematina qui e lì, per migliorare ancora di più il ritmo della lettura, ossia le pause dei respiri di chi legge, ma è roba da poco. E' scritta bene, ha una buona idea di fondo e un ottimo svolgimento.

    Quindi: complimenti, di cuore...e scrivi!!
     
    Top
    .
  6. Augenblick.
     
    .

    User deleted


    Wo *-* Ogni tanto capito in una storia a caso, non so perchè XD E stavolta sono finita quì u.u

    Mi è piaciuto tantissimo il prompt, se ho letto bene credo l'abbia detto anche la Simo, non mi piacciono tantissimo le storie con del paranormale in mezzo (tranne poche eccezioni) ma quì era tutto piuttosto soft e intenso tanto quanto basta!
    Quindi sì, sono stata contenta di aver letto la tua storia anche se forse (quello che penso sempre quando una storia mi piace tanto xD) si è sviluppata troppo in fretta, anche se è una OS (:

    Brava!
     
    Top
    .
  7. *HEILIG*
     
    .

    User deleted


    Io lo perchè ci finisci per caso: perchè quando vedi che io commento di solito non resisiti a seguirmi manu XD perchè sai che commento pochissime cose e ben scelte XD
     
    Top
    .
  8. PinaKaulitz88
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (*HEILIG* @ 23/2/2011, 11:59) 
    Come ho già scritto altrove, purtroppo vi leggo poco perchè ho sempre poco tempoe quel poco che ho lo uso per portare avanti le mie complicatissime storie .-. ma a parte questo...di nuovo, come ho già detto, non commento quello che non mi piace per niente, di solito, perchè so di riuscire ad avere davvero dei toni intransigenti, soprattutto se vedo scorrettezze linguistiche e grammaticali.

    Ma non è questo il caso.
    Mi è piaciuta moltissimo l'idea di questa OS, come è stata sviluppata e anche la delicatezza nel rapporto tra i protagonisti che è assolutamente giusta per l'impronta che ha la trama; hai avuto l'accortezza di non far incollare tra loro troppo due persone che in fondo non si conoscono, e anzi la delicatezza di farli unire solo nella mente preveggente di Tom, è davvero alta.

    Come beta e come scrittrice, ti dire che ci sarebbe da dare qualche sistematina qui e lì, per migliorare ancora di più il ritmo della lettura, ossia le pause dei respiri di chi legge, ma è roba da poco. E' scritta bene, ha una buona idea di fondo e un ottimo svolgimento.

    Quindi: complimenti, di cuore...e scrivi!!

    Come prima cosa, ti ringrazio davvero di cuore per questo commento che ho trovato splendido! *arrossisce*

    Hai letto fra le righe di questa OS e hai percepito tutto ciò che ero intenzionata a far trasparire da essa e questo mi rende incredibilmente felice. Questa trama mi è molto cara, così come l'impronta di tenerezza e la platonicità (fammi passare questo termine scorretto) del loro rapporto.

    Grazie veramente di cuore per i complimenti e per gli appunti che hai fatto - ne farò tesoro, essendo anche io scrittirice e beta :) - .
    Amo scrivere e, di sicuro, posterò altre storie.

    Un bacio <3




    CITAZIONE (Augenblick. @ 23/2/2011, 12:40) 
    Wo *-* Ogni tanto capito in una storia a caso, non so perchè XD E stavolta sono finita quì u.u

    Mi è piaciuto tantissimo il prompt, se ho letto bene credo l'abbia detto anche la Simo, non mi piacciono tantissimo le storie con del paranormale in mezzo (tranne poche eccezioni) ma quì era tutto piuttosto soft e intenso tanto quanto basta!
    Quindi sì, sono stata contenta di aver letto la tua storia anche se forse (quello che penso sempre quando una storia mi piace tanto xD) si è sviluppata troppo in fretta, anche se è una OS (:

    Brava!

    Mi fa piacere che sei capitata nella mia storia ^^

    Sono contenta che tu abbia gradito il prompt e la maniera in cui ho voluto trattarlo *saltella felice*

    Ti ringrazio tanto per aver letto e commentato!
    Per quanto riguarda la "fretta", fa parte del mio modo di scrivere le OS... Spero non ti abbia disturbata troppo nella lettura :)

    Grazie ancora, baci!!!




    CITAZIONE (*HEILIG* @ 23/2/2011, 14:47) 
    perchè sai che commento pochissime cose e ben scelte XD

    Sono incredibilmente lusingata
     
    Top
    .
7 replies since 17/2/2011, 19:39   144 views
  Share  
.