The Worst Intentions

Bill cattivo??? No...di più

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  1. queen_of_your_nightmares
     
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    The Worst Intentions


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    Titolo: The worst intentions
    Autore:Queen_of_your_nightmares
    Genere: Erotico, Romantico, Song-fic
    Raiting:Rosso
    Avvisi:Lemon
    Beta Reader: DiANaReN



    Capitolo 1° : Teenage Dream



    You make me
    Feel like
    I'm living a Teenage Dream
    The way you turn me on
    I can't sleep
    Let's runaway
    And don't ever look back
    Don't ever look back...

    (Katy Perry - Teenage Dream)





    Amber non era mai stata una ragazza banale. Volubile, spensierata, e timida forse, ma non banale come potrebbe mai esserlo stata la sua storia?
    Come un dessert fatto principalmente di lunaticità mescoliamo un pizzico di erotismo, una buona dose di Bill Kaulitz e un’estate in California.
    Piatto che va servito freddo con un buon vino rosso corposo, fatto?
    Bene, la sua storia inizia ora.

    -Dobbiamo Necessariamente ascoltare Katy Perry?! Non mi piace per favore possiamo cambiare cd? – Angie scosta i lunghi capelli biondi dalle sue spalle mentre, seduta al lato del passeggero di una microcar si rivolge alla ragazza seduta al posto di guida.
    - Macchina mia regole mie, inoltre mancano meno di 3 chilometri alla spiaggia puoi sopportare ancora qualche minuto, Angie - Risponde insofferente l'amica concentrandosi sulla strada trafficata mentre le parole e la melodia riempiono l’abitacolo color crema.
    - Al ritorno però decido io... sei una dittatrice spietata Amb - Ribatte la ragazza contrariata
    - Come no… credici - Da sopra le lenti dei fantastici occhiali scuri di Amb, appaiono due vispe iridi color cielo contornate da folte e lunghe ciglia color carbone.
    Le labbra coperte di lucidalabbra color ciliegia si piegano in una smorfia di scherno rivolta all'amica che, offesa , si accascia sul sedile sperando con tutto il cuore di arrivare a destinazione il prima possibile.
    La protagonista di questa storia è proprio Amber, la moretta alla guida ma non può ancora sapere cosa il destino ha in servo per lei in questa estate. E nemmeno noi lo sappiano, non ci rimane altro che andare avanti senza perderci in chiacchere inutili.
    La macchina si spegne. Le ragazze erano arrivate a destinazione: La Pacific Beach.
    Sull’asfalto del parcheggio non apparte quasi più nessun’ombra. Amber aveva sempre paragonato il Sole ad uno orologio. Puntuale nel suo ciclo continuo ed ora era come se un orologiaio l’avesse oscurato il con chissà quale panno scuro
    Il tramonto è arrivato indesiderato in quella giornata che si era preannunciata calda, ma tuttavia la lunga spiaggia californiana è ancora gremita di gente animatissima.

    La fine dell’estate stava per essere festeggiava con un party sulla spiaggia, infatti da li a poco tempo l’autunno avrebbe fatto il suo trionfale ingresso lasciando l’estate in una miriade di ricordi.
    Amber si avvicina ad un piccolo bar improvvisato fatto di tavole di legno e coperto da foglie di palma sotto il quale un bel ragazzo biondo era intento a sistemare l'impianto audio macchinando dietro ad un'enorme amplificatore
    - Serve aiuto? – Domanda la ragazza cercando di scorgere l’amico da dietro l’apparecchio scuro
    Il biondo riemerge dal groviglio di cavi con aria sorpresa e avvicinandosi alla ragazza
    - No grazie Amb ho finito devo solo collegarlo alla postazione del dj ed è tutto sistemato- Replica con aria sicura - Piuttosto vai dietro il bancone e prendi un paio di diet coke per te ed Angie sarò da voi in un attimo-
    Come un ordine la moretta inizia a sorseggiare il suo drink seduta al bancone con l’amica che guardandosi intorno le ricorda l’importanza di quel piccolo party.
    Passa davvero poco tempo prima che Josh, l’amico delle due, riappare da dietro il bancone sorridente.
    -Eccomi ragazze, scusate i preparativi per stasera sono un delirio…. devono ancora arrivare i tizi del bar per portare gli alcolici ed il dj non ha ancora scelto la playlist- Afferma con aria frustrata passandosi una mano sulle tempie con aria stanca.
    La bionda si sporge per dargli una leggera pacca sulla spalla rassicurandolo - Dai Joshino- Usava sempre quel nomignolo in modo gentile e affettivo nonostante il ragazzo se ne vergognasse tremendamente -…andrà tutto bene...sono settimane che organizzi tutto! Vedrai sarà un successone-.
    La mora si unisce all'amica sorridendogli a sua volta quando, per puro caso, sposta gli occhi sulla pila di giornali davanti a lei e focalizza la foto sulla prima pagina del San Diego Weekly ed ha un colpo al cuore.

    Josh e Angie incuranti parlano incuranti per un paio di minuti senza accorgersi dell'improvviso silenzio dell'amica.
    Amber, quasi approfittandosene, continua rapita ad osservare quella fotografia senza accorgersi delle sue guance che andavano a fuoco.
    - Amb che ne pensi?- Le domanda il ragazzo voltandosi verso di lei e non ottenendo risposta.
    - Amb tutto okay?- Le chiede ancora preoccupato nel vederla cosi scossa
    Senza neanche degnare di una risposta gentile la mora esce da quel improvviso torpore e un lieve rossore riappare sulle gote chiarissime, inusuali per una ragazza californiana, dopo che un secondo prima erano riapparse estremamente pallide.
    -Si non preoccuparti- Replica con aria persa - Scusate ragazzi io devo assentarmi un paio d'ore ci vediamo stasera alla festa- Grida mentre frettolosamente afferra borsa ed occhiali e corre verso il parcheggio.


    Non era da Amber assentarsi cosi frettolosamente e silenziosamente tanto che anche Josh e Angie, oltre a lei stessa, rimangono un attimo interdetti dalla stranezza dell'amica.
    -Chissà cosa le è preso?!- Si chiede il biondo guardando in direzione dell'amica ma lo liquida con una lieve alzata di spalle.
    La bionda era quasi abituata alle stranezze dell’amica. Non era di certo la prima volta che spariva senza una spiegazione, una parola, o una scusa. Era semplicemente lunatica. E l’unica cosa che era riuscita a fare era abituarsi.
    - Non preoccuparti le sarà venuto in mente che ha qualcosa di urgente da fare-
    - Sarà...- Il biondo non è alquanto convinto della spiegazione, ma decide in ogni caso di accontentarsi liquidando il suo stesso stupore con un scrollata di groppe
    -Comunque sia…- Dice interrompendo i suoi stessi pensieri -… corri a prendere la tavola andiamo a cavalcare qualche onda prima che faccia buio!-
    Rimane davvero poco tempo. Il sole sta per baciare le limpide acque salate.
    E un tramonto nell’acqua scura, sarebbe stato decisamente romantico, i due si allontanano poco dopo con le tavole in spalla in direzione della riva.
    La sabbia lascia le impronte dei loro piedi testimoni della sua freddezza e setosità. Quella sera avrebbe segnato l’ultimo party estivo. Ed entrambi non si sarebbero lasciati scappare l’occasione di divertirsi.

    Poco lontano da loro un soffio di vento caldo ma pur sempre serale accarezza il bancone di legno chiaro trasportando i fogli di giornali rimasti sparpagliati sulla sua superficie. Questi si adagiano con una lentezza disarmante su un letto di sabbia limpida mostrando a sguardi indiscreti il motivo di una corsa improvvisa verso il centro.
    "Tokio Hotel's photoshoot at Urban Shop"
    Parole scritte a caratteri cubitali sulla foto di 4 ragazzi in posa, padroneggiati da un angelo androgino dai lunghi occhi cerbiatti baciati da un velo marcato di trucco nero.
    I Tokio Hotel erano in città.









    2^Capitolo – Vodka&Bad News





    Non ce niente di meglio di un “Grey Goose” sorseggiato in un grande calice di cristallo per concludere bene un pomeriggio e questo Bill Kaulitz lo sapeva bene.
    Mentre osserva la grande città di San Diego dalla grande vetrata davanti a lui si rigira il bicchiere tra le mani sorridendo ribelle e soddisfatto al suo stesso riflesso che incontra di rimando sulla superficie trasparente.
    E’riuscito ad ottenere la suite del quindicesimo piano all’Hotel Lodge, uno dei migliori di tutta l’intera metropoli.
    Le luci illuminano il suo viso truccato, ma non sono abbastanza abbaglianti da nascondere la luce degli occhi del ragazzo che brilla come un diamante sotto una lampada al neon.
    -Vodka alle 5 di pomeriggio…- Sentendo la voce arrivare diritta al suo orecchio come uno stridulo rimprovero si volta con aria insofferente.
    -Ti chiedi cosa berrò stasera?- Il tutto è seguito da un’alzata di spalle –Bhe, chi vivrà vedrà..- Ribadisce sarcastico
    David Jost, il suo manager dall’aria sbarazzina rimane alle sue spalle con aria sufficiente –Rimani sotto la mia responsabilità, Bill…nonostante tu sia maggiorenne in tutti gli stati.-
    -Lo ripeto: non immischiarti in ciò che non ti compete David, non è per farmi la morale che ti pago..- Come veleno le parole del ragazzo arrivano dritte come un pugno in faccia
    Nello sbuffare l’uomo non può far altro che prendere posto su una grande poltrona di pelle nera
    -Allora per cosa sono stato convocato?- domanda sprezzante il moro
    -Bill, non devo essere io a farti osservare che ultimamente sui giornali scandalistici non si legge altro che di te e delle tue mancanze…- Dice allusivo e con tono di disapprovazione
    Un ghigno di soddisfazione appare sul viso del moro, proprio come un lancia appuntita che con grazia uccide la sua preda, che si siede sulla poltrona di fronte a quella del manager accavallando le gambe; provocante quasi quanto una donna.
    -Non amo vantarmi, ma direi proprio di si- soddisfatto e allegorico ride forte posando il calice sul tavolo di legno lucido che li divideva.
    -Fossi in te non me ne starei così tranquillo, negli ultimi mesi è il già la terza ragazzina incinta che facciamo abortire in segreto –Ricorda il manager-… perchè tu non riesci a tenere a freno i bollenti spiriti!- Termina battendo forte una mano sul bracciolo della seggiola.
    L’autocompiacimento del cantante arriva alle massime cariche nel vedere la grande vena pulsante sul collo dell’uomo.
    -Che vuoi farci…- Sospira teatralmente-.. mi piace circondarmi di dolci ed attraenti compagnie-afferma con un'alzata di sopracciglia.
    Era un invito che David non poteva rifiutare.
    Bill frutta tanti soldi quanti ne fa spendere e la cosa non è conveniente.
    -Le tue "dolci compagnie" ci stanno costando milioni e milioni di euro…- Assicura in modo fermo e distaccato-… per mantenere il loro silenzio e quello della stampa stai rischiando di mandarci col culo a terra! Senza parlare del fatto che ti pescano ubriaco e impasticcato all'uscita dei locali Il tono di voce traballa-… a giorni alterni.- Conclude.
    -Eppure mi pare che le vendite dell'album non ne abbiano risentito...anzi pare che siano addirittura aumentate- Vanta quasi con fierezza
    -Bhe, ti risulta molto male! Rispetto le vendite di “scream” non avete fatto nemmeno la metà! Voglio che tu e la tua band manteniate uno straccio di reputazione!-
    La lamentela del manager non sembra distogliere Bill dal suo calice di vino e ,incurante, tira fuori una “marlboro touch” dal pacchetto scuro accendendola con sufficienza.
    Indifferente e freddo, come se la predica non lo riguardasse minimamente.
    -Comunque…- Continua il manager cercando una bel che minima reazione del agghiacciato cantante-.. ho trovato una soluzione!- Dice fiero impettendosi appena nel suo giubbotto color ghiaccio-… ti trovi una ragazza!-
    Quelle parole piombano sul cantante come una doccia gelata facendogli scivolare la sigaretta dalle labbra.
    -Cosa??? Stai scherzando spero!- Lo sguardo dell’uomo però non sembra per niente esitare-… Dovrei mettermi con una per mantenere la reputazione del gruppo?- Ribadisce come per comprendere meglio l’avvenuto.
    -Sbagliato! – Per un solo attimo Bill si ritrova a sospirare di tranquillo. -..Devi trovare una tanto folle da presentarsi come la tua ragazza alla stampa per mantenere le apparenze e darci il tempo di recuperarti un minimo di credibilità- La pillola posta in quel modo sembra ancora più gravosa.
    -Non basta prendere una escort per un paio di settimane? Giusto il tempo di presentarla ai giornalisti e ce la togliamo dai piedi!- Ogni soluzione trovata dal ragazzo sarebbe stata inutile e perfino lui stesso lo sa.
    -No- l’uomo scuote la testa -… ci serve una ragazzina acqua e sapone che non sappia nulla di questa messinscena e che non si rivenda la storia ai giornalisti..- Spiega senza possibilità di replica-...e ci serve entro 4 giorni, prima dell'inizio della tourneè-
    Forse David pretende troppo.
    Una ragazza in quattro giorni si può trovare.
    Ma una ragazza in quattro giorni che ti segua per una tournèe di chissà quanti mesi, è impossibile.
    -Dove pensi che la trovi una disposta a seguirmi in tour.. in 4 giorni?!? Sei folle!- I pensieri di Bill vengono a galla come un tronco di legno nel fiume Tamigi.
    Il manager si alza dalla sedia e si avvicina all'uscita senza spiccicare una parola per tutto il tragitto.
    -Con tutte le fans che hai, non dovrebbe essere così difficile… e comunque non è una richiesta è un ordine!- L’autorità di David si fa maggiore davanti alle titubanze del capriccioso cantante che non può fare altro che annuire prima che al porta si chiuda davanti ai suoi occhi.


    Il cantante rimane immobile per qualche minuto con lo sguardo fisso sul bicchiere quasi vuoto.
    La rabbia ribolliva in un pentolone silenzioso e polveroso.
    Il fuoco al di sotto di questo alimenta la sua ira e neppure il battito delle sue stesse ciglia non è stato abbastanza veloce da superare il rumore di frammenti di vetro sul muro candito.
    La mente è annebbiata dalla confusione, solo una parola si distingue dalle altre pronunciate dai suoi stessi pensieri.
    Maledizione.




    Un enorme GRAZIE a DiANaReN che mi stà aiutando a dare a questa storia una forma più leggibile :)

    Edited by queen_of_your_nightmares - 31/1/2011, 04:06
     
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