Halt Mich

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  1. *HEILIG*
     
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    Autore: *HEILIG*
    Titolo: Halt Mich
    Genere: Twincest - One Shot – Erotic – Romantic – SongFic (marginale)
    Rating: NC17
    Avvisi: PWP
    Note:
    La prima nota è che, come per "Non dormire più" ho segnalato pwp come avviso perchè la storia non ha trama; ma sapete che io non so fare pwp senza metterci il cuore.....mi dispiace
    Poi, la canzone che da il titolo alla FF ne è stata l'ispirazione, ma la FF non è costruita sul testo della canzone, non del tutto. Comunque, l'ideale è leggerla con questa canzone in sottofondo a ripetizione, sicuramente. La canzone è "Halt Mich" degli Unheilig (traccia #6 dell'album "Grosse Freiheit")

    Buona lettura.













    HALT MICH

    ..Stringimi..







    Bill fissò l’infinita distesa d’acqua davanti a sé, e pensò che quella notte il mare stesso sembrasse cielo: così blu, così profondo, con la luce della luna piena a rimbalzare su ogni minima cresta d’onda, e a spargere bagliori diamantini nella notte. Socchiuse gli occhi, e stirò le labbra in un sorriso accennato, quando l’ennesimo effluvio di odore salato arrivò fino alle sue narici. Inspirò forte. L’odore si sente meglio ad occhi chiusi.
    Una mano si appoggiò sulla sua proprio in quel momento, coprendone il dorso con un palmo caldo e leggermente ruvido. Prima che lui potesse dire qualsiasi cosa riconoscendo quello di Tom, di odore, i denti del fratello avevano già catturato il lobo del suo orecchio, e poi le sue labbra avevano preso a succhiarlo piano, come una caramella morbida da sciogliere in bocca. Brividi incisivi e profondi gli attraversarono la schiena, fino all’inguine, mentre il fratello si appoggiava quasi di peso a lui. Poteva sentire il metallo freddo del piercing al labbro di Tom torturargli i sensi sotto l’epidermide.
    - Tom… – sussurrò con la voce roca, facendo seguire un gemito corto.
    Non era riuscito a nasconderlo.
    - Ciao… – gli rispose il gemello a un millimetro dall’orecchio, strofinando il naso dove la pelle era più sottile, proprio dietro il padiglione.
    L’acutezza del brivido peggiorò, infliggendogli quasi uno spasmo di dolore. Voglia, per la precisione, desiderio impellente aggravato dal desiderio sessuale di Tom per lui, che premeva di già, esplicito e forte contro il suo bacino.
    - Non dovresti essere qui. – disse Bill guardando il mare che si stendeva oltre il vetro.
    Avrebbe voluto evitare anche il sospiro di piacere che seguì quella frase. Non riusciva mai a nasconderlo, e proprio per questo certe affermazioni uscivano sempre con una convinzione poco sufficiente rispetto ai suoi intenti. Del resto, tutto il suo corpo si ribellava completamente a qualsiasi reazione razionale, e si ritrovò così di nuovo a spingere il peso all’indietro, appoggiandosi al gemello. Copione già visto.
    - Lo so. Ti prometto che questa è l’ultima volta.
    Bill scansò il silenzio della notte reagendo alla frase del gemello con una sonora risata, e l’effetto fu trovarsi l’istante successivo l’altro palmo di Tom a tappargli la bocca. L’altra mano di Tom lo girò sul posto all’improvviso, dopo avergli preso di forza un braccio e facendogli quasi male. Si ritrovò con il naso quasi appiccicato a quello del gemello, stretto dal braccio di Tom che con una mano lo reggeva a sé per la vita; l’altra ancora a coprirgli la bocca. Tom lo fissava serissimo, come altrettanto seriamente aveva fatto l’ultima affermazione. Si diede mentalmente del pazzo per essersi lasciato sfuggire quella risata compromettente, a quell’ora di notte, e poi tolse la mano di Tom dal suo viso lentamente, con la sua, e osservò il gemello di rimando con un’espressione in parte interrogativa, in parte tremendamente contrariata. Parlò diminuendo al massimo il volume. Bisbigliando quasi.
    - Vorrei sapere perché dici sempre così, anche se sai benissimo che non è vero. - tenne gli occhi fissi in quelli di Tom.
    Spalancati e fissi. Bill lo faceva sempre, di fissarlo in modo quasi maniacale in quelle circostanze. Fissava, fissava tremendamente, aveva una capacità innata di inchiodare lo sguardo. Era una provocazione vivente, e Tom tutte le volte non riusciva a non venirne colpito, e affondare di conseguenza. Perché lo sguardo fisso di Bill sapeva sempre tanto di richiesta? Perché lui non poteva che accettare?

    ..Halt mich..


    Si gettò sulle labbra del gemello stringendolo a sè, lo rapì incatenandolo in un bacio profondo, e bagnato. Lungo, agognato, eccitante e forte, spingendo Bill contro lo stipite dell’oblò della cabina, premendogli addosso con tutto se stesso, sentendolo cedere, e poi rispondere. Si sentì abbracciare di rimando, le magre braccia del cantante incrociate dietro il suo collo. Il piercing alla lingua di Bill rispondeva all’attacco delle sue labbra, con altrettanta ferocia. La voglia di Bill cresceva attraverso il costume. Flebile tessuto sintetico. Infilò la mano senza tanti complimenti attraverso l’alto elastico dell’indumento, il suo palmo grande a contatto con la pancia del gemello, e scese verso il basso, fino a raggiungere il membro gonfio di voglia di Bill. Sentì il suo alito caldo e spezzato invadergli il viso, in un gemito lungo e stirato, questa volta. La chiuse interrompendo i gemiti di stupore di Bill con un altro bacio profondo, più lungo del precedente. Solo quando staccò le labbra dalle gemelle lasciando scie di saliva che chiedevano di più, gli rispose respirando nel respiro di Bill.
    - Perché così ogni volta è l’ultima… - si interruppe inspirando a bocca aperta.
    I loro occhi si guardarono.
    - …e la prima insieme… - finì Bill per lui.
    Emettevano luce; felicità. Bill spalancò gli occhi, e sorrise nel bacio del fratello. Poi sentì qualcosa che gli occhi glieli fece sgranare ancora di più, per poi stringerli l’attimo dopo, nell’estasi del desiderio. Le mani di Tom abbassavano il suo costume. L’elastico scorse più in basso dei suoi glutei che andarono a contatto con la parete fredda, e scorsero più in basso del suo sesso scoperto tra loro in tutta l’eccitazione che il tocco di Tom su di lui aveva provocato. Sentì la mano di Tom stringersi sul suo membro, afferrarlo a piene mani, e cominciare a percorrerne la lunghezza dalla base alla punta, per poi riscendere verso la base scoprendolo tutto, con un movimento pressante ma lento, e risalire, e rifare il percorso da capo e ripeterlo, più, e più volte. Gocce di impazienza uscirono dal glande, lubrificando la mano di Tom, rendendo liscio e più scorrevole il contatto. Rendendo più morbida la masturbazione.
    Bill gemeva nelle orecchie del gemello, costringendolo a spingere il proprio corpo sulla propria mano. Aveva bisogno di toccarsi o essere toccato anche Tom, in qualche modo.
    - Dio come sei duro…
    L’aveva riassunto così, esprimendo con una constatazione il piacere di sentire Bill avere tanta voglia di lui. In realtà Tom boccheggiava, sentiva mancare l’ossigeno per la voglia che gli turbinava in testa senza sosta, di spaccare in due il corpo del gemello scopandolo a sangue, letteralmente. Non l’avrebbe mai fatto, non davvero; non poteva, e non ci sarebbe neanche riuscito probabilmente. Lo amava troppo per fargli del male, e anche se il sesso loro due sapevano condurlo anche fino ai limiti della sopportazione, mentre si eccitavano nei preliminari i pensieri di Tom oltrepassavano sempre, e di molto, i limiti del fattibile con Bill. Lussi della fantasia.
    Sentì un fiotto di alito caldissimo su di sé, rispondere alla constatazione, la guancia di Bill appoggiarsi alla sua; era rovente.
    - Facciamolo, adesso, ti prego, è da tantissimo…
    La voce di Bill si era fatta sottile e implorante. Bill che implorava nelle sue orecchie fu quasi una tentazione mortale, ma sapeva benissimo di essere lì proprio per quello. Erano mesi che non facevano sesso tra loro; lo stress, gli impegni, la paura di essere scoperti, il tempo inesistente, le distrazioni sessuali di entrambi, la famiglia, gli amici. I sensi di colpa. Qualcosa di inaccettabile eppure vitale. Troppi motivi per riuscire ad aspettare, ma allo stesso tempo, lo stesso numero per aspettare ancora, e godersi il momento alla grande, dall’inizio alla fine. Una portata alla volta, un gusto alla volta, dall’antipasto al dolce. Per poi ricominciare da capo, probabilmente.
    - Sì..sì…tra poco – gli mentì spudoratamente.

    ..Halt mich..


    Cominciò a succhiargli il collo avidamente, prendendo la giugulare di Bill tra i denti, succhiando, lasciando sulla pelle eburnea e sottile chiazze rossastre del suo passaggio.
    I capillari emergevano in superficie, il sangue tirato da Tom gli macchiava la pelle, lo sentiva dilagare nel corpo. Si sentiva caldo e perso. Bill capì all’istante che quella risposta era stata un contentino; Tom non aveva nessuna intenzione di placare in fretta il desiderio, piuttosto si stava impegnando a renderlo il più duraturo e quindi soddisfacente per entrambi. Tom era maestro in queste cose: contrariamente all’apparenza era l’altro quello più paziente, e spesso questo talento del chitarrista aveva portato ad ampissimo gradimento per entrambi. Fosse stato per lui, spesso si sarebbe fatto spaccare in due a sangue dal gemello anche senza preliminari. Ma non l’avrebbe mai fatto, non davvero; non poteva, e non ci sarebbe neanche riuscito probabilmente. Lo amava troppo per rendere quel rapporto doloroso, e anche se il sesso loro due sapevano condurlo anche fino ai limiti della sopportazione, lui finiva sempre con l’andare dietro ai ritmi più blandi e lussuriosi inflittigli dall’altro.
    Sorrise compiaciuto alzando la testa, e infilando le dita sottili sulle treccine nere di Tom, mentre sentiva scendere le sue labbra adornate dal diabolico piercing sempre più in basso, lungo il suo corpo. Le mani di Tom inchiodavano le sue spalle al muro, la fronte del fratello spingeva sul suo collo; Bill lo sentì arrivare vicino, troppo vicino a quel punto sensibile, all’altezza del petto.
    Inspirò, e un secondo dopo i denti di Tom aggrapparono il piercing che adornava il suo capezzolo sinistro, ansimò piano provando a trattenersi, ma l’attimo dopo intuì che il gemello aveva mosso le labbra di proposito, come al solito. Come temeva, e come voleva. I piercing si stavano scontrando, provocando sordi battiti metallici. Bill gemette, forte, forse troppo e si morse il labbro inferiore, facendosi male, ma continuò a gemere, rantolando piano in sussurri rochi e mezze lettere farfugliate combattendo tra la voglia di dirgli di tirare più forte, e quella di dirgli di smetterla prima di condurlo ad uno stato comatoso di eccitazione senza ritorno.
    Il suo membro lasciato eretto e desideroso a se stesso, stretto tra i loro corpi non aiutava. Per niente. Gemette ancora. Ritmicamente.
    Fuori il mare ondeggiava tranquillo nella notte, le onde si infrangevano con ritmo costante contro la parete legnosa della barca, c’era silenzio. C’era silenzio tranne il fruscìo delle dita di Bill tra i suoi capelli e i respiri di Bill. Gemiti. Gli piaceva, lo sentiva. La lingua di Tom cominciò a ruotare per tutta risposta intorno all’aureola rosa e turgida, le papille della lingua a stimolare i rilievi della carne. L’istinto lo portò a spostare il viso e stringere tra i denti il capezzolo destro del gemello, sentire la turgidità formarsi anche senza i due piercing, tirare carne libera. Baciò il petto nudo di Bill e poi vi soffiò sopra. A tradimento. La schiena del fratello si inarcò appena, reagendo al brivido. La mano di Bill affondò nei solchi tra le sue treccine, sulla sua testa. Bill inspirò fortissimo e soffiò, quasi rabbioso.
    - Cristo…

    ..Halt mich..



    Tom espirò sogghignando, e lasciò il capezzolo del gemello. La voce era quella di Bill, ma lì a dover pregare erano in due. Sentiva il suo pene esplodere nei boxer elasticizzati; pessima idea la lycra invece del cotone, materiale per sua natura più adattabile alle esigenze fisiologiche di un ragazzo in piena, pienissima, attività sessuale. Seguì l’impulso primario e si alzò del tutto, di fronte a Bill, lasciò le sue braccia e si sfilò il costume blu a quadri bianchi.
    Bill boccheggiò. Ecco, di lì a poco Tom sarebbe entrato dentro di lui, lo sapeva. Lo voleva, dannatamente. Quasi se lo sentiva dentro solo a guardarlo. Poteva sentire il suo corpo chiedere di Tom quasi strillando. Come poteva chiedergli di resistere ancora? Osservò il membro eretto del gemello, lo distanziò da sé spingendo delicatamente sulla pancia di Tom. Lo osservò senza dire niente, e Tom osservava lui, che ancora aveva il suo di costume, attaccato alle gambe, sotto la linea del ventre. Gli occhi di Bill lessero i suoi per un istante e il rossore stupefacente che colorò il viso di Bill mentre si toglieva in fretta l’indumento per non restare lì impalato, procurò una fitta al petto di Tom. Una contrazione dolorosa all’organo chiamato cuore.
    Suo fratello era stupendo, eccitante, tenero, sexy, voglioso, caldo, e dolce. Suo. Terribilmente Bill.
    Si ritrovarono spinti di nuovo al muro, con la lingua in quella dell’altro, la bocca in quella dell’altro, ma nudi. Nudi come animali. Nudi e uguali. Nudi e abbastanza diversi da amarsi fino all’ultimo identico atomo in comune nel loro genoma. Si ritrovarono a dondolare sulle gambe, piegando le ginocchia e rialzandole debolmente, facendo sì che i loro membri coincidessero, combaciassero, si scontrassero sovrapponendosi. Si facessero male all’anima con il corpo. Si strusciassero l’un l’altro in un terrificante gioco a dilungare l’eccitazione, mentre le loro labbra non riuscivano a dividersi. Per aversi proprio del tutto. Perché potersi stringere era un lusso della notte. Di quella notte. Un lusso della vacanza. Un lusso di brevi momenti. Un lusso che non potevano pagare. Un lusso dei normali. Perché stringersi è entrarsi dentro, e non è normale tra due fratelli. Ma se entrarsi dentro è diventare l’altro, per loro non cambiava nulla.
    La gamba destra di Bill trovò un sostegno nella presa di Tom, quando si avvinghiò alla sua coscia; così l’inguine di Tom era più in basso, e il sesso duro di Tom poteva sfregare contro i suoi testicoli, come carezze. E come pugni in pancia alla sopportazione. La mano di Tom che sorreggeva la sua gamba non poteva durare molto, in quella posizione, non per il peso, ma per l’irrefrenabile discesa che la spingeva deliberatamente verso le natiche di Bill, risalendo la coscia. Tom ebbe un fremito al solo pensiero e scie di liquido trasparente si attaccarono da lui al corpo di Bill. Interruppe il bacio profondo solo per fare una cosa: leccarsi copiosamente indice e medio della mano destra, sotto gli occhi sottili e languidi specchiati nei suoi. Il gemello si passò la lingua sulle labbra, poi protese la bocca morbida e rosa appena verso di lui. E davanti alla richiesta implicita, Tom le infilò nella bocca di Bill, le sue due dita. Le estrasse umide e calde, e prima che la temperatura e l’idratazione si annullassero al contatto con l’aria della notte, le portò al luogo a cui erano destinate.

    ..Halt mich..


    Infilò la mano tra i loro corpi, fece leva sull’avambraccio per aiutare Bill ad aprire le gambe di più, e appoggiò i polpastrelli a un millimetro dal suo sfintere. Lo baciò mentre delicatamente si faceva strada nel corpo del gemello. Lo baciò giocando con il piercing mentre ruotava le dita, lo baciò a stampo soffocando i gemiti strozzati del primo dolore, quando riuscì ad infilare l’intero dito medio dentro di lui. Sentì Bill strettissimo soffocare la circolazione nelle sue dita, poi sciogliersi, a poco a poco, e il suo membro pulsare di rimando. Era invidioso delle mani, e ne era invidioso tutto se stesso. Se avesse potuto ci sarebbe entrato intero, dentro suo fratello. Sentì la mano di Bill stringersi sul suo sesso, sentì Bill sorridere nei baci, e affondò la presa.
    Bill spalancò la bocca in un urlo muto, le sue guance erano diventate fuoco, gocciolavano sudore e calore, le ginocchia di entrambi ricominciarono ad ondeggiare, mentre indice e medio di Tom entravano in simbiosi ritmicamente in Bill, e con lo stesso identico ritmo la mano sottile e smaltata di Bill saliva e scendeva sul suo membro. Tom aprì la bocca in un identico urlo silenzioso riflesso a quello di Bill, appoggiarono le labbra uno all’altro. Ansimandosi dentro, alitando piacere.
    La mano di Bill era come quella di una donna, di una splendida donna. Era morbida, sottile, aveva unghie lunghe e smaltate di nero che lo eccitavano, o lo tormentavano, a piacimento del gemello. Ma aveva dita più lunghe e mani più grandi di quelle delle ragazzine che si scopava per dare sfogo agli istinti del corpo. Le mani di Bill lo prendevano del tutto, lo prendevano interamente. Le mani di Bill erano perfette. Le mani di Bill erano di Bill. E continuare il gioco dell’aspetta che voglio più preliminari possibili, non sembrava poter funzionare a lungo. Era quasi vicino all’orgasmo tanto quella dannata mano faceva bene il suo lavoro, e l’apertura di Bill si stava adattando, si apriva intorno alle sue mani, ci stava sempre più comodo lì dentro, e non avrebbe trovato difficoltà a entrargli dentro tutto, e subito.
    Inspirò rumorosamente. Voleva girarlo e scoparselo, da dietro possibilmente, e in quel preciso istante, ma sarebbe finita troppo presto, troppo presto perché il corpo di Bill era irresistibile per lui. Durava troppo poco dentro di lui. Soffiò quando la mano di Bill si abbassò decisa verso la base del suo sesso. Era dannatamente bravo. Alzò gli occhi distrattamente oltre la spalla del gemello, perdendo la vista al largo del mare verso l’orizzonte. Concentrandosi e piegando le dita.
    Gemendo dei gemiti di Bill nelle sue orecchie, qualche lungo e asfissiante istante. Di quel passo sarebbe davvero venuto prima di entrare in lui. Poi, quel mare che gli sembrava quasi cielo, così blu, così profondo, con la luce della luna piena a rimbalzare su ogni minima cresta d’onda spargendo bagliori diamantini nella notte, gli illuminò i pensieri. Fece balenare un’immagine, una scena. Un fotogramma, un desiderio. Che divenne sensazione di pelle d’oca sulla pelle, contrazione dello scroto e un picco di eccitazione che trattenne uscendo in fretta dalla stretta di Bill, e stringendo gli occhi.

    ..Halt mich..



    - Che…? - Bill lo guardava stranito e preoccupato - …stavi per venire? – gli chiese sorridendo.
    Tom lo guardò negli occhi. Era la pura verità, e quell’immagine si riformò ancora più nitida con il viso di Bill lì, e il mare scuro sullo sfondo.
    - Tom…? – non gli aveva risposto, era strano. Che diavolo succedeva?
    Per tutta risposta il gemello si chinò fino al pavimento, raccolse il costume e se lo infilò. Il membro duro ed eccitato ben visibile sotto lo strato sottile.
    - Mettilo anche tu, non possiamo uscire nudi. – gli rispose Tom alzando allusivamente un sopracciglio.
    Gli occhi di Tom brillavano; che si era inventato questa volta? Uscire? Questa parola con annesso punto di domanda si formò a caratteri cubitali attraverso l’espressione facciale di Bill. I suoi occhi erano diventati enormi e la sua bocca si stava spalancando in procinto di chiedere lumi, ma Tom lo anticipò, agitato e fremente come un bambino.
    - Vieni, mettiti il costume, vieni con me. Sarà...mmmh…sarà…sì.…
    Tom non era in sé. Si muoveva intorno a lui come impazzito aiutandolo a rimettersi più o meno il costume addosso. Poi si sentì afferrare il polso stretto e il fratello lo trascinò letteralmente dietro di sé, camminando svelto ma senza correre, a piedi nudi, attraverso tutto il corridoio della barca, precedendolo su per la scaletta e infine, sul ponte della barca, sotto le stelle.
    Si immobilizzarono per qualche istante, e Bill si aggrappò alle braccia di Tom. Sentiva freddo, l’eccitazione che gli aveva scaldato la pelle adesso risentiva della brezza del mare che spazzava la notte intorno a loro. Ma lì sopra era bellissimo. La barca dondolava sul mare, il mare era calmo e regolare, il cielo nitido, le stelle brillavano, la luna stava ferma a vigilare il cielo. Era un sogno. Era tremendamente romantico.
    La sua mano scivolò per tutto il braccio di Tom, fino a incrociare le dita del gemello. Tom si voltò verso di lui. Lo vedeva bene, perché la luna piena riflessa nel mare diffrangeva abbastanza luce nell’aria da rendere chiara la notte. Si potevano vedere. Il sorriso smagliante di Tom, i suoi denti bianchi, e il suo profilo perfetto, che gli sorrideva.
    - Vieni…
    Glielo aveva detto in un dolcissimo sussurro, e lo stava di nuovo tirando, mantenendo l’incrocio intimo e dolce delle loro mani, verso il retro dell’imbarcazione. C’era la scaletta per scendere a mare, e da lì nessuno avrebbe potuto vederli. Bill si sporse leggermente oltre il parapetto basso di metallo. Il mare era scuro, la luna non illuminava sotto le onde. Lui aveva sempre avuto paura delle cose troppo buie. Tirò le mano di Tom, che si girò, e lo guardò con sguardo ansioso, senza dire niente; si vergognava a dire di avere paura a scendere in acqua a notte fonda, ma del resto Tom avrebbe dovuto saperlo.

    ..Halt mich..


    - Seguimi e basta amore..
    Amore, l’aveva chiamato amore, e poi si era staccato da lui. Lo facevano poco, era qualcosa che cercavano di evitare accuratamente e consapevolmente. Era la verità, per entrambi, si amavano perdutamente, era poco ma sicuro, ma dirselo era una delle cose peggiori che potessero fare. L’ammissione rende vere le cose; e se le cose fanno paura o peggio, sono impossibili, non ammetterle mai è l’unico trucco utilizzabile per andare avanti. Bill sentì le lacrime salire agli occhi, mentre guardava Tom che si girava a cominciava a scendere la scaletta all’indietro. Si sporse sul bordo della stessa e Tom allungò la mano:
    - Girati e scendi...a qualcuno qua dentro stai mancando molto…
    Tom rise e si guardò i pantaloni ironico; il suo sesso non aveva smesso di soffrire nei boxer in tutta la voglia che aveva e di certo quella visione di Bill, dal basso all’alto, comprensiva di rigonfiamento evidente del costume, non poteva spegnere alcun fuoco. Ci voleva acqua per lui, in senso letterale. Si tenne alla scaletta con una mano e con l’altra strinse il fianco di Bill che cominciava a scendere dopo di lui. Le natiche sempre più vicine al suo viso; non resistette e lo mordicchiò piano, quando fu al suo livello, e Bill si ritrasse appena, per poi girarsi e ridere sottovoce. La luna stava proprio dietro Tom, e la sua luce illuminò la risata di Bill. Le fossette che si crearono di fianco alle labbra rosa e piene, la pelle chiara tirata nel sorriso delle stelle, le linee perfette del viso. La serenità negli occhi. Tom fece forza sul polso e sui piedi e si tirò su, e lo baciò in bocca d’istinto.
    Infilò la lingua nella sua bocca, la aprì con violenza e si spinse contro di lui. Bill perse il fiato, stava scomodo in quella posizione, i polmoni erano schiacciati dalla torsione e Tom gli stava togliendo l’ossigeno, ma la cosa gli piaceva e non poco. Rispose al bacio, giocò con il piercing contro quello di Tom, giocò allo spasimo delle loro lingue, e si accorse della mano di Tom che scendeva inesorabile. Tom trovò il suo sesso gonfio, lo sfiorò da sopra l’insostenibile presenza della lycra che a stento lo nascondeva, e lui sentì un dolore profondo nel ventre. Aveva una voglia terrificante di sentire Tom dentro. Dentro tanto e fino in fondo.
    Tom era l’unico da cui si faceva scopare. L’unico in tutta la sua vita; lui era un divo, una primadonna, un egocentrico e un terribile vanesio. Normalmente scopava ragazze e ragazzi, se androgini come lui soprattutto. Gli ricordavano se stesso e adorava avere potere sulle cose, e sulle persone; lui doveva avere sempre tutto sotto controllo e questo escludeva psicologicamente l’essere in posizione di inferiorità con chiunque provvedesse a sfogare gli istinti del suo corpo.
    Tom era diverso. Tom era perfetto. Tom era l’amore. Tom era tutto. Tom era lui. Tom era Tom. Mise la sua mano su quella di Tom coprendone il dorso con la sua più liscia e più fredda, seguendo le carezze che il gemello concedeva al suo sesso, e sentendolo appoggiarsi del tutto contro di lui. Il membro che spingeva con forza, sicuramente sofferente nel suo stesso costume. Ma l’impressione durò poco. Un alito caldo gli scaldò l’orecchio e Tom si staccò da lui, non ebbe bisogno di girarsi di nuovo per capire che Tom con difficoltà si stava togliendo i pantaloncini. Gli passarono di fianco al viso, mentre Tom li allungava sul bordo della barca, poi sentì la mano di Tom tirare come un ossesso giù il suo, di costume.
    Il respiro di Tom si era ingrossato, era diventato denso, profondo e irregolare. Il dondolio della barca nel mare, il contatto freddo del metallo della scaletta, la pelle calda della schiena di Bill, i suoi capelli profumati davanti al viso, il sesso gonfio del fratello, la sua mano che lo incoraggiava. L’istinto prese il sopravvento e continuò a tirare giù il costume di Bill, che aveva capito, e collaborava affinché lui glielo sfilasse del tutto. Buttò sul bordo alto della scaletta anche il costume di Bill. Adesso erano di nuovo nudi e vicini. Caldi. Adesso aspettare era impossibile.

    ..Halt mich..



    Tirò verso il basso, e Bill scese di uno o due scalini, senza fiatare. C’era solo silenzio, cera solo mare, acqua, respiri densi, corti. Desiderio puro. Si succhiò, copiosamente e di nuovo le dita, poi, si allungò in basso, e si bagnò nel mare, tutta la mano.
    Toccò il sedere del fratello così, con la mano completamente bagnata di acqua salata, e Bill si ritrasse ansimando:
    - Tom…
    Aveva paura, un po’, non tanta, ma una sola altra volta l’avevano fatto in mare e quell’esperienza se la ricordava ancora. L’acqua del mare non è acqua normale, non è dolce ma salata; quando evapora sulla pelle bollente dell’amore, lascia sale. Il sale è ruvido e fa male. Il sale fa sentire il membro di Tom dentro, come un bastone nodoso che spazza via ogni atomo da dentro. Sensazione bruciate e terribile, e insieme godimento infinito.
    - Sì… - rispose Tom, e quella risposta voleva dire due cose.
    Che aveva libertà di parola e obiezione, e insieme, la conferma che quello che pensava era esattamente il piano del gemello. Bill non fece alcuna obiezione, si limitò a gemere pianissimo mentre le dita di Tom lo varcavano ancora, spinse il bacino verso Tom aiutando il gesto, chinò il capo e strinse gli occhi, non aveva dolore ancora, ma l’avrebbe avuto, e d’altro canto il suo corpo si apriva di quello stesso timore. Tom si allungò indietro e in basso ancora, prese l’acqua del mare due, forse tre volte, Bill lo sentiva dallo scrosciare dell’acqua che ricadeva nelle onde. Si era bagnato di mare e di sale. Tom lo avvolse con un braccio, mentre con l’altro si sosteneva alla scaletta. Lui, aveva le mani che stringevano sul metallo quasi livide, con le nocche sporgenti. Si abbassò ancora, la sua apertura che si dilatava all’allargarsi del corpo.
    Sentì solo un – …tieniti… - flebilissimo, sussurrato da Tom sulla sua pelle, e il brivido conseguente che percorse la sua schiena e morì schiantato lì, esattamente dove Tom cominciò ad entrare senza troppe remore, dentro di lui.
    Tom spingeva contro i suoi glutei, spingeva e ci mise pochissime spinte ad essergli del tutto dentro. Perché lui era eccitato da impazzire, perché anche se sentiva male il suo stesso corpo aveva aperto le porte al gemello e continuava a farlo. E il sale faceva male. Faceva male a Tom sul sesso e a Bill fino a dentro. O forse era solo facile dare la colpa alla ruvidità del sale se le spinte di Tom erano come lance fino al cervello di Bill e il corpo di Bill era come un campo di rose spinose per Tom. Erano troppo, troppo e basta. Troppe le spinte corte di Tom addosso, che aveva provato ad andare più lentamente, ma semplicemente non ci riusciva. Perché se solo Bill avesse smesso di tenersi al suo braccio, se solo Bill avesse smesso di gemere stringendosi le labbra, invadendo la notte della tonalità della sua gola, come se cantasse, solo per lui, come quando cantava in die nacht prima di dormire. Tom affondò ancora dentro Bill, sentendosi il corpo del gemello aperto per lui, avendo l’impressione di non colpire la sua prostata quando Bill stringeva le labbra tra i denti e mugolava, ma di colpire il suo cuore. Il cuore. Tirò i muscoli dei quadricipiti e spinse ancora più forte per sentire quel canto della gola di Bill, e nello stesso istante lasciò una lacrima sulla sua schiena, sulle vertebre sporgenti di quel corpo più minuto del suo. La lacrima si poteva perdere nelle gocce del sudore che imperlavano sia lui che Bill, e Bill non se ne sarebbe mai accorto. Tanto Bill, lo sapeva quando lui l’amava; ma c’erano cose accordate tra loro, e una di queste era non lasciarsi andare alla tristezza. Era ignorare e non ammettere ad alta voce.

    ..Halt mich..


    E allora lo ammettevano piano, nel sincrono dei respiri e dei gemiti, quando il pene di Tom da quella posizione più bassa poteva trovare il punto più sensibile dell’altro corpo, e Bill poteva chiedergli sussurrando di andare più piano, di spostarsi, di muoversi, perché lo avrebbe costretto a venire. E Tom poteva morire di queste frasi sussurrate alla notte, tra una scalette di metallo e una parete verniciata di giallino, e sotto di loro il mare, che dondolava la barca, e loro con lei, che aiutava e copriva le spinte furenti di Tom che spingevano il gemello contro il duro metallo. Pensò che forse Bill provava male stretto tra lui e la scaletta, ma non riusciva a fermarsi. Bill in quella posizione era allo stesso tempo largo e strettissimo, il suo sesso sentiva ogni muscolo del corpo di Bill accoglierlo e allo stesso tempo premergli contro. Il piacere saliva dalla sua testa intorno a tutto il suo cervello, si arrotolava al suo cuore e scendeva franando verso il suo organo pieno e completamente soddisfatto da quel rapporto come non era mai senza Bill. Mai.
    Il piacere aumentava, diventata un vorticoso limbo che stava deviando verso la fine. Verso il compimento, l’apice, verso quello che qualcuno chiama gioia, ma che ogni volta gli faceva aggrottare la fronte; perché era duro lasciarlo, e triste che tutto finisse. Guardò le mani di Bill; erano livide e strette al metallo, si reggeva con tutte le sue forze. E allora lui lasciò la scaletta con entrambe le mani, il corpo completamente in Bill, le mani strette nei fianchi stretti e chiari sotto la luna. E stette semplicemente in ascolto del suo corpo. E in ascolto di Bill. E stette semplicemente a guardare mentre il suo corpo si riempiva di brividi e di calore, e il suo sesso sgorgava l’orgasmo dentro Bill, con una pulsione veloce e forte, che lo accecò per un attimo e gli fece crollare le forze. Invase il corpo di Bill senza remore, e senza protezione; solo tra loro non la usavano, coscienti del rischio ma fermi nel fatto che niente, sarebbe potuto stare tra i loro due corpi mentre scopavano, o facevano l’amore; o entrambe le cose, come succedeva sempre.
    Bill sentì un calore bagnato e interno, la sensazione del sangue nelle vene, perché quando Tom gli veniva dentro era come un’emorragia interna. Era come avere dentro, perché oltre al suo corpo dentro di lui c’era il suo piacere, l’amore, c’era l’orgasmo di Tom e l’orgasmo non è una cosa che si vende a tutti. Non dentro. Quello si vende solo a chi ami. Quello era solo loro, quello Tom lo dava solo a lui. Sentì le pulsioni del sesso di Tom sbattere contro le pareti del suo bacino, nella sua pelle, nei suoi muscoli, sentì la mano di Tom scendere dalla sua pancia al suo sesso, ma la scansò. Non voleva venire, non voleva che Tom lo toccasse. Voleva solo sentirsi pieno di Tom, fino a quando il suo corpo non avesse cominciato a gocciolarne.
    Tom respirava nelle sua schiena, l’alito caldo solleticava e si attaccava al suo sudore, poi il fratello spinse appena con le mani, e uscì da lui, ma restò incollato, lo abbracciò con entrambe le braccia, ma ancorandosi anche lui alla scaletta per un gomito, per aiutarlo a sostenere il peso di entrambi.
    Il mare continuava a dondolare la barca, la luna continuava ad illuminare la notte. Adesso non c’erano più gemiti, solo silenzio.
    Poi un tonfo nell’acqua. Tom rideva, si era lanciato di peso e all’improvviso in acqua e un secondo dopo gli stava tirando le caviglie.
    - Scendi… - gli sussurrò piano.
    Bill si girò su un fianco della scaletta, e finalmente da quando era sceso potè drizzare la schiena e sgranchirsi un po’. Ondeggiò un po’, ancora aggrappato alla scaletta, inarcando la schiena e poi rilasciandola per rilassare i muscoli, contratti fino a un momento prima. Era nudo, e altissimo. Il tatuaggio sul fianco sinistro si leggeva benissimo alla luce della luna. Dalla stessa parte la luce splendeva sul piercing al capezzolo, e il suo sesso attirava lo sguardo di Tom dal basso, a compimento del capolavoro che aveva davanti agli occhi.

    ..Halt mich..


    - Ci ho ripensato, rimani lì… - gli disse con aria serissima.
    Lo stava squadrando da capo a piedi, con gli occhi lucidi e socchiusi dell’adorazione. Lo fece vergognare da impazzire, Bill si sentì avvampare le guance e si guardò di rimando. Avrebbe voluto avere qualsiasi cosa addosso, soprattutto davanti al suo sesso, che non soddisfatto, esprimeva ancora tutto il piacere che aveva sentito.
    - Scendi solo un po’, siediti qui in fondo… - la mano di Tom tamburellava sull’ultimo gradino della scaletta, più largo degli altri perchè serviva per la rimonta a bordo.
    Bill obbedì, ben felice di distogliere l’attenzione dal suo corpo e si sedette come aveva chiesto Tom. Ma non aveva intuito, non era stato abbastanza veloce da capire le intenzioni del gemello; pensava solo che Tom volesse nuotare un po’ e lo volesse vicino, e gli avesse chiesto di sedersi per toglierlo, più o meno, dall’imbarazzo. Non si aspettava le braccia di Tom ad aprirgli le ginocchia, non si aspettava la testa di Tom tra le cosce e la bocca di Tom intorno al sesso. Non si aspettava la ferocia con cui Tom risucchiò il suo pene nella sua bocca, e si aiutasse con le mani facendo leva sui gomiti contro le sue cosce. Era una cosa che faceva di rado Tom, che forse aveva fatto una volta da quando loro due avevano cominciato ad avere rapporti sessuali. Non si rese conto di appoggiare la mano sulla testa di Tom, alzare il suo viso e cominciare a gemere forte, a muovere ritmicamente il bacino in sintonia con la bocca di Tom, con i giochi del suo piercing addosso, con la lingua del fratello che insisteva e ruotava intorno al suo glande bagnato e gonfio.
    Tom strinse le dita sulle sue ginocchia, lo guardò un attimo con espressione di rimprovero e Bill capì che stava facendo casino. Troppo casino. Si vendicò affondando le dita tra le treccine di Tom, e tirandone qualcuna quando sentì l’eccitazione sopita da qualche attimo prima tornare vorace dentro il suo corpo. I piedi e i polpacci immersi nel mare buio stavano sudando in acqua, perché la pressione sanguigna li stava arroventando. Tom lavorò il suo sesso alla base, con le mani, lasciando la punta alla bocca, alle labbra ai denti e al piercing. Non era un lavoro completo, era come se fossero due cose a metà; mano e bocca. E con quel piercing che lo stava uccidendo. Quando Tom finalmente lasciò campo libero alla bocca e dopo essersi fatto forza di più, con una mano, aveva fatto scorrere il suo sesso completamente tra le labbra, stringendole perché Bill sentisse forte l’ostacolo doloroso del piercing, Bill si sentì esplodere. Spinse sulla testa di Tom ma di lato, perché si scansasse, ma il fratello non si mosse di un millimetro. Tom continuò a baciare il suo sesso, a bocca chiusa, mentre lui veniva in più riprese, si sporcò completamente del suo rilascio, e poi lo trascinò giù con sé, tirandogli le gambe.

    ..Halt mich..


    Bill emise un gridolino, e un attimo dopo finì sott’acqua, bevve un po’, e riemerse sputacchiando e ridendo.
    Il mare buio non gli piaceva ma non poteva avere paura; non era solo e Tom lo stringeva a sé, lo abbracciava come se fosse qualcosa da cui non potesse staccarsi. Ringraziò la notte e l’acqua, e soprattutto il bacio stretto in cui Tom lo aveva coinvolto, cosicchè la sua lacrima si potesse perdere tra le loro guance, e Tom non se ne potesse accorgere. Non potesse saperlo.
    Risalendo per la scaletta non si dissero niente, neanche mentre sulla scaletta stessa, con difficoltà, si rimettevano i costumi aiutandosi. Non si dissero niente neanche quando riscesero nel corridoio sotto coperta, e neanche quando arrivarono davanti alle porticine, una davanti all’altra, delle loro cabine. Non era per non fare rumore, non era per svegliare nessuno degli amici, o della famiglia.
    Era per non ammettere e non chiedere. Era per lasciare a quella notte i suoi segreti e le sue bellezze. Fecero una cosa sola prima di allontanarsi. Si strinsero. Si strinsero così forte da perdere il respiro entrambi; quella stretta doveva durare a lungo, molto a lungo, almeno fino alla prossima volta in cui sarebbero stati soli, e insieme, abbastanza da potersi stringere così. Abbastanza per potersi appartenere ancora.
    Chissà quando.






















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    Edited by *HEILIG* - 20/8/2010, 08:25
     
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  2. aissha75
     
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    ma chi sei???!!!! Tu vuoi attentare alla mia salute mentale e fisisca!!!! Ti rendi contro che scrivere queste cose mi manda completamente fuori di testa??? Mentre leggevo se mi passava sopra un tir, non me ne accorgevo di certo!!!
    Rapita, ecco il termine esatto per descrivere come mi sono sentita.. E' meravigliosa, fantastica... insomma non ho aggettivi... E dirti bravissima mi sembra riduttivo... posso sperare che un giorno ne scriverai un'altra di questa magnificenza?
    Grazie,grazie per i bei momenti che mi hai dato... rimango in attesa fiduciosa..
     
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  3. morgana17_69
     
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    vabbehhhh simooooo ormai lo so, tu hai un piano: farmi fuori^^............a parte gli scherzi: io ti adoLo...io l'adoro...io adoro tutto quello che scrivi...io stavo per morire leggendo questa OS....io non so come sono ancora qui...soprattutto come faccio ancora a scrivere....io ora non so più nulla...e non so se è per l'alto tocco erotico che gli hai dato o per tutti i sentimenti che ci hai messo...in un caso o nell'altro non sono molto presente a me stessa in questo momento...sono scoordinata e navigo di fantasia su quella nave*mannaggia a teee:so anziana, non me posso sconvolgere così, sennò poi mi ci voglono i tranquillanti per addormentarmiiii*....come sempre hai fatto battere forte forte il mio cuoricino e te ne ringrazio (in realtà mi pulsava anche qualcos'altro..hemm hemmm..ma magari qui non si può direee....)...come sempre hai creato un piccolo capolavoro...e come sempre sembra che tu non ne sia pienamente cosciente e consapevole.....come sempre ti adoroooo!
     
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  4. *HEILIG*
     
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    CITAZIONE (aissha75 @ 16/5/2010, 23:27)
    ma chi sei???!!!! Tu vuoi attentare alla mia salute mentale e fisisca!!!! Ti rendi contro che scrivere queste cose mi manda completamente fuori di testa??? Mentre leggevo se mi passava sopra un tir, non me ne accorgevo di certo!!!
    Rapita, ecco il termine esatto per descrivere come mi sono sentita.. E' meravigliosa, fantastica... insomma non ho aggettivi... E dirti bravissima mi sembra riduttivo... posso sperare che un giorno ne scriverai un'altra di questa magnificenza?
    Grazie,grazie per i bei momenti che mi hai dato... rimango in attesa fiduciosa..

    muahahahhahaha ciao XD io sono Simo piacere e tu??? hahahahaha no scusa è che quel chi sei iniziale mi ha fatto crepare

    Comunque...wow, non lo so sapevo (o si? ) che queste cose vi fanno andare fuori di testa, e comunque grazie, apprezzo sempre moltissimo chi mi fa sapere di essere stata "rapita" da quello che scrivo. E' quello che cerco scrivendo, rapirvi e farvi immedesimare e sentire tutto ( aehm :ooooh!cherobe!: ).

    No seriamente, grazie mille del commento, mi sembra di capire che sei nuova tra le mie lettrici *-* quindi grazie doppio per la fiducia!!!
    A presto!

    kuss
     
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  5. ;Ema.
     
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    allora, io faccio schifo con i commenti perchè non so mai cosa dire.
    perchè semplicemente non c'è nulla da dire, un bel niente.
    la semplicità dell'amore è tutta descritta qui, in questi atti puri e pieni di passione, sentimento, emozione..
    semplicemente Amore. punto.
    non penso ci siano altri aggettivi per descrivere questa storia come semplice amore.
    l'amore di due amanti, complici, uniti consapevoli di tutto questo.
    capaci di compiere cioò ma non di ammettere l'immensa bellezza di tali azioni, perchè sono a conoscienza delle loro conseguenze.
    eseguono il misfatto ma non lo vogliono ammettere, non possono.
    ma chi lo decide? loro in primis.
    semplicemente vivono il loro amore come se fosse l'ultimo giorno in cui viene concesso loro di farlo.
    come al solito deliro.. ma queste sono le poche volte in cui mi è concesso farlo.
    grazie per averci regalato un'altra magnifica storia con cui poter sognare e vivere l'amore vero.
     
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  6. chocol@t
     
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    Io non so cosa dire, uffa, tutte le volte che arrivo alla fine non so MAI cosa dire!! Non so quanto sia un bene perchè vorrei dire qualcosa ma non ci riesco, e se ci riuscissi verrebbe fuori una tale schifezza che penso me ne vergognerei!!
    Io non so come fai, hai scritto tipo un triliardo di pagine per descrivere una scena, eppure la cosa non diventa noiosa perchè sei sempre con il fiato sospeso. Io non ci riesco, non riesco a dire così tante cose, non riesco a descrivere tutti i particolari, non riesco a far vivere le cose.
    Però non ho pianto, non so perchè ma avevo come l'impressione che non ci fosse lo spazio per le lacrime. Alla fine è tutto così piccolo, così vicino. Su una barca non ci si possono permettere cose superflue. Sarò supida ma secondo me è per questo che i gemelli si rifugiano in acqua, il loro amore è troppo grande e, anche volendo non potrebbe essere contenuto dalla barca. E non c'è nemmeno spazio per le lacrime, nè le loro, nè tantomeno le mie, le loro sono finite in mare, quello è pressochè infinito, c'è spazio per tutti noi e probabilmente avanzerebbe.
    Ho come l'impressione che anche questo non sia casuale, il mare intendo. Io amo il mare anche se non so esattamente descrivere il motivo per cui lo adoro così visceralmente. Ecco credo che, in questo caso, il mare sia il posto giusto, e per giusto intendo semplicemente il posto migliore.
    Forse loro si possono amare solo dove, in fondo, non c'è niente e allo stesso tempo c'è tutto, forse non è un caso che in alcuni momenti sentiamo il bisogno di tornare da ciò che ci ha generati. Forse quando ci sono troppe cose dentro di noi abbiamo bisogno di perderci in qualcosa di molto più grande per convincerci che non siamo poi dei contenitori così "grandi" come pensavamo.
    E forse a volte abbiamo anche bisogno che le cose accadano insieme, forse a volte abbiamo bisogno di non scindere due concetti. Tom e Bill non fanno nè l'amore nè sesso, fanno entrambi. E forse nessuno sarà in grado di dare una definizione precisa di cosa sia, è qualcosa che senti e che puoi solo conservare come una sensazione.
    A volte abbiamo bisogno di cristallizzare degli attimi per poterli rivivere quando ne avremo bisogno. E quando stringi una persona per troppo tempo, per quel secondo in più del necessario, è perchè sai che ti mancherà e un giorno ti troverai a riportare alla mente il suo odore e a consolarti in ciò che ti è rimasto di quel ricordo.
    Fino alla volta successiva, ovviamente.

    E questi erano i deliri di una povera pazza sclerotica che ormai non sa più nemmeno dare un filo logico ai commenti dato che probabilmente salta da un argomento all'altro senza nè capo nè coda. Però non l'ho riletto. Se lo rileggo finisco per far sì che venga fuori dal mio cervello, a volte il cervello non serve poi così tanto.
     
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  7. barby's
     
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    CITAZIONE
    PWP: storia senza una trama che/o gira tutta intorno a una (o più) scene di sesso.

    Dopo aver letto questa shot, mi sono andata a rivedere la definizione del termine PWP ... sicuramente la shot ha una trama incentrata sul sesso, ma tutto quello che hai scritto, può essere definito solo sesso?
    Questa shot è delicata come la carezza di una madre al suo piccolino, rilassante come il dolce massaggio di una mano amica, è sensuale come un bellissimo corpo celato da un sottile lenzuolo di lino bianco ... conduce la mente verso un sogno che stuzzica i sensi e risveglia gli istinti ... lasciando che la fantasia del lettore sia nutrita da immagini offuscate dalla notte, ma rivelate lentamente dalla luce della luna ... Due corpi che si desiderano, che bramano tocchi, carezze e sussurri, che vogliono sentire, toccare ed interagire ... nella notte, cullati dalle onde del mare e protetti dalla tenue luce della luna, che li ha avvolti con il suo flebile chiarore ... tutto tace, come se il mondo si fosse fermato davanti a questo amore, per non disturbarli e per permettere loro di dare sfogo ad un sentimento speciale, profondo ed unico ... un sentimento forse piu' grande e forte di loro, che quasi spaventa, ma che non possono o vogliono rinnegare perchè è l'unico sentimento che li fa sentire ancora vivi con un cuore che batte forte nel petto solo grazie all'altro ...
    Davvero credo che definire tutto questo PWP sia riduttivo, perchè in queste righe, oltre alla passione, c'era l'amore nella sua forma piu' genuina, quel sentimento che ti fa sentire al sicuro nel tuo mondo, stretto in un abbraccio infinito
    Simo non so come tu ci riesca ogni volta ad emozionarmi ed a lasciarmi delle sensazioni addosso, questa in modo particolare, mi ha lasciato un senso di pace e di serenità, come se quell'abbraccio alla fine avesse coinvolto anche me... perchè ho sentito quel contatto, quel calore, quell'amore

    Edited by barby's - 17/5/2010, 18:23
     
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  8. billintheheart
     
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    Ti odio, Ti odio quando mi fai sentire così.
    Mi sento piena e vuota allo stesso tempo e vorrei riuscire a respirare ma il battito accelerato del mio povero cuore non lo permette.
    Sei l'unica che scrive il sesso carnale immerso in un'aura d'amore così potente e gemellare.
    Stringersi, entrarsi dentro, sentirsi l'uno nell'altro...
    Eccitazione pura, voglia viscerale e tremendamente sentimentale.
    Questa canzone...
    E' ritmo giusto, è incalzante e straziante...ed è forte e tenera.
    Questa canzone ha tanto spazio nel mio cervello...e anche nel cuore.
    Nei ricordi.
    Mi ci sono svegliata, ti ricordi??
    E poi l'ho sentita in macchina...dopo aver sentito LORO.
    E poi è Tua...per me.
    Ho un terribile momento di malinconia nostalgica...che forse non avrebbe ragione d'essere scritta in un commento per un capitolo COSì...ma ho bisogno di dirtelo.
    L'atomosfera, i luoghi scelti, i dettagli ...sono stati genialità pura.
    Ho adorato le mani incorciate, i gesti d'accortezza...la tenerezza selvaggia!
    Ho amato la scelta del mare come luogo di perdizione e "annegamento" di corpi e spiriti.
    Un leggero rievocare di liquida placenta.
    Essere uniti nuovamente in un abbraccio fetale, in un luogo solo gemellare.
    Nessuno descrive come te il sesso tra loro.
    C'è qualcosa di più.
    Sempre.
    C'è Amore dolce e straziante.
    Consapevolezza e perdita d'ogni raziononalità.
    Istinto e rallentamento studiato.
    C'è Sesso carnale e quasi violento nella voglia implacabile d'aversi , d'ottenersi e d'essere pieni dell'altro.
    E c'è Amore sottile e sussurrato, cavalcato da impercettibili onde d'emozione, sgorgante in una lacrima silenziosa e celata da tutto QUEL mare. intenso come la voglia istintiva e graffiante come il sesso bruciante che consumano.


    Stingersi allora è il compromesso.
    E' la soluzione.
    E' l'origine e la fine.
    Stingersi è il cerchio perfetto.
    E'l'unità di due metà, l'unione di Sesso e Amore.
    E' la penetrazione di due cuori.
    E' la penetrazione di due corpi.
    Carne ed anima.
    Essenza perfetta ed assoluta di questa Os.
    Di ciò che sei tu.

    T'adoro tanto.
     
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  9. _TrApNeSt_
     
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    A parte che esco da un pomeriggio intero trascorso a mandare a memoria le avventure del passero di Lesbia e quant'altro potesse aiutarmi a prepararmi pissicologgicamente a questa roba qui, sì, perchè è una roba -indefinibile e inadeguata a qualsiasi mio possibile commento- e nemmeno me l'aspettassi eh

    E a parte il connubio tremendamente pauroso fra gli Unheilig e la shot, innegabile, inutile che parli. (Ma poi, sarò io che tutti questi tedeschi li sento uguali, in quanto a vocalità? Megaherz, Rammstein, Unheilig.. ma siamo sicure che non si scambiano il cantante? O_o)
    La canzone è molto bella, ma non regge il confronto con la shot, sorry.

    A parte che ne ho lette di poche così fertili, ancor meno di quanto io abbia il tempo (e la voglia) di leggerne, e anche se volessi non potrei star dietro a tutto quello che il mio cuoricino vorrebbe scorrere.

    E a parte che io non ho mai nulla da dirti, se non che mi fai sinceramente vergognare di scrivere qualsiasi cosa, perchè tanto tu lo farai sempre meglio solo perchè sei tu, indipendentemente da cosa andrai a scrivere, che sia un 'ciao' in skype o una splendida shot come questa.

    E a parte che.. eh, ma devo davvero dire qualcosa che possa spronarti a scrivere, o cosa? Cioè.. non lo so, Simo. Cosa vuoi da me? Che ti dica che la tua vena va continuamente perfezionandosi, eclissando tre quarti di coloro che scrivono seriamente? Oppure vuoi che ti descriva le colline di brividacci che mi sono venuti a trovare quando cercavo di mandare a fanculo il pen drive di mio padre, volendo leggere e invece trovandomi a scollare gli occhi da cotanta bellezza?

    Cosa, cosa vuoi Simo, cosa?

    Dimmelo tu cosa devo dire, perchè io non lo so proprio
     
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  10. Redda
     
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    Come hai fatto a dirmi che non mi è piaciuta? u__u pazza! Con tutto il mal di testa allucinante che avevo ieri notte me la sono letta, ma la tastiera ha cominciato ad avere il doppio dei tasti ad un certo punto e non sono riuscita a commentare, mi son tirata di testa a letto e mi sono abbioccata.
    Io i commenti lunghi e ispirati non li so fare, ormai lo avrai capito da te XD mi chiedo ancora chi non l'abbia capito visto che vado a dirlo a mari e monti. Qui dentro ci farò la figura dell'idiota perché tutte hanno scritto commenti chilometrici e con un senso io faccio sempre la differenza.
    Ma io ti lascio il mio solito commento intelligente, ovvero: cazzarola sappi che se fossi stato un uomo (con il gusto per il twincest ovviamente xD) altro che Tom e il viagra in questo momento, capisci a me u___u
     
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  11. *HEILIG*
     
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    aehm....sì....comincio a rispondere ma con i tempi che ho ci metterò due mesi avete scritto dei papiri più lunghi della ff


    CITAZIONE (morgana17_69 @ 16/5/2010, 23:38)
    vabbehhhh simooooo ormai lo so, tu hai un piano: farmi fuori^^


    CITAZIONE
    sono scoordinata e navigo di fantasia su quella nave*mannaggia a teee:so anziana, non me posso sconvolgere così, sennò poi mi ci voglono i tranquillanti per addormentarmiiii*....

    ma tanto tu non dormi mai
    CITAZIONE
    come sempre hai creato un piccolo capolavoro...e come sempre sembra che tu non ne sia pienamente cosciente e consapevole.....

    e infatti non lo sono, anche perchè non è vero. tu che mi conosci sai che per i miei standard avrei dovuto rileggere e rileggere almeno 100 volte, e scriverla con più calm, una calma che io ormai conosco solo di nome :( comunque, sono contenta che ti piaccia, non credo sia un capolavoro, forse neanche una delle mie migliori, però grazie tesò, grazie mille come sempre <333333333333333333

    CITAZIONE (;Ema. @ 17/5/2010, 16:17)
    allora, io faccio schifo con i commenti perchè non so mai cosa dire.
    perchè semplicemente non c'è nulla da dire, un bel niente.
    la semplicità dell'amore è tutta descritta qui, in questi atti puri e pieni di passione, sentimento, emozione..
    semplicemente Amore. punto.

    CITAZIONE
    semplicemente vivono il loro amore come se fosse l'ultimo giorno in cui viene concesso loro di farlo.

    non deliri affatto emina, è proprio così; io provo sempre a scrivere pwp semplici, ma inevitabilmente mi blocco, la Sil dice che sembro trattenuta a volte, ma non è così. E' che io a twincest non so bene se crederci o no, e se anche fosse io lo concepisco come una forma superiore di amore, uno di quegli amori che vanno oltre il mondo, che vanno oltre tutto. l'aspetto sessuale del twincest mi interessa molto molto poco sinceramente, in scene come questa notte descritta qui, quello che conta è come le fanno le cose, non cosa fanno....è per questo che alla fine, ci si legge amore. a volte mi sento un po' limitata per questo, mi rendo conto di ricadere sempre del romanticismo....ma io loro li vedo così: innamorati persi uno dell'altro, non riesco a farli comportare l'un l'altro come in un rapporto sessuale e basta, e probabilmente a descrivere i sentimenti con frasi sparse qua e là sarò brava. almeno quello :D
     
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  12. *HEILIG*
     
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    CITAZIONE (chocol@t @ 17/5/2010, 16:27)
    Io non so come fai, hai scritto tipo un triliardo di pagine per descrivere una scena, eppure la cosa non diventa noiosa perchè sei sempre con il fiato sospeso. Io non ci riesco, non riesco a dire così tante cose, non riesco a descrivere tutti i particolari, non riesco a far vivere le cose.

    non è vero che non sai far vivere le cose, prima di tutto; per seconda cosa ti dirò, io un po' invidio chi riesce forse ad essere più incisiva di me con meno parole...sai perchè? perchè io già ho poco tempo, ma tutte le volte che penso a nuove FF mi spavento da sola, perchè so che sicuramente ci vorranno miliardi di pagine per scriverle, proprio perchè io non ho il dono della sintesi nella descrizione dei momenti e quelle poche volte che li "abbrevio"...poi me ne pento sempree mi sembra di aver scritto a metà, perchè l'abbreviazione delle sensazioni non mi appartiene proprio^^'

    CITAZIONE
    Però non ho pianto, non so perchè ma avevo come l'impressione che non ci fosse lo spazio per le lacrime. Alla fine è tutto così piccolo, così vicino. Su una barca non ci si possono permettere cose superflue. Sarò supida ma secondo me è per questo che i gemelli si rifugiano in acqua, il loro amore è troppo grande e, anche volendo non potrebbe essere contenuto dalla barca. E non c'è nemmeno spazio per le lacrime, nè le loro, nè tantomeno le mie, le loro sono finite in mare, quello è pressochè infinito, c'è spazio per tutti noi e probabilmente avanzerebbe. Ho come l'impressione che anche questo non sia casuale, il mare intendo. Io amo il mare anche se non so esattamente descrivere il motivo per cui lo adoro così visceralmente. Ecco credo che, in questo caso, il mare sia il posto giusto, e per giusto intendo semplicemente il posto migliore. Forse loro si possono amare solo dove, in fondo, non c'è niente e allo stesso tempo c'è tutto, forse non è un caso che in alcuni momenti sentiamo il bisogno di tornare da ciò che ci ha generati. Forse quando ci sono troppe cose dentro di noi abbiamo bisogno di perderci in qualcosa di molto più grande per convincerci che non siamo poi dei contenitori così "grandi" come pensavamo.

    questa riflessione è bellissima *-*....sai a dire la verità l'idea del mare nasceva in modo molto più automatico dalla canzone, all'inizio dei miei pensieri su questa shot; tutto l'album degli Unheilig è incentrato sul mare, è il mare la "grande libertà" del titolo del cd, mare proprio come cosa grande che permette di disperdere, accogliere e cullare i sentimenti. Nella copertina c'è una nave, il cd si apre con il varo - sonoro - della nave...l'inizio del viaggio, un viaggio che attraversa tempeste, ma anche risacche, bonacce e il mare calmo della sera, che è trattato in questa canzone e che diventa una canzone d'amore di due persone che non riescono mai a stare insieme. A mano a mano che scrivevo la shot, quando, diciamolo pure, l'atmosfera si scaldava, mi sono resa conto che avrei dovuto farli andare molto più vicini al mare, il dondolio del mare, ,a luna e la notte avrebbero dovuto avere più importanza e sì....anche una lacrima nel mare, e il suo potersi confondere, proprio èperchè come dici tu, tanta grandezza relativizza le cose, fa meno importante una lacrima, permette piu facilmete di riuscire solo a piangerla, e poi ricominciare a fingere davanti al mondo. Insomma scusa lo sproloquio, ma la tua riflessione è esatta e mi ha fatto proprio tanto piacere *-*

    CITAZIONE
    E quando stringi una persona per troppo tempo, per quel secondo in più del necessario, è perchè sai che ti mancherà e un giorno ti troverai a riportare alla mente il suo odore e a consolarti in ciò che ti è rimasto di quel ricordo.
    Fino alla volta successiva, ovviamente.

    precisamente




    CITAZIONE (barby's @ 17/5/2010, 16:46)
    Dopo aver letto questa shot, mi sono andata a rivedere la definizione del termine PWP ... sicuramente la shot ha una trama incentrata sul sesso, ma tutto quello che hai scritto, può essere definito solo sesso?

    <3
    CITAZIONE
    Questa shot è delicata come la carezza di una madre al suo piccolino, rilassante come il dolce massaggio di una mano amica, è sensuale come un bellissimo corpo celato da un sottile lenzuolo di lino bianco ... conduce la mente verso un sogno che stuzzica i sensi e risveglia gli istinti ... lasciando che la fantasia del lettore sia nutrita da immagini offuscate dalla notte, ma rivelate lentamente dalla luce della luna ...

    ohhh, esattamente quello che volevo..
    CITAZIONE
    tutto tace, come se il mondo si fosse fermato davanti a questo amore, per non disturbarli e per permettere loro di dare sfogo ad un sentimento speciale, profondo ed unico ... un sentimento forse piu' grande e forte di loro, che quasi spaventa, ma che non possono o vogliono rinnegare perchè è l'unico sentimento che li fa sentire ancora vivi con un cuore che batte forte nel petto solo grazie all'altro ...

    sì, a dirla tutta per me pwp ha proprio questo altro significato: invece di concepirla come una "storia dove c'è solo sesso" la concepisco sempre come una "storia dove ci sono solo loro"....la mancanza di trama non è per le scene sessuali, ma per cristallizzare e chiudere il momento lì dove ci sono loro e dove ci concentra il loro cuore. Chi ama sa che con la persona che ami i momenti piu intensi e quelli che ti fanno davvero andare avanti sono fatti davvero di istanti brevi, anche di un abbraccio, nel quale senti i cuori battere insieme. E questo è il concetto di Halt mich....poi, che facciano anche l'amore e il resto che gli pare (perchè i miei personaggi fanno sempre tutto da soli eh, io non c'entro nulla ), è un'altra cosa ed è naturale visto che sia amano. Ecco direi che questa è la mia ridefinizione di pwp: forse dovrei inventare un genere tutto mio XD
    CITAZIONE
    questa in modo particolare, mi ha lasciato un senso di pace e di serenità, come se quell'abbraccio alla fine avesse coinvolto anche me...

    *-*
     
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  13. MaaBK
     
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    Bè non so cosa dire...all'inizio pensavo ke fosse assurda xk nn ho mai voluto leggere Twincest xkè pensavo fossero assurde c'è nn avevo idae invece mi hai ftt rimanere senza parole e mi hai ftt ricredere.. sono rimasta fissa davanti al pc ke se passava Bill davanti a me nn me ne sarei nemmeno accorta..sei Bravissima a scrivere complimenti ..Bravissima è un pò riduttivo xk sei mlt + k brava..nn so se hai scritto altro ma mo cercherò xD xk mi piace moltissimo come scrivi e le emozioni che fai provare xD ciauu <3
     
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  14. *HEILIG*
     
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    CITAZIONE (MaaBK @ 20/5/2010, 14:38)
    Bè non so cosa dire...all'inizio pensavo ke fosse assurda xk nn ho mai voluto leggere Twincest xkè pensavo fossero assurde c'è nn avevo idae invece mi hai ftt rimanere senza parole e mi hai ftt ricredere.. sono rimasta fissa davanti al pc ke se passava Bill davanti a me nn me ne sarei nemmeno accorta..sei Bravissima a scrivere complimenti ..Bravissima è un pò riduttivo xk sei mlt + k brava..nn so se hai scritto altro ma mo cercherò xD xk mi piace moltissimo come scrivi e le emozioni che fai provare xD ciauu <3

    Ciao nuova lettrice *-*

    prima di tutto grazie per le tue parole, e come seconda cosa, come parte dell'amministrazione del forum devo riprenderti perchè sul DB non è permesso scrivere abbreviato: quindi ti prego non scrivere più con le K, ecc ecc ;)

    sono felice che la mia storia ti sia piaciuta, ti abbia tramesso emozioni e ti abbia fatto riflettere; se vuoi il collegamento a TUTTE le mie FF, sia twincest che non, sia one shot che long fic, è nella mia firma, con tutti i titoli . Mi fa piacere se me ne legig e commenti altre! *-*

    Grazie ancora e allora....a presto!!!!
     
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  15. *HEILIG*
     
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    CITAZIONE (billintheheart @ 17/5/2010, 17:02)
    Ti odio, Ti odio quando mi fai sentire così.

    hihihihi amoreeeeeeeeeeeee lei *abbraccia a rapisce*

    CITAZIONE
    Questa canzone...
    E' ritmo giusto, è incalzante e straziante...ed è forte e tenera.
    Questa canzone ha tanto spazio nel mio cervello...e anche nel cuore.
    Nei ricordi.
    Mi ci sono svegliata, ti ricordi??
    E poi l'ho sentita in macchina...dopo aver sentito LORO.
    E poi è Tua...per me.
    Ho un terribile momento di malinconia nostalgica...che forse non avrebbe ragione d'essere scritta in un commento per un capitolo COSì...ma ho bisogno di dirtelo.

    me lo ricordo sì *-*, infatti credimi anche per me questo cde e queste canzoni hanno ormai un pesa particolare nel mio sentire. sono mie, nostre, di quei giorni, di quei mesi, di prima e dopo LORO....e loro hanno significato anche TE quella volta *le si stringe il cuore e piange*
    sono un insieme delle cose che amo e che mi fanno battere il cuore. lo sai che finisco sempre che alle canzoni che diventano mie faccio su una storia in cui c'è lui....dio come sono ripetitiva..dillo....beh anche se non lo dici so che lo sai e so che le canzoni che sono mie sono anche tue...e tutto torna.. *delira dalla mancanza della iaia ç_ç* (guarda, sei l'nica che mi fa diventare completamente rimbecillita anche ad esprimere un concetto!!! O.o)


    CITAZIONE
    Un leggero rievocare di liquida placenta.
    Essere uniti nuovamente in un abbraccio fetale, in un luogo solo gemellare.

    oh si esatto "leggere rievocare di liquida placeta" è bellissimo *-* rende così bene la mia idea del dondolio del mare sotto di loro *si commuove*
    CITAZIONE
    Consapevolezza e perdita d'ogni raziononalità.
    Istinto e rallentamento studiato.
    C'è Sesso carnale e quasi violento nella voglia implacabile d'aversi , d'ottenersi e d'essere pieni dell'altro.
    E c'è Amore sottile e sussurrato, cavalcato da impercettibili onde d'emozione, sgorgante in una lacrima silenziosa e celata da tutto QUEL mare

    CITAZIONE
    Stingersi allora è il compromesso.
    E' la soluzione.
    E' l'origine e la fine.
    Stingersi è il cerchio perfetto.

    precisa come un cecchino *-*

    CITAZIONE
    T'adoro tanto.

    Io di più. Io ti amo cuoricina mia <3



    CITAZIONE (_TrApNeSt_ @ 17/5/2010, 22:25)
    A parte che esco da un pomeriggio intero trascorso a mandare a memoria le avventure del passero di Lesbia e quant'altro potesse aiutarmi a prepararmi pissicologgicamente a questa roba qui, sì, perchè è una roba -indefinibile



    CITAZIONE
    E a parte il connubio tremendamente pauroso fra gli Unheilig e la shot, innegabile, inutile che parli. (Ma poi, sarò io che tutti questi tedeschi li sento uguali, in quanto a vocalità? Megaherz, Rammstein, Unheilig.. ma siamo sicure che non si scambiano il cantante? O_o)
    La canzone è molto bella, ma non regge il confronto con la shot, sorry.

    Grazie per il complimeto implicito finale.
    Comunque sì la vocalità di Der Graf (IL Conte - il cantante e leader) è veramente molto molto simile a quella di Till del Rammstein anche se la pronuncia è un po' più morbida. Ma è normale che ti rimandino ad altri gruppi tedeschi, perchè alla fine ne hai nominati dello stasso genere. Bushido non lo ricorda di sicuro

    CITAZIONE
    se non che mi fai sinceramente vergognare di scrivere qualsiasi cosa, perchè tanto tu lo farai sempre meglio solo perchè sei tu, indipendentemente da cosa andrai a scrivere, che sia un 'ciao' in skype o una splendida shot come questa.

    CITAZIONE
    E a parte che.. eh, ma devo davvero dire qualcosa che possa spronarti a scrivere, o cosa? Cioè.. non lo so, Simo. Cosa vuoi da me? Che ti dica che la tua vena va continuamente perfezionandosi, eclissando tre quarti di coloro che scrivono seriamente?

    ale la devi finire con questa storia che il fatto che io scriva
    dovrebbe far vergognare ed eclissare il 3/4 della gente che scrive (grazie per la precisione del "seriamente" - capisco che sia stato per ridurre la percentuale sennò se ci mettiamo in mezzo tutte le ff cazzata - passatemi il termine - ne eclissiamo quel 99%? XD)..
    ...però è un complimento che mi fa sempre piacere. Insomma tu e Manu direi che siete in testa alla classifica delle lettrici esigenti per quanto mi riguarda (*le viene in mente che Manu non ha commentato e le sorge un dubbio ) so che leggete molte twc e anche pwp e quindi il fatto che le mie smelensissime ff ricevano questa considerazione, insomma...mi fa alzare di tre metri da terra *con i piedi, perchè figurati se mi alzo di statura

    Comunque, seriamente, grazie mille. Ho capito che ti è piaciuta tanto, che ti è piaciuto il ritmo e il suo connubio con la canzone, che ti è piaciuto tutto. Grazie *-* sono felice *-*


    CITAZIONE (Redda @ 17/5/2010, 22:32)
    Come hai fatto a dirmi che non mi è piaciuta? u__u pazza!

    eh nun lo sho, può shempre capitare :(

    CITAZIONE
    Io i commenti lunghi e ispirati non li so fare, ormai lo avrai capito da te XD

    ma veramente?????? e da quando?????? :minchia!mammavoglioillatte:

    CITAZIONE
    Ma io ti lascio il mio solito commento intelligente, ovvero: cazzarola sappi che se fossi stato un uomo (con il gusto per il twincest ovviamente xD) altro che Tom e il viagra in questo momento, capisci a me u___u

    :ooooh!cherobe!:
    t'ho capita XD

    SPOILER (click to view)
    e cmq il fatto che non mi hai scritto che mi odi mi conferma che non t'è piaciuta u____u

    SPOILER (click to view)
     
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43 replies since 16/5/2010, 21:49   1500 views
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