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"Scegli" Sequel di "Sembra Tom al Femminile".

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  1. Salatina
     
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    “Choose”
    Scegli. Sequel di “Sembra Tom al femminile”.



    Autore: Salatina.
    Rating: R.
    Avvisi: OC, Adult Content, Language, Lime.
    Genere: Angst, Romantica, Triste
    Note: Download di "Sembra Tom al Femminile".
    Designer dei banner: Stella =)
    Disclaimers: Come sempre, i Tokio Hotel non mi appartengono e niente di ciò che scriverò è accaduto veramente. E no, non ci guadagno nulla XD.
    Banner della Fic: Grazie INFINITE alla Stellina che l'ha graficato! è più in basso, godetevelo!*WWW* è bellissimo!
    Codice dell'immagine se volete metterla in firma:

    CODICE
    [IMG]http://i29.tinypic.com/11sc7fa.png[/IMG]


    Ed ecco i bannerini che la Stellina ha creato con le sue manine preziose *W* Sei un tesoro!


    Small:

    SPOILER (click to view)

    CODICE
    [URL=http://tokio-hotel.forumcommunity.net/?t=30100957][IMG]http://i29.tinypic.com/2585dsk.png[/IMG][/URL]



    CODICE
    [URL=http://tokio-hotel.forumcommunity.net/?t=30100957][IMG]http://i29.tinypic.com/103syl1.png[/IMG][/URL]



    CODICE
    [URL=http://tokio-hotel.forumcommunity.net/?t=30100957][IMG]http://i28.tinypic.com/1zb52zq.png[/IMG][/URL]


    Medium

    SPOILER (click to view)

    CODICE
    [URL=http://tokio-hotel.forumcommunity.net/?t=30100957][IMG]http://i26.tinypic.com/292s3rc.png[/IMG][/URL]



    CODICE
    [URL=http://tokio-hotel.forumcommunity.net/?t=30100957][IMG]http://i32.tinypic.com/34pnf9s.png[/IMG][/URL]



    CODICE
    [URL=http://tokio-hotel.forumcommunity.net/?t=30100957][IMG]http://i31.tinypic.com/ifnxxi.png[/IMG][/URL]


    Che mondo sarebbe senza stella???? *WW*



    Mi è stato fatto pure un altro banner *W* grazie a Mocy!

    SPOILER (click to view)



    Dunque, ci risiamo.
    Torno con il sequel dell’unica FF decente che abbia mai scritto.
    Ho tante idee che frullano per la testa, ma come sempre, si formeranno a lungo andare.
    Il primo capitolo è il solito soft ed il secondo racconterà giusto qualcosa di nuovo.
    Dal terzo comincerò a svolgere il fulcro della storia.
    Bè ... giusto per rientrare nella FF ...
    Dove ci eravamo lasciati?


    Tom e Athena avevano appena festeggiato il loro primo mese assieme.
    Tom elabora un graffito confessandole di amarla, ricambiato.
    Ed ora?
    Bè ... ora ... leggete.”



    Creative Commons License
    This work is licensed under a Creative Commons Attribution-Noncommercial-No Derivative Works 3.0 Unported License.







    Indice Capitoli

    1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
    13 14 15 16 17 18




    Capitolo 1

    Marciavano veloci, carichi di buste in plastica colme di alimenti appena comprati.
    Non dicevano una parola, muovendosi svelti e freddi come il ghiaccio.
    Era da mettere in conto il fatto che non sarebbero andati d’amore e d’accordo per sempre, in fondo, i litigi nelle coppie sono all’ordine del giorno … giusto?
    Così, Tom e Athena, da eterni orgogliosi, non si rivolgevano la parola dalla mattina di quel giorno d’inizio luglio. Non solo erano tremendamente in ansia per la maturità, ma dovevano anche beccarsi come fra di loro, ferendosi e buttandosi giù a vicenda.
    Dove diavolo andavano a finire in quei momenti i loro bellissimi graffiti, le dichiarazioni pirotecniche del moro e tutte quelle coccole sul letto del ragazzo? Evidentemente nell’anticamera del cervello, anche più in profondità.
    Una volta saliti in macchina la situazione non cambiò di una virgola.
    Silenzio.
    Sembrava di tornare indietro di qualche mese, quando Tom aveva combinato quel gran casino e Athena era finita all’ospedale magra come un’acciuga.
    La discussione si era sviluppata come la maggior parte delle litigate: si parte da un fatto, per poi tirare le somme con un problema in più.

    “Quella mattina, Athena si era svegliata per colpa del caldo soffocante dei primi di giugno.
    Certo, neppure quello impediva ai “neo” fidanzatini di dormire appiccicati, ma quella maledetta stanza era veramente un forno.
    La ragazza quindi, si alzò per andare alla ricerca di qualcosa di fresco in cucina.
    Dopo aver sgraffignato un succo all’ananas gelido, tornò nella stanza, sedendosi sul bordo del letto mentre sorseggiava la bevanda zuccherina.
    Una breve vibrazione fece tremare il cellulare del ragazzo, ancora in fase rem.
    Athena, senza nemmeno pensarci, raccolse il cellulare dal pavimento, il succo nell’altra mano, per aprire poi il messaggio che era appena arrivato.
    Chi cavolo mandava messaggi a Tom alle 4 e mezza del mattino?
    Corrugò la fronte e con chissà quale forza represse la voglia di gettare via il succo nel bicchiere.
    “Charlotte”
    Come Charlotte?
    Che diavolo voleva quella? Era una storia chiusa e tutti in classe e nella scuola sapevano di lei e Tom.
    Come osava anche solo mandargli un messaggio?!
    Athena lesse le poche parole del suo messaggio, sgranando subito dopo gli occhi infuriata.
    “Non riesco a dormire, mi vengono in mente le notti con te e sto impazzendo … mi manchi … fai un pensiero su quello che ti ho chiesto l’altro giorno … un bacio”.
    Rimase immobile per alcuni secondi, il respiro pesante e lento.
    Cercò di controllare l’ira funesta che ribolliva attraverso le vene, ma si sa, la ragazza non aveva mai avuto molto auto controllo.
    Con uno scatto afferrò il braccio del moro addormentato, scaraventandolo giù per il letto, facendolo cadere rovinosamente sul pavimento.
    Se non ci fosse stata la moquette si sarebbe rotto un braccio.
    In effetti lì per lì Athena provò un moto di compassione e un pizzico di senso di colpa, ma l’istinto omicida si risvegliò immediatamente, tornando alla carica più forte di prima.
    Tom nel mentre aveva aperto gli occhi all’improvviso, guardandosi velocemente attorno spaurito, per poi posare lo sguardo su di lei, che sedeva sul letto con le braccia incrociate ed un cipiglio severo in viso.
    - Che cazzo hai fatto?! - sbraitò appena la voce si risvegliò dal coma notturno.
    Lei strinse il cellulare tra le mani – Che cazzo hai fatto tu al limite! - esclamò lei infervorandosi ma cercando di mantenere un tono di voce sostenuto, visto che dormivano tutti e lei rimaneva sempre un ospite, seppur molto gradita ed amata.
    Tom scosse la testa completamente stordito – Cos’ho fatto?! - chiese incredulo. Riusciva a combinare danni anche da addormentato?
    Lei scattò in piedi lanciandogli il cellulare sullo stomaco, facendo contrarre il ragazzo che si piegò come una ventiquattrore.
    Confuso, frugò il cellulare accendendo la luce che era andata in stand-by.
    Aprì un po’ la bocca, impaurito.
    Merda, non le aveva raccontato di quell’idiota di Charlotte.
    Scrollò le spalle, già arreso al fatto che, volente o nolente, ora si sarebbe preso una sonora strigliata.
    La guardò negli occhi, cercando di sfoderare i suoi occhioni da Bambi – Mi sono dimenticato di raccontarti che cazzo mi ha scritto quella lì l’altro giorno … - cominciò marcando per bene il tono indignato mentre parlava della bionda - non ci stavo neanche pensando, le ho detto di no e l’ho lasciata perdere - concluse rendendosi conto che con quelle poche parole non aveva risolto assolutamente nulla.
    Athena lo guardò infuriata – Ah quindi le hai pure risposto? Bravo sei un gentiluomo – lo apostrofò lei con sarcasmo.
    Tom inarcò le sopraciglia esasperato – Le ho risposto perché così non mi rompeva più! – tentò di giustificarsi, quasi come un bambino colto in fragrante mentre rubava i biscotti appena sfornati.
    Lei mise le mani sui fianchi, assomigliando vagamente a Bill – E ti ha cercato di nuovo dopo che tu hai detto di no? E si può sapere cosa ti ha chiesto?! – domandò isterica.
    - Di vederci di nascosto da te. Lasciala perdere è una cogliona e le ho detto di no … Quindi dai … torniamo a letto e rilassati non è successo niente - tentò lui, alzandosi con lentezza risalendo sul materasso, sedendosi accanto a lei, che lo fissava con gli occhi sgranati ed infiammati dall’alto del suo metro e ottanta.
    Scosse la testa facendo muovere la cascata dorata dei suoi capelli raccolti in una coda alta a destra e sinistra, infastidita – Non è una cazzata! Tu le hai risposto e non mi hai detto di questa cosa! Lei la lascio perdere perché lo so che è una stupida ma tu?! - chiese ormai alla carica.
    Tom si accigliò, cominciando a gesticolare – Io cosa?! Te l’ho detto le ho risposto di no punto e basta! Cosa credi che non te l’abbia detto perché magari ci stavo ripensando?! - chiese punto nella sua fedeltà, che era rimasta totalmente integra dal momento in cui avevano cominciato la loro storia.
    - Mi sembra strano che non mi dici una cosa del genere! - rispose agitata e nervosa, vedendo la situazione scivolare dalle proprie mani, degenerando precipitosamente.
    Lui sbuffò pesantemente, cominciando ad infastidirsi con un cipiglio seriamente indignato – Dopo cinque mesi non ti fidi ancora di me? E soprattutto non ti fidi dopo che prima di tutto siamo stati amici?! - chiese sfiorando la soglia della sopportazione.
    Lei batté un piede a terra – Non dire stronzate reagisco così proprio perché mi fidavo e mi ha fatto male! - esalò lei tesa come le corde di un violino, ritta in tutta la sua statura, rigida come un tronco di legno.
    Tom si alzò di scatto, tanto che lei si ritrasse facendo un passo indietro, portando involontariamente le mani all’altezza del suo petto, strizzando gli occhi in una smorfia.
    Lui rimase immobile, gli occhi e la bocca spalancati, incredulo di ciò che le aveva appena visto fare – Che cazzo pensavi che volessi alzare le mani?! - chiese ferito.
    Lei abbassò immediatamente le mani – No non lo so son salite da sole! - spiegò sbrigandosi nel dare una risposta proprio per non farlo arrabbiare ancora di più. Ma con la fretta attaccata al di dietro si sa, non si combina mai nulla di nuovo. Si guadagnando infatti una occhiata scettica e ancora sbigottita.
    Lui annuì serio, la bocca ora socchiusa e la fronte corrugata – Sono salite da sole- mormorò imitandola sottovoce, uscendo poi a passo svelto dalla stanza, lasciandola da sola, con una mano spalmata sulla fronte.”

    Era andata così.
    Ed ora, costretti ad andare a far compere per l’intera famiglia, erano dovuti andare insieme al Market, cosa abbastanza imbarazzante, dato che Tom si mostrava totalmente apatico e ferito dal gesto di Athena. Lei intanto, nonostante sapesse di aver sbagliato, non si sentiva in colpa semplicemente per un motivo: non era stato volontario.
    Si era persino dimenticata di Charlotte e delle sue stronzate.
    Non importava più. Aveva solo bisogno che Tom sbollisse un po’ per poi farlo sciogliere e far pace.
    Tom si mise alla guida, le occhiaie profonde e grigiastre e la fronte coperta da una bandana finemente ripiegata, legata dalla fronte alla nuca.
    Il caldo imperlava il suo viso di un fine velo di sudore perlaceo, probabilmente dal buon odore, vista la dose giornaliera di dopo barba che utilizzava senza motivo.
    Athena lo guardò di sottecchi, abbandonandosi alla sua figura imbronciata, triste e corrugata.
    Maledetto stronzo, era ancora più affascinante con quell’ aria sbattuta!
    Appena entrarono a casa sentirono il vociare calmo del resto della famiglia.
    Entrarono in cucina e Tom sbatté le buste sul tavolo, facendo voltare tutti mentre Athena sobbalzava.
    Senza salutare né rivolgere la parola a nessuno uscì dalla sala, svignandosela nella sua camera.
    Jada seguì la figura in fuga allibita, un’ espressione che diceva “Questo è impazzito”.
    Si voltò verso Athena con fare interrogativo e lei scosse la testa in risposta, scrollando le spalle con aria stanca – Vado su - annunciò.
    Immaginò stupidamente la sigla del gladiatore mentre si avvicinava alla stanza del ragazzo, con un groviglio non identificato nello stomaco.
    Picchiò leggermente sulla porta due tocchi, in attesa.
    - Chi è? - Sentì in risposta.
    -Io … - rispose con tono triste.
    Non ricevette risposta quindi entrò. Lui stava sdraiato sul letto, le braccia e le gambe larghe, in cerca di un po’ di refrigerio scaturito dal piccolo ventilatore puntato dritto sul petto.
    Aveva già provveduto a liberarsi degli indumenti superflui, restando a petto nudo con dei pantaloncini neri.
    Athena si ritrovò a reprimere l’istinto di saltargli addosso, schiaffeggiandosi poi mentalmente, accorgendosi di quanto lui l’avesse condotta sulla via dei depravati.
    Sospirò impercettibilmente e chiuse la porta alle sue spalle, avvicinandosi al ragazzo di pochi passi – Possiamo parlarne? - chiese non aspettandosi una risposta positiva all’ immediato.
    Difatti lui scosse la testa e chiuse gli occhi beandosi del venticello sulla pelle nuda – Dopo - sentenziò atono.
    Lei imbronciò un po’ le labbra. Odiava litigare con Tom, lui riusciva a farla ridere ogni mezzo secondo e non si sentiva mai vuota con lui accanto.
    Gli mancava dopo appena mezz’ora di litigio. Strano destino, visto che solamente qualche mese prima le loro conversazioni consistevano nell’elencare qualsivoglia offesa/parolaccia/insulto possibile nella loro lingua.
    Athena sospirò ancora e pronunciò un “Ok” piccolo piccolo.
    Marciò verso la solita sacca dove teneva i vestiti e tirò fuori un paio di pantaloncini rossi con le strisce bianche Adidas(regalo di Tom) e una canottiera a coste anch’ essa bianca.
    Sfilò la piccola maglia a maniche corte che indossava, restando in jeans e reggiseno. Piegò con cura la maglia, riponendola nella sacca.
    Tom sbirciò con discrezione le belle forme anteriori che ormai conosceva a memoria, sollevando di poco un angolo della bocca, per poi tornare subito al soffitto, che osservava da interminabili minuti.
    Athena nel mentre sfilò anche i jeans e indossò i pantaloncini e la canottiera, mettendo ai piedi delle infradito semplici, bianche.
    Sciolse i capelli e si mise a testa in giù, ravvivandoli con le dita incastrate tra fili castani.
    Gettò uno sguardo al moro ed uscì dirigendosi verso il bagno.
    Sbuffò struccandosi svogliatamente. Voleva far pace maledizione!
    Pettinò i lunghi capelli castani e li raccolse di nuovo nella sua folta coda alta.
    Tornò nella stanza per riporre il beauty-case nella sacca e guardò di nuovo il ragazzo immobile.
    Scrollò le spalle. Fanculo al suo “parliamo dopo”.
    Si avvicinò e si sedette sul bordo del letto. Tom spostò lo sguardo verso di lei, stanco.
    Poggiò una mano sul suo petto, al che lui indurì i muscoli automaticamente – Hai visto che anche tu fai delle cose senza volerlo? - chiese piano, sorridendo appena. Lui rimase ancora immobile a fissarla.
    Athena sospirò piano sorridendo ancora. Portò la mano alla sua guancia e la accarezzo con cura – Non lo volevo fare e soprattutto non ho paura di te- disse dolcemente.
    Lui annuì piano. Se n’ era reso conto, aveva esagerato.
    Athena si accigliò esasperata: voleva stare zitto per tutto il resto della giornata?
    Si abbassò su di lui, il viso imbronciato – Bimbo … - lo chiamò sfoderando la vocina dolce costruita in tanti mesi di lavoro.
    Lui sorrise divertito – Fanculo mi chiami così ogni volta che mi incazzo – rispose impettito.
    Lei rise vittoriosa – è l’ asso nella manica! – rispose abbassandosi ulteriormente.
    Lui sbuffò arreso – Stronza – disse tuffandosi poi nelle sue labbra morbide.

    Edited by Salatina - 24/12/2009, 15:52
     
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  2. .Lime
     
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    Ed ecco l'ambito il sequel
    *Corre a leggere*

    E anche qui sono la prima
    *sghignazza all faccia delle altre*
    Ale, che dire è bellissimo, quanto abbiamo aspettato questo sequel ed ora è qui :cazzomuoiodifelicitààà!:
    Forza donneH si festeggia
    E oggi fate gli auguri alla Marika che è il suo compleanno


    CITAZIONE
    Che cazzo hai fatto??!- sbraitò appena la voce si risvegliò dal coma notturno.
    Lei strinse il cellulare tra le mani – Che cazzo hai fatto tu al limite!- esclamò lei infervorandosi ma cercando di mantenere un tono di voce sostenuto.
    Dormivano tutti e lei rimaneva sempre un ospite, seppur molto gradita ed amata.
    Tom scosse la testa completamente stordito – Cos’ho fatto?!- chiese incredulo. Riusciva a combinare danni anche da addormentato?

    Bravo Tom, dillo con convinzione "Cos'ho fatto?"

    CITAZIONE
    Si abbassò su di lui, il viso imbronciato – Bimbo … - lo chiamò sfoderando la voce dolce costruita con tanto lavoro in quei mesi.
    Lui sorrise divertito – Fanculo mi chiami così ogni volta che mi incazzo – rispose impettito.
    Lei rise vittoriosa – è l’asso nella manica! – rispose abbassandosi ulteriormente.
    Lui sbuffò arreso – Stronza – disse tuffandosi poi nelle sue labbra morbide.

    :cazzomuoiodifelicitààà!: :cazzomuoiodifelicitààà!: :cazzomuoiodifelicitààà!:
    Adesso capisco cosa volevi dire su emme esse enne *OOO*

    Bravissima Ale, continua cosi
    *stappa il nelsen e taglia il nastrino rosso*
    Ed anche qui la festa può avere inizio :ossì:


     
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  3. Salatina
     
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    auhsuhasuhasuhasuh tu sei la soltaaaaaaaaaaaaa <3 me ti ama XD
     
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  4. scialla483
     
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    oddio amora mia sei tornata col sequel!!!!!!!!!
    io ti voglio troppo bene ale lo sai!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    sono curiosissima di vedere cosa succederà.......
    questo è l'inizio di un altra tua ff che sarà sicuramente fantastica................................................................
    vai ale!!!!
    sempre in gamba!!!!!!
    baci Vale
     
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  5. .Lime
     
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    CITAZIONE (Salatina @ 1/8/2009, 14:15)
    auhsuhasuhasuhasuh tu sei la soltaaaaaaaaaaaaa <3 me ti ama XD

    *OOO*
    La Ale mi amaaaaaa
    *sale sul tetto e lo urla a tutto il mondo*
    E io amo lei
    Su su ragazze, non fate le sfaticate alzate il culetto e venite a leggere Choose U_U'
     
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  6. Salatina
     
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    suahsuhashuashu belleeeeeeeeeeeeee voiiii
     
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  7. scialla483
     
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    è vero il nuovo motto sarà culo in spalla!!! commentiamo il sequel della cicci!!!
     
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  8. Salatina
     
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    auhsaushas
     
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  9. ;heroine;
     
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    Sei tornata alla carica con il sequel O_O
    Non mi ricordo se ho commentato oppure no la ff precedente, però leggevo sempre ogni capitolo *-*
    (Lo so, è che mi dimentico sempre di commentare T_T)
    Beh, bellissimo il primo capitolo xD

    CITAZIONE
    Si abbassò su di lui, il viso imbronciato – Bimbo … - lo chiamò sfoderando la voce dolce costruita con tanto lavoro in quei mesi.
    Lui sorrise divertito – Fanculo mi chiami così ogni volta che mi incazzo – rispose impettito.
    Lei rise vittoriosa – è l’asso nella manica! – rispose abbassandosi ulteriormente.
    Lui sbuffò arreso – Stronza – disse tuffandosi poi nelle sue labbra morbide.

    Questa è la parte che preferisco *___________*
     
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  10. Salatina
     
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    =) grazie mille!
     
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  11. ;heroine;
     
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    Quel che è vero bisogna sempre dirlo U_U
    Prego ;)
     
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  12. **TittaH**
     
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    Cazzo,ricazzo e stracazzo!
    Concedetemelo.
    Io vengo a sapere solo ora che la ricattatrice per eccellenza, alias Ale, posta ora il seguito del suo più grande capolavoro???

    Ok, bando alle ciance...
    Il titolo non promette nulla di buono,le litigate nemmeno e Charlotte rompe.
    Vedremo come si evolvera.
    Posta presto, DonnaH!

    Diamo inizio ai ricatti...
     
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  13. Salatina
     
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    aushauhsauhsauhsuhauhas siiiii i ricattiiiiiiiiiiiiii
    posto a pagina 10 care XD
    detto questo, cantate un requiem per i miei polpastrelli callosi grazie a buz
    e non chiedetemi chi è buz perchè dovete saperlo!
     
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  14. ;heroine;
     
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    Bisogna arrivare a pagina dieci, cazzo.
     
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  15. **TittaH**
     
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    Buz ti punisce per i ricatti passati,presenti e futuri.
    Buz non dimentica! XD

    Pagina 10 arriviamooooooooooo!!!

    *prende fiato e urla*
    Ragazzeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee,dove shiete???????
     
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3990 replies since 1/8/2009, 12:58   56952 views
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