[CONCLUSA] . † . FALLEN . † .

NC17/AU/Drama/Angst/Erotico/Romantico

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  1. *HEILIG*
     
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    AVVISO:
    RI-posto .†. FALLEN.† SUL SITO FF DEL DB corretta, betata, e con un Prologo inedito che sul forum non c'è mai stato!

    Se vorrete seguirmi lì ne sarò felicissima, ma se non ve la sentite di rileggere/commentare ecc, non c'è problema ^_-


    <3


    Simo








    Titolo: . † . FALLEN . † .
    Autore: *HEILIG*
    Genere: Erotic/Romance/Drama
    Raiting: NC17
    Avvisi: OFC/AU/Angst/Death/Lemon/Bondage/Songfic
    Cap: 12 + Epilogo
    Link ai Capitoli:
    1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - Epilogo


    Storie correlate e previste:
    1° Spin Off (tra i Capitoli 9 > 10): . † . THE OPEN DOOR . † . (in corso)
    Prequel: . † . ORIGIN . † . (coming soon)
    2° Spin Off (tra i Capitoli 12 > Epilogo): . † . SOUND ASLEEP . † . (coming soon)


    Note:
    Questo racconto giace e prosegue nel mio pc da diverso tempo, ancora incompiuto, anche se sta trovando la sua conclusione proprio in questi giorni.
    Ho deciso, in attesa di poter scrivere le altre cose che ho in sospeso, di pubblicarlo.
    Ha diversi contenuti vietati ai minori ma visto che ormai non lo fa più nessuno, non spoilererò nulla.
    A voi il rischio, siete avvisate.
    Buona lettura.

    DISCAIMER:
    Ovviamente i personaggi realmente esistenti non mi appartengono (magari!), è tutto inventato e mai accaduto, non ci ricavo nulla ecc ecc..









    . † . FALLEN . † .





    29sjh3



    Secondo banner regalato da .Nightmare; *-*
    fallenx








    But who can decide what they dream?
    And dream I do..

    I believe in you
    I’ll give up averything just to find you
    I have to be with you
    To live
    To breath
    You taking over me

    I look in the mirror and see your face..
    If I look deep in enough..






    . † . Capitolo 1 . † .



    Entri e mi sorridi.
    Ti sorrido anche io.
    Ti levi la giacca di pelle e la butti velocemente sulla solita sedia di metallo.
    Non è vero quello che scrivono, che in fondo, tu sei come tutti, che tu, sei un ragazzo normale.
    Io l’avevo capito da subito che non potevi esserlo, da molto prima che tutto questo cominciasse.
    Mi guardi, alzi un sopracciglio.
    Io rido e tu ti sfili gli stivali.
    Come potresti sennò, essere così?
    Non mi dai neanche il tempo di rispondermi che ho già i tuoi occhi davanti ai miei, mi hai già baciata sulle labbra e la tua lingua spinge, ti cedo subito, la tua lingua con la mia e sento le tue bellissime mani addosso, le infili già sotto la mia maglia, su per la mia schiena.
    Ti stacchi dal bacio, faccio appena in tempo a guardare la tua bocca e poi ho le tue labbra sul collo, sento anche impercettibilmente i tuoi denti mordicchiarmi.
    Mi ecciti lo sai, quando fai così, lo sai e ti piace perché lo senti già, lo senti.
    Ti tocco e mi vuoi già.
    Ti chini appena contro di me per raggiungermi il bacino, per passare le dita quasi tra le mie gambe, risalire sotto la mia gonna.
    Le tue dita, così vicine alla parte più calda del mio corpo, così vicine…
    Mi sollevi seduta sul tavolo di vetro, e io ti eccito ancora, con la mia mano.
    Guardo verso il basso, ti slaccio la cintura mentre tu mi alzi la gonna fino al ventre, mi sposti il braccio e mi togli gli slip con entrambe le mani.
    Poi mi tocchi la coscia e vai lento, vicino, sempre più vicino, mi apri le gambe, le metti ognuna ai lati dei tuoi fianchi.
    Mi ecciti, ancora, mi fai gemere, mi fai ansimare.
    Ti guardo, non dovevo farlo.
    Per un attimo sento il cuore battere.
    Ma smette subito.
    Tu sei solo quello che mi sta baciando il seno, tenendolo tra le tue mani, sei solo quello che mi attraversa la pelle con la punta della lingua mentre la tua mano mi entra dentro, mentre mi apro alle tue dita e gemo, fortissimo.
    Per un attimo vorrei alzarti il viso, tenertelo e baciarti, baciarti forte.
    Ma decido di no.
    Ti sbottono i jeans sperando di riuscire a domare l’eccitazione che ho addosso.
    Questa volta sono quasi due mesi che non lo facciamo.
    Alzi il viso, ci guardiamo e lo capisci subito che lo sto pensando anche io, eh?
    Hai una voglia pazzesca anche tu.
    Non riesco a non ridere ma tu bastardo come al solito alzi il sopracciglio ancora di più e giri le dita.
    Mi sei dentro con la tua mano e giochi con la mia carne.
    Gemo, apro appena la bocca per ansimare e tu la invadi con la tua lingua.
    Cazzo, non puoi piacermi così.
    Accidenti a questo piercing che hai sulla lingua, già tu baci da dio ci si mette anche questo oggetto diabolico che mi fa impazzire di eccitazione ogni volta che lo sento, così metallico, cosi freddo quando arrivi e poi così caldo dentro i nostri baci fortissimi.
    Ho voglia di toccarti di eccitarti ancora e infilo la mano sotto i boxer neri.
    Sei caldissimo.
    Alzi la testa e gemi forte appena te lo prendo nella mia mano e comincio questo regolare movimento su e giù e quando ogni tanto rallento e poi accelero respiri più forte.
    Sotto le mie mani la tua eccitazione diventa incontenibile.
    Metto la mia mano sul tuo polso e fermo la tua mano dentro di me.
    Mi guardi, sorridi malizioso, ti stacchi un po’, ti abbassi i jeans e anche i boxer.
    Poi fai quel gioco che mi fa morire e fa morire anche te.
    Ti tocchi davanti a me.
    Bastardo.
    Non so resistere al tuo sguardo eccitato.
    Adesso, ti voglio.
    Rido, mi sporgo e ti afferro il braccio, lasci la presa sul tuo sesso e mi metti tutte e due le mani appena sopra al bacino.
    Ti cingo i fianchi, mi tengo a te e finalmente ti spingi tutto contro di me, ti sento entrare, dentro, dentro…
    Ti guardo il collo in tensione, stai guardando verso l’alto perché gemi, gemi fortissimo mentre mi tiri verso di te a cadenza regolare, con le tue spinte dentro di me.
    Ti passo una mano dietro il collo, lo tiro verso di me, inclini la testa e ti mordo, prima quasi forte poi più piano, tanti piccoli morsi su questa pelle d‘alabastro.
    Ti piace così, mi tiri con le mani, mi spingi contro di te e acceleri, ancora e ancora.
    Mi guardi un attimo, continui a spingere, a spingere forte, colpi secchi e l’eccitazione mi si irradia nel corpo, incrocio le gambe dietro la tua schiena per sentirti ancora di più.
    Non resisto così, è la posizione in cui ti ho sempre voluto, in cui ti ho sempre sognato, in cui ho goduto sola con me stessa e il sogno di te.
    Lo capisci da solo, lo sai e ti piace, una vena si ingrossa sul tuo collo e ansimi fortissimo, spingi, spingi, ti piace da morire, vero?
    Stacchi una mano dalla mia schiena e la passi sul tavolo dietro di me spostando quel vaso che prima o poi romperemo di nuovo, come gli altri che lo hanno preceduto.
    Mi sdraio in un attimo e come sempre ho una contrazione involontaria al contatto con il vetro freddissimo.
    Ti piace, ti piace e si sente dal tuo gemito e da come mi prendi i fianchi, di nuovo.
    Mi sollevi il bacino e mi tiri di più, le mie gambe si alzano e gemo fortissimo, e anche tu.
    Gemi, ansimi forte e aumenti, aumenta pure, non mi fai male riempi solo questa voglia disperata di averti che non riesco a trattenere.
    Alzo le braccia e tu mi guardi.
    Mi porti le caviglie sulle tue spalle e ricominci a spingere piano e mi metti tutte e due le mani sui seni.
    Aumenti, poi apri il palmo della mano, mi accarezzi piano il seno, rallenti e poi aumenti ancora.
    Aumenti, aumenti, aumenti, aumenti ancora, gemi, io gemo più forte di te e non sai quanto vorrei urlare.
    Adesso sei velocissimo e lo sento, nei tuoi muscoli, nelle tue mani e sul tuo viso che stiao superando il limite.
    Forse io vengo un attimo prima di te, solo guardandoti godere così, ma in ogni caso riempiamo entrambi di gemiti assordanti la stanza.
    Riempiamo ancora la stanza di respiri ansimanti, esci da me quasi subito, ti sfili il preservativo e lo vai a buttare.
    Io mi rialzo, e vado in bagno.
    Dopo neanche mezz’ora io sono ancora qui, tra le lenzuola dove l’abbiamo fatto di nuovo.
    Si sta così comodi.
    - dovrei farti una foto mentre stai così, lo sai? e metterla su internet, ci farei i soldi!
    Ti giri, mi guardi e ridi aprendo il tuo sorriso.
    Ridi perché sai benissimo che non lo farei mai.
    E’ in questo che non sei normale, nel saper essere tutto e il contrario di tutto: quando ridi sembri molto più piccolo di quando stai serio come un attimo fa, davanti alla finestra, di profilo dietro la tenda velata, completamente nudo e con la sigaretta tra le dita.
    Ci farei i soldi ma non darei a nessuno questa tua immagine.
    Non posso vendere niente che sia passato dentro queste mura bianche, anche se non so neanche se le vorrei tenere.
    Né se nessuno le comprerebbe mai.
    Dai un’altra boccata, aspiri e alzi la testa mentre fai uscire lento il fumo e torni serio.
    Ecco quando fumi sei di un eccitante che non capirai mai.
    Come tutti gli uomini poi.
    Solo che in te, in ogni tuo centimetro, c’è quell’oscurità dannata e bellissima che fa impazzire le donne.
    Le donne? Veramente le ragazze….sono la prima donna con cui stai.
    Ma non ci stai con me.
    Con me ci scopi. Come io con te.
    Per una frazione di secondo mi viene voglia di chiederti a cosa stai pensando, ma non te lo chiedo.
    Lo so che nella tua testa ci sono milioni di pensieri, di tanti tipi.
    Forse stai pensando a cosa ci fai qui con me.
    Lo stesso mio pensiero, quasi tutte le volte.
    Ti vedo spegnere la cicca della sigaretta nel posacenere di cristallo del tavolinetto a parete.
    Ti giri, stai ancora espirando dal lato delle labbra l’ultima boccata di fumo, mi guardi e ti passi una mano tra i capelli.
    Hai quasi lo sguardo triste.
    Adesso potrei alzarmi, venire verso di te, abbracciarti e chiederti: cos’è successo Bill? Cos’hai?
    Invece mi alzo evadendo il tuo sguardo, mi copro a stento il seno con queste bellissime lenzuola di raso turchese e raccolgo le calze autoreggenti da sotto il letto.
    Ogni volta che fai mettere queste lenzuola potrei annodarmele addosso e apparire dentro a un vestito da sera elegantissimo, da principessa, se volessi, tanto sono belle ed eleganti.
    Come questo appartamento del resto.
    Sollevo un po’ il lenzuolo per riuscire a mettere le calze, poi raccolgo anche il perizoma di pizzo, me lo metto e poi anche il reggiseno, l’unica cosa finita sul comodino invece che per terra.
    Mi alzo e mi levo di dosso il lenzuolo.
    La doccia la faccio a casa mia stavolta, è già tardissimo.
    Mentre mi rimetto la gonna e il maglioncino rosso tu ti siedi ai piedi del letto, dalla tua parte, anche se una tua parte non esiste, e stai ancora lì a guardarmi mentre mi vesto.
    Cosa c’è Bill, me lo vuoi dire o no?
    Io non te lo chiedo, lo sai benissimo.
    - stai bene?
    Mi giro di scatto e mi stai guardando, hai quasi l’aria preoccupata.
    Perché mi fai questa domanda? In che senso me l’hai chiesto? Cosa vuoi sapere? Perché?
    - ...sei dimagrita ancora….
    Ah, è questo.
    Sì lo so.
    Mi volto di nuovo lentamente, non ti rispondo ancora e poi non voglio guardare dentro ai tuoi occhi.
    Tanto, non potresti capire.
    - sì, sto bene.
    Non capisco se ci credi o no perché non ti sto guardando, con la coda dell’occhio vedo solo che ti alzi e che vai in bagno.
    Mi guardo allo specchio, abbasso la testa un po’ di lato e mi sparpaglio un po’ i capelli con le mani.
    Sistemo meglio il maglioncino e poi mi chino poco per sistemare una calza da sotto la gonna.
    Infilo le mie scarpe nere e sento che apri la doccia, hai lasciato la porta aperta.
    Cerco la mia borsa, la prendo e mi affaccio sulla porta del bagno.
    Cosa sei, Bill Kaulitz?
    Me lo chiedo da quando ti ho visto la prima volta in quel video su MTV.
    Sono passati sette anni, e non mi sono ancora risposta.
    Neanche adesso, che posso guardarti dietro la parete di vetro della doccia, il tuo corpo stagliato contro quel bellissimo mosaico grigio e rosa, sei nudo, bagnato, con la schiuma che cade lungo il tuo corpo, le tue mani che passano sulla tua pelle e le tue ciglia bagnate.
    Lo so ancora meno, adesso che sei lì dentro, io ho di nuovo voglia di te, di sentire il tuo corpo bruciare nel mio, come potrei non averne, ne ho sempre avuto voglia, potrei averti adesso.
    E me ne vado invece.
    Ti accorgi di me, mi sorridi e mi fai una faccia interrogativa.
    Io ti indico l’orologio e ti faccio segno che me ne devo andare in fretta.
    Acconsenti con la testa.
    Non so perché, non dovrei farlo, ma mi avvicino al box e lo apro, sporgendomi leggermente dentro con la testa.
    C’è caldo qui dentro e ci sei tu, troppo sexy, troppo bello adesso che hai 24 anni e io lo avevo sempre detto che diventando grande saresti stato sempre meglio.
    Ti allunghi verso di me e ci baciamo mentre l’acqua scorre e qualche goccia che cade dai tuoi capelli mi schizza sul maglioncino facendovi minuscole macchioline scure.
    Hai la pelle bagnata, i capelli bagnati e mi spingi sulle labbra con la lingua, come posso non risponderti?
    Ti rispondo e la tua lingua e la tua saliva si mescolano con le mie.
    Ti mordicchio istintivamente il labbro…sei così buono da mangiare Bill..e tu rispondi e mordicchi il mio di labbro…
    - smettila!
    Mi stacco ridendo e tu fai la faccia furba e poi ti metti a ridere.
    Io invece sono seria adesso.
    - devo andare è tardi - ti dico
    - va bene – mi dici.
    Hai l’aria tranquilla.
    Non mi chiedi ragioni o motivi, non l’hai mai fatto
    Sai che quando me ne vado devo farlo e basta, come te.
    - ciao…
    - ciao...
    Non lo so perché, ma ci stampiamo un bacio sulle labbra come se fosse un saluto normale, di solito non lo facciamo mai, perché oggi sì?
    Tu richiudi il box doccia e ti volti, io mi giro e me ne vado.
    Esco e scendo in strada.
    Quanto rumore qui.
    Su nell’appartamento, così costoso e ancora così nuovo, non si sente niente invece.
    Si sente solo il rumore del nostro sesso e dei nostri orgasmi, solo quando ci siamo noi dentro, solo ogni tanto.
    Solo ogni due o tre mesi, a volte meno, a volte di più.
    Dipende dai nostri impegni.
    E dai nostri incubi.
    Chiamo il taxi e do tutte le indicazioni.
    Mi rilasso sui sedili di duro tessuto dell’auto e guardo fuori.
    Una soleggiata e ridente Vienna mi saluta dai suoi attempati palazzi.
    Tra qualche ora, sarò a casa.
    Da lui.






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    Edited by *HEILIG* - 1/12/2011, 11:05
     
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  2. [°Rituss°]
     
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    oh mio dio Simo....tu non sei normale...ma finalmente l'hai pubblicata,è più bella di quanto potessi pensare...complimenti...
     
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  3. Monsun
     
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    oh wow un'altro tuo racconto!!!! stra super bellissimo devo dire!!! sei sempre così vivida e reale... te l'ho già detto, sembra proprio di vedere un film!!!!...

    è solo l'inizio e mi sembra già così triste.... comunque mi ha già preso un sacco e non vedo l'ora di leggere il continuo!!!!!

    waaaa sono super felice che hai postato un'altra storia!!! ^^

    baciotto Barby!!!
     
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  4. rica1983
     
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    oh santa maria vergine! :ohcielooo!: :ohcielooo!: :ohcielooo!: :ohcielooo!: cazzus cazzus cazzus!....n'attimo io me devo riprende,quà la cosa è seria!madonna che caaaaaaldooooo!.....è solo l'inizio ma già mi ha appassionato!del resto sei l'autrice di quella meraviglia(perchè non si può definire solo ff)che è "la scala degli angeli"!!!!mhhh però già non mi quadra!chi è il lui da cui lei stà ritornando???e perchè lei non vuole lasciarsi andare??quale è la causa che frena il rapporto??........mesà che ho fatto troppe domande eh?!XD aspetto con impazienza il prossimo capitolo!
     
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  5. Redda
     
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    E qui ci sta... ti odio u____u ma tanto che nemmeno te lo puoi immaginare
     
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  6. •Jess•
     
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    O_O è stupenda Simo mi ha lasciata senza fiato e voglio che continui!!!
     
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  7. VALEnataSbagliata
     
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    non vedo l'ora di capire meglio la storia, che da quanto ho potuto capire è appassionante al massimo.....
    aspetto un altro capitolo con ansia.....

    SPOILER (click to view)
    ma non leggi più la mia ff??? ç________ç mi mancano i tuoi commenti!!!
     
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  8. • S t e r n •
     
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    O_O cavoli è davvero bella.... continua!
     
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  9. ~•eli.LovesBibi
     
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    simoooooooooooooo ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh oddio quale splendore!!!! *-*
    e poi.... insomma... il titolo... la canzone.... bill.....
    potrei quotare tutte le domande che ha fatto rica... non vedo l'ora che arrivi il prossimo capitolo!!
    mi è preso un colpo quando ho visto questa ff e sono felicissima!!!!!!!!!!!
     
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  10. ...Flash Gordon...
     
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    tu non sei normale davvero.

    lei.
    lui...

    Bill è l'amante.....................

    cerca di aggiornare presto o la prossima volta invece di un commento ti metto una foto di Brian nudo!

    p.s. io non vedo l'ora che li compia 24 anni... voglio sapere come diventeranno... *-*
     
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  11. *HEILIG*
     
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    [
    CITAZIONE (...Flash Gordon... @ 15/5/2008, 16:59)
    cerca di aggiornare presto o la prossima volta invece di un commento ti metto una foto di Brian nudo!

    non mi tentare tu XDDDDDDDDDDDDDDD *sbava su Gale*

    aehm...manu e riti…..non ho capito molto bene in che senso non sono normale (premettendo che è vero ovviamente XD), più che altro non ho capito se è positivo o meno, non concependo io codesta parola :P

    cmq…grazie infinite a tutte dei commenti, sono felicissima e commossa di vedere qui le mie affezionate e qualcuna in più *-*

    @vale:
    sì, leggo sempre!!! ma come ho scritto in Piume (che tu non leggi quindi nn puoi saperlo) non ho quasi mai tempo di scrivere, scusami, appena posso commento cosi vedi che leggo….scusami *bacino*

    @Ale:……………….non hai scritto qui…………ma ti aspetto………….ti voglio qui ale……..ti voglio qui……ok???...........


    cmq, tra pochissimo aggiorno, tempo di prendere il file ;)
     
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    .
  12. *HEILIG*
     
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    'Cause you were made for me
    Some how I'll make you see
    How happy you make me

    I can't live this life
    Without you by my side
    I need you to survive

    So stay with me
    You look in my eyes and I'm screaming inside that I'm sorry..




    . † . Capitolo 2 . † .



    Appena scendo dalla mia auto guardo gli scuri di legno alle finestre di casa nostra, dall’altro lato della strada.
    Non si vede nessuna luce da fuori perchè è già notte quasi.
    E lì dentro ci sei tu.
    Tu che non sai niente di dove sono stata.
    Tu che non devi sapere.
    Che non penseresti mai lontanamente a cosa è diventata la mia vita.
    In bilico, tra questa esistenza…...e l’altra.
    Per un secondo mi si gela il sangue pensando a Bill.
    Ma ci sei tu…ci sei tu….e mi viene una fitta al petto.
    Abbasso gli occhi un attimo e mi guardo le scarpe, perché mi sento davvero male.
    Rialzo gli occhi e vedo parcheggiata la macchina dei tuoi genitori.
    Tombola.
    E’ normale che ci siano..ma non mi va….
    Attraverso la strada, apro il cancello e poi entro dal portone facendo risuonare le chiavi nell’androne.
    Avvicino la chiave alla porta e respiro forte, emettendo un rumoroso sospiro.
    Apro, mi scontro quasi con tua madre e tuo padre, che sono già vestiti per uscire.
    - oh ciao, stavo per chiamarti per sapere se saresti arrivata e se ti avremmo incrociata – mi dice lei sorridendo – sarai stanchissima, vatti a riposare. Noi abbiamo cenato e ti ho già lavato i piatti eh. Buonanotte!
    Mi parla e mi guarda la vocina squillante e gli occhi vispi.
    Un tuono mi distrugge il petto.
    E’ questo senso di vuoto che ho dentro che fa rimbombare tutto.
    Pieno solo di colpa.
    Anche verso di loro.
    Mi giro, li saluto, mi affaccio dentro per aprirgli il portone d’uscita.
    Poi chiudo la porta e giro la serratura blindata.
    Appendo la giacca nera a questo attaccapanni, che tu non volevi comprare.
    Alla fine l’ho messo, mi è comodo quando entro in casa.
    Apro la porta oltre la sala e vedo che le porte di entrambe le camere da letto sono chiuse.
    Apro la nostra camera e di nuovo mi sento male.
    Dentro.
    Come la nausea, come le viscere che si contorcono.
    Tutte le volte che apro questa camera mi sento male.
    Ogni volta è come se tornassi indietro nel tempo.
    Non riesco ad evitarlo mai questo flashback, così forte che è come venire scaraventata verso un muro di cemento e fa un male cane.
    Ogni volta mi sembra quella sera..quella sera dannazione.
    Tu avvitavi qualche lampadina provvisoria in sala, io pulivo in camera e ti ho chiamato.
    Ti ho aspettato appoggiata allo stipite della porta, mi ero anche tolta il cerchietto che uso quando faccio le pulizie, perché so, che amavi tanto quando portavo i capelli sciolti.
    Ti ho aspettato con il fianco appoggiato allo stipite quella sera, e lo sguardo malizioso.
    Quanto hai riso quella sera….
    Sei entrato con me in camera, abbiamo fantasticato, abbiamo ammirato questo ambiente che è così piccolo ma che noi avevamo reso così elegante…e poi ci siamo presi le mani, ci siamo allontanati tirandoci a vicenda e ruotando su noi stessi con i piedi vicini, in tondo, ridendo come bambini, finchè non ci ha girato la testa.
    Quando mi sono appoggiata al muro perché mi girava la testa ho riso, ho alzato lo sguardo, ho allargato le braccia e ti ho detto: - ci pensi….che lo faremo qui? –
    Hai riso e mi hai risposto – sì….
    Ci siamo avvicinati, inevitabilmente, vogliosi di rendere presente quello specchio di futuro, di festeggiare questa casa che era diventata nostra, e tutti i nostri sogni.
    Mi spingevi al muro, mi tenevi i polsi e mi baciavi, passionale e dolce, eravamo ad occhi chiusi e le nostre lingue hanno danzato una melodia di voglia e di tenerezza.
    Per tanto tempo, solo la punta della nostre lingue, dolcemente, delicatamente, ci ha raccontato la voglia che avevamo e la gioia che usciva dai nostri cuori perché eravamo lì…..qui……..in questa stanza, in questa casa, insieme.
    Piano piano le lingue si erano strette sempre di più, più calde, più bagnate, più vogliose, più forti.
    Ci siamo sdraiati per terra, senza sapere come e mi hai baciata, con il torace sul mio, i tuoi capelli castani e i tuoi occhi teneri su di me.
    La tua gioia, la mia gioia, il tuo sorriso, il mio sorriso.
    Eravamo felici.
    Dannazione alle lacrime perché devono sempre scendere?
    Perché???? Che stronze..
    Me le asciugo velocemente e mi torna la nausea.
    Questa immagine di te su di me, innamorato e felice, fissa qui, davanti agli occhi.
    E poi, la tua dolcezza, le tue mani, pazienti, capaci di spogliarmi velocemente e delicatamente, capaci di portarmi all’estasi quasi senza saperlo, quasi senza volerlo, sfiorandomi l’anima, comandando il mio piacere come una piuma che sale con il vento.
    Il vento di te, delle tue tante carezze, quelle carezze che conoscevano tutto del mio corpo e che amavano di velati incanti ogni mio centimetro, dalla castità della mano alla lussuria nei miei organi più sensibili.
    Eri felice allora…..anche quella sera..mentre entravi e uscivi da me, dolce e forte e noi…sudati, appiccicati e uniti, dentro, nel profondo di noi…..anche quella sera….i nostri sussurri alle orecchie…a fior di pelle...
    Così, come dalla prima volta che abbiamo fatto l’amore, dalla prima volta che abbiamo cibato i nostri corpi di questo idillio che ci riempiva il cuore e che ci legava come nessuno al mondo poteva fare, nessuno, secondo noi, come la prima volta che abbiamo toccato insieme il cielo.
    Quello, era Amore.
    Quello.
    Gli occhi di Bill si affacciano nella mia testa.
    No, Bill con l’Amore, non c’entra niente.
    Niente! Niente! Niente!
    Mi asciugo un’altra lacrima, e sento la nausea.
    Il dolore nello stomaco, una fitta lancinante e faccio appena in tempo a correre in bagno e vomitare l’anima, che neanche ho mangiato.
    Guardo in basso e penso, che la mia anima ormai è esattamente così: un turbine schifoso che scompare tra la schiuma, giù per la tazza del cesso.
    Devo staccare gli occhi dalla porcellana bianca, mi alzo e mi lavo la faccia, che fatica non guardarsi allo specchio e infatti guarda lì…uno sguardo sfuggente…e ci vedo un cadavere, praticamente.
    Mi appoggio allo stipite della porta sulla soglia del bagno e di nuovo lo sguardo va alla camera da letto.
    Come vorrei morire. Come vorrei morire ogni volta che la mia testa mi vuole così male da farmi accecare dai ricordi di noi felici.
    Dei miei sogni, delle mie speranze, della mia vita.
    Avevo una vita..avevo una vita normale e felice con te.
    Adesso ne ho due.
    O forse nessuna.
    Dovrei venire almeno a salutarti, dovrei sì, vorrei anche, ma non ce la faccio e poi, sicuramente stai dormendo o quantomeno, me ne voglio convincere.
    Mi trascino fino al letto, mi stendo dalla mia parte e un occhio mi cade sul muro di fianco a me.
    Gli occhi di Bill mi guardano da quel poster che tutte le volte mi riprometto di togliere ma che sta lì, appiccicato al muro.
    Le mani di Bill è come se si muovessero, il cuore mi batte nell’inguine, me lo sento addosso, sento tutta la sterilità del suo abbraccio di fuoco che brucia qualsiasi cosa ogni volta che non sono qui.
    Non avrei mai pensato che un mio ingenuo e assurdo sogno potesse diventare il custode del mio peggiore incubo.
    Vorrei Bill adesso, lo vorrei addosso e dentro, lo vorrei come io e lui possiamo averci, come io e lui ci possediamo, compagni di un naufragio tempestoso che ci sbatte da mesi uno addosso all’altro.
    Mi sento le mani di Bill addosso e mi odio.
    Perché mi sento viva in questa morte….mi sento viva se lo penso.
    Giro la testa e le lacrime scendono sul cuscino.
    Giro la testa e vedo il tuo di cuscino.
    Gli occhi mi si sbarrano. Il pianto mi si smorza.
    Perché tu sei nella stanza di là, non sei molto distante.
    Sei qui vicino.
    La testa mi crolla di nuovo giù, come se questo letto mi inghiottisse, come se scendessi sempre più giù…..più giù, più giù…
    Invece no. Non dormi più qui in questo letto, non dormi più qui con me…sei distante chilometri e chilometri…..
    Mi sveglio con un rumore che mi martella le orecchie e per poco il mattino non mi falcia le iridi, mi alzo poco e mi accorgo che ho dormito in posizione fetale sopra a un cuscino salato di pianto.
    Che rumore, cos’è?
    Il telefono che continua a squillare.
    Ma che palle! Non mi va di rispondere.
    Guardo lo schermino con il solo occhio che ha deciso di svegliarsi e sento addosso come una secchiata di acqua gelida.
    Perché questo che lampeggia davanti a me è il suo numero.
    E’ Bill.








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    Edited by *HEILIG* - 18/5/2008, 16:39
     
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  13. Monsun
     
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    aaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    sempre peggio...nel senso di meglio...insomma hai capito.... aspetta che te lo rispiego....

    O_________________________________O

    visto come mi riduci?! incapace di intendere e di volere... ^^

    posta posta posta!!!! me tanto tanto impaziente!!! ^^

    bacio!!!!!!!!!!
     
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  14. rica1983
     
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    :ohcielooo!: madonna santa ma come ci riesci?????come????sembra tutto così reale!riesco veramente a percepire il dolore,l'angoscia di lei!.......meravigliosamente triste!............ritornando"seria"ma io mi sbatacchiavo quella meraviglia della natura e pensavo ai sensi di colpa?????nooooooo no no no ma io annavo a accende un cero alla madonna!
     
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  15. ~•eli.LovesBibi
     
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    bellissima simo!!!!!!!!!!!!
    poverina... un pò la capisco con tutti quei sensi di colpa...
    alla fine da quanto ho capito la sua storia è già finita da tempo... spero che però riesca a dargli un taglio definitivo!
     
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245 replies since 15/5/2008, 12:06   11455 views
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