Scegli me

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  1. »TomKaulitz«
     
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    Amore ma tu sai già XD
    comunque Giovedì prossimo, verrà postato l'altro.
    Spero di avere più tempo per scrivere più capitoli così posto due volte alla settimana.
     
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  2. DiANaReN
     
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    si che cos'è sta mafia? XD
    tutti sanno tutto e io no!!
    *arrabbiata*
     
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  3. »TomKaulitz«
     
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    ahahaha *abbraccia forte*
    Su msn, magari ti dirò qualcosa XD
     
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  4. DiANaReN
     
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    eccoooo bravaaaa
     
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  5. »TomKaulitz«
     
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    ahahah quando ti colleghi ti farò leggere qualcosa, dai XD
     
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  6. DiANaReN
     
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    siiiiiiiiiiiiii
     
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  7. »TomKaulitz«
     
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  8. »TomKaulitz«
     
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    Capitolo 4





    Freddie, insieme ad Helena, raggiunse la casa di Bill e Tom solo la mattina segue, perché Kay era troppo scossa per poter ricevere visite all’infuori dei due gemelli quella sera.
    Simone aprì la porta e li fece accomodare. Helena era sconvolta e spaventata: non sapeva cosa fare né cosa dire. Sapeva solo che sua figlia aveva rischiato moltissimo e che se non fosse arrivato Tom quell’uomo avrebbe potuto conciarla in modo peggiore. Freddie era bianco in volto e non riusciva ancora a capacitarsi di quanto fosse accaduto.
    I sensi di colpa gli attanagliavano lo stomaco. Se non avesse dato ascolto a quella scema di Kay, se fosse andato con lei, non le sarebbe successo niente.
    Tom uscì dal bagno lavato e vestito e si diresse verso il letto dove Kay stava dormendo. Non aveva voluto disturbarla nè lasciarla sola, neanche per dieci minuti: la ragazza avrebbe potuto aver paura che le succedesse qualcosa in sua assenza, seppur fosse impossibile. Le scosse leggermente le spalle per svegliarla e lei mugugnò infastidita.
    Erano passate solo un paio d’ore da quando si era addormentata. Le scene di quello che l’era successo le giravano in testa come un film e lei spaventata a morte non riusciva a dormire. Aveva pianto tutta il tempo con la testa contro il petto di Tom; verso le cinque del mattino, però, la stanchezza si era fatta davvero pesante, tanto che Kay non potè fare a meno di abbandonarsi ad un sonno senza sogni. Tom, dopo essersi assicurato che si fosse addormentata, si coricò anche lui cercando di riposarsi un poco.
    -Tom…Tom, sei tu?- mormorò con la voce rauca e assonnata.
    -Sì, sono io.- disse in un sussurro, come se urlando avrebbe potuto spaventarla a morte.
    -Cosa…Cosa fai già sveglio? Che ore sono?- domandò intontita.
    -Sono le sette del mattino e dobbiamo andare in ospedale. Giù ci sono tua madre e tuo fratello.- esclamò accarezzandole la fronte.
    -Freddie… Mamma…- pigolò dopo essere stata presa in braccio dal rasta.
    Scesero di sotto con non poca difficoltà, e quando Freddie e Helena li videro si avvicinarono rapidamente. Kay aveva faticato un pò a causa di quei contatti: dopo ciò che le era accaduto ogni figurava umana la terrorizzava. A malapena riusciva a stare vicino al rasta.
    A Tom doveva tutto. Nonostante non andassero d’accordo, l’aveva salvata da uno stupratore, portata a casa e preso cura di lei. Se fosse stata un’altra persona non l’avrebbe fatto.
    Per quanto potesse essere stronzo, era anche una brava persona. Doveva riconoscerlo.
    -Tesoro mio...- singhiozzò Helena prendendole delicatamente la mano.
    La giovane che Tom aveva fatto sedere sul divano era tentata dal ritrarre immediatamente il palmo, ma poi si rese conto che sua madre non le avrebbe mai fatto del male.
    -Mamma…-gracchiò, tremando.
    Helena l’abbracciò dolcemente e la strinse piano al suo corpo. La ragazza cominciò a piangere silenziosamente sulla sua spalla e a tremare visibilmente. Sua madre le prese il viso fra le mani e le accarezzò una guancia con il pollice, dandole un piccolo bacio sulla fronte.
    -Piccola mia, sono qui. Tranquilla.- la consolava facendosi stringere. Kay aveva bisogno di quel calore che solo sua madre poteva emanare, ma sotto un sconosciuto punto di vista non riusciva a riconoscere un vero rifugio tra le sue braccia: lo sapeva bene che non era di questo che aveva davvero bisogno.
    Nell'abbraccio di Tom e di sua madre si sentiva al sicuro... Ma in quello del suo gemello si sentiva a casa e protetta.
    Voltò lo sguardo verso Freddie, che la guardava in modo intenso; si staccò da sua madre e sussurrò il nome del fratello facendogli segno di avvicinarsi.
    Il ragazzo si mosse titubante: non sapeva esattamente se fosse il caso di andare da lei così apertamente. Ma Kay lo guardava con uno sguardo implorante che non poteva rifiutare.
    Si ritrovò nell’arco di due secondi circondato da due piccole ed esili braccia; ricambiò la stretta con la stessa intensità e nascose la testa nel suo collo, inspirando forte il suo profumo.
    Kay si rilassò davvero in quell’istante: stava bene lì, tra quelle braccia. Tra le sue braccia.
    -Dobbiamo andare in ospedale.- esalò Tom, rompendo quel silenzio che si era fatto pesante.
    I due gemelli si staccarono e Freddie la portò in bagno dicendo alla madre di seguirlo con il cambio che avevano portato da casa. Senza i vecchi vestiti che le avrebbero ricordato lo stupro, probabilmente si sarebbe sentita molto meglio e molto di più a suo agio.
    Una volta che Helena gli porse i vestiti, Freddie chiuse la porta della stanza a chiave e cominciò a cambiare la gemella che faceva tutto ciò che gli veniva detto nel silenzio più totale.
    Quando la giovane ragazza fu pronta, si riunirono di nuovo in salotto, per poi partire diretti in ospedale. Simone ci teneva ad essere presente perché, oltre ad essere preoccupata, voleva stare accanto a Helena: anche se la conosceva da pochissimo tempo, sapeva già quanto fosse speciale.

    ***



    -Signorina McLair, deve entrare in quella stanza per fare i controlli.- esclamò un’infermiera avvicinandosi, indicando una porta con una targhetta “ginecologo”.
    -Cosa?! Dovrei… Dovrei… Farmi toccare lì? Da un… Uomo?!- domandò la moretta spiazzata, sudando freddo. Sapeva che era importante che si facesse visitare, ma non aveva pensato all'eventualità che sarebbe dovuta andare a fare un controllo di quel tipo.
    -Sì, è per precauzione.- esalò la donna, aspettando che la ragazza si decidesse ad alzarsi.
    -Almeno può venire qualcuno? Non ci tengo a stare da sola!-
    L’infermiera la guardò un po’ interdetta. Di cosa poteva aver paura? Ma poi annuì con un piccolo cenno del capo.
    Freddie era rimasto seduto su quelle seggiole senza dire una parola: non ci teneva poi molto in realtà a vedere la parte intima della sua gemella; così si offrì Tom.
    Kay fu sorpresa, ma poi un piccolo sorriso spuntò sulle sue labbra.
    Entrarono dentro la stanza e un dottore indicò a Kay dove sdraiarsi. Appena appoggiò schiena e gambe su quel lettino, il disagio e la tensione si impossessarono di lei. Per fortuna c’era Tom che le teneva compagnia.
    -Allora…- cominciò il dottore guardandola negli occhi –... Per iniziare deve togliersi pantaloni e slip, in modo che possa controllare se ha riscontrato qualche infezione o meno.-
    Il viso di Kay andò in fiamme e anche quello del rasta: come situazione era un po’ imbarazzante. Il dottore percependo quella tensione indicò alla ragazza una porta.
    -E’ un piccolo bagno, puoi andare lì a toglierti i vestiti se proprio non riesci a farlo davanti a noi. In seguito ti controllerò dietro ad una tendina, così il tuo ragazzo non vedrà niente.- disse guardando di sbieco Tom.
    -Non sono il suo ragazzo.- ci tenne a precisare lui con stizza. Insomma, va bene salvarla, va bene prendersi cura di lei e tutto il resto... Ma erano amici. Non c'era motivo di superare certi livelli!
    L’uomo rise,per poi sedersi su una sedia e attendere l’arrivo della ragazza.
    -Non mi sembra tedesca.- disse il dottore rompendo il silenzio. Tom scosse il capo.
    -Non lo è, infatti.-
    -Ah, no?-
    -No, è italiana.-
    -Ho sempre avuto un debole per le italiane, hanno un non so che di affascinante.- disse, alludendo a qualcosa che il rasta non volle comprendere.
    Però non poteva che dargli ragione: Kay l’attirava come poche ragazze avevano fatto.
    -Sì, ha ragione. Kay è anche una bella tipetta.-
    -Puoi dirlo forte, ragazzo. Fossi in te non me la farei scappare per nulla al mondo.-
    Tom, infatti, non aveva intenzione di lasciarsela scappare. L’unico intoppo era che la ragazza aveva un debole per il suo amico Clayton: la cosa lo infastidiva non poco.
    Clayton era il tipico ragazzo stronzo e al contempo dolce; molte ragazze erano impazzite per lui. Aveva fascino a modo suo, sapeva corteggiare in un modo molto più romantico e galante rispetto a lui. Forse era per questo che Kay ne era attratta. Ma anche lui sapeva esserlo se lo voleva; stronzata del secolo. Tom aveva un modo tutto suo di corteggiare le ragazze: le più serie non lo avrebbero mai filato. Forse si sarebbero spinte ad uscire con lui, a scambiare qualche bacio, ma non gliel’avrebbero mai data sotto quel punto di vista. Lui attirava più le facili.
    La differenza rimaneva che, però, dopo poco delle troiette si stancava, e di quelle un pò più difficili no -visto che era anche più complicato conquistarle-. Kay era proprio una di quelle: seria al punto giusto, bella da mozzare il fiato e con un caratterino che avrebbe fatto cadere ai suoi piedi anche il ragazzo più stronzo sulla faccia della terra.
    Si, Kay era un’altra delle sue future conquiste: doveva averla.
    Un piccolo rumore lo distolse dai quei pensieri sulla ragazza. Il dottore chiuse la tenda dietro di sé e fece sdraiare di nuovo Kay su quel lettino bianco. Ci vollero giusto venti minuti prima che la ragazza uscisse da lì e andasse nel bagno a vestirsi. Tom non aveva proferito parola per tutto il tempo.
    Il medico aprì di nuovo la tenda e Tom gli chiese ciò che voleva sapere da quando era entrato lì.
    -Allora, ha riscontrato qualcosa?-
    -No, per fortuna. Puoi stare tranquillo e puoi andarlo a dire alla famiglia.-
    -Aspetto Kay. Voglio che sia lei in persona a dirglielo.-
    Era stata una "scusa" -diciamo- per rimanere nella stanza. Quel dottore non lo convinceva poi molto.
    Kay uscì dal bagno vestita e con un’espressione tranquilla; il rasta fu tremendamente sollevato di non vederla più spaventata.



    Note dell'autrice: Questo è l'ultimo capitolo che avevo pronto, quindi spero che sarò puntuale con il postaggio anche per i prossimi capitoli.
    Il quinto capitolo è in fase di scrittura, ma è proprio una bozza buttata a casaccio perché non so proprio che scriverci.
    Altra cosa: mi sono promessa che cercherò di scrivere meglio e mettere più descrizioni che dialoghi. Insomma...bilanciarli.
    Spero che vi sia piaciuto.
    Altrimenti, accetto ben volentieri i pomodori xD
    Un bacio, Desy <3




     
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  9. DiANaReN
     
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    CITAZIONE
    Altra cosa: mi sono promessa che cercherò di scrivere meglio e mettere più descrizioni che dialoghi. Insomma...bilanciarli.

    bravaaa posta prestoo
     
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  10. »TomKaulitz«
     
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    Hai già letto? xD
    Comunque spero di postare presto, il capitolo cinque mi sta dando non pochi problemi -.-''
     
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  11. Titta Kaulitz
     
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    amore ma che pomodori è bellissimo brava <3
     
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  12. »TomKaulitz«
     
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    ahahaha grazie, sono contenta che ti piace <3
     
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  13. Black_Sunshine
     
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    l'avevo gia' letto e sai che ti amo donnah! sei un mitoooo!
    continua cosi!
     
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  14. »TomKaulitz«
     
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    *_____________________*
    Tu sei un mito
    Grazie per aver commentato!
    Sai quanto ci tengo ai tuoi commenti *-*
     
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  15. DiANaReN
     
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    ipipip
     
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218 replies since 18/11/2010, 19:36   2852 views
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