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  1. »TomKaulitz«
     
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    Naah, non aspetterai troppo tranquilla!
     
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  2. DiANaReN
     
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    uppp
     
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  3. »TomKaulitz«
     
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    Capitolo 3



    Dopo tre settimane di scuola, i due ragazzi ormai erano entrati veramente a far parte della loro classe. Avevano imparato molto velocemente il tedesco e altrettanto velocemente avevano fatto amicizia. Kay qualche giorno prima aveva ammesso che la Germania e Magdeburgo stessa non erano poi così male come credeva.
    A Freddie, invece, erano piaciuti fin da subito.
    Bill e Tom avevano accettato immediatamente Freddie come uno di loro, anche se il rasta non aveva un bel feeling con Kay. Ma d’altro canto ora la sorella sapeva come passare il tempo senza ripetere ogni tre per due quanto fosse noiosa la scuola e quanto fosse brutto essere i nuovi arrivati, visto che nessuno ti fila nemmeno di striscio. Beh, ora quei commenti era come se non fossero mai esistiti.
    Da quando aveva preso a parlare tedesco in modo sciolto come se fosse la sua lingua madre, non aveva perso tempo a rispondere a tono alle frecciatine di Tom Kaulitz e a fare amicizia con Clayton, il ragazzo che aveva adocchiato appena arrivata. Insomma, da perfetti sconosciuti erano diventati popolari.
    Kay e Freddie avevano scoperto che il gruppo che frequentavano Tom e Bill era il più popolare della città, e se ora ne facevano parte era stato grazie a un qualche miracolo sceso dal cielo. Si raccontava quanto fosse rara la possibilità di entrarvi: erano sempre stati una “piccola” cerchia di amici cresciuti insieme, e niente e nessuno avrebbe potuto immischiarsi. Ma i due gemelli ci erano riusciti, per caso.
    Kay era l’unica ragazza del gruppo, ma anche l’unica degna di starvi. Aveva già trovato delle nemiche, ma questo non la preoccupava nemmeno un po’: alla fine la sua reputazione era la stessa che si era creata a Milano, anche se la sua vecchia città era davvero enorme, veniva riconosciuta ovunque- anche in borghi vicini-, cosa che la portava ad avere una certa “popolarità”, molti vantaggi e soprattutto amici. Magdeburgo, invece, era solo un piccolo paese di provincia, dove al resto del mondo se esistevi o meno non faceva alcuna differenza.
    -Freddie, che voto hai preso di storia?- domandò la gemella avvicinandosi, con quel Tom attaccato al culo, come sempre. Quel ragazzo amava rendere le sue giornate scolastiche un inferno e si divertiva molto anche a vedere le sue compagne di classe e quelle del resto della scuola morire d’invidia.
    Bill si avvicinò con un luminoso sorriso, seguito poi da Jeremy, Clayton, Andreas, Georg e Gustav.
    -Ho preso… Due. Perché?- domandò, come se la risposta non fosse ovvia. La gemella sbuffò, un tantino invidiosa: lei, invece, aveva preso un irrecuperabile otto.
    Perchè? La professoressa di storia l’aveva presa di mira e di conseguenza ogni qualvolta facevano un compito in classe lei glielo abbassava fino ad arrivare all’insufficienza più che grave. Si era già lamentata parecchie volte e ora non era l’unica che le dava contro: anche Bill, come il resto del gruppo, aveva preso improvvisamente ad andare male nella sua materia, seppur negli anni passati -prima che arrivassero i McLair- erano i migliori dell’intero istituto.
    -Così. Sei diventato il suo cocco!- sghignazzò, ricevendo un leggero pugno sulla spalla da suo fratello.
    -Kay, vieni con me a fumare?- domandò Tom, estraendo il pacchetto dagli enormi jeans.
    -No, vacci con qualcun’altra!- gli rispose sedendosi sul banco del gemello, ignorando ogni protesta da parte sua.
    Clayton le si sedette accanto e le circondò il fianco con le braccia, per poi posarle il mento sulla spalla. Tutti li credevano una “coppia”, ma loro erano semplicemente molto amici, nulla di più.
    Il rasta li guardò male e borbottò qualcosa di indecifrabile, ma che suo fratello Bill capì comunque; difatti roteò gli occhi scocciato e si rivolse agli altri amici che avevano capito tutto. Infondo non ci voleva molto a capire perché suo fratello si comportasse in quel modo.

    ***



    Usciti da scuola, Kay decise di fare un giro per negozi da sola. Voleva starsene un pò sulle sue, cosa che desiderava già da tempo.
    Un tipo le si affiancò con uno strano sorriso sul volto. Era pericoloso, poco ma sicuro. Kay avrebbe voluto scappare, ma in questo modo gli avrebbe dato un motivo in più per rincorrerla e farle del male, ma allo stesso tempo non poteva nemmeno camminare con quello lì vicino come se niente fosse: qualcosa doveva pur volere, no?
    Decise di ignorarlo e vedere fino a che punto si sarebbe spinto. Il sole stava cominciando a sparire dietro le montagne e lei sarebbe dovuta rincasare. Quell’ uomo però non aveva intenzione di lasciarla.
    -Sen…-
    Neanche il tempo di aprire bocca che quello la prese e la sbatté al muro del vicolo più vicino, isolato e abbastanza buio dove, sicuramente, non sarebbe passato nemmeno un cane.
    L’uomo gli mise una mano sulla bocca per evitare che urlasse e attirasse l’attenzione delle persone, chiunque potesse passare di lì in quel momento, e cominciò a slacciarsi i pantaloni.
    Com’era possibile che anche solo alle sette di sera, in una stradina qualunque, nessuno si accorgesse che c’era un uomo intenzionato a violentare una ragazzina?
    Abbassò i pantaloni di Kay; lei cominciò a dimenarsi come se fosse impazzita cercando di farlo allontanare.
    -Non c'è nessuno che può salvarti. Smettila di dimenarti: vedrai che tutto questo passerà in fretta.- minacciò, stringendola maggiormente a sè per farla stare ferma.
    Non era arrivata in Germania nemmeno da un mese e già stava per subire una violenza sessuale. Perché doveva capitare tutto a lei? Cos’aveva fatto di male per ricevere dolori simili?
    -La…Lasciami, ti prego.- lo pregò con la voce smorzata. Era troppo spaventata e terrorizzata per capire lucidamente cosa stesse succedendo. L’unica cosa sicura era che tra le gambe sentiva qualcosa di duro: l’uomo era eccitato e stava scontrando la sua erezione contro la sua femminilità ancora coperta dalle mutandine. Si era allacciato le gambe della ragazza attorno alla vita per rendere le sue intenzioni più semplici e veloci.
    -Shh, piacerà anche a te, vedrai…- mormorò prima di sfilarle anche l’ultimo indumento che avrebbe proibito quel contatto. Quel contatto che l’avrebbe segnata per tutta la vita.
    Non le sarebbe piaciuto per niente quello che stava per succedere e chiedere a gran voce aiuto sarebbe solo stato tempo sprecato, perché sapeva che nessuno la poteva sentire. Si diede mentalmente della scema per essere uscita senza suo fratello, ma in fondo aveva bisogno di stare un pò per conto proprio e Freddie non sarebbe stato d’aiuto.
    Improvvisamente avvertì qualcosa penetrarla e il dolore più assoluto si fece spazio in lei.
    In quel momento, Tom stava passando dalla via principale, intenzionato a comprarsi un cappellino della NY; ma quando sentì un gemito strozzato da un vicolo, il capellino passò in secondo piano. Non era sicuro se quello fosse stato un urlo trattenuto per colpa di qualcuno o un gemito di dolore dovuto a qualcos’altro.
    Entrò nel vicolo con un po’ di timore: non era per niente rassicurante quel posto. Quando fu abbastanza vicino da intravedere un uomo che stava facendo del male ad una ragazza, beh… Lì la paura scomparve completamente, venendo sostituita dalla rabbia.
    Non ci mise molto a capire che quella ragazza era Kay. L’unica ragazza che non osava toccare, ma che in qualche modo considerava sua.
    L'ira lo accecò del tutto e spintonò l’uomo con forza, allontanandolo da lei. Lo riempì di botte, fino a lasciarlo cadere a terra senza sensi.
    Kay singhiozzava disperatamente e si accovacciò contro il muro tremante. Tom la guardò preoccupatissimo e si piegò velocemente vicino a lei, prendendola tra le braccia.
    -Ehi. Ci sono io adesso, nessuno ti farà più del male.- le sussurrò, baciandole la testa e cominciando ad incamminarsi in una via più affollata.
    -T-Tom…Tom…- mormorava la ragazza come una litania; era così fragile tra le sue braccia. Sentiva che avrebbe ucciso chiunque si fosse ancora avvicinato a lei.
    -Sì, piccola. Sono io. Ora andiamo a casa, mh?- le chiese con un piccolo sorriso.
    -Non lasciarmi sola… Ti prego.- esclamò, aggrappandosi con le mani alla sua felpa e nascondendo la testa nell’incavo del suo collo.
    -Non ti lascio sola.- disse lui più serio che mai.
    Era la prima volta che si ritrovava in una situazione del genere, ed era spaventato a morte per le conseguenze che avrebbe riscontrato Kay.
    Non era per niente sicuro di volerla portare all’ospedale in quel momento: era troppo spaventata anche solo all’idea di doversi staccare da quelle braccia per farsi toccare da qualcun altro che non fosse lui. Il rasta, quindi, decise che una visita gliel’avrebbe fatta fare il giorno dopo.
    Arrivarono a casa del rasta. Simone, appena aprì loro la porta, si spaventò a morte per come era conciata
    quella ragazza. Bill corse subito in soggiorno per vedere cosa stesse succedendo, e quello che vide non gli piacque affatto; corse di sopra a prendere delle coperte e un cuscino e le sistemò sul divano.
    Tom vi appoggiò Kay, rassicurandola e promettendole che le sarebbe stato accanto tutto il tempo.
    Simone si avvicinò al suo bambino e gli chiese cosa fosse successo.
    -Un uomo la stava violentando.. ma credo di essere arrivato in tempo. Quel bastardo era pure senza preservativo.- ringhiò, volgendo lo sguardo su Kay.
    Bill l’aveva coperta e le stava accarezzando i capelli per tenerla un pò più tranquilla.
    -Oh, santo cielo! Povera ragazza.- esalò dispiaciuta Simone, guardandola con tristezza. –Avete chiamato la polizia?-
    -No, era più importante portarla al sicuro.- spiegò alla madre, guardandola in faccia. -Domani la porto in ospedale. So che non è compito mio farlo, ma non ho intenzione di portarla a casa: le ho promesso che non l’avrei lasciata da sola ed è quello che ho intenzione di fare.-
    Simone lo guardò commossa: era la prima volta che vedeva Tom premurarsi così tanto di qualcuno che non fosse suo fratello.
    -Sono fiera di te. Io vado a chiamare la madre di Kay allora…-
    Tom annuì e si sedette accanto alla ragazza. Suo fratello si sedette poco distante da loro, per non disturbarli.
    -Sono qui, piccola.- le disse, baciandole dolcemente la fronte.
    Verso le dieci di sera, Tom si era preoccupato di portarla di sopra, nella sua stanza; l’aveva fatta sdraiare sul suo letto e l’aveva coperta con dolcezza. Era intenzionato a dormire sul divano, ma questo non gli fu possibile: Kay fece il suo nome, lo voleva vicino a sè, e il ragazzo non poté far altro che stare con lei, a tenerla d'occhio in caso passasse una brutta nottata.
    E così avvenne.









    Note dell'autrice: Allora, non credo ci sia molto da dire, poiché sapete da voi cos'è successo alla povera Kay.
    Però Tom l'ha salvata. Che bravo ragazzo.
    Spero vi sia piaciuto; a Giovedì prossimo.
    *me vi ama*
    Desy.


    Edited by »TomKaulitz« - 9/12/2010, 15:11
     
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  4. DiANaReN
     
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    alloooora!!
    come promesso ti farò un commento più soddisfacente.
    Da dove posso iniziare.
    A mio parere la trama è davvero molto bella, ma hai descritto l'avvenimento troppo velocmente senza descrivere bene il paesaggio, o l'atto in se e il susseguirsi dei fatti.
    Poteva di sicuro essere scritto meglio come distribuzione del tempo diciamo.
    Tutta via mi piace davvero molto e sono sempre più curiosa di sapere come andrò avanti =)
    un bacio
    Rei
     
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  5. »TomKaulitz«
     
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    CITAZIONE (DiANaReN @ 2/12/2010, 15:48) 
    alloooora!!
    come promesso ti farò un commento più soddisfacente.
    Da dove posso iniziare.
    A mio parere la trama è davvero molto bella, ma hai descritto l'avvenimento troppo velocmente senza descrivere bene il paesaggio, o l'atto in se e il susseguirsi dei fatti.
    Poteva di sicuro essere scritto meglio come distribuzione del tempo diciamo.
    Tutta via mi piace davvero molto e sono sempre più curiosa di sapere come andrò avanti =)
    un bacio
    Rei

    Si, forse avrei dovuto fare di più, ma non volevo scendere troppo nei dettagli, ho pensato che avrebbe annoiato e quindi ho lasciato perdere, anche perché (visto che io sono molto negativa) anche nella descrizione in sé avrei fatto cilecca e quindi bho...mi sono limitata (anche troppo).
    Comunque prometto che cercherò di fare del mio meglio.
    Grazie mille <3
     
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  6. Titta Kaulitz
     
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    uuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu *.* bellissima amore...anzi stupendooo. che dolce Tom!!
     
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  7. »TomKaulitz«
     
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    Sono molto contenta che ti sia piaciuto *____________*
     
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  8. Titta Kaulitz
     
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    è logico <3
     
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  9. »TomKaulitz«
     
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    ahahaha beh...poteva anche non piacerti, chi lo sa! XD
     
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  10. Titta Kaulitz
     
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    naaaaaaaaa sai che adoro tutto ciò che scrivi o almeno quasi. :D
     
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  11. »TomKaulitz«
     
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    ahahaha almeno quasi? Ahahaha ora voglio sapere tutto, spiegami v.v
     
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  12. Titta Kaulitz
     
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    non mi piace quando scrivevi che ti fregavi Tom hahahaha scherzo amore ti voglio bene
     
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  13. »TomKaulitz«
     
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    ahahah ma che scema!
     
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  14. DiANaReN
     
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    upup
     
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  15. Black_Sunshine
     
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    Oh amore mio, lo sai che questa storia mi piace sempre di piu!
    voglio sapereeeeeee!
    baciiii
     
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218 replies since 18/11/2010, 19:36   2852 views
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