Found Him, found Life.

Trovare Lui, è come trovare la Vita.

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  1. tomy.
     
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    Grazie Saraa *__*
    Scusami Lily, ora posto il 2° capitolo u_ù :

    2° Capitolo.


    -Hai preso un 5 a scuola proprio oggi, non aiuti mai nelle faccende di casa, te ne esci quando vuoi, ora pretendi pure che io ti dica sì per far venire a pranzo una tua amichetta! Ma dove siamo finiti?-
    Ma vaffanculo oh. Eh, ci voleva. Ora come faccio? E’ tutta la sera che cerco di convincerla.
    -Mamma… Il 5 in matematica lo recupero lo sai, e anche presto; se esco è perché voglio un po’ staccare la spina da qua non credi? E per le faccende di casa non mi chiedi mai niente!-
    -Ah no? Mia figlia non è abbastanza intelligente da capire che c’è bisogno d’aiuto qua, dato che sono sola e devo lavorare?!-
    -Ma mamma, non mi sembra che ti sia mai trovata male per queste cose!-
    -No no no senti. Oggi è lunedì. Ti do 4 giorni di tempo, se mi aiuti e recuperi quel 5 potrai invitare la tua amica qua, sennò non se ne parla!-
    -Però per uscire va bene eh? Che cosa ti cambia?! Come faccio ad aiutarti a casa se devo studiare per recuperare?!-
    -Mmh. Allora fai prima una cosa e poi l’altra!-
    -E poi questa settimana la prof deve fare sciopero di giovedì. Torna la settimana prossima! Quindi non potrei recuperarlo entro venerdì! E Sonjia viene sabato. Andiamo mamma! Non può venire spesso, So. Per una volta che finalmente potrò passare un pomeriggio con lei! Non so quando potrà ricapitare.-
    -Allora aiutami in casa. Non ti costa niente. Almeno per le cose tipo fare la spesa, stendere i panni, FARTI IL LETTO santo dio!-
    -Va bene. Va bene, ok, lo farò. Quindi se lo farò ho la conferma che Sonjia potrà venire?-
    -Sì, se aiuti, sì.-
    -Sì ok mamma. Almeno questo. Grazie.-
    Non voglio una risposta in più, salgo le scale, entro in camera mia e mi sdraio nel letto.
    Estraggo il cellulare dalla tasca e mando il messaggio di conferma a Sonjia.
    Che palle, però. Ineffetti ha ragione per il fatto della casa, ma per le altre cose, non può dire niente.
    -Da quando papà se n’è andato, è peggiorata. Però ha fatto bene a lasciarla, eccome. L’avessi fatto io..-
    Vibra il telefono.
    “Sììì che bello amore evvai, allora non ci resta che aspettare! Domani come ci vediamo a scuola parliamo meglio, che ora devo andare a cena! A domani. Un bacio.-
    Non rispondo neanche, tanto se sta andando a cena e dopo non ci sentiamo, sono soldi “sprecati“.
    Il giorno dopo a scuola sono io ad aspettarla nel muretto. Non ci mette molto ad arrivare, d’altronde lei è sempre puntuale o in anticipo. A differenza mia, che arrivo puntuale per un pelo, o in ritardo. Eccezione ieri! E’ più felice del solito, proprio come me…da un lato. Se penso a quello che mi ha detto mia madre ieri sera mi salgono i nervi. Vabbè, ma che ci posso fare. Meglio non pensarci.
    -Ti devo parlare, mia madre ieri mi ha fatto la solita ramanzina per sabato.- le dico, guardando altrove.
    -Ah e che ti ha detto?- risponde preoccupata lei.
    -Beh che non aiuto mai in casa, sono sempre fuori, ieri ho preso quel 5 come tu sai.. E non le va giù il fatto di dover invitare un’amica a casa perché “non me lo merito”. Che palle…-
    -Quindi non posso venire? Cioè se disturbo dimmelo eh.. Mi sembrava che era tutto apposto quando mi hai mandato quel messaggio, ieri sera.-
    -Sì infatti, perché ci ho chiarito diciamo appunto. Questa settimana dovrò aiutarla nelle faccende di casa, sennò non ti fa venire. Quindi, che devo fare io? E’ naturale che lo faccio! E‘ tutto apposto.-
    Sposto lo sguardo su di lei e la vedo che ha appena sfoggiato un sorriso a 32 denti.
    -Come sei…--
    Non fa in tempo a fnire che suona la campanella e contemporaneamente il caos.
    Le riservo un grande sorriso e prendendola per mano entro a scuola. Stamattina non mi va proprio di parlare.
    Prendiamo i nostri posti e sapendo che la prof di tedesco ritarderà come sempre, comincia a parlarmi.
    -Non mi sembri molto felice, oggi. Più che altro, “persa“.-
    -Mi ha dato fastidio il discorso di ieri. Non che lei non avesse ragione, ma ogni scusa è sempre buona per non farmi fare le cose. Cioè, dimmi un po’ tu: mi fa uscire quando voglio, a scuola vado bene e quel 5 non era chissà quale cosa grave, ti conosce e quando ci dobbiamo vedere fuori dalla scuola non ci sono mai problemi. Perché se n’è uscita con quel discorso? Lei non ha mai avuto problemi nelle faccende di casa! Non l’ho mai vista in difficoltà o lamentarsi. E si sa che, se ha bisogno d’aiuto, mi chiama. Io ora come ora so di non aiutarla mai e che potrei farlo, ma cavolo, se non si è mai lamentata di questo mi fa pensare che potrei farne a meno e continuare a studiare come spera lei! Boh.-
    -Ti capisco, lo so, e so anche che la tua situazione non è facile, ma tu pensa a cosa è successo.-
    -E’ successo 5 anni fa Sonjia, 5 anni fa! Non uno o la settimana scorsa. Io non ho mai visto una madre comportarsi così dopo 5 anni dal divorzio. Dimmi tu se sono scema io o ignorante!-
    -Fran, davvero, mi dispiace… Ma forse è solo un periodo. Magari ha problemi suoi che tu non sai… O magari invece è proprio come tu pensi che non sia, cioè che il divorzio l’ha ridotta così. Ci teneva…-
    -Ci teneva davvero a mio padre. Lo amava e lo ama tutt’ora, ma lui non la sopportava più.-
    Non sa cosa rispondermi forse. Mi guarda con occhi lucidi e pieni di tristezza, io rimango nella solita posizione, appoggiata al muro con le gambe penzolanti dalla sedia. Lei continua a fissarmi così. Non sappiamo più che dire. Ma dopo qualche secondo riattacca.
    -Senti, davvero sai che le parole mi mancano, che mi dispiace in una maniera assurda quando vengo a sapere queste cose o, come nel tuo caso, vengono rinominate. Ma tu non sei sola. E non vivi più come prima, che le urla ogni giorno erano il doppio. Che vedevi e sentivi tuo padre sgridarla. Che piangevi… So che è difficile superare questo e il fatto che si siano lasciati nonostante sia meglio, ma tu appunto, pensa che è meglio! Pensa che non hai più quelle torture. E che ci sono io, ci siamo conosciute e anche per me è una fortuna enorme. Avrei tanto voluto starti vicina da prima… Ma ora ci sono. Lo sai.-
    -So…-
    Ecco, di nuovo. Le lacrime non resistono e cominciano a scendere, prima una, poi due, tre, fino ad essere tante, troppe. Ricordare tutto ciò è sempre come un trauma per me, è tremendamente brutto e triste. Io continuo a chiedermelo, come diamine avrei fatto senza lei? Se non l’avessi conosciuta? E’ una cosa incredibile. Si avvicina a me e mi abbraccia forte, io ricambio con gioia quell’abbraccio. E’ sempre così bello abbracciarla. Sento tutto l’affetto che provo per lei, se non posso definirlo addirittura amore. Amore tra amiche. E’ strano dirlo, ma lei non è una semplice amica. Lei è di più, è una parte di me, e io amo tutto ciò. La amo, la amo come amica. E penso che anche lei provi le stesse cose. Spero. Non gliene ho mai parlato. Ma un giorno, quando saremo in pace e avremo più tempo, lo farò.
    Ci stacchiamo non appena vediamo la professoressa entrare e salutare tutti, facendo segno di sederci. Oh, noi eravamo sedute. Non ci siamo neanche alzate. Vabbè, menomale che non se n’è accorta.
    Le ore passano in fretta, purtroppo; lasciarla ogni giorno è bruttissimo anche se so che ci rivedremo il giorno dopo. All’uscita la accompagno alla fermata del bus, mentre aspettiamo si sentono solo i brontolii delle nostre pance affamate a dir poco. Sono le 13:01. Oh, non voglio pensare…
    -Grazie per prima, So.- mi giro per guardarla, e noto con stupore che mi stava guardando con gli occhi dolci.
    -Non mi devi ringraziare Fran, davvero. Io so come ti senti. E mi ha fatto piacere che tu ti sia sfogata.-
    -Ci mancherebbe. Sei l’unica su cui posso contare davvero, l’unica che ho. E sono sicura che anche se ne conoscessi altre, non ti cambierei mai con NESSUNA.-
    -Oddio amore, davvero?- dice facendo gli occhi dolci.
    -E hai pure dubbi?! Sei la mia migliore amica! Sei unica, davvero.-
    -Ti voglio bene, anche tu lo sei.-
    -…davvero?-
    -E hai pure dubbi?!-
    Attacchiamo a ridere mentre il bus si ferma davanti a noi. Lì la smettiamo.
    -Beh… Ci vediamo domani.- abbassa lo sguardo accennando un sorriso, ma triste.
    -Domani arriverà presto. Buona giornata So, non vedo l’ora che sia sabato.-
    -…Ma dovevamo parlare di quello! Oddio…-
    -Ne parleremo domani amore tranquilla, vai che il bus non ti aspetta!-
    Annuisce e sale nel bus, facendo cenno con la mano per salutarmi.
    -A domani!-
    Scappo a casa prima che si faccia troppo tardi, o rischio di beccarmi altre urla da mia madre!
    Poi da oggi devo cominciare ad aiutarla, quindi cominciamo a prepararci eh.
    Arrivo verso le 13:10, la scuola è abbastanza vicina a casa per fortuna; entro, butto la borsa all’ingresso e corro in cucina, dove la trovo preparando il pranzo.
    -Ciao mamma!-
    -Oh Fran sei arrivata! Ti dispiacerebbe apparecchiare per favore?-
    -Certo mà, aspetta che sistemo la borsa in camera e torno subito.-
    Non riesco a sentire la risposta dato che vado di fretta in camera ad appoggiare la borsa nella scrivania.
    Torno giù in cucina e comincio a prendere bicchieri, piatti, posate e scottex.
    -Prima la tovaglia, Fra! E’ brutto mangiare così. Poi, soprattutto se ci sono ospiti.-
    -Ah è vero…- esclamo, per poi estrarre una tovaglia dal cassetto della credenza.
    La sistemo e infine aggiungo tutto il resto, tutto di fretta, per poi sedermi nel divano esausta sia dalla fame che dalla corsa fatta per arrivare fino a casa. Neanche 5 secondi che mi sento chiamare.
    -E’ pronto, Fra! Vieni a tavola!-
    Ecco. Vado in cucina e mi sistemo nel mio solito posto, di fronte a mia madre.
    E’ un tavolino non troppo piccolo, quadrato, posto per 4.
    -Com’è andata oggi a scuola?-
    -Bene bene. Ho preso un 7 in geografia!-
    -Oh, bene bene! Sono contenta- fa una pausa. -Mi raccomando, cerca di recuperare quel 5 in matematica.-
    -Certo, tranquilla lo sai che se mi ci metto sistemo le cose.. A scuola.-
    -Lo so, e sono orgogliosa di mia figlia per questo.- bla bla bla. Se vado bene è solo perché non ho nient’altro da fare che studiare. Sennò morirei dalla noia, seriamente.
    -Mmh che buone queste lasagne!- faccio per cambiare discorso.
    -Ti piacciono? Ho messo più sugo.- certo che mi piacciono, se ho appena detto “mmh che buone queste lasagne”!
    -Ah ecco cos’è! Davvero, fai dei piatti deliziosi. Un giorno mi insegnerai a cucinare?-
    -Pensavo volessi arrangiarti da sola- dice ridacchiando.
    -Ehm no. Lo sai che non me ne intendo ora che ho 15 anni apparte fare la pasta, l’insalata e i cibi surgelati, quindi figurati!-
    -Ah menomale. Quando avremo tempo, quando vorrai ti insegnerò a fare qualche tuo piatto preferito.-
    -Oh davvero?! Che bello, almeno quando non puoi tu cucinerò io!- sorrido, un falso sorriso.
    -Certo tesoro.- oh, ma com’è che fa tutta la dolce quando le dico queste cose? Ahahah.
    Finiamo di mangiare e salgo in camera mia, mi sdraio sul letto e controllo il cellulare.
    Nessun messaggio.
    Mi alzo, frugo la borsa e tiro fuori il libro di matematica. Magari qualcosa riesco a studiare.
    -Va bene. Ce la posso fare! Anzi, ce la farò.-
    Detto questo, comincio a ripassare il programma andato male all’interrogazione.
    Passa solo mezz’ora e mi ritrovo mia madre nella soglia della porta (che stranamente, molto stranamente avevo lasciato semiaperta) a guardarmi perplessa. Che c’è? Ora non posso studiare?
    -Mamma! Mi hai fatto prendere un colpo.-
    -Scusa, non volevo- si sta avvicinando, si sta avvicinando. Vabbè, e quindi? Sclero.
    -Stai studiando?-
    -Sì, da mezz’ora.-
    -Ah menomale. A che punto sei?-
    -Sono a metà, mamma. Non è tanto quello che devo recuperare per l’interrogazione- dico sorridente.
    -Ah bene, meglio allora!-
    Continuo a stirare le labbra, e mi rigiro in quel che stavo facendo finendo il discorso.
    -Beh che ci fai qui? Devo finire di studiare- sono alquanto infastidita. Odio quando mi interrompono proprio quando ho voglia di studiare. Insomma, non mi capita tutti i giorni.
    -Volevo chiederti se puoi stirare i panni. Io devo uscire, li ho già raccolti da fuori. Ci metti un attimo-
    -Ah… Va bene, vado. Devo fare qualcos’altro poi?-
    -Finire di studiare!- risponde, ridendo.
    -Ahah ovvio! Dai vai, ora scendo-
    -Ok!- chiude la porta e mi ritrovo a best… Lasciamo stare. Ricorda che lo fai per Sonjia.
    Lo so, sono esagerata, ok. …Anche per mamma, sì.

    ---

    Mi ritrovo a stirare 3000 cose senza saperlo fare anche se me la cavo, sì, non mi sono neanche bruciata quindi questo è buon segno. Ma quanto stressante non è?! Preferivo prenderli io i panni, non stirarli.
    -AHIIIIIIIIIA!- un dolore fastidiosissimo che dura un attimo. L’avambraccio, l’avambraccio!
    Mi sono scottata. Ecco! Lo sapevo!
    -Che noia ma perchèèè buahaaaaa- corro in bagno a sciacquarmelo con acqua fredda e dopo un po’ il dolore passa. Ma resta il bruciore e il segno della scottatura! Dio santo. Poi con lei già me la vedo.
    Dopo un’ora circa finisco di stirare quella marea di panni e torno a studiare matematica.
    -Fantastico. Ora non riesco a riprendere! Non ho più la voglia di prima!- non ho proprio voglia.
    Mi rassegno chiudendo il libro e sento mia madre che rientra.
    -Franziska!?-
    -Sì mamma!- urlo.
    -Li hai stirati i pan- ooh..- ah, se n’è accorta.
    Scendo veloce le scale e le vado incontro.
    -Mi sono bruciata, ma li ho stirati tutti.-
    -E anche bene! Brava tesoro.. Dove ti sei bruciata?- chiede con aria preoccupata.
    -Qua- le dico indicando il punto preciso nell’avambraccio.
    -Hai messo acqua fredda subito? Sennò ti peggiora-
    -Sìsì ora mi fa meno male..!-
    -Ah ok, menomale. Hai finito di studiare?-
    -Ehm… Sì, mi manca poco- mento.
    -Bene! Io vado a farmi una doccia, sono distrutta-
    -Ok..- prendo la mia roba stirata che mi ero dimenticata prima, e salgo in camera per finire di studiare.
    Come sposto il barattolo contente di penne e matite nella scrivania, intravedo qualcosa di familiare.
    L’album fotografico di quando ero piccola!
    Nella mia scrivania c’è talmente tanto casino.. Che le cose si perdono lì stesso.
    Comincio a sfogliarlo… Da quando avevo 3 anni, fino ai 10. 5 anni fa…
    Nella maggiorparte delle foto siamo io e papà.
    Così dolce, così protettivo, così uomo… Così padre.
    Era ed è un ottimo padre. Perché è così lontano?
    -Mi manchi papà…- una lacrima attraversa il mio viso.
     
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  2. -sensationell
     
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    Oddio. Devo. Assolutamente. Farmi. Perdonare.

    Allora tesoro mio, come ti ho già detto, questa ff mi piace molto.
    La storia mi piace.
    La tua scrittura mi piace.
    Ma sai cosa mi piace soprattutto?
    Mi piace il modo in cui descrivi il rapporto tra le due amiche.
    Così solido e amorevole.

    Che altro dirti?
    Ah sì ù.ù
    Non smetterò mai di seguirti, di supportarti e ...
    ti adoro <3
     
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  3. tomy.
     
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    Oh tesoro mio! *-*
    Grazie.. Davvero ç__ç
    Grazie di seguirmi e supportarmi così <3
    Ti adoro anch'io!
     
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  4. sara_green96
     
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    scrivi benissimo! mi piace tantissimo! complimenti!
    soprattutto Fra,la protagonista ha una grande pazienza...insomma deve essere dura andare avanti con una madre così rompi p***e

    miraccomando posta presto!!!
     
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  5. tomy.
     
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    Ahaha! Grazie mille, davvero! *__* <33
     
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  6. scialla483
     
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    oooooooooooh piace pure a me =) *____________________________*

    posta presto il terzo.
    comunque piacere io sono Vale
     
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  7. tomy.
     
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    Grazie grazie *_*
    Sto cominciando a scrivere il terzo. ^^
    E' che non ho molta ispirazione oggi >< ç_ç
     
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  8. sara_green96
     
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    AVVISO: dobbiamo trovare un modo per far venire l'ispirazione a TOMY (scusa non so il tuo nome^^)
     
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  9. tomy.
     
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    Ahahah mi chiamo Francesca, ma chiamatemi Tomy (:

    Beh ho cominciato a scrivere il 3° capitolo, ora vado a pranzo e lo continuo. Ho già in mente che scrivere. (:

    Grazie mille ancora comunque! *_*
     
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  10. tomy.
     
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    3° Capitolo.


    E’ venerdì. I giorni sono passati abbastanza velocemente, con mio stupore ma felicità allo stesso tempo.
    Domani è sabato, e finalmente potrò trascorrere un pomeriggio in pace con la mia Sonjia.
    E parleremo del più e del meno, le parlerò di quell’argomento che da un po’ volevo farle sapere.
    Ci divertiremo, andremo in giro per la città e faremo tanto shopping!
    Ok, i filmini mentali si stanno impossessando della mia mente. Ma sono così felice e impaziente!
    La mattina a scuola è trascorsa abbastanza bene, io e So quasi non seguivamo la lezione a causa dell’assoluta felicità e teste fra le nuvole per l’indomani. So che sembra quasi debba succedere chissà che, ma insomma sono 2 mesi che non avevamo questa possibilità! Ora che c’è, ne siamo altamente felici.

    -Fra potresti andare a fare la spesa? Ho mille cose da sistemare qua in cucina anche per cena e non faccio in tempo!-
    -Va bene mamma, se mi dai la lista!-
    -Ah giusto, tieni- risponde distrattamente, porgendomi un foglietto con tutta la lista della spesa, per poi scappare in cucina.
    -E i soldi?- urlo dall’ingresso.
    -Ahhh giusto, aspetta- prende la borsa, estrae un bigliettone da 100 e me lo da.
    -M raccomando spendili bene, non comprare cose inutili, tienili in tasca e…-
    -..il resto lo so! Ciao a dopo!- e dopo questa apro veloce la porta ed esco di casa, dirigendomi verso il market.
    -Allooora, caspita ma quante cose sono!? Oddio, non ce la farò mai!-
    Pasta, carne, frutta, verdura, patate, bastoncini e robe varie per il secondo, pane, affettati, uova, ma non solo! Carta igienica, scottex, dentifricio, shampoo e balsamo, assorbenti, e infine 4 bottiglie d’acqua! Più tutte le altre piccole cose…
    -MAMMA IO TI AMMAZZO!- comincio a sclerare correndo per non metterci più tempo, appena arrivata prendo un carrello e comincio a gironzolare di qua e di là per cercare le cose.
    Arrivo alla panetteria che ho il carrello pieno fino a più del limite, che non vedo neanche cos’ho davanti apparte la spesa. Così mi tocca stargli affianco e guidarlo come una mongola.
    -Ehmm, tre rosette!- la ragazza si gira a prenderle.
    -quattro etti di prosciutto cotto- questa voce mi è un po’ familiare. Mi giro tranquillamente e alla mia sinistra, nel reparto “affettati” affianco a me, mi ritrovo il ragazzo dell’altro giorno. Oddio, sì, è lui. Oddio che vergogna! Fra, calmati. Come se non fosse successo niente! Noto che mi stava guardando un po’ ridente. Ma che ha da ridere?!
    -Ci rivediamo eh!- ecco, lo sapevo. Non attaccare quell’argomento, ti prego!
    -Eh già…- dico un po’ imbarazzata.
    -Che ci fai da sola con tutta quella roba?- dice, indicando il carrello.
    -Oh beh mia madre…- no aspetta, perché dovrei dire i fatti miei a uno sconosciuto?!
    -Tua madre..?- ma come si permette?!
    -No nulla, c’era un bel po’ di spesa da fare e niente.-
    -Ah, beh, un po’ troppa!- subito la signorina gli consegna la busta degli affettati. Io rimango più che altro con una faccia da ebete. Solo ora, avendolo a nemmeno un metro di distanza, mi sono accorta del piercing che ha al labbro. E quelli, sì, erano proprio dread. Gli occhi di una forma dolcissima, sguardo misterioso e un profumo assai dolce che riesco a sentire fin troppo. Resto ancora immobile, vedendolo un po’ impacciato a sistemare le cose nel suo contenitore, che a differenza del mio carrello strapieno, è piccolo e ha poche cose dentro.
    -Beh ci vediamo!- abbozza un sorriso agitando la mano in segno di saluto, io ricambio sempre con un gesto della mano.
    -Ok, ecco le tre rosette. Mi scusi, erano in fondo! Desidera altro?-
    -No, è apposto.- mi consegna la busta col pane, cerco di ficcarlo nel carrello e mi dirigo nel reparto delle bevande. Ok, quattro bottiglie, ce la posso fare! Un po’ impacciata le tiro fuori dalla plastica dato che sono 6 insieme, e le tengo “in braccio” andando alla cassa.
    Dopo aver finalmente pagato tutto e disposto tutta la roba nelle buste, prendo quel poco di resto ed esco dal market. In pratica ho due buste per mano, tutte strapiene. L’acqua quanto pesa poi.
    -All-ora, vediamo…se..il resto è giusto. Sennò mamma mi ammazza- comincio a contare ancora più impacciata di prima, le monete.
    -Oh cazzo!- mi cade una, poi due e tre monetine. Mi inchino per raccoglierle e come mi rialzo, non facilmente, guardando ancora in basso le monete nelle mie mani, sbatto contro qualcuno facendo cadere una busta, seguita da un’altra. Le bestemmie seguono l’accaduto, oggi non.è.giornata. Dio santo!
    Alzo lo sguardo per scusarmi con l’ennesima persona subìtasi la mia figura di merda e non solo, e scopro con stupore che è ancora lui! Di nuovo quegli occhi! Quello sguardo.
    -Insomma, dimmelo che mi vuoi ammazzare!- attacca il tipo, ridendo.
    -A questo punto sei tu che stai dovunque come il prezzemolo!- eh no, mica gli do corda.
    -Ah sarei io? Vado al bar e neanche entrato mi sbatti la porta in faccia. Vengo qua e sbatti te stessa contro di me! Non so cos’è meglio!- ride ancora di più.
    -Eh…- indifferente cerco di raccogliere le buste con tutto ciò che ne era uscito fuori.
    -Oddio, aspetta ti aiuto- esclama il biondo.
    -Ah ora ti sei accorto di quello che hai causato!-
    -Ma che cazzo dici guarda che sei stata tu a sbattermi addosso! Se non guardi dove metti i piedi!-
    -Stavo guardando proprio quello imbecille, semmai dovrei guardare davanti!-
    -Come mi hai chiamato?!- finisce di mettere l’ultima bottiglia di succo nella seconda busta e me ne prende una dalla mano, un pò stufato. Poi ne prende una da terra e mi porge l'altra che era sempre in terra. Io resto con due buste. Pensavo volesse tipo picchiarmi, dopo quel “come mi hai chiamato?!”.
    -Cosa vuoi fare, derubarmi?-
    -Ahah non sono mica un ladro io, che vai pensando! Vieni sù ti aiuto- dice, girando nel marciapiede tutto convinto verso la direzione sbagliata.
    -Guarda che casa mia è dall’altra parte!-
    Inutile dire che la sua smorfia mi ha fatto scompisciare.


    Scusate se è così corto, ma non sapevo come continuarlo.
    Il 4° è già in elaborazione ;D <3
     
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  11. -sensationell
     
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    oddio ahahahahahahahahahhahahahah
    ahahahahahahahahahahahahahahahah
    E' divertentissimo questo capitolo x)
    Povero Tooom <3

    Brava tesoro <3
     
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  12. tomy.
     
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    Oddio ahah fa così tanto ridere? xDD
    Beh grazie tesoro mio *_*
    <33
     
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  13. « Dogs Unleashed »
     
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    tu-tu-tu
    Ma ecco, i miei pensieri si interrompono quando mi accorgo della grande figura di merda (appunto) che ho appena fatto. Aspettate, forse eh. Ok, ho beccato qualcuno! E quel qualcuno è per terra che si sta rialzando!


    tipiche figura alla Francesca ahah
    bellissima aspettiamo la continua **
     
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  14. N ò i s e
     
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    Ma quant' carina, *-*
    Sisisi continuerò a seguirla *D*
     
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  15. tomy.
     
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    CITAZIONE (« Dogs Unleashed » @ 3/7/2010, 01:27)
    tu-tu-tu
    Ma ecco, i miei pensieri si interrompono quando mi accorgo della grande figura di merda (appunto) che ho appena fatto. Aspettate, forse eh. Ok, ho beccato qualcuno! E quel qualcuno è per terra che si sta rialzando!


    tipiche figura alla Francesca ahah
    bellissima aspettiamo la continua **

    ahahahah sì esatto Fra ahahauha x°DD

    CITAZIONE (N o ì s e @ 3/7/2010, 01:29)
    Ma quant' carina, *-*
    Sisisi continuerò a seguirla *D*

    ooh grazie Manu *^*
    sììì grazie *-*
    tra poco posto il 4°! <3
     
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114 replies since 30/6/2010, 17:26   2210 views
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