BETA EDITORS per il DB Fan Fiction!! QUI per candidarsi!

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  1. *HEILIG*
     
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    CITAZIONE (Augenblick. @ 26/3/2011, 17:42) 
    CITAZIONE
    Diversamente, ti do un'altra opzione: entrare nel gruppo delle Beta ma non betare. Le Beta hanno 2 compiti principali (betare e valutare sul sito) e uno una tantum (la giuria nei contest).
    Puoi assolvere alla valutazione e giuria e non fare betatura. Serviresti comunque ^-^ magari anzi sgraveresti eventuali beta che preferiscano principalmente betare, poi quando ti va o linkando su una storia richiesta, vuoi betare, lo fai, anche in base a com'è quella storia.

    Volendo questo si potrebbe fare, nel caso dovresti chiedere alle altre Beta, perchè non vorrei che qualcuna dicesse - ah, è anche lei nel gruppo ma fa solo metà del lavoro - Mi fa piacere aiutarvi ma non voglio mettervi casini o dare fastidio a qualcuno!

    Questa cosa la gestiamo io e Ale e di bisogno di aiuto ce n'è.
    Noi avremmo deciso l'ok per questa possibilità, quindi tu entri nel gruppo delle Beta con il dichiarato compito soprattutto di valutare sul sito le storie (troverai tutte le istruzioni nei post delle beta nella sezione protetta) e partecipare alla giuria dei contest.
    Se poi quando vengono fatte richieste di betaggio, cliccando ti accorgi di voler betare qualcosa, scriverai che prendi la storia tu e va bene così, come per tutte.
    L'unica cosa che ti verrà richiesta è che, se sei libera da betaggi, tu sia particolarmente presente sulla valutazione in community.

    Se per te è ok, conferma che ti metto nel gruppo così puoi scorazzare per la sezione protetta del forum nei vari post di discussione e confronto.

     
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  2. Augenblick.
     
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    Per me è okay *O*

    Grazie per questa opportunità! >_<
     
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  3. *HEILIG*
     
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    *O* aw

    Benvenuta nel gruppo!! <3
     
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  4. Licht.
     
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    1. link al profilo sul DB: https://tokio-hotel.forumcommunity.net/?t=40125758

    2. link al profilo sul sito FF del DB: http://fiction.tokiohotel-db.com/viewuser.php?uid=388
    3. Testo da betare: https://tokio-hotel.forumcommunity.net/?t=42853602 (l' ho preso dal cestino)

    4.
    SPOILER (click to view)
    Alison è una ragazza di origini sudafricane che vive a Londra ormai da molti anni. Durante un viaggio in Africa incontra qualcuno che cambia totalmente la sua esistenza, qualcuno in grado di portarla in un mondo dove il colore della pelle e le differenze sociali non hanno peso, un posto chiamato paradiso.


    Capitolo 1 - Prologo:Along the way to Africa


    "Spesso è molto semplice intuire informazioni su una persona in base alla città e alla zona da cui proviene.

    Nel mio caso è più complicato. Una come me non dovrebbe trovarsi tra gli abitanti di un quartiere della periferia londinese. La mia pelle è troppo scura per poter passare inosservata e magari raccontare di essermi abbronzata un po’ troppo in vacanza. Il mio cognome non è inglese.
    Mi chiamo Alison Tahan, vengo da Città del Capo anche se da 10 anni vivo a Londra con mia madre. Ho 18 anni e mi sono appena diplomata."

    “ Tutti i passeggeri del volo NK387 in partenza per Città del Capo sono pregati di recarsi all’ingresso 16, imbarco immediato”

    "Tra pochi minuti, finalmente, partirò per tornare nella mia città natale. Sono passati ormai dieci anni dall’ ultima volta che ci sono stata. Ho abbandonato il mio paese quando mia madre, una pittrice inglese, ha deciso di lasciare mio padre, professore universitario di cui si era innamorata durante un viaggio in Sudafrica.
    Di lui non ricordo molto, l’ho visto solo un paio di volte. Il nostro rapporto avviene esclusivamente per via telefonica e ogni volta che parliamo rende sempre più vivo il ricordo delle mie origini. Il colore della mia pelle è troppo chiaro per essere un’ africana, ma troppo scuro per una ragazza inglese. Sono meticcia. Ecco cosa sono. Meticcia”.

    Mentre mi avvio all’ ingresso con i miei bagagli, noto gli sguardi che indugiano sulle mie iridi color ghiaccio, così evidenti e in contrasto con la mia pelle olivastra, ma ormai sono abituata ad attirare l’attenzione della gente, anche se a volte penso di non riuscire a sopportare tutto ciò.

    Prendo posto sull’aereo e mando un messaggio a mia madre dicendole che le avrei telefonato prima possibile e spengo il cellulare. Prendo l’ I-Pod e dopo aver messo le cuffiette imposto la riproduzione casuale lasciandomi cullare dalla voce graffiante di Bono Vox in attesa del decollo.



    Un altro aereo. Nello stesso istante Bill apre gli occhi per guardare l’orologio.
    * Devo resistere altre due ore. Due ore e atterriamo. Questo maledetto volo sembra non finire mai *
    Si stiracchia e si sistema gli enormi occhiali da sole sugli occhi truccati.

    “ Fratellino grazie per aver russato nelle mie orecchie 10 ore di fila. Non sono riuscito a chiudere occhio” Lo rimbecca Tom distogliendo l’ attenzione dalla sua rivista musicale.

    “Avresti potuto svegliarmi, mi sarei girato dall’ altra parte! ”

    “Svegliarti per poi sorbirmi una delle tue solite lamentele forse? Grazie, ma preferisco sentirti russare “
    Per evitare l’ ennesimo battibecco con il gemello, Bill si gira verso il finestrino. È l’alba e lo spesso strato di nuvole sotto di loro è colorato di un rosa pallido, tanto pallido da sembrare un’enorme distesa di zucchero filato. È tutto così tranquillo e lui, incantato da quella visione mozzafiato, inizia ad immaginare ciò che farà una volta giunto a destinazione, in Africa. Ha sempre adorato questo continente, fin da piccolo e ora, finalmente, avrebbe visto con i proprio occhi quel paesaggio che aveva potuto ammirare solo nei libri.

    * È stato davvero una bella idea decidere di girare il nostro nuovo video “Automatisch” qui. Sarà interessante. Ci aspettano due settimane magiche *

    Bill, inconsapevole, vivrà quelli che saranno i giorni più belli della sua vita.

    Capitolo 2 – Welcome to Cape Town

    È straordinario constatare come nella città del Capo si possano mescolare così bene popolazioni ed etnie provenienti da tutto il mondo.
    Alison, camminando per l’ allegro e moderno centro della città, si guarda intorno e rimane affascinata dalla grande varietà di costumi e usanze che vede nella capitale sudafricana. Per la prima volta, dopo tanto tempo, non si vergogna della sua pelle olivastra. Ci sono persone bianche. Persone nere. Persone come lei e tutti si sorridono l’ un l’ altro senza far caso al colore della carnagione.

    Giunta in stazione, si avvicina alla biglietteria e si rivolge all’impiegato: “salve, dovrei acquistare un biglietto per Blouberg”.

    “Mi dispiace signorina, ma purtroppo non ci sono autobus per Blouberg fino a lunedì” le risponde l’uomo in Afrikaans, la lingua locale.

    * Accidenti! Ora come arrivo a casa?!? Papà si arrabbierà *
    Dopo aver ringraziato l’uomo, si incammina verso l’ aereoporto, sperando di riuscire a trovare un passaggio.


    Bill è seduto comodamente nell’area Vip dell’ aereoporto di Cape Town insieme agli altri componenti del gruppo. La chitarra di Tom sfortunatamente ha avuto un piccolo incidente durante il viaggio e quindi, oltre all’odiato mal di testa post-volo, il cantante è costretto a sopportare le imprecazioni del fratello contro la compagnia aerea.

    Al limite della pazienza decide di andare a fumare una sigaretta. È in astinenza da più di 12 ore. Sfila una Malboro dal pacchetto e sta per accenderla quando, all’ improvviso, la sua attenzione viene catturata da una visione ineffabile: una figura alta, snella. Capelli castano scuro che le ricadono morbidi sulle spalle. Pelle olivastra, labbra dipinte. Ciò che più lo colpisce non è la maglietta aderente e scollata, ma sono i suoi occhi. Occhi color ghiaccio, messi in risalto da folte e lunghissime ciglia.
    La giovane, attirata dalla curiosa espressione del moro, gli si avvicina con andamento elegante e gli parla in perfetto inglese.

    “scusa, hai da accendere?” chiede sfilando una sigaretta dalla tasca dei jeans.

    Bill la guarda imbarazzato riuscendo a pronunciare solo un timido “What?”.

    “Ehm, l’accendino” ripete lei accennando un timido e spiazzante sorriso.

    Dopo aver compreso le parole della ragazza, il cantante le porge timidamente il suo accendino: Lei lo ringrazia e lo saluta, dirigendosi verso il parcheggio.
    Qualche minuto dopo Tom, Gustav e Georg raggiungono Bill. Questo sembra ipnotizzato.

    “Che c’è fratellino? Sembra quasi che tu abbia visto Heidi Klum che cammina nuda per strada”

    “No Tomi. Ho visto una ragazza molto più carina”

    “Stai scherzando vero??? Ti sei fatto di crack per caso?! Stiamo parlando di Heidi Klum!”

    “ Non sono mai stato così serio e lucido in vita mia”

    “Ok Bill, penso proprio che l’aria africana ti faccia male. Andiamo in macchina, è meglio” dice il chitarrista afferrandolo per un braccio.

    Salgono in auto.
    “ Ben arrivati ragazzi. Considerato che abbiamo un posto libero, mi sono permesso di offrire un passaggio ad una ragazza fino a Blouberg. Non vi dispiace vero?” Chiede l’autista girandosi verso di loro.

    “Beh. Non possiamo permetterci soste. Le ripresi devono iniziare oggi stesso” Osserva il manager scocciato.

    “Ok non c’è problema. Le chiederò di domandare a qualcun altro” Dice l’ uomo aprendo il finestrino.
    “ I’m sorry, you have to ask anyone”

    “Don’t worry” risponde sconsolata la ragazza.

    Quella voce. Bill la sente ancora risuonare nella mente come una dolce melodia. Ha capito chi è la giovane: è la dea che gli ha chiesto l’accendino poco prima.


    “Ma dai David esagera sempre! Che male c’è ad accompagnare una ragazza fino Blou.., come cavolo si chiama?! Le daremo un passaggio molto volentieri, vero ragazzi?” interviene con voce isterica tirando una gomitata al manager e lanciando uno sguardo di supplica al resto della band.

    Tutti annuiscono confusi dall’improvvisa insistenza del moro, ma sono troppo stanchi per fare domande. La ragazza sale in macchina e dopo aver richiuso la portiera ringrazia con entusiasmo per il passaggio.

    Bill rimane ancora una volta estasiato da quel visino angelico.


    Io ci provo xD So che non è perfetto, ma ho preferito non modificare troppo altrimenti non avrei tenuto fede al testo. Ho cercato di mantenere intatto il senso del testo, anche se molte frasi non significavano nulla. Spero che vada bene (: se così non fosse, ci riprovo!

    Edited by Licht. - 30/5/2011, 21:14
     
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  5. †~Juliet~†
     
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    1. link al profilo sul DB
    †~Juliet~†


    2. link al profilo sul sito FF del DB
    Juliet

    3. un testo di minimo 100 righe preso da dove vi pare (meglio se una FF) con link alla ff originale o al sito in cui si trova.
    http://manga.it/fanfic/view.php?c=117187&cap=1#comments

    4. vostra versione betata del testo. La betatura deve essere perfetta e deve comprendere ortografia, grammatica, sintassi e forma dell'esposizione del testo.

    Ahahah non avevo voglia di contare le righe, quindi ho preso un capitolo e mezzo ù.ù
    Quindi...
    Pronti, partenza... VIA!

    CODICE
    Prima di iniziare, vorrei sottolineare che questa fanfic va a visioni, quindi ho semplicemente scritto, all'inizio d ogni pezzo, il nome del personaggio che sta narrando.


    <b>Federica</b>.
    -Zitta, cesso ambulante-.
    La solita storia! Corsi subito via, dirigendomi in un posto che ormai conoscevo come le mie tasche: il "mio bagno". Era fuori uso da molto tempo e ormai mi ci nascondevo ogni giorno, per piangere.
    Il mio nome è Federica, ho 12 anni, sono molto bassa, cicciottella, porto occhialoni orribili, non vesto per niente alla moda, sono piena di brufoli e ho dei capelli "da suicidio". Insomma, non sono una di quelle che i ragazzi li fa sbavare; sono popolare nella mia scuola, sì, ma non in senso positivo.
    Quando giro per i corridoi mi sento osservata da tutti. Non so dirlo con esattezza, cammino a viso basso, ma sento quei visi rivolti verso di me, parlare e ridere. Soprattutto ridere.
    Raggiunsi finalmente il bagno, il mio posticino segreto, accompagnata solo dai miei singhiozzi. Li reputo molto fastidiosi, per via della mia stupida voce da bambina.
    "Zitta, cesso ambulante", sono queste le parole che mi rimbombano in testa, come sempre. Me lo sento dire ogni giorno, dovrei esserci abituata, eppure sono qui che mi piango addosso. Non ho amici, nessuno che possa consolarmi.
    Tenni la testa sulle ginocchia, fino a che non sentii qualcuno aprire la porta.
    -Chiunque tu sia, vattene via- dissi secca.
    Ma quel qualcuno si era appena seduto affianco a me. Alzai lo sguardo per poter inquadrare l'intruso. Non potevo credere ai miei occhi.
    -Tutto bene?- disse quel ragazzo, sorridendomi gentile.
    -Perché non lo chiedi a tuo fratello?- dissi io, con rabbia, ma lui continuava a sorridermi.
    -Perché sei qui? se vuoi sfottermi anche tu, allora faresti meglio ad andartene dal "mio bagno".
    -Il tuo bagno?- chiese divertito e con fare curioso, continuando a fissarmi con i suoi occhi così normali eppure tanto speciali.
    -Sì...e non mi fissare, mi metti a disagio.
    -Davvero?- sogghignò senza togliermi, però, gli occhi di dosso -Dai andiamo, dobbiamo fare una cosa...
    -Cosa?- chiesi curiosa io, questa volta.
    -Tu vieni con me- mi asciugò le lacrime con un fazzoletto e mi prese la mano. Un fazzoletto che aveva già tra le mani, come se  tutto fosse stato calcolato.
    -No!- urlai -lasciami la mano, ti prenderanno in giro se ti vedono con me...
    -Tanto ci sono abituato- e mi sorrise, di nuovo.
    Ci fermammo di colpo, alle spalle di un giovane che, nonostante il look diverso, aveva gli stessi occhi e lo stesso viso del ragazzo che mi teneva per mano. E io quel viso lo conoscevo, fin troppo bene.
    -Tom?- disse dando dei colpetti sulla spalla del diretto interessato.
    Lui si voltò.
    -Che c'è, Bill?
    -Ti ricordi di lei, vero?- disse indicandomi.
    Tom mi squadrò con sguardo schifato.
    -Bill, ma tra tante ragazze proprio lei dovevi scegliere?
    Ecco che iniziava ad insultare.
    -Chiedile scusa per prima, e anche per ora- disse Bill, freddo.
    -Bill, ma che dici? hai la febbre?- domandò incredulo, provando ad allungare la mano verso la sua fronte.
    -Chiedile scusa, Tom!- disse calcando con la voce il nome del fratello e scacciando via la mano che aveva quasi raggiunto la sua meta.
    -Roba da matti, tsk, non ci sperare proprio!
    -TOM, CHIEDILE SCUSA- urlò. E si sa, quando Bill urla, Tom non replica, <u>mai</u>, lo so bene.
    -Scusa- sussurrò.
    -Alza la voce, non ti abbiamo sentito.
    -Scusa- disse a voce più alta, in modo che le persone nei paraggi potessero sentire. E fu così, tanto che scoppiarono a ridere.
    Non potevo semplicemente crederci. Forse le mie orecchie stavano iniziando a dare i numeri.
    -Perchè l'hai fatto?- chiesi, quando iniziammo a dirigerci verso la classe.
    -Diventerai davvero graziosa, ne sono sicuro- disse, senza rispondere alla mia domanda, e lasciandomi totalmente spiazzata da quelle parole.
    Aveva qualcosa in mente...

    <b>Tom</b>.
    "Che figuraccia, che figuraccia..." ecco cosa mi balena in testa.
    Prima di entrare in classe e vidi mio fratello parlare con quel cesso.
    -Diventerai davvero graziosa, ne sono sicuro- le disse.
    "Certo, tra 2000 anni forse" pensai ancora e mi sedetti al mio posto.
    -Ehi, Tom, come sei stato carino a scusarti con Miss Mostro- mi disse Kristelle, con un faccino divertito stampato in volto.
    -Sarò anche Miss Mostro, ma sempre meglio che essere Miss Puttana della scuola- mi voltai, e scoprii che la padrona di quelle parole era proprio lei, il Cesso. Risi senza ritegno.
    Su una cosa le davo ragione, visto che anche io me la sono portata a letto, Kristelle.
    -Tu, come osi? brutta cessa e cornacchia!
    Aveva colpito nel segno con quella frase e, a Federica, vennero subito le lacrime agli occhi, che però trattenne: il professore era appena entrato in classe.
    Una volta finita la lezione, corsi verso l'uscita e presi mio fratello, per poi trascinarlo fino a casa, per evitare "brutte" compagnie.
    -Ti rendi conto del fatto che mi hai umiliato?- gli chiesi sconvolto.
    -No, Tomi, ti ho fatto umiliare- sorrise, voltandosi e dirigendosi verso camera sua.
    "No, Tomi, ti ho fatto umiliare"
    Con quanta semplicità lo aveva detto...




    <b>Federica</b>
    Appena tornata a casa mi diressi subito in camera mia.
    "Diventerai davvero graziosa, ne sono sicuro", ripensai a queste parole molte volte.
    Avevo un pretesto per andare l'indomani in quella scuola senza pietà, anche se ero già partita con l'intenzione di cambiarla.
    Il giorno dopo mi svegliai alle 7.00 e andai in bagno, mi guardai allo specchio e mi tornarono in mente le parole di Bill. Fissai il mio riflesso:
    "Cosa diavolo glielo fa pensare che cambierò?! Pazzo! Lo avrà detto solo per tirarmi su di morale... Certo, è sicuramente così"
    Finii di prepararmi e feci colazione, presi la cartella, salutai mia madre e mi incamminai verso la scuola, ma qualcuno picchiettò un dito sulla mia spalla: era Bill, che sorrideva.
    "Che ragazzo solare..." pensai.
    -Ciao!
    -Ciao. Tuo fratello?- chiesi. Era piuttosto strano che non si trovava con lui.
    -E' li avanti- e me lo indicò.
    -Ah...-
    Stronzo e senza cuore, tranne con suo fratello, ma ammetto che è un bel ragazzo, anche se non ne vedo il fisico, nascosto da quei vestiti extra large. Ma posso immaginare sia come quello del fratello. Guardai poi il volto di Bill: dolce e alquanto carino.
    -Ehi Tomi, aspettaciiii!
    -Non ci penso neanche- rispose secco lui.
    Come poteva anche solo pensare, Bill, che Tom si sarebbe abbassato a stare vicino ad una come me?


    Saranno cento righe? O.O speriamo di sì ù.ù
     
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49 replies since 6/3/2011, 18:37   1414 views
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