una di loro

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Ginger Werwolf
     
    .

    User deleted


    Bella gente sono tornata! Muahahahahah tremate! godetevi il capitolo ù.ù sparirò ancora ma tronerò hahahaha XD hahahaha


    CAPITOLO 10 - L’INIZIO


    Tutto si fermò.

    E’questa la sensazione di quando si realizza un sogno? Siamo sicuri che non sto sognando? Non ci posso credere. Tutto girava attorno a noi, gli sguardi delle persone erano puntate su di noi, anche sei bisbigliavano tra di loro non li sentivo, sentivo soltanto la voce di Bill che ci aveva nominati.

    Ci guardavamo intorno per essere sicure che non ci fosse un altro gruppo che si chiamava come noi, a quanto pare eravamo l’unica band che si chiama cosi.

    Ilaria voleva dirmi qualcosa ma non riusciva a emettere nessun suono e tanto meno io, al massimo gesticolavo come se fossi muta, poi ripresi a parlare

    -Aspetta. Time out! Abbiamo vinto?-domandai indicando noi

    Lei mi accennò un si con la testa.

    -Wow! – ci guardammo, ci riguarammo e poi ci scatenammo, saltavo come non mai, la Ila non era da meno, quando voleva tirava fuori la voce.

    La principessa era sorpresa, si aspettava la vittoria in pugno, tanto che si era incazzata, e se la prendeva con i suoi compagni:

    - Siete un branco di falliti! Domani tornate nelle vostre fogne in cui siete venuti!-disse lei strillando come un acquila.

    E quando arrivò suo padre... beh si vedeva la somiglianza da strafottente come sua figlia, un uomo alto grosso, sui 50 anni. Portava abiti firmati e anelli d’oro, aveva i baffi e i capelli bianchi che ricordava un ritratto dell’800.

    Lei si girò e gli diede un sacco di pugni sul suo petto, ma l’uomo non reagiva .

    -Che succede Bambina mia?- domandò il padre

    -Che succede? Avevi detto che avevo la vittoria in pugno! Come hai po’tutto farmi questo? Ora cosa racconterò alle mie amiche ? Mi prenderanno in giro! Papà fai qualcosa!- strillò sempre di più , poveri i mie timpani, pensavo anche ai quei poveri Tokio Hotel che avevano dovuto subire le sue “doti canto”

    - Andiamo a casa. Risolverò questa cosa. Ma intanto ti porto dai stilisti di alta moda e potrai prendere i vestiti, quelli che ti piacciono. E voi siete licenziati.-aggiunse, rivolgendosi ai componenti.

    - Hey ma la paga dopo tutto quello che abbiamo fatto?- disse uno meno sveglio

    -Non è un mio problema. I patti sono patti.-

    Prese sua figlia e si diressero verso l’uscita.

    Mi facevano pena quei personaggi ma godevo nel vedere la principessa che rodeva. Ora potevamo festeggiare!

    -Fede c’è l’abbiamo fatta!- disse euforica

    -Si c’è l’abbiamo fatta!Alla faccia chi ci diceva che eravamo impediti!- dissi abbracciandola

    Ila mi avvisò che c’era qualcuno dietro di me. Mi girai e vidi Bill e il resto della band davanti a noi. Ecco perché le persone erano mute:

    -Io e la mia band ci congratuliamo con voi. Avete suonato bene, non vediamo l’ora di suonare con voi. – disse Bill.

    - Va-vale la stessa cosa per me cioè volevo dire per noi.- dissi balbettando e con sguardo incantato.

    -Ci si vede domani Amazzoni. Tchusse- disse Bill stringendo la mia mano.

    -Ciao- ci dissero Georg Gustav e Tom con tanto di stretta di mano. Tom ci fa l’occhiolino, in segno di furbizia e malizia.

    Bill si dirige verso l’uscita insieme agli altri con tanto di paparazzi e sicurity.

    -Che classe !- disse Ilaria.

    - Che bell cu…-

    -Fede anche in questi momenti devi dire che bel culo?-

    ma venne interrotta da un uomo, che figura!

    -Ehm..Signorine, da questa parte. – ci disse uno della sicurezza, che ci accompagnò fuori dal palazzetto. Intanto gli altri partecipanti ci applaudivano per la nostra vittoria. Ci sentivamo veramente delle Rock Star. Davanti a noi c’era un macchina enorme nera con i vetri scuri e con tanto di guardie del corpo. Mi sentivo potente!

    -Ore 12 sparaflash!- Disse Ilaria che si è era già messa gli occhiali da sole. Sembrava man in black.

    -Quale sparafl….- neanche detto un milioni di flash arrivarono in un millesimo di secondo. Click, questo era il linguaggio di quelle macchine fotografiche. Quei obbiettivi hanno catturato ogni secondo della vita privata di ogni star.

    -Oddio, vedo a macchie! Aiuto! –

    - Ho una domanda da fare signorine: come ci si sente a essere state scelte dai Tokio Hotel? –

    mi domandò un giornalista

    -Chi??? Ma…- dissi ricoglionita

    - Come vi chiamate? Da dove venite?-

    -Noi …- disse Ila

    -Siete fans dei Tokio Hotel?-

    -Beh…- disse Ila che non riusciva mai a finire una frase

    -Vi sentite già delle Rock Star?-

    -Ma una alla volta !- avevo già un inizio di emicrania.

    -Mi viene la nausea con tutte queste domande.- disse Ilaria che aveva gli occhi a palla.

    -Ci penso io !- non vedevo l’ora di dire “no comment”, è potere quella parola.

    - No Comment!- disse questo della sicurezza

    -Ma...ma volevo dire io quella parola!-

    I paparazzi si facevano sempre più numerosi tanto da togliere il respiro, i bodyguard ci facevano da scudo e ci scortavano verso la macchina. Ora che eravamo dentro potevamo respirare. Ve l'ho già detto che mi sentivo potente?

    -Fede guardami. Mi vedi?-Disse Ila

    -Vedo a macchie, però ti vedo.-

    -Hhahahha ti devi vedere, hai le pupille dilatate. hahahaha sembri una drogata!-

    – Tranquilla l’effetto passerà. Vi portiamo al vostro albergo. Domani alle ore 09:30 veniamo a prendervi per portarvi in Studio con i Tokio Hotel e i loro produttori. Siate puntuali!- disse l’uomo della sicurezza.

    Di già ? Un incontro con loro? Seduti sulla stessa tavola a discutere sulle tappe del tour?

    Ma va? Se no di che cosa parlavate? Di sesso?

    Non solo di quello ma di tante cose!

    Appena ti conosceranno scapperanno …

    Suoneremmo con loro! Faremmo un sacco di cazzate.

    Del tipo : Scoop la Chitarrista Amazzone suona nuda e urlando al pubblico : I love you fans! arrestata per oscenità in pubblico! hahahahaha!

    Magari abbiamo delle cose in comune

    Si salvi chi può …..

    Tu stai zitto stronzo di una coscienza !

    Arrivammo in albergo ed entrammo nella nostra stanza. Chiamammo subito Steve che dopo interminabili minuti ci rispose.

    -Se siete dei paparazzi No Comment! Ripeto non mi sono fatto quel trans… -disse Steve dall’altra parte della cornetta.

    -Steve siamo Noi!! –

    A quanto pare Steve era nel mondo dei sogni. Questa storia mica non c’è l’ha detto! Il passato oscuro di Steve, mi viene in mente Star Wars.

    -Che? AAhhh ! Ragazze come state ? Per caso ho parlato nel sonno?-

    -No, no tranquillo! Steve indovina?-

    -Ho vinto alla lotteria?-

    - Ma no!-

    - Peccato.-

    -Abbiamo vinto Steve! Siamo state scelte!!! Andiamo in tour con loro!-

    - Davvero?Ahi- Nell’apparecchio si era sentito un botto. Traduzione che Steve aveva preso una botta in testa -Grandioso!!!! Lo sapevo ero sicuro che c’è l’avreste fatta! Quando dico di credere in se stessi tutto è possibile. Sono felice per voi! Oggi al Rock Bar annuncio il vostro successo!-

    -Grazie Steve! Steve la Fede ha fatto la scivolata! hhahahaha è andata addosso agli amplificatori! hahahahahhahha- disse Ilaria

    - Ma devi raccontarlo a tutti?- dissi

    -Ditemi che l’ha fatto solo alle prove.-

    -No,no l’ha fatto davanti ai Tokio Hotel.-

    -La chitarra?-

    - Chiedi della chitarra se sta bene, e a me niente, che mi sono fatta male? Anzi, per salvarla mi sono sacrificata.-

    -Brava! Solo tu puoi fare queste figure di merda in giro. Ti fai riconoscere ovunque.-

    - Colpa del Demone Celeste !-

    -Ma non dire stronzate!-

    - Domani cominciamo a lavorare con i Tokio Hotel!- disse Ilaria

    -Ohohooo che cosa interessante! Fede fai un’altra figura sai?!-

    -Ma basta !!!-

    - Fai conquiste così. Conquisti alla grande quell’ imbranato di Bill!-

    -Non è imbranato!-

    -Dai che scherzo, permalosa!-

    - Ci saranno anche i produttori.- continuò Ilaria

    - La cosa si fa ancora più interessante. State attente ragazze, vi diranno loro come vi dovete comportarvi con la stampa, come apparire in scena, musica e soprattutto la pubblicità. Io odio la pubblicità. Quando si tratta di soldi.-

    -Non ti preoccupare Steve c’è la caveremo.- disse Ilaria

    -Si lo so. Ma siete come mie figlie. Vi ho visto crescere … mi viene da piangere!-

    -Dai Steve non piangere. Ci sono i Tokio Hotel con noi.- dissi

    -Appunto per quello che mi preoccupo. Ok ragazze io devo andare. Il dovere mi chiama. Buona serata !-

    - Anche a te Steve. A presto. appena facciamo una data te lo facciamo sapere?- dissi

    -Ok ragazze. A presto ciaoooo!- la chiamata terminò

    Arrivò la notte e io e la mia socia eravamo fuori in terrazza della camera d’albergo. Non avevamo voglia di uscire perché c’erano dei paparazzi intorno all’albergo pronti per tempestarci di domande e di flash, cosa che ci faceva andare in tilt il cervello. Era una bella serata tranquilla con tanto incensi, sigarette e alcolici a nastro e di dolci e musica. Ci godevamo lo spettacolo che ci offriva la città di Berlino. Berlino di notte è viva, molto viva.

    -Sembra un sogno, non riesco a crederci che ci siamo riuscite!- disse ila

    -Vero, e tu che neanche mi credevi.- dissi bevendo qualche drink.

    -Si ma anche a te sono venuti i dubbi.-

    -Quello era la paura, bambola!-

    - Domani sarà una giornata importante!-

    -Già e non vedo l’ora di suonare con loro e di confrontarmi con Tom Kaulitz!-

    -Ancora ci vai dietro alle sfide?-

    -Certo! Sai che mi piacciono le sfide!-

    Era da quando ero piccola che mi mettevo sempre in competizione, mi piaceva confrontarmi con gli altri. Per me la vita è una continua sfida. Mi ricordo quando ero agli inizi della musica, Steve ci metteva sempre a confrontarci l’uno con l’altro, era una continua gara di assoli… ne è passato di tempo. Confrontarmi con Tom Kaulitz, sarebbe stato il massimo. Se ho cominciato a suonare è grazie a questa band e soprattutto a quel chitarrista. Si lui è stato la spinta per cominciare a suonare. Ho fatto una promessa e la devo mantenere.

    -Domani dobbiamo alzarci presto, io vado a letto.-disse ilaria alzandosi dallo sdraio

    -Ti raggiungo dopo.-

    -Ok, notte. Non prendere freddo e occhio all’uomo falena.-

    -Ma sti cazzi. Notte.-

    Eraveramente una bella serata, era impossibile dormire,erotroppo agitata per il giorno successivo. Che strano, sembrava che le stelle si muovesseroe formassero tutti i grandi musicisti della storia, e sembrava che mi invitassero sul palco. Non mi accorsi che ero già nel mondo dei sogni.

    la mattina dopo ……

    -Noooooooooooooooooooooooooooo!!!! non è possibile di nuovo !-

    Ma chi cazzo urlava a quell’ora? Lo odiai profondamente, mi dava un fastidio! Se avessi beccato il disgraziato gli avrei lanciato lo sdraio!

    -Svegliatiiiiiiiiiiiiiii!!!! – disse Ila facendomi cadere

    -Ma che cazzo? che giorno è oggi? dove mi trovo?-

    -Non ti ricordi un accidente !?-

    - Chi?-

    - Ti sei fumata qualcosa durante la notte? Aahhh ecco perché non sei venuta a dormire dentro, ti sei fumata tutta l’erba bastarda egoista!-

    -L’erba? ma cazzo stai a dire?-

    - Comunque muoviti -

    -E che ore sono ?-

    -L’ora in cui ci stanno aspettando. Si va in studio con i Tokio Hotel!-

    In un nano secondo ero già svestita, ero andata in bagno e avevo fatto le valige alla meno peggio.

    -Muoviti bambola!!- dissi io uscendo dalla porta della camera, inciampando tra i bagagli.

    -Pappona non è il momento di poltrire tra le valige- disse, tirandomi rasta e trascinandomi verso l’ascensore.

    -Ahi mi fai male ahiahiahiahi !! Imie rasta ahi!!!! Lasciami, so camminare oooh che male!Aiutooooooo!!!- dissi io con le lacrime agli occhi, cercando aiuto dai passanti.

    Arrivati alla hall venimmo sommersi di giornalisti. Mi sembrava di stare in un fiume in piena! Ecco come si sentivano i salmoni!

    -Pappona che facciamo?-

    -Semplic,e nuotiamo contro corrente!-

    Cercai di scavalcare la folla, portando in braccio la bambola verso la salvezza, con tanto di valige mie e sue.

    -Che donna che sei!!!- disse Ila

    -Si ma la mia schiena. Ila dovresti fare dieta, sei ingrassata ahi!- mi arrivò una pacca intesta.Perché mi picchiavano, cosa avevo fatto? Ma sbaglio, o quello è Saki, la guardia del corpo personale dei Tokio Hotel?

    -Ah eccovi signorine non c’è un minuto da perdere!Sbrigatevi prima che arrivano gli scquali-

    -Saki??!!! Sei tu?- dissi

    - Si ma muoviamoci.- disse Saki – dopo le presentazioni!-

    Partimmo e lasciammo dietro quei stoccafissi di paparazzi. Intanto in macchina ci presentammo, e Saki ci disse che stavamo andando ad Amburgo, dove loro ci stavano aspettando. Pian piano lasciammo la città dietro di noi e prendemmo l’autostrada. Durante il tragitto chiacchierammo.

    -E così avete realizzato il vostro sogno. Emozionate?

    -Molto – lo dissimo insieme

    -Tranquille vedrete che vi divertirete.-

    -Saki ma tu adesso sei la nostra guardia del corpo?- dissi. Sarebbe molto figo.

    -Fede?!!!- disse Ila

    -E che ho detto?-

    - Ormai siete uno di noi siete di famiglia e quindi il mio dovere e proteggervi. -

    -Dai paparazzi, fans e soprattutto dalle Skalter?- dissi

    - Ma che minchia di domande fai?- disse Ila

    -Tranquilla signorinella, non mi danno fastidio è anche un modo per conoscerci.- dissse Saki, aveva molta pazienza –Si soprattutto da quelli sono uno dei tanti problemi che dà una celebrità. Non avete idea di quanti problemi hanno dato ai ragazzi, soprattutto ai Kaulitz.-

    -Possiamo immaginarlo. Come sono i ragazzi?- dissi

    -Sono bravi ragazzi non vi preoccupate sono dei grandi mattacchioni amano divertirsi come tutti. Li conoscerete presto –

    - E David Jost ?- Disse ila

    - Lo conoscerete! Non vi mangia anzi è ansioso di conoscervi e tutt’oggi che mi chiama!- disse Saki guardando il cellulare.

    La Germania ci offriva dei meravigliosi paesaggi. Non avevo mai visto un verde così vasto, foreste che non finivano mai e maestosi laghi con tanto di paesini sparsi nel vedeerde, mancava solo la colonna sonora di Braveheart, non c’entrava niente, ma mi veniva in mente lo stesso …..

    -Fede ma hai fame?- disse Ila sentendo un suono molto familiare: il mio stomaco.

    -Senti non abbiamo fatto colazione, ho fame!- dissi mettendo le mani sulla pancia che protestava per assenza di cibo.

    - State tranquille siamo arrivati.-disse Saki

    Amburgo ci da il benvenuto con il suo porto e il suo mare. C’erano barche e navi di dimensioni diversi.

    Lo studio era fuori dalla città immersa nella campagna. Ed eccola li davanti a noi. L'ho sempre vista nelle foto e nei video delle fanatiche fans dei Tokio Hotel

    Una casa enorme con il suo immenso giardino curato nei minimi dettagli. Saki ci fece scendere dalla macchina e ci accompagnò nella Casa- Studio. All’entrata ci dava il benvenuto un mega manifesto della band, man mano che passavamo nei corridoi ci mostravano i premi e riconoscimenti che avevano ricevuto in questi ultimi anni. L’arredo era moderno, faceva contrasto con il legno e il suo spazio di luce e di bianco .Ad un certo punto sentimmo della musica, non proveniva da un cd o da una radio ma da una sala e il sound cresceva … erano loro.

    Saki bussò alla porta e sentimmo un -Avanti!- ed entrammo. Quella non era una stanza qualsiasi quella era la sala di registrazione e li c’era David, David Jost nonché il manager dei Tokio Hotel.

    -Oh siete arrivati! Buon giorno ragazze avete fatto un buon viaggio? Io sono David Jost e sarò il vostro maneger. Voi siete le famose Amazzoni che hanno conquistato i mie ragazzi, avete già fatto colpo ai paparazzi!- disse David impestandoci di complimenti e di domande.

    Io la mia amica eravamo ubriache! Cioè troppo presto! nel senso, eravamo in trance.

    -Beh non esageriamo hehehe ….. si siamo le Amazzoni! Io sono Brigitte e lei è Ginger … Ginger?-

    Ciao, ciao io ho Tokio Hotel davanti a me, che stanno facendo le prove del nuovo album,con il vetro che ci separa! Io li vedevo e li sentivo ma loro non potevano vedermi. Ero imbambolata.

    -Oh giusto le presentazioni! Adesso li chiamo- disse David e schiaccia un pulsante.

    -Ragazzi ora di pausa. Venite fuori a fare le vostre presentazioni.-

    - Era ora! Pausa di caffè. Ho la gola secca. Non posso vivere senza caffè, divento matto.-disse Bill

    -Ma tu sei già fuori di testa per con tuo. - disse Gustav

    -Ah è così pensi di me?-

    - Bro tutti lo pensano, non è una novità!- disse Tom

    -Parla quello che mangia le caramelle blu.- disse Bill

    -Ancora con quella storia io ti ucc…-

    - Piantatela è mai possibile dovete sempre discutere su delle cazzate? Perchè mi dovete far fare figuracce? Soprattutto davanti queste due ragazze che suoneranno con noi.- disse David

    -Ragazze ?- disse Tom –Sono qui? E non ci dici niente? Che aspettiamo a conoscerle meglio?- disse Tom appoggiando con cura la sua chitarra.

    -Sono arrivate!!! Almeno mi preparavo, come si dice. Sono tutto sudato, ma sono affascinante lo stesso.- disse Bill pavoneggiandosi, e gli altri guardavano il soffitto per dire che era un caso perso

    - Ma io parlo o cosa? Insomma non mi ascoltate!!!??- disse David con la vena sul collo che gli pulsava

    -David, attento alla vena sul collo, il dottore ti ha detto relax.- disse Georg

    - Certo relax! Con voi è un affare. Ora uscite!- disse David

    -Scusate ragazze ma sapete quelli sono dei bambini… che stress! Seguitimi.-

    Io mi stavo trattenendo dal ridere e la ila si stava per soffocare

    -Che vi ho detto? E’ solo l’inizio.- disse Saki

    David ci fece il segno di seguirlo e andammo nel salotto dove i ragazzi stavano facendo pausa.

    -Ragazzi date il benvenuto alle Amazzoni nella nostra famiglia.-

    - Benvenute. Ci si rivede Ginger- mi disse Bill sorridendomi e salutandomi come fossimo due vecchi amici. E io già partivo con i mie film mentali

    oh mamma…. Bill …. mi ha salutato si ricorda di me….. il mio nome….. mi ha chiamato… che sexy quando mi chiamama potrei venire cioè svenire …cfhsdshlfdcfgk

    Controllati mio Dio sei peggio di un cane in calore….Comiciamo bene.

    - Ho saputo che i paparazzi hanno già cominciato il loro lavoro. Spero che non vi siete spaventate, ma è così all’inizio è un po’ traumatico e stressante! Pensa che a noi è venuto un grandissimo mal di testa non sapevamo più da che parte girare.-

    -Soprattutto lui che non smetteva di parlare.- disse Gustav, Bill gli lancio un vaffanculo.

    -Lui è Gustav il nostro batterista, che deve stare attento se vuole vivere.- disse Bill

    -Piacere, non ho paura di quel spilungone.- disse Gustav sussurandomi

    Era vero quello che si diceva su Bill! Era logorroico! Mi piaceva!

    -Beh io cioè noi…. – ok ora devo farmi valere, sono un amazzone- Non ci sono stati problemi sapevamo come gestire la situazione, ovviamente.- dissi con modestia

    -Ma se te vedevi tutto a macchie avevi le pupille dilatate se non c’ero io Ginger! Ahiiiiii.- disse Ila.

    Le pestai un piede. Stavo facendo una bella impressione a Bill e questa mi fa fare figure, che già ne faccio io.

    -E’ tu saresti Briggitt? I sono Tom nonché la mente della band e il più bel chitarrista .Sai me ne intendo di voce, e tu hai una bellissima voce. - disse Tom, amazza che gasato.

    -Oh beh grazie.- Ila era diventata tutta rossa

    - Ditegli di si. Piacere sono Georg, l’unico sano di mente qui dentro. Li ho analizzati per bene,dammi retta se vuoi stare nella logica.- disse Georg, a quanto pare è il psicologo della band. Che ridere!

    - Piacere!- dissi io e la Ila

    - Ginger la tua perfomance è stata fantastica la tua scivolata è stata epica!- disse Georg- Sai Tom mi sono sempre domandato perché non hai mai fatto una scivolata invita tua?-domandò Georg.

    - Perché io non ho bisogno di fare l’acrobata. Io sono perfetto così come sono. Un chitarrista non è uno che fa le acrobazie ma dalla sua bravura nel suonare.- disse Tom gli mancava solo un riflettore ed eravamo a posto.

    -Sappi che è un gasato. Tu digli di si sempre. E’ una battaglia persa.- disse Gustav. Niente era una battaglia persa per l’amazzone rossa!

    - Il chitarrista degli AC/DC lo fa e nonostante i suoi anni riesce a sostenere numerosi concerti.- dissi

    - Amico ha ragione.- disse Georg

    -Ah si? beh è vero. Solo quello? Io riesco a sostenere qualcos’altro, sei vuoi possiamo provarlo?- disse Tom guardandomi con aria malizia e sfida. Ah, voleva la sfida?

    -Penso che tu ti debba farti una doccia fredda.- dissi guardandolo negli occhi

    -Lo farò se vieni con me. Oh forse hai paura amazzone?-

    -Ti piacerebbe? - dissi fulminandolo. Cominciamo bene.

    - Hey non cominciate adesso? – Intervenne David – Ora dobbiamo parlare di cose importanti.-

    - Ci sarà tempo per divertirci.- disse Tom. cosa voleva dire.

    Così ci mettemmo seduti intorno ad un tavolo. Non voglio annoiarvi con questi discorsi di lavoro, vi assicuro che è una cosa da spararsi in vena, vi dico che Gustav si addormentò, non è una novità, Georg guardava il cellulare di Tom, probabilmente gli farà vedere le sue ultime conquiste o che ne so io, non voglio neanche pensarci mentre Bill aveva lo sguardo attento, ma in realtà pensava per i kaulitz suoi. Certo che aveva un aria buffa!Ll’unica che stava attenta è la Ila, io ascoltavo si e no qualcosa. Ma David non si era accorto di questo?Probabilmente spevaa che non lo stavano ascoltando e quindi faceva finta di niente. In breve ci spiegò come funziona il mondo della musica, i pro e contro, cosa avremmo dovuto fare in caso di assalti dei paparazzi, cosa e come rispondere ai media, di stare attenti a chi abbiamo intorno, e io comiciai a prendere le distanze da Tom, ascoltare sempre i consigli dei superiori, e che avremo sempre la giornata piena di servi fotografici, interviste su interviste, apparizioni nei programmi, gireremo in giro per il mondo in soli 24 ore praticamente tabella di marcia. Però questa ultima parte mi piaceva.

    -Vi è chiaro tutto? Domande?- domandò David

    - Tutto chiaro.- rispose Ila

    -Perfetto cominciamo adesso!- disse David

    - Di già?- domandai ma non ho nemmeno mangiato. Non posso suonare se non mangio.

    - Certo! Vediamo che sapete fare!- disse David

    Oddio già suoniamo con loro. Non sono pronta per questo!!!! Panico totale.



    Così andammo nella sala studio dove facevano le prove prima di registrare. Rimasi imbambolata con tanto di bava alla bocca. La sala era spaziosa piena di strumenti musicali. Bassi, batteria, pianoforte, tastiera e soprattutto chitarre tante chitarre! I nostri strumenti erano li già pronti, che organizzazione!Cominciammo a prendere i nostri strumenti e li accordammo, i ragazzi erano già pronti. Gustav iniziò. Che emozione Gustav si stava divertendo a fare gli assoli, che ritmo! Finito di accordare la mia amata SG Gibson, seguìi il ritmo di Gustav. Era difficile a stargli dietro, era troppo veloce ma piano piano ci riuscìi. Gustav mi guardò e mi fece il segno di continuare. Anche Ila mi seguì a ruota unita alla atmosfera che si era creata, era come nel mio sogno. Poi ci fermammo, Georg iniziò a suonare, una serie di accordi profondi accompagnata dai piatti e con ritmo lento e costante.

    -Ok, alziamo le fiamme dell’inferno, riscaldiamo l’ambiente- disse Bill dopo di essersi riscaldato e cominciò a cantare Breake Away.



    I've got other plans today

    Don't need permission anyway

    'Cause here I'm standing after all

    With my back against the wall

    Against the wall



    I put all the blame on you

    'Bout me and all that I went through

    You don't give me any choice

    Now I'm gonna make some noise

    Make some noise



    Era puro sesso quel ragazzo, concentrato, la sua voce era calda ma allo stesso tempo pura adrenalina.

    Arrivò anche Tom con la sua sicurezza e sensualità che mette nella musica. Avevano un tutto loro linguaggio, non riuscivo a stargli dietro, tra l’agitazione e la novità ma soprattutto paura di non riuscire.

    I feel so

    Claustrophic here

    Watch out!

    Now you better disappear

    You can't

    Make me stay

    I'll break away

    Break away



    -Chiudi gli occhi.- disse Bill

    - Scusa?- ho capito male? Non è quello che penso io… no i filmini mentali iniziano !

    - Fai come ti dico io e segui il ritmo. Il resto è nulla.- disse Bill sussurrandomi …. che scarica elettrica.



    I'm warning you don't follow me

    I won't miss you can't you see

    What you wanted, it didn't work

    Go on diggin' in the dirt

    In the dirt



    Cold sweat on your brow

    Now you can hear me shout

    Your world is about to destruct

    'Cause now I'm gonna pull the plug

    Pull the plug



    -O-o-ok.- dissi

    Seguìi il suo consiglio. “il resto è nulla” lo ripetevo nella mia testa. Ecco lo sento, è il ritmo come nell’audizione. ecco è lui!!! Ora mi ero aggiunta nello loro linguaggio. Mi sentivo così felice, sparavo felicità da tutti pori e anche nelle corde della chitarra. Bill mi sorrideva era un modo per dire che c’è l’avevo fatta. Eravamo nel pieno del ritmo. Ridevo mi sentivo euforica. Fra un po’ mi mettevo a ululare.

    I feel so

    Claustrophic here

    Watch out!

    Now you better disappear

    You can't

    Make me stay

    I'll break away

    Break away



    Ad un certo punto Tom si mise davanti a me, mostrando una serie di accordi in una velocità assurda.

    No more counting all your lies

    No more waiting for your goodbye

    It's too late

    Much too late



    You are like a bitter pill

    That I had to take against my will



    Erano accordi abbastanza difficili da eseguire, richiedevano precisione e elasticità nelle dita. Voleva mettermi alla prova. Nello studio si sentiva solo accordi di chitarra. nessuno dei due voleva mollare. Mi facevano male i polpastrelli dal troppo scivolare nelle corde. Ma non volevo mollare, continuavo a suonare sempre di più senza mollare e Tom mi osservava e mi studiava.

    I feel so

    Claustrophic here

    Watch out!

    Now you better disappear

    You can't

    Make me stay

    I'll break away

    Break away



    Ero passata dagli assoli ero talmente concentrata che non mi ero accorta che Tom si era avvicinato a me, in quel momento ho girato la testa per vedere che intenzioni aveva ma era li che faceva finta di niente così tornai a quello che facevo.

    I feel so

    Claustrophic here

    Watch out!

    Now you better disappear

    You can't

    Make me stay

    I'll break away

    Break away

    Break away

    Ma sentìi delle labbra umide sul mio collo e un sonoro schiocco. Stonai di brutto, e una corda si spezzò, acausa dal troppo pizzicare. E si fermo tutto.

    - Bene ragazzi niente male, ora vi diremo cosa dovete sistemare ragazze.- disse David

    Tutti si recavano fuori tranne Tom e Ila.

    -Ti distrai troppo facilmente Amazzone. Questo era solo l’inizio. Hai molto da imparare.- disse Tom poggiando la chitarra e prendendosi la sigaretta e uscendo dalla stanza.

    - Che furbo!- disse Ila

    Tom mi aveva fregato per un bacio. Stupida che non ero altro!

    * * *

    -Bene vi ho osservato questa mini prova, come avete visto i ragazzi vi hanno messo alla prova- disse David. Certo, con Tom che mi faceva il test sul mio collo era una vera prova!

    - Non siete male, ma non siete pronte per affrontare un live.- disse David – nei concerti si richiede la massima concentrazione cercando di evitare di sbagliare il meno possibile. Briggitt devi essere meno statica, rilassati e cerca di fare sentire il suono, mentre tu Ginger devi entrare nel ritmo e imparare ad essere precisa. Se suonate così non andrete da nessuna parte anzi nessuno.- disse David, sentìi Tom che sbuffava, Gustav si avvicina a noi e ci sussurra.

    -Non vi preoccupate ragazze, anche noi all’inizio eravamo così .-

    - Ma ho un idea.- disse David

    - Oh no !- disse Georg in un sussurro

    -Farete degli extra, per rivedere certi concetti. Saranno i Kaulitz ad aiutarvi.- disse David.

    WATH FUCK????????!!!!!!

    -Ma… ma?- dissi

    -Se suonate solo voi due da sole non combinerete niente. I gemelli vi faranno studio extra. Quindi Kaulitz scordate di cazzeggiare!-

    -Che palle!- disse Tom

    -Ma non possiamo fare un po’ per ciascuno? Un po’ i Kaulitz e un po’ a loro.-

    -Perché noi non ci intendiamo di chitarra e tastiera.- disse Gustav

    - Ma io di tastiera ne so qualcosa- disse Georg

    - E già tanto se ti ho insegnato quattro note in croce.- disse Tom

    - L’idea è questa: per il canto e per la tastiera ci può pensare Bill. Quindi Briggitt sei in buone mani con lui. Ginger ci penserà Tom con la chitarra.-disse David

    Guardai Tom. Non concordavamo per niente.

    -Per oggi abbiamo finito. – disse David – L’ora pausa pranzo!!!-

    Usciti dalla stanza.

    -Hey se avete difficoltà ci siamo noi due.- disse Georg

    -Siete gentili.- dissi

    -Siamo un gruppo, ci si da una mano.- disse Gustav

    Poi sentìi una mano posarsi sulla spalla, mi girai e vidi Bill.

    -Mio fratello può sembrare stronzo. Ma è il suo modo di darti il benvenuto.- disse Bill

    -Non ti preoccupare, solo che non me lo aspettavo da lui.- dissi

    -Sai sei stata grande. Pochi riescono stare dietro a mio fratello gli haii quasi tenuto in testa se non fosse stato per quello scherzo.- disse Bill. Che figura se ci ripenso.

    Gli altri andarono a mangiare, ma io mi fermai.

    -Sentite voi andate avanti io vado in bagno. Mi dici dov’è il bagno?-

    -Si vai in fondo nel corridoio a destra.- disse Bill

    - Grazie.-

    Aspettai che giravano l’angolo e poi mi dirigo verso lo studio. Avevo bisogno di sfogarmi.

    * * * *

    Continuavo e continuavo ma niente, ma dove sbagliavo.

    -Hey che ci fai qui? Non dovevi essere in bagno??- disse Tom, non l’avevo neanche sentito

    - Beh avevo bisogno di..- ma vengo interrotta da Tom

    -Suona…-

    - Cosa?-

    - Sei sorda, ho detto suona!- disse con voce severa, non l'avevo mai sentito così severo. Ripresi gli accordi. Poi lui mi fermò.

    -Vedi dove sbagli? Aspetta guarda.- si avvicinò dietro di me, appoggiò tutto il corpo sulle mie spalle. Le sue grandi mani scivolavano sulla mia pelle raggiungendo le mie mani. Sentivo i suoi polpastrelli segnati dalle corde. Mi rigidì subito, non mi fidavo.

    -Rilassati non ti faccio niente. Ti faccio solo vedere come puoi farlo in modo semplice- disse Tom guardandomi negli occhi. Sbaglio o sento la temperatura che si alza? Noooo perché? Aspetta era un doppio senso?

    - Vedi se fai così e più semplice. Poi quando suoni devi essere dolce, non violenta. Magari si aggressiva ma dolce. Dopo vedi perché ti fanno le dita? Non puoi suonare così. - disse Tom lasciando quel contato caldo e …. protetto.

    Prese dei cerotti blu e me li porse.

    -Ti daranno sollievo.-

    -Grazie. Ma come hai fatto trovarmi? E poi perché sei venuto?- dissi

    - Anche io vengo qui per isolarmi. Non ci vuole una laurea, si sentiva fin qui il baccano che facevi. Poi Bill si era preoccupato dov’eri così mi ha mandato a cercati. E ti ho trovata.- disse Tom sorridendo in un modo furbo. E Ila nemmeno si preoccupò per me. Stronza! dopo le avrei fatto un bel discorso.

    - Da quanto suoni ?- mi domandò Tom

    - Da quando avevo 15 anni. Perché?- dissi

    - Così? Visto che dovremmo lavorare insieme dobbiamo conoscerci ,no?Anche se la cosa non mi va a genio, viso che devo saltare i mie programmi-

    -Scusa tanto se avevi meglio da fare: Ad esempio qualche incontro focoso?-

    -Non sono cose che ti riguardano ragazzina. Sappi che non sarà una passeggiata con me, da oggi mi chiami maestro.-

    -Se maestro come no- dissi e aspettai

    - Bene, brava stai imparando. Ora andiamo o se no pensano che scopiamo. -

    Ma il mio stomaco rispose al mio posto. Che fame!!!

    -hai fame?.-

    - No guarda era il cellulare che mi dice che è arrivato l’ora di pranzare!E comunque quello scherzo che mi hai fatto me la pagherai cara!-

    -hahahahahahah! bella questa! Ma da,i era un bacetto da elementari, hai avuto l’onore, sai quante pagherebbero per essere al tuo posto?-

    -Pensa che affare?-

    - Dici? Secondo me cambi idea.-

    -Chi te lo dice?-

    -Io. Scommettiamo ?-

    - Che ci guadagno?-

    -Questo.- disse avvicinandosi al mio viso. Se pensa che ci ricasca di nuovo si sbaglia. Lo parai con una ginocchiata sul suo pacco e si fermò all’istante.

    -Attento Kaulitz stai giocando a un gioco pericoloso.- dissi sogghignando.

    -Mmmhhh….. mi piacciono i giochi! hey hey non schiacciarmi ……potrebbe svegl …. ahi!!-

    -O la pianti o continuo.- dissi

    -Ok amazzone.- disse fermandosi e mettendo le mani in segno di arresa –Già da come suoni si capiva che sei una donna violenta … hey!!! Hai anche una mira di merda!-

    disse Tom schivando il mio colpo. Tom corse

    -Torna qui! Affrontami!-

    Così cominciò una lunga rincorsa, poi sentìi qualcuno prendermi in braccio. Tom mi portava come un sacco di patate, io mi dimenai come un anguilla

    -Mettimi giù Tom! Brutto!- dissi

    -Così mi offendi, non ti metterò finché non mi dici che sono bellissimo!-

    -Mai!!!!! Brutto come sei, buzzurro.-

    -1 a 2 per me Amazzone. – disse Tom ridendo portandomi dagli altri – Vacci piano con quelle pedate che manesca che sei!-

    beh che dire: iniziamo bene ma veramente bene!

    -Io e te ci divertiremo piccola.- disse dandomi una pacca sul sedere

    Che ho detto? Iniziamo bene!


    Edited by Ginger Werwolf - 21/2/2012, 14:31
     
    Top
    .
30 replies since 26/2/2011, 21:25   723 views
  Share  
.