I just want to be lonley than live without your Attention

Se mi avessero detto che avrei passato la mia vita con te non gli avrei creduto,ma sbagliavo...Ti Amo.

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  1. Humanoid_Tomi Lover
     
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    Cre lettrici il capitolo è giunto....

    Capitolo 4

    Quando mi svegliai, tastai il letto e scoprì che non c'era nessuno a parte me.
    "Non è possibile è stato tutto un sogno" pensai, ma se ero mezza nuda nel letto una spiegazione doveva pur esserci. La stanza era semibuia non si vedeva nulla ma riuscivo a "captare" la presenza di qualcun altro.
    «Tom» sussurrai ma lui mi zittì mettendomi due dita sulle labbra.
    «Shhh c'è Georg nell'altra stanza non vorrai che ci senta?» bisbigliò con un piccolo sorriso.
    «Che male c'è?» chiesi a mia volta confusa.
    «Sai come la pensa tuo fratello su certi argomenti...Non immagino la sua reazione quando scoprirà di noi due» rispose con un velo di preoccupazione nella voce, anche perché sapeva che Georg non avrebbe mai permesso a me -che ero sua sorella- di mettermi con uno dei suoi amici, soprattutto quelli con cui suonava.
    «Prima o poi lo verrà a sapere, ma non ti preoccupare ci parlo io. Non può costringermi a frequentare chi vuole lui...» gli risposi sorridendo.
    «Hai ragione mia piccola Mädchen» mi rispose lasciandomi un piccolo bacio sulle labbra.
    All'improvviso si sentì Georg bussar alla porta e cercò di aprirla. Per fortuna che la sera prima Tom l'aveva chiusa a chiave.
    «Chantelle io vado fuori città con Gustav. se becchi uno dei gemelli chiedi se puoi andare da loro per pranzo? Il frigo è vuoto come al solito.»
    "A quanto pare la stronza non ha fatto la spesa prima di partire...quanto la odio" pensai": «Va bene Hagen stai tranquillo, a stasera»
    Dopo che sentii la porta chiudersi mi alzai ad aprire la finestra. Era una bella giornata di fine agosto e dal riflesso notai che avevo indosso la maglia di Tom -probabilmente me l'aveva messa lui mentre dormivo- era molto profumata, sapeva di lui.
    Quando mi girai a guardare la stanza era in disordine come al solito ma non importava. Tom era ciò che mi interessava in quel momento.
    Alla luce del mattino era bellissimo, seduto sul bordo del letto con i dreads sciolti e "vestito" solo con i boxer.
    Mi sorrise e con la mano mi invitò a sedermi sul letto, ma io mi sedetti direttamente sulle sue ginocchia e gli scostai una ciocca di dreads gli chiesi:«Allora posso venire da te oggi a pranzo?»
    Tom ghignò. «Che domande....no ovviamente»
    Gonfiai le guance come i bambini e mi finsi offesa e lui scoppiò in una fragorosa risata.
    «Finiscila!» trillai stizzita e lui smise baciandomi delicatamente sulle labbra.
    «Hai ragione in questo momento non riuscirei proprio a staccarmi da te...»

    xxx



    Dopo qualche ora passata in giro per la periferia dove non c'era un anima a parte noi due, andammo a casa sua dove non c'era nessuno neanche sua madre Simone che era andata a fare la spesa.
    «Uh, mia madre non c'è.» constatò sentendo il silenzio più assoluto che circondava la casa «uffa mi tocca pure chiamarla» continuò con tono scocciato.
    La chiamò e ci fece una mezza litigata, siccome non era tornato a casa la notte scorsa e cercò di mettere su una mezza scusa. Il suo terrore di uscire allo scoperto e di perdermi era grande.
    «Che palle! Quando si incazza non si può sentire. Comunque nessun problema per lei puoi restare quanto vuoi e per me potresti anche restare sempre qui» mi disse accarezzandomi una guancia .«Ascolta vado a fare una doccia, intanto accomodati ok?» domandò indicandomi il divano.
    «va bene Tomi» gli risposi sedendomi sul divano.
    Quando ritornò dal bagno io mi ero completamente dedicata allo zapping in tv e lo guardai sbadigliando.
    «che c'è Madchen non hai dormito stanotte?» mi chiese e si sedette di fianco a me.
    «Eh? No ho dormito fin troppo bene stanotte» dissi avvicinandomi un pò, i dreads avevano un profumo buonissimo.
    «Allora possiamo ripetere quello che è successo stanotte no?» mi fece l'occhiolino ed arrosii furiosamente.
    «Adesso? No dai tra un pò torna tua mamma...»
    «me ne sbatto daiii» insistette facendomi il broncio.
    «No Tom» gli risposi dura
    «Uffa hai la testa più dura di Georg» mi disse sbuffando.
    Risi. «Ahahah Tomi sei troppo tenero.»
    «Anche tu lo sai?» e da lì gli lasciai campo libero, a condizione di fermarsi solo ai baci.
    Non avevo voglia in quel momento anche se averlo lì solo in jeans mi metteva strane voglie.
    Ci sdraiammo entrambi sul divano e da lì oltre ai baci iniziammo a lasciar andare le mani ovunque.
    Era senza maglia perciò iniziai ad accarezzargli la schiena, lui fece lo stesso smaneggiando sotto la mia maglietta.
    Tutto sommato era un ragazzo di parola ma in quel momento mi diedi della pervertita mentalmente perchè stavo per sbottonargli i jeans ma Bill ci interruppe.
    «Tom sei tornat-oh!» rimase a bocca aperta nel vedere la scena.
    Nascosi il volto nel collo di Tom imbarazzata e lui, rosso in volto, stava maledicendo le sue voglie.
    «Bill io» iniziò ma Bill lo bloccò.
    «Zitto non dire niente» gli rispose. Si stava sbellicando dalle risate.
    «Ma che cazzo ridi si può sapere?» gli chiese, stava iniziando ad arrabiarsi
    «Oh niente è che vi è bastata una sera per appiccicarvi e...»
    «Sparisci e non ti azzardare a dirlo a qualcuno o finisci male!» lo interruppe Tom. Probabilmente sapeva già quello che stava per dire il fratello.
    «Uffa come sei permaloso io sono felice per te e tu mi tratti così....almeno vestiti visto che mamma sta per tornare» e Bill sparì nella sua camera.
    «Tutto bene?» mi chiese donandomi tutta la sua attenzione.
    «Si è che ho fatto una figura di merda e..>> ma Tom
    prese di nuovo la parola senza farmi finire di parlare.
    «Tu? E io cosa dovrei dire? Dai andiamo in camera mia a vedere la tv» e ci alzammo per restare in camera sua tutto il giorno.

    xxx




    L'estate era praticamente finita e io iniziavo ad avere i miei momenti di panico.
    La scuola che cominciava non era mai stato un problema per me ma l'imminente ritorno di mia madre a casa mi faceva venire gli incubi, e poi si era aggiunta quella novità.
    Un pomeriggio sentii Bill e Tom discutere del cd che era appena uscito e del grande clamore che aveva provocato, avevano fatto un gran colpo, e così presto sarebbero partiti per un tour.
    Al solo sentir parlare di tour gemetti.
    Ciò voleva dire che Tom sarebbe stato in giro per la Germania per un lungo periodo e io sarei rimasta da sola; sola con mia madre.
    Tom notò la mia faccia preoccupata, ma sorrise.
    «Mädchen non fare quella faccia, non ce ne sarà bisogno».
    Lo guardai spaesata. «Fidati di me» concluse sorridendo.
    Mi nascondeva qualcosa.
    In ogni caso tutto era stato deciso.
    Di lì a qualche giorno Tom sarebbe partito, perciò decidemmo entrambi di passare ogni momento libero possibile insieme.
    Una delle ultime sere decidemmo di uscire a fare due passi visto che il clima lo permetteva ancora e mi portò ad una specie di festa dove c'era della musica che non era proprio il mio genere, ma per farlo contento avevo deciso di sopportarla.
    C'erano un sacco di persone e dovetti aggrapparmi a lui per non perdermi.
    In seguito trovammo un pò di spazio libero dove fermarci e fu lì che avvenne ciò che avvenne quello di cui io e lui avevamo sempre temuto.
    Ma questo solo alla fine. Appena trovato quel posto abbastanza libero ci mettemmo a guardare tutti gli altri fino a quando non partì una canzone alquanto lenta che diede a Tom l'insana idea di prendermi per la vita e iniziare a baciarmi sul collo.
    «Tom c'è gente daii» pigolai imbarazzata-
    «Non me ne frega e tanto a chi vuoi che interessi? Lo so solo io che tu sei mia » e continuò a baciarmi.
    Avevo l'idea che ormai era anche lui stra cotto di me visto che era incontrollabile.
    Mi toccò la pancia da sotto la maglietta, poi mi fece intrecciare le sue mani con le mie. Ad un certo punto mi girai per vedere se era lui davvero.
    «Tomi ma stai bene questa sera?Non è da te essere così dolce...» iniziai.
    Lo ammisi anche io: quel suo modo di fare mi faceva impazzire.
    «Certo che sto bene. Voglio solo essere sicuro che tu sia a tuo agio siccome so che non ti piacciono queste feste...» mi baciò sulla bocca a stampo e io l'abbracciai. Lui ricambiò accarezzandomi la schiena andando però oltre, toccando anche il sedere. Alzai la testa.
    «Tom fallo di nuovo e ti taglio le mani» gli sussurrai all'orecchio con voce maliziosa ma anche minacciosa.
    «Ma perchè scusa? Ho fatto anche altro e non mi hai detto nulla» disse confuso.
    «Non voglio...ancora...ti ricordo che nessuno sa di noi...» dissi alla fine con un sospiro.
    «E dov'è il problema? Dai sono mesi che stiamo insieme dovresti scioglierti un po' di più»...>>iniziò a farmi la morale. Non aveva tutti i torti, però.
    «Dammi un pò di tempo fidati presto conoscerai tutto di me» gli risposi sorridendo.
    Però quando mi voltai per trascinare Tom in un posto meno rumoroso mi si ghiacciò il sangue nelle vene. Georg, Gustav, Bill, Liz, Velvet e Andreas erano seduti ad un tavolo e stavano parlando. Avevano visto tutta la scena.
    Georg aveva la faccia da killer e avevo l'idea che se ci avesse avuto tra le mani ci avrebbe fatti fuori entrambi con un colpo solo, mentre Bill invece a guardarlo si stava sbellicando dalle risate.
    «Cazzo» iniziai «Tom ci sono gli altri e ho come l'idea che Georg abbia visto tutto. Andiamo via» lo implorai.
    «Come vuoi tu». Era terrorizzato anche lui.
    La commedia che mi fece Georg quando tornai a casa fu da una parte dal morir dal ridere perchè il suo stato di isterismo era al picco mentre dall'altra ero terrorizzata da quello che mi avrebbe detto. Non volevo perdere Tom.
    «Tu mi devi spiegare: perché non mi hai detto niente? Perchè le devo scoprire così le cose? E soprattutto PERCHE' LUI?» urlò, aveva gli occhi fuori dalle orbite. Evitai di scoppiargli a ridere in faccia.
    «Ti vuoi calmare? Non ti ho detto niente proprio perché sapevo che avresti reagito così, e poi perchè dovrei dirti come mai mi sono messa con lui? Io volevo Tom e basta adesso ce l'ho e ne tu e neanche quella che oso definire "madre" me lo toglierete chiaro?» gli sbottai in faccia. Era sbalordito.
    «Va bene io non dirò niente, accetto questa tua relazione, ma se succede qualcosa le paghi tu le conseguenze chiaro?» mi disse.
    «Se è una sfida la accetto» e uscì dalla cucina. Ero sollevata e lo dissi subito a Tom, con il quale scambiai messaggi tutta la notte.

    xxx



    Ero nel terrore, anzi nel panico totale. Guardare Tom che si stava preparando per partire mi stava spaccando il cuore.
    «Che succede?perchè mi hai fatto venire di corsa?» gli chiesi il più naturalmente possibile.
    «Devo dirti alcune cose, prima di partire...» cominciò facendomi impazzire il cuore.
    «Parla ti ascolto».
    «E' una cosa che ritengo importante»
    «Mi vuoi lasciare?» lo interruppi.
    «Ma sei matta?- sbuffò una risata - fammi finire...Allora, so che adesso mi urlerai contro ma ho fatto sentire la registrazione della tua esibizione di quest'estate al mio produttore e...ha notato che avete talento e vuole farvi fare un cd» comunicò con gli occhi che brillavano. Sbarrai gli occhi.
    «Stai scherzando vero?» gli risposi incredula.
    «No, se l'ho fatto è perché so che hai talento e io credo in te....non avrai problemi. Non adesso che andrai alla scuola privata»
    «Questo cosa c'entra scusa?E' stato mio padre a farmi cambiare scuola perché almeno non avrei avuto rischi»
    «Appunto per questo. Sicuramente presto si saprà che tu sei la mia ragazza e...bè quando torno la mia bambina deve essere integra»
    Ero al limite e sapevo che di li a poco avrei iniziato a piangere.
    «Dai non fare così...tornerò non vado via per sempre» scherzò abbracciandomi.
    Appoggiai la testa contro il suo petto. «Lo so ma ho paura» gracchiai stringendo la sua maglia.
    «E di che scusa?»
    «Che tu..ti dimentichi di me, che ne conosci un'altra o anche peggio» piagnucolai.
    Si ero proprio una bambina in quel momento.
    «E secondo te io mi scordo di te? Non dire stronzate, io resterò sempre una tua proprietà. Puoi stare tranquilla. E poi comunque c'è sempre Georg che mi controlla. Dai fidati di me. Tieni questo è per te» e mi appese al collo una collana abbastanza piccola con un cuore un lucchetto e una T che teneva tutto unito.
    Rimasi a bocca aperta. Quella collanina era la cosa più bella che mi avesse regalato, non me ne sarei mai separata.
    «Piccola devo andare» mi avvisò afferrando la valigia.
    «Aspetta ti accompagno» mi asciugai le lacrime e lo accompagnai giù.
    Prima che potesse salire lo baciai l'ultima volta. Mi salutò mentre la macchina partiva per portarlo via da me per sei lunghe settimane.
    Sarebbero state sei settimane sofferte.


    Note: dunque la mia testa Tommesca è alquanto confusa....per prima cosa non ricordo quanto durino effettivamente le tournèè dei musicisti ma per cercare di semplificare un attimo il lavoro alla mia testa malata ho dovuto dividere la storia in periodi ben precisi...perciò se non sono 6 settimane scusate....che poi la storia è mia posso far stare Tom in giro per quanto voglio bwahahaha...ok il momento da cattiva è finito....Tom deve riposare*.*
    non so quando posterò il prossimo abbiate pazienza...posso anticipare che ci sarà una svolta ma....non dico altro..vado a nascondermi nel mio angolino...



    Ringraziamenti(a fiotti) per Desy che rende la FF leggibile *.*
     
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50 replies since 5/1/2011, 22:49   728 views
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