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sere96**.
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UP 
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*Stern!*.
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up up!! 
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Titta Kaulitz.
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eccomi qui finalmente sono riuscita a stare un po' al pc anche se ora devo andare a studiare un bacione e spero vi piaccia <3 <3
Capitolo 1- La piccola Taylor
http://i54.tinypic.com/2ry33fs.jpg
[Titta]
Quando una vita cresce in te non puoi fare a meno di andarne fiera ed esserne felicissima. Quello che provavo io era diverso, era l’opposto di tutto quello che rispecchiava una donna anzi una ragazzina felice.
Vagavo in quelle strade che conoscevo benissimo ormai. Mi trovavo in Germania e non sapevo il perché. Fissavo la porta della sua casa. Un solo pezzo di legno mi divideva da lui e dalla verità. Avrei voluto spalancarla e dirgli tutto. Mi limitai a sedere su una panchina di fronte a quella casa imponente da dove provenivano delle risate sonore.
Rimasi lì per ore a fissare quella casa mentre il sole spariva tra le colline. Il cielo era rosso e il mio viso era illuminato. Illuminava i miei occhi struccati, senza la matita che mi contornava gli occhi. Erano spenti, privi di ogni gioia e pieni di lacrime che mi offuscavano la vista.
Vidi la porta aprirsi, erano loro. Si tenevano mano per mano e i loro occhi avevano una luce splendente, che avrebbe potuto accecare qualsiasi ceco.
Potevo restare su quella panchina ma corsi in macchina per rifugiarmi. C’era una loro canzone alla radio, la mia preferita: Attention.
"Sick and tired of needing your affection
I choose to be lonely
than live without your attention."
Quelle parole, quella frase mi rimbombava nel cervello come se una forza esterna volesse trattenerla lì, per farmi soffrire. Per farmi stare male.
Le loro immagini diventavano sempre più piccole, sempre più sfocate, fino a sparire del tutto. Mi alzai mettendomi composta e girai le chiavi per mettere in moto la macchina che avevo noleggiato. Non feci in tempo a farlo che sentii rompersi le acque. Era arrivato il momento e non sapevo che fare. Un rumore che proveniva dal finestrino attirò la mia attenzione, mi girai e vidi Gustav.
Aprii in fretta la portiera e poi svenni.
[Gustav]
Avevo notato quella figura dalla finestra ma il tramonto avevo confuso i contorni di quella ragazza. Avevo la sensazione che potesse essere lei, doveva essere lei. Mi avvicinai alla macchina in cui postava e notai le lacrime che le rigavano il viso.
Stava lì a pochi centimetri da me. Bussai e vidi spalancarsi la portiera e accasciarsi a terra. Era incinta. Non credevo ai miei occhi e avrebbe partorito da un momento all’altro. La infilai in macchina e in fretta raggiunsi l’ospedale che si trovava a pochi isolati da lì.
<<aiuto che qualcuno mi aiuti>>urlai una volta arrivato.
Dei medici corsero e la misero su una barella. La portarono in fretta nella sala operatoria dove si riprese abbastanza in fretta.
<<ehi tesoro stai bene?>>le chiesi dolcemente e accarezzandole i capelli.
<<tom? Dov’è Tom?>>mi chiese piangendo e con la voce rauca.
<<titta lui non c’è.>>le dovetti dire.
<<dai signorina deve spingere>> interferì l’ostetrica.
<<io voglio Tom>>urlò dal dolore che provava in quel momento.
<<per favore mi chiami questo Tom>>mi ordinò l’ostetrica infastidita.
Uscii in fretta dalla sala e presi il telefono. Ma come sempre con lei non rispose, lui non c’era. Quando chiusi la chiamata vidi la dottoressa uscire.
<<e’ nata>>mi disse sorridendo.
Entrai in fretta e la vidi tra le braccia di sua madre.
[Titta]
Non riuscivo ad odiarla. Mi guardava con i suoi occhioni azzurri e si succhiava il ditino. Era così piccola e indifesa. L’avevo odiata per tutti quei mesi e ora l’amavo da morire. Era mia FIGLIA.
<<e’ bellissima>>disse Gustav vendendo accanto a noi.
<<si è uguale a Tom>>ammisi. Era identica a lui, tranne i suoi occhioni azzurri.
<<si. Come la chiamerai?>>mi chiesi accarezzandola dolcemente.
<<taylor>>risposi senza pensarci molto.
<<mi piace.>>
<<vuoi tenerla?>>gli chiesi.
Lui accettò subito e la strinse tra le sue braccia. Erano tenerissimi entrambi. Il cuore batteva forte e un sorriso si stampò sul mio viso.
<<che c’è?>>mi chiese confuso.
<<siete bellissimi>>dissi accarezzando la mia piccola.
<<anche tu mammina>>disse ridendo.
Lo squillo del cellulare interruppe quel momento.
<<e’ Tom>>esordì il biondino guardando lo schermo del cellulare illuminato.
<<non dire nulla>>gli ordinai.
<<ma…>>provò a dire.
<<e’ la mia bambina>>
Rispose rassegnato e come ordinato non disse nulla.
<<torno domani>>mi disse salutandoci con un bacio, ma io sapevo che il giorno dopo non mi avrebbe più trovata lì.
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*Stern!*.
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CITAZIONE<<tom? Dov’è Tom?>>mi chiese piangendo e con la voce rauca.
<<titta lui non c’è.>>le dovetti dire.
<<dai signorina deve spingere>> interferì l’ostetrica.
<<io voglio Tom>>urlò dal dolore che provava in quel momento.
Dove cazzo sta Tom????
Mamma mia, lui è il padre e in un momento come questo non c'è....
Povera Titta, sta partorendo ed è sola, senza il ragazzo che ama...CITAZIONENon riuscivo ad odiarla. Mi guardava con i suoi occhioni azzurri e si succhiava il ditino. Era così piccola e indifesa. L’avevo odiata per tutti quei mesi e ora l’amavo da morire. Era mia FIGLIA.
Commovente....Titta mamma.
Taylor è un nome bellissimo.
è tutto così emozionante e coinvolgente....!!
Grazie per aver postato, questa ff è bellissima, la seguirò capitolo per capitolo!
Un bacio<3. -
tokiettinaa.
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o mamminaaa.....O.O
dov'è tom?? =(
ti prego posta prestooo....♥♥. -
AlexieTH.
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Bellissimo come sempre
Gustav e Taylor imbraccio che dolci *-*
Posta sono curiosa di vedere come continua! <3. -
Titta Kaulitz.
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CITAZIONE<<tom? Dov’è Tom?>>mi chiese piangendo e con la voce rauca.
<<titta lui non c’è.>>le dovetti dire.
<<dai signorina deve spingere>> interferì l’ostetrica.
<<io voglio Tom>>urlò dal dolore che provava in quel momento.
Dove cazzo sta Tom????
Mamma mia, lui è il padre e in un momento come questo non c'è....
Povera Titta, sta partorendo ed è sola, senza il ragazzo che ama...CITAZIONENon riuscivo ad odiarla. Mi guardava con i suoi occhioni azzurri e si succhiava il ditino. Era così piccola e indifesa. L’avevo odiata per tutti quei mesi e ora l’amavo da morire. Era mia FIGLIA.
Commovente....Titta mamma.
Taylor è un nome bellissimo.
è tutto così emozionante e coinvolgente....!!
Grazie per aver postato, questa ff è bellissima, la seguirò capitolo per capitolo!
Un bacio<3
grazieeeeeeeeeeeee che amore che sei sono felice che ti piaccia. e tom? bhè tom non c'era anche perchè non sapeva nulla.CITAZIONE (tokiettinaa @ 12/12/2010, 17:40)o mamminaaa.....O.O
dov'è tom?? =(
ti prego posta prestooo....♥♥
lo farò aspetto altri commenti...grazieeeeeeeeee <3 <3 <3CITAZIONE (AlexieTH @ 12/12/2010, 17:44)Bellissimo come sempre
Gustav e Taylor imbraccio che dolci *-*
Posta sono curiosa di vedere come continua! <3
dolcissima grazieeeeeeee <3 <3 <3 non potete immaginare il seguito <3. -
»TomKaulitz«.
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Bella amo'.
Anche se come avvenimento è accaduto un po' troppo in fretta.SPOILER (click to view)Sai bene anche cosa ne pensavo del sequel ancor prima che la postassi.
Comunque...Continua.
Ti amo <3. -
Titta Kaulitz.
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si lo so amò però qui dovevo scrivere per foza così...poi scriverò tutto più lento. . -
»TomKaulitz«.
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va bene =) . -
sere96**.
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quanto vorrei essere taylor!!!!!! e andare fiera di avere un papà come tom..
peccato che lo sgorbio citato prima non ci sia...
resta il fatto che tom doveva tenersi informato su titta!!
invece no!!! perchè è un co***one!!!!
POSTA PRESTO!!. -
Titta Kaulitz.
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quanto vorrei essere taylor!!!!!! e andare fiera di avere un papà come tom..
peccato che lo sgorbio citato prima non ci sia...
resta il fatto che tom doveva tenersi informato su titta!!
invece no!!! perchè è un co***one!!!!
POSTA PRESTO!!
sono daccordo che è un coglioneee hahahaha. -
*Stern!*.
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Posta! . -
Titta Kaulitz.
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e va bene eccovi ragazzeeeeee...
Capitolo 2- Voglia di verità
16 anni dopo…
[Taylor]
La mia vita cambiò dal trasloco. Dovetti prendere tutto e trasferirmi a Los Angeles con Gustav, l’uomo che mi aveva cresciuto ma che ritenevo mio padre. Non avevo mai conosciuto i miei genitori, anche se quel desiderio fremeva in me. Saremmo andati a vivere dai suoi amici di vecchia data. Avevo sentito parlare di loro a causa della loro famosa band che si sciolse esattamente 16 anni fa. Mi ero chiesta molte volte se la causa fui io, ma anche se nessuno voleva parlarne, c’entrava comunque la mia vera madre. Non sapevo niente di lei tranne che era un’amica di Gustav. Ogni giorno mi chiedevo se assomigliavo almeno un po’ a lei. Non ce l’avevo con lei anzi se mi lasciò con Gustav significava che mi amava.
Vi starete chiedendo il perché di questo trasloco, perché lasciai la Germania dove c’era tutta la mia vita, bhè perché ero stata accettata alla Julliard. La scuola più importante di musica, dove avrei potenziato il mio talento nel suonare la chitarra. Mio padre mi diceva sempre che fin da piccola ebbi la passione per la musica, come se l’avessi nel sangue.
***
<<dove sono andati a finire i miei cd?>>urlai. Erano passati mesi dal trasloco ma ancora non ero riuscita ad abituarmi alla presenza di tante persone in giro per casa e soprattutto non riuscivo mai a trovare nulla.
<<vuoi smetterla di urlare?>>sbraitò Tom uscendo dalla sua camera da letto che divideva con la sua ragazza Desy.
Lui era un ragazzo davvero strano, i suoi occhi erano sempre spenti e l’unica cosa che faceva era guardare il basket e dormire. Desy era la sua ragazza da anni. Mi sono sempre chiesta perché non si fossero mai sposati e quando arrivai in quella casa capii la motivazione. Erano in crisi da anni e lei era insopportabile. C’era un odio profondo tra noi due anche se senza una precisa motivazione. Certo Tom aveva tutti difetti di questo mondo ma meritava molto di più.
<<se magari dormissi di meno. Comunque ecco i tuoi cd, erano sul tavolo>> interferì Bill.
O Bill, lui era una persona fantastica. Il ragazzo perfetto, eppure non aveva una ragazza.
<<grazie Bill>>dissi guardando storto Tom.
<<signorina non credi che sia troppo grande per te?!>>sghignazzò Tom una volta che il gemello si allontanò.
<<cosa vorresti dire? Che ho una cotta per lui>>dissi scioccata.
<<vorresti negare, soprattutto da quando l’hai visto farsi la doccia.>>
<<e’ stato un incidente e poi è mio zio, più o meno>>dissi diventando rossa come un pomodoro al pensiero di quell’immagine.
<<certo certo.>>
Non lo risposi e mi allontanai da quell’essere ma mi fermò.
<<cosa vuoi ancora? Vedi che se ci vede la tua ragazza potrebbe arrabbiarsi.>>scherzai, ma mi ritrovai catapultata nella sua stanza, che sembrava un campo di concentramento.
<< Dai siediti>>mi ordinò.
<<si e dove?>>chiesi non trovando un posto che non fosse infestato.
<<qui>>mi indicò togliendo un po’ di panni.
<<come mai così serio?>>chiesi preoccupata.
<<ieri ho sentito te e Gustav litigare.>>
<<non sono affari tuoi>>feci per alzarmi ma lui mi spinse sulla sedia.
<<tay devi capire che lui ti vuole bene e lo fa per te. Poi non capisco tutta questa voglio di cercare tua madre, lei ti ha abbandonata.>>
<<non sai perché l’ha fatto. Forse un bastardo se l’è scopata e poi è andato via con qualcun’altra.>>urlai puntandogli un dito contro.
[Tom]
<<cosa vorresti dire?!>>chiesi sottovoce, come impaurito da lei.
Mi trascinò portandomi davanti al grande specchio che si trovava in camera.
<<guardaci>>disse con gli occhi lucidi.
<<io non vedo niente di strano>>
<<guarda meglio. Io assomiglio a te. Io sono uguale a te in tutto.>>dissi singhiozzando.
Guardai meglio quei riflessi, come se non mi riconoscessi più. Era così simile a me. Le sue labbra, il suo viso, i suoi lunghi capelli biondi, i suoi gesti mi ricordavano me. Mi ricordavano il Tom che ero tanti anni fa. Presi le sue mani e le fissai; le corde della chitarra le avevano leggermente rovinate e rese callose. Quella passione faceva parte di lei come faceva parte di me. Non dissi una parola l’abbracciai solamente. Non sapevo se fosse mia figlia ma dovevo scoprirlo, dovevo sapere tutta la verità.
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*Stern!*.
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CITAZIONE<<io non vedo niente di strano>>
<<guarda meglio. Io assomiglio a te. Io sono uguale a te in tutto.>>dissi singhiozzando.
Guardai meglio quei riflessi, come se non mi riconoscessi più. Era così simile a me. Le sue labbra, il suo viso, i suoi lunghi capelli biondi, i suoi gesti mi ricordavano me. Mi ricordavano il Tom che ero tanti anni fa. Presi le sue mani e le fissai; le corde della chitarra le avevano leggermente rovinate e rese callose. Quella passione faceva parte di lei come faceva parte di me. Non dissi una parola l’abbracciai solamente. Non sapevo se fosse mia figlia ma dovevo scoprirlo, dovevo sapere tutta la verità.
Mamma miaaaa....mai avrei pensato che Titta avesse tenuto nascosto a Tom il fatto di avere una figlia!
E adesso che se ne sono accortiiiiiiiiiii???
Devi postare assolutissimamente presto!
Fantastico tutto!.
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