Dark Love

AU, OOC, Blood, Violence, Lemon, Heavy Kink, Character death

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  1. PinaKaulitz88
     
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    Che carina che sei a preoccuparti per la mia ff!
    *si commuove*

    Grazieeeeeeeeeeeeeeee image

    In ogni caso, uppo ogni mercoledì.

    Un bacione grande!
     
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  2. PinaKaulitz88
     
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    Titolo: Dark Love.
    Autore: Pina.
    Rating: Nc 17.
    Avvisi: AU, OOC, Blood, Violence, Lemon, Heavy Kink, Character death.
    Genere: Horror, What if?
    Riassunto: Erano l’uno il completamento dell’altro: due anime gemelle, due macchine di morte. Nonostante la loro vita fosse fatta di torture e sangue, non avevano dubitato nemmeno per un istante che il sentimento che li teneva uniti fosse amore.
    Un amore malato, oscuro, ma pur sempre amore
    .
    Disclaimers: Bill e Tom come non mi appartengono ed io non scrivo a scopo di lucro o diffamazione. Non hanno fatto e non fanno ciò che è qui descritto.

    Note iniziali: questa è la prima twincest che posto e nasce da un'idea che ho avuto un pò di tempo fa, spero possa piacere! Però sottolineo - anche se gli avvisi parlano da sè - che sarà davvero cruda, perversa e disgustosa; quindi se non sopportate il genere non leggete.




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    Dark Love






    2. Minds in disturbia.




    L’adolescenza era volata via in un baleno e presto Bill e Tom si erano ritrovati maggiorenni e liberi di decidere cosa fare delle loro vite, scelta che loro avevano fatto già parecchi mesi addietro quando avevano detto addio ad ogni forma di coscienza.
    Si erano lasciati alle spalle l’atmosfera soffocante di Loitsche per partire alla volta della grande e libera America. Lì finalmente avrebbero potuto dare sfogo ai loro più sanguinari istinti senza correre il rischio di venir facilmente scoperti: così lontani dal loro Paese d’origine si sarebbero confusi facilmente con la moltitudine di studenti universitari che brulicava nell’immenso campus.
    La loro perversa passione per il corpo umano li aveva portati a frequentare la facoltà di Medicina e Chirurgia all’università di Harvard: volevano diventare chirurghi – o almeno era ciò che giustificava la loro ossessione per agli occhi altrui -.
    Eccellevano in ogni corso non incontrando difficoltà alcuna: potevano tranquillamente dire di conoscere l’anatomia umana come le loro tasche.
    Erano fra i pochi che erano arrivati al quarto anno perfettamente in regola con gli esami e con una media degna di due geni.
    Avevano un appartamento tutto per loro dove poter stare insieme quando e nella maniera che più gli era gradita. Bill era raggiante come non mai da quando si erano trasferiti a Cambridge e Tom, di conseguenza, non se ne era mai pentito.
    Aveva assecondato ogni richiesta del gemello che, man a mano, era diventate sempre più perversamente malvagio ricevendo in cambio quell’amore che gli regalava il Paradiso.
    Non si era mai soffermato a pensare quanto le loro azioni fossero immorali e crudeli, tutti quegli omicidi commessi rappresentavano la normalità: sceglievano le loro vittime in base alle preferenze di Bill e poi toccava a lui il compito di squartarle e massacrarle.


    ***




    Quella mattina tutti gli studenti erano in fermento: avrebbero assistito alla loro prima autopsia su cadavere vero e non su un fantoccio.
    Il professore li condusse verso il tavolo di analisi accanto al quale vi era il patologo già pronto a mettere in atto la procedura sul cadavere di un uomo abbastanza avanti con l’età.
    Bill prese Tom per mano e lo trascinò con in un punto dove la visuale risultava completa.
    Il professor Barney cominciò ad esporre le azioni da compiere per l’esame esterno della salma e la rilevazione dei fenomeni cadaverici per poi passare a spiegare quello interno.
    << Il primo taglio è fatto con una forma di Y. Le braccia della Y si estendono dalla parte anteriore di ogni spalla fino l'estremità inferiore dello sterno, la coda della Y si estende dallo sterno fino l'osso pubico e tipicamente devia per evitare l'ombelico. L'incisione è molto profonda>>
    Il moro avrebbe tanto voluto vedere quello squarcio sanguinare ma quel corpo era freddo e inanimato. Storse il naso, non era eccitante fare a pezzi un uomo già morto: non c’erano urla, pianti, lamenti ma, soprattutto, non c’era sangue caldo che scorreva. Il fratello lo guardava divertito come se stesse captando ogni suo singolo pensiero e nella sua mente già si fece largo una malsana idea.
    << Il lembo superiore della Y, che comprende la pelle sotto al mento e la pelle della parte superiore del torace, viene rialzata e tirata sopra la faccia. I due lembi laterali della Y, costituiti dalla pelle del torace, vengono "scollati" attraverso l'utilizzo di un bisturi e un divaricatore>>
    Un mugugno di disgusto attraversò la sala mentre il moro continuava a rimanere impassibile e ad osservare con attenzione la procedura.
    Sarebbe stata una forma di tortura perfetta… Perché sprecarla in quella maniera?
    << Viene esposta in questo modo la cassa toracica. Utilizzando il costotomo*, vengono recise le cartilagini che collegano le costole allo sterno e, dopo aver reciso l'articolazione che lega la clavicola allo sterno per mezzo del disarticolatore , viene tolta la piastra sternale ed esposti gli organi sottostanti>>
    Bill ascoltava rapito mentre Tom registrava il tutto pronto a rendere reale ogni suo immorale desiderio. Sapeva come il fratello avrebbe voluto veder applicata quella pratica nella sua distorta realtà.
    << Il modo più comune di rimuovere gli organi è conosciuto come il metodo di Rokitansky: gli organi sono rimossi tagliando i loro collegamenti al corpo uno per uno>> il professore continuava ad elencare le varie fasi ma ormai Bill non l’ascoltava più.
    Si era perso nelle sue fantasie fatte di sangue e di morte e le parole del signor Barney si dissolsero di fronte al turbinio di quella mente disturbata ed intrigante.

    Il bisogno impellente di sfamare la sua macabra natura.


    ***




    << Posso guardare adesso?>> chiese un curioso Bill.
    << Me l’hai chiesto dieci secondi fa… Ancora no amore>> rispose sorridendo Tom guidandolo all’interno di una cantina abbandonata.
    << Uffa! Manca ancora molto?>> tornò alla carica col suo tono adorabilmente lamentoso.
    << Basta scendere una rampa di scale e siamo arrivati. Ti guido io, non lasciarmi mano>> rispose aiutandolo a scendere i gradini.
    Il maggiore aprì una porta di legno scuro per poi richiuderla alle sue spalle e abbracciò Bill da dietro inondandolo col suo calore.
    Il moro appoggiò la testa sulla sua spalla cercando, a tentoni, il viso del fratello con le labbra.
    << Siamo arrivati Tomi?>> domandò ancora.
    << Si, pronto per vedere quello che ho organizzato per te?>>
    << Prontissimo!>> squittì entusiasta.
    Tom tolse la benda che copriva i suoi occhi e lo lasciò nella contemplazione della sorpresa che gli aveva preparato con cura e amore. Vide le labbra del gemello aprirsi in un grande sorriso e il suo stomaco fece una capriola.
    Bill, felice, cominciò saltellare e battere le mani.
    << Ma è stupendo! Oh Tom…>> esclamò con gli occhi luccicanti.
    Al centro della stanza era posizionato un tavolo d’acciaio sul quale giaceva un uomo sulla quarantina completamente nudo, imbavagliato e bloccato mani e piedi contro la superficie piana. Su di un carrello, invece, stavano tutti gli strumenti che aveva visto quella mattina stessa a lezione e un cestello satinato contenente una bottiglia di pregiato champagne francese immerso per metà in cubetti di ghiaccio.
    Bill si buttò nelle braccia del maggiore affondando la testa nell’incavo del suo collo.
    << Questa sarà la nostra prima vera autopsia>> gli disse il fratello scostandolo un po’ da sé per poterlo guardare negli occhi e baciare le sue labbra morbide.
    << Ma come hai capito che io…>> cominciò il moro ma Tom lo interruppe prima che lui potesse terminare la frase.
    << Te l’ho letto negli occhi il desiderio che quel corpo fosse vivo, sanguinasse, urlasse. Volevi che morisse per mano nostra ed io ho fatto sì che questo fosse possibile>>
    << Ti amo così tanto>> sussurrò stringendosi ancora di più al suo corpo muscoloso.
    << Anche io, vita mia>> rispose arrossendo come se fosse la prima volta e si baciarono appassionatamente.
    Quando si staccarono Bill rivolse la sua attenzione alla loro vittima, stando in trepidante attesa davanti a quel corpo tremante prossimo alla tortura.
    Tom vi si avvicinò a sua volta con un bisturi nella mano destra, il moro osservava la scena in religioso silenzio pregustando l’enorme piacere che avrebbe provato da lì a poco.
    L’uomo biascicò qualcosa e gemette concitatamente attraverso lo strato di nastro isolante che gli copriva la bocca ma ogni suo tentativo fu vano.

    Essere scelti dalla morte non lascia scampo.

    Il minore gli si avvicinò strappandoglielo via per poter godere appieno del suo dolore: amava sentir soffrire le sue vittime.
    Già fremeva per ciò sarebbe accaduto, un ghigno stampato su quel volto perfetto. Tom si girò a guardarlo, restarono per qualche secondo occhi negli occhi e poi il maggiore appoggiò e premette la punta del bisturi sul torace dell’uomo che presto fu attraversato da un rivolo di sangue rosso e caldo; tracciò la Y con precisione millimetrica e freddezza mentre le urla disperate della vittima spezzavano il silenzio.
    La carne si dilaniò con facilità e l’acciaio venne invaso da un fiume di sangue che scendeva a fiotti dal petto della vittima. Le pupille di Bill si dilatarono e un brivido caldo gli attraversò il corpo quando l’odore dolciastro a lui familiare gli pizzicò le narici.
    Sentì il suo stomaco restringersi dolorosamente e il calore invadere il suo bassoventre, l’eccitazione cominciava a crescere nei suoi boxer.
    L’uomo urlava parole disconnesse e piangeva continuando a perdere gran parte del suo colorito e delle sue forze. Tom tirò con forza il lembo superiore della Y e uno schizzo di sangue raggiunse il collo e il mento di Bill che ridacchiò sentendosi piacevolmente accarezzato dal liquido vischioso.
    Il gemello volse lo sguardo verso di lui che fece spallucce sorridendo, gli occhi lucidi dall’eccitazione. Un rigonfiamento evidente faceva bella mostra di sé in corrispondenza della patta dei suoi jeans aderenti.
    << E’ così caldo>> sussurrò quasi ansimando e accarezzò i suoi cornrows neri.
    Il maggiore rabbrividì di piacere a quel contatto dimenticandosi per un attimo del compito che stava svolgendo, mentre l’uomo ormai aveva smesso di urlare.
    << Tomi presto, continua: sta morendo>> lo incitò.
    Il fratello non se lo fece ripetere due volte e fissò lo strato di pelle sopra la faccia dell’uomo che ormai respirava flebilmente e a fatica; successivamente, si occupò dei lembi laterali scollandoli grezzamente dalla cassa toracica che in questo modo restò esposta.
    Il sangue continuava a scorrere regalando a Bill veri e propri spasmi di piacere che si riflettevano sul suo membro duro e pulsante. Si sarebbe volentieri toccato ma sapeva che dopo ci avrebbe pensato Tom a scoparlo per bene quindi si trattenne non smettendo un attimo di fissare il torace martoriato dell’uomo: poteva osservare le costole insanguinate e il suo inutile tentativo di respirare ancora.
    Tutto questo per lui era pura meraviglia
    << Voglio vedere il suo cuore, voglio stringerlo fra le mie mani>> quasi ordinò, il respiro affannoso. Quella fu una delle poche volte in cui la sua regola “mai sporcarsi” venne infranta: voleva godere appieno di quella che per lui era una stupenda sorpresa, un magnifico atto d’amore.
    Il fratello si affrettò a recidere le articolazioni che legavano le clavicole allo sterno e a togliere la piastra sternale, pregando mentalmente che la morte attendesse ancora un po’ prima di arrivare. Aveva scelto appositamente un uomo sano e dalla costituzione robusta per far sì che rimanesse in vita più a lungo.
    Bill si accostò al tavolo rivolgendo la sua attenzione al cuore che ancora emetteva qualche debole battito, con una risatina malefica vi appoggiò le sue dita diafane e sottili.
    Godette di quella visione per qualche secondo e dopo le artigliò all’organo saggiandone la consistenza molle e la temperatura calda e gradevole - per lui quella era una sensazione paradisiaca -. Lo stritolò affondando le unghie smaltate all’interno senza pietà, un brivido di piacere lo percorse da capo a piedi concentrandosi poi nel suo inguine quando sentì i tessuti lacerarsi fra le sue dita.
    L’uomo ebbe un ultimo leggero sussulto per poi cadere nell’immobilità assoluta.
    Altro sangue schizzò all’esterno del corpo raggiungendo Bill in viso.
    Sussultò quando il suo sesso si contrasse in uno spasmo e socchiuse gli occhi emettendo un gemito.
    Quello per lui fu un vero e proprio orgasmo.

    La vita che annega in un perverso piacere

    Tom perse un battito nel vedere Bill in preda all’eccitazione più totale lì, davanti ai suoi occhi.
    Aveva già ucciso per il fratello ma in quel momento si sentiva fiero di se stesso come non mai: lo aveva sorpreso rendendolo felice come solo poche volte lo aveva visto essere.
    Si sentiva così pieno d’amore da aver paura di esplodere.
    Era così eccitato che sarebbe potuto venire da un momento all’altro.
    Corse ad abbracciare Bill, già visibilmente eccitato, e cominciò a baciarlo con foga mozzandogli il fiato. Gli accarezzò il viso con le mani ancora insanguinate per poi pressarlo contro la prima parete che riuscì a raggiungere. Il moro ricambiò il suo bacio ansimando, consapevole di ciò che sarebbe accaduto da lì a poco.
    << Adesso possiamo festeggiare>> sussurrò maliziosamente all’orecchio di Tom per poi leccarne il lobo.



    * Costotomo: detto anche frangicoste, è simile alle cesoie da cucina.




    Note dell'autrice:
    Visto che bel regalino ha fatto Tom al suo amato gemello? XD

    Spero abbiate gradito il capitolo anche perchè stiamo entrando nel vivo della storia ^^

    Un bacione!
     
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  3. Gaf;
     
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    CITAZIONE
    Visto che bel regalino ha fatto Tom al suo amato gemello? XD

    anch'io *WWW* è stato troppo dolce
    ahaha mamma mia tutto ciò è troppo sadico, lo ripeterò fino alla fine, ma tanto mi piace quindi non posso sicuramente criticare u.u
    eh si! mi piace maremmina se mi piace
    aspetto il prossimo volgio entrare nella storia poi ho deciso di nopn leggere la fine nell'altro forum, finirò qui u.u
     
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  4. PinaKaulitz88
     
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    Dolce?! Vai davvero d'accordo col mio Bill allora image

    Andando avanti la storia diventerà ancora più sadica, fino all'inverosimile.

    *risata malefica*

    Mi lusinga sapera che ti piace così tanto e ti ringrazio di tutto cuore.

    Un bacio <3

    P.s.: resisterai alla curiosità? XD
     
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  5. DiANaReN
     
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    Cavolo...penso di non riuscire a continuare a leggere nonostante la curiosità mi uccida...
     
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  6. PinaKaulitz88
     
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    Ti ritrovo anche qui :D
    Benvenuta nel topic!
    Che dire... Andando avanti la storia sarà ancora più perversa e crudele, tu magari prova a leggere e, se proprio non riesci, smetti.

    Baci :wub:
     
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  7. Gaf;
     
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    CITAZIONE
    resisterai alla curiosità? XD

    ce la devo fare *si autoconvince che ce la farà u.u*
     
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  8. PinaKaulitz88
     
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    *le dà supporto morale*
     
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  9. PinaKaulitz88
     
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    Titolo: Dark Love.
    Autore: Pina.
    Rating: Nc 17.
    Avvisi: AU, OOC, Blood, Violence, Lemon, Heavy Kink, Character death.
    Genere: Horror, What if?
    Riassunto: Erano l’uno il completamento dell’altro: due anime gemelle, due macchine di morte. Nonostante la loro vita fosse fatta di torture e sangue, non avevano dubitato nemmeno per un istante che il sentimento che li teneva uniti fosse amore.
    Un amore malato, oscuro, ma pur sempre amore
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    Disclaimers: Bill e Tom come non mi appartengono ed io non scrivo a scopo di lucro o diffamazione. Non hanno fatto e non fanno ciò che è qui descritto.

    Note iniziali: questa è la prima twincest che posto e nasce da un'idea che ho avuto un pò di tempo fa, spero possa piacere! Però sottolineo - anche se gli avvisi parlano da sè - che sarà davvero cruda, perversa e disgustosa; quindi se non sopportate il genere non leggete.




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    Dark Love






    3. Mechanical animals.




    Le mani di Tom scesero fino al fondoschiena piccolo e sodo del fratello che venne sollevato dalle natiche e condotto verso una porta dal legno scolorito e scheggiato. Il maggiore la aprì con un calcio rivelando la presenza di un materasso matrimoniale gonfiabile.
    Gli occhi di Bill si illuminarono quando il fratello lo posò sulla plastica celeste.
    << Torno subito cucciolo>> gli disse con voce dolce per uscire dall’improvvisata camera da letto.
    Ricomparve una mangiata di secondi dopo con la bottiglia di champagne nella mano destra e due calici di cristallo stretti nella sinistra.
    << Tom, quelli non ci servono>> cinguettò rivolgendo lo sguardo ai bicchieri.
    Lo stomaco di Tom fece una capriola capendo subito a cosa il gemello si riferisse ma resse il suo gioco mentre la sua erezione era già viva e bisognosa di attenzioni.
    << Cos’hai in mente piccolo pervertito?>> gli chiese ammiccando e muovendo il suo labret con la punta della lingua.
    Bill gattonò fino a lui sfilandogli la bottiglia e i calici dalle dita, poggiò il tutto sul pavimento e strattonò il fratello dalla maglietta attirandolo a sé e facendo cadere entrambi sul materasso.
    Voleva sentire il peso del corpo del fratello sul suo, avvertirne il calore, percepirne l’eccitazione. I loro corpi si intrecciavano mentre le loro bocche assaporavano l’uno il sapore dell’altro.
    Le mani di Tom si insinuarono presto sotto la maglietta del minore che sospirò di piacere al contatto della sua pelle con quelle dita calde ed esperte.

    Quelle dita che avevano appena martoriato un corpo umano.

    Si lasciò spogliare e baciare con veemenza, il sentirsi così desiderato lo mandava fuori di testa e la sua erezione pulsante ne era la conferma.
    Tom era un amante attento ed esperto che esaudiva ogni sua perversione sessuale e non e ciò lo rendeva, agli occhi di Bill, pericolosamente attraente.
    Una volta nudo, però, quest’ultimo prese il controllo della situazione spogliando, a sua volta, il fratello che non riusciva a staccare gli occhi dal suo fisico snello e slanciato. Non era mai riuscito a farlo ed era sicuro che non ci sarebbe riuscito in vita sua: era completamente soggiogato da quell’angelo della morte che gli dava l’onore di concedersi a lui.
    Bill recuperò la bottiglia di champagne e ribaltò le posizioni ritrovandosi a cavalcioni su di lui, i loro bacini che si strusciavano l’uno contro l’altro dolorosamente.
    << Allora Tomi… Sei pronto a festeggiare?>> gli chiese, la voce calda e sensuale.
    Un tono che non ammette replica alcuna ma riesce in questo suo scopo con una grazia spaventosa e innaturale.
    << Non aspetto altro>> ribattè, pronto a qualsiasi gesto che Bill stava per compiere.
    Il gemello agitò la bottiglia di champagne per poi stapparla.
    La schiuma bianca e fredda raggiunse i pettorali scolpiti di Tom provocandogli un brivido, da lì il liquido continuò a scendere attraversando il ventre tonico e fino ad arrivare ai suoi riccioli biondi e raggiungere il suo sesso eretto.
    Faceva male, troppo male.
    << Cazzo Bill, fai qualcosa>> biascicò in preda al bisogno irrefrenabile di un qualche sollievo che potesse alleviare gli spasmi che sconquassavano il suo membro gonfio.
    Bill ridacchiò compiaciuto: amava averlo in suo potere, sentirlo implorare, portarlo in uno stato di estasi tale da farlo impazzire. Era una sensazione simile a quella che provava nel veder scorrere il sangue caldo delle vittime delle loro torture.
    Eccitante, fottutamente eccitante.
    Il minore si avvicinò col viso al petto nudo del fratello e cominciò a leccare con gusto la bevanda frizzante dalla sua pelle bollente, arrivò ai suoi capezzoli e li succhiò con forza.
    Tom sussultò emettendo un forte gemito.
    Poi si alzò dal suo bacino mettendosi in equilibrio su di lui e proseguì il percorso lungo il suo torace scendendo sul ventre e, successivamente, sull’inguine dove cominciò a lasciare una serie di baci superficiali a mò di provocazione. Il maggiore sentiva il suo membro pulsare, la mente annebbiata dall’irrefrenabile voglia di prendere suo fratello a farlo suo.
    Il moro percorse l’asta, con la punta della lingua, per tutta la sua lunghezza e poi leccò la punta bagnata con un movimento circolare. Tom perse un battito sentendosi invadere da un calore insopportabile e artigliando, invano, la plastica sotto di lui.
    << E’ così duro>> esclamò Bill strofinandosi contro il materasso, impaziente di sentirlo tutto dentro di sé. Gli sembrava impazzire dalla voglia di essere scopato da colui che gli aveva regalato dei momenti di disgustosa meraviglia ma il suo giochetto non era ancora terminato.
    Si inginocchiò fra le gambe aperte del gemello e si versò lo champagne restante addosso bagnando la sua pelle liscia, rinfrescandosi momentaneamente dal bruciante calore che gli invadeva il corpo e la mente. Le sue mani scesero automaticamente lungo il suo busto per andare a circondare il suo sesso che, eretto, svettava fra le gambe magre e sinuose.
    << Dio…>> sfiatò, respirando affannosamente.
    Tom era esterrefatto, gli occhi puntati su quella meraviglia nuda e imperlata di goccioline trasparenti che percorrevano un corpo diafano e perfetto e su quel membro che rosso e gonfio cercava disperatamente sollievo.
    Bill pompò velocemente per una manciata di secondi mentre con l’altra mano si accarezzava i testicoli, spasmi di piacere lo attraversavano facendolo quasi urlare; la testa gettata all’indietro esponeva il suo collo sudato e invitante sul quale il fratello, svegliatosi dallo stato di catalessi in cui era precipitato, si avventò famelico.
    Leccò via il sangue che ancora lo sporcava per poi baciarlo e morderlo facendo scontrare i loro bacini e gemere entrambi finchè Bill non fece ciò che avrebbe ridotto qualsiasi uomo o donna ad un essere amorfo e privo della facoltà di pensare.

    Sterminare l’umana coscienza risvegliando quell’istinto animale capace di distruggere il mondo.

    Tom lo vide scostarsi da lui e prendere fra le mani la bottiglia, ormai vuota, di champagne e leccarne avidamente il collo. La portò in corrispondenza del suo bacino e si lasciò cadere sulla schiena allargando le gambe.
    << Guarda cosa faccio ora>> mormorò puntando le sue iridi d’ambra liquida nelle altre due gemelle.
    Il corpo del maggiore tremò.
    Il moro posizionò la bottiglia in corrispondenza della sua apertura e, con lentezza esasperante, fece entrare il vetro smussato dentro il suo corpo ansimando teatralmente.
    Tom sgranò gli occhi, incapace perfino di respirare, annaspando quando Bill cominciò a muoverne buona parte dell’estremità superiore dentro e fuori.
    Inarcava la schiena ad ogni spinta, i capelli corvini che si appiccicavano alla fronte sudata: si stava scopando di fronte ai suoi occhi senza alcun pudore. Vedeva chiaramente i muscoli della sua apertura contrarsi intorno al vetro ad ogni spinta.
    Sarebbe potuto venire solo guardandolo.
    << Cazzo Bill, sei proprio un pervertito>> ringhiò, gli occhi accesi di un’eccitazione che spegneva la sua mente e faceva affiorare i suoi istinti più animaleschi.
    Il fratello lo invitò a prendere il suo posto, lasciando che fosse lui ad imprimere il ritmo con cui la bottiglia affondava nel corpo di un Bill sempre più eccitato e rumoroso. Quest’ultimo non se lo fece ripetere due volte e si chinò sul suo corpo sussultante sostituendo le mani del gemello con le sue e continuando a penetrarlo con la bottiglia mentre se lo divorava di baci.
    Bill afferrò il membro do Tom con forza e iniziò a masturbarlo con un ritmo veloce e sconnesso, il viso del gemello assunse un’espressione di estasi e il suo corpo sudato si contorceva su di lui facendo sì che il suo stomaco si restringesse dolorosamente.
    Il minore era perso nel piacere più totale: la sua erezione si strofinava convulsamente contro l’addome scolpito del fratello mentre l’oggetto di vetro continuava ad affondare nelle sue natiche. Prima l’autopsia, poi questo... Veramente una giornata stupenda!
    Sesso e sangue era la combinazione perfetta per mandarlo in Paradiso.
    Ma il momento di giocare era finito: ora Tom voleva possederlo, voleva entrargli dentro così a fondo da farlo urlare e moriva dal desiderio di svuotarsi nella sua calda stretta.
    Tolse la bottiglia ricevendo dei mugolii di disapprovazione, fece mettere Bill a carponi e si posizionò dietro di lui godendo della visione del suo sedere esposto e della sua splendida schiena liscia e sensuale.
    Senza preparazione alcuna – dato che a quella aveva già ampiamente provveduto la bottiglia -, lo penetrò in profondità annegando nella sua calda morbidezza, perdendosi in quella malata maniera di godere che lo rendeva schiavo del gemello.
    Bill dimenava i fianchi sentendo il bisogno che Tom raggiungesse il suo punto, la necessità di arrivare all’apice di quel piacere che per lui non era mai abbastanza.

    Di godere del lato oscuro del sole…

    Continuava ad affondare senza colpirlo, ad entrare e uscire da quel culo fantastico poggiando il suo petto sudato sulla schiena del gemello e imprimendo maggior vigore ai suoi movimenti. Lo riempiva completamente regalando al suo sesso degli spasmi che gli mozzavano il respiro e lo scuotevano da capo a piedi, di sicuro non sarebbe resistito ancora per molto.
    Bill, dal canto suo, stava andando in brodo di giuggiole, non riuscendo a raggiungere – nonostante fosse così maledettamente vicino - quel piacere gli toglieva la facoltà di ragionare e lo faceva venire regalandogli delle sensazioni così forti da estraniarlo dal mondo intero.
    << Tom, ti prego… Tocca quel cazzo di punto!>> sbraitò esasperato, voltandosi a guardarlo con un’espressione che, da sola, era capace di provocargli un orgasmo.
    Ma il maggiore non cedette a quella richiesta, approfittando del fatto che adesso era lui a guidare il gioco. Voleva farlo venire solo penetrandolo da dietro.
    Con forza continuava a spingere facendo impazzire il gemello che, impossibilitato dal masturbarsi e tremendamente bisognoso di svuotarsi, strillava e si contorceva.
    Alzò il busto e prese Bill dai fianchi accelerando ancora i movimenti e godendo appieno di quella posizione che gli consentiva di dominarlo.
    << Voglio farti venire solo scopandoti>> gli disse fra un gemito e l’altro e, finalmente, andò a toccare quel punto che faceva letteralmente uscire di testa Bill.
    Il moro urlò spingendosi all’indietro verso il sesso di Tom, cercando freneticamente di rendere ancora più profondo il contatto con l’inguine del fratello.
    I loro corpi bagnati erano in sincronia, si muovevano all’unisono prossimi all’orgasmo.
    Il loro diventare una persona sola era ormai arrivato all’estremo.
    Tom si svuotò violentemente dentro il gemello con un’ultima e potente spinta e lui, sentendosi invadere dal liquido caldo, venne anch’esso schizzandosi l’addome.
    Il maggiore uscì da lui dopo qualche secondo e, stremati, si buttarono entrambi a peso morto sul materasso. Le sue braccia andarono subito in cerca di Bill e lo accolsero in un abbraccio; rimasero in silenzio, i loro respiri che lentamente tornavano ad essere regolari.
    E mentre Tom gli accarezzava dolcemente i capelli, il moro pensava già a quale sarebbe stata la prossima vittima, al modo in cui avrebbe voluto veder le sue carni dilaniarsi e, soprattutto, al sangue che avrebbe reso entusiasmante la sua giornata.
    Aspettava con ansia di vederne scorrere ancora.


    ***




    Georg Listing era il nuovo assistente del signor Barney: muscoloso, non molto alto, capelli castani lunghi e piastrati. Da pochi mesi ricopriva quel ruolo attirando gli sguardi compiaciuti delle studentesse e i complimenti del professore.
    Bill aveva notato che ogni giorno, finite le lezioni, faceva un pezzo di strada a piedi per raggiungere il monolocale dove viveva che non distava dal campus.
    Come non cogliere un occasione del genere?
    << Ti serve un passaggio?>> miagolò sensualmente.
    Georg fu entusiasta di quella richiesta essendo, come ogni studente del quarto anno di Medicina e Chirurgia e non solo, irrimediabilmente attratto dal moro.
    << Si, grazie. Sei davvero gentile!>> rispose sorridendo come un ebete.
    Bill sghignazzò, era sempre così piacevolmente facile attirare a sé le sue vittime.
    Il giovane uomo prese posto sul sedile del passeggero e arrossì violentemente sotto il suo sguardo.
    Fecero un breve pezzo di strada in silenzio.
    << Allora… Dov’è casa tua?>> gli chiese, ad un certo punto, il moro con voce melliflua.
    << A due isolati da qui>> Georg rispose balbettando.
    Le dita della mano sinistra di Bill raggiunsero lo schienale del sedile e le sue dita vi scivolarono dietro. Ecco il segnale: quello era il momento.
    Con uno scatto felino il fratello sbucò dai sedili posteriori posando sul viso del castano un fazzoletto imbevuto di cloroformio.
    << Buonanotte Georg>> sussurrò Tom in tono strafottente lanciando un’occhiata a Bill che sorrideva soddisfatto.

    E nel loro Paradiso infernale non c’era grazia più grande della morte.




    Note dell'autrice:
    Questa è la scena Nc17 più lunga che abbia mia scritto, spero gradiate!
    A voi la parola.

    Baci <3
     
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  10. PinaKaulitz88
     
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    Ma non interessa più a nessuno la mia ff? :cry:
     
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  11. Humanoid_Tomi Lover
     
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    *estasiata*questa visione sanguinaria di Bill e Tom(soprattutto Tomi :shifty: )mi piace troppo :ossì: è il genere di ff che mi si addice...poi comunque è scritta bene *si complimenta* posta presto!!
    p.s:bitteeeeeee risparmia Georg :nghè:
     
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  12. PinaKaulitz88
     
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    Benvenuta nel topic :D
    Sono felicissima sapendo che apprezzi così tanto la mia ff!

    Grazie del commento e dei complimenti <3
    Domani posto, baci!
     
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  13. Humanoid_Tomi Lover
     
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    sono in attesa<3
     
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  14. PinaKaulitz88
     
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    Titolo: Dark Love.
    Autore: Pina.
    Rating: Nc 17.
    Avvisi: AU, OOC, Blood, Violence, Lemon, Heavy Kink, Character death.
    Genere: Horror, What if?
    Riassunto: Erano l’uno il completamento dell’altro: due anime gemelle, due macchine di morte. Nonostante la loro vita fosse fatta di torture e sangue, non avevano dubitato nemmeno per un istante che il sentimento che li teneva uniti fosse amore.
    Un amore malato, oscuro, ma pur sempre amore
    .
    Disclaimers: Bill e Tom come non mi appartengono ed io non scrivo a scopo di lucro o diffamazione. Non hanno fatto e non fanno ciò che è qui descritto.

    Note iniziali: questa è la prima twincest che posto e nasce da un'idea che ho avuto un pò di tempo fa, spero possa piacere! Però sottolineo - anche se gli avvisi parlano da sè - che sarà davvero cruda, perversa e disgustosa; quindi se non sopportate il genere non leggete.




    image




    Dark Love






    4. Like a hammer.



    << Ben svegliato, hai dormito bene?>> chiese Bill ad un intontito Georg.
    Il castano sbatté più volte le palpebre non rendendosi conto di dove si trovava e, quando il suo sguardo si posò sul moro e il suo gemello, si sentì ancora più confuso.
    Cercò di muoversi ma il suo tentativo fu troncato sul nascere da delle spesse corde che lo tenevano bloccato contro una sedia di legno scuro.
    << Ma che scherzo è questo? Vi è dato di volta il cervello?>> sbottò infastidito dalla situazione poco piacevole.
    Non ricevette risposta alcuna dai due fratelli che lo scrutavano con un’espressione per niente rassicurante.
    << LIBERATEMI!>> esclamò poco dopo, dimenandosi per tentare di liberarsi.
    Bill si accigliò: questo ragazzo parlava troppo per i suoi gusti e questo, di certo, non deponeva a suo favore. Tom percepì il fastidio del gemello e si preparò ad agire.
    << Tomi, passami il bisturi>> gli chiese rivolgendogli uno sguardo che lasciava chiaramente trapelare le sue intenzioni.
    Prese tra le mani l’oggetto metallico sorridendo al fratello e, con un ghigno malefico stampato sul suo volto perfetto, si avvicinò a Georg. Si inginocchiò con grazia dietro la sedia e praticò un taglio sulla parte posteriore di ognuna delle caviglie e poi sciolse la corda che lo teneva bloccato.
    Le urla del castano riempirono l’aria mentre il sangue cominciava a scorrere sul pavimento di linoleum chiaro. Gli occhi di Bill si illuminarono e una sensazione di benessere si impadronì delle sue membra facendolo immediatamente rilassare.
    << Ecco, ora sei libero>> proclamò facendo l’occhiolino ad un Tom che lo guardava con un’espressione divertita.
    Il minore ritorno in posizione eretta e raggiunse il fratello che gli cinse la vita con le braccia facendolo sentire amato e apprezzato. Il moro posò le sue mani su quelle di Bill e gliele accarezzò piano mentre attendevano che la loro sfortunata vittima si decidesse a reagire.
    Il moro già assaporava il momento in cui l’avrebbe visto crollare.

    Le umane usanze accolte dalle tenebre.

    Georg si alzò dalla sedia e, appena tentò di muovere un passo i suoi tendini cedettero facendolo cadere in avanti. Il dolore fu così forte da annebbiargli la vista e farlo rimanere disteso a terra. Sbatté violentemente la mascella sul pavimento freddo e alcuni denti insanguinati abbandonarono la sua bocca tesa in una smorfia di sofferenza.
    << Tesoro vado a recuperarlo>> disse Tom rivolgendosi al fratello e sciogliendosi a malincuore dall’abbraccio che lo avvolgeva riscaldandogli il cuore e facendogli capire che stava facendo la “cosa giusta”.
    Gli lasciò un bacio a stampo sulle labbra, riposizionò il giovane uomo sulla sedia e lo rilegò alla sedia.
    << Sega?>> gli chiese il moro, con voce sensuale, avvicinandosi al carrello.
    Il maggiore annui beandosi di quella melodia e facendosi passare una piccola sega arrugginita; tranciò i piedi del castano uno per volta con precisione millimetrica e il sangue inondò il pavimento, copioso, mentre i tessuti venivano dilaniati senza pietà. La carne si squarciava staccandosi dalla sua sede originaria fino a diventare un oggetto senza vita nelle mani di Tom.
    Bill era in fibrillazione, sentiva il suo membro pulsargli nei boxer. Di nuovo quella familiare sensazione si impadronì di lui, amava l’ eccitazione immediata che gli provocava la vista del sangue.
    Georg urlò per poi vomitare quando posò lo sguardo sulle sue gambe amputate che penzolavano e continuavano a grondare sangue.
    << Ti disgusti per così poco? Povero piccolo Georg, ancora non hai visto nulla…>> disse il moro con gli occhi ancora fissi sulla pozza rosso vivo di forma circolare che era in bella mostra sul pavimento.
    L’emorragia, per sua grande gioia non accennava a fermarsi.
    Tom si avvicinò al carrello e recuperò il terzo strumento di tortura; questa volta aveva optato per un equipaggiamento diverso da quello utilizzato la volta precedente portando con sé anche un martello pneumatico.
    Il castano sgranò gli occhi iniziando a piangere e urlare come un ossesso, consapevole che la fine era vicina e che sarebbe stata terribilmente dolorosa. Tom gli strappò la stoffa dei pantaloni aiutandosi col suo coltellino tascabile e mise in moto l’attrezzo sotto lo sguardo attento ed eccitato del gemello.
    Lasciò penetrare la punta vibrante nella coscia di Georg con un movimento che gli fece venire alla mente lo spingersi di Tom dentro di lui. Bill si accarezzò lascivamente il rigonfiamento che aveva sui jeans attillati sospirando e gemendo piano. Il maggiore fu attraversato da un brivido caldo lasciando correre a briglia sciolta la sua immaginazione e avvertendo chiaramente qualcosa risvegliarsi nel suo bassoventre.
    Avrebbe volentieri abbandonato la sua raccapricciante opera per avventarsi sul corpo caldo e sinuoso del moro ma si trattenne continuando a fare ciò per cui il fratello andava matto.
    Il metallo lacerò facilmente la carne trapassandola da parte a parte; Georg singhiozzava disperato, pregandoli di lasciarlo andare con le poche forze che gli rimanevano.
    Tom continuò a massacrare i suoi arti inferiori praticando svariati buchi e riducendo le sue gambe ad un mucchio di carne malamente macellata.
    Sentì Bill ridere di gusto. Il suo cuore prese a battere più forte e il suo stomaco fece una capriola: poteva percepire la felicità contenuta in quel suono per lui meraviglioso scorrergli nelle vene e andare a colpirlo all’anima.

    La sua risata cristallina in netto contrasto con la spietata perversione che inondava i suoi occhi d’ambra

    Bill era come una sirena che, con il suo canto, lo ammaliava facendogli sembrare giusta ogni cosa sbagliata a sbagliata ogni cosa giusta. Non aveva dovuto faticare nemmeno un po’ affinché il fratello si convertisse al suo culto del sangue e assecondasse ogni sua macabra fantasia, era stato tutto così innaturalmente semplice.
    Bastava uno sguardo per assecondarlo al suo volere e tutto ciò lo compiaceva non poco, legandolo a doppio filo al gemello.
    Anche in quel momento Tom gli sorrideva, con gli occhi pieni d’amore, pronto a avverare ogni suo desiderio. Bill gli sorrise di rimando e gli andò incontro ancheggiando lievemente, gli palpò il sedere e lo incoraggiò a proseguire.
    Voleva soltanto che il gemello finisse di massacrasse quel giovane uomo ormai prossimo alla morte.
    E Tom, ebbro di una crudeltà che non avrebbe mai immaginato di poter provare, lasciò affondare la lunga punta vibrante del martello pneumatico, a velocità massima, lungo l’esofago di Georg causando un rumore sordo. Come di un qualcosa di morbido e bagnato che si maciullava smembrandosi irrimediabilmente.
    I suoi occhi uscirono fuori dalle orbite e dalla sua bocca cominciò a zampillare una grande quantità di sangue. Il corpo sconquassato da spasmi di atroce dolore, seguiva il movimento dell’attrezzo la cui potenza non trovava ostacoli all’interno di quella umana cedevolezza.
    L’eccitazione scoppiò come una bomba atomica, potente e distruttiva, dentro Bill; lo attraversò da capo a piedi facendolo sussultare. Ogni singola fibra del suo essere ribolliva di un calore che gli faceva solo desiderare di essere sbattuto contro il primo muro disponibile e scopato fino allo spasmo.
    Era dannatamente fantastico.

    Sentire il dolore lacerare un’anima e andare in estasi.

    Le braccia di Tom continuarono a guidare la punta metallica in profondità, squarciando il giovane uomo dall’interno, togliendogli la vita in maniera brutale.
    Regalando a Bill il piacere più puro.
    Il sangue fuoriusciva a fiotti dalle ampie lacerazioni che il martello pneumatico aveva provocato, parte degli organi interni cominciarono a schizzare fuori dal suo torace andando a colpire le pareti e macchiandole grossolanamente. Il moro batteva le mani entusiasta, il piacere che gli inondava la mente rendendolo schiavo di se stesso.
    Quella era una delle sensazioni che il minore adorava di più.
    Il fratello continuò ad affondare e, arrivato in corrispondenza dell’addome, spinse la punta verso l’esterno e in un attimo fu tutto rosso. L’intero corpo di Bill si tese verso quel mare purpureo che invase la stanza. Il suo cervello si scollegò istantaneamente dal corpo non rendendolo più padrone delle sue azioni.
    Ansimava sconnessamente mentre le sue mani erano andate a sbottonare la cintura e i pantaloni e avevano raggiunto il suo membro rosso e gonfio cominciando a pomparlo velocemente. L’attenzione di Tom fu immediatamente catturata da quell’eccitante visione, il fuoco dentro di lui cominciò ad ardere e il suo sesso a divenire duro; si sentì contagiare da qual piacere immenso, ne era quasi sopraffatto.
    Cercò febbrilmente la pelle di Bill sotto i vestiti attillati e lo baciò avidamente, il moro si aggrappò al fratello strusciandosi contro di lui e ricambiando con passione i suoi baci.
    Il corpo dilaniato e irriconoscibile di Georg era ormai privo di vita e giaceva scomposto sulla sedia, ogni oggetto in quella stanza era ricoperto di sangue, compresi i gemelli.
    Bill si sarebbe immerso in quel liquido così rosso ed invitante per sentirne il calore e la consistenza fluida ma non totalmente liquida sul suo corpo e godere del suo odore dolciastro.

    Il mondo si inabissa nel sangue per rinascere nella morte.


    ***




    Col passare del tempo Bill era diventato sempre più esigente e bramoso di sangue: gli omicidi si susseguivano con maggiore frequenza, le sue fantasie si spingevano sempre di più verso l’inimmaginabile e Tom diveniva sempre più crudele e disumano trasformandosi nella macchina di morte che il gemello già era.
    Aveva sempre pronta qualche nuova richiesta da fargli sapendo di trovare sempre il benvolere del fratello che stravedeva per lui e a letto era una bomba.
    Tutto stava andando nel modo in cui Bill desiderava, era tutto perfetto.

    Dopo un amplesso a dir poco meraviglioso, i due gemelli erano sdraiati sul divano del loro appartamento. I loro corpi caldi ritornavano piano alle loro funzioni normali mentre Bill, logorroico come sempre, trovava qualche assurdo discorso da intraprendere.
    Cominciò a parlare gesticolando nel modo tanto buffo che faceva sorridere Tom ma, all’improvviso, un lampo attraverso il cielo nero. Successivamente, un tuono squarciò il silenzio facendo ammutolire e sobbalzare Bill che, spaventato a morte, iniziò a tremare come una foglia.
    Il maggiore lo strinse fra le braccia coprendo entrambi con un plaid a fantasia scozzese, cullò dolcemente la sua esile figura percependo ogni suo singolo sussulto. Era talmente indifeso da non sembrare nemmeno lui.
    Sapeva essere così crudele e inumano ma, allo stesso tempo, così fragile e pieno di paure.
    << Shhh Bill, è solo un tuono, nessuno ti farà del male>> gli sussurrò piano.
    Il temporale continuò ad imperversare, violento. Il minore si rannicchiava sempre di più contro il suo corpo quasi a volerci entrare dentro, cosa che Tom gli avrebbe permesso più che volentieri.
    Udì Bill – ormai scomparso sotto la coperta - singhiozzare e il suo cuore si ridusse in mille frantumi, lo scopo della sua vita era renderlo felice non sentirlo piangere fra le sue braccia.
    Gli sembrava di essere così maledettamente impotente.
    Lo tenne stretto a sé per tutto il tempo accarezzando il suo corpo da sopra il plaid e cercando di tranquillizzarlo come meglio poteva, finchè il silenzio tornò a regnare.
    << E’ tutto finito>> gli annunciò Tom sollevato.
    Il moro smise lentamente di tremare e piangere.
    << Mi amerai per sempre, vero Tomi?>> chiese al gemello mentre la sua testolina arruffata spuntava fuori dalla stoffa colorata.
    << Non per sempre: per l’eternità>> gli rispose accarezzandogli il viso con dolcezza.
    Bill sorrise fra le lacrime dando un bacio al gemello sulla punta del naso.
    A Tom fece una tenerezza incredibile.
    Era uno dei pochi momenti in cui veniva fuori tutta la dolcezza di quell’essere complicato e affascinante, quella dolcezza che lo avvicinava a essere umano.
    << E non smetteremo mai di uccidere?>> gli domandò disegnando dei cerchi immaginari sul torace scolpito del fratello.
    << Mai>> affermò il maggiore convinto.
    << E faremo anche quelle cose che tanto desideri>> aggiunse per la sua gioia.
    Il moro ridacchiò felice e i suoi occhi si illuminarono di una luce particolare.
    << Davvero?>>
    Il maggiore annuì iniziando a pensare a come soddisfare al meglio quelle sue voglie.
    << Anche quella…>>
    << Si, amore>> gli confermò paziente.
    << Questo vuol dire che non mi tradirai mai?>> chiese ancora suscitando l’ilarità di Tom. Era divertito da quel giochetto, a volte Bill gli sembrava proprio un bambino.
    << Certo che no, piccolo>> replicò con dolcezza percorrendo con un dito il profilo del suo volto angelico.
    << E se, invece, dovessi farlo?>> insisté fissandolo negli occhi.
    << Bè… Puoi sempre farmi a pezzi>> ribatté scherzosamente.
    Quella risposta che gli sembrava così innocua, in realtà, era una trappola senza via d’uscita.




    Note dell'autrice:
    Inquesto capitolo ci sono dei piccoli ma importanti particolari che possono far intuire la direzione che prenderà in futuro la storia. A voi il "compito" di coglierli e interpretarli al meglio ^^

    Un abbraccio :wub:
     
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  15. Humanoid_Tomi Lover
     
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    bel capitolo,corto ma bello
    -ma povero Georg!!non potevi farlo morire in un modo meno crudele?
    -awww Tom è troppo tenero con il fratello
    -che cosa volevi dire con l'ultima frase?????????non vorrai far uccidere anche Tomi vero??? :nghè: *inizia a preoccuparsi*
    -posta presto!!!!!
     
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95 replies since 20/10/2010, 15:18   1136 views
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