You can save me from the woman, that i've become.

Capitolo 1.

Prologo.

Desiderava soltanto dimenticare il passato, avrebbe voluto iniziare una nuova vita lasciandosi tutto alle spalle, ma i ricordi le impedivano di andare avanti e di riuscire a mettere una pietra sopra, ciò che le era successo le aveva cambiato la vita, gliela aveva sconvolta, rendendola una persona diversa, facendo morire così la vecchia Chanel..


- Chanel esci con me? Stasera sò che c'è una festa, c'è gente importante, che ne dici di venire? Almeno ti distrai un po'.. stai diventando una vera e propria pantofolaia! - Mi urlò Jolie dal bagno, lei era la mia coinquilina, l'avevo conosciuta più di due anni in una vecchia tavola calda che ad oggi era fallita per scarsità di clienti, mi trovavo lì per via di una sbronza, allora era tipico da me perdere il controllo e ubriacarmi per soffocare i ricordi, ma da quando lei era entrata nella mia vita, mi aveva impedito di fare qualsiasi sciocchezza, di toccare anche la minima goccia d'alcool, mi aveva fatto capire che ci perdevo soltanto io, sarebbero tornati a tormentarmi dopo che la sbornia sarebbe passata e aveva ragione, stavo sempre peggio poi, era come se lei fosse stata la mia ancora di salvezza, il mio raggio di sole in piena tempesta..
Avevo subito stretto amicizia, riuscivamo ad andare d'accordo e a capirci al volo, era la tipica ragazza tedesca, bionda occhi azzurri, ma con un carattere e un cuore d'oro, per le persone a cui voleva bene sarebbe stata disposta anche a dare l'anima e forse era proprio per questo che ad oggi eravamo diventate così unite.
- Non ne ho voglia, credo che farò una doccia e poi andrò a letto.- Poco alla volta mi rendevo conto che stavo tagliando i ponti con il mondo esterno, mi stavo chiudendo in me stessa, era come se esistesse soltanto il mio mondo, piccolo e perfetto ma che mi faceva sentire protetta per quanto bastava.
La osservai sistemarsi i capelli, mi guardò torva, senza aggiungere nulla, non forzava mai le mie scelte, le accettava senza contestare, forse un giorno però sarei cambiata.
- Va bene, tornerò domattina, tu dormi bene, buonanotte piccola. - Mi disse baciandomi la testa, era così affettuosa con me, proprio come una madre faceva con la propria bambina.
Sobbalzai al sentir chiudere la porta di casa, ero rimasta sola, era una delle cose che odiavo, mi metteva paura, ansia, preoccupazione, non riuscivo a stare tranquilla, mi avvicinai alla poltrona vicino alla finestra, sollevai le ginocchia e le portai al petto, osservavo i candidi fiocchi di neve cadere leggeri per poi scomparire, altri invece si accumulavano sulla neve dei giorni precedenti, nevicava da giorni ad Amburgo, le temperature si erano abbassate radicalmente, era arrivato il freddo tedesco.
Allungai il braccio verso il bracciolo del divano e presi il mio mp3, avevo voglia di ascoltare un po' della mia musica, di non sentire più rumori e di catapultarmi in quel abisso di parole che mi davano l'affetto che mi era stato negato negli ultimi anni.
Guardai l'ultima traccia che avevo ascoltato, era Broken dei Lifehouse, senz'altro il mio gruppo preferito, ogni volta mi bastava chiudere gli occhi, ascoltare una loro canzone e stavo bene, mi sentivo quasi come in paradiso.
Mi sentivo spezzata in due, era come se fossi in mezzo a due metà, una che mi portava a seguire la cattiva strada, mi diceva che non c'era più speranza per me, l'altra invece mi diceva che potevo farcela, che sarebbe dipeso esclusivamente da me, ma se solo mi fosse tornata la voglia di vivere, forse vivevo solo per fare un piacere a Jolie, non volevo darle questo dispiacere, mi trovavo in bilico, bastava poco ormai per cadere nel baratro a cui ero destinata e non uscirne più.
Spensi l'mp3, asciugai quella lacrima solitaria sul mio volto, quella goccia d'acqua che aveva dentro così tanto sentimento, mi pentii subito per quei pensieri che si erano invaghiti di me per quei minuti, ero diventata così egoista, avrei voluto veramente farla soffrire così tanto? Aveva dato tutto per me, mi aveva fatto ottenere anche un buon posto di lavoro e tutto ciò che sapevo fare era solo pensare al fatto che forse sarebbe stato meglio se io fossi morta, ero diventata una lurida stronza, non potevo essere considerata una vera amica, era un concetto troppo lontano per me, che non si avvicinava nemmeno in parte.
Buttai lo sguardo verso l'orologio, era passata mezzanotte da qualche minuto, una nuova notte era iniziata, la luce della luna piena rifletteva tra i vetri della finestra e la sua luce illuminava debolmente le pareti della sala in cui mi trovavo, chiusi gli occhi per un attimo e respirai profondamente, non dovevo lasciarmi andare, non dovevo cedere alle tentazioni, stavo ricordando tutto quanto in un sol momento ed era una cosa che mi ero proibita di fare.

Lasciai che il getto tiepido dell'acqua mi calmasse i nervi, chiusi gli occhi e feci uscire le lacrime che cercavo di trattenere da più di due giorni, avevo bisogno di piangere e di sfogarmi, piangevo per dimenticare quelle ferite che erano ancora troppo vive da cui fuoriusciva ancora il sangue rosso vivo, era come se una bambina piangesse per un ginocchio sbucciato, a differenza che quello faceva molto meno male di una violenza carnale, quella rimeneva per sempre con tutte le sue cicatrici che lasciavano i suoi brutti ricordi per tutta la vita..
Uscii dalla doccia e avvolsi il mio corpo nel mio soffice accappattoio, annusai l'aria, l'odore dello shampoo al cocco avevo invaso il piccolo bagno, feci dei piccoli passi e mi avvicinai al lavandino, mi guardai allo specchio, i miei occhi erano rossi, stanchi e gonfi, non ce la facevano più a piangere, quante dolore sarebbero dovuto ancora uscire?
Forse però Jolie aveva ragione, avrei potuto fermare tutto io, sarebbe dipeso tutto da me, dovevo soltanto trovare quella forza nascosta in me stessa, perchè l'inizio di un nuovo giorno poteva essere l'inizio di una nuova vita e lei su questo aveva sempre avuto ragione, solo che avevo preferito soltanto non ascoltare le sue parole perchè ero troppo testarda per farlo, avrei potuto farcela..
Cercai di sorridere, mi guardai allo specchio, ma quel sorriso che intravedevo era falso ed io lo sapevo bene infondo, un'altra lacrima scese sul mio viso, quel fottuto bastardo mi aveva rovinato la vita, era da quella notte che tutto girava intorno a lui giorno per giorno, erano passati due anni eppure ricordavo la sua faccia, i suoi modi di fare, le sue parole, la sua violenza quella stessa violenza che aveva usato su di me, non era altro che un pezzo di merda, come tutti gli uomini, mi aveva rovinato tutto, aveva mandato tutti i miei progetti, i miei sogni erano finiti tutti a puttane, dopo quella notte..
Asciugai i capelli con il phon forse un po' di rumore mi avrebbe distratto da quel silenzio in cui rischiavo di morire, quella solitudine a cui non riuscivo a dire addio, era come se fossi senza ossigeno..
Una volta a letto lasciai soltanto che il sonno si impadronisse di me, non avevo paura di chiudere gli occhi, anzi era il mio unico desiderio, magari un giorno di questi non li avrei nemmeno più aperti, anche se era una delusione ogni nuovo mattino alzarsi ed intravedere la luce di un nuovo giorno..

L’orologio rotto è un conforto, mi aiuta a dormire stanotte
Forse domani potrà smetterla di rubare tutto il mio tempo
Sono qui, sto ancora aspettando, ho ancora I miei dubbi
Sono davvero a pezzi, come hai già capito..

(Broken - Lifehouse)