Drops of Time.

AU, Twincest Not Related, Lemon, OC, Angst.

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  1. saretta_96
     
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    CITAZIONE (»Chemma« @ 7/1/2011, 21:04) 
    Grazie per esserci, Sara :')

    Grazie a te per farci emozionare ogni volta che leggiamo un tuo capitolo <3
     
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  2. lime !
     
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    No no, non mi sono scordata di te, Chemma, e nemmeno di Drops. Ci sono!
    Un po’ in ritardo ma ci sono. E via con il commento.

    Oh Bill, mi ha stupito. Questo suo cambiamento di carattere ad inizio capitolo mi ha lasciata quasi di stucco.
    Beh, meglio così. Mi piace questo Bill che tira fuori gli attributi.
    D’altra parte non mi piace per niente la sua gelosia nei confronti di Ashely, ma penso che sia una cosa più che altro dettata dalla sua paura di perderla. Insomma sono già lontani chilometri e chilometri, quindi è più che lecito, entro certi limiti. Spero solo che la cosa non crei problemi nel futuro. Anche se storie senza problemi non mi piacciono, quindi perché no? LOL – Sono la contraddizione fatta a persona, lo so.

    E poi passiamo a Tom. E lui agisce perché Bill gli è entrato in ogni fibra, non lo definirei impulsivo, non al 100% per lo meno, ha scritto quel messaggio con ogni singolo sentimento che provava in quel momento e senza farsi problemi, mi è piaciuto.
    E quell’abbraccio e quel ‘mi sei mancato’ sussurrato mi hanno veramente fatto attorcigliare lo stomaco, quasi più del momento del bacio stesso, che è stato la ciliegina sulla torta. --- Ho voglia di panna ora.

    Davvero bravissima, Chemma.
     
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  3. Humanoid_Tomi Lover
     
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    *sbuca come al solito (:*
    eraaaaaaa ora acciderbolina prima o poi il bacetto ci stava *.* happineeeeeeeeeess!!!!!!
    la mia curiosità continua a salire!!
    attendo con molta calma il prossimo chapter
    Bravissima <3
     
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  4. »Chemma«
     
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    CITAZIONE (lime ! @ 10/1/2011, 19:00)
    Insomma sono già lontani chilometri e chilometri, quindi è più che lecito, entro certi limiti. Spero solo che la cosa non crei problemi nel futuro. Anche se storie senza problemi non mi piacciono, quindi perché no? LOL – Sono la contraddizione fatta a persona, lo so.

    Già, perchè no? Muhaha. Bill, come la pensa Tom, è una bomba a orologeria. E come te è la contraddizione in persona. Probabilmente ti (vi) verrà la nausea della parola 'Grazie' per tutte le volte che la ripeto, ma non mento quando lo dico, ed è il minimo che posso fare. E soprattutto ti ringrazio perchè è in questi momenti che metto da parte la pigrizia, la mia scarsa stima che si va perdendo ogni giorno di più e mi faccio un po' di coraggio anche grazie a questi commenti. Adesso per non concludere questo momento lacrimuccia con l'ennesimo ringraziamento, io darei il via a una bella... Congaaaaa! u__ù
     
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  5. »Chemma«
     
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    uppo per dirvi che posterò domani, e penso che se riesco a continuare di questo passo, ovvero scrivendo progressivamente, l'appuntamento rimane fisso di domenica, tipo verso mezzogiorno :')
     
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  6. »Lost Soul;
     
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    aww che bella notizia *w* a domani, allora :3 <3
     
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  7. lime !
     
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    CITAZIONE (»Chemma« @ 15/1/2011, 13:53) 
    uppo per dirvi che posterò domani, e penso che se riesco a continuare di questo passo, ovvero scrivendo progressivamente, l'appuntamento rimane fisso di domenica, tipo verso mezzogiorno :')

    alla limona piace questo elemento *pollici in su* ♥
     
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  8. »Chemma«
     
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    9. Bad Romance
    You know that I want you
    And you know that I need you.
    I want it bad, your bad romance
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    - Lady Gaga


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    La stanza era troppo calda. Fu la prima sensazione che Bill provò appena sveglio, e, date le sue palpebre pesantemente sigillate, non ebbe la forza di aprire gli occhi e cercare la fonte di quel calore improprio. Che poi sarebbe stato anche lecito, visto che di norma erano ancora in estate - anche se quel clima era del tutto fuori dalla norma.
    Fu quando sentì una sorta di fuoco ardente sulla sua stessa pelle che si accertò di non poter più resistere: lanciò via il lenzuolo con uno scatto furioso e la freschezza dell’aria lo avvolse.
    Faceva caldo ed era completamente sudato. E non credeva fosse propriamente a causa del sole che da quella mattina aveva ripreso a brillare e a bruciare alto nel cielo. Voltò le spalle alla finestra dalla quale stava entrando decisamente troppa luce, ma immergere il volto nel cuscino non gli bastò per ritornare in quell’universo parallelo, nella sua mente, dove si era appena concluso il sogno che quell’intera notte lo aveva tormentato, rendendolo così irrequieto.
    Rassegnato all’idea di non poter più tranquillamente giacere in quel rifugio sicuro che era il suo letto, raggiunse il piano inferiore con passo strascicato, trovandosi sinceramente interdetto dalla confusione che vi regnava.
    «Bill ! Eccoti, finalmente.»
    Il ragazzo osservò la donna indaffarata correre da una parte all’altra dell’intero piano, irrefrenabile quanto un robot tutto fare. La fissò confusa, ancora immerso nel complicato tentativo di aprire completamente le palpebre. Quando la trovò intenta a controllare i propri capelli forse per l’ennesima volta allo specchio d’ingresso, fu colto dalla confusione e si limitò ad attendere qualche chiarimento da parte di Simone.
    «Dove stai andando?» sussurrò, la bocca ancora impastata dal sonno.
    «Non ti avevo detto che io e Gordon andavamo a pranzo fuori con quei suoi colleghi?» domandò retorica, senza guardare il figlio, troppo occupata a trafficare con una serie infinita di oggetti che poi lanciò alla rinfusa nella borsa. «Mi sembrava di aver capito che non volevi venire.»
    Bill parve riflettere per qualche istante, dopo gli apparve tutto più chiaro. Sospirò pesantemente senza rendersene conto, fissando poi una Simone raggiante come al solito. Erano venti anni che si chiedeva come facesse sua madre ad essere sempre così splendente, di sicuro lui non aveva preso da lei. Era in qualche modo il suo idolo sulla terra, anche se gli era molto lontano.
    «Quando tornate?» chiese incrociando le braccia e poggiandosi allo stipite della porta.
    «Probabilmente sta sera, mi raccomando.. se organizzi qualche festino fammi trovare la casa a posto.»
    Simone si fermò all’improvviso di fronte al ragazzo, osservandolo ridere mentre lui non poteva vederla, avendo abbassato il capo.
    «Allora, come va con Tom?»
    Lo vide sussultare ed alzare lo sguardo di scatto, e poté giurare di non esserselo inventato quel bagliore negli occhi del suo bambino. Il suo bambino innamorato. E in quanto tale, non si poté impedire di arrossire fino alle punte dei capelli e iniziare a boccheggiare, colto alla sprovvista dall’audacia di Simone.
    «Ma.. cioè… non è che noi… »
    «Hey, hey, volevo solo essere aggiornata, non devi iperventilare!» esclamò lei fintamente sconvolta e parecchio divertita – come al solito Bill andava in panico su questi argomenti intimamente delicati per lui. «Ah, fortunato Tom!»
    Fu con quest’ultima esclamazione che Bill la vide scomparire al piano di sopra, il sorrisetto dipinto sulle labbra della donna non credeva di averlo inventato data l’ironia e il doppio senso della sua frase, mentre nella propria mente succedeva l’impossibile. Forse stare qualche paio d’ore da solo non gli avrebbe fatto male.

    *


    Dovevano essere passate un bel paio d’ore da quando si era prefissato di dover capire almeno quanto scritto in quel maledetto capitolo, ma, evidentemente, per tutto quel tempo si era limitato a fissare le parole che si confondevano della sua mente. Era sempre stato un tipo piuttosto distratto, o, come amava definirlo Ashley, una specie di Alice nel Paese delle Meraviglie al maschile e in versione dark, e in quel momento Bill sapeva che l’unica cosa che voleva era essere altrove, piuttosto che barricato nella sua camera. Il sole che batteva insistente sulla finestra entrando nella stanza non lo aiutava: dopo quasi tre giorni di pioggia, aveva scelto proprio la giornata più adatta per chiudersi in casa e studiare. L’assenza di Tom e Simone in quel momento era di sicuro l’ultima cosa di cui aveva bisogno, ma alle volte faticava a ricordarsi di necessitare anche del tempo solo con se stesso, e di non averne poi molto a disposizione, non spiegandosi come riuscisse addirittura a sprecarlo. Ottobre sarebbe arrivato e probabilmente non se ne sarebbe neanche accorto, così come non aveva ancora realizzato di starsi buttando a capofitto in una... relazione, con Tom. Perché, insomma, quello che stava succedendo non gli era propriamente indifferente, né tanto meno qualcosa di pienamente platonico. O almeno sperava che i suoi non fossero tutti castelli per aria, eppure..
    Bill capì che quella non era la giornata adatta per studiare quando, spazientito, sbatté bruscamente il libro sulla scrivania, optando per una pausa. La casa era estremamente silenziosa e la cosa non lo consolava, per questo si premurò di sintonizzarsi subito su Mtv. Era sul punto di cercare qualcosa di commestibile in frigo, quando il campanello spezzò senza preavviso il silenzio pesante.
    Avrebbe pensato più a un caso di telepatia che a una coincidenza, ma quando si trovò Tom davanti in una posizione tanto naturale quanto distratta, non poté impedirsi di trattenere il respiro e di trovarsi sinceramente stupito davanti al ragazzo.
    «Hey.»
    Successe così in fretta che Bill lo realizzò qualche secondo dopo: Tom gli si era avvicinato in un movimento rapido e aveva posato forse per una frazione di secondo le sue labbra su quelle di Bill, allontanandosi poi alla stessa velocità, lasciandole bruciare nonostante il contatto leggero. Solo dopo Bill sentì il suo tono vivace e pensò di dover rispondere qualcosa. «Hey.»
    «Io, uhm... passavo di qui e ho pensato di venirti a salutare.»
    Cercò di riprendersi la calma di poco prima dipingendosi un sorriso calmo ma sincero, e si fece da parte sulla soglia della porta, invitando esplicitamente Tom ad entrare. L’altro avanzò tranquillo e fece per guardarsi intorno, vagamente stupito.
    «Solo?»
    «Già. I miei sono fuori a pranzo o qualcosa del genere» spiegò il moro, dirigendosi in cucina, sicuro di essere seguito.
    Sentiva lo sguardo di Tom bruciare su di sé: quando si voltò dopo aver recuperato dal frigorifero due lattine di Red Bull, lo trovò poggiato al muro che fungeva da entrata alla cucina. Non seppe mai perché, ma si ritrovò ad abbassare lo sguardo, sentendosi in soggezione. Tom riusciva a scottarlo con quegli occhi caldi semplicemente mentre lo osservava, senza neanche fissarlo.
    Si staccò dal muro e nello stesso momento Bill si affrettò a sedersi su una sedia a caso, sentendo le gambe non reggerlo più. Vide con la coda dell’occhio Tom sorridere lievemente mentre sembrava poco interessato ad aprire la sua lattina. Bill sbuffò.
    «Uh?»
    Il moro prese un sorso, rilassandosi quasi immediatamente. «E’ tutta la mattina che provo a studiare. È seccante, ma.. »
    Bill si perse ad osservare le mani di Tom, ferme sul tavolo, e per un attimo ebbe l’istinto di accarezzarle. Senza neanche pensarci, le aveva già chiuse nelle sue, e ora sfiorava lentamente le dita calde e perfette di Tom con le sue lunghe e magre.
    «Ce la farai,» disse sicuro l’altro «beh.. qualsiasi cosa tu debba fare.»
    Bill ridacchiò. «Moda e design. Ottobre è troppo lontano, temo.»
    Tom corrucciò la fronte non capendo cosa Bill intendesse. Non voleva neanche improvvisare la parte del fidanzatino impiccione – partendo dal presupposto che lui e Bill non erano nemmeno fidanzati –, ma credeva almeno di essersi guadagnato un minimo di fiducia affinché Bill capisse che con lui avrebbe potuto parlare di tutto.
    Una cosa era certa, però: non riusciva a pensare ad altro che alle sue labbra. Non poteva privarsi di osservare ogni suo più piccolo dettaglio, volendo imprimerselo a fuoco nella mente in modo da tenerlo sempre con sé, Bill era oltremodo interessante da guardare.
    «Sai,» lo sentì sussurrare – o meglio, indovinò cosa le sue labbra avevano detto «prima pensavo..»
    Tom fece appena in tempo a ripercorrere velocemente ogni tratto del viso di Bill, il tempo di lasciargli concludere quelle ultime due parole e vederlo esitare, che non ci pensò una terza volta, prima di avvicinarsi cautamente al suo volto – precisamente alle sue labbra che bramava da sempre, da quando le aveva scoperte – e posare le proprie completamente su quello inferiore di Bill. Lo vide sbarrare di poco gli occhi, probabilmente per la sorpresa, mentre lui, compiaciuto, si abbandonava completamente a quella sensazione di beatitudine, inclinando di poco il capo e socchiudendo gli occhi. Si premurò di sorvegliare ogni reazione di Bill, quando gli chiese il permesso per accedere alla sua bocca, e quando lo sentì rilassarsi e sospirare dal piacere, non poté chiedere di più. Era come aver ritrovato il posto che cercava da tutta una vita, probabilmente era sempre stato quello, era solo stato difficile trovarlo.
    Si concesse qualche minuto di estasi totale quando sentì la pallina metallica di Bill sfiorare ripetutamente e con una delicatezza inaudita la propria lingua, sentendosi incapace di riacquistare la lucidità. Quando si allontanò a malincuore da lui, prima non poté impedirsi di lasciargli un’ultima traccia sulle labbra già rosse e gonfie.
    Bill credeva di aver dimenticato tutto quello che aveva imparato in venti anni di vita. Non ricordava di aver mai provato in vita sua emozioni di quel genere, pensare di dovere tutto a Tom, poi, non lo aiutava di certo. In quel momento non riusciva a capacitarsi dell’effetto che poteva avere il ragazzo su di lui, si limitò per questo a tenere lo sguardo fisso sulle loro mani ancora intrecciate, sicuro che Tom lo stesse guardando con quel sorriso beffardo ma adorabile. Qualche secondo dopo, incapace di continuare quella specie di gioco del silenzio ancora per molto, improvvisò un colpo di tosse, cercando il filo del discorso che Tom gli aveva praticamente strappato di mano.
    «Dicevo,» trovò il coraggio di guardare Tom negli occhi, e in quel momento avrebbe scommesso di non poter più uscire da quella rete in cui era caduto. «Cioè, davvero, Tom.. tu ed io... noi, cosa..» imprecò mentalmente per quel suo balbettare confuso, trovando poi la determinazione di cui aveva bisogno.
    «Cosa devo pensare di noi, Tom?»
    Il traceur si vide costretto ad abbandonare per qualche istante il sorriso che fino a qualche attimo prima esprimeva tutto il suo benessere, trovandosi spiazzato dalla domanda di Bill.
    Non era la prima volta che si trovava davanti ad una questione del genere, ma la decisione improvvisa del tono di Bill gli fece intendere che il moro voleva una risposta seduta stante. Bill voleva delle certezze, non sapendo che lui cercava esattamente lo stesso.
    Espirò pesantemente, cercando le parole giuste da dire per essere il più sincero possibile, tentando di non fraintendere nulla. Da quando aveva iniziato a conoscere davvero Bill, aveva capito che stando con lui si trovava sull’orlo di un vulcano in eruzione – probabilmente il suo spirito temerario nato grazie al Parkour lo incitava a non ritirarsi dal rischio.
    «Non so che pensare, Bill.» disse infine, sperando che soddisfacesse la sua domanda. Qualcosa nel cipiglio confuso di Bill gli diceva che era in atto un conflitto interiore nel moro. «Ci conosciamo da poco tempo, forse.. »
    «E’ solo questo che ti importa?» lo interruppe bruscamente Bill, colto dall’ira senza preavviso. «Ti sta bene che ci baciamo ma ti importa solo da quanto tempo ci conosciamo?»
    Tom era sinceramente spiazzato dalle osservazioni dell’altro. Qualcosa gli diceva che era finita e che lui era completamente fottuto.
    «No, Bill, ascolta..» il traceur imitò l’altro scattando in piedi e ponendoglisi davanti, mentre quello incrociava le braccia al petto come a volersi difendere.
    «Va bene, sentiamo.»
    Tom si ritrovò senza parole non perché era incapace di rispondere a tono alle presunte ‘accuse’ di Bill, ma per la situazione in sé a suo avviso ridicola che si stava venendo a creare. Era assurdo che Bill, qualche minuto prima dolce e docile, ora fosse adirato fino a quel punto per una questione da nulla.
    Era sul punto di aprire bocca, quando quella che una volta era la sua adorata Living on the Edge spezzò la tensione del momento e si vide costretto a dedicare un minimo di attenzione al cellulare, piuttosto che a Bill, che in quel momento roteò gli occhi in un chiaro segno di fastidio.
    «Hey, Gus. Sì, in giro. Cioè, da Bill, ma..»
    Bill chinò il capo, notando comunque le occhiate fugaci che Tom gli rivolgeva come a volerlo controllare, posando poi tutto il suo peso sul lato del tavolo.
    «..Adesso? Cos.. ho capito, arrivo.»
    Pigiò il bottone con distrazione, troppo intento a ricambiare pur diversamente lo sguardo indecifrabile che Bill gli stava riservando. Sembrava star riflettendo su qualcosa che rendeva la sua espressione dispiaciuta, ma allo stesso tempo adirata e dura. Sospirò lanciando uno sguardo fugace da una parte e dall’altra, non sapendo sinceramente cos’altro fare.
    «Ascolta, devo andare-»
    «Va bene,» rispose Bill, apparentemente tranquillo, intento in uno sforzo disumano per mantenere il controllo sulla sua voce. «Ma non ho tempo da sprecare, Tom. Se vuoi giocare a Romeo e Giulietta fallo con qualcun altro.» Tom, incapace anche solo di formulare qualche pensiero, si limitò a vederlo sparire dalla stanza, restando lì, immobile, finché l’ultima cosa che sentì fu una porta sbattere.








    Note: come promesso (Y)
    Non ricordavo questo capitolo così corto, potrebbe passare tranquillamente come un tappabuchi, forse in realtà lo è, perchè non succede niente di concreto, ma d'altra parte si possono dedurre un po' di cose sia su Bill e Tom che sulla storia. Partiamo dal più semplice: Tom. Non è un caso - personalmente lascio poche cose al caso - che proprio quella musichetta interrompe l'attimo idilliaco in cui Bill sta per azzannarlo XD da quanto so, anche al vero Tom piacciono gli Aerosmith, e da qui si potrebbe capire che è un ragazzo moderno, amante del rock, con un gusto musicale non indifferente. Si trova impacciato davanti ad un Bill dapprima dolce e docile, intimorito dalla risposta che potrebbe dargli Tom, ma poi è preso alla sprovvista ed è completamente senza parole nel vedere la determinazione che prende il sopravvento nell'altro. Bill è strano nel senso che non si capisce nemmeno lui, non sa quello che vuole, è confuso, e quello che gli capita intorno non gli è proprio indifferente, anzi, non lo è tanto da non farlo studiare. Dice che ottobre è vicino e che non si capacita di come riesca a sprecare i giorni: riferimenti riguardo al tempo non sono affatto casuali. Vi dico già che il fatto che lui è arrivato a Lipsia a inizio giugno, che è estate (almeno in teoria) e una data ben precisa (tra un paio di capitoli) saranno gli unici giorni che delimitano con precisione il tempo in cui si trova, per il resto, non dateci molto peso. Non è quello che importa a Bill, e.. va beh, vi dico che è questa forse la vera e propria chiave della storia. Spero abbiate notato una frase che solo ora mi rendo conto di quanto sia basilare: «E’ solo questo che ti importa?» lo interruppe bruscamente Bill, colto dall’ira senza preavviso. «Ti sta bene che ci baciamo ma ti importa solo da quanto tempo ci conosciamo?»
    Beh, non voglio che impieghiate il vostro tempo pensando a una cosa così da nulla, però tenetela presente almeno quando non capirete quanto scritto anche nei prossimi capitoli XD
    Uhm.. mi dispiace di avervi annoiato, la verità è che per tutta la settimana non abbiamo fatto altro che fare analisi testuali (su Dante e Petrarca, e ho detto TUTTO) e non mi sono potuta impedire di pensare un po' anche a questi due.. idioti, dai, non mi vergogno nel dirlo XD
    Vi auguro una buona domenica e tanta fortuna anche a voi per la scuola, penso ne abbiam otutti bisogno D:
     
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  9. Humanoid_Tomi Lover
     
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    *sbuca nella pausa studio*
    che dire...bello....mi incuriosisce questa doppia personalità di Bill da cucciolo a tigre...almeno non è romanticone a tutto spiano xD
    spero che Tom si dia una mossa a decidersi...non può essere interrotto da quel telefono continuamentee!!!!!!!!!non puoi farlo sparire in qualche capitolo??
    comunque mi è piaciuto e attendo il seguito (:
    Buona fortuna anche a te per la scuola....passerà questo periodo...spero ç__ç
     
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  10. saretta_96
     
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    So già che non riuscirò a fare un commento perlopiù decente perchè sono ancora senza parole per la bellezza di questo capitolo.Anche se già lo sai,questa storia mi sta piacendo sempre di più e non vedo l'ora di leggere gli altri capitoli!

    E,buona fortuna per la scuola anche a te!Il pensiero di domani con 2 ore di matematica mi fa star male ç_ç xD
     
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  11. »Chemma«
     
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    XD giuro che dopo questa Tom lo avrà lanciato dalla finestra, il telefono u.u
    vi ringrazio, e Sara condoglianze per te D: io due ore di latino domani ♥
     
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  12. »Lost Soul;
     
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    Ok non so come iniziare il commento. :machecazzostaiadì?:
    Allora Chem per prima cosa ti dico che mi mancano le nostre chiacchierate mattutine ç.ç questa scuola del cavolo ci impedisce di fare fin troppe cose ._.
    Ora passiamo al chap :3
    Non immagini quanto mi faccia piacere che tu abbia deciso di postare la domenica! Così è sicuro che potrò leggere (:
    Anche questa volta mi sono immedesimata tantissimo in Bill, te l'ho già detto: lo sento molto vicino al mio modo d'essere e questo è dovuto anche al tuo stile (:
    CITAZIONE
    Ottobre sarebbe arrivato e probabilmente non se ne sarebbe neanche accorto, così come non aveva ancora realizzato di starsi buttando a capofitto in una... relazione, con Tom.

    Leggendo queste righe che ti ho citato non poteva non sfuggirmi un sorriso, sono stata in grado anche di immaginarmi l'espressione di Bill mentre lo pensava: che dolce!
    CITAZIONE
    O almeno sperava che i suoi non fossero tutti castelli per aria, eppure..

    Qui mi è sembrato di vedere me stessa! Succede anche a me di crearmi delle paranoie su cose palesemente vere.
    Mi sembra più che logico che di certo non l'avrei fatta passare liscia a Tom, se fossi stata al posto di Bill. Come si fa a lasciarlo andare? <.<
    Beh per quanto riguarda le battute che hai messo in evidenza nelle note finali ho una mia teoria (o meglio già son partiti i filmini v.v).
    A domenica prossima, allora :3
    Bacione ♥
     
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  13. »Chemma«
     
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    CITAZIONE (»Lost Soul; @ 16/1/2011, 22:14)
    Allora Chem per prima cosa ti dico che mi mancano le nostre chiacchierate mattutine ç.ç questa scuola del cavolo ci impedisce di fare fin troppe cose ._.

    sapessi a me, Rachè ç_ç euff. aspettiamo le vacanze pasquali o cosa? hahah, ammesso che ci arrivo, a marzo D:
    Bill Bill Bill Bill... praticamente lui se la canta e se la suona. u.u
    Danke schön ♥
     
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  14. ylè k.
     
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    Meglio tardi che mai : ) Sai che è stata una settimana piena, ecc ecc, mi spiace non essere mai tra le prime a leggere ma l'importante è che leggo, alla fine, no? u_u
    Sono sincera, questo capitolo non mi fa impazzire ma non è pessimo, come sempre scrivi in un modo meraviglioso, niente da dire ♥ Spero solo che queste due oche la smettano di litigare, e che si facciano una bella sco.. Volevo dire, chiacchierata per schiarirsi le idee u_u Dopo questa, me ne vado, però prima.. Ottimo lavoro, Marti! : ))))))
     
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  15. »Lost Soul;
     
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    CITAZIONE (»Chemma« @ 17/1/2011, 00:42) 
    CITAZIONE (»Lost Soul; @ 16/1/2011, 22:14)
    Allora Chem per prima cosa ti dico che mi mancano le nostre chiacchierate mattutine ç.ç questa scuola del cavolo ci impedisce di fare fin troppe cose ._.

    sapessi a me, Rachè ç_ç euff. aspettiamo le vacanze pasquali o cosa? hahah, ammesso che ci arrivo, a marzo D:
    Bill Bill Bill Bill... praticamente lui se la canta e se la suona. u.u
    Danke schön ♥

    Cheeem çwwç riusciremo mai a risentirci? D: Bill è tremendo *w*
    diamine dopodomani posti! *-*
    Bacio♥
     
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125 replies since 14/9/2010, 23:05   4277 views
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