Summer Love

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Feffì
     
    .

    User deleted


    Up
     
    Top
    .
  2. Gaf;
     
    .

    User deleted


    up! ;D
     
    Top
    .
  3. Feffì
     
    .

    User deleted


    Up
     
    Top
    .
  4. ‚darkside
     
    .

    User deleted


    Umh, avevo smesso di postare perché pensavo non leggesse più nessuno, ma evidentemente mi sbagliavo :D Domani avrete il capitolo ragazze!
     
    Top
    .
  5. bilabilu
     
    .

    User deleted


    uuuuuup!
     
    Top
    .
  6. ‚darkside
     
    .

    User deleted


    CAPITOLO III








    Quando era tornato a casa aveva slegato Scotty dal guinzaglio, era andato in bagno a togliersi il trucco che gli era colato con le lacrime e poi si era buttato sul letto premendosi il cuscino sul viso.



    Tutto, tutto si era aspettato, da una sfuriata ad uno svenimento, ma che Tom fuggisse così, senza dire niente di niente, lo aveva fatto sentire uno schifo.

    Pensava di aver risolto la situazione in quel modo?



    Cazzo, si disse, sono io quello incinto, ma Tom c'è dentro fino al collo!

    E di nuovo giù lacrime; per quanto si fosse preparato mentalmente ad un rifiuto da parte del ragazzo la sua parte ottimista -che occupava la maggior parte del suo cervello- gli aveva detto che sarebbe andato tutto bene, che Tom gli sarebbe stato vicino.



    Cazzate, alla fin fine. Se lo doveva aspettare che al moro non interessasse minimamente un bambino. E come biasimarlo? Erano comunque giovani e di sicuro nessuno dei due pronto ad avere una responsabilità come un figlio.



    Eppure Bill si era immaginato che in due sarebbe stato più facile, che uno aveva l'altro a cui fare affidamento, che comunque il loro bambino sarebbe cresciuto con due genitori. E invece ora si era ritrovato solo, abbandonato un'altra volta.



    Si chiese se, alla fine, valeva ancora la pena di chiamare quel bambino loro o semplicemente suo.



    -x-X-x-





    Appena tornata a casa dalle sue spese, Nonna Lea aveva subito capito che c'era qualcosa che non andava. Bill non era al piano di sotto, il che era strano. Suo nipote era sempre occupato nel fare qualcosa, e il fatto che in casa ci fosse un silenzio del genere voleva dire solo che Bill aveva qualcosa che non andava.



    Si diresse verso le scale chiamando il ragazzo e, come si era aspettato, non ottenendo risposta alcuna. Salì pazientemente le scale e dopo aver bussato un paio di volte alla camera del nipote entrò.



    Quello che vide fu un corpicino esile scosso dal pianto e in quel momento la donna si disse che se lo avesse trovato avrebbe preso a schiaffi chi aveva ridotto in quello stato il suo bambino.



    -Billy, tesoro...- lo chiamò sedendosi accanto a lui. Il ragazzo si chiuse a riccio: non voleva parlare di niente con nessuno, voleva semplicemente lasciarsi andare lì tra le sue lacrime.

    Nonna Lea, però, si sporse verso il nipote e lo abbracciò con quanto più amore potesse. E Bill lo percepì tutto, quell'amore.



    La donna rimase così, le braccia strette attorno al busto del ragazzo, senza dire una parola. Bill le avrebbe parlato se e quando lo riteneva più opportuno. Gli passò una mano su e giù per la schiena cercando di farlo smettere di piangere.



    Quando effettivamente il ragazzo placò il pianto, rafforzò la stretta sulla nonna, sospirando.

    Nessuno si poteva immaginare quanto fosse grato di avere una persona come Nonna Lea al suo fianco, sempre.



    -Nonna- articolò con voce gracchiante -E' scappato. Non mi ha detto nulla, si è alzato ed è andato via- gracchiò cercando di non rimettersi a piangere.



    La donna capì subito a chi si riferiva e non poté fare a meno di sorridere un po’.

    Insomma, si aspettava quella reazione da parte di Tom, ma sapeva anche che il moro era un ragazzo responsabile e con dei sani principi. Non avrebbe lasciato Bill solo con il bambino, ne era sicura.



    -I-io...non voglio rimanere solo- balbettò il moro lasciando cadere ancora lacrime.

    Nonna Lea sfuggì dalle braccia del nipote per guardarlo negli occhi.

    -Bill, non ti ha lasciato solo- gli disse dolcemente.

    -Nonna, è scappato...-

    -Si, ma questo non vuol dire che non può tornare da voi- continuò sfiorandogli appena il ventre. Bill tacque a quelle parole. Non ci aveva nemmeno pensato.



    La donna sorrise, conscia di aver colpito il bersaglio.

    -Tesoro, non può semplicemente avere paura? Siete così giovani...-

    Bill annuì, iniziando a vedere un piccolo raggio di sole in quel buio dove era convinto d'essere caduto.





    -x-X-x-





    Tom era in piena battaglia interiore.

    Dopo essere scappato dal parco si era sentito uno schifo, eppure non aveva avuto le palle di tornare da Bill. Perché sapeva che il moro lo aveva aspettato per un po'.

    Aveva passato l'intero pomeriggio a pensarci sopra; all'inizio aveva creduto che Bill gli avesse fatto uno scherzo di pessimo gusto, ma poi, dopo averci pensato e ripensato era arrivato alla conclusione che Bill non poteva avergli detto una cosa del genere solo per il gusto di prenderlo per il culo. E' vero, lo conosceva a malapena, ma era sicuro almeno di quella cosa: non lo avrebbe preso in giro in quel modo. Solo che, se non era uno scherzo, quello che gli aveva detto... Teoricamente era impossibile, ma cos'altro poteva pensare? Non aveva mai sentito parlare di uomini incinti ma evidentemente era qualcosa che poteva succedere. E non sapeva cosa fare: era spaventato da ciò che aveva saputo, spaventato dalle responsabilità che un bambino avrebbe portato a lui e a Bill; non sapeva nemmeno cosa voleva fare l’altro al riguardo. Voleva tenerlo? Voleva abortire? Aveva addirittura pensato di lavarsene le mani e lasciare i casini a Bill, anche se la cosa gli sembrava veramente triste. Cosa doveva fare? Era così confuso...



    -Hey Tom, che c'è? Non hai fame?- sua madre lo riportò gentilmente tra di loro, a tavola. Tom guardò prima Gordon, seduto di fronte a lui, e poi sua madre, perdendosi ad osservare i suoi occhi.



    Ce l'aveva lì davanti la risposta.

    Lui non aveva mai conosciuto suo padre, e nonostante Gordon fosse entrato nelle loro vite quando lui era ancora un bambino, sapeva quanti sacrifici aveva dovuto affrontare la sua mamma per colpa di suo padre, che aveva preferito la libertà ad un figlio. Si ricordava quando sua madre tornava a casa da lavoro dopo aver fatto gli straordinari; si ricordava quanto fosse sfinita, e nonostante tutto non gli negasse mai di giocare con lei.

    E non voleva far mancare a suo figlio ciò che era mancato a lui. Non voleva che passasse l'infanzia chiedendosi perché tutti avessero due genitori e lui uno solo, che soffrisse a causa di un bastardo che se ne era fregato altamente di lui ancora prima che venisse al mondo.

    Non voleva semplicemente che suo figlio passasse un'infanzia come la sua. Simone nel suo piccolo non gli aveva fatto mancare nulla, ma aveva la sentita la mancanza di un padre.



    -Sono nei casini mamma- disse con un filo di voce. Se non fosse riuscito mantenere un po’ di controllo, sarebbe potuto scoppiare a piangere davanti ai due senza troppi problemi.



    Simone notò subito come il viso del suo bambino fosse diventato pallido sussurrando quelle quattro parole, così lasciò perdere la sua cena avvicinandosi al figlio e prendendogli delicatamente il viso tra le mani.

    -Tesoro, che succede?-



    Tom scosse la testa lentamente, mentre abbassava lo sguardo e lasciava scivolare alcune lacrime sulle guance. Si lasciò stringere da Simone quando lei provò a farlo ed affondò il viso sulla spalla di sua madre, dando inizio ad un pianto che sembrava non dover finire molto presto.



    Solo in quel momento si rendeva veramente conto della cazzata che aveva combinato poco tempo prima. Ed era strano, perché non era da lui avere rapporti non protetti. Lui era pulito, e questo lo sapeva, ma per evitare episodi come quello che si stava effettivamente creando usava sempre le dovute precauzioni.



    Sua madre lo strinse più forte evitando di fare domande. Tanto non le avrebbe risposto.

    Gordon, dal canto suo, li guardava senza proferire parola. Da un lato era leggermente sconvolto dal comportamento del ragazzo, dall'altro, con il passare degli anni, aveva capito che quando Tom aveva qualcosa che non andava si lasciava aiutare solo ed esclusivamente da sua madre, così se ne stava in un angolino a guardarli in silenzio.

    Sembrava che con un abbraccio Simone potesse capire tutto di Tom. Ovviamente non era così, ma l'uomo non poteva saperlo.



    Poi, però, il ragazzo buttò tutto fuori, in un fiume di parole incontrollabile. Raccontò ciò che aveva saputo da Bill quel pomeriggio, di ciò che aveva pensato di fare. E fu a quel punto del discorso che ricevette un sonoro ceffone da sua madre, troppo arrabbiata per ciò che aveva pensato di fare l’ex rasta che per la situazione, che in quel momento le sembrava quasi possibile.

    Tom rimase basito. Non che gli avesse fatto male - Simone non aveva messo troppa forza in quel gesto, ma la donna non aveva mai alzato le mani su di lui in venti uno anni. Si sfiorò la guancia colpita che nel frattempo si era leggermente arrossata fissando gli occhi chiari di sua madre, che lentamente si stavano inumidendo.



    -Non pensavo d'averti fatto crescere così, Thomas- disse con la voce incrinata. Il moro rimase nuovamente sorpreso: Simone lo chiamava con il suo vero nome solo quando era tanto, tanto arrabbiata.



    La donna si alzò e si diresse in camera da letto, mentre Tom posava uno sguardo in ricerca d'aiuto su Gordon che a differenza di Simone era sconvolto; sentirsi dire che nel giro di poco sarebbe diventato padre era abbastanza traumatico, ma che stesse diventare padre con un altro uomo... Non pensava nemmeno che una cosa del genere fosse possibile! Comunque in quel momento pensò solo a correre dietro a Simone per cercare di calmarla, e prima di lasciare solo il moro, gli posò una mano sulla spalla dicendogli -So che farai la scelta giusta-



    La scelta giusta, pensò con un'incazzatura crescente, facile per loro, non stanno per diventare genitori, cazzo!



    Alla parola genitori gli mancò un battito. Ovvio che lui è Bill sarebbero diventati genitori, ma solo in quel momento se ne rendeva conto davvero pienamente. E l'idea, forse, non gli dispiaceva poi così tanto.



    -x-X-x-





    Bill non si era svegliato con il piede giusto quella mattina. A partire dal timido raggio di sole che gli aveva sfiorato l'occhio al canto mattutino degli uccellini. Si era alzato e tutto quello che aveva fatto dopo era stato imprecare contro vestiti ed oggetti che non avevano colpa di nulla.



    Il moro sospirò. Sapeva benissimo di chi era la colpa del suo stato d'animo, e nonostante le parole di Nonna Lea, la sera prima, lo avessero tirato un po’ su di morale, era ancora lontano dall'essere il Bill allegro di appena due giorni prima.



    Si vestì con la sua tuta arancione e si diresse verso le scale ciabattando rumorosamente e scese la rampa fino ad arrivare in soggiorno.

    -Nonna?- chiamò apparentemente al vuoto, poi girò la testa verso la porta e vide la donna parlare tranquillamente con qualcuno, solo che da lì non riusciva a capire chi.



    Sarà la vicina, si disse con una scrollatina di spalle. Andò in cucina deciso nel farsi un bel caffé forte per svegliarsi fuori, così mise la moka sul fornello ed attese che il caffé salisse.

    Nell'attesa decise anche che i biscotti nel suo stomaco erano i benvenuti, così ne prese un pacchettino ed iniziò a sgranocchiarli.



    Spense il fuoco, versò il liquido scuro in una tazzona e si bevve il caffé tutto d'un sorso, sentendo poi Nonna Lea dire a voce alta "Vi lascio soli"

    Il moro inarcò le sopracciglia dubbioso. Solo con chi? C'era solo lui in casa!



    Riprese a mangiucchiare i biscotti finché non avvertì una strana sensazione addosso. Si sentiva osservato, così si decise ad alzare lo sguardo dalla tovaglia e dare un'occhiata intorno.



    In un attimo si rimangiò quello che solo pochi secondi prima aveva pensato. Effettivamente non era solo. Lo sguardo del moro dai cornrows gli bruciava a dosso come fosse stato di fuoco, e si sentì subito imbarazzato.



    -Cosa vuoi?- tirò fuori mentre si costringeva a non guardarlo.

    Il ragazzo non rispose e il moro lo sentì chiaramente mentre si avvicinava.



    Tom stava impazzendo, si stava molestando mentalmente per non scoppiare e buttare parole a destra e manca. Posò il più delicatamente possibile la mano sul braccio dell'altro invitandolo ad alzarsi; voleva guardarlo bene in faccia mentre gli parlava.



    -Io volevo chiederti scusa- disse accennando anche un piccolo sorriso. Bill lo guardò invitandolo silenziosamente ad andare avanti.

    -Davvero, mi dispiace per come ho reagito ieri. E' stata una reazione da perfetto stronzo, ma, ma... cerca di capire, ti prego. Scusami- continuò abbassando appena lo sguardo.



    Bill lo fissò quasi fosse stato un alieno. Davvero si stava scusando? E lui che aveva pensato non gli avrebbe più rivolto parola! Si sentì in dovere di chiedere scusa a sua volta.



    -Io... oh Tom, mi dispiace, io non sapevo mi potesse succedere una cosa del genere! Ho scoperto poco prima di te questa cosa e sono anche io spaventato! Se lo avessi saputo te lo avrei detto non era mia intenzi- -Non ti sto incolpando di nulla, e mi pare ovvio che tu non volessi un figlio ora. Ma se è successo ci sarà pure un motivo, no?-.

    Il moro annuì insicuro.

    -E sappi che ho intenzione di prendermi le mie responsabilità, mi prenderò cura di te e di questo bambino, lo prometto- aggiunse.



    Bill lo guardò a fondo, cercando di capire se fosse serio. E sembrava proprio così.

    -Io non so cosa dire- ammise arrossendo all'inverosimile.

    Tom sentì il cuore stringersi a quel gesto, ma era davvero felice che il moro lo avesse ascoltato. Sapeva di star facendo la cosa giusta.



    -Non dire nulla- disse e, per enfatizzare il concetto, gli tappò la bocca con le sue labbra.


    Note: Come Bill non so cosa dire No, spero che il capitolo vi sia piaciuto almeno un quarto di quanto è piaciuto a me E basta xD A prestoo!
     
    Top
    .
  7. Gaf;
     
    .

    User deleted


    Cosa vedono i miei occhi o.o hai postato!!! *fa festa per lei*
    Aaaaaaaw io lo sapevo che Tom avrebbe cambiato idea
    Non poteva mica abbandonare quel cosuccio tenero *W*
    E te, carissima la mia scrittrice, continua a postare che qui noi sennò facciamo la muffa! (:
     
    Top
    .
  8. Pink Sniper96
     
    .

    User deleted


    oh che bello hai postato *w* *corre ad abbracciarla* prima di tutto un applauso alla nonna di Bill, è un mito poi uno anche per Tom che ha fatto la scelta giusta , bel capitolo complimenti
     
    Top
    .
  9. ‚darkside
     
    .

    User deleted


    Umh, ve l'ho detto, non postavo perché pensavo non leggesse più nessuno xD Però ora continuerò, giuro
    Grazie ad entrambe! (:
     
    Top
    .
  10. Pink Sniper96
     
    .

    User deleted


    up up up
     
    Top
    .
  11. Pink Sniper96
     
    .

    User deleted


    up up up :nghè:
     
    Top
    .
  12. Pink Sniper96
     
    .

    User deleted


    up up up image
     
    Top
    .
  13. Gaf;
     
    .

    User deleted


    Up! (:
     
    Top
    .
  14. Pink Sniper96
     
    .

    User deleted


    up up up :minchia!mammavoglioillatte:
     
    Top
    .
  15. ‚darkside
     
    .

    User deleted


    Ho una menìmoria di cacca :minchia!mammavoglioillatte:
    Sono sul forum tutti i giorni e mi soo sempre dimenticata di postarla :nghè:
    Appena arrivo a casa provvedo ç__ç
     
    Top
    .
74 replies since 10/8/2010, 01:10   1452 views
  Share  
.