Summer Love

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  1. .Ila.
     
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    Eccomi, scusate infinitamente il ritardo T.T

    CAPITOLO II





    Dopo aver chiamato sua Nonna per chiederle di nuovo ospitalità, cosa che la donna non gli aveva ovviamente negato, Bill aveva fatto tutto di fretta. Dopo averlo detto ad Andreas -ed aver ascoltato le sue lamentele in riguardo- lo aveva detto anche al dottore che lo aveva visitato, e lui gli aveva dato l'indirizzo dello studio di un suo collega, nonché amico, di Magdeburgo. Bill aveva allora preparato le valige e detto 'ciao ciao' ad Amburgo, dato che probabilmente non ci sarebbe tornato per un bel po’. Allora era salito in macchina assieme ai suoi bagagli e aveva guidato per circa tre ore fino a raggiungere Loitsche.

    Le prime luci dell'alba stavano nascendo quando parcheggiò la sua Audi difronte la casa di Nonna Lea. Scese e si diresse subito verso la porta d'entrata della villetta lasciando tutte le valige in macchina; era troppo stanco per farsi dei viaggi avanti e indietro per portare i bagagli, quindi lo avrebbe fatto nel pomeriggio.

    Si sorprese nel vedere la luce della cucina accesa, e per un attimo ebbe anche paura; che ci fossero stati dei ladri?! Entrò cautamente nella stanza e tirò un sospirò di sollievo: la sua Nonnina stava bevendo del caffé seduta al tavolo.
    -Nonna!- trillò Bill allegro.
    -Ciao tesoro, finalmente sei arrivato- la donna si alzò per abbracciare e baciare il suo 'nipotino'.
    -Ma da quanto sei in piedi? Non dovevi aspettarmi sveglia...-
    -Oh, non ho più bisogno come una volta di dormire, e poi volevo aspettarti, quindi non dire nulla- lo riprese subito la Nonna, guardandolo amorevolmente.

    -Va bene- si interruppe per sbadigliare, -ti dispiace se vado a dormire?- le chiese stiracchiandosi.
    -Certo, vai pure, adesso vado anch'io- spense la luce e si diresse insieme al nipote verso il piano superiore, mentre Bill la guardava perplesso.
    -Ma non avevi detto di non aver bisogno di dormire?- domandò ridacchiando.
    -Oh, al diavolo quello che ho detto!-

    -x-X-x-



    La camera che occupava ad ogni vacanza dalla nonna gli era sempre piaciuta, fin da bambino. Non era enorme, le pareti erano di un 'bianco sporco' ed erano tappezzate dei quadri che aveva dipinto nel corso degli anni; quello più vecchio era un ritratto di Andreas che aveva disegnato quando erano ancora ragazzini. Al centro della stanza c'era poi un letto ad una piazza e mezza, che lui aveva sempre adorato perché lo trovava enorme; un armadio di medie dimensioni ed infine la porta finestra che portava sul terrazzino. Quella era la cosa che di più gli piaceva della stanza: da lì si aveva una splendida vista di Loitsche e delle sue dolci colline.

    Dopo aver sbadigliato, appoggiò la punta del piede sul tallone e si tolse le scarpe; che furono subito seguite da pantaloni e maglia, finché non rimase solo in boxer, così prese ad osservarsi il ventre piatto. Si spostò davanti allo specchio che aveva sistemato diversi anni prima a fianco dell'armadio curioso e dopo vari minuti di contemplazione verso la sua pancia decretò che si era gonfiata. Ovviamente non poteva essere vero, perché a così poche settimane il bambino non poteva essere molto più grande di un seme, ma si era convinto di ciò in un modo tale da vedere cose dove non ce ne erano.

    Soddisfatto si infilò una maglietta di cotone e, dopo l'ennesimo sbadiglio, si decise ad andare a dormire.

    -x-X-x-



    Raccontarlo a sua nonna era stato più facile di quel che credeva. Nonna Lea, dopo una settimana dall'arrivo di Bill, si era decisa a chiedergli il motivo di quella visita - che sembrava dover essere un soggiorno molto lungo-. Insomma, non che non fosse felice di avere il suo unico nipote a casa sua, anzi, ma era anche un po’ preoccupata.

    Allora Bill l'aveva fatta sedere insieme a lui al tavolo e le aveva preso le mani iniziando a raccontare. Le aveva detto ciò che c'era stato tra lui e Tom durante la sua precendente permanenza a Loitsche, le aveva raccontato le settimane di malessere che avevano susseguito dopo il suo ritorno ad Amburgo, la visita ed infine la decisione di tornare in città. Si, era a Loitsche principalmente per dire a Tom la verità, ma anche se quest'ultimo avesse rifiutato la cosa, andare lì aveva comunque senso. Lui con i bambini già poco ci sapeva fare, figurarsi con un neonato, indi per cui una mano da parte di Nonna Lea avrebbe solo aiutato.

    La donna non era rimasta ne sconvolta ne schifata, delusa o arrabbiata come il moro si era aspettato. No, sul suo viso era comparsa solo gioia per la notizia e anche un accenno di preoccupazione; Bill sembrava davvero troppo fragile per sopportare una gravidanza, ma se era successo voleva dire che il suo corpo ce la poteva fare, no?

    Finita quella lunga discussione Nonna Lea aveva deciso di andare a fare compere a Magdeburgo. Aveva chiesto a Bill se voleva seguirla, ma il moro aveva rifiutato dicendo che si sentiva poco bene; in realtà voleva solo starsene tranquillo a casa, pensando a come incontrare casualmente Tom. Sapeva che il ragazzo lavorava in un negozio di musica in città, ma quel giorno era quasi del tutto sicuro che fosse a casa.

    Uscì in giardino pensando che l'aria fresca fresca di fine settembre gli avrebbe schiarito le idee, quando vide una palla di pelo trotterellargli incontro. Subito il moro si abbassò sedendosi sui talloni, così che l'animaletto gli si avvicinasse di più.
    -Scotty!- trillò allegro accarezzendo il folto pelo del cagnolino.

    Scotty era un cucciolo di pastore tedesco, che nonna Lea lo aveva adottato solo pochi mesi prima, per farsi tenere compagnia. Quando era andato a Loitsche per le vacanze era finito per affezionarsi a sua volta al cucciolo. Il cane iniziò a rotolarsi a terra per giocare quando al ragazzo venne l'illuminazione. La casa di Tom era vicina al parco, e lui poteva andarci con Scotty. Ok, non era per nulla certo che avrebbe potuto vedere Tom, ma tentare non costava nulla, no?

    Si alzò di colpo con un saltello e battè le mani felici. Assomigliava tanto ad un bambino quando faceva così.
    -Aspettami qui- disse al cane prima di sparire dentro casa. S'infilò scarpe e una felpa un po’ pesante, afferrando al volo il guinzaglio.

    Tornò in giardino dove il cagnolino stava allegramente rincorrendo la sua coda. Si abbassò all'altezza del cucciolo legandogli il collare al collo, si rialzò e diede un leggero strattone al guinzaglio.
    -Andiamo?- chiese divertito al cagnolino che non smetteva un secondo di scodinzolare.

    Quasi lo avesse capito, Scotty iniziò a trotterellare verso l'uscita del giardino, che dava alla strada. Il moro prese allora a camminare verso il parco perdendosi ad osservare le varie villette di Loitsche; ad Amburgo le villette si vedevano solo in periferia, dove abitava lui c'erano solo condomini e palazzi e non era per niente abituato a vedere case con giardino.

    Si accorse di essere in prossimità del parco quando andò a scontrarsi con un passante. Si girò per scusarsi e, quando si rese conto di chi era, il suo cuore iniziò a battere all'impazzata. Le treccine nere, il piercing al labbro inferiore, l'adorabile patatina che vedeva al posto del naso e il cioccolato di quei meravigliosi occhi erano troppo familiari per lui.

    -Bill?- venne interrotto dalla contemplazione del viso dell'altro.
    Il moretto boccheggiò, non sapendo più nemmeno chi era e cosa ci faceva lì. Optò dunque per un semplice gesto con la mano.
    -Che ci fai qui?- chiese allegramente il rapper che gli stava di fronte.
    -I-io...- balbettò. E che gli doveva dire? "Hey, lo sai che sono incinto? E lo sai chi è il padre? Tu, si, proprio tu" No, certo che no, se non voleva essere preso per pazzo.

    -Mia nonna si sentiva sola, così ho pensato di tornarmene quì, almeno per un po’- Tipo nove mesi, o giù di lì, aggiunse mentalmente.
    -Oh, mi dispiace. Se avessi saputo sarei passato a trovarla più spesso...- disse il moro mortificato. Nonna Lea aveva detto a Bill che Tom andava spesso a trovarla, perché gli ricordava la sua nonna, morta tempo prima.
    -Non preoccuparti, forse aveva semplicemente nostalgia, dopo che abbiamo passato due mesi insieme- lo rassicurò Bill con un sorriso al quale Tom rispose sollevando leggermente le labbra.

    -Io e Scotty stavamo andando al parco- riprese il moro, tirando leggermente il guinzaglio del cagnolino. -Vieni con noi?- propose poi colto da un improvviso coraggio. Il moro dai cornrows buttò un'occhiata all'orologio.
    Annuì e insieme si diressero al piccolo parco che offriva l'altrettanto piccola cittadina.

    Bill slegò il collare a Scotty prima di sedersi su una panchina, accanto a Tom. Aveva legato il cagnolino semplicemente perché non scappasse in mezzo alla strada; non aveva alcuna paura che il cucciolo scappasse.

    -Allora, come và?- esordì Tom non appena il sedere di Bill ebbe toccato la panchina.
    -Umh, tutto ok, più o meno...- le ultime parole le borbotto, giocherellando con le sue dita.
    -Perché più o meno?- chiese di rimando il ragazzo inarcando le sopracciglia.
    Bill si morse a sangue l'interno della guancia e si chiese se doveva dire subito la verità o partire da lontano per poi arrivare al nocciolo della questione. Poco dopo, però, si disse che prima lo diceva all'altro e meglio era.

    -Vedi...ti ho detto una bugia, prima, riguardo mia nonna. Non sono tornato perché lei aveva bisogno di me, ma il contrario- iniziò titubante, senza alzare lo sguardo dalle sue scarpe che tutto d'un tratto erano diventate interessantissime.
    L'ex rasta si accigliò non poco.

    -Non ti seguo- disse senza preoccuparsi di nascondere la sua perplessità.
    -Ecco vedi, non sono stato molto bene ultimamente e-
    -Oddio, non dirmi che sei malato!-
    lo interruppe bruscamente Tom, veramente preoccupato.
    A Bill ricordò tantissimo quando lui aveva chiesto al 'Dottor Harry Potter' quanto tempo gli rimaneva, così sorrise intenerito.

    -No, no. Solo...- prese un respiro profondo, -sono incinto- disse poco più che in un sussurro. Tom lo guardò ad occhi sgranati, ma dopo poco la sua espressione si rilasso; ora era Bill a non seguirlo.
    -Caspita Bill, mi hai fatto prendere un colpo! Eri così serio che ho pensato dicessi veramente!- disse ridacchiando Tom.
    -Tom...- lo richiamò il moro, non più tanto sicuro di volerglielo dire. Il moro dalle treccine continuava a ridere.

    -Tom- ripetè più forte, -io ero serio- disse cupamente.
    L'altro ragazzo lo guardò dritto negli occhi, e a poco a poco la sua espressione si trasformò da incredulità a paura.
    -C-chi è il padre?- balbettò con la poca voce che gli rimaneva. Gli occhi di Bill diventarono umidi d'un colpo e Tom temè che potesse scoppiare a piangere in quel momento. Bill abbassò la testa facendosi coprire il volto dai capelli, e allora Tom capì. Scosse la testa un paio di volte, prima di alzarsi e correre via, lasciando Bill sulla panchina, in preda alla disperazione.


     
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  2. Pink Sniper96
     
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    oh che bello hai postato :nonèbellissimo?: alla fine ci sono rimasta un pò male di come ha reagito Tom ma posso capire comunque spero che tutto si sistemi il prima possibile
     
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  3. Feffì
     
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    Oddio, che bello hai postato anche quì *.* (credo che la seguirò su questo forumXD)
     
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  4. sara_green96
     
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    eccomiii! sono una nuova lettrice :D ho letto tutti i capitoli ora xD
    è veramente interessante questa fan fiction...sono proprio curiosa di sapere che succederà! posta presto ok? :ossì:
     
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  5. Gaf;
     
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    Aaaaaaw ci sono anch'io *______*
    mi piace, Sisi, mi piace proprio u.u
    La storia è interessante e poi scrivi molto bene, una lettura scorrevole.
    Posta presto, sono troppo curiosa di sapere non è possibile che Tom se ne vada, penso solo che debba un po' rendersene conto in fondo non è una cosa molto normale quindi va compatito
    Però è anche vero che avrebbe potuto Evitare di abbandonare quel coso puccioso di Bill
    Bien, bien aspetto il prossimo! *si mette comoda e prende popcorn*
    SPOILER (click to view)
    prima o poi, mi sa molto poi u.u, farò un commento decente, tranquilla
     
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  6. sara_green96
     
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    Giulia ci sei anche tuuuuuuuuu :D
    (scusate l'OT)
     
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  7. Gaf;
     
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    SPOILER (click to view)
    *si spupazza la saretta*
     
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  8. sara_green96
     
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    ma sono l'unica demente che non ha ancora capito come mettere i messaggi sotto spoiler?


    up up up
     
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  9. Gaf;
     
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    Saré, basta che pigi su Spoiler e scrivi in mezzo, tipo citazione.. u.u

    intanto uppeggio **
     
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  10. Feffì
     
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    Up
     
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  11. Pink Sniper96
     
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    up up up up
     
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  12. Feffì
     
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    Upppp
     
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  13. Gaf;
     
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    up!
     
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  14. Nessie_Trümper
     
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    scusa...ma qui non posti più??
     
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  15. Feffì
     
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    Up!!
     
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74 replies since 10/8/2010, 01:10   1452 views
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