Un solo passo

ff by _Rocket_ & *Stern!*

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  1. _Rocket_
     
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    Beh ha penato *Stern!* a ringraziarvi tutte ma beh, voglio anche ringraziarvi io!
    come detto questa storia è nata da un delirio, e magari è sembera anche tale e ci teniamo che commentiate! spero vivamente che andando avanti vi interessi come sta piancendo a noi scriverla!

    QUOTE
    tesorooooooo visto sono venutaaa <3 comunque bello anzi che dico bellissimooooooo brava la tua amica ora voglio il tuo capitolo <3

    Grazie davvero! sono felice che ti sia piaciuta!

    QUOTE
    CITAZIONEDesy tu sei la nostra sostenitrice ormai da sempre, e non ci sarebbe ff senza di te!

    *commossa *

    non commuoverti è la verita!

    ringrazio tutte davvero! vi voglio beneeeee!
     
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  2. Sariin;
     
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    Wow!!!! Il primo capitolo mi piace.. (;
    Continuate prestoo!!
     
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  3. _Rocket_
     
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    Grazie Sariin; ci fa piacere che tu abbia commentato!
     
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  4. **Pazoiid**
     
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    Eccomiii Ilaa ho letto :D
    ehh sii come immaginavo bellissimo inizio
    brave ragazze
    Aspetto il prossimo capitolo, e sono sicurissima sarà bello come il primo o forse di più
    Ancora complimentii :)
     
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  5. _Rocket_
     
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    QUOTE
    Eccomiii Ilaa ho letto
    ehh sii come immaginavo bellissimo inizio
    brave ragazze
    Aspetto il prossimo capitolo, e sono sicurissima sarà bello come il primo o forse di più
    Ancora complimentii

    Faccio le veci di Ila ihihihi
    comunque grazie per aver letto il capitolo, sono contenta che ti piaccia!
    continua a segurci
    *oddio sembro una presetatrice che lancia la pubblicita*
     
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  6. **Pazoiid**
     
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    CITAZIONE
    Faccio le veci di Ila ihihihi
    comunque grazie per aver letto il capitolo, sono contenta che ti piaccia!
    continua a segurci

    Ssicuro :)

    CITAZIONE
    *oddio sembro una presetatrice che lancia la pubblicita*

    ahahah :D
     
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  7. *…AmAmI 4eVeR…*
     
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    Oddio Ho Letto Solo Adesso e Mi Piace Un Sacco *-*
    Bellissimo Come Inizio...
    Non Vedo L'ora Di Sapere Cosa Succederà :)
    Sono Tenere Loro *-*
    Completamente Diverse Ma Legate
    E' Bella Come Cosa Secondo Me xD
    Quindi Postate Prestooo xD
    Bacii Lussy =D
     
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  8. kris ‚‚ Bimba Tokiosa ;
     
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    Come promesso,ho letto il primo capitolo. Risultato? Molto interessante (:
    Aspetto quello successivo. Baci.
     
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  9. *Stern!*
     
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    CITAZIONE
    *…AmAmI 4eVeR…* Inviato il: 24/7/2010, 13:44
    Oddio Ho Letto Solo Adesso e Mi Piace Un Sacco *-*
    Bellissimo Come Inizio...
    Non Vedo L'ora Di Sapere Cosa Succederà
    Sono Tenere Loro *-*
    Completamente Diverse Ma Legate
    E' Bella Come Cosa Secondo Me xD
    Quindi Postate Prestooo xD
    Bacii Lussy =D

    Hai centrato in pieno l'elemento basilare di questa ff: l'amicizia indistruttibile di Annika e Andrea!
    per il resto, siamo contente che ti piaccia, spero che continuerai a seguirci con furore!
    Ciao, ciao Lussy, un bacio!

    CITAZIONE
    kris ‚‚ Bimba Tokiosa ; Inviato il: 24/7/2010, 14:06
    Come promesso,ho letto il primo capitolo. Risultato? Molto interessante (:
    Aspetto quello successivo. Baci.

    Grazie Kris!
    siamo feliciche tu abbialetto e che ti sia piaciuto!
    per noi è davvero importante!
    sperimo continuerai a seguire!

    Un grazie a tutte... ancora! :ècosìbellochemitraumatizzo:
     
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  10. _doozer
     
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    E vai con i quote U.U

    CITAZIONE
    Adoro questo mio angolo di paradiso.
    Io, la mia cameretta tappestata di poster, la musica a palla che rimbomba per tutto il condominio, la chitarra al mio fianco attaccata all’amplificatore che manda un leggero ronzio come se volesse a tutti i costi essere agguantata e suonata a tempo della musica che si infrange contro le pareti, il portatile ai piedi del letto acceso sulla pagina di EMP sull’immagine di un corpetto vittoriano nero con i ricami rossi.
    Si, decisamente il mio piccolo paradiso ritagliato dopo un giorno in una scuola che nemmeno mi piace.


    Anche in questo ero strana, io alle bambole ci tagliavo i capelli, staccavo la testa e le squagliavo!

    ma sono io

    CITAZIONE
    Gli H.I.M. sono dei miti davvero!

    Lo afferro guardando il nome che luccica intensamente sullo schermo seguendo il ritmo frenetico di Mind, dei System of a Down.

    )Il gruppo che conosco solo io sta nei libri di storia, controlla cara, si chiama Metallica

    -Però mi devi un cd dei Black Sabbath-

    UDDEUS
    L'inizio mi piace moltissimo Andrea è un idolo cazzo se mi piace (sono molto raffinata U.U)
    Adoro il fatto che Annika e Andrea vivano praticamente in due mondi diversi, che però si incontrano nella loro amicizia, mi piace il fatto della bambolina stralunata e la Rocker
    Ora non so come andrà avanti la cosa, ma penso che incontrerano qualcuno al Centro commerciale o sbaglio?

    La seguo questa qui eh, Andrea mi piace troppo, grazie epr avermi avvisato.
     
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  11. _Rocket_
     
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    _doozer che commento fantastico!

    CITAZIONE
    UDDEUS
    L'inizio mi piace moltissimo Andrea è un idolo cazzo se mi piace (sono molto raffinata U.U)
    Adoro il fatto che Annika e Andrea vivano praticamente in due mondi diversi, che però si incontrano nella loro amicizia, mi piace il fatto della bambolina stralunata e la Rocker
    Ora non so come andrà avanti la cosa, ma penso che incontrerano qualcuno al Centro commerciale o sbaglio?

    può darsi! *facciola vaga*
    l'idea della rocker e la bambolina è la sintesi della realtà, infatti dove io sono una mezza dark persa che non conosce niente di moda nonostante frequenti una scuola dove si fa anche moda e lei che è sempre alla moda e che cerca in tutti i modi di cambiarmi ma che poi alla fine mi accetta così come sono!
    per la musica, beh, è quella che realmente ascolto!

    comunque ti ringraziamo e speriamo che continuerai a leggere e commentare...
    un bacio _Rocket_ e *Stern!*
     
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  12. *Stern!*
     
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    Hola ragazzee!
    Siamo veramente molto felici per la grande quantità di commenti ricevuti: non ce lo aspettavamo minimamente! :minchia!mammavoglioillatte:
    Vi ringraziamo moltissimo e vi lasciamo ad un nuovo capitolo, piuttosto lunghetto si, ma moooolto interessante!
    Bene, detto questo, aspettiamo i vostri commenti e, ovviamente, anche le vostre critiche!
    Vi abbracciamo tutte,
    _Rocket_ & *Stern!*



    [Annika]



    Sento la risata cristallina di Andrea provenire dalla cornetta del telefono seguita immediatamente dai suoi saluti.
    Chiudo la chiamata e sospiro profondamente passandomi una mano perfettamente smaltata di fucsia tra i miei lunghi capelli biondi.
    Dannata ragazza, cosa devo fare con lei?
    Sto perdendo le speranze, lo ammetto.
    Insomma, è mai possibile che una ragazza di 17 anni, per giunta molto carina come è lei, pensi solo alla musica metal di non so quale gruppo sconosciuto, e a vestirsi con borchie e anfibi vari?
    La vita è così bella, e vanno sfruttati i suoi lati migliori.
    A volte mi chiedo se sia felice così: io le voglio un bene dell’anima, la conosco praticamente da quando è nata e...nonostante le nostre vite diametralmente opposte, io mi trovo bene con lei.
    Non mi piace che, ogni volta che andiamo in giro per negozi, lei riceva continue occhiatacce per il modo in cui si concia.
    Ma cambiarla è impossibile: è talmente decisa e testarda che si porta dietro il suo anticonformismo persino quando va al cesso.
    Scuoto la testa sconsolata, Andrea rimarrà sempre Andrea, forse questa è l’unica certezza nel mondo di dubbi in cui viviamo.
    Mi cade lo sguardo sul mio libro di latino accatastato sul pavimento, ai piedi del letto.
    Palese dimostrazione di quanto io adori lo studio.
    Lo afferro, lo scruto con riluttanza quasi, e lo ributto in fretta al suo posto.
    Sotto il letto, dove altro?
    Non ho bisogno di studiare io, c’è il mio paparino che pensa a tutto.
    Eh si, io sono quello che si dice una “raccomandata”.
    Non ho mai aperto libro, ma nonostante ciò, ho sempre avuto ottimi voti.
    È forse per questo motivo che tutti i più bravi della classe mi odiano?
    Probabilmente si....ma non è colpa mia se sono leggermente “agevolata”.
    Ad ogni modo, frequento la Klassisch Hoch Schule, uno degli istituti più facoltosi di Amburgo, dove tutti mi trattano coi guanti bianchi.
    Gli studenti mi venerano quasi come se fossi la loro regina, i professori non oserebbero contraddirmi per nulla al mondo.
    In quel posto, praticamente, tutto è in mio potere.
    Ovviamente la mia “carriera scolastica” rispecchia in pieno la mia vita privata.
    La mia famiglia è la più ricca della città, nonché una delle più prestigiose da secoli ormai, che vanta numerevoli antenati degni di nota.
    Pensate che il mio trisnonno, Hans Stern, era il proprietario di una catena di boutique sparse in ogni angolo della Germania.
    Oggi possediamo ancora molto potere in quest’ambito, ma ciò che ci consente di vivere nel lusso più sfrenato è senza dubbio l’azienda di papà.
    La Stern & Con.
    Un nome, una storia.
    Un’azienda leader nel settore dell’immobile, una delle più conosciute in tutta la nazione, che vanta l’impiego di centinaia di operai nel personale e diversi ambiti di produzione: dalla costruzione alla vendita.
    Mia madre, in quanto moglie del Boss, dirige la questione amministrativa, regolando le entrate e le uscite e....rendendo la vita delle povere impiegate presenti un vero inferno.
    Mio padre non ha mai smesso di esprimermi il suo più grande desiderio: vedere, un giorno, me a capo di tutto quello che lui ha costruito.
    Ma io....per il momento voglio solo divertirmi, ho compiuto da poco 18 anni, e non ci penso proprio a rimboccarmi le maniche o peggio...a lavorare!
    Insomma, mi rovinerei le unghie.
    Approposito, altra nota positiva, o meglio positivissima, nella mia esistenza rosa è stata la mia festa di 18 anni, una festa in vero stile Stern.
    Per l’occasione ho fatto organizzare un mega party nella mia piscina, con tanto di decorazioni, annessi e connesi.
    Una festa da urlo, di cui ancora si parla.
    Eh si, perché io ottengo sempre quello che voglio: qualsiasi cosa io desideri, mi basta chiederla e il mio paparino me la da.
    Non sono abituata a lottare per raggiungere dei risultati, perché farlo d’altronde, se sono loro che vengono da me?
    Mi avvicino allo stereo e premo Play, parte automatica la prima traccia del cd inserito lì ormai da sempre.
    Lady Gaga è senza ombra di dubbio il mio mito.
    La adoro, la venererei se potessi!
    Ammiro tutto di lei, a partire dalla sua musica, fino ad arrivare al suo stile inconfondibile.
    Andrea sostiene che sia solo una sottospecie di “artista” costruita a tavolino, le cui canzoni, dalla prima all’ultima, sono più commerciali di un prodotto che si trova al supermercato.
    Cazzate!
    Lady Gaga è un’icona!
    "Don't call my name, don't call my name, Alejandro"
    Canticchio leggermente il ritornello ancheggiando a ritmo di musica.
    Mi posiziono davanti alla mia cabina armadio, immensa secondo la mia amica.
    Eppure giurerei che ultimamente, con tutte le scarpe che ho comprato, qui dentro non ci sta più niente.
    Certo, dieci metri quadri di armadio non sono pochi, ma potrei avere di meglio.
    Eh già, io voglio sempre di più.
    Di qualsiasi cosa si parli, io rasento la perfezione.
    O meglio, la raggiungo e la oltrepasso pure.
    Perché accontentarsi di essere perfetti quando si può essere....divini?
    Mi guardo allo specchio altissimo che campeggia su una parete totalmente tappestata di lustrini rosa.
    Ci sono un paio di cose che mi farei ritoccare, se potessi.
    Il seno, per avere una bella quarta abbondante e gli zigomi, per rendere il mio faccino ancora più grazioso.
    Andrea mi dice sempre che sono bellissima, che non avrei bisogno affatto della chirurgia estetica, perché madre natura è stata già molto generosa nel donarmi una folta chioma color del sole e degli occhi azzurri più del mare.
    Ma, l’ho detto, io non mi accontento facilmente.
    Afferro un paio di stampelle dall’appendiabiti e le lancio sul mio enorme letto a baldacchino.
    Eh già, la mia stanza farebbe invidia a quella di una prinicipessa.
    Non c’è nulla qui dentro che non sia colorata di rosa o di una sfumatura del rosa.
    Non sopporterei mai la tristezza di un altro colore.
    Afferro una manciata di scarpe e me le stringo al petto, buttandole poi ai piedi del mio letto.
    La loro caduta è attutita da un tappeto fucsia, peloso, grande almeno quanto il mio letto.
    Torno nella mia cabina ad armadio e prendo infine il mio beauty rosa (di che altro colore sennò?) e lo deposito sul piumino che ricopre il materasso.
    Parte un’altra traccia e le note di “Just Dance” si infrangono sulle pareti della stanza, regalandomi una sensazione di tranquillità e relax.
    Lady Gaga può tutto!
    Mi sfilo velocemente gli shorts e il top buttandoli nell’apposito cesto all’ingresso del mio bagnetto privato (ci penserà la mia domestica a lavarli) e decido cosa indossare.
    A dire il vero non so come abbia fatto Andrea ad accettare di venire al centro commerciale con me.
    Lei odia quel posto, ma non sa che si perde!
    Però l’importante è averla convinta, e non mi costerà nulla comprarle un cd di una di quelle band strampalate che lei tanto adora.
    Opto per una minigonna bianca, strettissima e forse estremamente succinta.
    Ma non mi importa niente dell’effetto che potrei avere sulla gente....io la adoro!
    Indosso poi una camicetta a mezze maniche rosa di Armani.
    Non è una camicetta qualunque, è....LA camicetta.
    Sono convinta che Andrea quando la vedrà mi picchierà a sangue.
    Lei odia quando indosso i mie indumenti “glitterati” (alias tempestati di brillantini con pizzi e merletti ovunque)....dice che prima o poi la faranno diventare cieca.
    Ma io, come al solito, non bado alle sue lamentele e la impreziosisco persino con una collana bianca, leggermente lunga, che mi ricade sulla scollatura vistosa.
    Mi metto ai piedi un paio di scarpe con tacco 10, rosa, e con la punta tonda.
    Mi sposto quindi davanti allo specchio e mi sistemo i mie lunghi boccoli biondi, truccandomi con cura e improfumandomi come mio solito.
    Afferro infine la mia enorme borsa bianca di Chanel ed esco dalla mia stanza ancheggiando al ritmo del ticchettio provocato dalle mie scarpe.
    Ah, musica per le mie orecchie!
    Scendo l’imponente scalinata di marmo strusciando leggermente la mia mano sinistra sul corrimano di ottone.
    Quando termino l’ultimo scalino compare Hanna, la mia domestica.
    Una donna piuttosto bassa e tarchiata, con gli scuri capelli raccolti in alto e un grembiulino bianco che reca dei merletti lungo i bordi.
    -mi scusi signorina- attira la mia attenzione con la sua voce esile e timorosa quasi.
    -dimmi, Hanna- mi volto verso di lei con fare sicuro.
    -ecco le chiavi della sua auto- mi porge una chiave nera con una cintina lucida che reca la scritta “Audi”-suo padre mi ha raccomandato di consegnargliele e di dirle che deve stare attenta, il meccanico ha appena effettuato il controllo di routine-
    -sisi- sventolo una mano in aria dando come al solito poca importanza alle sue parole.
    -tesoro- sento la voce squillante di mamma invadermi i timpani- dove vai?-
    -vado a fare un giro al centro commerciale con Andrea- rispondo sventolando i capelli.
    -hai bisogno della carta di credito?- mi fa lei premurosa incrociando le mani impreziosite da non pochi diamanti.
    -no, ce l’ho, ma dì a papà di “rinfrescarla” una volta ogni tanto- faccio io sarcastica avviandomi verso la porta prima che lei possa contraddirmi e iniziare con la sua predica.
    Mamma spesso si rivela parecchio pallosa.
    Esco in giardino e la vista della mia bambina lucida e nuova di zecca mi riempie di gioia.
    Affretto il passo fino a raggiungerla, la sfioro delicatamente con una mano.
    La mia Audi A3 cabrio, il “regalino” di papà per i miei 18 anni.
    Sorrido felice e poi apro la portiera, salendo al posto della guida.
    Anche qui dentro tutto rispecchia la mia personalità: ho “impreziosito” il cambio con dei fiocchetti fucsia.
    Quando li vedrà Andrea piangerà di....desolazione, la conosco.
    Mi infilo i miei occhiali di Prada, che mi fanno tanto Diva, e metto in moto.
    L’enorme cancello davanti a me si apre automatico ed esco, sfrecciando, per le vie di Amburgo, non prima, ovviamente, di aver acceso lo stereo.

    ****




    Entro finalmente nel quartiere dove abita Andrea: è un po’ fuorimano forse, ma non dista poi tanto dal mio “quartiere dei ricchi”.
    I palazzi hanno un aspetto decisamente trascurato, dalle finestre si intravedono sguardi carichi di pregiudizi e di biasimo.
    Accosto sulla destra, riconoscendo il condominio della mia amica, un po’ più grande degli altri, forse, e decisamente meno malandato.
    Suono il clacson un paio di volte e poi finalmente la vedo far capolino dal portone principale.
    La vedo avanzare con sicurezza verso la mia auto, e mi meraviglio di come faccia a non inciampare a causa di quei “cosi”, che lei chiama anfibi, che porta ai piedi e che le arrivano a metà delle gambe.
    -ehi!- esclama lei aprendo la portiera e sorridendo raggiante.
    Mi abbasso leggermente gli occhiali da sole, fin sulla punta del mio naso, e la scruto abbassando di poco la testa con aria da vip.
    -come ti sei conciata?- sillabo bene ogni parola, per esprimere ancora meglio tutto il mio...stupore.
    Indossa una mini gonna di pelle nera, strettissima, che le arriva parecchio sopra il ginocchio e una camicetta sempre nera, con maniche a sbuffo, che termina sulla sua gonna a mo’ di corpetto allacciato nella parte posteriore.
    Ha i lunghi capelli neri, lisci e sciolti ed è truccata pesantemente di nero intorno agli occhi.
    No, non ci siamo, decisamente così non va.
    -tu- esclama lei con voce squillante- come ti sei conciata- commenta puntandomi un dito contro.
    -la mia, si chiama moda, cara- rispondo io sventolando una mano in aria con fare teatrale.
    -il mio, si chiama stile, cara- risponde a tono lei.
    -ti rendi conto che non puoi venire in un posto esclusivo come quello....vestita in questo modo?- esclamo io facendo una faccia disgustata alla vista di quelli che lei chiama “vestiti”.
    -perché no? C’è forse un divieto da qualche parte che permette solo alle barbie di entrare?-
    -Non ti permettere!- esclamo io alzando la voce- piuttosto dovresti avere un po’ di buonsenso, vista la mancanza di divieti espliciti!- commento io ingranando la marcia e partendo lentamente.
    -ma tu ti sei vista prima di uscire, Annika?- mi fa lei- brilli così tanto che sembri quasi un’insegna del supermercato-
    -simpatica- commento io ironica.
    -davvero!- continua lei- lo dico io, che prima o poi finirai per accecarmi con tutti questi lustrini- dice lei indicando la mia camicetta.
    -ti informo che questo è un capo di Armani, pagato un occhio della testa!- esclamo io con orgoglio.
    -ma a me non me ne frega un cazzo di Armani, non so manco chi è questo Armani- sputa lei infervorata- so solo che Armani- ripete ancora il nome con sempre più disprezzo- le rapina le persone, costringendole a comprare stracci ridicoli pagati fior di quattrini solo perché c’è scritto sopra...Armani!- sputa di nuovo questa parola con grande riluttanza.
    -non capisci proprio niente- asserisco io scuotendo la testa- non sai proprio cos’è la classe!- esclamo io svoltando a sinistra.
    -si come no- borbotta lei- e spegni questo schifo!- urla d’un tratto premendo il tasto Stop sullo stereo.
    -Lady Gaga non è uno schifo!- rispondo io indignata premendo nuovamente Play- e siamo nella mia macchina, quindi decido io che musica ascoltare- esclamo fiera sistemando lo specchietto in modo da potermi controllare il lucidalabbra.
    Vedo di striscio Andrea che scuote la testa inesorabilmente.
    -Lo dico io che prima o poi ti andrai a schiantare con questa macchina-
    -Non mi portare sfortuna tu!- esclamo indignata svoltando ancora a sinistra.
    Si mette a ridere divertita e lo stesso faccio io.
    È bello stare con Andrea: non facciamo altro che litigare e punzecchiarci, ma ci divertiamo così!
    Dopo qualche minuto di altre continue battutine acide finalmente arriviamo a destinazione.
    “Caesar”, la scritta gialla lampeggia in alto alla nostra destra, in fretta svolto e mi inoltro nel parcheggio.

    ****



    -guarda!- esclamo io con i luccichini agli occhi- Dolce & Gabbana ha pubblicato la nuova collezione!- urlo quasi, indicando una vetrina immensa in cui sono esposti infiniti abitini a fiori.
    La faccia di Andrea è senz’altro molto eloquente: sbuffa sonoramente mentre cammina svogliata dietro di me.
    -non credi di star esagerando?- mi chiede con faccia ovvia indicando i bustoni griffati appesi alle mie mani.
    -ovvio che no!- esclamo io sincera- non ho speso neppure 1000€!-
    -ah beh, allora!- commenta lei ironica.
    -dai, ti prego, accompagnami- piagnucolo io, strattonandole un braccio.
    -smettila- ringhia lei- è la decima boutique in cui entriamo, mi sono rotta le palle- sbotta lei.
    -Andrea calmati- esclamo io- non è questo il luogo per le tue sfuriate da rocker-
    -io ti giuro che...-sta per dire lei con la rabbia alle stelle.
    -o mio dio- sillabo io, interrompendola.
    -che cazzo c’è adesso?- sbotta di nuovo lei.
    Non riesco neppure a parlare, strabuzzo semplicemente gli occhi alla vista di qualcosa che mi sta mandando in estasi.
    -o mio dio- ripeto io con una commozione nella voce tale da farmi brillare gli occhi.
    Sento un sonoro sbuffo di Andrea e inizio a correre verso la vetrina che campeggia sulla mia sinistra.
    Leggo una scritta enorme.
    40% DI SCONTO SUL PROFUMO CHANEL N°5
    Butto l’occhio al di là della lastra di vetro e noto una sola confezione abbandonata lì, su quello scaffale, pronta ad essere afferrata e comprata da me.
    Corro attirando l’attenzione dei presenti e mi dirigo a passo di carica verso quell’enorme, vuoto scaffale.
    Allungo la mia mano smaltata di fucsia verso la confezione dal colore azzurrino.
    Mi sto commuovendo, seriamente.
    È da una vita che aspettavo un’occasione come questa, giuro.
    E sento che la mia esistenza sta per cambiare.
    Sto per poggiare la mia mano sulla scatola quando sento un tocco freddo sulla mia pelle.
    Una mano dalle dita affusolate perfettamente smaltate di nero sta per afferrare la scatola contemporaneamente a me.
    Oh no!
    -ehi, lascialo immediatamente, è mio!- esclamo indignata voltandomi verso la proprietaria di quella mano.
    Le parole mi muoiono in gola.
    Bill Kaulitz?
    Il cuore aumenta pericolosamente i battiti e riesco a malapena a continuare a respirare.
    -Annika?- mi fa lui sorpreso con uno strano ghigno stampato in viso.
    -già- commento io con aria scocciata.
    Non ci posso credere, lui è QUEL Bill Kaulitz.
    Allungo lo sguardo sulla confezione del profumo e vedo che lui ancora non ha tolto la mano.
    -lascialo- dico io stringendo i denti e strattonandolo verso di me, con scarsi risultati.
    -te lo scordi- risponde lui acido tirandolo dalla sua parte.
    L’odio tra noi non si è ancora esaurito nel tempo.
    -ti ho detto che è mio- continuo io facendo presa sul cubetto di cartone ormai quasi totalmente rovinato.
    -l’ho visto prima io- risponde lui opponendo altrettanta resistenza.
    -che cavolo te ne fai di un profumo da donna, lascialo a me- continuo io imperterrita.
    -mai- asserisce lui convinto.
    Sono talmente infervorata che non mi accorgo della scena patetica che sto creando.
    -ehi- mi sento strattonare alle spalle.
    Mollo involontariamente la presa e mi giro per vedere chi è.
    -ma sei idiota?- mi fa Andrea con aria di rimprovero- ero io poi quella che non avrei dovuto fare una sfuriata eh?- mi ricorda lei.
    -scusala- si rivolge a Bill con tono gentile- a volte non sa quello che fa- gli accenna un sorriso- tienilo pure il profumo- conclude poi.
    -ehi!- urlo io rivolta alla mia amica- ma sei scema? C’era il 40% di sconto!- esclamo io arrabbiata ordinandole di riprenderlo.
    -che sta succedendo qui?- una voce maschile mi riporta alla realtà.
    Mi giro di scatto e il cuore mi perde un battito.
    Quei due occhi nocciola non sono cambiati di una virgola, brillano sempre della stessa, identica luce.
    -chi si rivede- esclama lui facendo qualche passo verso di me.
    -stammi lontano, Tom- ringhio io allontanandomi.
    -Tom?- fa Andrea confusa-lo conosci?-
    La ignoro.
    -sei rimasta sempre la stessa- continua lui sorridendo malizioso.
    -si, anche tu, sempre il solito bastardo- dico a denti stretti incenerendolo con lo sguardo.
    -ok, non ci sto capendo niente- annuncia Andrea scuotendo la testa come per chiarirsi le idee.
    -andiamocene, meglio non capirli questi due- dico io con espressione seria prendendo Andrea per un polso e trascinandomela letteralmente dietro.
    Ho rinunciato persino al profumo, pur di non rivangare oltre il passato.

    ****



    -adesso per favore mi spieghi che cazzo sta succedendo?- sbotta Andrea una volta sedutasi sulla sedia di fronte alla mia.
    Ho preferito che ci sedessimo per raccontarle...tutta la storia.
    Annuisco debolmente prima di guardarla negli occhi.
    -probabilmente- comincio io incerta- dopo che ti avrò raccontato tutto, ti arrabbierai perché non te l’ho detto prima ma...- tento di dire io con sguardo stranamente spento.
    -avanti, raccontamelo adesso- dice lei prendendomi una mano come per incoraggiarmi.
    -tutto è cominciato un sabato sera- prendo fiato- tu eri uscita con le tue amiche di scuola ed eravate andate a vedere il concerto di un gruppo....non mi chiedere come si chiama che non me lo ricordo-
    -i Deep Purple, ma è poco importante ora, continua- mi esorta lei.
    -e io ero da sola a casa....mi stavo deprimendo e io odio deprimermi, ma soprattutto odio stare sola, così ho pensato di uscire- mi sistemo meglio sulla sedia- sono andata in un pub in centro e lì ho conosciuto...Tom-
    -il ragazzo con le treccine?- si accerta Andrea.
    Annuisco- Tom è il classico stronzo ma...a me purtroppo gli stronzi fanno impazzire-
    -vai al dunque- mi esorta lei.
    -siamo finiti a letto- sputo io tutto d’un fiato.
    Vedo Andrea strabuzzare gli occhi, molto stupita, ma poi mi fa segno con una mano di continuare.
    -la mattina dopo quando ci siamo svegliati, ci siamo scambiati il numero di telefono ma...-
    -lui non ti ha mai chiamata, vero?-
    Annuisco abbassando lo sguardo- ho aspettato qualche settimana, così l’ho chiamato io ma lui...mi ha dato della povera illusa e mi ha detto che dovevo immaginarlo che si fosse trattato solo di una notte-
    -bastardo- sibila Andrea.
    -ma dopo qualche tempo lui mi ha richiamata, con mio estremo stupore, mi ha chiesto scusa e...io ci sono ricascata come una povera scema-
    -siete tornati a letto, vero?- mi anticipa la mia amica.
    -si, pensavo di interessargli almeno un po’, invece....mi ha solo preso in giro, per la seconda volta- sospiro guardando negli occhi Andrea- da quel momento non si è più fatto sentire, non mi ha più cercata...non ci siamo visti più-
    -brutta storia- commenta lei.
    -sono una stupida vero?-
    -no- si affretta a rispondere Andrea scuotendo la testa.
    -Io odio, ora, sai? Ma nonostante questo non riesco a dimenticarlo. Potrò sembrarti una masochista, in fondo ci sono stata solo due volte con lui, dovrei dimenticarlo, ma.....è stato speciale, la prima volta per me-
    Andrea mi sorride leggermente come per tirarmi su di morale e rassicurarmi.
    -ma....l’altro ragazzo di prima che c’entra in tutto questo?- mi chiede lei confusa.
    -beh, Bill è il gemello di Tom e io e lui ci siamo odiati sin dal primo istante in cui ci siamo guardati negli occhi. Credo che lui mi odi così tanto perché sono stata a letto con suo fratello. E lui, mi ha detto Tom, odia qualsiasi ragazza vada con il suo gemello- spiego io.
    -capito- risponde Andrea- mi dispiace che tu non me l’abbia detto prima, insomma....ti avrei aiutata, sarei andata a staccargli le braccia....e poi dovrei essere la tua migliore amica, no?-
    -si!- mi affretto a confermare- mi dispiace di non avertelo detto....ma era....una cosa mia. Avevo paura di essere giudicata male da te- ammetto.
    -Annika che dici? Lo sai che io sono l’unica persona sulla faccia della terra che non ti giudicherà mai, no?-
    Annuisco sorridendo.
    -e allora, da oggi in poi potrai dirmi anche....le cose tue, se vorrai!-
    -certo!- sorrido raggiante ringraziandola.
    -ora, su col morale, troverai un altro Chanel, basta solo cercare!- esclama lei alzandosi e prendendomi per mano.
    La mia piccola Andrea.
    La amo.

    SPOILER (click to view)
    Capitolo scritto da *Stern!*
     
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  13. _doozer
     
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    Belloooo

    CITAZIONE
    -lascialo- dico io stringendo i denti e strattonandolo verso di me, con scarsi risultati.
    -te lo scordi- risponde lui acido tirandolo dalla sua parte.
    L’odio tra noi non si è ancora esaurito nel tempo.
    -ti ho detto che è mio- continuo io facendo presa sul cubetto di cartone ormai quasi totalmente rovinato.
    -l’ho visto prima io- risponde lui opponendo altrettanta resistenza.
    -che cavolo te ne fai di un profumo da donna, lascialo a me- continuo io imperterrita.
    -mai- asserisce lui convinto.

    <
    Solo ad immaginarla questa scena fa sbellicare xD
    Ce lo vede Bill a essere lì lì a afer a pugni per uno ChanelU.U
    Ovvio Andrea è la migliore del capitolo,è troppo brava, adesso però mi incuriosisce ancora di più la storia.
    Hai capito che belle conoscenze che ha Annika U.U
    Ci vediamo al prossimo chap mi racomando posatte presto ....
     
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  14. s3xg0tt!n@483
     
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    ahahaha la scena di Bill e Annika mi ha fatto sbellicare ahahaha
    Certo che sono proprio stronzi!
    Penso che ora Andrea -la stimo sta ragazza!- appena vedrà Tom Kaulitz gli spaccherà il fondo schiena u_u

    Bravissime ragazze! Complimenti per il capitolo *-*
    Vi voglio tanto bene <3
     
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  15. _Ale_Bl@cK_Forever_
     
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    Ahahahah bellissima la scena di Annika e Bill! Anche se lei non aveva tutti i torti...ma Bill si sa com'è! Ma per un profumo da donna...xD
    Anche il secondo capitolo mi piace molto e voi siete davvero bravissime!
    Kiss
     
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578 replies since 23/7/2010, 15:56   8966 views
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