Eppure ti Piaccio!

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  1. tokiotellina995
     
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    Ciao sono una nuova lettrice :D...mi piace tantissimo la tua FF *___* scrivi molto bene!!Spero che posti al più presto =)
     
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  2. . Miracle
     
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    Ciao, sono una nuova lettrice.
    Mi piace davvero molto come storia, anche se siamo solo all'inizio (:
    Tu scrivi davvero bene. Rendi tutto scorrevole e mi immagino mentalmente le scene e i personaggi. Percepisco i piccoli particolari e gli stati d'animo dei vari personaggi.
    Sei davvero bravissima, attendo il seguito.
    Camille.
     
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    formspring!

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    Letta tutta ora, mi piace!
    Aspetto il terzo capitolo ;D
     
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  4. _Rocket_
     
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    eccomi qui ragazze, scusate il ritardo! :ciao,iosonounpuffo!:
    spero che questo capitolo non risulti pesante!
    volevo ringraziare le nuove lettrici per i complimenti e le "vecchie" per seguirla ancora!
    :tuseilsolechesplendesudime,Tom: Vi Voglio bene

    _Rocket_



    3° Capitolo







    Quella mattina, per sommo piacere di Evelyn, Heidi era stranamente silenziosa.
    Sedeva tetra al suo posto a tavola torturando sconsolata il suo caffè mattutino.
    Quel comportamento, seppur gradevole, fece alzare un sopracciglio alla bionda che andò a sedersi al suo posto proprio di fronte alla sorellastra.
    Gli occhi cerulei erano appena gonfi, arrossati e lucidi come se avesse finito di piangere in quel preciso istante.
    Strisciò la sedia appena e fissò gli occhi contro di lei.
    Heidi era sempre pimpante di mattina, specialmente quando le si prospettava un pomeriggio di sesso animalesco con il Kaulitz finto Rapper.
    Heidi alzò lo sguardo e le sorrise appena.
    “Ok adesso c’è davvero da preoccuparsi!” pensò allarmata l’americana mentre si vedeva posare avanti una scodella di cereali al cioccolato dalla matrigna.
    -Grazie- mormorò Evelyn sorridendo alla donna.
    Non poteva dire di odiare Gabrielle.
    Forse le piaceva anche!
    Da quando era arrivata in Germania Gabrielle aveva sempre cercato di metterla a suo agio in quel nuovo paese e a ricreare una certa atmosfera famigliare mancatagli per un sacco di tempo.
    Sforzi nulli ma almeno ci aveva provato.
    La donna le sorrise di rimando per poi voltare la testa verso la figlia biologica –Tesoro, che c’è?-
    Heidi non sobbalzò, non si affrettò a sorridere dicendo “Niente mamma!” come faceva di solito, si solo accasciò sul tavolo scostando la colazione e con voce smorta annunciò –Non mi sento per niente bene!-
    -Come non ti senti bene?- domandò Gabrielle avvicinandosi a lei –Che cosa ti senti?-
    -Mi sento male- insistette.
    -Ho capito- la madre le posò le labbra sulla fronte –Ma cosa ti senti?-
    -Sento di stare male e basta!- esclamò decisa.
    Gabrielle si scostò velocemente da lei e dal suo sguardo apprensivo Evelyn potè capire che c’era cascata.
    Poteva gabbare la madre ma non lei.
    Scosse la testa tornando a mangiare mentre Gabrielle le consigliava di tornare a letto e riposarsi.
    La bionda si alzò quasi barcollando e, con passo strisciato e moribondo, se ne salì verso la sua camera da letto.
    Evelyn notò il suo braccio strofinarsi sugli occhi, rabbioso, come a scacciare via qualcosa.
    Lacrime, lacrime dolorose e infuocate.
    Evelyn sapeva che quello che le aveva detto ieri l’aveva ferita o forse le aveva aperto gli occhi su qualcosa che aveva sempre tentato di non vedere.
    Forse era per quel motivo che si stava chiudendo in un guscio duro.
    Ma cosa poteva farci Evelyn? Sentirsi in colpa?
    Scosse la testa e tornò per i fatti suoi.



    ****





    -Che paese di merda- imprecò mentre correva sotto la casetta della fermata.
    La pioggia aveva iniziato a cedere giù all’improvviso sorprendendola senza l’ombrello.
    L’odio per quel paese aumentava a vista d’occhio.
    I capelli, che aveva precedentemente piastrato alla perfezione, stavano cominciando ad arricciarsi mentre quelle piccole gocce fredde si posavano tra il suo cuoio capelluto.
    A Miami non pioveva mai!
    Sospirò mentre l’odore acre di legno bagnato mischiato a quello dell’asfalto le pungeva il naso, avrebbe dovuto aspettare quella carretta che chiamavano corriera sotto la pioggia.
    Appoggiò lo zaino sulla panca e aprì una delle tasche estraendo il suo I-Pod.
    Lo infilò nella tasca e si mise le grandi cuffie sulle orecchie coprendole.
    Lo accese mentre si sedeva sul legno scricchiolante indebolito dagli agenti atmosferici.
    Il suo sguardo cadde sulla miriadi di scritte che riempivano quella casetta di legno annacquato.
    “Tokio Hotel the best”, “Bill ich liebe dich” “Schrei so laut du Kannst” e milioni di piccoli dediche, frammenti di cuori venuti da più parti del mondo.
    Come non potevano montarsi la testa se tutto quello che avevano calpestato diventava un Santuario per le Fans?
    Evelyn dovette sforzarsi per leggerle tutte e ancora di più per concepire l’idea che uno come Tom, strafottente e stronzo, potesse avere delle fans tanto innamorate di lui da poter vendere un occhio pur di toccarlo una sola volta.
    Come poteva un essere umano di sesso femminile con un po’ d’intelligenza innamorarsi di quel coso?
    “Misteri della vita” si disse poggiando la schiena contro il fondo della casetta.
    Si alzò un attimo solo per controllare se la carretta stava arrivando.
    Nello stesso istante in cui la sua testolina fuoriuscì dalla casetta una macchina, uscita da una delle case a pochi metri dalla fermata, le passò accanto spruzzandole addosso l’acqua di un’immensa pozzanghera sulla strada.
    Perfetto!
    Evelyn cominciò a sentire la rabbia scuoterle ogni cellula del corpo.
    Uscì dalla casetta infischiandosene della pioggia (tanto era già fradicia) e si avviò verso l’auto che si era fermata.
    Forse l’aveva vista.
    Era un Audi R8 scura, lucida anche sotto quella pioggia battente.
    Il motore non era stato spento e rombava quasi fosse in un Gran Premio.
    Nel mentre si avvicinava il finestrino si abbassava con un leggero suono strusciato coperto dallo scrosciare dell’acqua contro la strada.
    -Ah ma sei tu!- esclamò una voce maschile.
    Fu in quel momento che Evelyn seppe cosa significasse essere lividi di rabbia.
    -Imbecille che non sei altro!- esclamò –Mi ha fatto la doccia!-
    -Ti ho risparmiato una fatica- rispose ironico rinfilandosi dentro la macchina e con un leggero colpo alla retromarcia si affiancò a lei.
    -Vaffanculo, Tom!- fu la sua delicata risposta.
    -Oh sai il mio nome?- esclamò lui –Ma brava!-
    Evelyn sembrò ringhiare e quello fece aumentare le risate del chitarrista.
    Perché era così diverso dal fratello?
    -Evelyn giusto?- domandò poi lui.
    -Non sono cazzi tuoi- rispose lei.
    -Calmina piccola…-
    -Non chiamarmi piccola!-
    La ignorò –Per farmi perdonare per averti rovinato la t-shirt ti accompagno io a scuola-
    -Ma neanche morta- asserì sicura lei –Non mi fido a venire in macchina con te-
    Rise.
    La sua risata era così simile a quella di Bill, aveva la stessa intonazione ma poco più bassa e roca.
    Voce sensuale, questo Evelyn glielo concedette.
    -Non ho tempo per scoparti davvero!- disse tra una risata e l’atra –Devo andare a Magdeburg-
    -E vacci allora- rispose lei alzando un sopracciglio –Perché perdi tempo con me?-
    -Non lo so-
    “Stupido”
    -Ma ti ho veramente fatto una doccia e il minimo che posso fare e accompagnarti a scuola almeno non ti bagni ancora di più!-
    “Gentile”.
    Scacciò immediatamente quel pensiero dalla testa.
    Tom Kaulitz non era gentile era solo uno stronzo pallone gonfiato.
    -Ma se proprio non vuoi… ci vediamo questo pomeriggio!-
    La pioggia stava cadendo a secchiate e minacciava di diventare ancora più forte e trasformarsi in grandine.
    Guardò il suo orologio e constatò mancasse ancora mezz’ora all’arrivo della corriera.
    Preferiva stare sotto la pioggia ad aspettare un autobus saturo di fumo o subirsi un viaggio con Tom in una comoda R8?
    -Aspetta- lo richiamò mentre stava per ripartire –Vengo, ma mani a posto-
    Rise ancora.
    Le indicò lo sportello e poi si mise comodo sul suo sedile di pelle nera.
    Era la prima volta che Evelyn saliva su una macchina del genere.
    Di solito le vedeva da lontano, quando a Miami i ricchi la esibivano sulle strade parallele alla spiaggia.
    Costavano il doppio in America vista che erano di importazione.
    Aprì lo sportello velocemente e si infilò nel veicolo buttandosi letteralmente sul sedile.
    Si sentì sprofondare per quanto era morbido mentre un caldo accogliente l’abbracciava.
    Posò lo zaino ai suoi piedi e finalmente sospirò sollevata trovandosi al riparo.
    Tom ingranò la marcia e partì.
    Non voleva certo fare conversazione ma una leggera smorfia le inclinò le labbra mentre il ragazzo accendeva lo stereo e inondò la macchina di una voce che Evelyn non trovò nemmeno interessante.
    Notando che la testa di Tom si muoveva a tempo mentre accelerava capì che quello schifo gli piacesse.
    -Chi è?- domandò Evelyn.
    -Samy Deluxe- rispose Tom girandosi verso di lei.
    Il nome non le diceva niente.
    -È un rapper tedesco- le spiegò.
    Evelyn annuì –Non voglio sapere la storia della sua vita!-
    -Che caratterino!- sentenziò lui tornando a concentrarsi sulla strada –Dove vai a scuola? Nella stessa di Heidi?-
    Evelyn annuì e Tom prese lo svincolo per l’autostrada.
    Tom sembrava stranamente tranquillo, coperto da una costosissima felpa Kani oversize scura che cadeva sopra dei jeans scuri ugualmente oversize.
    Una t-shirt XXXL nera e bianca si intravedeva da sotto la felpa del suo stesso colore e andava ad abbinarsi con la bandana accuratamente piegata che teneva legata sulla fronte da cui scendevano i lunghi cornrows.
    Le sembrava uno di quei malati di Hip Hop che vedeva speso a Miami, per la precisione le ricordava Martin, il suo primo ragazzo.
    Ma c’era qualcosa in Tom che mancava a Martin.
    Come Bill lui aveva un aura totalmente diversa da qualsiasi ragazzo avesse incontrato.
    -Che grado frequenti?- le domandò lui, forse pensando di rompere un po’ il ghiaccio.
    -11°- rispose lei.
    –Pensavo fossi più piccola- commentò lui fermandosi a un semaforo –Quindi stai in classe con Heidi-
    -Purtroppo!- si lasciò scappare sospirando e attirando la sua attenzione.
    -Sapevo che non andavate d’accordo, Heidi si lamenta in continuazione- le rivelò lui.
    -Dovrebbe farsi i cazzi suoi, come te!- lo fulminò con lo sguardo, acida.
    -So anche che ieri hai conosciuto Bill-
    Evelyn rimase pietrificata mentre sentiva la macchina decelerare.
    -È rimasto davvero colpito da te- svoltò un altro svincolo entrando in un centro abitato, non la guardava –Era un sacco di tempo che non lo vedevo in quel modo-
    -Stai mettendo la buona parola per lui?-
    -No!- rispose secco Tom frenando davanti alla scuola –Ti sto dando un solo avvertimento Evelyn-
    Fu presa alla sprovvista –Avvertimento?-
    -Si piccola- avvicinò il viso al suo fino a farle sentire il suo respiro caldo sulla pelle –Non so se ti piaccia mio fratello o meno, ma ti giuro, se lui starà male per un solo momento per colpa tua, sarò io a vendicarmi-
    Cosa significava?
    Lo vide indietreggiare e aprire lo sportello della R8.
    Ne uscì per poi fare il giro e aprire lo sportello dal suo lato.
    Fu come invitata ad uscire dal ragazzo.
    Ancora scioccata da quell’affermazione uscì dall’auto issandosi sulle spalle il pesante zaino.
    -Ricorda Evelyn, ti tengo d’occhio- le sussurrò piegandosi verso di lei dai suoi diciotto centimetri più in alto –Per il resto…- continuò -… Ci vediamo in giro!-
    Le posò un leggero bacio sulla guancia.
    Come aveva fatto Bill il giono prima.
    Stesso saluto, stessa scossa elettrica.
    Fece il giro e con un passo veloce si rinfilò dentro la macchina per poi sfrecciare via.
    Guardò l’auto allontanarsi veloce fino a sparire del tutto.
    -Che ci facevi con Tom Kaulitz?-
    E fu quella voce a riportala alla realtà.
    Alzò lo sguardo e incontrò quello di Amanda Mowes.
    Forse era ancora più antipatica lei della sua sorellastra.
    Poteva solo sospirare aspettandosi il peggio.
    La vide avvicinarsi ancheggiando nella sua cortissima divisa da Cheerleders.
    La gonnellina con il risvolto seghettato bianco con una lunga linea nera le scopriva le gambe tanto che Evelyn potè notare il colore perlato delle sue mutandine.
    Il seno sproporzionato sembrava pronto a far scoppiare il top della divisa rossa bianca che sembrava fasciare il collo e una felpa bianca aperta la riparava dal freddo.
    Dietro di lei, con la solita camminata frettolosa Tasha Petersen.
    Ad Evelyn era bastata solo una parola da parte della ragazza per considerare più intelligente un topo di lei.
    Le due le si piantarono avanti.
    Amanda, dopo una sventolata ai lunghi capelli castani scuro, incrociò le braccia e le scoccò la classica occhiata superiore –Dov’è Heidi?-
    Evelyn inclinò la testa –A fanculo-
    -Come ci si arriva?- domandò Tasha avvicinandosi a lei –Lo chiedo a Lorance e andiamo no?-
    -Tasha- la richiamò Amanda –Fai parlare me- poi tornò a concentrarsi sull’americana –Non sto scherzando, dove sta? E che ci facevi con Tom Kaulitz?-
    La bionda roteò gli occhi e continuò a camminare dandole una spallata –Sta male- riferì.
    -Male oddio!- Tasha la inseguì –Cos’ha l’influanza?-
    Senza girarsi Evelyn aggrottò la fronte –influanza?- scosse la testa e continuò a camminare verso l’entrata gialla e rossa della scuola sorpassando il cartello che segnava a lettere precise nere sullo sfondo celeste la scritta Kurfürst Joachim Friedrich Gymnasium adornato dal classico altarino delle fans dei Tokio Hotel.
    La scuola dei gemelli.
    Continuò a tirare avanti infischiandosene delle due che la seguivano.
    -Evelyn!- la chiamò Amanda –Cosa cazzo ha tua sorella-
    Si bloccò di colpo girandosi verso le due ragazze con aria omicida –Non lo so ok!- sputò –E non mi può nemmeno fregare di meno, per me può pure buttarsi sotto un treno- esclamò –E per quanto riguarda Tom, mi ha fatto la doccia e l’unico modo che quello stronzo aveva per sdebitarsi era accompagnarmi fino a qui se state pensando a quello che state pensando infilatevi i vostri pensieri in culo e fatevi i cazzi vostri!-
    Posò i suoi occhi sulle due che la fissavano con il viso stupito e con un verso di dissenso riuscì finalmente ad entrare nell’edificio di mattoni chiari.
    -Heidi si è buttata sotto un treno?- domandò Tasha mostrando un viso totalmente sconcertato.
    -No Tasha- sospirò Amanda esasperata.



    *****




    Puntò il telecomando contro il televisore.
    Le immagini scorrevano veloci davanti a lei in uno schermo piatto.
    Sorrisi, lacrime, balli, concorsi, quiz.
    Niente riusciva a divertirla, si sentiva vuota.
    Posò il telecomando solo quando trovò un tolk show ormai prossimo alla fine.
    -E ora passiamo a notizie più leggere- sorrise il presentatore seduto su una poltroncina bianca –In questi giorni c’è grande trepidazione per il concerto dei Tokio Hotel ad Amburgo, migliaia di fans si sono accalcate davanti al palazzetto già settimane prima-
    Heidi si sistemò meglio sulla poltroncina tirandosi su la copertina giallo canarino che sua madre teneva sempre sullo schienale del divano di pelle chiara.
    -Dopo il successo di Oberausen ci si aspetti che quello di Amburgo sia la sua replica, i ragazzi giocano in casa- sorrise un altro uomo.
    -Mandiamo il filmato e poi ne discutiamo- esclamò il presentatore per poi voltarsi verso la telecamera e ammiccare al pubblico –Cosa pensano i Tokio Hotel dell’amore?Ce lo spiegano qui!-
    Un inquadratura di Bill sembrò bucare lo schermo.
    Lo sguardo basso e il viso assorto nell’ascolto della domanda che stavano facendo.
    Persino quando non lo si aveva davanti Bill riusciva ad ipnotizzare.
    -Io voglio disperatamente innamorarmi ma da molto, da quanto tutto è cominciato con i Tokio Hotel. Solo che allo stesso tempo, è davvero impossibile con la vita che viviamo, soltanto Georg ha avuto una vera e propria fortuna e devo dire che sono un po’ geloso di lui- esclamò per poi fare un salto e passare il microfono al diretto interessato.
    Tom gli era accanto sorridendo quasi divertito.
    -Tre di noi sono single, solo Georg è innamorato- continuò Bill vedendo che il castano non si decideva a parlare.
    Solo Georg.
    E lei?
    E lei dov’era?
    -Confermo, lo sono da poco meno di un anno- rispose quasi imbarazzato Georg quasi costretto a parlare di quella cosa.
    Bill sorrideva raggiante
    La cosa è triste, molto triste-
    E chi poteva rovinare quella scenetta che avrebbe fatto sciogliere chiunque?
    Tom.
    Lo vide rubare il microfono al fratello per parlare, ma se lo vide sfilare da Georg.
    -Beh, normalmente, questa è una specie di gelosia- intervenne lui guardandolo male.
    -Naturalmente Georg, il mondo intero si è rattristato per me- sorrise sornione come solo lui sapeva fare facendole perdere un battito –Ero così innamorato di Georg che mi ha strappato il cuore fidanzandosi-
    Come se lui avesse un cuore.
    Per la prima volta Heidi non lo guardò da sotto un velo che disperdeva i suoi difetti ma per come era veramente.
    Un essere senza sentimenti che si nutriva delle speranze di milioni di ragazze che si piegavano ai suoi piedi.
    Un mostro con l’aspetto di un angelo dannato che rubava e sporcava le anime di ragazze ingenue come lei.
    Di colpo tutto divenne così chiaro da far male.
    Lei non era mai stata la predatrice, quella che con il suo fascino era riuscita a prendere le attenzioni di Tom Kaulitz per interi mesi: lei era la sua preda.
    Una delle sue prede.
    -Per adesso non ho voglia di una ragazza fissa-
    Heidi scosse la testa.
    Era una stupida, una stupida ragazzina ingenua.
    -Sono così giovane e voglio divertirmi, ci sarà il tempo di innamorarsi, adesso voglio solo godermi quello che mi viene dato, capirò quando il mio vero amore mi si presenterà avanti, guardandola negli occhi, ma per adesso cerco e basta!-
    Era un bugiardo.
    Heidi non poteva che pensare quello mentre il ragazzo continuava a parlare.
    Di colpo si sentì inorridita da quello che faceva con lui, schifata da lui.
    Quegli occhi, quella voce, quel corpo, quelle mani appartenevano a un meschino bugiardo.
    Un bellissimo meschino bugiardo.
















     
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    Ciò che ti sta rendendo felice,
    rende me più triste.
    사랑해, 바보 ♥

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    Ma povera Heidi ç_ç
    Tasha è proprio scema, oh! o.ò
    AHAHAHAHAH x)
    Belllissima!
    L'avvertimento di Tom mi ha fatto venire in mente di tutto. "Sarò io a vendicarmi", eh? u___ù E come avresti intenzione di farlo, Tommino? Per me sarai tu stesso a ferire Bill, quando vorrai Evelyne. Per cui 'statti zitto che è meglio. Ecco.
     
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  6. ohsun!
     
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    Hai postato!*O*
    Comunque Heidi adesso mi piace, perché sta capendo molte cose.
    E poi adoro il carattere di Evelyn ♥
    Continua presto (:
     
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  7. *…AmAmI 4eVeR…*
     
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    Oddio Mi Piace Troppo...
    No Bellissima...
    Mi Piace Sempre Di Più...
    Certo Che Tom è Un Genio -.-"
    Poverella Tutta Bagnata...
    Heidi Mi Fa Tenerezza *-*
    Comunque Posta Subitissimo xD
    Baciii
     
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  8. sere96*
     
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    cosa ci poteva aspettare da Tom Kaulitz?
    posta presto!
     
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  9. s3xg0tt!n@483
     
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    Amo il carattere di Evelyn!!!
    Ed era ora, che Heidi si desse una svegliata!
     
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  10.  
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    Eccomi a commentare questo capitolo, piace, si mi piace eccome.
    E' bellissimo, posta presto il prossimo ;D
     
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  11. *Stern!*
     
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    bellaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!
    vai così, alla grande!
    e ricorda cosa ti aspetta se non posti al più presto!
     
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  12. •Sally«
     
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    >_< avevo perso questo stupendissimo capitolo ahahah solo ora se ne rende conto Heidi, un pò mi fa pena xD
    ahahah Tasha è stupida ahaha mi fa troppo ridere xD
    l'avvertimento di tom mi ha fatto venire i brivi si prevedono lunghe litigate e intrighi *-*
    continuaaaaaaaaaaa
     
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    .
  13. SmileY;
     
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    Mi è piaciuto molto questo capitolo.... Anche a me piace molto il carattere di Evelyn.
    Mi è piaciuto molto il pezzo in cui Evelyn si trovava nella macchina di Tom...
    A ogni modo, posta!!! xD
    è davvero, davvero eccezionale! mi piace sempre di più. E ti ripeto che mi piace tantissimo come scrivi.
    Bravissima!!! *aspetta il 4^ capitolo*
     
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  14. _Rocket_
     
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    Graziee ragazze!
    sto ancora scrivendo ma appena vrò messo punto posterò! promesso!
    CITAZIONE
    Amo il carattere di Evelyn!!!

    Anche ioooo! la amooooo!
    forse è il mio personaggio preferito di tutte le storie che ho scritto!
    CITAZIONE
    ahahah Tasha è stupida ahaha mi fa troppo ridere

    era quella l'intenzione!
    quella scema deve sempre esserci!
    ora vi lascio! :tuseilsolechesplendesudime,Tom:
    un bacioooo!
     
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  15. SaReTtA_93
     
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    Heidi! ç_ç
    piccina lei!! stronzetta ma...poveraaa!!
    e Evelyn!! ahahahah!! io la amo! ♥
    Tom....si rivela sempre il solito scemo! -.-''
    posta presto cara!!
    _Sara_
     
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496 replies since 19/6/2010, 08:32   17696 views
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