Do Your Own Choices

[NC17]- Twincest Not Related - Romantico, Angst, Lemon... e il resto ve lo leggete negli avvisi xDDD

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  1. *ValeryVampire*
     
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    Ho cambiato firmaaaa^^

    che ne dite??
     
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  2. ».Screamin'_BìKey.«
     
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    Carina (:
     
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  3. *ValeryVampire*
     
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    CITAZIONE (».Screamin'_BìKey.« @ 3/9/2010, 14:53)
    Carina (:

    GRASSHIEEEE :ècosìbellochemitraumatizzo:


    ma... scusa...per caso sei "nuova" di questo topic?? o.O
    *devi sapere che la mia memoria vacilla in questo periodo -.-''*
    xD
     
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  4. ».Screamin'_BìKey.«
     
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    CITAZIONE (*ValeryVampire* @ 3/9/2010, 14:55)
    ma... scusa...per caso sei "nuova" di questo topic?? o.O
    *devi sapere che la mia memoria vacilla in questo periodo -.-''*
    xD

    Si u.u
     
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  5. *ValeryVampire*
     
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    CITAZIONE (».Screamin'_BìKey.« @ 3/9/2010, 14:56)
    CITAZIONE (*ValeryVampire* @ 3/9/2010, 14:55)
    ma... scusa...per caso sei "nuova" di questo topic?? o.O
    *devi sapere che la mia memoria vacilla in questo periodo -.-''*
    xD

    Si u.u

    AHHHHH wiii^^
    comunque dato che ci sono, piacere^^ sono la Vally
    (mi sento tanto stupida in questo momento.... ma va beh ahah)
     
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  6. ».Screamin'_BìKey.«
     
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    CITAZIONE
    AHHHHH wiii^^
    comunque dato che ci sono, piacere^^ sono la Vally

    io sono Sara (:

    CITAZIONE
    (mi sento tanto stupida in questo momento.... ma va beh ahah)

    Tranquilla , non sei l'unica xD
     
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  7. *ValeryVampire*
     
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    ahahahahahah xDDDD

    va boh... xDD ormai mi sono rassegnata^^

    ti faccio l'ultima domanda prima che finiamo OT... xD

    *si schiarisce la voce con le guanche rosse rossexD*
    ma per caso... cioè insomma.... mica sei qui perchè hai letto la twc?? o.O
    se è no, non importa... era giusto per saperlo^^
    *porge la manina*
     
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  8. ».Screamin'_BìKey.«
     
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    Si che l'ho letta e l'ho trovata molto bella ^^
     
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  9. *ValeryVampire*
     
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    CITAZIONE (».Screamin'_BìKey.« @ 3/9/2010, 15:06)
    Si che l'ho letta e l'ho trovata molto bella ^^

    :ècosìbellochemitraumatizzo: :ècosìbellochemitraumatizzo: :ècosìbellochemitraumatizzo:

    GRASSIEEEEEEEEE %­3
     
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  10. CELE_JS
     
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    Anche io sono nuovaaaaa :D
    Quando si posta? u.ù
     
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  11. *ValeryVampire*
     
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    CITAZIONE (CELE_JS @ 3/9/2010, 15:11)
    Anche io sono nuovaaaaa :D
    Quando si posta? u.ù

    :ohcielooo!: puccimiaoooooooooooo finalmenteeeeeeeeeeeeeeeeee ti aspettavooooooo e pensavo che non mi amassi più come prima!!! T.T

    posto il capitolo 16 LUNEDì....

    ma il capitolo 15 l'hai letto??? quello che ho postato luendì di questa settimana???
    ti è piaciuto??
    cosa ne pensiii??
     
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  12. barby's
     
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    up
     
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  13. *ValeryVampire*
     
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    POSTO DOMANI^^
    cercherò di riuscirci domani mattina^^
     
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  14. *ValeryVampire*
     
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    ecco il chappoloooo


    Capitolo sedici
    Credimi




    Erano passati tre giorni…
    Tre giorni bui, lunghi e senza senso.
    Tre giorni in cui nemmeno voleva ricordarsi di chi fosse.
    Tre giorni in cui aveva paura a mettere anche solo il naso fuori di casa.
    Tre giorni senza Tom.
    Si era barricato nel monolocale mettendo il lucchetto alla porta per evitare che Andreas potesse entrare, non mangiava e beveva a mala pena.
    Quella stessa mattina si era osservato allo specchio completamente nudo. Sembrava una caricatura macabra di se stesso: due occhiaie profonde e violacee segnavano il suo viso da bambola di porcellana, le labbra gonfie e rovinate per i morsi, i fianchi erano marchiati dal segno delle unghie di Andreas così come la schiena, il resto della sua pelle diafana e perfetta ora era pieno di lividi viola e verdognoli.
    Si faceva paura da solo, avrebbe voluto dimenticarsi di tutto ciò che Andreas gli aveva fatto; ma come poteva, se solo guardandosi le mani aveva le ferite ancora vive e dolenti almeno quanto i ricordi??
    Si gettò sotto l’acqua bollente sedendosi sul piatto doccia rannicchiandosi nell’angolo mentre con le braccia si stringeva le ginocchia al petto, guardando un punto indefinito di ciò che gli stava intorno.
    L’udito concentrato solo sullo scrosciare dell’acqua sopra ceramica e sulla propria pelle martoriata, le lacrime si fondevano perfettamente tra quelle gocce.
    Perché doveva sempre soffrire?
    Perché nessuna cosa andava mai come avrebbe voluto?
    Già viveva in un corpo che non gli apparteneva, era troppo chiedere anche un po’ di serenità?
    Se esisteva qualcuno come si diceva, allora doveva proprio avercela con lui dato che non si era mai comportato in un modo tanto deplorevole da meritarsi tutto ciò.
    Probabilmente il suo destino era stato segnato in quel modo, sarebbe morto con la stessa infelicità con la quale era nato e cresciuto.
    Maledisse il giorno in cui scoprì che nel suo corpo non ci sarebbe mai stato bene.


    *




    Di Bill non aveva avuto più notizie.
    Continuava a chiamarlo ma non riceveva mai nessuna risposta, gli mandava messaggi su messaggi e si era persino avvicinato al negozio in cui lavorava per vedere se c’era. E non l’aveva trovato.
    Si stava preoccupando a morte, aveva il terrore che gli fosse capitato qualcosa di spiacevole; non se lo sarebbe mai perdonato.
    Si era deciso, stufo marcio di attendere una risposta si era vestito con rapidità per accertarsi della sua condizione.
    Stava entrando in macchina per andare fino a casa sua quando il cellulare vibrò nella sua tasca avvisandolo dell’arrivo di un nuovo sms.
    Lo aprì velocemente per scoprire chi fosse il mittente, sussultò quando lesse “Bill” sul display.
    “Ciao Tomi^^ Ti va di vederci più tardi??” c’era scritto.
    Non esitò a rispondere e scrisse con rapidità la risposta da inviargli: “Perfetto…alle 15.30 ci troviamo al bar del centro…A dopo!”.
    Scese dalla macchina euforico e sicuramente più sollevato di prima, corse verso l’androne del suo palazzo e si precipitò fino all’interno dell’appartamento.
    Si sporse verso la cucina e guardò l’ora, erano già le 14 e 45 e così si fiondò nella propria stanza cercando di abbinare decentemente un paio di jeans, una t-shirt e una felpa. Non voleva farsi trovare impreparato all’appuntamento e soprattutto non doveva essere trasandato davanti a lui, anche se si trattava di uno stupido appuntamento in un bar.
    Si accostò al proprio armadio spalancando le ante e spogliandosi, rimanendo con solo i boxer aderenti neri.
    Osservò il proprio corpo allo specchio cercando di trovare eventuali difetti a cui poter apportare rimedio in breve tempo ma per fortuna non ne trovò.
    Dopo dieci minuti, finalmente, optò per un paio di jeans chiari, una t-shirt nera con una stampa bianca e una felpona del medesimo colore con una scritta sulla schiena.
    Si chiuse in bagno facendosi una doccia svelta e una volta uscito si asciugò guardandosi allo specchio mentre si rivestiva.
    Spruzzò sul proprio collo una piccola quantità di profumo, lo aveva comprato nuovo quando aveva saputo che Bill impazziva per quella fragranza.
    Si guardò un’ultima volta allo specchio. Si sentiva abbastanza perfetto per lui.
    Era quasi ora di uscire…

    Si mise ad attendere nel luogo esatto in cui si erano dati appuntamento, seduto nel dehor del bar ad aspettarlo mentre tamburellava nervosamente le dita sul tavolino.
    Aveva l’ansia, respirava a fatica e continuava a farsi aria con la mano, lo stomaco completamente sottosopra dall’emozione forte di rivederlo…
    Dio! Non era mai successo con nessuna.
    Aveva sempre avuto un discreto successo con le donne sin da quando aveva cominciato il liceo dieci anni prima. Era un gran seduttore ma non un playboy di quelli che scopano una ragazza al primo appuntamento e poi la mollano come un giocattolo vecchio. Solo in discoteca si lasciava andare a qualche stupida scopata senza senso e soprattutto senza niente pretese.
    A lui piaceva corteggiare le donne, farle cadere ai suoi piedi senza troppa fatica e poi frequentarle per un breve periodo. Senza però dare troppe illusioni a nessuna. Un gioco insomma, in cui però i giocatori sanno che non vi sono né vincitori né perdenti.
    Si era innamorato poche volte, forse solamente una.
    Il suo più grande amore era stato July, erano stati insieme pochi anni prima e si erano lasciati da almeno 9 mesi. L’aveva piantato lei per scappare con un uomo fresco di divorzio e con almeno 15 anni in più di lui.
    L’aveva amata come nessuna prima di allora, si conoscevano dai tempi del liceo ma nessuno dei due si era mai fatto avanti prima del ballo dell’ultimo anno, in cui l’aveva invitata con tutte le speranze che lei accettasse.
    E da quel giorno avevano cominciato a frequentarsi assiduamente fantasticando anche su di un ipotetico matrimonio. E Tom lo voleva, lo voleva con tutto il cuore quel matrimonio. Perché sapeva di amarla come mai avrebbe amato nessuno, avrebbe voluto costruirsi una famiglia con lei e vivere insieme finché non sarebbero invecchiati mano nella mano…
    Si era addirittura tatuato la sua iniziale accanto al ginocchio come pegno d’amore, combattendo la sua fottutissima paura per gli aghi.
    Mentre ora si ritrovava senza niente, con quello stupido tatuaggio a macchiargli la pelle, però contento che finalmente aveva trovato qualcuno che gli faceva battere forte il cuore come Bill.
    Guardò l’orologio sul suo polso e sbuffò sonoramente.
    “Bill cazzo quando arrivi” piagnucolò mentalmente guardando scoraggiato aldilà del vetro, era già in ritardo.
    Vide un ragazzo biondo entrare nel dehor a passo spedito, andandosi poi a sedere proprio di fronte a lui.
    -Tu devi essere Tom, non è vero? – domandò questo porgendogli la mano.
    Il venticinquenne sempre più perplesso ricambiò il gesto solo per pura e semplice educazione.
    -Si sono io…tu chi…?? – domandò poi alzando un sopracciglio.
    -Io sono Andreas…un amico di Bill. A proposito, mi ha detto che non sarebbe venuto oggi. È impegnato con un suo amichetto… - disse, enfatizzando l’ultima frase.
    A Tom si infransero tutti i “sogni” in un batter d’occhio, poteva veder smaterializzarsi tutte le sue aspettative davanti ai propri occhi.
    Allora era quello il motivo della sua assenza…?
    Era troppo occupato a soddisfare i bisogni di qualcun altro?
    Prima che potesse dire o fare qualcosa, Andreas lo precedette.
    -Vedi Tom, Bill è fatto così. Si stanca subito dei suoi ragazzi, per lui siamo tutti giocattolini. Una volta che si stufa di noi ci mette da parte. Ci sono passato anche io…
    -Bill mi ha già parlato di te… credi che io debba avere fiducia di te?
    -Tom…da quanto conosci Bill?? Permettimi di saperne più io su di lui che te, lo conosco da quasi tre anni ormai.
    Il ragazzo sbuffò tristemente mentre sorseggiava amareggiato quel poco caffè che era rimasto a fare da fondo alla tazzina di ceramica, guardando il biondo davanti a lui.
    -Ti racconto una cosa che è successa poco tempo fa… Ad esempio, è stato con un ragazzo di due anni più piccolo di lui, che si era innamorato perdutamente di Bill. Ecco, diciamo che lui gli ha dato qualche possibilità e ci stava. L’altro continuava a fargli regali su regali, cene fuori, discoteca…e poi ha giustamente preteso che il rapporto tra di loro si solidificasse. Ma il nostro caro moretto ha tirato fuori la scusa del “Mi dispiace, finché ci sarà il caos intorno a me non mi lascerò andare troppo” e così, per non dirgli che l’avrebbe mollato, si è fatto volutamente beccare mentre si faceva fottere da un altro. E la scusa qual è stata? “O scusa, sta volta mi hai scoperto…”. – raccontò Andreas gesticolando.
    Tom lo guardò attonito. Poteva veramente Bill fare così?
    Era veramente così spietato e senza cuore?
    Dietro quel viso dolce e quelle parole si celava veramente quello stronzo di cui Andreas raccontava?
    -Tom, amico mio, immagino che tu non voglia credere alle mie parole ma…Ma vedi… scommetto che avrà detto la stessa cosa anche a te. Magari proprio dopo aver fatto sesso e mentre eri lì al buio con lui. Fa così con tutti, Tom. Ti fa sentire speciale e poi ti butta come un vecchio straccio.
    -Non voglio entrare in questa storia Andreas! Non ci credo!– sbottò Tom.
    Non poteva assolutamente credere a quelle parole. No, no…Bill non era quello che descriveva Andreas.
    -Ti racconto cos’ha fatto a me…Ascoltami bene. Io ero già sposato quando l’ho conosciuto e io credevo di amare mia moglie alla follia. Poi Bill è apparso sulla mia strada come una visione, ho iniziato a pensare a lui notte e giorno. Peggio di un’ossessione, mi aveva completamente fottuto il cervello. Io ho messo subito in chiaro le cose con lui, non volevo rovinarmi il matrimonio per una stupida cotta, ma ha insistito a volermi tra le sue braccia che ho ceduto come uno stupido. Abbiamo iniziato ad uscire, a fare l’amore, l’ho portato persino in vacanza una settimana dicendo a mia moglie che sarei partito con un collega per il funerale della madre. Ti rendi conto? Mi sono innamorato, lo amavo, lo amo…ti rendi conto?? Beh, mi ha assecondato per un po’ ma mai qualcosa di più di un “ti voglio bene” è uscito dalle sue labbra per me. Gli ho comprato la macchina, l’ho aiutato con l’affitto e gli ho anche regalato alcune delle costosissime borse che sfoggia. Con questo potrai anche pensare che non ero obbligato a farlo. Ma credo che tu sappia che quando si è innamorati si fanno le più grandi pazzie. Ho trascurato mia moglie a tal punto che si è uccisa e Dio solo sa quanto mi dispiaccia e quanto vorrei rivedere quel suo sorriso. Invece Bill cos’ha fatto per me? Niente! Niente di niente…è solo un’opportunista che cerca in continuazione il pollo da spennare. Quando gli ho chiesto una pausa si è solo incazzato e allora ho dovuto continuare sulla strada che aveva deciso lui. Ovviamente non si è risparmiato di farmi le corna, questo è sicuro. Puntualmente tutte le volte che l’ho portato in discoteca mi ha sempre lasciato solo mentre lui si chiudeva nei bagni, o peggio sui divanetti, a farsi scopare dai primi che capitano. Bella roba… io sono disgustato dal suo comportamento, e sono disgustato ancora di più da me stesso perché continuo ad amarlo.
    Tom ascoltò tutto registrando ogni singola parola che gli aveva detto, mentre il biondo sospirò con gli occhi al cielo.
    -Fai quello che ti dice la testa, Tom…io ti ho messo in guardia. Se starai con Bill preparati a soffrire e non vedrai ma più la luce. Io ero lì quando vi siete conosciuti…vi stavo guardando. Dovrei essere pure incazzato con te ma in realtà provo solo dispiacere al pensiero che Bill stia mietendo altre vittime…si suona ridicolo ma a me sembra un assassino… - mormorò il biondo.
    -Non so cosa dire. - sbuffò Tom nascondendo le mani tra le proprie braccia appoggiate al tavolino.
    -Sei liberissimo di non credermi. –disse Andreas – Senti…mi dispiace di averti sconvolto la giornata e i tuoi piani futuri, ma mi ringrazierai. Io ora devo andare via. In bocca al lupo.
    Andreas si alzò e uscì fuori dal locale con un sorriso agghiacciante stampato in volto “Missione compiuta!” pensò malignamente senza voltarsi.
    Tom nemmeno rispose, lo guardò andare via mentre una voragine interiore lo soggiogò, si alzò anche lui da quel posto e pagò la sua consumazione, uscendo poi senza la vitalità con cui era entrato…come un corpo senz’anima.
    Ancora una volta Bill gli aveva scombussolato il cervello.



    Note:
    alloraaaa...
    innanzitutto spero che vi sia piaciuto^^ quindi mi raccomando, commentate così mi fate sapere u.u :vote: :vote: :vote:

    poiiii.... SARà Vero ciò che dice Andreas????
    e Tom?? cosa farà??
    E Bill??
    ragazze, ne vedrete di tutti colori nei prossimi capitoli.... parola mia u.u

    xDDD
    vi amoooooooooooooooooooooooooooooooooooo <33333333333
     
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  15. barby's
     
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    CITAZIONE
    Già viveva in un corpo che non gli apparteneva, era troppo chiedere anche un po’ di serenità?
    Se esisteva qualcuno come si diceva, allora doveva proprio avercela con lui dato che non si era mai comportato in un modo tanto deplorevole da meritarsi tutto ciò.
    Probabilmente il suo destino era stato segnato in quel modo, sarebbe morto con la stessa infelicità con la quale era nato e cresciuto.
    Maledisse il giorno in cui scoprì che nel suo corpo non ci sarebbe mai stato bene.

    Credo che sia difficile afferrare il pensiero di Bill, è come se si sentisse prigioniero del proprio corpo, nato nel corpo sbagliato ... come se il destino si sia divertito con lui, rinchiudendo la sua anima nel corpo sbagliato, creando cosi una prigione ... una prigione che diventa ogni giorno piu' stretta ... poi la vita ti fa incontrare qualcuno che reputi amico, ma che si comporta nella maniera piu' assurda ed irrispettosa, usando la tua persona come il parafulmini delle proprie tempeste personali ed il tuo corpo come l'unico modo per sfogare la propria rabbia ... cosa resta da salvare? ... a questo punto mi auguro che Tom dia retta a quella vocina che lo fa sentire innamorato di Bill e non alle parole di Andreas, parole dettate dall'ossessione e dalla cattiveria
     
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1342 replies since 26/5/2010, 18:18   13992 views
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