Do Your Own Choices

[NC17]- Twincest Not Related - Romantico, Angst, Lemon... e il resto ve lo leggete negli avvisi xDDD

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  1. CELE_JS
     
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    Si, come vuoi tu, tranquilla.. quando vuoi sono qui.
     
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  2. *ValeryVampire*
     
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    grazie pulzellina...^^ poi ti devo chiedere un favorino...
     
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  3. CELE_JS
     
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    Uhm, O.o va bene..................................
     
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  4. *ValeryVampire*
     
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    ecco il chappolo....
    bene bene bene....

    COMMENTATEEEE o non posto PIù
    ....parlo con chi legge ma non commenta... dico, si sembro antipatica ma non lo sono...
    è che se anche voi scrivete e postate conoscete esattamente l'ansia da POSTUM (non pensate che io sia cretina ahaha)...
    quindi magari un commentino (anche stupido, non pretendo per forza i poemi) e vi amerò ancora di più.... grazie amorine mie.




    ecco il chappolo...


    Capitolo dodici
    Fast & Furios




    -Cosa? – domandò Tom sbalordito.
    -Tom, ho detto portami via di qui. Ti prego il più in fretta possibile. Ti spiegherò dopo.
    Bill era terrorizzato, lo sguardo glaciale, non era più la stessa persona di prima.
    Si sedette sul divano letto mentre il moro aveva iniziato a camminare freneticamente per il monolocale raccattando il minimo per la sopravvivenza, visto che non aveva idea di quanto si sarebbe rifugiato da Tom.
    Il ragazzo lo guardò incuriosito mentre riempiva di cose più svariate un borsone da sport, giurò di aver intravisto pure una camicetta da notte di pizzo finire lì dentro.
    -Hai finito oppure tenterai di farci stare pure il tuo letto?? – domandò Tom leggermente irritato dal comportamento del ragazzo.
    -Si, si ho finito – rispose seccato l’altro raccattando tutte le copie delle chiavi sia della sua auto che del suo appartamento e staccando il telefono.
    -Andiamo – mormorò infilandosi un cappotto nero (per nascondere almeno la tuta da casa) e un paio di Nike, esortando Tom ad uscire.
    Chiuse la porta a chiave, domandandosi quando ci sarebbe ritornato col cuore sereno.
    Conosceva fin troppo bene Andreas e ora se la stava letteralmente facendo addosso dalla paura solo al pensiero di quello che sarebbe potuto succedere.
    Sicuramente il biondo lo sarebbe venuto a cercare e, una volta trovato, gli avrebbe fatto la festa. E non di certo una festa con annessi invitati, palloncini e regali. Tutt’altro… si disperava solo al pensiero che avrebbe poi dovuto contare tutti i lividi.

    Scese velocemente le scale correndo il rischio di rompersi l’osso del collo “almeno mi evito la festa” pensò tra se mentre saltava l’ultimo gradino.
    Tom aprì la macchina da lontano e Bill ci si tuffò dentro buttando il borsone nei sedili posteriori e sprofondando nel suo sperando di mimetizzarsi con il colore chiaro degli interni.
    Il moro dai cornrows vi entrò sbuffando sonoramente e infilando le chiavi nel quadro.
    -E beh? Parti no?? Cosa aspetti??? – domandò il moro con voce antipatica.
    -Aspetto una spiegazione, cazzo!! – urlò Tom dal nervoso, anche se non era nelle sue intenzioni.
    Bill si sentì subito piccolo ed indifeso, lo guardò impaurito e poi scoppiò a piangere dandogli le spalle per non farsi vedere. Era sull’orlo di una crisi isterica, perciò preferì semplicemente abbandonarsi a quel fiume di lacrime.
    -Cazzo! – mormorò Tom dandosi mentalmente del cretino.
    I singhiozzi di Bill si facevano sempre più rumorosi e le spalle continuavano ad alzarsi ed abbassarsi ad un ritmo irregolare.
    Tom mise in moto la macchina e uscì dal parcheggio mentre una macchina scura, una Toyota Rav, faceva capolino dal vialetto…



    *





    Scese dalla macchina sbattendo la portiera furioso e disperato, anzi furiosamente disperato. Camminò velocemente lungo il vialetto con un’andatura austera e lo sguardo glaciale, fortunatamente non vi era nessuno nei dintorni. Di certo non avrebbe voluto far trasparire la sua sofferenza attraverso i suoi occhi azzurro ghiaccio.
    Arrivò fino nell’atrio spalancando la porta già aperta e salì le scale saltando i gradini fino al terzo piano, sicuramente l’avrebbe trovato nel letto insieme a qualcuno.
    Si, sicuramente. Gli avrebbe spezzato le gambe e magari avrebbe privato dei gioielli di famiglia a chi gli aveva allietato la nottata al posto suo.
    Ribolliva al solo pensiero di lui tra le braccia di qualcun altro.
    Si trovò di fronte alla porta dell’appartamento di Bill, quella situazione gli ricordò tanto la mattinata precedente proiettando quelle immagini come un film nella sua testa.

    “Era salito fino al suo vecchio appartamento per accertarsi di come stesse Alexis, dato la lite di alcuni giorni prima, sperando di poter fare pace con lei.
    Si trovò di fronte al portone chiuso e suonò il campanello. Ovviamente non vi fu risposta alcuna.
    Continuò a suonare e bussare contemporaneamente, dapprima con garbo poi con rabbia che si tramutò in furia.
    Sicuramente il suo peggior difetto era l’irascibilità. Non riusciva a controllarla.
    Non vi furono risposte, colto da un attacco di furia tirò un calcio alla porta che si aprì senza troppi sforzi.
    -Porte blindate di merda! – mormorò entrando nell’appartamento.
    Quello che vi trovò sicuramente non rientrava tra le sue aspettative.
    Per terra era disteso quasi in un cumulo scomposto il corpo di Alexis, il viso spalmato contro il pavimento e le mani serrate a pugno.
    Intorno a lei erano sparse per terra delle confezioni di medicinali, psicofarmaci e sonniferi, e alcuni frammenti di vetro che probabilmente l’avevano ferita. Non riusciva a spiegarsi le tracce di sangue.
    Si avvicinò a lei incontrando il suo sguardo. Pareva sveglia e sul punto di accusarlo di qualcosa che aveva commesso erroneamente.
    La sfiorò per poi ritrarsi velocemente da quel gelido contatto inoltre più vicino le stava e più poteva sentire quell’odore nauseante che proveniva dal suo cadavere.
    Rimase immobile a fissarla, cercando in ogni modo di incontrare quegli occhi privi di vita, gli stessi di cui si era innamorato anni prima.
    Si accorse di un foglio di carta seminascosto dal maglioncino di lei, chinandosi lo raccolse e lo lesse.
    Lo ripiegò facendolo sparire nella propria tasca e chiamò la polizia, che arrivò in poco tempo sotto il palazzo.
    Alcune casalinghe curiose si erano affacciate ai balconi dei loro appartamenti per dare una spiegazione a quel trambusto che regnava nel cortile.
    Dei poliziotti, seguiti da alcuni volontari che portavano al seguito una barella, entrarono nell’appartamento facendosi spiegare da lui stesso l’accaduto.
    Continuava a parlare senza sosta, mostrando il foglio di carta da lui trovato e rispondendo alle domande insistenti dei detective.
    Dalla sua voce non trasparivano emozioni. Probabilmente si sentiva troppo shockato e sotto stress anche solo per permettere alle lacrime di rigare il proprio viso.
    O probabilmente non gli interessava?
    No…non poteva essere così.”


    Stava ancora immobile davanti alla porta di casa del moro, pregando tutti i santi esistenti anche negli universi paralleli di non ritrovarsi una scena simile davanti.
    Sarebbe morto all’istante se avesse trovato Bill in quello stato, avrebbe preferito ammazzarlo con le sue stesse mani piuttosto che vederlo morire.
    Era un ragionamento contorto, ma da lui cosa ci si poteva aspettare?
    Se avesse ucciso lui Bill sarebbe stato come averlo tutto per sé.
    Se solo ne avesse avuto il coraggio.
    Ma si sarebbe potuto vendicare facilmente, avrebbe potuto avvelenarlo, picchiarlo a sangue, gettarlo giù dal suo balcone, investirlo con la sua auto. Insomma, infondo Bill aveva sottilmente ucciso Alexis…
    …e, nonostante tutto ciò sembrasse pericolosamente perverso e malato, questo bastava come giustificazione.



    *




    Accostò l’auto in una strada secondaria del centro, tenendo ancora le sicure per evitare che il moro facesse cazzate.
    -Bill? – sussurrò Tom poggiandogli una mano sulla spalla.
    Il moro sussultò appena ma decise di non voltarsi, asciugandosi le lacrime con la manica della felpa nascosta sotto il cappotto.
    -Bill dai… - lo incoraggiò sperando di ottenere una risposta, ma ovviamente nessun segno.
    Il moro si era rimpicciolito nelle spalle gracili, diventando più stretto di quanto già fosse.
    -Amore… - sussurrò con voce roca e calda – per favore – continuò cingendogli la vita e appoggiando le labbra contro il collo freddo del moro.
    Bill rabbrividì a quel contatto ma non era ancora dell’idea di voltarsi, sotto sotto gli piaceva fare il cocciuto.
    Tom si fece più audace, facendo scorrere le mani sino ai fianchi sottili e andando a leccare una piccola superficie di pelle calda dietro il suo orecchio.
    -Dai ti prego non ho voglia di litigare – sussurrò vicino a questo e mordicchiandogli il lobo dove non vi erano orecchini.
    Bill cedette alla fine, si voltò con gli occhi acquosi e Tom sorrise di tutta quella tenerezza che cercava di nascondere solitamente con tutto quel trucco.
    Lo attirò a sé baciandolo dolcemente e mormorando parole sconnesse tra un bacio e l’altro.
    -Pace? – domandò una volta che stava per riaccendere il motore della propria auto.
    Bill annuì debolmente finché ripartirono verso la casa di Tom.

    Arrivarono una decina di minuti dopo, quando fortunatamente non c’era nessuno a quell’ora a casa.
    Nonostante tutto, però, Bill non gli aveva ancora rivelato nulla di inerente alla fuga da casa sua e questo lo turbava parecchio. Aveva solo capito che c’entrava con la morte di quella donna.
    Non che gli dispiacesse avere Bill intorno, era solo che non capiva il perché e non gli andava a genio che il suo coinquilino Georg avesse già fatto troppi apprezzamenti riguardo al bel moretto.
    Era fottutamente geloso del suo “trofeo”.
    Il moretto si trascinò fino alla sua camera, buttandosi sul letto del ragazzo con ancora le ciabattone enormi indosso.
    Tom si affacciò alla porta della sua camera, guardando Bill raggomitolato su se stesso come un micio e sorridendo appena come un ebete.
    Bill sbuffò una risatina guardando Tom sotto il suo braccio e gli sorrise mentre si sfilava le ciabatte.
    -Amore… - mormorò Tom salendo sul letto insieme a lui, noncurante della porta spalancata della sua camera.
    Il moro allargò le gambe facendogli spazio, l’altro non rifiutando di certo l’offerta si accomodò su di lui baciandolo.
    Le ginocchia di Bill si scontrarono subito contro i fianchi dell’altro, per poi cingergli la schiena con le gambe, offrendogli il collo niveo da baciare.
    Fece scivolare le mani calde al di sotto della maglietta del moro, andando ad accarezzare i fianchi stretti e la vita facendolo miagolare appena.
    -‘Giorno – esordì la voce del piastrato dall’ingresso, facendo sobbalzare Tom che con una acrobazia da circense si ritrovò in piedi accanto alla porta della sua camera.
    Bill lo guardò sbigottito soffocando una risata mentre l’altro si tastava la (fortunatamente) debole erezione sotto la tuta.
    Si alzò in piedi infilandosi le comode ciabatte e si accoccolò contro il petto di Tom, che gli cinse la vita mentre Georg li salutò entrambi.
    -E che ci fate voi qua? – domandò poco cortesemente posando la giacca sul divano.
    Tom rispose semplicemente con una scrollatina delle spalle, anche se se lo stava domandando anche lui da più di un’ora oramai.
    -Tom? – lo richiamò il moro, premuto contro il suo petto.
    Questi abbassò lo sguardo incontrando poi gli occhioni da cerbiatto di Bill, che sussurrò posandogli un bacio sulla spalla.
    -Grazie…




    Note: lo so che questo capitolo non è un granchè, ma era soprattutto per raccontare (anche se in breve) ciò che ha visto Andreas...
    i nostri due piccioncini...come andrà a finire???

    vi amo....e
    commentateeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
     
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  5. CELE_JS
     
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    Grazie per il capitolo.
    E' cortino, a dire il vero e non mi piaceva quel "..il viso spalmato a terra" non rendeva l'idea.. è una cosa...tragica e "spalmata" mi fa quasi sorridere, apparte quello il resto mi piace.

    Bill è dolcissimo e fragile, mentre Andi (che sosterrò fino alla morte perchè è dolce e tenero) mi ha fatto appunto... tenerezza.
    E' innamorato di Bill, ha paura per lui e lo farebbe suo in ogni modo.. è dolce.. e questo mi fa sentire puzza di guai.
    Di Tom.. non mi è piaciuta la sfuriata in auto.. "we, cocco..rilassati, fly down U.U " ma poi si è fato perdonare, su...

    Scusa per la critica, sono l'ultima che deve parlare ma l'ho pensato quando l'ho letto..
    E comunque sono fan di questa storia *-* l'adoro.. e anche fan di Alexis.

    SPOILER (click to view)
    Alexis è morta *balla la samba, già da parecchi giorni*


    Grazie Pucci.
     
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  6. *ValeryVampire*
     
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    si non avevo una grande ispirazione quando l'ho scritto... ti do pienamente ragione su tutto...
    apparte l'amore per Andy....
    io lo odio. punto ....
    xDD

    Tom è stupido... ecco però è tenero....

    però con il tredici mi faccio perdonare...è mooolto NC17
     
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  7. CELE_JS
     
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    Io voglio un' ammucchiata *-* PLIIIIZ
     
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  8. *ValeryVampire*
     
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    vedremo u.u

    ma niente è sicuro.... anche se avevo scritto di un threesome...
     
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  9. CELE_JS
     
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    Un bel triangolone Uhm?? *ç*
     
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  10. *ValeryVampire*
     
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    si ma non so se lo faccio...
    perchè quando ho scritto la scena, la storia doveva andare in un certo modo... ora è cambiato.... vedremo dove mi porterà questa storia...
     
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  11. CELE_JS
     
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    Io sono a dir poco curiosa :D
     
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  12. *ValeryVampire*
     
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    eheheh^^ XD
     
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  13. CELE_JS
     
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    Wowo O.O La prima volta che ti ho inviato un messaggio era il 26.05.. un giorno prima del mio compleanno.. tra un pò sono 2 mesi *O* Di già!

    Notte patata. Ti amo.
     
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  14. *ValeryVampire*
     
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    o patataaaa *______*

    ti amoooo^^ buona notte
     
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  15. blue night
     
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    Allora,io sosterrò in eterno il mio odio per Andreas ,il suo non è amore,è ossessione,voglia di possesso e di prevaricazione,è malato tanto che arriva a pensare di uccidere Bill in modo che nessuno lo possa avere e anche perchè lo ritiene responsabile della perdita di Alexis (che lui,nonostante tutto quello che combinasse,la riteneva una cosa sua v.v ) comunque si apetta il prossimo ovvio


    Vale sai cosa sarebbe bello?ci stavo pensando sta mattina,se tom decidesse di chiamare Bill invece di Eva, Bibi?a me è venuto in mente perchè così è come se Tom decidesse di conservare ciò che Bill è ma rendendolo ciò che Bill sente di essere,è come se riunisse il passato di Bill da ragazzo fondendolo con il suo sentirsi donna,bho non credo di essermi spiegata,scusa lo sclero (mi patteggio da sola )
     
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1342 replies since 26/5/2010, 18:18   13992 views
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