[CONCLUSA] A long summer

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  1. *ValeryVampire*
     
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    nuova long *O*
     
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  2. Redda
     
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    TK89: Guardia e ladri


    44. Capitolo



    Quella sera tutta la famiglia Kaulitz era stata invitata a cena da un amico di Jörg, che lavorava nella polizia.
    «Siate educati», si raccomandò, riferendosi ai suoi due figli, «ed evitate domande imbarazzanti.»
    «È capitato solo una volta.» Sbuffò Bill, roteando gli occhi verso il tettuccio della macchina.
    «Che cos’è successo?», gli domandò Tom, incuriosito.
    «Gli avevo chiesto se fosse il poliziotto dei Village People», rispose il moro, facendo spallucce. «Era una domanda innocente, e poi mica è colpa mia se ci somiglia.»
    «Evita anche quelle.»
    «Mi è concesso respirare?», gli chiese con ironia il ragazzo. «Rilassati un po’, farò il bravo.»
    Tom lo conosceva bene quello sguardo, e sapeva che il suo fratellastro si sarebbe comportato in tutt’altro modo. Per un attimo pensò di avvisare suo padre del pericolo che stava per correre, ma Bill gli accarezzò una coscia, e si dimenticò di quello che voleva dire, ma di certo non doveva essere poi così importante.
    Jörg parcheggiò di fronte ad un piccola villetta di due piani e, quando tutti furono scesi dall’auto, suonò il campanello. Venne loro ad aprire una donna dai capelli rossi.
    «Jörg, Doris, benvenuti», li salutò, baciando entrambi sulle guance. «Prego, entrate pure in casa. Frank è in giardino, sta terminando di cucinare la carne.»
    La padrona di casa fece loro strada, conducendoli verso il giardino sul retro, dove spuntava un enorme gazebo in legno.
    «Jörg», lo salutò Frank, ripulendosi le mani su uno straccio lì accanto, «finalmente siete qui. Doris.» Le fece il baciamano. «È sempre un piacere vederti.»
    «Il piacere è tutto mio.»
    «Bill tu diventi ogni giorno sempre più alto», constatò l’uomo, ridacchiando.
    «Di certo non posso rimpicciolire», mormorò lui.
    «E chi è quell’altro stangone lì dietro?»
    «È mio figlio Tom.»
    «Ah, il ragazzi che hai avuto con la tua ex moglie. Beh piacere, tuo padre mi ha parlato molto di te.»
    «Piacere», rispose il moro, stringendo la mano che l’uomo gli porse.
    «Bene, potete accomodarvi se volete, la carne sarà pronta fra poco.»
    «Joan, cara, ti aiuto ad apparecchiare», si propose Doris, sparendo in casa con la donna.
    «Allora amico, come ti va la vita? È un miracolo essere riuscito ad invitarti.»
    Bill afferrò il braccio del fratellastro e lo trascinò verso un angolo del giardino, dove c’era una casetta per gli attrezzi, dietro alla quale lo portò.
    «Preparati ad annoiarti», lo avvisò il moro, estraendo un pacchetto di sigarette dalla sua borsa. Se ne accese poi una. «Quei due non faranno che parlare di lavoro; ho sempre rischiato di addormentarmi.»
    «Allora è un bene che si incontrino raramente.»
    «Mh mh, ma almeno questa volta ci sei anche tu e mi potrò divertire», gli disse il moro, sorridendogli con malizia.
    «Cosa? No, mio padre ha detto di non fare casini», gli ricordò lui.
    Bill gli si avvicinò e gli cinse il collo con un braccio. Fece un lungo tiro, avvicinando poi le labbra alle sue.
    «Basterà essere silenziosi», gli sussurrò, soffiandogli il fumo dentro alla bocca. «Tu non ti vuoi divertire?», gli chiese poi, leccandogli il piercing.
    «Io… sì, ma…»
    Il moro gli poggiò un dito sulle labbra. «Fa fare tutto a me, ho già qualcosa in mente.» Fece una leggera pressione dietro al suo collo e lo baciò.
    «Bill, Tom, è pronto», urlò loro Jörg.
    Il ragazzo si staccò dal suo fratellastro, ripulendogli con il pollice le labbra lucide di saliva.
    «Andiamo, o papino potrebbe sculacciarci.»
    Raggiunsero gli altri, già seduti nel tavolo sistemato sotto al gazebo, ed occuparono gli ultimi due posti rimasti, uno di fronte all’altro.
    «Ho preparato un po’ di tutto, spero vi piaccia.»
    «Buon appetito», augurò Jörg, cominciando a servirsi.
    Come predetto da Bill, la maggior parte dei discorsi ruotarono attorno al lavoro. Gli unici che chiacchieravano erano Frank e Jörg; le loro mogli si limitavano ad annuire ed ascoltare, o ad intervenire di tanto in tanto per dire la loro su qualcosa.
    Tom giocherellò con una delle carote che aveva nel piatto, fino a quando non sentì qualcuno colpirgli il ginocchio. Sollevando lo sguardo notò che Bill lo stava fissando.
    «Che c’è?», gli sussurrò.
    Lo guardò mentre afferrava un würstel dal piatto di portata e gli andò la saliva di traverso quando glielo vide leccare, facendo scintillare il piercing alla luce delle lampadine appese attorno al gazebo. Cominciò poi a succhiarlo, facendone sparire buona parte dentro alla propria bocca.
    Ovviamente il suo corpo non rimase immune di fronte a quello spettacolo, e qualcuno, lì sotto, sembrava appena essersi risvegliato.
    Finalmente il suo fratellastro smise di torturare quel povero würstel –che aveva un po’ invidiato-, e ne addentò un pezzo, masticandolo con aria divertita. Quella era solo una piccola anticipazione.
    Finita la cena gli adulti si concessero un caffè e qualche bicchierino.
    «Frank», lo chiamò Bill con estrema gentilezza, «hai ancora il biliardo?»
    «Certo; volete salire a fare una partita?»
    «Sarebbe grandioso», gli rispose il moro. «A te va, vero Tom?»
    «Ce… certo», rispose lui, travolto dall’occhiata che gli lanciò il suo fratellastro.
    «Andate pure e divertitevi.»
    Tom seguì il moro dentro casa e, successivamente, al piano di sopra. Intravide una stanza dove spiccava un tavolo da biliardo, ma Bill la superò come se non l’avesse nemmeno vista.
    «Dove stiamo andando?», gli domandò.
    Il ragazzo si fermò di fronte ad una porta chiusa e sorrise malizioso; l’aprì, mostrando una camera da letto.
    «Sei impazzito?», gli chiese Tom, strabuzzando gli occhi. «Sono tutti di sotto, potrebbero sentirci.»
    «Basta essere silenziosi», gli ricordò Bill, entrando.
    Lo vide curiosare un po’ ovunque. Aprì poi un armadio e gli sentì emettere un gridolino euforico.
    «Le ho trovate!»
    «Che cosa?»
    Si voltò verso di lui, facendo dondolare un paio di manette scintillanti.
    «Ti va di giocare a guardia e ladri?», gli domandò suadente.
    Dubitava fortemente che si trattasse del gioco che facevano i bambini, rincorrendosi per strada.
    «Ti avviso», gli disse poi, avvicinandosi, «io sono un poliziotto molto cattivo.»
    Dannazione, si stava eccitando ancora di più, soprattutto alla vista di quelle manette, che il moro continuava a far dondolare avanti e indietro, con sguardo malizioso.
    «Spogliati», gli ordinò perentorio, «devo perquisirti.» Tom ridacchiò appena, ma Bill gli afferrò il mento fra le dita. «Non c’è niente da ridere; fa come ti dico o ti dovrò punire, e non ti piacerà affatto.»
    Il moro gli obbedì e si liberò dei vestiti, gettandoli ai suoi piedi, rimanendo solo con i boxer indosso. Bill fece scorrere il proprio sguardo su di lui, e sorrise soddisfatto.
    «Ora stenditi.»
    Tom raggiunse il letto e vi si sdraiò sopra; il ragazzo gli afferrò i polsi e li avvicinò alle sbarre della testata in ferro battuto. Fece scorrere le manette dietro ad una di esse, imprigionandolo.
    «Fa male», si lamentò lui, sentendo il metallo premere contro la propria pelle.
    «Deve fare male», gli rispose Bill con un mezzo sorriso. «Ora fa silenzio, o mi costringi ad imbavagliarti, e sto solo aspettando l’occasione per farlo.»
    Il cervello del suo fratellastro era puntato sulla modalità perversione estrema; non sapeva fosse un patito del bondage, ma non se ne stupiva affatto, anche quello era terribilmente da Bill.
    Il moro camminava avanti e indietro, senza smettere un solo secondo di guardarlo.
    «Non hai detto che volevi divertirti?», lo provocò lui, ed il ragazzo sorrise.
    Si liberò con lentezza dei suoi vestiti, rimanendo anche lui con solo i boxer. Gattonò poi sul letto, sedendosi sopra al suo bacino; gli sfuggì un piccolo gemito che lo fece sogghignare.
    Gli accarezzò le braccia, sfiorando le manette con la punta delle dita.
    «Potrei anche decidere di rubargliele», disse il ragazzo. «Non trovi che questo giochino sia molto divertente?»
    «Non riesco a smettere di ridere.»
    Bill gli diede uno schiaffo, colpendogli anche la bocca. «Ragazzino impertinente; ora mi costringi ad imbavagliarti.»
    Il moro scese dal letto e si avvicinò alla cassettiera; ne estrasse una confezione di collant ancora sigillata. L’aprì e tornò verso Tom, legandoglieli intorno alla bocca.
    «Adesso farai il bravo, non è vero?» Non ottenendo nessun cenno da parte del moro, poggiò una mano sul membro, stringendolo con forza fra le dita. «Non è vero?», ripeté, e Tom strizzò gli occhi, annuendo poco dopo. «Molto bene.»
    Bill tornò ad occupare la stessa posizione di prima ed osservò il suo fratellastro negli occhi.
    «Sei proprio carino così.» Sghignazzò, accarezzandogli il petto. Scese poi fino alla sua pancia, soffermandosi sul bordo dei boxer. «Che cosa dobbiamo fare con questi?» Tom mugugnò qualcosa di incomprensibile. «Vuoi che te li tolga?» Il moro annuì . «Lo vuoi veramente?» Annuì con più vigore, tanto che sentì la testa girargli appena. «Ancora no, voglio prima divertirmi un po’ con te.»
    Bill si poggiò alla testata del letto con le mani e si avvicinò ai polsi del ragazzo, leccando le manette. Il suo piercing, a contatto con quelle, produsse un leggero suono metallico, e quel rumore parve provocargli un brivido lungo la schiena, facendolo eccitare.
    Tom teneva gli occhi puntati su di lui, nonostante cominciassero a pizzicargli.
    Sentì la bocca del suo fratellastro scendere lungo il suo braccio, spostandosi poi sulla fronte. Procedette con lentezza verso le sue labbra, sulle quali si poggiò appena. Fece scorrere la lingua sul tessuto leggero dei collant, facendola poi scontrare con la sua. Solo per pochi minuti lo liberò da quell’imbavagliatura, giusto il tempo di approfondire quel bacio, e poi Bill continuò la sua lenta discesa.
    Ad ogni leggero bacio che la sua pelle riceveva, equivaleva un lungo brivido lungo la spina dorsale.
    Superato l’ombelico, i brividi divennero più intensi, e la sua fronte si imperlò leggermente di sudore.
    Inclinò indietro il capo quando sentì la lingua del moro leccare il suo membro attraverso il tessuto dei boxer, facendolo gemere.
    «Shh… avevamo detto di essere silenziosi. Vuoi che qualcuno ci senta?»
    Bill afferrò l’elastico tra i denti e lo sollevò verso l’alto, facendolo poi ricadere sul suo ventre con uno schiocco.
    «Ancora un secondo», gli sussurrò, ripercorrendo la linea centrale dei suoi addominali con un dito.
    Si sporse oltre il bordo del letto, chinandosi per recuperare qualcosa dalla sua borsa, che aveva abbandonato lì per terra.
    Afferrò un tubetto già usato di lubrificante, facendoglielo dondolare poi di fronte agli occhi.
    «Non vorrei farti troppo male.»
    Tom lo fissò interrogativo, non capendo la sua frase; in che senso non voleva fargli male?
    Sentì i boxer scivolargli lungo le cosce, lasciandolo completamente nudo.
    Osservò il suo fratellastro mentre si succhiava l’indice e lo osservava con uno strano luccichio negli occhi.
    Fece scivolare il dito umido di saliva lungo il suo ventre, scendendo verso il basso, fino a raggiungere la sua apertura, che graffiò appena con l’unghia.
    «Te l’ho detto che ero un poliziotto molto cattivo…»
    Quando Tom capì le sue intenzioni sgranò gli occhi per il terrore e cominciò ad agitarsi e a scuotere i polsi, nel tentativo di liberarsi.
    «Se fai così ti farà solo più male; rilassati… il dolore passerà prima…»
    No, non poteva farlo per davvero. Mugugnò come un forsennato, ma ovviamente Bill non poteva capire ciò che gli stava dicendo, o meglio urlando.
    Quando vide il tappo del lubrificante cadere sul materasso sentì il suo cuore bloccarsi, ed il cervello andargli in black out totale; ma a quel punto il moro scoppiò a ridere divertito.
    «Te la stai letteralmente facendo sotto», gli disse con un sorrisino, mordicchiandosi il labbro con fare colpevole. «Stavo solo scherzando, torna pure a respirare.»
    Tom lo investì di insulti incapibili; quel ragazzo era un dannato sadico! Lo aveva fatto morire di paura.
    «Andiamo, non arrabbiarti», gli disse, vedendo la sua fronte aggrottata, «era solo uno scherzetto innocente. Sono sicuro che saprò farmi perdonare.» Spremette un po’ del lubrificante sul palmo della propria mano. «Sempre che tu lo voglia…»
    Tutta la rabbia sembrò passargli in un attimo; annuì un paio di volte, facendo sogghignare il suo fratellastro.
    Sentì le sue lunghe dita affusolate avvolgere il proprio membro, e spargergli quella specie di gel sulla pelle tesa ed accaldata. Socchiuse appena le palpebre, mentre il suo respiro diventava affannoso.
    Bill gli concesse qualche attenzione in più del solito –era il suo modo per farsi perdonare–, prima di liberarsi dei propri boxer, che finirono accanto a quelli del moro.
    Tornò a sedersi sopra di lui con cautela, fino a quando le sue natiche non sfiorarono le cosce del fratellastro; poggiò le mani sul suo stomaco per sostenersi, rimanendo immobile per un paio di minuti, giusto il tempo che servì ai suoi muscoli per rilassarsi ed abituarsi a quell’intrusione.
    Gli occhi di Tom non avevano smesso per un solo secondo di fissare i suoi, e lui non poté fare a meno di pensare a quanto fosse sexy imprigionato ed imbavagliato a quel modo. Sentì una scarica elettrica propagarsi dal ventre, la quale gli fece fremere ogni singola cellula dentro il corpo.
    Facendo leva sulle braccia, si sollevò leggermente verso l’alto, tornando poi a sedersi sulle gambe di Tom.
    Scrutò con dettagliata attenzione l’espressione che passò sul viso arrossato del fratellastro e non riuscì a non sorridere compiaciuto.
    Continuò a muoversi con voluta lentezza, torturando in quel modo il moro. Si piegò verso di lui, facendo sfiorare appena le loro labbra, ma si allontanò quando Tom provò a liberarsi dei collant che aveva sulla bocca con la lingua, senza però riuscirci.
    Cominciò a toccarsi sotto al suo sguardo eccitato, gemendo intenzionalmente a voce alta.
    Tom tentò di spingersi in avanti, ma le manette lo tenevano legato alla testiera del letto, ed i polsi gli fecero male; di sicuro doveva essersi graffiato, ma non gli importava del dolore, in quel momento tutti i suoi pensieri vertevano su un solo soggetto: Bill.
    Voleva toccarlo, voleva sentire il sapore della sua pelle sulle labbra; restare incatenato lo stava facendo impazzire, mentre il suo fratellastro lo fissava con la stessa espressione di uno spietato aguzzino.
    «Tom…», lo invocò, inclinando indietro il capo, mettendo così in mostra il suo collo niveo. «Tom…»
    I suoi occhi rimasero incollati a quel corpo perfetto che si muoveva sinuoso sopra al suo bacino, e alla sua mano, con la quale stava soddisfando le proprie voglie.
    Se solo avesse avuto la forza necessaria avrebbe staccato quel pezzo di ferro dalla base del letto, invertendo poi le posizioni.
    La sua pelle era ormai disseminata di piccole goccioline di sudore, che scendevano lentamente, provocandogli un leggero fastidio.
    Bill si sporse verso il suo collo e ne leccò una, passandosi poi la lingua sulle labbra umide.
    «Sei così buono», gli sussurrò all’orecchio, facendolo fremere di eccitazione.
    Provò a chiamarlo, ma il ragazzo si limitò a fargli un sorrisetto, mentre faceva scorrere una mano sul proprio petto, sfiorando il piercing che ornava il suo capezzolo.
    «Ti andrebbe di leccarlo, vero?», gli domandò con un tono falsamente dolce, ridisegnando il contorno dell’aureola con un dito.
    Tom agitò maggiormente le braccia, e la catenella delle manette sbatacchiò contro la ringhiera, producendo un rumore metallico.
    «Quanto baccano stai facendo», lo rimproverò Bill, scuotendo il capo come se ne fosse rimasto deluso. «Ora mi toccherà punirti, bambino cattivo.» Strinse gli sfinteri con forza attorno al membro di Tom, facendolo urlare. Il ragazzo respirò con evidente affanno, ed il moro ne parve compiaciuto. «Farai il bravo adesso, mh? O mi costringerai a rifarlo.»
    Il ragazzo lo fissò dritto negli occhi e fece sbattere nuovamente la catenella contro la testata, ripetutamente.
    Le labbra di Bill si arricciarono in un sorrisetto di pura malizia. «Sei veramente capriccioso, lo sai? I soggetti come te hanno bisogno di essere corretti; c’è ancora una possibilità, ma avrai bisogno di essere punito… un sacco di volte.»
    Il moro si aggrappò al materasso, per avere maggiore stabilità ed evitare di far male a Tom, e cominciò a cambiare ritmo. I suoi movimenti erano più secchi e veloci, tanto che il letto prese a cigolare rumorosamente.
    Non smise di osservare Tom, mentre dischiudeva la bocca per cercare una maggiore quantità d’aria, visto che cominciava a mancargli il fiato.
    Sentì il bacino del fratellastro sollevarsi verso l’alto, per quel poco che riusciva a muoversi sotto al suo peso; l’effetto delle sue spinte, unito a ciò che stava facendo il moro, lo portarono al limite.
    Strizzò gli occhi quando una goccia di sudore gli finì dentro all’occhio destro, facendolo bruciare appena; i capelli gli si erano appiccicati alla schiena e al collo, provocandogli un gran caldo.
    Tom cominciò a spingere con maggiore intensità, ma anche lui era allo stremo delle proprie forze, e durò solo un altro paio di minuti, prima che l’orgasmo gli prosciugasse anche quell’ultimo briciolo di energia che gli era rimasta.
    Bill lo seguì poco dopo, e si accasciò sul proprio fratellastro, sporcando entrambi con il proprio rilascio.
    Riuscirono a sentire tutti e due il ritmo frenetico con cui batteva il cuore dell’altro.
    Il moro mugolò qualcosa, e Bill sollevò stancamente una mano, calandogli sul mento i collant, lasciandolo così libero di parlare, ma era troppo stanco per riuscire a spiccicare mezza parola.
    Rimase a guardare il suo fratellastro sollevarsi sui gomiti e sorridergli, anche lui stravolto e con il trucco ormai rovinato. Voltò poi il capo e ridacchiò.
    «Abbiamo fatto un bel casino», commentò, scostandosi un ciuffo dalla fronte.
    Tom non rispose ed agitò solamente le braccia, ricordandogli di liberarlo.
    «Quasi me ne stavo dimenticando», mentì Bill con un sorrisino, allungando una mano verso il comodino, ma la chiave gli cadde per terra, finendo sotto al letto.
    «Non tergiversare, non mi sento più le mani.»
    Il moro gli si levò di dosso e si inginocchiò sul pavimento per cercarla.
    «Bill, Tom», urlò Jörg dal piano di sotto. «Basta giocare, dobbiamo andare a casa.»
    Bill sollevò di scatto la testa e fissò il suo fratellastro, ancora nudo ed ammanettato; ficcò tutto il capo sotto al letto e riuscì a recuperare la chiave, liberandolo subito dopo.
    Cominciò a rivestirsi velocemente, mentre Tom si massaggiava i polsi doloranti ed arrossati.
    «Basta poliziotto cattivo per almeno un mese.»
    «Rivestiti scemo», gli disse il moro, lasciandogli addosso i suoi vestiti. Si avvicinò allo specchio per controllare lo stato del suo trucco, ed appurò che era disastroso.
    «Sarebbe stato meglio farsi una doccia», gli fece notare il ragazzo. «Siamo sudati e appiccicosi.»
    «Non mi sembra che ne abbiamo il tempo», gli ricordò lui, gettando le calze dentro al cassetto e dando una sistemata al copriletto. «Ci inventeremo una scusa.»
    Aspettò che Tom si fosse rivestito e diede un’ultima occhiata alla stanza, per controllare che non ci fosse rimasta alcuna traccia del loro passaggio; afferrò poi le manette, infilandosele nella borsa.
    «Questo si chiama furto.»
    «Non se ne accorgerà nessuno», gli assicurò, spingendolo fuori da lì; prima di scendere le scale si diede una rapida sistemata ai capelli, cercando di allisciarli con le dita.
    Alla fine della rampa trovarono i loro genitori e Frank.
    «Ragazzi, ma cosa vi è successo?», domandò loro Doris, osservandoli. «Sembrate sconvolti.»
    «È il risultato di una partita durata più del previsto», mentì spudoratamente Bill. «Abbiamo letteralmente sudato sette camice.»
    «Come vi capisco», commentò Frank, dandogli una pacca sulla spalla, «è difficile riuscire a smettere una volta che si è iniziato; io ne so qualcosa, passo delle intere ore lì dentro.»
    «Ragazzi che ne dite di andare in macchina? Noi arriviamo subito.»
    «Ok», rispose Tom, felice di togliersi di torno.
    Ringraziarono e salutarono il padrone di casa, ed insieme uscirono da lì, incamminandosi verso la loro auto. L’aria fresca era un vero toccasana per la loro pelle sudata e ancora accaldata.
    Bill raggiunse per primo lo sportello e fece per aprirlo, ma Tom glielo impedì, poggiandovi contro una mano.
    «Che c’è?», gli domandò, inarcando un sopracciglio.
    Il moro sfiorò la sua borsa con le dita, sentendo la ruvida pelle sotto ai polpastrelli; le manette rubate tintinnarono appena.
    «Arrivati a casa possiamo giocare di nuovo a guardia e ladri… ma questa volta il poliziotto cattivo lo faccio io.»
    Bill controllò che i suoi fossero ancora in casa ed intrecciò i polsi dietro al collo del fratellastro.
    «Sono proprio un ragazzaccio», gli sussurrò a fior di labbra, facendolo sorridere.
    «Vorrà dire che ti dovrò punire severamente.»
    Lasciò scorrere una mano lungo il suo braccio, fino a raggiungere il suo polso, che sollevò, portandolo all’altezza del suo viso. Passò la punta della lingua su quella striscia di pelle arrossata, deponendovi poi un casto bacio.
    «Me lo auguro…»



    Edited by Redda - 16/12/2010, 18:44
     
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  3. •Kibi•ErOiNe•Kaulitz•
     
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    Cavolaccio quando ho letto che Bill voleva penetrare Tom mi è quasi venuto un infarto >.<
    Chissà com'è Tom da poliziotto cattivo *________*
     
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  4. Pink Sniper96
     
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    Bill è un ninfomane O_O certo Tom non è da meno...voglio il prossimo capitolo U_U(che commento schifoso che ho fatto )
     
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  5. ;KeepLookingHoney_
     
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    Ma... Ma... Redda mi uccidi così
    Non ho altro da aggiungere se non un "WOW"
    Stop
    Continua a farci sognare!
    Non vedo l'ora che sia martedì!
    *se ne va mettendo in moto il cervello, in attesa della settimana ventura*
     
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  6. DiANaReN
     
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    ragazzacci XD
     
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  7. ~ Nene •
     
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    CITAZIONE
    Bill gli si avvicinò e gli cinse il collo con un braccio. Fece un lungo tiro, avvicinando poi le labbra alle sue.
    «Basterà essere silenziosi», gli sussurrò, soffiandogli il fumo dentro alla bocca. «Tu non ti vuoi divertire?», gli chiese poi, leccandogli il piercing.

    Già ho la febbre e capisco la metà delle cose che leggo, se poi mi trovo anche un pezzo del genere, getto la spugna e torno un'altra volta!
    Non so cosa sarò in grado di tirar fuori perciò, io avverto.
    Guardia e ladri è un gioco che non mi è mai particolarmente piaciuto, ma ho come l'impressione che da oggi in poi lo apprezzerò molto di più xD
    Adoro con ogni fibra del mio corpo quei momenti. La paura di essere scoperti poi, si sa, rende tutto più bello *-* E loro son dei maestri in questo, ce l'hanno sapientemente ribadito.
    Me lo vedo un sacco Bill come poliziotto cattivo, è stata proprio una bella scena *OOO* Da Tom ammanettato e imbavagliato - i collant sono stati un tocco di classe (; - al mezzo infarto che stavo avendo quando sembrava che in effetti ci fosse stata un'inversione di ruoli. Che poi tutto sia finito nel più piacevole dei modi ha solo aumentato la mia felicità!
    Mi piacciono tanto quando fanno i coniglietti complici ♥
    Inutile negare, in un rapporto anche questo è importante ù.ù
    Bene, dopo di ciò, torno ad infilarmi sotto le coperte. A martedì, donna dalle dita magiche (:
     
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  8. heytila!
     
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    è favolosa, davvero complimenti..quanti capitoli sono in tutto?
     
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  9. Lady Rock!
     
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    aaaaa! ahahahahahaaaajgifdngngirngeliu
    e come potevano mancare i giochini erotici! mo ci manca solo un bill sadomaso così dopo aver saltellato per i prati gioiosa come una capretta incaprettata e in modalità "sangokk" posso pure morì in pace sì,vabbè,ok, che cazzo ho detto non lo so non ce fa caso che ormai con questo capitolo, m'è partito pure quel briciolo de lucidità che m'era rimasta
    non mi stancherò mai di ripetere che io amo 'sti due maledetti RAGAZZACCI!
    'sti due me fanno sudà pure a me con 'sti giochetti ad alta tensione
    e sarò morta resuscitata non so quante volte insieme a quel poro cristo de tom, soprattutto quando quella bagascia in calore se mette in bocca il wurstel 'TACCISUA! quel poraccio c'ha pure fin troppo autocontrollo, se ci stavo io al posto suo soloDiosaquellocheglifacevo!

    CITAZIONE
    «Gli avevo chiesto se fosse il poliziotto dei Village People», rispose il moro, facendo spallucce. «Era una domanda innocente, e poi mica è colpa mia se ci somiglia.»

    ma bbbhuaaahuahuahuahuahuahuahua!

    CITAZIONE
    Bill gli si avvicinò e gli cinse il collo con un braccio. Fece un lungo tiro, avvicinando poi le labbra alle sue.
    «Basterà essere silenziosi», gli sussurrò, soffiandogli il fumo dentro alla bocca. «Tu non ti vuoi divertire?», gli chiese poi, leccandogli il piercing.



    CITAZIONE
    Lo guardò mentre afferrava un würstel dal piatto di portata e gli andò la saliva di traverso quando glielo vide leccare, facendo scintillare il piercing alla luce delle lampadine appese attorno al gazebo. Cominciò poi a succhiarlo, facendone sparire buona parte dentro alla propria bocca.



    CITAZIONE
    Si voltò verso di lui, facendo dondolare un paio di manette scintillanti.
    «Ti va di giocare a guardia e ladri?», gli domandò suadente.



    CITAZIONE
    «Ti avviso», gli disse poi, avvicinandosi, «io sono un poliziotto molto cattivo.»



    CITAZIONE
    «Spogliati», gli ordinò perentorio, «devo perquisirti.» Tom ridacchiò appena, ma Bill gli afferrò il mento fra le dita. «Non c’è niente da ridere; fa come ti dico o ti dovrò punire, e non ti piacerà affatto.»



    CITAZIONE
    Gli accarezzò le braccia, sfiorando le manette con la punta delle dita.
    «Potrei anche decidere di rubargliele», disse il ragazzo. «Non trovi che questo giochino sia molto divertente?»
    «Non riesco a smettere di ridere.»
    Bill gli diede uno schiaffo, colpendogli anche la bocca. «Ragazzino impertinente; ora mi costringi ad imbavagliarti.»

    bhuaahahahahaha!

    CITAZIONE
    «Te la stai letteralmente facendo sotto», gli disse con un sorrisino, mordicchiandosi il labbro con fare colpevole. «Stavo solo scherzando, torna pure a respirare.»

    bastardo! xD
    povero tom

    CITAZIONE
    «Ti andrebbe di leccarlo, vero?», gli domandò con un tono falsamente dolce, ridisegnando il contorno dell’aureola con un dito.
    Tom agitò maggiormente le braccia, e la catenella delle manette sbatacchiò contro la ringhiera, procudendo un rumore metallico.
    «Quanto baccano stai facendo», lo rimproverò Bill, scuotendo il capo come se ne fosse rimasto deluso. «Ora mi toccherà punirti, bambino cattivo.» Strinse gli sfinteri con forza attorno al membro di Tom, facendolo urlare. Il ragazzo respirò con evidente affanno, ed il moro ne parve compiaciuto. «Farai il bravo adesso, mh? O mi costringerai a rifarlo.»
    Il ragazzo lo fissò dritto negli occhi e fece sbattere nuovamente la catenella contro la testata, ripetutatemente.
    Le labbra di Bill si arricciarono in un sorrisetto di pura malizia. «Sei veramenre capriccioso, lo sai? I soggetti come te hanno bisogno di essere corretti; c’è ancora una possibilità, ma avrai bisogno di essere punito…un sacco di volte.»



    CITAZIONE
    Alla fine della rampa trovarono i loro genitori e Frank.
    «Ragazzi, ma cosa vi è successo?», domandò loro Doris, osservandoli. «Sembrate sconvolti.»

    è bhè

    CITAZIONE
    «Arrivati a casa possiamo giocare di nuovo a guardia e ladri…ma questa volta il poliziotto cattivo lo faccio io.»
    Bill controllò che i suoi fossero ancora in casa ed intrecciò i polsi dietro al collo del fratellastro.
    «Sono proprio un ragazzaccio», gli sussurrò a fior di labbra, facendolo sorridere.
    «Vorrà dire che ti dovrò punire severamente.»
    Lasciò scorrere una mano lungo il suo braccio, fino a raggiungere il suo polso, che sollevò, portandolo all’altezza del suo viso. Passò la punta della lingua su quella striscia di pelle arrossata, deponendovi poi un casto bacio.
    «Me lo auguro…»

    e me lo auguro pure io

    e dopo avermi fatto sangokkare come una poveraschizzatapervertita direi che fino a martedì sto apposto xD
    ma mo voglio bill sotto e tom sopra
     
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  10. Me_Against_The_Music
     
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    Oh lalà!
    Ormai Tom e Bill stanno diventando molto esperti nell'arte dello 'scopare dappertutto senza che nessuno se ne accorga' u.u
    Stavo morendo dal ridere mentre leggevo la scena in cui Bill finge di voler penetrare Tom xD non c'è che dire, Bill è un attore nato.
    Il feeling tra i due sta raggiungendo livelli decisamente alti: non vedo l'ora di leggere i prossimi capitoli *w*
     
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  11. sara_green96
     
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    O.O wow che capitolooo!!! xD
    che scherzo che ha fatto Bill a Tom...ahahah
    poverino Tom se la stava facendo sotto ahaha
    bellissimo capitolo :D
     
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  12. *ValeryVampire*
     
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    era dalla prima volta che ho letto gli avvisi che attendevo la scena del bondage e non hai deluso le mie aspettative, anzi


    wow...
    questi due non fanno altro che stupirmi xDDDDDDDDD

    bravissimaaa
     
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  13. Hey You.
     
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    A quando il sadomaso? xD
     
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  14. *ValeryVampire*
     
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    CITAZIONE (Hey You. @ 15/10/2010, 22:32)
    A quando il sadomaso? xD

    Buona idea.... u.u
    xDDD

     
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  15. ohshit!
     
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    Tra pochi minuti
     
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1181 replies since 5/3/2010, 18:17   69479 views
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