[CONCLUSA] A long summer

NC17-twc not rel-au-slash-lenguage-ooc-lemon-drug use-angst-voyeurism-bondage -fluff

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  1. *ValeryVampire*
     
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    *elemosina il chap*

    a va beh...^^
    tanto manca un'oretta^^ xDDD
     
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  2. camcambe
     
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    chap'?
     
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  3. Redda
     
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    TK89: Che cavolo mi succede?


    21. Capitolo




    Il moro cominciò a prepararsi parecchie ore prima dell’orario stabilito per il suo appuntamento; voleva fare bella impressione su Kristal, quella sera.
    Rimase immobile di fronte all’armadio, mentre tamburellava due dita contro il mento, in cerca di ispirazione.
    Un rumore in corridoio interruppe quell’attimo di concentrazione; voltò lo sguardo verso la porta, e vide una delle scarpe da ginnastica di Bill, il quale era intento a raccogliere i soprammobili che aveva fatto cadere per terra.
    Le labbra del ragazzo si stesero in un sogghigno; avrebbe rigirato il coltello nella piaga.
    «Fratellino», lo chiamò, piazzandosi sul viso un’espressione serafica.
    La testa del moro fece capolino e lo fissò piuttosto accigliato.
    «Che vuoi?», gli domandò Bill, in tono seccato.
    «Mi aiuteresti?», gli disse lui, indicandogli con un cenno della mano l’armadio. «Non so proprio cosa mettermi.»
    «E perché mai dovrei farlo?»
    «Non vuoi che sia all’altezza della tua amica?», gli chiese Tom con un gran sorriso, gesto che fece accigliare ancora di più il moro.
    «Tu non sarai mai alla sua altezza», precisò quello, alzandosi dal pavimento ed entrando nella camera del suo fratellastro.
    «Dettagli», commentò lui, scrollando le spalle.
    Bill lo allontanò con uno spintone e prese il suo posto. Già una volta si era ritrovato in quella spiacevole situazione e si era ripromesso di non farlo più; il guardaroba di quel troglodita era roba da mercatino delle pulci, e per lui era un vero insulto doverci mettere mano, di nuovo.
    «Suggerimenti?», gli chiese il moro, che venne prontamente zittito da una sua occhiataccia.
    Bill, dopo un’accurata revisione di ogni capo, tirò fuori una maglia, che lanciò sulla testa del suo fratellastro.
    «A Kristal piace l’azzurro», gli spiegò in tono annoiato. «Mettici dei jeans scuri e le scarpe da ginnastica bianche.»
    «Come avrei fatto senza di te?», gli disse Tom, sorridendogli apposta in modo suadente.
    «Saresti ancora in mutande», ironizzò il moro.
    «Se farò colpo su Kristal sarà solo merito tuo.»
    Bill digrignò appena i denti; era proprio intenzionato a farlo incazzare quello stronzo tutto sorrisini e gentilezze; si vedeva lontano un miglio che stava palesemente fingendo.
    Cercò con tutto se stesso di non mandarlo al diavolo.
    «Cadrà ai tuoi piedi», gli rispose con evidente sarcasmo.
    Tom sogghignò divertito sentendolo rispondergli a quel modo; gli rodeva e non poco! E per lui era una vera goduria.
    Si levò con lentezza la maglietta che aveva indosso, sicuro del fatto che Bill lo avrebbe guardato e tentò di non ridere quando lo beccò in pieno.
    Il moro scostò immediatamente lo sguardo e finse di osservare uno dei poster che Tom aveva attaccato al muro, per sentire quella camera un po’ più sua.
    «Ti serve qualcosa?», domandò al ragazzo, inarcando leggermente un sopracciglio.
    Bill non lo degnò di risposta ed uscì dalla camera, sbuffando come una locomotiva a vapore.
    Era fin troppo bello; quel nuovo potere che sentiva di avere su di lui lo faceva stare incredibilmente bene e non se ne sarebbe mai stancato.
    Gli creava dipendenza, proprio come una droga.
    Sistemò gli abiti che aveva scelto il suo fratellastro sul letto, e andò a fare una doccia.
    Cominciò a vestirsi subito dopo cena, facendo attenzione anche al più piccolo dettaglio.
    Osservò la propria figura attraverso lo specchio attaccato ad un’anta dell’armadio, e sorrise.
    Kristal non sarebbe stata l’unica a cadere ai suoi piedi quella era; era perfetto!
    Infilò il cellulare e le chiavi di casa in tasca, scendendo poi al piano di sotto, dove si trovavano tutti gli altri.
    «Io vado», avvisò il moro, rivolgendosi a suo padre, che stava guardando la tv seduto sul divano.
    «Non fare tardi», si raccomandò Jörg.
    «Sta tranquillo.»
    «Stai veramente bene», gli disse Doris con un sorriso. «Sono sicura che farai una strage di cuori stasera», aggiunse poi, facendogli l’occhiolino.
    Lo sguardo di Tom scivolò verso Bill, che occupava una delle poltrone. Sembrava quasi che volesse arpionare i braccioli con le unghie bicolore.
    Gli fece un sorrisino ed il moro gli sibilò in risposta un fottiti.
    Uscì di casa tremendamente felice e si avviò verso la piazzetta, che ormai conosceva bene.
    Superò un gruppetto di ragazzo, fermi di fronte all’ingresso, ed entrò.
    Si guardò subito attorno, ma non c’era traccia di Kristal; eppure era arrivato perfettamente in orario. Possibile che avesse avuto qualche contrattempo?
    Estrasse il cellulare dalla tasca e le inviò un messaggio.

    Dove sei?

    La risposta della ragazza gli arrivò pochi secondi dopo.

    Ti sto osservando, nn togliermi qst piacere

    Tom sorrise compiaciuto e smise di guardarsi attorno. Fissò dritto davanti a sé, come un modello che doveva essere ritratto da una classe di arte.
    Sentì nuovamente il bip del proprio telefono.

    Niente male ;) sn vicina al biliardo

    Il moro spostò lo sguardo verso quella direzione e la vide. Era veramente sexy quella sera; indossava una canottiera nera, con una profonda scollatura a V che le arrivava appena sopra all’ombelico, ed una minigonna praticamente inguinale.
    «Ciao.»
    «Ciao», rispose lei, sporgendosi appena in avanti per baciargli entrambe le guance. «Sono contenta che tu sia venuto.»
    «Non sarei rimasto a casa per nessun motivo al mondo.»
    «Ti va di bere qualcosa?», gli propose la biondina, afferrandogli una mano e trascinandolo verso il bancone.
    Alcuni dei presenti si voltarono vedendolo in compagnia di Kristal; pochi lo riconobbero e lo comunicarono subito al proprio vicino.
    «Ehi Mike», salutò il barista con un sorrisino suadente. «Ci fai due angeli azzurri, per favore?»
    «Subito dolcezza», le rispose il ragazzo, preparando i loro cocktail.
    «Cominciamo con qualcosa di leggero», ironizzò il moro.
    Kristal si morse leggermente il labbro inferiore e si avvicinò al suo orecchio. «Ho intenzione di farti ubriacare», gli confessò in un sussurro.
    Tom sogghignò appena. Quella sarebbe stata, senza ombra di dubbio, una gran bella serata.
    Intanto, in casa Kaulitz, Bill continuava a sbuffare seccato, mangiandosi letteralmente il fegato.
    Era dovuto salire nella sua stanza visto che Doris non faceva che porgli domande alle quali lui non voleva affatto rispondere.
    Continuava a camminare avanti e indietro, parecchio nervoso.
    Ma non era solo nervoso, era anche furioso perché non faceva che pensare a quell’idiota in compagnia di Kristal. Il solo ricordo di come aveva gongolato quel pomeriggio lo mandava fuori dai gangheri.
    Che diavolo stavano facendo? Quella tettona bionda lo aveva già spinto in un angolo per scoparselo?
    Dio, il non sapere gli stava logorando lo stomaco.
    Adesso lo avrebbe chiamato dicendogli che Jörg si era sentito male, anzi no, sarebbe andato direttamente lì e lo avrebbe preso a schiaffi di fronte a tutti.
    Che cavolo, si stava comportando proprio come una fidanzata gelosa!
    Si passò le mani sul viso, fregandosene del trucco che si era sbavato, e si sedette sul bordo del proprio letto.
    Doveva smetterla e darsi un minimo di contegno. A lui non fregava niente di Tom; in quel momento poteva anche essere finito sotto alla ruota di un camion, la cosa non gli avrebbe fatto né caldo né freddo.
    Afferrò l’ultimo numero di Vanity e cominciò a sfogliarlo con rabbia, fingendosi totalmente disinteressato.
    Intanto il moro era già arrivato al suo terzo drink.
    Kristal continuava a raccontargli i fatti piccanti che succedevano nel loro liceo, ma non le stava prestando l’adeguata attenzione. Lei, tuttavia, sembrava non essersene nemmeno accorta.
    «Ti va una partita a biliardo?», le domandò all’improvviso.
    «Non so giocare.»
    «Ti insegno io se vuoi», le propose con un sorriso, e la biondina accettò di buon grado.
    Si avvicinarono al tavolo verde e Tom sistemò tutte le palle dentro al triangolo scuro, recuperando poi una stecca.
    La passò alla ragazza e si mise dietro di lei.
    «Devi tenerla così», le sistemò le dita nella giusta posizione. «Avvicina lentamente la punta alla palla bianca, un paio di volte, e cerca di figurarti il centro della sfera.»
    Kristal eseguì i suoi comandi. «Così va bene?»
    «Perfetto, adesso porta indietro la stecca e spacca.»
    La ragazza colpì la palla bianca, che disseminò le altre lungo il tessuto verde, facendone finire una piena in una delle buche ad angolo.
    «Niente male», si complimentò Tom.
    «Ho un ottimo maestro», gli rispose lei, con un sorrisino malizioso.
    «Ora dovrai far entrare tutte le palle piene, lasciando la numero otto per ultima.»
    Kristal sollevò un angolo della bocca ed eseguì un colpo degno di un vero professionista.
    «La fortuna del principiante», minimizzò la biondina, scrollando le spalle.
    «Diciamo che hai avuto proprio un gran culo.»
    La ragazza continuò a fare una buca dietro l’altra, mentre Tom la fissava incredulo.
    La palla numero otto colpì la sponda e si infilò dritta nella buca ad angolo sinistra, decretando la fine di quella lezione.
    «Sei stata formidabile, hai imparato davvero in fretta.»
    «In realtà gioco da quattro anni», gli confessò lei, facendogli una piccola linguaccia.
    «Mi hai detto una bugia allora!»
    «Perdonami, ma la tua faccia era davvero uno spettacolo», ridacchiò la bionda, mentre poggiava la stecca sul tavolo.
    «Ora sono veramente offeso», scherzò il moro, incrociando le braccia al petto.
    Kristal gli si avvicinò, tenendosi a poca distanza da lui.
    «Conosco un modo per farmi perdonare», gli sussurrò, prima di sollevarsi sulle punte per poter raggiungere le labbra di Tom, che sfiorò con le proprie. «Che ne dici?»
    Il ragazzo tentò di trattenere un sorrisino. «Beh, era una bugia bella grossa, non so se può bastare…»
    La biondina sorrise divertita ed intrecciò i polsi dietro al suo collo, baciandolo nuovamente.
    Dischiuse le labbra ed aspettò che anche Tom facesse lo stesso.
    Gli sembrava che fossero passati secoli dall’ultima volta che aveva baciato una ragazza, e Kristal era una che ci sapeva fare.
    La prese per i fianchi e la sollevò, facendola sedere sul bordo in legno del tavolo da biliardo.
    Un corpo femminile equivaleva al Paradiso tra le sue mani; le linee morbide, le curve ben proporzionate, ogni dettaglio lo faceva impazzire.
    C’era comunque un pensiero che continuava ad infastidirlo, e che lui cercava di scacciare prima che potesse prendere concretamente forma.
    Ma quello era piuttosto dispettoso e gli esplose nella testa come un petardo.
    Non era affatto come baciare Bill.
    Le labbra di Kristal non erano altrettanto morbide, la sua lingua gli risultava banale senza il piercing, il suo profumo era dolciastro e pesante, quasi nauseante, e le sue mani non avevano quel particolare tocco che lo faceva tremare come una foglia.
    E lui era veramente un cretino! Bill avrebbe dovuto essere l’ultimo dei suoi pensieri in quel momento e non poteva di certo paragonarlo ad una ragazza. Kristal era perfetta, punto e basta!
    Cancellò il viso del fratellastro dalla mente e riprese a baciare con più foga la biondina, che aveva preso ad accarezzargli il collo e le spalle.
    Si concentrò sul suo seno che sentiva premere contro il proprio petto, e canalizzò lì tutta la sua attenzione.
    «Che ne dici di continuare questo discorso da un’altra parte?», gli sussurrò lei, ripercorrendogli la linea dell’orecchio con la punta della lingua.
    Non gli diede nemmeno il tempo di risponderle.
    Kristal scese dal tavolo e gli afferrò un braccio, spingendolo verso il bagno.
    Quel posto non era proprio il massimo del romanticismo; era tappezzato di scritte e disegni, molti dei quali parecchio volgari, e c’era un pessimo odore. Ma questo non fermò affatto la biondina, che lo fece entrare in uno dei cubicoli dalle porte sgangherate.
    «Adesso ci divertiamo», gli disse con un sorriso malizioso.
    A Tom venne il panico; non era uno che si eccitava se la gente lo vedeva in certi atteggiamenti, anzi, il suo cervello si inceppava e smetteva di funzionare correttamente.
    «P… per… perché non… non andiamo da… da un’altra parte?», provò a proporle, ma Kristal gli poggiò un dito sulle labbra.
    «Qui andrà benissimo.»
    Lo spinse leggermente per le spalle, facendolo sedere sul coperto in plastica del water.
    Il respiro del moro cominciò ad accelerare, ma non di certo per l’eccitazione. Fissava terrorizzato le luci al neon, che sembravano brillare più del dovuto, illuminando anche l’angolo più remoto di quel fetido bagno.
    Sentì le mani di Kristal armeggiare con la fibbia della sua cintura, che aprì, passando poi ai bottoni e alla lampo, che abbassò con un gesto secco.
    Gli afferrò i jeans, facendoglieli scivolare lungo le cosce, fino ad arrivare alle caviglie; vennero poi seguiti dai boxer grigio scuro.
    La sensazione della plastica fredda contro le proprie natiche lo fece rabbrividire.
    Kristal parve piuttosto delusa, quando vide che il suo ‘amichetto’ stava ancora nel mondo dei sogni. Non le era mai successo prima; ogni ragazzo con il quale era stata si era eccitato solo vedendola.
    Ma non le importava, non sarebbe stato quello a mandare a monte il suo piano.
    Afferrò il membro del moro e cominciò a pomparlo velocemente, facendo tintinnare i suoi braccialetti e mozzando il fiato a Tom, che si ritrovò a boccheggiare in cerca di ossigeno.
    Il corpo del ragazzo cominciò lentamente a reagire ai suoi stimoli e la biondina sorride soddisfatta.
    Quando vide che si era finalmente eccitato, strappò l’involucro di un preservativo e glielo infilò, sollevando, poi, leggermente la gonna e sistemandosi sopra di lui, a cavalcioni.
    Gemette appena e gli baciò un angolo della bocca, quello dove spiccava il piercing.
    Tom sembrò quasi non far caso al fatto che sotto alla gonna non avesse nulla; il suo cervello stava già cominciando ad entrare in uno stato di ibernazione.
    Kristal si sollevò leggermente, tornando poi a sedersi, da prima lentamente, poi con movimenti sempre più veloci e secchi.
    Per il moro fu come assistere alla scena da spettatore esterno. Vedeva se stesso, immobile come una statua e con un’espressione da ebete, e la biondina, che gli si dimenava sopra, gemendo così forte che non si sarebbe affatto stupito di trovare dietro alla porta un manipolo di guardoni arrapati.
    Rispondeva meccanicamente, ma senza alcun coinvolgimento. Non capiva che diavolo gli fosse preso; non era stata la luce accesa a bloccarlo, ma qualcos’altro, qualcosa che non gli era ben chiaro. Era come se la risposta a quell’enigma fosse scritta su una lavagna dentro alla sua testa, ma lui cercasse di leggerla attraverso un vetro appannato.
    Non riusciva nemmeno a capire ciò che Kristal continuava ad ansimargli nell’orecchio.
    Si sentiva come una bambola di pezza senza vita, ma in quel caso sarebbe stato più corretto chiamarlo bambola gonfiabile.
    La biondina pensava a soddisfare semplicemente le proprie voglie, fregandosene altamente di lui, anche perché chiunque altro si sarebbe accorto che non stava partecipando minimamente a quel fugace incontro.
    Sembrò risvegliarsi solo nell’istante in cui raggiunse l’orgasmo, che sembrò sorprenderlo all’improvviso, quasi non se lo aspettasse. Sentì poi Kristal venire poco dopo.
    La ragazza gli sorrise e gli baciò appena le labbra.
    «Grazie.»
    Lo stava ringraziando per una scopata? E ora cosa avrebbe dovuto fare, risponderle prego, non c’è di che?
    La biondina si sollevò dal suo bacino e si sistemò la gonna, uscendo dal cubicolo.
    «Si è fatto tardi», disse, avvicinandosi allo specchio per controllare lo stato del suo trucco. «Devo proprio andare, mi spiace.»
    Lo stava scaricando? Lo aveva usato e ora lo lasciava lì, proprio come una qualsiasi prostituta.
    «Ho passato una bella serata.»
    «Ehi, ehi aspetta.» Il moro gettò il preservativo dentro al un piccolo contenitore per la carta, sollevandosi poi i boxer e i jeans. «Te ne vai di già? Beviamo qualcos’altro, offro io.»
    «Mi piacerebbe restare, ma ho il coprifuoco.»
    Quella era la scusa più assurda che gli avessero mai propinato in tutta la sua vita; poteva addirittura ritenersi offeso.
    «Ci rivedremo?», le domandò, raggiungendola.
    «Ma certo.» Kristal gli accarezzò una guancia, sorridendogli. «Ti chiamo io, ok?»
    Tom annuì appena.
    «A presto.»
    La vide aprire e richiudere la porta dietro alle proprie spalle minute, e si ritrovò per davvero da solo, con lo sgocciolio di un rubinetto rotto come sottofondo.
    Aveva appena scopato e nemmeno se ne era resto conto.
    Forse la stanchezza gli stava giocando dei brutti scherzi, non si era mai comportato a quel modo prima di allora.
    Scrollò appena le spalle, pensando che in fin dei conti non era successo niente di che; poteva capitare a chiunque, non c’era nessun significato recondito dietro.
    Avrebbe rimediato al prossimo appuntamento con Kristal. Era una ragazza stupenda, sicuramente molto brava in quel campo – ora come ora non sarebbe stato in grado di affermarlo o negarlo – e non gli sarebbe dispiaciuto passare il resto delle vacanze insieme a lei; c’era un certo feeling tra di loro.
    Glielo avrebbe chiesto non appena lo avesse chiamato, aveva deciso.



    Vi ricordo che potete trovare gli aggiornamenti qui: http://twitter.com/FFRedda

    Edited by Redda - 7/12/2010, 22:56
     
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  4. carly.
     
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    Perchè ti richiamerà sicuramente Tom u.u
    Stanne certo!
     
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  5. camcambe
     
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    [QUOTE=carly.,9/7/2010, 15:00]
    Perchè ti richiamerà sicuramente Tom u.u
    Stanne certo!
    xD cucciolo lui, non riesce a leggere quello che c'è scritto nella lavagna dietro la sua testolina. ma te lo dico io tomi: BILL! lo leggerebbe anche un cieco!

     
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  6. sara_green96
     
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    ma Kristal è proprio una zoccola... >.<
    ...Bill è gelosissimoooo

    comunque capitolo stupendooo adesso aspetto Martedìììì non vedo l'ora!
    grazie per aver postato!
     
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  7. Redda
     
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    No, settimana prossima posto solo venerdì
     
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  8. Hey You.
     
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    E adesso immagino il ritorno di Tom a casa.
    Troverà Bill seduto su una poltrona intento ad accarezzare un gattino.
    -Ciao Tom. Ti stavo aspettando.-
    Al che Tom si metterà comodo sul divano di fronte alla nostra prima donna, guardandosi le unghie come se non gli importasse assolutamente niente.
    -Hai passato una buona serata?-
    -Mi sono divertito con Kristal.-
    Seguirà un lungo silenzio.
    -Allora?-, dirà Bill con una vena pericolosamente sporgente sulla fronte.
    -Allora che?-
    -Avete scopato?-
    Tom sorriderà vittorioso.
    -E a te che ti frega?-, dirà, prima di alzarsi e andare trionfante nella sua stanza, ,mentre Bill continuerà ad accarezzare il suo gatto, sentendosi rodere per la gelosia.


    Ah! Andrà così! xD
     
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  9. s3xg0tt!n@483
     
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    ahahaha Bill è gelosoooooooooooooooooooooooooooooooo *saltella prendendolo in giro*
    Kristal è una ***** u.u
    Tom aspetta e spera che ti richiamerà.
     
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  10. theonlyexception;
     
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    CITAZIONE (carly. @ 9/7/2010, 15:00)
    Perchè ti richiamerà sicuramente Tom u.u
    Stanne certo!

    :maa!:
     
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  11. *ValeryVampire*
     
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    Beh, kristal ha fatto bene....
    anche se tom si sta di nuovo illudendooo!! che imbecille!!

    bill...ahahah... non so mi fa ridere! xDD

    bello bello...brava

    anche se dovremo aspettare fino a venerdì prossimo, vero??
     
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  12. Ema‚
     
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    sì Tom, ti chiamerà.. contaci °A°
    il piccolino mi fa un po' pena, ma si vede che anche Bill non è in una buona situazione xDxD poverini, non riescono a comprendere loro stessi!
    waitin' the new chap u_ù ♥
     
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  13. Redda
     
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    e sì, fino a venerdì, comunque grazie a tutte (:
     
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  14. `Megga
     
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    ma questo si ostina a credersi eterosessuale? XD Gioia, tu solo di una cosa hai bisogno....... *fischietta*
     
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  15. DiANaReN
     
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    è pù probabile ricevere una telefonata di babbo natale...
     
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1181 replies since 5/3/2010, 18:17   69479 views
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