[CONCLUSA] A long summer

NC17-twc not rel-au-slash-lenguage-ooc-lemon-drug use-angst-voyeurism-bondage -fluff

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  1. Redda
     
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    Grazie a tutte per i commenti, e scusate se non scrivo un articolo più articolato, ma oggi non sono proprio dell'umore più adatto
     
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  2. hayley ´
     
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    Ciao Redda (:
    E' da tanto che leggevo ma non avevo mai commentato, sono pigra. eeemh. Ora prometto di commentare ad ogni capitolo!

    Alloora:
    La storia mi piace tantissimo, anche se, solitamente, preferisco il Tom stronzo e il Bill timidone, però questa è originale e mi ha attirato subito, quindi continuerò a leggerla.
    Quest'ultimo capitolo mi ha lasciata un po' spiazzata.
    Non credevo che Tom andasse subito a chiedere a Bill di uscire, come una vera coppietta, pensavo che stesse zitto e aspettasse una reazione da Bill...mi hai sorpresa, invece! Tom è troppo rammollito, però è così dolce *-* Si sta innamorando, cucciolo <3.
    Ok, momento mieloso finito.
    Concludo con il farti i complimenti (:
     
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  3. *_Aranel_*
     
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    Nuova lettrice^^
    Questa twincest è veramente bella,particolare diciamo.
    Tom non lo sopporto,dico davvero.
    Mi sta antipatico,cioè io avrei mandato a quel paese Bill dal primo istante e lui gli va dietro?!?!? veramente inconcepibile! v.v
    Ah,a proposito di Bill,dire che è fantastico è poco xD Quanto mi piace il modo in cui l'hai combinato *w*
    Brava brava,continua mi raccomando *w*
     
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  4. Ema‚
     
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    arrivo in ritardo ç_ç
    povero Tooooooooom Dio mi fa quasi pena pover figluolo xD
    daje Bill, daglielo ancora su u_ù che ti costa?!
    x) bel capitolo!
     
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  5. Phantom Rose
     
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    Bellissimo il risveglio di Bill. Però è anche un grandissimo stronzo, col cuore di pietra. Tom, invece, mi fa una tenerezza....
    Brava Redda, sei sempre unica!
     
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  6. Redda
     
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    danke per i commenti
     
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  7. i'm automatic
     
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    Oggi è venerdì
     
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  8. sara_green96
     
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    CITAZIONE (i'm automatic @ 18/6/2010, 12:29)
    Oggi è venerdì

    ja ja
     
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  9. *ValeryVampire*
     
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    CITAZIONE (sara_green96 @ 18/6/2010, 12:41)
    CITAZIONE (i'm automatic @ 18/6/2010, 12:29)
    Oggi è venerdì

    ja ja

    mi aggrego alla comitiva...
     
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  10. Redda
     
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    TK89: Party tonight


    16. Capitolo



    Il suo umore era crollato sotto ai piedi.
    Non aveva voglia di vedere nessuno o di stare in mezzo alla gente perché si sentiva umiliato; scendeva giù solo per il pranzo e per la cena, ma non spiccicava una sola parola.
    Come aveva potuto farsi trattare a quel modo? Forse lo era per davvero uno sfigato.
    Avrebbe chiamato sua madre, implorandola di mandarlo dalla zia Beckie in Austria per il resto delle vacanze; non voleva essere obbligato a stare sotto allo stesso tetto di quello stronzo senza cuore, lo doveva per lo meno a se stesso. E se non avesse accettato sarebbe scappato via; non gli importava dove, ma voleva mettere parecchi chilometri fra sé e Loitsche.
    Rigirò il proprio stufato con la forchetta, ignorando il chiacchiericcio tra Doris e suo figlio.
    «Andrai a quella festa stasera?», gli domandò la donna.
    «Sì, è il compleanno di Dimitri, ci saranno tutti. Non so a che ora finiremo, dunque non aspettarmi sveglia.»
    «D’accordo», gli rispose sua madre, spostando poi lo sguardo verso il moro. «Perché non porti Tom con te?»
    Sentendosi tirato in causa, il ragazzo sollevò gli occhi dal proprio piatto, sbattendo un paio di volte le palpebre.
    «Che cosa?», chiesero all’unisono.
    «Mamma non mi sembra il caso», le disse Bill, parecchio sconvolto da quell’assurda richiesta.
    «E perché?», insistette la donna. «Non vi vedo mai fare qualcosa insieme, e poi sarebbe un’occasione per divertirsi, è così taciturno ultimamente.»
    Odiava quando la gente parlava di lui come se non fosse presente nella stanza.
    «Doris, ti ringrazio», le disse, abbozzando un sorriso di circostanza, «ma ha ragione Bill, non mi sembra il caso.»
    «Visto?! Lo dice anche lui, e poi ci saranno tutti i miei amici; Tom non conosce nessuno, sarebbe piuttosto imbarazzante.»
    Il sorriso sul volto di Doris sparì e venne sostituito da un’espressione severa.
    «Ascoltatemi bene tutti e due.» Puntò loro un dito contro. «Questa sera andrete a quella festa insieme, e vi divertirete. Non ammetto repliche, è chiaro?!»
    I ragazzi la scrutarono terrorizzati ed annuirono contemporaneamente, non avendo il coraggio di contraddirla.
    «Bene.» La donna tornò a sorridere gioviale, come se niente fosse accaduto. «Ora finite di mangiare o si fredda. E non provate a fregarmi, oppure vi punirò entrambi.»
    Tom fu il primo a finire ed uscì dalla cucina, ma, arrivato a metà della scalinata, fu costretto a bloccarsi, richiamato dal moro.
    Bill lo raggiunse e gli si avvicinò, talmente tanto da obbligarlo a sbattere la schiena contro il corrimano per mantenere un minimo di distanza da lui.
    «Bada bene a ciò che farai stasera.» Gli puntò l’indice sotto al naso. «Un solo errore e ti pentirai di essere venuto al mondo. Quelli sono i miei amici e non ti permetterò di mettermi in imbarazzo di fronte a loro.»
    «Io nemmeno ci volevo venire», gli ricordò con una smorfia.
    «E ti sceglierò io i vestiti; non pensare nemmeno a presentarti lì vestito da barbone.»
    «Vuoi anche farmi il bagnetto?», gli domandò il ragazzo con una nota di sarcasmo, incrociando le braccia al petto.
    «Sta attento a te», lo minacciò il moro, assottigliando pericolosamente le palpebre.
    Salì le scale borbottando che non lo trovava affatto giusto e che sua madre doveva odiarlo per punirlo a quel modo.
    Tom roteò gli occhi verso il soffitto e tornò nella propria stanza. Era sempre più convinto che qualche rotellina nella testa del suo fratellastro non funzionasse a dovere.
    Per la miseria, era solo una stupida festa!
    E non mentiva affatto quando gli aveva detto che sarebbe stato lui a scegliere i suoi vestiti. Di fatti se lo vide piombare in camera qualche ora più tardi.
    Lo fulminò con lo sguardo quando lo trovò disteso sul letto, intento a leggere una rivista.
    «Ma stai ancora così?!», gli urlò contro.
    Tom spostò lo sguardo sulla sveglia. «Ma sono appena le otto!», protestò.
    «E siamo già in ritardo.»
    Bill gli si avvicinò a passo di carica e lo sollevò dal materasso, cominciando a spogliarlo.
    «Ma la vuoi smettere?!», gli disse, cercando di liberarsi a lui.
    «Vatti a fare una doccia, puzzi come un caprone.»
    «Ehi!»
    Bill si accigliò e gli indicò, con un gesto secco della mano, la porta.
    «Rompipalle», borbottò il moro, uscendo da lì.
    Quando rientrò nella sua stanza, una decina di minuti dopo, pensò che vi fosse appena passato un tornado forza cinque.
    Vide i suoi vestiti sparpagliati sul pavimento e sopra al letto.
    «Ma sei impazzito?!», sbraitò. «Avevo sistemato l’armadio solo ieri!»
    «Potevi dargli fuoco già che c’eri», gli rispose con una smorfia il moro. «Non c’è una sola cosa che possa andare bene. Ma dove li hai raccattati questi stracci? In qualche mercatino dell’usato di terza categoria?»
    «Stiamo andando ad una festa, non ad una serata di gala», gli ricordò il ragazzo.
    «Non capisci proprio niente, si vede che sei solo un povero ignorante.» Bill si fermò a guardarlo e scosse teatralmente il capo. «Questa non è solo una semplice festa, è la festa, non so se mi spiego.»
    «Oh cielo, come ho potuto essere così stupido?!», gli disse il moro, in tono volutamente ironico.
    «È quello che mi sto chiedendo anch’io», gli rispose lui. «Ma vuoi venire conciato così?», indicò l’asciugamano che aveva ancora legato in vita con un cenno del capo.
    «Veramente sto aspettando di poter prendere un paio di mutande.»
    Bill sbuffò ed aprì uno dei cassetti dell’armadio, lanciando al moro un paio dei suoi boxer. Rimase poi a fissarlo, battendo ritmicamente la punta della scarpa contro il pavimento.
    «Ti ci vuole ancora molto?», gli chiese, vedendolo immobile. «Te li devo mettere io per caso?»
    «Vorrei che ti girassi.»
    Il moro roteò gli occhi verso l’alto e gli diede le spalle.
    Tom controllò che non lo stesse sbirciando e lasciò cadere l’asciugamano per terra, infilandosi velocemente i boxer.
    «Fatto.»
    «Bene, ora tu mettiti buono in un angolo che io devo compiere un miracolo.»
    Lo scrutò con aria torva mentre lo vedeva gettare in aria maglie e jeans.
    «Sarei dovuto venire prima», brontolò il ragazzo. «Questa è una catastrofe!»
    «Posso scegliere io?», si azzardò a chiedergli il ragazzo.
    «NO!», gli sbraitò contro, facendolo indietreggiare.
    Bill osservò con attenzione i capi che aveva sistemato sul letto e si mordicchiò ansiosamente il labbro, sperando in un’illuminazione divina.
    Alla fine optò per due maglie, una nera molto semplice – che sarebbe andata sotto – ed una rossa con delle scritte bianche; un paio di jeans chiari e delle scarpe da ginnastica cremisi con i lacci neri.
    Completò il tutto con una bandana nera con dei disegni della stessa tonalità, però lucidi.
    «Non ti azzardare a cambiare una sola cosa o ti picchio a sangue», lo minacciò il moro, avvicinandosi alla porta. «Io vado a prepararmi; se quando torno ti trovo ancora in mutande a trastullarti, ti ci porto nudo alla festa.»
    Uscì sbattendo la porta, prima che Tom avesse il tempo di replicare.
    Bill tornò nella sua stanza e si diresse verso i vestiti che aveva preparato già da due giorni.
    Aveva scelto il bianco: pantaloni bianchi, giacca bianca e maglia bianca, con dettagli rossi e neri.
    Era il colore preferito di Dimitri, nonostante non fosse nemmeno un vero colore, ma questo non gliel’aveva mai voluto dire.
    Si legò il collare di pelle, anche quello bianco, decorato da delle sottili catenelle argentate e successivamente passò al bracciale, identico al collare.
    Ora non mancava che il trucco.
    Non appena uscì in corridoio vide Tom, che molto probabilmente se la stava svignando.
    «Dove stai andando?!», gli domandò perentorio.
    «A guardare la tv», gli rispose il ragazzo con una scrollatina di spalle.
    «Scordatelo!» Gli afferrò un lembo della maglia e se lo trascinò dietro, facendolo sedere sul coperchio del water. «Hai veramente un aspetto orribile!», gli fece notare il ragazzo con la sua solita delicatezza.
    «Non vorrai truccarmi?!», gli domandò lui, orripilato.
    «Devo coprire questo scempio.»
    Bill recuperò dall’armadietto la sua crema e la spalmò sul viso del moro, che iniziò a divincolarsi, guadagnandosi uno scappellotto dietro al capo.
    Applicò un po’ di correttore per cercare di coprirgli le occhiaie e finì con una passata di cipria per opacizzargli la pelle.
    «Mi prude la faccia», si lamentò il moro.
    «Toccati e ti amputo le dita», lo minacciò Bill, mentre si passava la crema sul viso, facendola assorbire per bene, così da poter passare poi ad un velo di fondotinta e alla giusta dose di cipria.
    Si diede un po’ di colorito sulle guance, visto che la sua carnagione non era affatto d’aiuto, e andò alla ricerca dell’ombretto scuro.
    Lo sfumò per bene sulla palpebra e sotto l’occhio, facendo poi attenzione a ripetere la medesima azione anche sull’altro. Cercò di tenere ben ferma la mano quando applicò l’eye-liner.
    «Ma perché ti trucchi?», gli domandò improvvisamente Tom.
    «Perché non dovrei?», gli chiese a sua volta il moro, scrutando con attenzione il proprio riflesso.
    «Perché è da femmine», rispose il ragazzo, scrollando le spalle. Era una cosa piuttosto ovvia.
    «Quanto sei borghese», lo prese in giro, dandogli un’occhiatina veloce. «Da che mondo è mondo anche gli uomini si sono sempre truccati; guarda i faraoni d’Egitto o le vecchie rockstar. Ormai non esiste più qualcosa da uomo o da donna. Le ragazze fanno motocross ed i ragazzi si mettono la matita agli occhi.»
    «Perché hai cominciato?»
    «Sai che sei alla stregua di un bambino di sei anni? Anzi, forse anche peggio.» Sbuffò scocciato il moro, mentre si passava il rimmel sulle ciglia. «Perché ero stanco di essere come gli altri, tutti uguali. Io sono nato per spiccare, per essere guardato e ammirato dalla gente.»
    «E nessuno ti ha mai preso in giro per questo?»
    «Purtroppo il mondo è pieno di borghesucci come te, ma quelli che prima mi prendeva per il culo ora vorrebbero mettermelo nel culo», gli rispose con un sorrisino. «Adesso mi spieghi il perché di tutte queste domande? Vuoi aprire un fan blog su di me per caso?»
    Tom scosse il capo. «Era così, giusto per conversare. Non so niente di te.»
    «Neanche io so niente di te, ma non ti assillo mica. La tua vita non mi interessa affatto.»
    «Il mondo ruota solo attorno a te stesso», gli disse il ragazzo in tono falsamente pacato.
    «Visto? Non sei poi così idiota in fin dei conti; ogni tanto il tuo cervellino da qualche segno di vita.»
    Bill sporse leggermente le labbra in avanti e vi passò sopra il pennellino del lip gloss, che le rese più carnose ed invitanti.
    «Possiamo andare.»
    Uscì dal bagno, senza ovviamente aspettare Tom, ed entrò nella propria stanza per prendere la sua borsa. Vi buttò dentro cellulare, chiavi, trucchi per qualsiasi emergenza, preservativi ed un tubetto di lubrificante monouso.
    Il moro lo aspettò lì fuori ed insieme scesero poi le scale.
    «Mamma, noi stiamo andando.»
    «Come siete belli.» Si commosse la donna, guardandoli. «Divertitevi e non mettevi nei guai.»
    «Contaci.»
    Uscirono di casa e Bill si incamminò verso la villa di Dimitri, lasciandosi Tom alle spalle.
    «Potresti anche aspettarmi», gli urlò, raggiungendolo.
    «Non è colpa mia se sei lento», sbottò il ragazzo. Si bloccò poi all’improvviso ed il moro cozzò contro la sua schiena. «Mettiamo in chiaro una cosa.» Si voltò, pungolandogli il petto con un dito. «Quando saremo lì, io e te non ci conosciamo. Fai e fatti chi ti pare, ma non ti avvicinare a me o ai miei amici per nessun motivo, nemmeno se stessi per morire. Sono stato chiaro?»
    «Cristallino», gli rispose fra i denti il ragazzo.
    «Lo spero per te.»
    Bill riprese il suo cammino, lasciando il fratellastro nuovamente indietro, da solo.
    «Dammi la forza per sopportarlo», mormorò lui, rivolgendosi al cielo e qualsiasi entità celeste lì presente che gli impedisse di commettere un omicidio quella sera.



    AVVISO:

    Dalla prossima settimana comincerò a postare due capitoli, però lo farò in modo alternato; mi spiego: una settimana posterò martedì e venerdì, la settimana successiva solo il venerdì, e così via. Quando vedrete che tornerò a postare solo di venerdì (se dovesse capitare) è perché ho terminato i capitoli che avevo già da parte.



    Edited by Redda - 7/12/2010, 22:26
     
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  11. carly.
     
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    Faccio una fatica a legegre con questa skin @.@
    Ma ci sono!
    Ugh... Se io fossi in Tom avrei paura a immettermi in quella festa, sarei tipo scappato o qualcosa del genere, pur di salvarmi la pelle XD
    Bill sembra in ansia più per ciò che Dimitri gli farà che per altro... Da una parte nel prossimo capitolo spero in uno smacco o rivincita di Tom.
    Ma mi sa di chiedere troppo XDXD

    Azzie per i due capitoli *W*
    Bacino!
     
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  12. Isy88
     
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    ehm... Io al posto di Tom ne combinerei qualcuna di grossa, giusto per farlo incazzare di brutto XD
     
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  13. *ValeryVampire*
     
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    bellissimo questo capitolo!! xDDD

    BRAVAAA^^

    quindi da quello che ho capito, il prossimo è martedì???
     
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  14. sara_green96
     
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    bel capitolo! :ossì:
    ma povero Tom...chissà cosa dovrà passare a quella festa!!...speriamo bene!
    comunque grazie mille per aver postato!
     
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  15. theonlyexception;
     
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    Tom vendicati, dai : D
     
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1181 replies since 5/3/2010, 18:17   69479 views
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