[CONCLUSA] Te lo ricordi, Bill?

PG15, Slash, AU, Angst, Fluff, Hurt/Comfort, Lime, Romantico, Twincest.

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  1. ,zucchera'
     
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    .*Capitolo 1*.




    Il furgoncino si ferma.
    «Kaulitz, puoi anche scendere!» sento che urla il guidatore.
    Spalanco gli occhi, alzandomi in tutta fretta. Sono già arrivato? Sento qualcuno che ridacchia.
    «Ehi Tom, stai tranquillo, non scappa mica la tua bella.»
    Li guardo qualche istante e poi rido anch’io, prendendo il mio borsone.
    «È vero, non scappa, ma ho aspettato fin troppo tempo questo momento» dico dolcemente, pensando che tra poco ti potrò riabbracciare.
    Scendo da questo coso verde e sorrido alla vista di ciò che ho davanti.
    Casa. Casa mia.
    Se solo ci penso… Dio, quanto mi è mancata. Anche se mai quanto te.
    Alzo la mia valigia da terra e comincio ad entrare nel vialetto di casa, tremando non poco. Mi sudano le mani, non so se di questo passo riuscirò a suonare il campanello.
    Non appena arrivo davanti alla porta di casa mi blocco, lo sguardo fisso sul legno scuro. E se non mi dovessi riconoscere? Dopotutto sono cambiato moltissimo.
    Scuoto la testa. No, non può essere, sono sicuro che sapresti che sono io anche se tornassi a casa con tanto di antenne e coda. Anche se forse mi scambieresti per una versione moderna del nostro povero gatto, conoscendoti.
    Okay, la paranoia mi sta portando ad immaginare cose insensate, è meglio se ci do un taglio.
    Suono il campanello. Sposto il peso da un piede all’altro mentre attendo a testa bassa che qualcuno mi apra.
    «Bill, vai ad aprire, ho un attimo da fare in giardino!»
    È la voce della mamma. Da quanto non la sentivo?
    Sento dei passi affrettati, sorrido. È una tua mania, quella di correre per andare ad aprire la porta. E sono sicuro che neanche chiederai chi è.
    Sento i tuoi passi avvicinarsi e la chiave che viene girata nella toppa. Apri la porta.
    O, Dio.
    Non sei cambiato per niente. Sempre gli stessi capelli neri striati di biondo – forse appena un po’ più lunghi –, gli stessi occhi contornati di nero anche se stai a casa, ma soprattutto la stessa espressione da cucciolo che, tempo fa, mi ha fatto perdutamente innamorare di te.
    Mi guardi qualche istante, passando dai capelli alle labbra, al busto, poi spalanchi gli occhi portandoti una mano alla bocca, mentre una lacrima ti tradisce e scende giù per la tua guancia.
    Sorrido intenerito, asciugandola e portandomela alle labbra. Oddio, da quant’è che non ti toccavo?
    Senza lasciarmi tempo per dire altro mi sei addosso, il volto rintanato sulla mia spalla e le braccia attorno al mio collo.
    Ti stringo, sollevandoti da terra – sei sempre stato così leggero, tu – e ti bacio un orecchio tenendoti compresso contro il mio corpo.
    «Bill» mormoro, staccandoti leggermente da me per poterti guardare negli occhi.
    Mi sorridi tirando su con il naso, mentre prendi ad accarezzarmi il viso con una mano ed io mi abbandono alle tue attenzioni.
    E ti bacio.
    Ti bacio tanto forte da portarti via il respiro, piangendo e stringendoti tra le mie braccia. Ma non è un bacio lungo e passionale. Sono tanti, piccoli baci, quasi tremanti, dati tra uno sguardo e un altro.
    Non so quante volte ti ho già ripetuto che ti amo in pochi istanti, so solo che sono tante e che ogni volta tu mi hai regalato un sorriso dolcissimo.
    «Tom!»
    L’urlo della mamma mi perfora i timpani, ma pazienza. Vado da lei e la stringo forte, senza lasciar andare la tua mano, che resta ferma ed ancorata alla mia.
    E adesso dovrò subirmi tutta la serie di domande e di complimenti perché, davvero, mi sono fatto proprio bello.
    Ma lo faccio con il sorriso sulle labbra, perché ci sei tu vicino a me e perché la nostra è la madre migliore che avremmo potuto desiderare. Non è da poco accettare che i tuoi figli si amino, eppure lei lo ha fatto. Anche se forse la sua scelta è stata di gran lunga influenzata da ciò che ti è successo. Non è riuscita a negarti anche me, quando sono stato l’unico a capirti veramente.
    Ti alzi baciandomi una guancia, e vai in bagno chiudendoti a chiave.
    Mi giro verso la mamma, guardandola interrogativo.
    «Mamma, perché Bill non parla?» chiedo in un sussurro. È sicuramente tutta colpa mia, cazzo. Sono riuscito a farti parlare e poi come un idiota me ne sono andato. Non che avessi molta scelta, in effetti.
    Mia madre trema leggermente, abbassando lo sguardo. Comincia a torcesi le mani, mordendosi furiosamente il labbro inferiore.
    «Mamma?»
    Mi guarda con occhi lucidi, senza parlare. Perché non vuole dirmelo?
    Ah, giusto.
    «È colpa mia, vero?» chiedo con un sorriso triste.
    Abbassa lo sguardo, guardando da un’altra parte, segno che ho fatto centro. Sospiro prendendole una mano.
    «Ti prego, dimmelo. Almeno… non lo so, posso cercare di rimediare» le dico, cercando di convincerla.
    Stringe la mia mano tra le proprie, sorridendomi con gli occhi un po’ lucidi.
    «Tesoro, tu… tu non hai fatto niente di male, davvero. È che te ne sei andato non appena lui ha ricominciato a parlare e… beh, diciamo che questa cosa non è passata inosservata a tuo fratello.»
    Spalanco gli occhi, mentre lei prende un respiro profondo.
    «Vedi, non appena sei uscito da quella porta ha smesso un’altra volta di parlare. E alla mia richiesta sul perché del suo silenzio mi ha risposto – scritto, in realtà – che era di certo colpa della sua voce se te ne eri andato, e che per questo non avrebbe mai più aperto bocca perché era già la seconda volta che parlando creava danni. Penso che sperasse che così saresti tornato prima.»
    Faccio per parlare, ma lei mi blocca con un gesto della mano.
    «Tom, io… non voglio rimproverarti per la tua scelta, davvero, del resto non potevi fare altrimenti, è che da quel che so Bill è sempre stato molto fragile, le sue convinzioni cedono per un nonnulla e… e davvero, penso tu sia l’unico che potrebbe farlo tornare il ragazzo sorridente e ridente che doveva essere una volta» finisce di dire, mentre una lacrima solitaria le cade giù per una guancia. La raccolgo, stringendola dolcemente a me e baciandole il capo.
    «Ho capito, tranquilla. Non è colpa tua, credimi. Tu sei… la madre migliore che ci potesse capitare, davvero.»
    Sento che sorride sulla pelle del mio collo e la stringo più forte a me, come non faccio da tempo.
    La serratura del bagno scatta e tu esci con il sorriso sulle labbra, tornando subito ad accoccolarti contro il mio corpo. Ti abbraccio con forza. Mi sei mancato Bill. Mi sei mancato da morire.
    Ti alzi leggermente con il busto e mi baci sulle labbra, sedendoti a cavalcioni sulle mie gambe.
    La mamma ci sorride e posa un bacio sulla testa di entrambi, prima di alzarsi ed andare in cucina, probabilmente per preparare una bella cena in onore del mio ritorno.
    Sento qualcosa tirarmi la manica della maglietta, sei tu.
    Sorrido e faccio sfregare i nostri nasi per gioco, succhiando il tuo labbro inferiore. Tu per tutta risposta mi lecchi una guancia con fare scherzoso, anche se quel tuo maledetto piercing è tutto meno che divertente.
    «Mi sei mancata, piccola peste» mormoro sulle tue labbra, facendoti sorridere. Hai sempre adorato questo soprannome. Forse perché sai di esserlo davvero.
    Appoggi il viso sulla mia spalla destra, chiudendo gli occhi rilassato e cercando con la mano qualcosa che non c’è. Mi guardi, un piccolo ed adorabile broncio stampato in viso.
    Mi abbasso con le labbra e ti bacio, cercando quasi di chiederti scusa con questo piccolo gesto.
    «Lo so, mancano anche a me. Ti prometto che me li farò ricrescere, mm?» ti chiedo, accarezzandoti il viso. Tu annuisci contento, tornando a chiudere gli occhi, rilassandoti tra le mie braccia.
    Dio, era una vita che non stavamo così, abbracciati solo per il gusto di stare insieme. Ed è una cosa dolce, tenera. E terribilmente bella, se fatta con te.
    «Peste…» ti chiamo, scostandoti una ciocca corvina da dietro l’orecchio destro.
    Mi sorridi, dolce come sempre.
    Cerco di non guardarti e prendo un profondo respiro, socchiudendo gli occhi.
    «Parlami» mormoro, continuando a mantenere lo sguardo basso. «Parlami ancora una volta, come hai fatto quella notte, dopo che abbiamo fatto l’amore.» Arrossisco. Quella è stata anche l’unica volta, del resto. «Parlami e… e giuro che non ti lascio più.»
    Alzo lo sguardo, mi stai fissando con occhi lucidi e quasi spaventati. Ti abbraccio, baciandoti lievemente sulle labbra.
    Sento che dissenti con la testa e sospiro, stringendoti più forte.
    «Perché, Bill?» ti chiedo tirando su con il naso. So che hai una voce stupenda, perché non vuoi farmela sentire ancora una volta? Cosa c’è di male?
    Ti limiti a chiudere gli occhi, strusciando il volto sul mio petto e stringendoti a me, rabbrividendo leggermente.
    Forse per ora è meglio lasciar perdere.
    Sono stanco, e di certo lo sei anche tu.
    Ma ti giuro Bill, e te lo giuro su quanto ho di più caro al mondo – te, ovviamente – che riuscirò a farti parlare, a sentire ancora una volta le tue labbra pronunciare quelle tre piccole e meravigliose parole che sono “ti amo, Tomi”.
    Ti muovi un po’, tirando leggermente su con il naso.
    In fondo, lo sai anche tu che ci riuscirò.

    ***


    Sprofondo con il capo nel cuscino, sospirando. È da almeno mezz’ora che ti sei rinchiuso in bagno. Certe volte devo dire che non riesco proprio a capirti. Per quanto ti ami, per quanto non possa vivere senza te… beh, credo che per certi versi per me rimarrai sempre e comunque un mistero. Ma in fondo è meglio così, no?
    Un rapporto è così, del resto. C’è sempre qualcosa da scoprire dell’altro, giorno dopo giorno, e penso che tu non smetterai mai di stupirmi, con i tuoi modi dolci e un po’ impacciati. E terribilmente da prima donna a volte, ammettiamolo.
    Sento il debole click della porta del bagno che si apre, e dopo qualche istante vedo un piede nudo spuntare timido da dietro quel legno scuro.
    Pian piano esce fuori tutta la tua figurina avvolta in un accappatoio bianco, con il volto un po’ arrossato.
    Ora ho capito. Ti sei fatto la doccia – i tuoi capelli sono parecchio gonfi, segno che li hai appena asciugati – e non me l’hai fatto capire perché temevi che non ti avrei lasciato entrare da solo lì dentro. Ma dico, devo sempre essere trattato come un maniaco anche da te?!
    Ridacchio, facendoti segno di venire da me e lasciandoti cadere sulle mie ginocchia, mentre ti bacio dolcemente le labbra e ti sento sorridere nel bacio.
    Odoro i tuoi capelli, sanno di pesca. È da tantissimo tempo che non sentivo il tuo profumo e non mi meraviglia sentire che non è cambiato affatto. Ti stringo forte, affondando il viso nel tuo petto mentre tu mi accarezzi i capelli. Dio, quanto mi sei mancato, non puoi nemmeno immaginarlo.
    Alzo la testa per poterti baciare un’altra volta, ma tu ti alzi da me sorridendo furbetto.
    «Che vuoi fare?» ti chiedo con un sopracciglio alzato, sapendo benissimo che non mi risponderai. Ma so anche che, quando vuoi, sai parlare con il corpo anche meglio che con la bocca.
    Mi guardi mordicchiandoti il labbro inferiore, forse un po’ impacciato, e cominci a slacciare la cinta dell’accappatoio che indossi ancheggiando leggermente.
    Mi scappa un lieve e sorpreso “oh” mentre ti fisso come ipnotizzato. In questo momento devo somigliare molto ad un ebete, pazienza.
    Quel tuo unico indumento finisce a terra, ed io mi ritrovo davanti al tuo corpo nudo. Sei completamente rilassato – in tutti i sensi – e mi sorridi con dolcezza nonostante la situazione sia piuttosto imbarazzante, dato che sei qui, bello come non mai a fare sfoggio del tuo corpo.
    Ma mi rendo conto che è anche un momento delicato, nella sua semplicità. Lo è perché è la prima volta, dopo più di un anno, che ti vedo così, tutto per me e senza bisogno di niente per nasconderti ai miei occhi.
    Perché sai che ti amo, e sai anche che per te darei qualsiasi cosa.
    Allungo un braccio e sfioro leggermente il tuo tatuaggio a stella, osservandolo incantato. Cerco di stringerti a me, ma tu scappi ridacchiando a labbra serrate e corri dall’altra parte del letto, dove stanno il tuo pigiama ed i tuoi boxer.
    …È così allora, eh piccola peste?
    Scoppio a ridere e non ti do nemmeno il tempo di infilare la mutande che ti sono già addosso, e ti butto sdraiato sul letto – nudo, ovviamente – mentre ti bacio e ti coccolo come al solito.
    Dio Bill, sei proprio un bambino, ma penso sia stato anche questo tuo aspetto infantile a farmi innamorare così perdutamente di te.
    Sorridi beato nel sentire il mio corpo sul tuo e ricambi le mie attenzioni, indugiando sull’orlo dei miei boxer con un tenero rossore che tinge le tue guance. Me li tolgo da solo, è meglio. Fai tanto lo spiritoso ma poi sei un inguaribile romanticone, timido come non mai.
    Ed io ti amo per questo.
    Ti amo perché sei tu, perché… non ci sono motivi concreti per spiegare il mio amore per te, in realtà. So solo che c’è, c’è e non potrà mai smettere si esserci.
    Ti stringo forte, accarezzandoti le cosce con le mani e baciandoti il naso.
    Ridacchi divertito, baciandomi sulle labbra in modo gentile, mentre sento che gemi inevitabilmente alle mie carezze, sempre più intime.
    Non so come finirà, Bill, davvero. Se riprenderai a parlare, chi lo sa. So solo che, in questo preciso momento, voglio solo stare con te. E lo vorrò finché potrò.
    Mi accarezzi una guancia, guardandomi teneramente.
    E, ancora una volta dopo quasi un anno, mi unisco a te con un gemito roco, sprofondando nel tuo corpo.
    Non voglio più pensare ad altro Bill, non adesso. Non voglio pensare a come farti parlare, non voglio chiederti nulla, non ora.
    Non adesso che ho le tue labbra sulle mie, che ti muovi con me sudando tra le coperte, mentre mi baci e con gli occhi mi chiedi di darti di più.
    Anche se penso che non potrò mai darti abbastanza.
    Mi guardi con dolcezza, i nostri occhi – o le nostre anime? – si scrutano stancamente. E mi baci ancora una volta, mentre il nostro piacere si dona all’altro nello stesso momento, il mio in te, il tuo tra i nostri corpi.
    Restiamo qui tra le coperte, ansimanti, ed io ti do un leggero bacio sulla fronte, vedendoti sorridere mentre mi guardi dolcemente.
    In fondo, mi bastano i tuoi occhi per sapere che mi ami quanto io amo te.













    * Note finali: È già strana così, vero? >.>
    Che poi ancora non è venuta fuori la vera storia, che è la cosa assurda e strana, quindi immaginate che roba assurda può essere @.@
    Va beh, ovviamente c'è una lime perché io solo quelle so scrivere xD, sapero sia un minimo decente xDDD
    E più in là si capirà perché Bill non parla, davvero, quindi non mi odiate, so che il capitolo non è proprio chiarissimo ç__ç



     
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  2. *stella__kaulitz*
     
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    è bellissimo il capitolo che tenerezza che mi fa bill e il soprannome che gli ha dato tom è troppo forte.Bravissima,e peccato per i suoi rasta(o treccine non lo ricordo)XDXD
    Ti saluto baci
     
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  3. ,zucchera'
     
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    CITAZIONE (*stella__kaulitz* @ 21/12/2009, 18:27)
    è bellissimo il capitolo che tenerezza che mi fa bill e il soprannome che gli ha dato tom è troppo forte.Bravissima,e peccato per i suoi rasta(o treccine non lo ricordo)XDXD
    Ti saluto baci

    Grazie *-*
    Tom aveva i dread *____*
     
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  4. *stella__kaulitz*
     
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    Ok ora ricordo XDXD
     
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  5. ,zucchera'
     
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    XD
     
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    c'è..sono..sono senza parole T___T ti prego continuala!
     
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  7. ,zucchera'
     
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    CITAZIONE (ForeverBillKaulitz @ 21/12/2009, 19:01)
    c'è..sono..sono senza parole T___T ti prego continuala!

    Grazie! ç_ç
     
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  8. ...Deb... <3
     
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    Mio Dio ç_____ç
    Ma come può essere già splendida questa cosa??? Come può essere amore Bill? E come può esserlo anche Tom?
    E Simone?! Lo sapevo (me l'avevi detto tu) che sapeva di loro, ma non immaginavo che avesse accettato così di buon grado la cosa... D'altronde, come ha detto Tom, non aveva molte alternative... Ciò non toglie, comunque, che sia sempre la mamma migliore del mondo, davvero! *_*
    E insomma... Tom è splendido... Così perso, così innamorato... così desideroso di risentire quella splendida musica che è la voce di Bill..
    E Bill... mamma che tesoro che è! *_* Sembra sempre più un piccolo gattino spaurito, che ha paura di miagolare *ç*
    Non vedo l'ora di leggere il seguito, e di scoprire il motivo per cui Bill non parla... anche se immagino già che non sia una bella cosa... forse riguarda il papà? Va beh... non faccio sciocche previsioni... Attendo, come sempre! *O*
    Un bacione, tesoro *____*
     
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  9. ,zucchera'
     
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    CITAZIONE (...Deb... <3 @ 21/12/2009, 19:59)
    Mio Dio ç_____ç
    Ma come può essere già splendida questa cosa??? Come può essere amore Bill? E come può esserlo anche Tom?
    E Simone?! Lo sapevo (me l'avevi detto tu) che sapeva di loro, ma non immaginavo che avesse accettato così di buon grado la cosa... D'altronde, come ha detto Tom, non aveva molte alternative... Ciò non toglie, comunque, che sia sempre la mamma migliore del mondo, davvero! *_*

    Oh sì, Simone for president

    CITAZIONE (...Deb... <3 @ 21/12/2009, 19:59)
    E insomma... Tom è splendido... Così perso, così innamorato... così desideroso di risentire quella splendida musica che è la voce di Bill..
    E Bill... mamma che tesoro che è! *_* Sembra sempre più un piccolo gattino spaurito, che ha paura di miagolare *ç*

    Sì sì Tom è completamente perso xD
    E Bill... eh ç_ç

    CITAZIONE (...Deb... <3 @ 21/12/2009, 19:59)
    Non vedo l'ora di leggere il seguito, e di scoprire il motivo per cui Bill non parla... anche se immagino già che non sia una bella cosa... forse riguarda il papà? Va beh... non faccio sciocche previsioni... Attendo, come sempre! *O*
    Un bacione, tesoro *____*

    Potrebbe essere!
    Chi lo sa
    Grazie mille tesoro! *O*
     
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    CITAZIONE (,zucchera' @ 21/12/2009, 19:40)
    CITAZIONE (ForeverBillKaulitz @ 21/12/2009, 19:01)
    c'è..sono..sono senza parole T___T ti prego continuala!

    Grazie! ç_ç

    c'è è una fic troppo bella, ma perchè Bill non parla nemmeno dopo il ritorno di Tom? Qui qualcosa non va!!
    Per questo...vedi di postare presto

    Grazie
     
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  11. ,zucchera'
     
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    CITAZIONE (ForeverBillKaulitz @ 22/12/2009, 12:35)
    CITAZIONE (,zucchera' @ 21/12/2009, 19:40)
    Grazie! ç_ç

    c'è è una fic troppo bella, ma perchè Bill non parla nemmeno dopo il ritorno di Tom? Qui qualcosa non va!!
    Per questo...vedi di postare presto

    Grazie

    Eeeh, si saprà perché Bill non parla
    Posto presto traquilla xD, a ancora grazie *O*
     
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  12. •Ale;;
     
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    *__________________________________________*

    Non so se ti basta la canzone...
    comunque

    C A P O L A V O R O :ècosìbellochemitraumatizzo:
     
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  13. ,zucchera'
     
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    CITAZIONE (•Ale;; @ 23/12/2009, 03:11)
    *__________________________________________*

    Non so se ti basta la canzone...
    comunque

    C A P O L A V O R O :ècosìbellochemitraumatizzo:

    :cazzomuoiodifelicitààà!:
    Grazie :minchia!mammavoglioillatte:
     
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  14. s3xg0tt!n@483
     
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    mado'..è solo il primo capitolo e già Bill e Tom sono pucciosissimi.
    Bellissimo. Complimenti!
    Postaaaaaaaa
     
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  15. ,zucchera'
     
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    CITAZIONE (s3xg0tt!n@483 @ 23/12/2009, 16:26)
    mado'..è solo il primo capitolo e già Bill e Tom sono pucciosissimi.
    Bellissimo. Complimenti!
    Postaaaaaaaa

    Ti ringrazio! :ècosìbellochemitraumatizzo:
     
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140 replies since 18/12/2009, 22:42   4883 views
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