Against the rain

PG Romantico? [Lezioni di sopravvivenza]

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  1. Anto483
     
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    CITAZIONE (saretta_96 @ 4/10/2009, 16:21)
    uh anto483 che bella foto che hai!!!!^^
    comunque Francy continua presto!!!^^

    oh ma grazie saretta_96... prendila pure se ti piace ^^
     
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  2. ~ F r @ n c y *
     
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    Stasera dovrei postare il terzo capitolo =)
    Sono a metà, se riesco a finire lo metto!
     
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  3. Anto483
     
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    evvaiiiiiii ci conto eh!
    Ciao tvb
     
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  4. ~ F r @ n c y *
     
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    Continua ** [dedico questo capitolo ad una mia amica che qualche giorno fa era un pò depressa =) Giù, su con la vita!]


    ~ Lesson 3~

    ..L'apparenza inganna e ferisce..


    SPOILER (click to view)
    le immagini sono scomparse xD le cambierò!






    Notte fredda e agitata.
    Mi svegliavo continuamente, non riuscendo a dormire almeno un'ora di fila.
    Decisi di alzarmi dal letto, stanca di quel continuo malessere, e a piedi scalzi, ragginsi l'ampia finestra che affacciava sulla città.
    Il freddo che sentii risalire dai piedi fin dentro lo stomaco mi trasmise esattamente ciò che vidi là fuori.
    Appartamento indefinito. Amburgo.
    Cielo scuro e nuvoloso. Poche stelle, luna invisibile.
    "Non sentirti sola! Siamo sotto lo stesso cielo!" mi aveva detto Julia, in un giorno triste e malinconico.
    Ma come potevo non sentirmi sola?
    Quel cielo mi era estraneo... Come tutto il resto.
    Ero libera, libera di scorrazzare ovunque.
    Eppure... Perchè i miei occhi non volevano piantarla di buttar fuori lacrime?
    Cosa mi mancava davvero?
    Tornata a letto, strizzai gli occhi più che potevo, scaldandomi i piedi gelati strusciandoli l'uno contro l'altro.
    Capirò cosa voglio solo quando l'avrò trovato... E piangerò ancora di più quando l'avrò perso.



    Aprii un occhio, lentamente.
    Era mattina. Il sole entrava imperterrito nella stanza, colpendomi in pieno volto.
    Sole?!
    Sicura, spalancai anche l'altro occhio, incredula.
    Le nuvole erano così fitte stanotte... Strano.
    Mi alzai piano, fissando il pavimento; ero ancora indolenzita. Toccai lievemente il cuscino, ancora bagnato di lacrime.
    Un momento...
    Ero a casa di quell'Andreas, o meglio, a casa di alcuni suoi "amici misteriosi".
    Era proprio il caso di togliere il disturbo.
    Mi diressi verso il bagno privato, collegato alla stanza. Quando mi sarebbe ricapitato di avere un bagno tutto mio?!
    Naaa... Prima di andarmene devo scoprire cosa nasconde Andreas!
    Mi stava simpatico. Conoscendo a malapena il territorio, mi serviva una spalla, un amico come lui che m'indicasse come muovermi.
    Il mio obbiettivo era ancora lei: la mia migliore amica, Julia.
    Dovevo raggiungerla a tutti i costi.
    Sì, ma dopo? Cosa sarebbe successo?
    Chissà, magari potremmo rimanere amici...
    Proprio quando i miei pensieri stavano raggiungendo il culmine del problema, un rumore sospetto mi fece voltare di scatto. Qualcuno stava cercando di aprire la porta...
    Mi voltai verso il comodino: le chiavi erano lì.
    Che sia Andreas?
    -Maledetta porta! Perchè sei chiusa a chiave?-
    Partì un' imprecazione.
    Quella non era la voce di Andreas.
    Oh, cavolo!
    Che fosse qualche suo amico? Come gliela spiegavo la mia presenza lì?
    Mi guardai intorno, agitata. Afferrai la lampada che avevo di fianco, portandomela davanti al viso.
    Se fosse un maniaco? Devo star pronta a difendermi!
    -La devo far riparare un giorno di questi...- mormorò la voce da fuori la stanza, piuttosto virile e furiosa. Mi avvicinai ancora di più alla porta, pronta a colpire.
    La serratura scattò. L'entrata si spalancò...
    Rimasi senza parole.
    Un tizio seminudo era davanti a me.
    -AAAAAAH!!!-
    Mi allontanai spaventata, voltandomi verso il muro.
    -Ehi... M-Ma...-
    Non sapeva che dire! Anche il tizio sembrava sconvolto quanto me.
    -... Ma tu chi diavolo sei? Che ci fai nella mia camera?- chiese, impettito.
    -D-Dici a me?-
    Domanda alquanto stupida.
    -Ma no, dico alla lampada che hai in mano!- rispose irritato, in maniera sarcastica. -Certo che dico a te! Avanti, chi sei?-
    Mi voltai verso di lui, decisa.
    -Potrei farti la stessa domanda!-
    -Questa è camera mia, sono io che faccio le domande qui!-
    La situazione stava pian piano degenerando. Lo osservai meglio, mentre pensavo a qualcosa di sensato da dirgli: decisamente alto, con qualche ridicola treccina corvina che ricopriva l'intera testa, stile rapper o afroamericano.
    E soprattutto... Con un solo asciugamano avvolto al ventre.
    Che vergogna!
    Mi tappai gli occhi con le mani, istintivamente. Lo so, mi prenderete per una sciocca, ma... Non avevo mai visto un uomo veramente nudo, mio fratello a parte.
    Il tizio mi guardò offeso, per poi spostare lo sguardo sulla sua semi-nudità.
    -Che c'è, ragazzina? Non hai mai visto un bel ragazzo nudo?- chiese beffardo, sorridendo.
    -Ma che stai dicendo?! Mi prendi per il culo?-
    -Tante sono le ragazze che hanno avuto l'onore di risidiere per una notte in questa stanza con il sottoscritto, e mai nessuna mi aveva guardato in quel modo schifato prima d'ora.-
    C-Cosa?
    Che... Che diavolo vai blaterando?
    -Sta' tranquilla... Posso mostrarti qualcosa che ti farà cambiare idea...-
    Si portò le mani all'asciugamano, come se avesse intenzione di rimuoverlo completamente dal suo corpo.
    -Ehi, ma che stai facen...?-
    -Rain, che succede?-
    La voce proveniva da fuori la stanza: era Andreas.
    Ero così felice di vederlo.
    Il ragazzo con le treccine si voltò verso il biondino, indicandomi.
    -Mi spieghi chi è questa ragazzina?- chiese annoiato, piegando la testa di lato.
    -Non chiamarmi ragazzina, stolto!- risposi di tutto punto.
    Era la prima volta che lo vedevo, eppure già avevo una fremente voglia di strozzarlo con le mie stesse mani!
    -A chi hai dato dello stolto?!- rispose lui furioso, venendomi vicino.
    O-oh...
    Ancora una volta Andreas si mise fra noi.
    -Tom, aspetta! Questa è una mia amica: si chiama Rain. Le ho dato le tue chiavi di riserva e l'ho fatta dormire qui semplicemente perchè è arrivata ieri dall'Italia e non ha un posto dove stare.- spiegò lui il più chiaramente possibile, con un tedesco così perfetto da lasciarmi di stucco, mentre continuavo a fissare quel "Tom".
    Tom? Allora è così che si chiama quest'antipatico... Che nome orribile! pensai incrociando le braccia al petto, con aria offesa.
    -Rain? Allora è così che si chiama quest'antipatica... Che nome orribile!- disse Tom, fissandomi malignamente.
    Rain,calmati!Rain,calmati!Rain,calmati!Rain,calmati!Rain,calmati! Oltre a leggere nel pensiero, è pure uno stronzo!!
    -Dai Tom, non fare così! Rain è una bravissima ragazza! Su, avanti, voglio che vi conosciate come si deve...-
    Prese la mano di Tom, per poi avvicinarsi e afferrare anche la mia.
    -Adesso datevi la mano e fate pace. Vi ripresento: lui è Tom Kaulitz, e lei è Rain Corietti!- esclamò il biondino soddisfatto, sorridendo.
    Strano che Rain non l'abbia riconosciuto... pensò dopo, incuriosito.
    Sinceramente l'ultima cosa che volevo era divenire una "conoscente" di quel Tom Kaulitz.
    Tom Kaulitz... Nome non nuovo.
    Chissà dove lo avevogià sentito...
    Senza guardarci nemmeno negli occhi, con volto disgustato, afferrammo l'uno la mano dell'altro. La sua era ampia e, notai con stupore, liscissima. Sembrava quasi che fosse stata levigata con estrema cura.
    Che faceva di lavoro, il vasaio?
    Mormorò qualcosa come "Uhm" di cui non afferrai l'utilità. Mi dava sui nervi.
    Appena Andreas spostò lo sguardo altrove, strinsi improvvisamente la mano del ragazzo più che potevo, facendolo sobbalzare. Me lo aveva insegnato Tonius.
    -Brutta...- mormorò, fulminandomi con lo sguardo. Ma prima che potesse dire altro, il biondino lo afferrò per un braccio, trascinandolo fuori dalla stanza.
    -Vestiti con calma, Rain: ti aspettiamo giù per la colazione!- esclamò solare, chiudendo la porta di sfuggita.
    Rimasta sola, sorrisi soddisfatta: farlo arrabbiare mi faceva stare davvero bene!
    Aprii la valigia per mettermi dei vestiti puliti. Avevo ancora i nervi a fior di pelle.
    Solo a ricordare il volto di quell'antipatico mi passava l'appetito!
    Optai per un pullover bianco, a collo alto, e vi abbinai una gonnellina di lana, con tanto di spesse calze e stivaletti neri.
    Solo un altro pensiero balenò nella mia testa.
    Se uno dei suoi amici è così, figuriamoci gli altri!



    Sentivo del mormorio soffuso provenire dalla sala. Non c'erano solo Andreas e Tom.
    Chiusi la porta della stanza e mi diressi verso le scale, scendendole con estrema calma. La sera prima non mi ero resa ben conto di quanto quella casa fosse grande... Adesso lo notavo fin troppo bene!
    Vi erano numerose stanze al primo piano, compresa quella in cui avevo alloggiato, e corridoi erano tutti piuttosto profondi.
    Speravo di non perdermi a quel punto e di raggiungere la zona della casa in cuii erano i miei "coinquilini".
    Eccomi, ero arrivata.
    Alzarono tutti la testa. Arrossii appena, vedendo tutti gli sguardi puntati su di me, e abbassai la testa imbarazzata: capivo come si sentisse una modella su una passerella...
    Con una sola, fondamentale differenza.
    Le modelle sono abituate ad essere al centro dell'attenzione; io no, affatto.
    Solo un paio di occhi mi snobbava completamente, e indovinate di chi erano? Ma di Tom, ovviamente.
    Il mio arrivo non gli fece nè caldo nè freddo: guardava da tutt'altra parte, fumandosi tranquillo la sua cara sigaretta.
    Io odio il fumo.
    Lo guardai disturbata, per poi soffermare l'attenzione su ben altro: c'erano altri tre ragazzi nella sala, oltre a Tom e ad Andreas.
    O meglio, due ragazzi e una ragazza.
    Uno aveva i capelli lunghi castani, coi tipici tratti tedeschi da "duro"; l'altro era più piazzato, con un paio di occhiali neri e sguardo simpatico.
    Mentre la ragazza...
    Oddio, ero sicura di averla già vista!
    Portava i capelli neri lisci sulle spalle ed era pesantemente truccata di nero.
    -Ah, eccoti finalmente!- mi disse Andreas, avvicinandosi felice a me. Mi fece sedere, mettendomi davanti agli occhi ogni tipo di cibo: biscotti, sfoglie, caffè, cereali...
    -Stamattina mi sono svegliato presto per andare al market a prenderti qualcosa per colazione. Non vorrei che ti venisse nostalgia della cucina di casa.-
    Sorrise dolcemente mentre lo diceva.
    -Oh... Grazie, non d-dovevi.- dissi imbarazzata, cominciando a prendere titubante qualcosa da mettere sotto i denti: era un pò che non mangiavo.
    -Ah, Rain, voglio farti conoscere i miei amici! Mai sentito parlare dei... Tokio Hotel?-
    Rimasi un attimo imbambolata, mentre i quattro presenti mi fissavano -ovviamente quattro, visto che Tom era troppo impegnato a "limonare" con la sua sigaretta!-.
    -Ehm...-
    Che dovevo dire?! Ne avevo sentito parlare, ma...
    -... Mi spiace, non sono mai stata a Tokyo.-
    Un istante di silenzio.
    E subito dopo un rimbombo di risate.
    Tutti, quel Tom in particolare, si torcevano la pancia dal ridere, compresa la ragazza mora.
    Ma... Che hanno da ridere?
    -Scherzi a parte...- esclamò Andreas, asciugandosi gli occhi lacrimanti dalle risate. -Te li presento.-
    Mi alzai, fermandomi davanti ad ognuno di loro. Il primo ad alzarsi fu il tizio con gli occhiali, che mi porse la mano gentilmente.
    -Piacere, il mio nome è Gustav.- disse, mantenendo inalterata la dinamica facciale.
    -Piacere mio!- dissi io di tutta risposta, sorridendo in maniera distaccata.
    Poi fu la volta del tizio con i capelli lunghi castani, che mi porse la mano in maniera un pò più calorosa.
    -Ciao e benvenuta a Berlino! Io sono Georg!-
    Sorrisi vivacemente, afferrando la stretta. -Grazie, è un piacere!-
    E indovinate a chi toccò dopo?
    Il ragazzo mi guardò un attimo, distrattamente, mentre aspettavo che si alzasse almeno per salutarmi, in silenzio.
    -Beh, che vuoi ragazzina? Ci siamo già presentati, mi sembra... Mi è bastato, grazie!-
    Quanto avrei voluto prenderlo a schiaffi. Se fossimo stati soli gliene avrei date di santa ragione!
    Inizialmente mi limitai a sorridere, per non sfigurare davanti agli altri; in seguito mii avvicinai con nonchalance, levandogli la sigaretta di bocca.
    -Ma cosa...?-
    Feci pressione sul posacenere, spegnendola. -Fa male fumare. Non vorrei che ti sentissi male, in futuro.-
    La mia voce era tutt'altro che seria e sincera: era così meschina e maligna che mi facevo paura da sola.
    Gli altri risero, mentre cominciavo a sentirmi molto meglio: quel ragazzo tirava fuori la parte peggiore di me!
    Tom, probabilmente per orgoglio, si limitò a sbuffare, alzarsi e andarsene in cucina.
    Alzai le spalle: era molto meglio così. Anche se mi pentii di non essermi comportata con maturità.
    Mi avvicinai alla ragazza stavolta, sorridendole: forse lei avrebbe potuto comprendermi.
    Come cavolo faceva a vivere in un casa con tre maschiacci? Doveva avere un tasso di sopportazione e pazienza altissimo!
    Quando si alzò, nella mia testa sorse qualche dubbio: era alta due volte la sottoscritta, e non portava nemmeno i tacchi.
    I suoi vestiti attillati mi permettevano di capire quanto fosse magra ed esile.
    Non ha nemmeno un pò di seno... pensai. Chissà quanti complessi, poverina.
    -Piacere Rain! Benvenuta fra noi! Io sono Bill!-
    -Ah, piacere, B...-
    Bill! Aveva detto... Bill?!
    Quindi... Quindi... Era un uomo?!
    La sua mano ampia, proprio come quella di Tom. La loro somiglianza. La sua statura esgerata. Il suo petto.
    Ora tornava tutto.
    Avevo appena scampato una figuraccia colossale!!
    -Se stai pensando a me e a Tom... Sì, siamo gemelli! Nonè facile capirlo conciato come sono, vero?-
    Sorrise sincero, mentre io cercavo di ricambiare. Ora che lo guardavo bene...
    Beh, era molto più gentile di Tom, non vi erano dubbi, ma entrambi avevano un viso molto elegante, delicato.
    Carino, insomma.
    Oddio, Rain! Ma cosa vai a pensare?!
    La mattina mi faceva un brutto effetto.
    -P-Piacere...- mormorai poi, tornando a sedere.
    Che strana sensazione.
    -Come ti stavo dicendo prima...-. Andreas riprese a parlare, schiarendosi la voce. -... Loro sono una band, una band molto famosa a livello nazionale e internazionale! Sono i Tokio Hotel, possibile che tu non li conosca? Li avrai senz'altro sentiti nominare!-
    Tokio Hotel.
    Kaulitz... Kaulitz...
    Ma certo! Quella smorfiosetta di Noemi della mia classe aveva un sacco di loro foto e ne andava matta!
    Aspetta.
    Quindi io... Avevo davanti dei personaggi così famosi?
    Sentii le gambe cedere. Non sapevo cosa pensare!
    -Ma sì, c-certo che li conosco!- mentii, o quasi. -E' un onore avervi conosciuto di persona.-
    Un suono proveniente dalla tromba delle scale guizzò alle mie orecchie.
    -Ehm... Scusate, mi sta squillando il cellulare. Vado a rispondere!- dissi alzandomi di scatto e correndo su per le scale.
    -E' proprio carina...- disse a bassa voce Georg agli altri. -Se non ci stesse provando il nostro caro Andreas, ci penserei io a lei!-
    -Ehi, aspettate! Io non ci sto affatto provando!- si difese il biondino, sventolando le mani davanti agli amici, agitato.
    Ma i loro sguardi inquisitori dicevano il contrario.
    -Su, non fingere, amico mio!- rispose il cantante, dandogli una leggere pacca afettuosa sulla spalla. -Sembra una ragazza a posto e, come diceva Georg, non è niente male!-
    Tom sbucò dalla cucina, ancora più irritato di prima.
    -Se quella è carina, io sono Michael Jackson!-
    -Ma... Tom!- lo accusò il fratello. -Michael è morto! Non dovresti metterlo in mezzo, poverino.-
    -Bill, per favore, non cominciare col tuo insensato moralismo del cazzo!-
    Mai visto l'ex rasta così nervoso.



    Salii le scale più veloce che potevo. Afferrai il telefono che era sul letto e lessi il numero.
    Spero non sia mia madre...
    Non era lei.
    Era Julia.
    Non ci potevo credere. Tremando, cliccai il tastino verde e mi portai l'aggeggio all'orecchio.
    -P-Pronto?-
    -Rain, sei tu?-
    Che emozione. Era tanto che non la sentivo per telefono.
    -Scusa se non ho risposto ai tuoi messaggi, ma ero senza credito...-
    -Non preoccuparti.- tagliai corto io.
    -Ma... E' vero che sei qui, in Germania?-
    Sorrisi. Allora non ce l'aveva con me.
    -Sì, sono ad Amburgo, da un amico.- ammisi, giocando con una ciocca di capelli e girando per la stanza senza sosta. -Sono scappata di casa e ho deciso di stare qui, per adesso... Potrei comunque decidere di rimanere qui.
    Sentii un urlo assordante di gioia provenire dall'altra parte della cornetta.
    -Oh mio Dio, Rain! E' bellissimo!! Quando ci incontriamo?-
    Incontrarci?
    Ero così emozionata: rivederla dopo dieci, lunghi anni... Chissà com'era cambiata.
    -Ti... Va oggi pomeriggio? Alle cinque, alla stazione di Berlino!-
    -Perfetto!-. Era fremente di gioia, anche se mi chiedevo perchè volesse vedermi proprio a Berlino visto che entrambe eravamo ad Amburgo.
    Ma feci finta di niente. Non m'importava.
    -Scusa Rain, ma ti devo proprio lasciare! Ci vediamo oggi! Abbiamo molto di cui parlare... A dopo, tesoro!-
    Chiuse la conversazione come faceva al computer, senza che la potessi salutare.
    L'unico brutto vizio, di cui era a conoscenza, che possedeva.
    Chissenefrega... pensai. -Tanto oggi la vedrò!-
    Cominciai a saltare per la camera, urlando in qua e là. Mi lasciai andare a salltelli vivaci e ad urletti isterici, per poi buttarmi sul letto e scalciare in aria per la felicità.
    -Complimenti, ancora una volta sei riuscita a stupirmi... Sei più patetica di quel che credevo.-
    Mi voltai. Oh, no...
    -Si può sapere che vuoi? Fatti gli affari tuoi!- risposi in maniera più fredda possibile, ignorando completamente il suo sguardo.
    -Chi era, il tuo ragazzo?- chiese, imitandomi mentre saltellavo in maniera stupida.
    -Insomma, non sono affari tuoi! Mi dai sui nervi!-
    Gli andai addosso, sbattendo contro il suo petto. Non avevo certo paura di un allocco del genere!
    -Senti... Capisco che tu non mi voglia in questa casa, basta dirlo chiaramente! Tanto non resterò a lungo, tranquillo.- dissi cercando di chiarire le cose fra noi due. Non volevo che la seconda persona tedesca che conoscevo fosse mia nemica. Se era famosa poi...
    -Non ho mai detto questo, e non ho intenzione di farlo.-
    Mi si avvicinò, quanto bastava per esaminare con quanta intensità respiravo. Rimasi allibita, guardandolo in silenzio.
    Per un attimo smisi completamente di fiatare.
    -Attenta, non sfidarmi. Qui comanda il sottoscritto! Se rimani, ti lascio immaginare cosa passerai.-
    Mi afferrò per il mento, alzandomelo verso di lui.
    -In guardia, ragazzina: io ti ho avvertita... Sento che mi divertirò.-
    Mi lasciò andare, sorridendo e allontanandosi.
    Nella mia testa c'era solo rabbia, rabbia e ancora rabbia.
    O forse anche qualcos'altro. Qualcosa di nuovo che non capivo.
    Cuore, smettila di battere così forte.
    Gote, smettetela di arrossire così velocemente.
    Che abbia preso freddo?








    Continua =)

    Note finali: ecco l'incontro con i ragazzi! come andranno le cose con loro? e con Andreas? Rain riuscirà ad incontrare Julia? Lo scoprirete solo andando avanti con la storia =)
    Spero vi sia piaciuto! *-*
    A presto!!

    Edited by ~ F r @ n c y * - 23/9/2010, 19:44
     
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  5. gelosa94
     
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    aaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!bellissimaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!
    mi piace un casino!
    continua mi raccomando
    ciao!ciao!
     
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  6. ~ F r @ n c y *
     
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    Oki ^___^ Grashie **
     
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  7. Anto483
     
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    , prima cosa scusa il ritardo
    seconda cosa bellissimo il capitolo e finalmente rain ha conosciuto i ragazzi
    terzo tom è il solito anche nelle fan fiction
    Posta presto
    *bacia
    anto!
     
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  8. ~ F r @ n c y *
     
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    Tranquilla Anto xD
    Sì xD Tom è un gran scemone u__u ma avrà un ruolo importante in questa ff...o almeno spero xD

    *ricambia <3*

    A presto!
     
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  9. saretta_96
     
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    CITAZIONE (Anto483 @ 4/10/2009, 16:23)
    CITAZIONE (saretta_96 @ 4/10/2009, 16:21)
    uh anto483 che bella foto che hai!!!!^^
    comunque Francy continua presto!!!^^

    oh ma grazie saretta_96... prendila pure se ti piace ^^

    uh grazie!!! tranquilla non la metto nella firma....XD
    comunque scusa il ritardo....questa fan fiction è stupenda!!!!^^
    tom... -.- non aggiungo altro!!XD
     
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  10. Anto483
     
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    CITAZIONE (saretta_96 @ 5/10/2009, 21:14)
    CITAZIONE (Anto483 @ 4/10/2009, 16:23)
    oh ma grazie saretta_96... prendila pure se ti piace ^^

    uh grazie!!! tranquilla non la metto nella firma....XD
    comunque scusa il ritardo....questa fan fiction è stupenda!!!!^^
    tom... -.- non aggiungo altro!!XD

    tranquilla anche tu ! ihihihihi!
     
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  11. ~ F r @ n c y *
     
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    CITAZIONE (saretta_96 @ 5/10/2009, 21:14)
    comunque scusa il ritardo....questa fan fiction è stupenda!!!!^^
    tom... -.- non aggiungo altro!!XD

    ecco infatti, non commentiamo xD
    stasera se riesco a finire di studiare in tempo posto **
    almeno spero :tuseilsolechesplendesudime,Tom:


     
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  12. saretta_96
     
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    CITAZIONE (~ F r @ n c y * @ 6/10/2009, 14:24)
    CITAZIONE (saretta_96 @ 5/10/2009, 21:14)
    comunque scusa il ritardo....questa fan fiction è stupenda!!!!^^
    tom... -.- non aggiungo altro!!XD

    ecco infatti, non commentiamo xD
    stasera se riesco a finire di studiare in tempo posto **
    almeno spero :tuseilsolechesplendesudime,Tom:



    ^^...ok aspettiamo!!!!
     
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  13. gelosa94
     
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    ok!io faccio compagnia a saretta_96 ci facciamo compagnia mentre aspettiamo il chappy
    ciao!ciao!
     
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  14. ~ F r @ n c y *
     
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    Sono a buon punto =) se mi ci metto credo di finirlo, ma non prestissimo ^___^
    Faccio il prima possibile >___<

    ---------------------------------------------



    Scusate, ma stasera non ce la faccio! Sto scrivendo di furia e questo non va bene: voglio scrivere con calma e bene! Se devo postare senza aver scritto tutto ciò che volevo, preferisco non farlo!
    Devo ancora riguardare bene il capitolo... Scusate, ma posto domani T___T
    Perdonatemi, please!! Mi farò perdonare >_> xD


    Bacii <3

    Edited by ~ F r @ n c y * - 6/10/2009, 22:30
     
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  15. ~ F r @ n c y *
     
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    Eccomi, scusate il ritardo >.<

    ~ Lesson 4 ~

    ..Non c'è gioia senza amore..







    -Non preoccuparti, Tonius, davvero!... Sì, va tutto bene! A meraviglia!-
    Ci mancava solo che mi chiedesse quante volte al giorno andavo in bagno...
    Era la quinta volta che mio fratello mi chiamava... La cosa poteva sembrare scocciante, ma ne ero felice: ci tenevo a mantenere almeno i contatti con lui, l'unica persona a me vicina che mi aveva sempre sostenuta, che aveva sempre creduto in me, ma soprattutto, che mi aveva sempre voluto bene...
    Non era stato facile per me vederlo andare via di casa con "quella tipa", nonchè la sua ragazza, Ambra... Era stato quello il vero inizio del mio periodo buio...
    Avevo capito... "Sì, sono sola..."
    Era stato terribile...
    -Ok, ok... Ci sentiamo... A più tardi...-
    Cliccai il tastino rosso dell'apparecchio minuscolo che tenevo fra le mani, fissandolo per qualche istante... Non avevo potuto fare a meno di raccontargli qualche "balla innocente", come, ad esempio, che la notte scorsa avevo dormito da Julia...
    Che succedeva se scopriva che avevo dormito in una casa sconosciuta, pergiunta con ben cinque ragazzi dentro?
    Sarebbe venuto qui a prendermi per un orecchio e sgridarmi... La stessa identica cosa che avrebbe fatto mia madre...
    Ah, no... Lei mi avrebbe preso a calci nel sedere, ricordate?
    Un "Toc toc", mi fece alzare il capo distrattamente, mormorando un sonnolento: -Sì?-
    -Rain, dobbiamo andare!-
    Mi alzai di scatto con un piccolo salto, assicurandomi di avere le scarpe ai piedi...
    Sono un pò sbadata ultimamente...
    -Arrivo subito!-
    Mi attorcigliai attorno al collo la sciarpa nera di lana, quella che mia nonna mi metteva ogni santo Natale sotto l'albero da dieci anni: ne avevo un armadio pieno...
    Aprì la porta ad Andreas, mentre ancora mi stavo avvolgendo nel giacchetto lungo e caldo...
    -Scusa se ti ho fatto aspettare... Possiamo andare!-
    Il biondino, come faceva da quando ci eravamo conosciuti, mi sorrise comprensivo, offrendomi il braccio. -Oui, Madamoiselle! Dove la porto? Non dirmi su una stella, perchè la cosa momentaneamente mi è impossibile...-
    Sorrisi di cuore, aprendo completamente la bocca e mostrando istintivamente i denti di cui non andavo molto fiera...
    -Tranquillo... La mia destinazione è l'aereoporto di Berlino!- esclamai con tono teatrale, infilando la mano nello spazio che mi porgeva il ragazzo e stringendo il suo braccio a me.
    -Perfetto...-
    Stavo per scendere le scale, quando qualcosa di terribilmente ingombrante mi urtò, facendomi indietreggiare di un passo...
    Cos'era, un armadio?
    Ah, era solo quel coglione di Tom...
    -Ops, scusami! Non ti avevo proprio vista...- mormorò, mostrando maligno l'occhiolino, della serie "Ti avevo vista eccome!", mentre con sguardo "tremendamente disperato" tornava da dove era venuto... Anche se sinceramente avrei voluto mandarlo da tutt'altra parte...
    -Ma figurati... Bastardo!- dissi rabbiosa, quando oramai, purtroppo, non poteva più sentirmi... Andreas mi fissò sconcertato, per poi spingermi verso l'uscita...
    -Devi farci l'abitudine... Tom è fatto così! Impara ad ignorarlo e vedrai che smetterà di trattarti in questo modo... Sono gesti d'affetto secondo il suo "gergo"...-
    Quello è affetto?! Beh... Non voglio immaginare come ridurrebbe qualcuno che odia, allora... pensai scettica, limitandomi a sbuffare e a dirigermi verso il giardino...
    Lì vi era, secondo le parole del ragazzo, il mezzo di trasporto che mi avrebbe portata dalla mia amica...
    Guardai l'orologio: ero ancora tremendamente in anticipo...
    Svoltai l'angolo, ritrovandomi davanti una stilosa Porsche Carrera lucidata fino al motore... Rimasi per un attimo a bocca aperta, senza staccare lo sguardo da quel gioiellino...
    La conoscevo bene... Era la macchina dei sogni di mio fratello...
    -Beh, che c'è? Non entri?- mi chiese Andreas, aprendo gli sportelli con l'espressione più tranquilla e beata che avessi mai visto...
    -Hai... Hai i-idea di quanto costi questa macchina?- chiesi con voce tremante, indicandola con un indice altrettanto instabile...
    -Direi di sì, visto che l'ho comprata io!- rispose lui con una punta di sarcasmo, sedendosi alla guida... Mi diressi verso la vettura, non avendo il coraggio nemmeno di entrarci...
    Se la graffiavo? E se rompevo qualcosa?
    -Rain, ti vuoi muovere?! Farai tardi!!-
    Annuì ingoiando la saliva nervosamente, entrando con delicatezza... Solo dopo mi accorsi di chi c'era dietro di noi...
    -Buoooongiorno, Rain!-
    Bill mi sorrise euforico, sventolando la mano per salutarmi... Risposi al saluto guardandolo con cortesia, alzando appena la mano...
    -Buongiorno, Bill...- accennai dolcemente... Dovevo ancora abituarmi alla sua presenza...
    Era così composto e tranquillo... Ma allo stesso tempo attirava l'attenzione...
    Un tipo strano, ma decisamente interessante...
    Insomma, completamente il contrario di suo fratello...
    Come si chiamava? Ah, sì, Tom... Purtroppo, come quasi speravo, la mia mente non aveva ancora rimosso il suo nome dai dati celebrali...
    -Io e Bill andremo a fare un pò di Shopping in città, mentre tu starai con la tua amica... Quando avrai finito, mi chiamerai e ti passerò a prendere, e torneremo qui!- mi spiegò Andreas, accendendo il motore e cominciando il tragitto... Lo guardai, senza ben sapere cosa pensare, mentre con la coda dell'occhio osservavo il moro che indossava gli occhiali da sole, alti e spessi, e nascondeva la chioma corvina sotto un cappellino nero...
    Era così in vista che per andare a fare un giro doveva travestirsi... Che brutta vita...
    Ma tornando al discorso principale...
    -'Hm, 'hm...- fu il mio commento alle parole del biondino, accentuate dal su e giù della mia testa... Ma qualcosa non mi tornava...
    Sembrava che io fossi destinata a tornare in quella casa... A vivere con loro, insomma...
    Ma la mia intenzione era di andare a vivere da Julia, sempre se lei era consenziente...
    Andreas sembrava tenere molto a me... Come avrei potuto dirglielo senza ferirlo?
    Accipicchia...
    Appoggiai la testa al sedile, godendomi la tranquillità del viaggio e la comodità del veicolo... Perchè fasciarmi la testa prima di romperla? Ci avrei pensato al momento opportuno...
    Potevo solo constatare che sarebbe stata dura... Molto dura...



    -Rain!! Ehi, Rain, sei viva?-
    Alzai le palpebre velocemente, appena notai che Andreas mi chiamava insistentemente...
    -Siamo arrivati! Siamo in aereoporto!-
    Mi stropicciai gli occhi, alzandomi di scatto... Come ero riuscita ad addormentarmi con tutti i problemi che mi frullavano per la testa?
    -Oddio, che ore sono?- chiesi spalancando gli occhi di colpo... Il ragazzo si alzò la manica dela camicia, scoprendo il polso e osservando l'orologio...
    -Uhm... Le sei in punto!-
    -Merda!-. Afferrai la borsa e corsi all'impazzata, senza una meta precisa...
    -Ehi, Rain! Così ti perderai!- mi urlò il ragazzo, slanciandosi con le braccia verso di me...
    -Non preoccuparti! Ormai sono del luogo!-
    L'ennesima cazzata...
    Mi ricordai del punto in cui ero avevo chiesto informazioni alla "simpatica" hostess, del luogo in cui quei pazzi maniaci avevano tentato di farmi del male e del luogo in cui aveva mangiato con Andreas...
    Il bar... Era lì che mi aspettava Julia...
    Più mi avvicinavo, più sentivo il cuore sobbalzare...
    Era come la ricordavo? Non l'avrei riconosciuta?
    Cosa mi avrebbe raccontato? Studiava o lavorava? Era fidanzata?
    Tutte domande apparentemente stupide, ma che presto, speravo, avrebbero avuto risposta...
    Giunsi all'entrata, col fiatone che scorreva ovunque... Forse avevo corso un pò troppo...
    Alzai il capo riprendendomi... E la vidi...
    Si sistemò leggera il vestito, che le riduceva la vita ad un fuscello, mentre impercettibilmente il vento le scostava i capelli biondi, splendenti dal volto...
    Si avvicinava... Sentivo il rumore dei tacchi avanzare verso di me...
    è davvero... Lei?
    Mi guardai attorno, spaesata... Che avessi sbagliato persona?
    No, non potevo aver sbagliato... Occhi così belli non erano da tutti...
    Ecco, mi aveva visto... Quegli occhi così intensi avevano assunto una luce ancora più brillante, più meravigliosa... E quelle labbra così perfette si erano curvate in un sorriso gioioso...
    Sembrava davvero un angelo... Ogni singola persona presente si voltava a guardarla, sopresa e invidiosa di tale splendore...
    Forse stavo enfatizzando troppo le cose...
    Corsi verso di lei... -Julia!!-
    -Rain!!-
    Ci abbracciammo, strette... Il suo profumo di vaniglia mi entrò dentro, incapace di uscirne...
    Mi ricordai di quando ci eravamo abbracciate prima che partisse... Mi venne da piangere al solo pensiero...
    Ma adesso era lì, lì davanti a me...
    Mi staccai malvolentieri da lei, guardandola stupita, sorridendo...
    -Lasciatelo dire, Julia... Sei uno splendore!- ammisi sincera, stringendole le mani nelle mie...
    -Anche tu lo sei!- rispose lei, arrossendo appena: l'avevo messa in imbarazzo?
    Il suo tono di voce, come mi aspettavo, era completamente cambiato: era piuttosto acuto, grazioso, si confaceva perfettamente a contornare il tutto... Semplicemente il contrario del mio...
    -Dai, andiamo a prenderci qualcosa da bere!- propose, prendendomi per mano... Io accettai di buon grado, seguendola...
    Non potevo fare a meno di continuare a fissarla... Era come se, di punto in bianco, mi fossi svegliata da un brutto incubo, e di fianco a me avessi trovato un angelo biondo...
    Ma che mi stava succedendo? Sembrava che fossi innamoratai di lei!
    L'ho sempre detto che pensare troppo fa strani effetti...
    -Vieni, sediamoci qui!-
    Ci accomodammo su uno dei pochi tavoli liberi del bar... Ordinai la solita cioccolata della volta precedente: era veramente buona!
    -Io... Un caffè dietetico!- ordinò Julia, sorridendo cortesemente al cameriere... La guardai scettica, alzando un sopracciglio...
    -Ehm... Scusa, sono a dieta! Non posso sgarrare nemmeno un pasto!- mi disse allegra, preparandosi a pregustare quel "fantastico" caffè dietetico...
    Chissà che schifo...
    Non era cambiata solo fisicamente... Anche psicologicamente...
    Ma fino a che punto? Non volevo che la mia amica fosse diventata una biondina snob, una di quelle "sveglie", che se non sentono il loro ragazzo per almeno dieci minuti piangono come ochette...
    -Ops! è il mio!- esclamò, tirando fuori dalla borsetta bianca di Praga il cellulare vibrante... -Ciao, amore!-
    Ecco, appunto...
    -Sì, va tutto bene... Sono con una mia amica! Sì, quella italiana, Rain... Certo che te ne avevo parlato! Non ti ricordi?-
    La conversazione durò svariati, lunghissimi minuti, in cui non potei fare a meno di pensare che la "mia" Julia era scomparsa per sempre...
    Speravo vivamente di no...
    Era l'unica persona a cui potevo aggrapparmi... L'unica rimasta...
    -Scusami...- mi disse, riponendo il cellulare nella borsa. -Era Lukas, il mio ragazzo...-
    -Ah, bene!- commentai, "quasi" felice per lei. -è... Tanto che state assieme?-
    -Mah, non molto... Un mese o due...-
    Era strano tornare a parlare con lei... Mi venne un dubbio: che fosse un'altra persona a parlare con me su Facebook, su MSN e al telefono?
    Non era minimamente come la immaginavo...
    -Oh, accipicchia!- esclamò improvvisamente, battendosi una mano sulla fronte.
    -Che succede?- le chiesi, sorridendo appena sentendo quel "accipicchia!" alla italo-tedesca: parlavamo italiano, ma il suo accento era oramai irrimediabilmente tedesco!
    -Oggi è la giornata di shopping!- spiegò, sbuffando. -Me n'ero dimenticata...-
    Mi sentivo improvvisamente d'intralcio... -Ah... Non preoccuparti, se vuoi... Tolgo il disturbo...-
    -Ma figurati!- strepitò dopo, bloccandomi la mano con la sua...
    Pagò il conto con una naturalezza unica, cosa che in lei non avevo mai visto... E pensare che quando era piccola era così timida che a volte dovevo parlare io al posto suo...
    -Senti, facciamo una cosa...-
    Si alzò, mentre escogitava qualcosa, e io feci altrettanto... Che cosa aveva in mente?
    -Adesso andiamo dalle mie amiche, te le presento e facciamo shopping tutte assieme!! Ti va?-
    Le sue parole, seppur completamente diverse da quelle di mia madre, avevano lo stesso impatto... Mi esercitavano lo stesso dolore...
    Era evidente che non vedeva l'ora di correre dalle sue amiche, ma non potendo lasciarmi da sola, mi aveva invitata a stare con loro... Se veramente voleva stare con me, avrebbe potuto disdire almeno per quella volta...
    Perchè dovrei andare? Per essere completamente ignorata da un bel gruppo di bionde?
    -Ehm... Scusa, Julia, ma un mio amico mi sta aspettando all'ingresso... Si sta facendo tardi...- mentì, indicando distrattamente l'uscita dell'aereoporto...
    -Sicura?- chiese lei indagatoria, curvando le labbra verso il basso, forse dispiaciuta... Forse...
    -Sicura!- accennai io, sorridendole. -Abbiamo tanti altri momenti per vederci, no?-
    Mi abbracciò improvvisamente, stringendo evidentemente più forte che poteva... Ricambiai la stretta, con un filo di fiato...
    -Ti voglio bene...- esclamò...
    Ecco... Quella era la dolce Julia che ricordavo... La Julia che mi consolava con belle parole, quando ero triste... La Julia che mi metteva allegria con battutine vivaci...
    La Julia vera...
    -Anch'io, Julia...-
    -Tieni...-
    Mi porse un bigliettino... Sembrava di un'azienda...
    -Questo è l'ufficio in cui lavoro... Vieni quando poi! Volevo discutere con te di una cosa, con calma... Beh, ci tenevo a chiederti se volevi trasferirti da me durante il tuo soggiorno qui...-
    Gli angeli, nella mia mente, cantarono in coro con i loro strumenti d'orati, intonando un "Alleluja!"...
    -Pensaci e... Fammi sapere! Il mio numero ce l'hai, no?-
    Scappò via, lasciandomi solo l'impronta del suo sorrisetto angelico e di quella voce squillante che mi permaneva nei timpani...
    Non sapevo davvero cosa pensare...



    -Quindi non ti sei divertita?-
    -Ma che domande fai?! Sono stata bene con lei: erano anni che non la vedevo!-
    Andreas e le sue domandine-pungiglione...
    -Sei stata bene, ma non ti sei divertita...-
    Non risposi nemmeno... Non ne avevo la minima voglia...
    Preferì fare come Bill che, steso sui sedili posteriori in mezzo ad una quantità indefinita di buste -quanti vestiti aveva comprato?!-, cercava di dormire beato...
    -è diversa da come te l'aspettavi, vero?-
    Abbassai il capo, annuendo tristemente... -Completamente...-
    -Sai, le persone cambiano spesso, chi per un motivo, chi per un altro... O più semplicemente mutano crescendo, maturando e ciò che ci mostrano non è che una minima parte del loro vero carattere!-
    Mi poggiò una mano sulla spalla, attento a non distogliere gli occhi dalla strada...
    -Non abbatterti, Rain... Magari il suo cambiamento può sorprenderti alla fine!-
    Sorrisi lievemente... Non aveva tutti i torti...
    -Già... La ringrazio, Pitagora...- esclamai scherzosa, mentre parcheggiava davanti all'appartamento: era sera inoltrata e il cielo era già nero...
    -Non nominarmi Pitagora! Ho sempre odiato la Filosofia!- mi avvisò, scendendo dalla macchina...
    Beh, allora siamo in due...
    M'intimò di entrare, mentre svegliava il moretto dietro di noi e lo aiutava a portare le buste... Bussai, attendendo che qualche buon'anima mi aprisse...
    -Oh, ciao Rain! Vieni, entra!-
    Sorrisi a Georg e feci come mi aveva detto... Lui e Gustav stavano giocando a Ping Pong, nella sala...
    -Wow, Ping Pong! Chi sta vincendo?- chiesi, avvicinandomi ai due...
    -Ma ovviamente io!- rispose il bassista, dandosi un sacco di arie...
    -Certo, certo! Come no...- commentò Gustav scocciato, facendo l'ennesimo punto...
    -Ma non è possibile!!- commentò Georg, disperato... Risi assieme a loro, per poi recuperare la mia roba e dirigermi verso le scale...
    -Ehm... Ragazzi?-
    -Sì?- mi risposero all'unisono...
    -Sapete...-
    Non avrei mai immaginato di fare una domanda simile...
    -Sapete dov'è Tom?-
    I due si guardarono, per poi spostare di nuovo lo sguardo su di me.
    -è andato a letto presto stasera... Ha provato molto nel pomeriggio: doveva essere stanco...-
    Oh, certo... Povero piccolo! pensai ironicamente, ringraziandoli e dandogli la buona notte...
    Andreas mi aveva proposto un Hamburger per cena, ma cenare era l'ultima cosa che volevo fare... Mi si era chiuso lo stomaco...
    Mi trascinai stancamente nella stanza, la seconda a destra, secondo piano...
    Buio pesto... Era quello di cui avevo bisogno... Per deprimermi da sola, e in silenzio...
    Avevo davvero sbagliato a venire in Germania? Avevo fatto male i miei calcoli sperando in Julia?
    Mi liberai dei vestiti, lanciandoli in una parte indefinita della stanza, per poi afferrare il pigiama che vedevo a malapena e indossarlo... Dovevo dormirci su...
    Mi infilai sotto le calde coperte e mi appoggiai al cuscino...
    Ma c'era qualcosa che non andava... Sbaglio, o lo spazio era diminuito?
    Non riuscivo a vedere bene... Mi voltai, incontrando una calda corrente proveniente dal cuscino...
    Era un respiro...
    Non dirmi che...?
    Accesi l'abatjour sul comodino e... Una mano m'impedì di urlare...
    -Per favore, non rimetterti ad urlare, o sveglierai l'intero quartiere!-
    Cercai di dimenarmi dalla presa di quell'idiota di Tom, invano...
    -Mi... Mi spieghi che ci fai qui?-
    -Dovrei farti la stessa domanda! Stavo dormendo così bene, prima che tu mi venissi vicino e mi svegliasi! Ti sembra normale?-
    -Sei tu che non sei normale! Questo è il mio letto!-
    Perchè dovevo mettermi a discutere con lui? La mia situazione non era già orrenda?
    -Il tuo letto? E da quando, di grazia?- mi chiese lui, sbuffando vigorosamente...
    -Va bene, fa come vuoi! Io di qui non mi schiodo!-
    M'impuntai sul materasso, incrociando le braccia e fissando il soffitto, immobile...
    Il chitarrista sorrise, scuotendo la testa: probabilmente la cosa lo divertiva...
    -Beh, se è per questo nemmeno io...-
    Si voltò, dandomi le spalle e rimettendosi a sonnecchiare, come se nulla fosse...
    Ma tu guarda come dovrebbe stare una ragazza! E dire che ero una studentessa per bene... pensai, tentata da tirargli la lampada in testa...
    Tutte le stanze che ci sono... Proprio qui?
    Aveva ragione anche lui, in fondo: era pur sempre camera sua...
    Non riuscivo a non fissarlo... Aveva una schiena ampia, forte...
    Crebbe in me una strana, inspiegabile voglia di toccarla...
    No, Rain! Contieniti! Ricordati che è il tuo peggior nemico!
    Mi limitai ad abbassare la testa, verso il fondo del letto... Per fortuna era abbastanza grande da non tenerci troppo "appiccicati"...
    Mi rivenne in mente Julia...
    Mi era passata la voglia di vederla, dopo come si era comportata...
    E io che avevo mandato a quel paese tutto e tutti per lei...
    Cominciai a singhiozzare senza volerlo, prima in maniera lieve, poi sempre più rumorosamente...
    Il mio cuore veniva continuamente spezzato dalle persone a cui volevo più bene... Era il mio destino...
    Il ragazzo si voltò verso di me, guardandomi... Si stava chiedendo perchè stessi piangendo a quel modo?
    Mi voltai verso la finestra, coprendomi il volto...
    -Stai piangendo?-
    Non risposi... Che domanda del cavolo...
    -Non mi aspettavo che te la prendessi tanto... Ci tieni così tanto a questo letto?-
    -Non è per quello, Tom!-
    Mi portai le lenzuola fin sopra le orecchie: volevo solo addormentarmi e dimenticarmi quella giornata...
    Non ricordo bene come riuscì a farlo...
    Una strana sensazione di calore m'invase e caddi in un profondo sonno ristoratore...



    Dolce cinguettio degli uccellini...
    Era mattina, chiara e fresca mattina... Ottima per ricominciare...
    Aprì gli occhi, lentamente, ma non riuscì a vedere assolutamente niente... Non potevo aver perso la vista così da giovane!
    Sentivo il respiro stretto in una morsa, bloccato da qualcosa di caloroso, ampio...
    Come un corpo umano...
    Alzai la testa: il volto del ragazzo era ribassato verso di me, con le labbra semiaperte e gli occhi chiusi, dormienti...
    OH.MIO.DIO.
    Le sue forti braccia mi cingevano i fianchi, cancellandomi ogni possibilità di fuga...
    Ma... Ma... Che diavolo faccio adesso???
    Non volevo svegliarlo: si sarebbe accorto di quella posizione... Chissà cosa avrebbe pensato...
    Alzai ancora il capo verso il suo...
    Aveva un bel viso quando dormiva... Appariva così docile e indifeso...
    Sentì le guance andarmi a fuoco, surriscaldarsi in un attimo... Che mi stava accadendo?
    Senza darmi il tempo di pensare, la porta si spalancò...
    -Tom, sei qu...-
    Il biondino rimase sulla porta, impallidendo...
    Vestiti sparsi per il pavimento...
    Io e Tom nello stesso letto... Abbracciati...
    Merda!






    Continua =)

    Edited by ~ F r @ n c y * - 11/11/2009, 18:59
     
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