Against the rain

PG Romantico? [Lezioni di sopravvivenza]

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  1. •Jumbì
     
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    Eccomi quà, finalmente riesco a commentare anch'io u.u
    Scusa il ritardo ma ero partita per il camposcuola u.u
    Allour siccome anch'io sono malaticcia non ho proprio le funzioni vitali per scrivere un commento decente quiiiiiiindi ti lascio con un: BELLISSIMO u.u
    *si dilegua vergognandosi di se stessa*
     
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  2. ~ F r @ n c y *
     
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    Ti ringrazio comunque per il commento =) e mi spiace che siate malate T__T anch'io lo sono >__>
    Buone notizie {spero xD} Ciurmaglia! Ho appena finito di scrivere due terzi del nuovo capitolo, per cui CON TUTTA PROBABILITà domani DOVREI postare! Mi ero bloccata a un terzo, avevo perso per un attimo l'ispirazione {sono andata nel panico >.<}, ma poi... COLPO DI GENIO!! *___*
    A domani, spero! E scusate ancora per l'attesa! {Guarite presto >___<}


    Bacii <3
    Frà
     
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  3. •Jumbì
     
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    *si risveglia dal suo stato di ameba*
    *salta per tutta la stanza euforica*
    *coinvolge il padre in un balletto improvvisato*
    *mentre continua a saltellare canta senza pudore -.-*
    ...
    *si accascia a terra priva di forze*
    *rinviene*
    *gioisce ancora un pò*
    *addio Marta u.u*
     
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  4. ~ F r @ n c y *
     
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    SPOILER (click to view)
    Aggiunta immagine al capitolo 10 =) {scusate se le grandezze sono tutte diverse xD sono negata con la grafica >__>}


    ~ Lesson 11 ~

    ..Vivi e lascia vivere..









    -E adesso? Cos'hai intenzione di fare?-
    La ragazza si sedette sul tavolino dell'ufficio, accavallando le gambe elegantemente... Rufolò nella grande borsa firmata, ignorando completamente le parole del suo interlocutore...
    -Penso che si stia innamorando sul serio... E anche lei...-
    A quelle parole non potè fare a meno di mormorare una risata, mentre si accendeva nervosamente una Lucky Strike.
    -"Innamorarsi"?- ripetè lei, mostrando delle smorfie alquanto evidenti. -Lei non conosce il soggetto, a quanto pare...-
    -Beh, c'è sempre una prima volta...-
    Teneva in mano la sigaretta con aria assorta, buttando fuori ogni tanto il fumo e osservandone i movimenti...
    -Non con lui...-
    L'uomo scosse la testa, non riuscendo a capacitarsi della "fredezza" del "sogetto"...
    -Pensi di riuscirci? Pensi... Di poterci pensare tu? Abbiamo bisogno di quello scoop, ricordatelo...-
    La bionda scese dalla scrivania, sistemandosi la gonna e portandosi la borsa su una spalla...
    -Verresti pagata profumatamente, è ovvio...-
    Non potè fare a meno di sorridere... Già, il denaro...
    Si avviò verso la porta, togliendosi elegantemente la sigaretta dalle labbra...
    -Posso provarci...-
    La poggiò delicatamente sulla giacca dell'uomo esterrefatto, spegnendola...
    -Se gioco al meglio le mie carte, niente mi è impossibile...-



    Non ci riuscivo... Era più forte di me...
    Dopo aver perso quel mio spiraglio di luce in cui credevo fermamente... Vedevo solo buio...
    Niente e nessuno avrebbe potuto riportarmi sulla retta via, sulla via della luce, del sorriso, dell'allegria... Dell'amore...
    Nessuno... Se non...
    Lui...
    Ne aveva solo approfittato, tutto qui... Non gli importava se fossi stata la Regina d'Inghilterra, Madonna o Pamela Anderson...
    Mi avrebbe baciata comunque...
    Cosa vuoi che gl'importi dei sentimenti delle persone?!
    L'importante è che che abbia attorno a sè ragazze facili, che "la danno" senza troppi convenevoli...
    La sofferenza non aveva alcun valore per lui, finchè la provavano gli altri... Se l'avesse assaggiata almeno un pò, forse...
    Non sarei qui, sul letto, senza cena, a piangere come una deficiente...
    -Accidenti a te!!-
    Scagliai il cellulare al muro, poco importava che fine facesse...
    E io che mi ero illusa, pensando che qualcosa avesse potuto funzionare tra noi, che qualcosa sarebbe potuto sbocciare...
    Il mio primo amore... Il mio primo fallimento...
    Mi alzai di scatto, guardandomi attorno...
    A... A... Amo...?!
    Avevo davvero pensato... "AMORE"?
    Quel sentimento di cui tutti parlano, ovunque, descrivendolo come qualcosa di fantastico, di meraviglioso?
    Beh, se era così... Qualcosa non tornava...
    Come potevo amar... Ehm... Essere interessata ad un tizio così maleducato, scorbutico, viziato, antipatico,...
    ... Bello, dolce, maledettamente sexy,...
    Ehi, ehi, il discorso continua a non tornare!
    Mi buttai nuovamente giù, irrigidendomi...
    Beh, se anche il mio fosse "amore"...
    A quel piccolo pensiero, mi sentì calda e confusa...
    Sì, lo era...
    ... Se anche lo fosse... Oramai è una cosa passata, no? A Tom non importa assolutamente un accidente di me! Perciò... Devo farmi passare questa pseudo-disperazione cronica!
    Mi allungai verso il comodino, intenta ad afferrare il mio barattolo di gelato alla fragola "anti-depressione"... Ma...
    Come potevo veramente dimenticarlo, così, su due piedi?!
    Se mi ero ridotta a quel modo un motivo doveva pur esserci...
    Infilai il cucchiaino nella “pappetta” rosa, decisa... Ma la vista prese a tremare, come le mie mani stesse, offuscandosi...
    Delle goccioline d'acqua finirono nel gelido contenitore...
    -Non ti perdonerò mai... Mai...-
    Non avevo più la minima intenzione di parlarci, nè tantomeno di guardarlo in faccia...
    Era definitivamente finita, qualunque cosa ci fosse fra noi: conoscenza, affetto, antipatia, rancore...
    Per me non doveva più esistere... Doveva scomparire...
    Così come, improvvisamente, era entrato nella mia vita, doveva uscirne...
    Ne sarei stata capace?
    Sentì bussare alla porta...
    Mi portai il dorso delle mani sugli occhi, cercando di asciugarmi quella lacrime che non riuscivano a smettere di cadere...
    No... Non è lui...
    Me lo sentivo... Non poteva essere così "sensibile" da venirmi addirittura a chiedere perchè non avessi mangiato...
    Attesi, finchè la persona al di là della porta non si annunciò...
    -Ehm... Rain... S-sono Andreas...-
    Beh, avrei dovuto aspettarmelo, no?
    Ero grata ad And per il tempo in cui mi stava vicino e si preoccupava per me...
    ... Ma arrivava sempre nei momenti sbagliati!
    -Puoi... Puoi ripassare più tardi? Sto per andare a letto...-
    Ignorando, come sempre, le mie parole, il biondino entrò, aprendo la porta lentamente... In mano aveva un vassoio bianco, con tanto di posate, un bicchiere e un piatto stracolmo di cibo...
    Mi alzai con la schiena, per vedere meglio...
    -Ti ho portato la cena...-
    Lo guardai per un attimo, come se aspettassi che mi dicesse qualcos'altro: lo conoscevo ormai come le mie tasche, sapevo che voleva dire di più...
    -... Volevo scusarmi per ieri sera e... Farti mangiare un pò, visto che è già parecchio tempo che non mangi come si deve...-
    Gli sorrisi teneramente, facendolo sedere al mio fianco...
    Seppur litigassimo praticamente tutti i giorni, non riuscivo a tenergli il muso per più di qualche minuto: mi ero già dimenticata, addirittura, il motivo della nostra discussione...
    è questa ciò che si chiama "amicizia"?
    -Non preoccuparti...- gli dissi, facendogli capire che la nostra piccola discussione era l'ultimo dei miei pensieri. -... E ti ringrazio per il cibo... Lascialo lì, sulla mensola, ci penso più tardi...-
    L'osservai meglio, notando nel piatto gli spaghetti al pomodoro da una parte e delle polpette di carne dall'altra... Erano invitanti, ma al sol sentirne l'odore, il mio stomaco fremeva, minacciando di farmi passare una notte in bianco.
    Il ragazzo non parve ascoltarmi. -Rain, non puoi continuare in questo modo! Mi spieghi cos'è che ti leva l'appetito?-
    Non ti aspettare una mia risposta...
    Non glielo avrei certo rivelato...
    -è... Per il lavoro?- suppose lui, errando completamente strada. -O per Julia...? O magari ti manca l'Italia, la tua famiglia... Non è così?-
    Continuai a guardami il grembo, giocando con un lembo del maglione... Non gli avrei detto la verità, ma... Non ci tenevo nemmeno a mentirgli!
    Meglio il silenzio... Sofferto, ma utile...
    Andreas sbuffò, scuotendo il capo...
    -Pensavo fossimo amici... Pensavo ti fidassi di me almeno un pò, pensavo che mi avresti confidato i tuoi problemi... Evidentemente mi sbagliavo...-
    Si alzò, intento ad uscire... Mi spiaceva farlo andare via così, ma forse era la cosa migliore, almeno fino a quando non mi fossi sentita meglio...
    -... Quando vorrai parlarmene, non devi far altro che chiamarmi... Chiamami, e provami che le parole che ho appena detto sono soltanto bugie... Io ci sarò se avrai bisogno di me, sempre...-
    Aveva intenzione di farmi piangere, anche lui?
    Non riuscì a fare altro che alzare la testa e sorridergli, come un povero sordo-muto che ha ricevuto qualche spicciolo come elemosina...
    -Buonanotte...- mormorò afflitto, chiudendo la porta con la stessa dolcezza con cui era entrato, silenzioso...
    La mia situazione stava facendo incupire addirittura Andreas, la felicità fatta persona...
    Più passavano i giorni e più mi accorgevo di essere un peso... I miei problemi erano iniziati da quella casa: dall'entrata in scena di quel tizio in asciugamano, dalla sua suonata al Piano, dalle sue gare per il telefono...
    Ecco... I miei problemi erano iniziati da quella casa, certo... E da Tom...
    Dovevo disfarmi di entrambi, ma... Come fare?
    Beh, molto semplice...
    Non era la prima volta che pensavo di farlo, anzi... Stavo per mettere in atto il mio "piano" qualche giorno prima, ma qualcuno me lo aveva impedito...
    Sì, devo farlo...
    Mi alzai dal letto, accovacciandomi sul parquet "alla ricerca del cellulare perduto". Fortunatamente lo ritrovai subito, sotto il mobiletto su cui era poggiata la televisione.
    Lo afferrai decisa, aprendo con foga la rubrica...
    Clicca il tastino con la cornetta verde, dopo diversi attimi d'esitazione...
    Lo volevo davvero?
    No che non lo volevo... Ma dovevo.
    Quella soluzione avrebbe risolto ogni mio problema, e ogni problema dei ragazzi.
    Squillava...
    Speravo che non rispondesse, lo speravo davvero... Sarebbe stata una scusa accettabile.
    Ma, come mi aspettavo, rispose piuttosto velocemente.
    -Pronto?-
    Ero ancora in tempo per buttare giù, dicendo più tardi che mi era cascata la linea...
    No... Oramai c'ero...
    -Pronto... Riyo? S-sono Rain...-
    -Oh, ciao Rain! Non mi aspettavo una tua chiamata a quest'ora... è successo qualcosa?-
    Il suo tono era preoccupato, ma allo stesso tempo curioso.
    Sospirai, parlando circoncisa e velocemente.
    -... Riguardo all'offerta di cui parlavi stamattina... è ancora valida?-




    Il sole si alzò in cielo più velocemente del previsto... O, meglio, più velocemente di quanto Andreas si aspettasse...
    Non aveva chiuso occhio tutta la notte, pensando a cosa rovinasse il sonno, a sua volta, a Rain...
    La cosa che più lo mandava fuori di sè non era l'idea che fosse stato lui a farla star male... Ma che fosse stato quel cretino insensibile di Tom...
    Se solo l'avesse fatta soffrire davvero... Non glielo avrebbe mai, MAI perdonato.
    Guardò la sveglia alla sua destra: le otto del mattino...
    In quel momento, probabilmente, la ragazza si stava lavando i denti, mentre fra dieci minuti si sarebbe spruzzata il profumo che a lui tanto piaceva - "The One", D&G -, e fra dieci minuti ancora si sarebbe infilata il maglioncino nero messo la sera prima, con tanto di pantaloni da lavoro e scarpe basse, comode... E poi sarebbe uscita, con passo felpato, silenziosa, diretta a lavoro...
    Ok, era ufficialmente malato di mente... La prossima persona che doveva cercare non era Rain, ma un affiliato della Neuro.
    Doveva alzarsi, non poteva più rimanere lì, fermo, inutilmente... Voleva parlare, e stavolta chiaramente... Voleva farle capire tutto...
    Voleva dirle che l'amava... L'amava dalla prima volta che l'aveva vista, l'amava da quando lo aveva abbracciato, sorridente, e gli aveva detto quanto gli volesse bene...
    L'amava, l'amava da sempre... Amava la sua presenza in casa, la sua depressione, la sua allegria...
    La sua camera in disordine, i suoi maglioncini colorati...
    I suoi capelli castani, i suoi occhioni verdi in cui si specchiava caloroso...
    Altro che malato... Era completamente andato...
    In pigiama, uscì dalla sua stanza di corsa, dirigendosi al piano più alto della casa, dove vi era la SUA camera...
    Non gl'importava se l'avrebbe disturbata, non gl'importava più se sarebbe stato rifiutato... Voleva solo correre da lei, abbracciarla e farle sparire quella tristezza che la opprimeva...
    "Ci sono io qui... Sorridi, ti prego!"
    Era davanti alla sua porta... Due bussate con le nocche e sarebbe entrato, con o senza una risposta...
    Non proveniva alcun rumore da dentro: sperava proprio che non fosse il suo giorno libero...
    Bussò, per poi esclamare un flebile: -Rain, sto entrando!-.
    Tutto era in ordine...
    Dettaglio strano, addirittura spaventoso, se vogliamo.
    Si guardò intorno confuso... Aveva sbagliato stanza?
    Il letto era completamente accomodato, mentre in giro non vi era l'ombra di suoi oggetti disordinati...
    Anzi, non vi era l'ombra di alcun suo oggetto...
    ... No...
    Si avviò all'armadio, aprendolo: non c'era niente... Le maglie, le gonne, i pantaloni, le scarpe, i trucchi, il pc, la valigia... Tutto sparito...
    Quasi sentì mancare l'aria...
    Era uno scherzo, forse?
    Si diresse nel bagno, spalancando la porticina: spazolino e profumo scomparsi, e con essi qualunque altra sua cosa...
    Si sentiva appena l'ultima spruzzata della fragranza, che probabilmente si era data prima di uscire...
    L'aroma lo riportò nella stanza, in cui nel frattempo avevano fatto capolino Bill e Georg, probabilmente svegliati dal trambusto...
    Il cantante guardò il biondino, notando la sua faccia sconvolta. -Che succede, And?-
    Il ragazzo non perse nemmeno tempo a ricambiare lo sguardo... Anche la più piccola traccia del suo profumo era sparita, e lei con lui...
    -... Se n'è andata...-



    -Vieni, accomodati!-
    Mi afflosciai sulla porta d'ingresso, stanca, liberando entrambe le mani dalla pesante e stracolma valigia...
    Mi guardai attorno, ancora un pò confusa: posto nuovo, sensazione nuova, coinquilina nuova...
    Vita nuova...
    -Fa' come se fossi a casa tua!- commentò Riyo radiosa, cercando di mettere in ordine anche ogni più piccola cosa: non avevo mai visto una casa più linda e pulita di quella...
    Ci avrei messo sicuramente un pò ad abbituarmi...
    Le sorrisi, avanzando verso di lei... La sala non era molto grande, ma bastava per un divano ad angolo, bordeaux, con tanto di libreria, stereo e televisione a schermo piatto...
    Alzai il sopracciglio, stranita. Ma dove aveva trovato tutti quei soldi facendo semplicemente la cameriera?
    -Vieni, ti mostro la casa...-
    La seguì, pensando involontariamente alle ultime cose successe...
    Riyo sapeva dei miei "problemini"... Mi aveva proposto, quindi, di andare a vivere da lei, nel suo nuovo appartamento, così da risolvere ogni possibile disguido.
    Inizialmente avevo rifiutato categoricamente... Ma ripensandoci, credo sia stata la cosa migliore.
    Però andarmene così, senza nemmeno salutarli... Era stato meschino, egoista.
    Avrei potuto lasciare almeno un bigliettino, una traccia, qualche cosa che li salutasse... Ma non l'avevo fatto.
    Si dice che per freddare un rapporto seza soffrire si debba tagliare direttamente, senza giri di alcun tipo. Io l'avevo fatto, ero uscita dalla loro vita senza creare altri danni...
    Ma perchè mi sentivo così dolente, così in colpa?
    Sapevo che salutandoli avrei pianto come una fontana, ancora... Sapevo che non sarei mai riuscita a salutarli come si deve...
    Sapevo che vedere i loro volti mentre mi allontanavo mi avrebbe fatta tornare indietro, di corsa... E questo non potevo permettermelo.
    -Bene... Questa è la cucina! Spaziosa, vero?-
    La guardai con poco interesse, seppur ne fingessi un bel pò. Non era niente male...
    Al centro della stanza vi era un tavolino quadrato in alluminio, con quattro sedie attorno, mentre sopra aveva un grazioso cestino con della frutta; intorno vi era il frigorifero, il forno, la dispensa e ogni benedetto mobile che si trova in ogni cucina normale.
    Puntai il balcone, felice che ci fosse. Sembrava proprio quello di casa mia, in Italia...
    -M-mi piace...- le dissi, mostrando più entusiasmo che potevo.
    -Sono contenta!- incitò la ragazza, sorridendo in maniera plateale. -Ti mostro il resto!-
    Mi prese per mano e mi trascinò in un corridoio stretto, ma piuttosto luminoso, dove vidi comparire tre porte: in una vi era il bagno, in un'altra la camera di Riyo e infine...
    -Ta-ta-ra-ta!- esclamò lei, canticchiando felice. -Questa è la tua stanza!-
    Aprì la porta e me la mostrò, sicura.
    Wow...
    Non vi era più il parquet a cui mi ero abituata in quell'ultimo mese, ma vi erano ugualmente delle graziose mattonelle bianche, così linde che potevo quasi specchiarmici.
    Non vi era più quella sottospecie di "brandina" in cui dormivo, ma un ampio letto matrimoniale, all'apparenza molto confortevole, avvolto in una tendina color rosa, coordinata alle lenzuola.
    Beh, mi ricordava molto la casa delle bambole con cui giocavo una decina d'anni prima, e non era perfettamente nel mio stile... Ma mi accontentavo eccome!
    E, infine, non vi era più la mia finestrona affacciata sul parchetto del vicinato, ma una finestra normalissima, a due ante, che sporge sulla strada, semplicemente.
    -Wow... Davvero bella!- esclamai, non sicura di ciò che stavo dicendo, mentre appoggiavo dentro la valigia e mi aggiravo nella stanza, guardandomi intorno.
    -Davvero?! Ti piace sul serio?-
    -Ma sì, certo!-
    Mi buttai sul letto, stanca. Dovevo ancora recuperare circa... Ehm... Sette ore di sonno.
    -Se vuoi riposarti, fa' pure con comodo! Io sono di là a prepararti una bella colazione!- disse la ragazza gentilmente, pronta ad uscire.
    -Aspetta!-
    Si fermò, guardandomi. -Qualcosa non va?-
    -No, non c'è niente che non va... è solo una... Semplice curiosità!-
    Non era carino farmi i fatti suoi, eppure sono sempre stata curiosa di natura e niente riusciva a placare la mia "sete-di-sapere-i-fatti-altrui!".
    -Chiedi pure!-
    -Mi hai detto che sei venuta a vivere da sola da poco, giusto?- chiesi, non aspettando la conferma. -Come hai fatto ad arredare la casa così velocemente e bene in soli due mesi?-
    Sembrò sconvolta dalla mia domanda, forse avrei dovuto evitare.
    -Beh... Io... I miei mi hanno mandato molti soldi dal Giappone, per cui... E poi io... Ho un altro lavoro...-
    La vidi tremare e la cosa m'insospettiva. -Ah, davvero? Quale altro lavo...-
    -Scusami, devo andare!-
    Chiuse la porta velocemente, lasciandomi di sasso, sul letto...
    Ma che aveva da scappare a quel modo?
    Sono circondata da bugiardi...



    -Fammi capire... Se n'è andata sul serio? Così, su due piedi, senza dirci niente?-
    Andreas continuava ad annuire debolmente, con il volto coperto dalle mani, cupo. Il bassista scosse la testa: ancora non ci credeva...
    -Non ci meritiamo un trattamento del genere...- commentò Gustav, anche lui visibilmente scosso. -Non da lei...-
    -Avrà avuto i suoi buoni motivi...- giustificò il cantante, cercando in qualche modo di "coprire" la ragazza: poteva capire come si sentisse, poteva capire come soffrisse...
    Dopo le parole del manager... E il "fatto" di Tom...
    Sapeva che era successo qualcosa fra loro, ma non capiva cosa. Conosceva il fratello: le sue storie, seppur molte, non erano mai state durature.
    Che avesse preso per i fondelli anche Rain?
    -Cos'è tutto questo trambusto?-
    Parli del diavolo...
    Il chitarrista scese le scale, grattandosi la testa assonnato. Guardava gli altri distratto, frastornato...
    -Che succede?- chiese, notando le loro belle facce "funebri". -Problemi col cd?-
    Continuarono a fare silenzio...
    Ho combinato qualche guaio?
    Cercò di arrivare da solo al pulpito del problema, guardandosi attorno...
    Gustav, Georg, Andreas e suo fratello Bill erano lì...
    E... Rain?
    Per un attimo apparentemente interminabile un brivido gli corse lungo tutta la schiena, unito ad forte ricordo a cui non aveva smesso di pensare nemmeno per un giorno, un'ora, un minuto...
    Non è che... Le era successo qualcosa?
    Quelle facce tristi... La sua mancanza...
    I sospetti salivano, e con essi la paura.
    Ingoiò a stento, decidendosi a porre la fatidica domanda.
    -Dov'è...? Rain... Dov'è?-
    Ancora nessuno rispose... Bill alzò lo sguardo per incrociare quello del fratello, agitato: come al solito, bastava quello per farsi capire, per comunicare...
    Prima che potesse proferir parola, un stridio provocato da una sedia che indietreggiava fece gelare il sangue ai presenti.
    Andreas si alzò, con forza, diretto verso Tom... Non ci vedeva più dalla rabbia.
    -è tutta colpa tua!-
    Lo afferrò per la maglia, stringendo forte. Era furioso, incazzato... E vedeva in Tom l'unico vero problema.
    -L'HAI FATTA ANDARE VIA TU! TU!!-
    Aveva l'aria di chi sta per gonfiare di botte qualcuno, ma gli altri intervennero per fermarlo.
    -And, Tom non c'entra! Lascialo andare!- commentò Georg, cercando di calmarlo.
    -No, Georg... Lascialo fare.-
    Il chitarrista se ne stava lì, completamente immobile, a fissare il biondino senza reagire minimamente. La sua aria di superiorità faceva incazzare Andreas ancora di più...
    -Se è ciò in cui crede, lascia che si sfoghi... Sa benissimo che questo non gliela riporterà indietro!-
    Il viso dell'ex-rasta assunse un colore pallido, nervoso. Continuava a ignorare le mani del ragazzo che quasi si attanagliavano attorno al suo collo...
    Ormai non poteva più difendersi...
    Quindi lei... Se n'è andata davvero...
    Le labbra fremevano, non riuscivano a fermarsi... Finchè non s'incurvarono verso l'alto, assumendo un ampio sorriso...
    Si mise a ridere, con aria completamente fobica, sfiorando la pazzia. Come poteva ridere di fronte a quella situazione?
    Beh, semplicemente perchè non riusciva neanche più a piangere...
    Era inutile piangere, ormai... Lei non sarebbe più tornata da lui, giusto?
    Che situazione strana... E lui che l'aveva lasciata andare così, senza riuscire a fermarla...
    C'era da morir dal ridere...
    -Che cazzo hai da ridere, eh, Tom!?- gli urlò in faccia And, seppur la voce fosse un tantino più calma.
    Il musicista si sfiorò il piercing con la lingua, guardando altrove... Avvicinò la bocca all'orecchio del suo interlocutore, continuando a shignazzare.
    -Rido perchè hai già perso, And...-
    Il biondino ci mise un pò per realizzare le sue spinose parole...
    -Rassegnati, non sarà mai tua...-
    Sussurrò l'ultima frase, in modo che la sentissero entrambi, e nessun altro. Andreas lo allontanò, stringendo la presa...
    -SEI UN BASTARDO!-
    Gli sferrò un pugno, mossa inaspettata dagli altri. Il colpo fu piuttosto forte: Tom emise un debole gemito di dolore, per poi continuare a guardarlo, tornando impassibile.
    Si era davvero sfogato!
    Fu in quel momento che i ragazzi li divisero, stavolta definitivamente.
    -Ehi, ehi, ehi! Il gioco è finito...- dichiarò Bill, guardandoli entrambi malissimo. -Direi che non siete abbastanza maturi da chiarire la situazione da persone adulte... Tornatevene nelle vostre stanze, per cortesia! Mi avete stufato...-
    Era difficile far arrabbiare "mamma" Bill sul serio... Beh, loro c'erano riusciti.
    Entrambi decisero di acconsentire, preparandosi a tornare in camera...
    Gustav porse un fazzoletto a Tom, che lo prese senza proferir parola, premendoselo sulle labbra... Il sapor del sangue era già presente in tutta la bocca, e il fazzoletto si colorò quasi completamente di un rosso acceso, forse troppo.
    Strinse il fazzoletto fra le mani, mentre sentiva il dolore farsi sempre più evidente.
    Le labbra non erano le uniche a pulsare...
    Guardami adesso, Rain... Questo è per te... E, stavolta, non è colluttorio...



    Pioveva, pioveva davvero forte... Si preannunciava una serata piuttosto scossa.
    Continuavo a guardare fuor di finestra, stretta in un piumone e stesa davanti al caminetto...
    Non riuscivo a sentire il caldo soffocante che proveniva da lì... Sentivo solo freddo...
    Tanto, terribilmente freddo...
    Immaginavo di esser là fuori, immaginavo di essere completamente ricoperta dalla fredda pioggia, l'elemento di cui portavo il nome...
    La pioggia spazza via, pulisce ogni impurità, portando dopo il suo passaggio il sereno... Perchè non ero capace di fare altrettanto?
    Gelavo all'idea che si fossero accorti che mancavo... All'idea di ciò che pensava Andreas, di come si sentissero gli altri...
    ... Di come fosse sollevato Tom...
    Mi strinsi nella coperta, tremando lievemente...
    Già, adesso era libero di spupazzare la sua Julia, senza che "quella l'agnosa ragazzina di Rain" si mettesse in mezzo...
    -Ehi...-
    Mi voltai verso Riyo, appena entrata nella stanza.
    -Ehi...- risposi, sorridendole.
    Si avvicinò, accovacciandosi di fianco a me. Mi porse una tazza di cioccolata calda, che accettai di buon grado: un pò di cioccolato per tirarmi su di morale era quello che ci voleva...
    -Attenta, scotta...- mi avvisò dolcemente, sorseggiando la sua.
    Non volevo starle a chiedere il perchè fosse scappata via a quel modo, quella mattina: se lo aveva fatto, un motivo doveva pur esserci... E se la cosa la faceva star male, meglio che tenessi la bocca chiusa...
    Ci mancava solo che anche lei mi voltasse le spalle...
    -Ha chiamato tua madre?- mi chiese, sistemandosi con me sotto le coperte.
    -Ah, sì...- mormorai, poco presente. -Hanno dovuto ritardare la data del matrimonio per problemi dello "sposo"... Ma io ci sarò comunque...-
    Avevo parlato anche con mio fratello Antonio e con la sua ragazza, Ambra, a cui tenevo davvero molto: parlare con loro mi faceva star bene, mi rasserenava...
    Perchè non potevo esser anch'io così felice?
    -Capisco...- commentò, per poi avvicinarsi e poggiarmi una mano sulla spalla.
    -Puoi parlarne con me, lo sai... Sfogarti non può farti che bene...-
    Perchè mi costringeva a riaprire ancora le mie ferite, seppur io stessi cercando di rimarginarle? Non capiva quanto fosse doloroso ricordare, dover dimenticare?
    Abbassai il capo, una mossa ormai ricorrente visto il mio umore degli ultimi tempi...
    -Non c'è molto da dire...-
    La tazza prese a tremare fra le mie mani, seppur cercassi di tenerla ferma.
    -Ho sbagliato tutto, semplicemente. Non sarei dovuta venire in Germania, non avrei dovuto lasciare mia madre solo per uno stupido litigio, nè mio fratello, nè la scuola, nè i miei "amici"...-
    Il fuoco scoppiettò, facendomi voltare verso di lui.
    -Ho perso l'unica persona a cui tenevo davvero, ho rinunciato ad ogni idea d'indipendenza stando in quella casa... E ho sprecato il mio primo bacio... Tutto questo per colpa sua...-
    Le lacrime presero a scendere, ancora, ancora e ancora...
    -... E adesso sto addirittura piangendo, ancora! Perchè sono una fottutissima cretina ed egoista che pensava sarebbe stato tutto perfetto nella vita! E invece come mi ritrovo? Ad amare qualcuno che non fa altro che prendermi in giro! Ma che cazzo devo fare per cancellare i miei errori...? Cosa?-
    I singhiozzi si fecero ancor più pesanti, tanto che mi strinsi alle ginocchia, coprendomi il viso.
    Riyo, probabilmente, si pentì di avermi chiesto di sfogarmi, visto il punto a cui ero arrivata...
    Ma la sentì sorridere... Perchè?
    -Rain, guardami... Ti prego...-
    Alzai la testa piano, cercando di guardarla: ora come ora era un volto biancastro, indefinito, contornato da lunghi capelli neri.
    -Non hai sbagliato proprio niente... Sei venuta qui inseguendo il tuo sogno e ce l'hai fatta: ti sei rifatta una vita qui, con un lavoro modesto e tanti amici pronti a darti una mano... Me compresa, ovviamente...-
    Sorrisi, seppur non volessi farlo.
    -Non posso dirti se ti odia o no... Ma so per certo che ciò che tu provi per lui è abbastanza forte da farti quasi impazzire, facendoti scappare addirittura per paura di soffrire al solo guardarlo...-
    Prese ad accarezzarmi i capelli, con tenerezza. Mi sentì in qualche modo più rilassata...
    -Tu lo ami, Rain... Devi imparare ad accettarlo!-
    -No... Non ne sono ancora sicura...-
    -Non continuare a nasconderti dietro a un dito! Devi accettare i tuoi sentimenti, che ti piacciano o no!-
    La sua voce decisa mi fece ritrarre appena, quasi spaventata: era davvero diretta...
    -Pensi che Tom ti abbia rovinato la vita... Ma è lui che te ne ha data di nuova! è con lui che hai scoperto il sapore dell'amore, dei baci, ma anche dell'angoscia, della tristezza... Come avresti potuto continuare a vivere non vivendo tutto ciò? Questa è la vera vita!-
    Pian piano sentivo qualcosa accendersi nella mia testa, creare lucentezza, qualcosa che mi ricordò un bambino che, con diligenza e impegno, mette a posto la propria cameretta: tutti i tasselli, seppur lentamente, tornano al loro posto, e l'ordine comincia a vedersi...
    -Tu sei come la pioggia, Rain, non dimenticarlo... Porti via la tristezza, tutto ciò che è negativo, per far posto al sole, ai sorrisi, alla gioia...-
    Mi portai le mani alle orecchie, stanca di quei discorsi così insensati.
    -Ma... Lui non mi accetterà mai... A lui non importa assolutamente niente di me...-
    Mi afferrò per il pigiama, con veemenza.
    -Finchè non ci provi, non saprai mai come andrà a finire...-
    Ok, mi aveva quasi convinta...
    Ma... Che devo fare ora?
    Si alzò di scatto, portandosi le due tazze vuote con sè...
    -Torno subito...-
    Non ci misi molto per capire...
    Qualcosa in me stava crescendo, salendo... Non potevo più aspettare...
    Quando tornò, ero già pronta.
    -Ehi, ma... Dove stai andando?-
    -Torno da loro... Torno da lui!-
    M'infilai le scarpe velocemente, pronta ad indossare la giacca.
    -Ma... Aspetta almeno fino a domattina! C'è il diluvio là fuori!-
    -Non posso più aspettare, Riyo! Non posso!-
    Raggiunsi la porta, cosciente di aver lasciato la valigia e la maggior parte dei miei averi in quella casa...
    Beh, mi fidavo di Riyo... E sarei tornata, sicuramente.
    -Ma... Rain, ragiona! Le mie sono solo ipote...-
    -Grazie, Riyo... Grazie a te credo di aver capito tutto... Devo vivere al meglio ciò che la vita mi offre, che mi piaccia o meno!-
    La ragazza continuò a guardarmi, soddisfatta o no, non capivo...
    -... E la vita mi ha offerto cinque persone fantastiche, amici che io stessa ho abbandonato...-
    Ormai ero pronta... Ero pronta a sfidare tutto e tutti, per tornare indietro...
    Pensavo di aver sbagliato tutto, e per rimediare ero scappata... Ma era stato proprio questo il mio unico errore.
    -Non ti ringrazierò mai abbastanza per ciò che mi hai insegnato... Mi spiace scappare così, ma tornerò presto: non ripeterò lo stesso errore! E non preoccuparti per me: l'hai detto tu stessa, no? La pioggia è come me... Non mi farà del male...-
    Prima di chiudere la porta alle mie spalle, una frase uscì dalle mie labbra, si espanse in tutto l'ingresso, per poi arrivare dritta dritta alle orecchie e al cuore di Riyo.
    -Ti voglio bene, amica mia...-



    Accellera, macchina del cavolo! Accellera!
    Non poteva sopportarlo... Non poteva!
    Chissà dove si trovava in quel momento... Tutta sola, ad Amburgo.
    No, doveva trovarla... Voleva trovarla...
    E non per dimostrare ad Andreas quando valesse -per lui poteva anche sparire-, ma per dimostrare a sè stesso ciò che era, non solo un insensibile stronzo come tutti pensavano...
    La strada era completamente ricoperta d'acqua e fango... La poggia continuava a scendere senza accennare un minimo di pausa, infrangendosi sui vetri della sua amata vettura...
    Riprese il cellulare, rigitando il suo numero... Ma per l'ennesima volta non ricevette risposta...
    Non gl'importava dove fosse, nè con chi... Non gl'importava se fosse tornata o no, se fosse stata con Andreas o meno...
    Voleva solo vederla, vedere se stesse bene.
    Era semplicemente un idiota, lo sapeva... Non voleva continuare ad illuderla...
    Ma, seppur non volendolo, quella ragazza, quasi per caso, era diventata parte vitale di tutti e cinque...
    Torna a casa... Ti prego...
    Niente da fare... Aveva girato ovunque, chiesto a fradici passanti se l'avessero vista... Ma di Rain nemmeno l'ombra...
    Fece un altro giro di perlustrazione, per poi tornare verso casa...Magari era tornata lì...
    Come poteva sapere dove fossi?
    Correvo, correvo senza sosta...
    Senza meta, sotto la gelida, imperturbabile pioggia...
    Cominciai a perdere la sensibilità delle mani, poi pian piano quella dei piedi... Beh, quello era un problema...
    Dopo esser stata scaricata da un maleducato taxista chissà dove, dovetti proseguire a piedi. Le vie mi sembravano tutte uguali, i palazzi gli stessi, i passanti, le macchine, i suoni, i rumori, i profumi...
    Non sapevo nemmeno come orientarmi, non sapevo nemmeno dove dovevo dirigermi...
    Cazzo...
    I sensi m'indirizzavano, e io li seguivo, senza batter ciglio... E i sensi mi portarono a casa... A casa mia... Alla mia vera casa, dolce casa...
    Non ci credetti... Eppure la casa di Riyo mi era sempre apparsa più distante da quella.
    Sì, era proprio lei: riconoscevo il giardino, la macchina di Andreas, il porticato...
    Tutto appariva uguale: niente si era mosso dopo la mia scomparsa...
    Mi scostai i capelli dalla fronte, ormai fradici, cercando di render lucida la vista...
    Una figura, alta, grande, stava ferma davanti al cancello della villetta, completamente immobile...
    ... E mi fissava...
    Sentì urlare il mio nome, mentre la figura si faceva sempre più vicina...
    Era lui... Era Tom...
    Allora era preoccupato per me... Davvero.
    -Rain! Rain!-
    Me lo ritrovai davanti, improvvisamente... Era proprio lui -seppur con le labbra piuttosto gonfie, chissà per quale motivo-, il Tom che avevo sempre odiato, ma di cui mi ero perdutamente innamorata...
    Era preoccupante ciò che mi stava accadendo... Vedendolo, le mani mi tremavano scosse da fremiti agitati, sentivo il respiro spezzarsi sulle labbra... Il mio viso si contraeva in un' espressione imbarazzata, mentre le mie gote si coloravano di un intenso rosso fuoco...
    E quando capì fu troppo tardi...
    Il mio cuore batteva all'impazzata sul petto e non riuscivo più a controllarmi...
    Avevo una sola cura per la mia malattia... Ed era proprio davanti a me...
    -Ti stavo aspettando, ragazzina...-
    Sorrisi, mentre lacrime di gioia si univano a gocce di pioggia, scomparendo.
    -Sono... Sono a casa?-
    Feci in tempo a sentire le sue ultime parole, che caddi fra le sue braccia, perdendo i sensi...
    -Sì... Sei a casa adesso...-











    Continua... =)
    SPOILER (click to view)
    Note finali: beh, che dire? A me sinceramente non è piaciuto manco questo capitolo xD lo trovo troppo frammentato, quasi inutile... ma spero che vi sia piaciuto xD è piuttosto lungo e c'ho messo un pò a scriverlo...
    baciii
    a presto care =)


    Edited by ~ F r @ n c y * - 29/11/2009, 16:03
     
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  5. lenafee
     
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    ma come fa a non piacerti neanche questo?!xD a me piace tantissimo,come al solito,e poi sono sempre più curiosa di sapere che succede tra Tom e Rain!! quindi posta presto^^
     
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  6. ~ F r @ n c y *
     
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    Ne sono felice *-*
    Eh sì, ho gusti difficili xD


    Bacii
     
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  7. Anto483
     
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    Salve,
    Scusa il ritardo,ma ho avuto la febbre ^^...come fa a non piacerti questo capitolo?!...io non capisco xD, cioè è troppo bello! Spero che tom una volta per tutte capisca i sentimenti di Rain.
    Li voglio insieme....
    Però povero And!!! :nghè:
    Ora muoio di curiosità...ti pregoooo posta prestooooooo!
    Ti vi bi...Anto! <333
     
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  8. ~ F r @ n c y *
     
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    Ti ringrazio Anto *___*
    Vedrò di postare più presto che posso xD anche a me fa pena And xD ma si vedrà...



    Bacii <3
     
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  9. lenafee
     
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    anche a me fa pena Andreas xDxD facciammo una bella colletta per comprargli un cane da compagnia cosi non si sente solo?! xD
     
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  10. ~ F r @ n c y *
     
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    Ahahah xD sono d'accordo! xD
     
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  11. SaReTtA_93
     
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    ma...ma...è stupendo...sto piangendo anche io....vabbè sono dettagli...

    posta presto
     
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    .
  12. ~ F r @ n c y *
     
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    Grazie Saretta ^__^
    Farò del mio meglio =)

    Bacii
     
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  13. •Jumbì
     
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    Ho appena finito di leggere ò_ò
    E sono in uno stato di trauma
    emotivo avanzato ò___ò
    Ma passiamo allo sclero di Marta muah u.u

    CITAZIONE
    Scagliai il cellulare al muro, poco importava che fine facesse...

    Ma...poverino cellulino! è_é
    CITAZIONE
    Avevo davvero pensato... "AMORE"?

    Ah se non lo sai te! -.-
    CITAZIONE
    Come potevo veramente dimenticarlo, così, su due piedi?!

    Non lo so affittane altri due prima u.u
    CITAZIONE
    -Ehm... Rain... S-sono Andreas...-

    Perchè la cosa non mi stupisce? -.-"
    CITAZIONE
    è questa ciò che si chiama "amicizia"?

    Nooo questa è ciò che si chiama "Rottura di coconuz"
    CITAZIONE
    -... Riguardo all'offerta di cui parlavi stamattina... è ancora valida?-

    Dì di no dì di no ç___ç
    CITAZIONE
    In quel momento, probabilmente, la ragazza si stava lavando i denti, mentre fra dieci minuti si sarebbe spruzzata il profumo che a lui tanto piaceva - "The One", D&G -,

    Mannò :minchia!mammavoglioillatte: non lo metto più se piace a mister accollo
    CITAZIONE
    abbracciarla e farle sparire quella tristezza che la opprimeva...

    Sai invece cosa voglio far sparire io?
    TEEEEEE
    CITAZIONE
    -Fammi capire... Se n'è andata sul serio? Così, su due piedi, -

    Mannò tranquillo ha seguito il mio consiglio e ne ha affittati altri due =.="
    CITAZIONE
    -Rassegnati, non sarà mai tua...-

    Capito Ciccio?! u.u
    CITAZIONE
    -Ehi, ehi, ehi! Il gioco è finito...- dichiarò Bill, guardandoli entrambi malissimo. -Direi che non siete abbastanza maturi da chiarire la situazione da persone adulte... Tornatevene nelle vostre stanze, per cortesia! Mi avete stufato...-

    *parte l'applauso*
    Sì Billetto fatti sentì u.u
    CITAZIONE
    Guardami adesso, Rain... Questo è per te... E, stavolta, non è colluttorio...

    ç____ç
    CITAZIONE
    -Ti stavo aspettando, ragazzina...-
    Sorrisi, mentre lacrime di gioia si univano a gocce di pioggia, scomparendo.
    -Sono... Sono a casa?-
    Feci in tempo a sentire le sue ultime parole, che caddi fra le sue braccia, perdendo i sensi...
    -Sì... Sei a casa adesso...-

    Okey, è ufficiale, tu mi odi :minchia!mammavoglioillatte:
    Non puoi lasciarci cosìì è_é

    CITAZIONE
    Note finali: beh, che dire? A me sinceramente non è piaciuto manco questo capitolo xD

    ò___________ò
    Okey,le cose sono due: O sei completamente Pazza o ti serve una buona dose di autostima o_o
    *opto per la prima*
    xD
    Il capitolo era semplicemente
    S T U P E N D O :tuseilsolechesplendesudime,Tom:
    Posta presto
     
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  14. ~ F r @ n c y *
     
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    xDDDD
    Mi mancavano i tuoi commentini xD
    Beh, sì, direi che sono totalmente pazza xD no, scherzo, forse è il secondo motivo >__> non credo molto in me stessa...ma ci proverò *___*
    Sono felice che ti piaccia! ma non di avervi lasciate sulle spine xD
    Aspettiamo e vedremo >__> *perchè parlo alla prima persona plurale?! xD*
    A presto!!


    Bacii
     
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  15. Anto483
     
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    Ciauu francy...scusa il disturbo ...quando posti?!
     
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528 replies since 1/10/2009, 19:08   11559 views
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