Questa è la mia vita. Diario segreto di una groupie.

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  1. Mary-Joe
     
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    uuuuupppp ù.ù
     
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  2. •blaXy•
     
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    faccio uppp insieme a chris che ormai è stato dimenticato**
     
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  3. LallaLovesBassists
     
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    Grazie mille degli up ragazze, stanotte mi metto a scrivere, avrete presto il capitolo <3
     
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  4. Mary-Joe
     
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    uuuuuuuuuuh che bello belllllllllllllllloooooooooooooo!!!! me felice come una ragazzina alle prime cotte ** <3 ee54be180319efbcad0f80d
    che carino l'elefantino ** awwwwwwwwww
     
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  5. LallaLovesBassists
     
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    Aaaah, elefantino *-*

    Buona lettura ù.ù






    78th PART

    02 Agosto
    h 16.36

    Chris è passato al locale circa mezz’ora prima che chiudesse; l’ho visto da lontano mentre parlava con il buttafuori all’entrata e mi è presa una stretta al cuore. Mi ha fatto un cenno di saluto con il capo e io ho risposto alzando leggermente la mano, poi mi sono voltata dall’altra parte, vergognandomi come una ladra che viene scoperta. Pensavo solo se si sarebbe accorto che c’era qualcosa di diverso in me, come se fossi stata marchiata a fuoco dal peccato dell’infedeltà; avevo paura di lasciar trasparire qualcosa dai miei occhi, dalla mia voce, dai miei comportamenti.
    Ho cercato di evitarlo più tempo possibile, perché stavo ripetendomi mentalmente di non fare mosse stupide e mantenere un certo controllo, ho cercato di non trovarmi faccia a faccia con lui e ho fatto portare da bere al suo tavolo da un’altra ragazza. Sono rimasta a osservarlo da dietro il bancone tutto il tempo; era così sereno e sorridente, sembrava felice.
    “Sei totalmente ignaro del fatto che la tua ragazza è una sporca traditrice”, ho pensato scuotendo la testa. “Perché non posso avere una doppia personalità? Una per stare con lui e una per Tom, così non mi troverei a sentirmi così una merda”.
    Nemmeno a vederlo provavo un forte senso di colpa, solo vergogna, per questo mi sentivo male: avevo paura solo del fatto che potesse scoprirlo e arrabbiarsi con me, non del fatto che avessi fatto qualcosa di sbagliato con Tom, forse perché tanto sbagliato non mi sembrava mentre lo stavo facendo. Ho fatto quello che mi andava; ho messo da parte la logica, ogni tanto bisogna farlo, come ha detto Tom, ci sono cose che vuoi fare e basta, anche se apparentemente non sono giuste o non hanno senso.
    A fine serata non ho più potuto evitarlo; Chris mi ha raggiunta e si è sporto oltre il bancone per darmi un bacio sulle labbra.
    << Hai finito baby? >>. Mi ha accarezzato una guancia. << Mi sei mancata… >>.
    << Quasi… Devi finire di sistemare delle cose e cambiarmi >> ho detto abbassando lo sguardo.
    << Ok, ti aspetto fuori… Vado a fumarmi una sigaretta e a prendere la moto >>.
    Ho annuito e l’ho guardato allontanarsi con i suoi lunghi capelli che ondeggiavano a ogni passo.
    Quando l’ho raggiunto mi ha porto il casco di riserva e mi ha fatta salire dietro di lui.
    << Agganciati forte >>. Mi ha sorriso. << Ti porto da me, ci stai? >>.
    << Va bene >> ho risposto in tono piatto. Non mi andava molto a dire il vero, ma non potevo dirgli di no chiaramente, dopo tutto quello che aveva fatto per vedermi.
    “Magari durante la sera il mio umore cambierà, sarò più di compagnia… In fondo anche a me andava di vederlo”.
    A metà strada si è fermato, accostando la moto al marciapiede. Eravamo davanti a un bar.
    << Prendo qualcosa per la serata >>. Mi ha baciata dolcemente.
    Mi sentivo strana a pensare che quelle labbra su cui lui stava riversando il suo amore erano venute in contatto con labbra altrui, proprio quello stesso pomeriggio.
    Sono rimasta a farmi di questi pensieri lì fuori per almeno cinque minuti, poi è tornato sbuffando.
    << C’era fila e una tizia che mi ha riconosciuto ha voluto una foto con me >>.
    << Le foto con i vip sono gli autografi del nuovo millennio >>.
    Si è messo a ridere, poi è ripartito sfrecciando tra le luci della città.
    Una volta giunti a casa sua mi ha ribaciata e mi ha scortata fin dentro al suo appartamento tenendomi un braccio ben saldo attorno alle spalle.
    << Piccola, mi sei mancata… >> ha ripetuto.
    << Anche tu… >>. Ho evitato di ribaciarlo, sedendomi sul divano. << Sono stati giorni deliranti, pensavo di impazzire >>.
    << Già, devi raccontarmi bene la storia di Bill, che non ho capito ancora che è successo >>. Ha stappato una bottiglia di vino e lo ha versato nei calici.
    << Wow, vino rosso? Da quando sei diventato così raffinato? Dove sono finite le nostre birre? >>.
    << Lo tenevo da parte per te… Ogni tanto mi piace fare le cose per bene… >>. Si è seduto accanto a me e ha battuto il suo bicchiere contro il mio.
    << Fai già tutto bene tu… Preferisco la birra, noi non siamo tipi eleganti >>.
    Abbiamo riso e lui ha approfittato di quel momento per poggiarmi la mano sulla coscia. Ho poggiato la mia mano sulla sua, poi lui si è avvicinato per baciarmi e abbiamo iniziato a pomiciare sul divano. Era così strano; non era passato tanto tempo da quando lo avevo fatto l’ultima volta, ma non era con lui. Avevo paura di avere delle allucinazioni come succede nei film, in cui mentre fai certe cose con una persona ne vedi improvvisamente un’altra prendere il suo posto e rimani terrorizzato. Per fortuna non è successo.
    << Piccola ho così voglia di te… E’ passato troppo tempo… >>. Mi ha baciato il collo. << Siamo in astinenza, non credi? >>.
    << Già… >> ho ansimato, sentendomi un po’ un verme.
    << Allora rimediamo subito… Ti sono mancato? >>.
    “Perché continui a farmi queste cazzo di domande? Mi sento uno schifo a tenerti nascoste le cose, vorrei tanto che tu capissi…”.
    Questo è ciò che stavo gridando nella mia mente; quello che in realtà ho risposto è stato un lieve “sì”, accompagnato da un cenno del capo.
    Lui mi è salito sopra, iniziando a spogliarmi. Io l’ho assecondato e ho fatto altrettanto; in poco tempo lui si è sistemato tra le mie gambe e lo abbiamo fatto piacevolmente su quel divano. Mi è piaciuto, molto, Chris ci sa veramente fare ed è riuscito a coinvolgermi completamente; solo dopo sono arrivati i brutti pensieri e il terribile senso di colpa.
    Quando abbiamo finito e lui si è alzato per legarsi i capelli, mi ha accarezzata pieno d’amore e in quell’istante esatto ho sentito come una pugnalata in mezzo al petto. Quegli occhi e quel sorriso rilassato, quei gesti solo ed esclusivamente riservati a me mi hanno fatto capire come mi sia comportata male. Chris adesso pensa solo a me, è cambiato per me, sa quanto ho sofferto per la sua infedeltà; avremmo dovuto entrambi imparare da quei tradimenti, invece io mi sono data completamente a Tom, fregandomene del fatto che stessi commettendo i suoi stessi errori, quelli per cui ho tanto pianto, per cui mi sono fatta del male fin tanto a provare ad uccidermi.
    Ho sentito un rimescolamento strano nello stomaco, come se avessi bisogno di vomitare, di far uscire tutte le azioni peccaminose commesse con Tom. Mi veniva da piangere, ma non potevo, lui non avrebbe capito.
    << Forse è il caso che vada a riempire di nuovo questi bicchieri… >> ho mormorato, coprendomi con la sua maglietta e sparendo in cucina. Ho versato il vino asciugandomi contemporaneamente le lacrime, che non volevano fermarsi.
    << Baby quanto ci metti? >>.
    Ho respirato profondamente. Quanto sono fragile.
    << Arrivo >>.
    Sono tornata di là e l’ho visto rollarsi una sigaretta.
    << Hey piccola, eccoti >>.
    Mi sono accoccolata accanto a lui sul divano e ho posato il suo bicchiere sul tavolo. Lui mi ha porto il tabacco e le cartine.
    << Vuoi farti una sigaretta? >>.
    Ho alzato le spalle, bevendo un lungo sorso di vino e sentendolo bruciare nella gola.
    << Se preferisci possiamo fumarci una canna… Ho un po’ di erba avanzata dall’altra sera con i ragazzi >>. Mi è sempre piaciuto il termine “i ragazzi”, con cui si chiamano fra di loro i membri della band di Chris.
    << Una sigaretta va bene adesso… >>. Il mio tono di voce era molto spento, ma lui non si è accorto di niente. Ho rollato anche io la mia sigaretta e ci siamo messi a fumare insieme alla finestra.
    << Allora, dimmi un po’ cos’è successo in questi giorni… Noi ci siamo praticamente chiusi nello studio di registrazione, mi dispiace non essermi fatto sentire quasi per niente… >>.
    Gli ho spiegato tutta la vicenda di Bill e nel farlo mi si sono nuovamente gonfiati gli occhi di lacrime; Chris mi ha abbracciata.
    << Ila… Immagino quanto sia stato stressante per te… >>. Mi ha baciato il capo. << Sai che non apprezzo particolarmente i Kaulitz, ma mi dispiace molto per Bill, evidentemente ha dei problemi seri… >>.
    << Sì, lo penso anche io… Gli serve un aiuto vero e proprio >>.
    << Potrebbe andare in uno di quei centri… Come si chiamano? Una di quelle cliniche per chi ha disturbi… Potrebbero aiutarlo, no? >>.
    << Già… Ma è più complicato di quanto pensi… Insomma, lui è famoso, i giornalisti e i curiosi gli stanno sempre addosso >>.
    << Sì, ma deve curarsi, a volte bisogna ammettere la sconfitta e farsi dare una mano… >>.
    << Io ho cercato di stargli vicina il più possibile, ma a quanto pare non è bastato… >>.
    << Ila >>. Mi ha guardata negli occhi. << Tu sei fantastica, hai fatto il possibile, ma non sei una psicologa… Non farti strane idee in testa >>.
    Ho alzato la spalle.
    << E’ stato bruttissimo… >>.
    << Vieni qui… >>. Mi ha stretta forte a sé. Sapeva di fumo, ed era così rassicurante, mi sono goduta appieno quell’abbraccio. Appoggiata al suo petto nudo e caldo mi sento sempre come a casa, un posto sicuro.
    << Ti sento battere il cuore… >> ho detto.
    << Perché sei bassa e il tuo orecchio è a quell’altezza >>.
    << Stronzo >>. Gli ho dato un cazzotto sul braccio e mi sono stretta ancora di più a lui.
    Per il resto della serata ho cercato di non pensare a Bill, ai suoi problemi e soprattutto a Tom e ci sono abbastanza riuscita, anche se il pensiero del tradimento era sempre in agguato.
    Quando eravamo a letto mi sono sforzata di concentrarmi solo ed esclusivamente su Chris: ho giocherellato con i suoi capelli, gli ho massaggiato la schiena, l’ho coccolato… Continuavo a sentirmi sporca, sporca di Tom. Stavo stesa accanto a Chris, lo toccavo, ma avevo l’odore di quell’altro addosso, sulla faccia, sulle labbra, sul corpo; non capivo come lui non potesse accorgersene. Forse è talmente assuefatto di me che non percepiva nessun odore, come quando usi lo stesso profumo per anni e alla fine non lo senti più. Magari lui è entrato in contatto con la mia pelle così tanto durante gli anni che non sente più il mio odore, non riesce neppure a percepirne le variazioni.
    << Posso farmi una doccia? >> ho chiesto d’un tratto, mentre eravamo stesi nudi sul letto a prendere un po’ dell’aria fresca che entrava dalla finestra spalancata.
    << Certo baby… Gli asciugamani sai dove sono… >>.
    Mi sono precipitata in bagno e ho aperto l’acqua fredda sulla mia testa. Volevo lavarmi, rinfrescarmi le idee, volevo smettere di sentire Tom sulla mia pelle. Io ero di Chris, quello era l’unico odore che volevo su di me.
    Mentre ero tutta presa a strofinarmi lui ha fatto irruzione nel bagno e mi ha chiesto se poteva unirsi a me.
    << Mi sento leggermente accaldato… >>.
    Prima che potessi acconsentire era già nella doccia e mi stava baciando con passione.
    << Pensavo volessi farti passare i bollori, non aumentarli… >> ho ansimato, mentre lo sentivo muoversi con le dita ovunque.
    << Dai… Entrambe le cose… Più ci scaldiamo, più l’acqua sembrerà rinfrescante poi… >>.
    Mi ha appiccicata contro il muro.
    << Sai… Mi ricorda quella volta che eravamo in quel motel e tu mi hai fatto quel video, poi sei entrato nella doccia con me… >>.
    << Ti era piaciuto, ammettilo… Se vuoi possiamo rifarlo… >>.
    Ho annuito e ho lasciato che il mio corpo si abbandonasse alla lussuria di quel momento. E’ stato magnifico, mi piace così tanto essere tra le mani di qualcuno, completamente presa dalla passione, liberare completamente me stessa, la mia anima.
    E non c’entra solo il sesso, è una questione di sintonia, di magnetismo; è quel legame che si crea con una persona, che mi fa stare bene, semplicemente bene. Così bene che riesce a far cadere tutte le maschere e i veli possibili, a scoprirmi piano piano e a lasciare niente al di fuori di me stessa; divento completamente inerme in questi casi, mi concedo completamente, come una schiava al suo padrone. Divento serva dell’amore.
    Chris riesce sempre a lasciarmi senza corazze di alcun genere, mi denuda totalmente. Sembra così naturale, come se fossi un fiore, al quale mano a mano toglie un petalo; con un gesto semplice e naturale, come quello di sfogliare una margherita, lui mi sveste, mi fa sua.
    Altrettanto bene riesce a farlo Tom. Non mi è successo mai con altri ragazzi, nessuno mi ha mai fatto provare emozioni così gratificanti come loro. E al tempo stesso nessuno mi ha mai resa così vulnerabile. E’ l’altro lato della medaglia: spogliandomi mi rendono completamente esposta e questo non mi fa assolutamente bene, se sono fragile non sono in grado di sostenere nessuna situazione e mi lascio sopraffare da istinti che farebbero meglio a stare sepolti.


    Quando questa mattina sono tornata a casa mia ho ripercorso gli avvenimenti delle ultime ventiquattro ore; stare con Tom è stato così inaspettato che ancora stento a crederci che l’abbiamo fatto davvero. Stare con Chris è stato fantastico, mi mancava, anche se all’inizio avevo paura di come avrei reagito a rivederlo.
    Appena mi sono chiusa la porta alle spalle ho tirato fuori il cellulare dalla borsa e ho scritto un messaggio.
    “Già mi manchi, ho bisogno di vederti di nuovo il prima possibile. Chiamami”.
    Ho inoltrato il messaggio, in attesa di una risposta. E’ arrivata venti minuti dopo, mentre stavo mangiucchiando davanti alla tv.
    “Tra mezz’ora sono da te, il tempo di finire questo pranzo palloso con quelli della casa discografica”.
    Ho sorriso tra me e me e sono corsa davanti allo specchio a sistemarmi; ho legato i capelli e mi sono data una passata di mascara sulle ciglia, giusto per non sembrare orribile, poi mi sono cambiata i vestiti perchè non era il caso di tenere quelli della sera precedente.
    Alla fine mi sono ritrovata ad aspettare sul divano per una buona ventina di minuti, sbuffando agitata. Mentre stavo a testa in giù a sfogliare una rivista il campanello ha suonato.
    << Evviva! >>. Sono schizzata in piedi e senza nemmeno rispondere al citofono ho aperto la porta, mettendomi ad attenderlo sulla soglia.
    << Hey ciao >>.
    L’ho fatto entrare velocemente in casa.
    << Tom >> ho detto, vedendolo tutto incappucciato nella solita felpa nera. << Ci hai messo un bel po’… >>.
    << Scusa, il pranzo mi ha portato via più tempo del previsto, quegli stronzi della casa discografica non vogliono rallentare i ritmi, ma Bill ora come ora non può cantare >>.
    << Beh, direi di no >>.
    << Appunto… Vabbeh, lasciamo perdere, ci penso poi, parlerò con Georg e Gustav e decideremo cosa fare… >>. Ha poggiato le sue cose sul tavolo, lanciando un’ultima occhiata al cellulare. << Mi ha stupito ricevere il tuo messaggio, non me lo aspettavo… >>.
    << Ripensavo a ieri pomeriggio… >>. Mi sono avvicinata a lui e gli ho passato le mani attorno alla vita. << Ti voglio. Come ieri >>. L’ho baciato, appiccicandomi forte a lui.
    Dio se lo volevo! Nonostante fossi appena tornata da casa di Chris mettere piede nel mio appartamento mi aveva scatenato i ricordi di ieri pomeriggio e conseguentemente una voglia irrefrenabile addosso. So che sto sbagliando, che io e Chris abbiamo finalmente una relazione stabile, ma non mi interessa. Mi andava di farlo, mi andava di mandare quel messaggio a Tom; poteva fermarmi lui, invece mi ha solo assecondata. Eravamo di nuovo noi, a peccare.
    Mentre ero avvinghiata al suo corpo, il suo cellulare ha preso a squillare, ma lui non si è fermato dal palparmi il seno.
    << Non rispondi? >>.
    << Lasceranno un messaggio… >>.
    Mi ha presa per le mani e condotta in camera, dove mi ha scaraventata sul letto. Ci sa proprio fare.
    << Tom… >> ho mormorato, strattonandolo per la maglia e attirandolo a me.
    << Ila… >>. Ha sorriso maliziosamente e si è leccato le labbra. << Vuoi il più grande sesso della tua vita? Perché sta per arrivare… >>.
    Solo a sentire quella frase le mie interiora hanno iniziato a bruciare e le dita dei piedi ad arricciarsi; una vampata di calore mi ha pervasa e non ho resistito dal gemere.
    << Hey, non scaldarti subito… Devo ancora iniziare >>.
    L’ho intimato di stare zitto e mi sono nuovamente aggrappata a lui. In un attimo eravamo nudi, a rotolarci uno sull’altra, godendo uno del piacere dell’altra, sudati e vogliosi di fare ancora sesso già prima di finire. E infatti lo abbiamo fatto ancora, ancora… E ancora. Non so quanto di preciso, ma avremmo continuato fino a sera se lui non fosse dovuto scappare.
    Mentre eravamo a letto stesi uno accanto all’altra per riprenderci un momento, dall’altra stanza è arrivata la suoneria del suo cellulare.
    << Che palle, di nuovo? >> ha sbuffato in tono scocciato.
    << Dai, vai a rispondere… Magari è importante… >>.
    Si è alzato, ha infilato i boxer e grattandosi una chiappa è sparito verso la cucina. Ho riso fra me e me vedendolo allontanarsi; mi piace un sacco, mi ispira sesso, troppo sesso. Appena fatti di questi pensieri mi sono sentita avvampare, così mi sono alzata e ho aperto la finestra.
    Quando Tom è tornato mi stavo godendo l’arietta che entrava tra le mie tende rosa pallido, cercando di non pensare a niente in particolare.
    << Baby devo andare >> ha detto, raccogliendo i suoi jeans da terra. << Mi stanno addosso perché parli con Georg e Gustav e decidiamo cosa fare >>.
    Si è allungato per ripescare la maglietta in fondo al letto, poi mi ha baciata sulle labbra. Ho sorriso.
    << Va bene, tranquillo… Ti accompagno alla porta adesso >>.
    Mi sono alzata e lui mi ha seguita, raccogliendo mano a mano le sue cose lungo il tragitto.
    << Ok, ho preso tutto… >>.
    << Allora… Ciao >>.
    << Ma… Aspetta >>. Mi ha bloccata prima che aprissi la porta. << Non vogliamo scegliere quando rivederci? >>.
    << Non ci ho pensato Tom… Non avevo nemmeno pensato a questo >>.
    << Giusto, tu hai un ragazzo… Che ne pensa Chris di questi incontri all’ultimo minuto all’insegna del sesso sfrenato? >>. L’ho picchiato su una spalla. << Oh, aspetta… Non lo sa… >>.
    << Certo che non lo sa, scemo! Non so nemmeno io cosa sta succedendo… >>.
    << Succede che il sesso fra noi due è fantastico e ora che te ne sei ricordata non puoi farne a meno… >>.
    << Non dovevi andare tu? >>.
    Ha alzato le mani in segno di scusa.
    << Ok, me ne vado… >>.
    << Aspetta >>. Questa volta l’ho fermato io. << Bill quando esce dall’ospedale? Come sta? >>.
    << Non so, è complicato… Se stasera o domani vuoi passare lo trovi ancora lì… >>.
    << Domattina al massimo, poi ho da fare >>.
    << Lavori? >>.
    << Anche… >>. Mi vedo con Chris e i ragazzi, ma ho preferito evitare di specificare.
    << Allora mi farò trovare anche io in ospedale domattina… >>. Ha ammiccato. << Ci vediamo gattina >> ha bisbigliato, sparendo dentro l’ascensore.
    Sono rimasta ferma contro la porta, in stato sognante. Gattina. Gattina. Gattina. Era da un secolo che non mi chiamava più così, quasi non mi ricordavo di quel soprannome. Sono tornata in camera e mi sono stesa di nuovo sul letto, pensando per un bel po’ a quello che mi sta succedendo, poi mi sono alzata e ho cambiato le lenzuola, come se volessi eliminare il peccato dalla mia camera.
    Perché l’ho fatto tornare da me oggi? Sto facendo un gioco pericoloso, me ne rendo conto; Tom, Chris… Non succede mai niente di buono quando ti diverti a passare da un ragazzo all’altro, giochi con i sentimenti di entrambi e con i tuoi, prima di tutto.
    La differenza questa volta è che tra me e Tom non ci sono sentimenti, noi facciamo sesso e basta, c’è solo un grande desiderio, una forte attrazione fisica. Forse per questo non me ne curo più di tanto. Le mie preoccupazioni sono tutte rivolte a Chris, so che lo sto tradendo e non riesco ad accettare di fargli del male; al tempo stesso non sono riuscita a resistere a Tom per una seconda volta.
    Io e Chris all’inizio della nostra relazione avevamo deciso che non ci saremmo traditi mai, che il tempo delle sue scappatelle era finito, che da quel momento in avanti avremmo messo tutto l’impegno possibile per far funzionare bene le cose fra noi. Ne abbiamo passate così tante che il nostro equilibrio è difficilissimo da mantenere. Questa è la cosa che mi fa male: io non ho tenuto fede al nostro accordo; io mento a Chris, sono un’ipocrita. Sono sempre stata la prima a battermi per la sincerità, a dire che odio i segreti, le bugie, a piangere se me ne venivano raccontati… Mi faccio schifo, questo mi fa davvero sentire male, cominciare a vivere nella menzogna con il mio ragazzo. Se continuo così arriverò a quel punto in cui non avrò davvero più nemmeno il coraggio di guardarlo negli occhi, sarò scontrosa e distante, lui lo avvertirà, litigheremo e tutto andrà a puttane.
    Devo fermare questa cosa prima che sia troppo tardi.
     
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  6. lastay
     
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    situazione complicata...dovrebbe seguire il suo cure e non le sue voglie.
     
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  7. Mary-Joe
     
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    ahi ahi ahi....la protagonista confusa...scelta difficile:
    il cavaliere della moto dai lunghi capelli o Il Dio del sesso?

    cmq io tifo la coppia del sesso sfrenato ù.ù
    << Ila… >>. Ha sorriso maliziosamente e si è leccato le labbra. << Vuoi il più grande sesso della tua vita? Perché sta per arrivare… >>.

    e dopo di questa frase la sottoscritta cominciò a farsi i filmini mentali.....
    " guarda sono qui...io ti apro la via " XD :ècosìbellochemitraumatizzo:
     
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  8. •blaXy•
     
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    ahhhh chris è vivo** chris è vivo**
    credevo che ormai era dato per disperso XD
    e olala la nostra ila è confusa e ha i sensi di colpa..
    andiamo bene eh .-.
    ti sei accorta che quando sei con chris non fai altro che pensare a tom?
    mentre quando sei con tom sicuramente non pensi a chris, ci pensi dopo quando arrivano i sensi di colpa..
    cosa ti fa pensare quest? U__U
    sensi di colpa o meno ma tom è sempre nei tuoi pensieri *per la felicità mia naturalmente XD*
    secondo te adesso tra te e tom c'è solo sesso ma andiamo lo sappiamo entrambi che non è solo questo..
    dopo la vostra storia e i sentimenti che avette condiviso adesso non può essere solo sesso! assolutamente no!
    poi c'è un detto: prima o poi il cuore seguirà ciò che il corpo brama, quindi non avette scampo U_U
    anche se devo ammettere che chris ha avuto dalla sua in questo capitolo delle battute divertenti..
    quella che sei bassa e arrivi fino al cuore è stata grandiosa XD
    d'altra parte anche tom si è difeso bene con la storia del sesso...
    per adesso sono in parità anche se devo dire che chris ha dalla sua i suoi fottuti capelli**
    beh alla prossima gattina <3
     
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  9. Mary-Joe
     
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    ila + tom = coppia che spacca il letto **
    concordo blaXy ù.ù
     
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  10. LallaLovesBassists
     
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    Ragazze!!!! scusate il ritardo nel rispondere ai vostri commenti, perdonatemi .-.
    Trovarsi tra due fuochi è complicato; spesso le voglie prendono il sopravvento negli esseri umani, ci sono cose alle quali non si può resistere, io sono di questa idea...

    CITAZIONE
    ti sei accorta che quando sei con chris non fai altro che pensare a tom?
    mentre quando sei con tom sicuramente non pensi a chris, ci pensi dopo quando arrivano i sensi di colpa..
    cosa ti fa pensare quest? U__U

    Questo è un buon punto al quale non avevo pensato bambola, lo terrò a mente... Ci rifletterò e vedrò dove mi porterà u.u
    Anche per me adesso sono in parità, vedremo un po' con la storia u.u
    Chris ha dalla sua i capelli, ma Tom il "gattina" dgtfsdfiuihyj XD
    Ahahahah!

    CITAZIONE
    e dopo di questa frase la sottoscritta cominciò a farsi i filmini mentali.....
    " guarda sono qui...io ti apro la via " XD

    Tu Mary-Joe continua pure con i tuoi filmini mentali che ti fanno bene, Tom è tanto sesso e il sesso fa solo bene ù.ù
    So io che via bisognerebbe aprire con lui... Eheh... Basta la smetto, sono una porca.

    Grazie a tutte e tre dei commenti, siete adorabili, ve lo dico sempre, ma è così *-*
    Much love <3
    kiss kiss*
     
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  11. •blaXy•
     
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    tra "gattina" di tom e i capelloni di chris vince sicuro chris <3
    i suoi fottuttissimi capelli cazzo *rob ,___,*
     
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  12. LallaLovesBassists
     
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    Va bene, eccomi qui, sto diventando sempre peggio con le attese .-. Come posso fare??? >.<
    Si accettano suggerimenti XD
    Ora... Buona lettura!
    Per me è un capitolo strano, dei pezzi mi piacciono, altri no, ditemi voi girls <3
    Vi adoro :3
    kiss kiss*






    79th PART

    11 Agosto
    h 20.34

    Sono giorni orribili questi; mi sento così a terra che ormai mi sembra di strisciare. Diciamo che in una scala da uno a dieci mi sento a meno venti; è successo di tutto e una cosa è peggio dell’altra. Tanto per cominciare ho perso il lavoro; il locale non riscuote più il successo di una volta e il proprietario non sa davvero più come pagare tutti i debiti che ha accumulato. Ieri sera ha chiamato tutte noi dipendenti rimaste e ci ha fatto un bel discorso, spiegandoci tutta la situazione.
    << Insomma ragazze, non so più dove sbattere la testa… Non ci sono più soldi e anche se ho licenziato quasi tutte i soldi non bastano per gli stipendi, sono al limite sufficienti per pagare un paio di debiti… >>.
    << Un paio? E quanti ce ne sono? >>.
    << Beh… Degli affari sono andati male, devo pagare diversi conti che ho in sospeso… >>.
    << Quindi ora che intendi fare? >>. Eravamo tutte scioccate.
    << Ora chiudiamo per ferie e… Non penso riapriremo. Mi dispiace ragazze, forse fareste meglio a cominciare a cercare un nuovo lavoro… >>.
    Quest’ultima frase mi ha lasciata di sasso. Trovare un altro lavoro? Io da quando mi sono trasferita in città ho solo lavorato al locale, era la mia seconda casa, le mie colleghe delle vere e proprie amiche.
    Come farò a pagarmi l’appartamento e tutte le bollette? E la spesa? Non voglio chiedere l’aiuto ai miei, né tornare a casa e a Chris non ho proprio raccontato nulla, vorrei provare a cavarmela da me prima. Domani comincerò a cercare un nuovo lavoro, ma sono totalmente depressa, è come se stesse morendo una parte di me.
    Il locale è uno dei primi ricordi che ho da quando sono qui, ancora ho benissimo in mente l’annuncio che avevo trovato quasi per caso, il colloquio e la conoscenza con le altre ragazze. Inoltre tra quei muri ho passato tanti bellissimi momenti, con persone meravigliose. Sento che sta finendo una fase della mia vita e sono all’inizio di un’altra, che già si preannuncia in salita: senza lavoro, divisa tra due ragazzi, con una gran confusione in testa e con degli amici più invisibili di fantasmi.
    Sono giorni che ormai non sento più nessuno: Brandy è partita con il ragazzo, andavano nella casa al mare dei genitori di lui; Gustav e Witney sono andati in vacanza con Elli e Georg, Angelina sicuramente è super impegnata con i bambini, mi restano solo Chris e i suoi “ragazzi”.
    Bill ora come ora è meglio lasciarlo stare e a Tom è meglio che non mi ci avvicini.

    La settimana scorsa ho incontrato i Kaulitz per l’ultima volta, in occasione dell’uscita di Bill dall’ospedale; sono passata a casa loro per portargli un regalino, un bella scorta di orsetti gommosi.
    << Per addolcire le tue giornate… >> ho specificato, notando l’espressione di Bill dopo che aveva infilato il naso nel gigantesco sacchetto per esplorarne il contenuto. << C’è qualcosa che non va? Preferivi altro? >>.
    << No, tranquilla, grazie del pensiero, sei stata molto carina… >>. Ha sbuffato. << Purtroppo però non so se me li faranno tenere in camera gli infermieri… >>.
    << Che infermieri? >>.
    << Dovrò andare in un manicomio >> ha sentenziato. << Sono disperato >>.
    << Centro di riabilitazione per disturbi psichici >> ha puntualizzato Tom.
    << Lascia perdere, è un luogo di matti. Sono forse matto io? Mi obbligano a fare qualcosa che non voglio! >> ha gridato.
    << Ma non possono obbligarti >> ho osservato.
    << I medici sì. Mi hanno detto “fortemente consigliato”, che per i miei genitori e i nostri manager equivale a un “Bill ti abbiamo già fatto le valigie” >>.
    Sono rimasta molto male nel vedere la sue espressione addolorata. Mi sono seduta accanto a lui e gli ho passato un braccio attorno alle spalle. Suo fratello ha sospirato.
    << Pensa che lo fai per te stesso fratellino, che poi starai meglio. E per la band. Non vuoi tornare dai tuoi fans? Ormai la nostra pausa si sta allungando un po’ troppo… >>.
    << Lo so Tomi, ma ho paura, non vorrei diventare ancora più psicolabile e imbottito di calmanti… Ho paura >>. Ho percepito un tremolio attraverso la sottile maglietta nera e l’ho tenuto ancora più saldamente, come se si potesse sgretolare da un momento all’altro.
    << Pensi di essere il solo ad esserne terrorizzato? >> ha detto Tom fissandoci. << Anche io ho paura; per te, per quello che ti faranno, perché non sarai più tutto il giorno qui tra i piedi, perché per un bel po’ mi troverò costretto a vivere solo… >>.
    In effetti secondo me era proprio lui ad aver più timore del distacco tra i due.
    << Puoi far venire qualcuno qui con te: Andreas, Gustav o Georg, l’Ila… Vi vedo sorprendentemente affiatati ultimamente, è successo qualcosa che non so? >>.
    << NO! >>. Io e Tom abbiamo gridato all’unisono, tentando di cambiare discorso. Che scena patetica, sono addirittura arrossita.
    << Ok, allora sarà solo una mia impressione >>. Mi ha guardata in modo sospetto.
    << Che caldo qui >> ho sospirato sventolandomi. << Vuoi che faccia qualcosa per te Bill? Tipo, non so, aiutarti a preparare la valigia, comprarti qualcosa… >>.
    << Non mi serve niente, ho già tutto pronto… Tranquilla! E poi c’è Tom, visto che ancora posso sfruttarlo è meglio approfittarsene… >>.
    Abbiamo tutti e tre riso e Tom mi ha lanciato un’occhiata che mi ha perforata. Non ho capito bene che voleva intendere ed è stato strano. Non è un tipo di molte parole, quindi con il tempo ho imparato a capirlo attraverso i gesti; questa volta però è come se usasse un codice nuovo, un linguaggio a me sconosciuto. Vedo solo il vuoto davanti a noi.


    12 Agosto
    h 15.58

    Ieri sera ho telefonato a Tom, pregandolo di vederci. Sentivo di aver bisogno di chiarire una volta per tutte. Dopo l’imbarazzante scena a casa Kaulitz sono rimasta per un po’ a pensare a lui e mi sono resa conto che non riesco a tenere segreta la nostra passione, se così la vogliamo chiamare; basta vedere come mi sono comportata di fronte a una persona che conosco così bene come Bill. E Tom non è che se la sia cavata tanto meglio.
    Ci siamo messi d’accordo per incontrarci a casa sua, così non doveva uscire.
    << Con il ritorno di Bill dall’ospedale e la partenza subito dopo per la clinica, la gente ha cominciato a insospettirsi; meno mi faccio vedere in giro meglio è >> ha dichiarato una volta che sono entrata in casa sua.
    << Non preoccuparti, del resto sono io che ho chiesto di vederti in fretta e furia… Non avevi altri programmi vero? >>.
    << No, niente di che… Pensavo a un film spazzatura e cibo ancora peggio, ma ho tentato di cucinare qualcosa e non sapevo come iniziare >>. Si è grattato la testa.
    Ero abbastanza seria, ma non ho potuto evitare di sorridergli.
    << Okay, io comunque sono qui per un motivo importante… Quindi sei in casa da solo? >>.
    << Chi vuoi che ci sia? Bill è partito; e poi è agosto, sono quasi tutti in vacanza… >>.
    << Perfetto >>. Mi sono torturata le mani per un attimo. << Dobbiamo parlare di noi >>.
    Si è seduto su uno degli sgabelli della cucina e mi ha fissata.
    << Ti ascolto >>.
    << Dimmi… Come ti sei sentito quando Bill ha detto che ultimamente tra noi c’è un certo feeling e quelle cose lì? >>.
    << Boh… Normale? >>.
    << E allora perché sei subito intervenuto per cambiare discorso o smentire qualsiasi cosa? >>.
    Ha sbuffato, tamburellando con le dita sul bancone. Si stava irritando.
    << Anche tu hai fatto lo stesso… >>.
    << Sì, infatti io mi sono agitata, mi è subito schizzato il cuore a tremila, avevo paura che la nostra “relazione” venisse a galla… Non sarebbe bello no? >>.
    << No, per niente… Ma allora che vuoi dirmi di preciso? >>.
    << Non so Tom, io credo che dobbiamo chiarire una volta per tutte; io ho un ragazzo, credo sia profondamente sbagliato quello che sto facendo… >>.
    << Stai dicendo basta? >>.
    << Sto dicendo che… Sì, forse è meglio finirla qui, ci siamo divertiti un paio di volte, ma per me è stato solo uno svago. Non capisco cosa vuoi da me, penso che tu debba sederti e riflettere, riflettere sulla tua vita. Io l’ho fatto e ho capito che amo Chris, è stato il mio primo grande amore e ne abbiamo passate di tutti i colori, ma ora finalmente abbiamo raggiunto un equilibrio. E intendo mantenerlo >>. Ho deglutito. Mi stava guardando senza quasi fiatare, c’era una tensione altissima. << Possiamo rimanere amici se vuoi… >> ho aggiunto per smorzare un po’ la durezza dei miei toni.
    Ha scosso la testa.
    << Così hai deciso tutto quanto. Beh, se questo è ciò che vuoi… Non posso certo obbligarti a venire a letto con me >>. Ha fatto una pausa. << Ma per favore, non chiedermi di rimanere amici per fare la parte di quella buona e dispiaciuta, perché lo sai che ti salterei di nuovo addosso non appena avrei l’occasione… >>.
    Sono arrossita violentemente. Come fa ad avere la faccia tosta di dirmi certe cose?
    << Me lo dai almeno un abbraccio? >> ha chiesto, alzandosi e muovendosi nella mia direzione.
    Ho annuito e l’ho stretto forte. E’ sempre una piacevolissima sensazione.
    << Quindi si è trattato solo di sesso anche per te Tom, vero? >>.
    << Boh… Devo ancora rifletterci. Magari capirò davvero un po’ di cose che accadono nella mia vita, come hai detto tu >>. Ha sorriso e mi ha dato un bacio sulla fronte.
    << Bravo… E che questa cosa rimanga tra noi, ti scongiuro… >>. Ho preso la borsa, pronta ad andarmene. << Dimostrami che per te sono almeno un po’ importante… >>.
    << Non lo dirò a nessuno, davvero >>.
    << Allora finisce qui, d’ora in poi rifletti prima di agire >>.
    Mi ha seguita fino alla porta.
    << A dire il vero pensavo di cominciare da domani… >>. Ha tirato fuori due birre da dietro la schiena. << Ce le dividiamo insieme a una mega pizza? Devi aiutarmi ti prego, sono fermo alla farina >>.
    Ho riso. “In fondo”, ho pensato, “ non c’è niente di male in una cena tra amici, no?”.
    << Lascia perdere la farina, ci vuole troppo a preparare la pizza, scendo a prendere qualcosa qui sotto… E questa volta offro io! >>.
    Abbiamo cenato con pollo fritto, patate arrosto e gelato alla vaniglia come gran finale. E ovviamente le birre.
    << Questo pollo è la fine del mondo, non sai che ti perdi… >> ha detto, leccandosi le dita. << Oddio, ma dove lo hai preso? >>.
    << In un posto a cinque minuti da qui, che probabilmente tu nemmeno conosci visto che ti fai portare tutto davanti alla porta di casa >>.
    << Ho i miei motivi, non posso mettermi a esplorare la città >>.
    << Ma chi ve la fa fare una vita così? >> ho scherzato.
    << Non so >> ha risposto lui serio. << A volte me lo chiedo… Chi me lo fa fare? Poi mi dico che è la musica; è quella smania di salire su un palco e vedere che tutti lì sotto ti adorano, che pagano per vederti anche per pochi minuti… Sono cose che ti rendono davvero fiero di te e di quello che fai, perché per chi ti segue è qualcosa di buono, su cui contare >>.
    << Sì, deve essere meraviglioso… >> ho sospirato. << Mi piacerebbe provare… >>.
    << Perché tu fino allo scorso anno che facevi? Quando frequentavi i musicisti intendo… Non lo facevi per la musica? Non avevi smania di salire in una camera d’albergo e vedere che ti adoravano, ti ricompensavano, sia che fosse per tutta la notte che per pochi minuti? Non eri fiera di quello che facevi, di far sì che i musicisti sapessero che tu eri una compagnia su cui potevano contare? >>.
    Cavolo, ci aveva preso in pieno. Era proprio così. Su questo ci siamo sempre capiti, lui ha sempre capito quanto per me frequentare i musicisti non significasse solo andarci a letto, ma fare l’amore con la loro musica.
    Io sentivo le note pulsare da dentro i loro corpi, le vene vibrare come le corde di una chitarra, il cuore battere il suo ritmo come una batteria. Per me una famosa rockstar non era un nome in più da aggiungere alla lista ogni sera che passava, era semplicemente aver vissuto la musica, aver provato sulla mia pelle una delle sue canzoni, aver goduto della sua passione così come loro si erano beati della mia dedizione.
    Era bella quella vita incerta, da ragazzina, e mi manca un po’. Ora mi sono calmata, giro sempre e solo attorno a Tom e a Chris, non prendo il primo treno economico che trovo per raggiungere l’ennesimo festival, non metto più ogni singolo centesimo che risparmio da parte per un nuovo concerto, mi sono fermata. Perché l’ho fatto? Era meglio approfittarne finchè ero in tempo, ora dovrò passare il resto dell’estate a trovare un nuovo lavoro, senza soldi non vado da nessuna parte… Oppure la soluzione potrebbe essere partire, spendere tutto quello che mi rimane per correre dietro ai miei dei del rock e una volta ridotta agli sgoccioli tornare a casa dai miei genitori. Sarebbe davvero forte… Peccato questa seconda opzione sia senza lieto fine, perchè io a casa con i miei non ci voglio tornare. E poi ora ho Chris che mi lega qui. E le persone meravigliose che ho conosciuto. E Tom.

    << Dai, ma che cazzo fai Tom, si vede che il sangue è finto! Perché ti copri gli occhi? >>.
    Finita la cena ci siamo messi a vedere un film che passava in tv, uno splatter. Ovviamente lo avevo già visto, essendo un’appassionata del genere, ma Tom no.
    << Mi fa senso… >>.
    << Ma se si vede benissimo che è completamente inventato! E’ impossibile che una persona nelle condizioni di quella biondina rimanga in vita così a lungo, soprattutto per il fisico che ha! Dai, dovrebbe essere già dissanguata! >>.
    << Mi fa senso lo stesso, è l’idea… Cambiamo canale? >>.
    Ho sbuffato.
    << Non possiamo finire di vedere questo poi vedere qualcos’altro? Domani non devi fare un cazzo e io idem, possiamo anche fare tardi >>.
    << Pensavo lavorassi sempre nel fine settimana… >>.
    << Quando avevo un lavoro sì >>. Gli ho raccontato l’intera faccenda e siamo stati a discuterne per un po’. << Vabbeh, comunque ora non ci voglio pensare, si inizia a riflettere da domani no? >>.
    Ha annuito ed è tornato a concentrarsi sulla tv. D’un tratto ho notato che si era fatto più vicino; eravamo seduti agli estremi opposti del divano, con tutti i cuscini nel mezzo, ma questi ultimi erano finiti a terra e la sua gamba mi stava sfiorando il piede. L’ho fissato. Ha fatto finta di niente e si è stiracchiato, poggiandomi “involontariamente” la mano sulla gamba.
    << Tom >> l’ho ripreso. << Che stai facendo? >>.
    << Eh? >>. Ha osservato la sua mano come se si fosse messa da sola lì dov’era. << Ah, scusa >>.
    Ci siamo scambiati un mezzo sorrisino, dopodiché ha preso il suo thè freddo da terra e ne ha bevuto un bel po’.
    << Tieni, l’ultimo sorso… >> ha detto versandomelo direttamente in bocca.
    << Tom, no! >>. Ovviamente con la sua solita delicatezza è riuscito solo a rovesciarmelo addosso. << Che cazzo, è una delle mie magliette preferite! >>.
    << Scusa… Toglitela, vado a prenderti qualcosa di mio… >>. Mi ha lanciato uno dei suoi sorrisi sghembi.
    L’ho preso per i jeans prima che potesse alzarsi e l’ho ributtato sul divano.
    << L’hai fatto apposta! >> l’ho accusato alzando la voce. Non ha smentito. << TOOOM! L’hai fatto apposta, volevi vedermi le tette, porco! >>.
    << Come negare? >>. Gli ho tirato un cuscino.
    << Da quanto lo stavi progettando? E il bel discorso di prima, tutte quelle storielle che ci siamo detti? >>. Ho continuato a colpirlo violentemente.
    << Ho detto che vale da domani… >>. Con un abile scatto è riuscito a farmi vacillare.
    Sono caduta a terra con il cuscino, atterrando sugli altri che giacevano già sul pavimento. Tom si è sporto verso di me. Era quasi a terra anche lui, i nostri visi a poca distanza, io avevo il fiatone per quanto mi aveva fatta agitare e non sapevo che diavolo rispondergli. Lui ha proseguito.
    << Da come avevo capito prima io sono stato solo uno svago per te, vedi che ti ascolto? >>.
    E’ scivolato ancora più in basso. Ormai mi era completamente sopra, si reggeva solo sulle braccia. << E questa è la nostra serata di svago >>.
    C’è stata una pausa interminabile di silenzio, in cui ho continuato solo a pensare che mi aveva fregato per bene con quelle parole. Poi l’ho tirato per la maglia e l’ho baciato, facendolo crollare su di me.
    << Mi piace quando prendi l’iniziativa… Mmh… Soprattutto se profumi di pesca >>.
    << Puoi assaggiarmi se vuoi… Se scendi giù sulla scollatura arrivi al succo >> ho scherzato.
    << Hey, dov’è finito il tuo discorso serio e convinto miss “faccio finta di essere una brava ragazza”? >>.
    << L’avrò lasciato giù al negozio del pollo fritto… Si comincia a riflettere da domani, no? >>.
    Ha annuito e si è leccato le labbra, sistemandosi per bene a cavalcioni su di me.
    << Sono perfettamente d’accordo >>.
    L’ho baciato nuovamente, sentendo già le farfalle nello stomaco.
    << Toglimi la maglia Tom dai, fai il tuo dovere… Bisogna pulire dove si è sporcato >>.
    Dopo quel giochetto malizioso ci siamo ritrovati avvinghiati uno all’altra, invischiati nel nostro piacere immorale.

    Sento di non avere il controllo del mio corpo, il piacere che Tom mi regala mi tiene in trappola, è come una catena che mi si arrotola tutta intorno e non mi dà possibilità di scelta. Da un lato mi piacciono questi incontri, più o meno casuali, sempre così clandestini; è qualcosa di proibito e questo rende il nostro segreto più eccitante, è come se avessimo qualcosa di speciale che ci lega, qualcosa che solo noi condividiamo. D’altro canto quando i momenti criminosi finiscono mi sento da schifo, perché so di fare involontariamente male a qualcun altro; fa doppiamente male, al mio dolore si unisce quello che so che proverebbe Chris se scoprisse qualcosa.
    Forse sono arrivata a uno di quei momenti chiave della mia vita, in cui devo capire ciò a cui posso rinunciare e ciò che invece non può assolutamente mancare nelle mie giornate. Oddio, mi sembra di fare quei discorsi da telefilm che ho sempre odiato…
    Quando leggo nei libri storie di ragazze divise tra due uomini o quando vedo in tv quei programmi in cui bisogna fare una scelta definitiva tra una cosa o l’altra penso sempre che si tratta solo di grandi cazzate, volutamente esagerate per coinvolgere il lettore-spettatore. Per questo mi sono sorpresa quando questa mattina, tornando da casa di Tom mi sono fermata in edicola e ho comprato una di quelle riviste femminili in cui campeggiava in copertina un titolone gigantesco: “Scelte: hai davvero in mano le redini della tua vita?”. Ho letto l’intero articolo in cinque minuti, dice che bisogna farsi mentalmente due scatoloni “proprio come quando rinnovate il guardaroba”: cose preziose da tenere e cose superflue da buttare. E se metti una cosa nello scatolone immondizia devi cercare di metterci anche tutte le possibili cose che possono rievocartela. Dunque se io mettessi Tom in questo scatolone dovrei aggiungere tantissime altre cose direttamente collegate a lui, comprese persone alle quali non voglio proprio rinunciare. Se mettessi Chris invece andrebbero con lui meno persone a cui tengo, ma tantissime altri oggetti o luoghi o esperienze di cui non voglio privarmi… Ma perché chi ha scritto l’articolo non è stato più dettagliato? Tipo il livello di correlazione tra le cose da eliminare e quelle che vi rimandano… Comincio a pensare che non sia molto affidabile, forse sarebbe meglio lasciar perdere scatoloni e giornali vari e provare piuttosto a leggere dentro di me. Dopotutto il fatto che sia totalmente negata in questa attività di introspezione è solo l’ennesimo problema che mi si pone.
    Vorrei andare a letto stasera e svegliarmi domattina trovando tutto a posto, come se la matassa ingarbugliata che mi circonda si fosse sistemata da sola durante la notte, come se per una volta la vita volesse farmi un regalo; anche se ormai ho perso le speranze che questo accada.
     
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  13. Mary-Joe
     
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    e la nostra protagonista è di nuovo al punto di partenza. furbo Tom hahahahahahah!!!! mi è piaciuta la scena dove loro si parlano, secondo me c'è ancora quel filo che li unisce. mi è piaciuto! povero Bill che va in manicomio poverino XD! lo hai reso sfigato XD ! ma speriamo che guarisca. ripeto
    Ila e Tom spaccano sono forti insieme, poi mi piace quando tom fa incazzare lei perchè non sa che risposta dare hahahahah bello veramente! aspetto il rpox con calma sai ù.ù
     
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  14. LallaLovesBassists
     
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    Mary-Joe, grazie mille del commento! Davvero grazie grazie grazie!
    Sei sempre velocissima a leggere e commentare, magari avessi i tuoi tempi nello scrivere XD
    A quest'ora la ff sarebbe finita, muah XD
    Più che sfigato a Bill penso di averlo reso umano... e fragile c.c
    Beh thank you comunque, questo volevo dire u.u

    Ah, vado in vacanza per una settimana, torno il 25, mi metterò subito a scrivere per postare =)
    Tanto love <3
    kiss kiss*
     
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  15. Mary-Joe
     
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    torna presto ;) buona vacanza !
     
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3007 replies since 31/5/2009, 22:11   55156 views
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