Questa è la mia vita. Diario segreto di una groupie.

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  1. LallaLovesBassists
     
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    Eccomi quiiiiii!!!! Capitolo nuovo in arrivoooooooo!!!! *_______*
    A me piace tanto, spero sia lo stesso per le mie lettrici *OOO*
    xDDD
    Buona lettura, love <333
    E commentiiii!!!!! x3

    *sparge taaaaanto amore*
    kiss kiss*



    36th PART


    28 Dicembre
    h 15.07

    Sono felice. Anzi no, felicissima. Ieri è stata una giornata fantastica, la notte soprattutto; mi sento stordita... La cosa negativa è che adesso non riesco più a guardare in faccia Gustav, che imbarazzo.
    La festa di compleanno è stata molto divertente, Witney aveva invitato un sacco di gente, tra cui tutti i suoi colleghi di lavoro modelli: i maschi sono tutti così effeminati! Così secchi, alti e ben vestiti, davvero molto chic. Le ragazze invece sono semplicissime e non se la tirano affatto. Insomma, gente figa, mi sono divertita molto.
    Le cose più belle però sono successe quando la festa è finita.
    Erano ormai le cinque di mattina, gli invitati se ne erano andati e quelli che hanno passato la notte qui dormivano o comunque erano chiusi in camera loro. Io e Georg eravamo ancora in terrazzo a fumare e lui mi ha chiesto di passare nella sua stanza, per dormire assieme. Ovviamente gli ho detto di sì e di aspettarmi sveglio perchè prima dovevo passare un attimo in camera mia. Avevo una bella idea in mente, ma mi servivano delle cose.

    Aprendo la mia valigia ho sorriso compiaciuta. Sapevo che avevo fatto bene a portare biancheria sexy, ero certa mi sarebbe servito qualcosa di speciale per un'occasione speciale. E quella di ieri era decisamente un'occasione speciale: un rito di iniziazione alle meraviglie del sesso. Esatto, il mio amato Georg aveva bisogno di una svegliata.
    Anche perchè io lo volevo assolutamente, desideravo ogni possibile cosa di lui; il solo pensarlo camminare o sorridere mi fa saltare tutti gli ormoni. Dio avevo una voglia di farmelo, da non so quanto... Dopo aver scoperto che non l'aveva mai fatto ho deciso che si meritava qualcosa di veramente bello; la prima volta deve essere speciale, tengo a lui tantissimo, è una persona meravigliosa.
    Ho iniziato a scegliere con cura ciò che volevo indossare e me lo sono messa addosso: completo totalmente in pizzo verde scuro, il suo colore preferito, baby-doll nero trasparente e calze autoreggenti abbinate, una vera bomba.
    Mi sono truccata curando i dettagli più del solito, allungando l'eye-liner tantissimo e così pure le ciglia e mi sono messa a posto i capelli. Canticchiavo felice per la stanza, leggermente ansiosa a dire il vero per ciò che sarebbe successo, il meraviglioso gioco del sesso nel quale io avrei avuto le redini, rimuginando al contempo su cosa indossare sopra all'intimo.
    Guardando il cappotto ho avuto un'idea. Avrei messo quello, solo quello, senza altri vestiti.
    Ho spruzzato del profumo sulla scollatura e mi sono infilata i tacchi alti, poi ho abbottonato bene la giacca e sono uscita in corridoio. Ho bussato alla porta della sua stanza trattendendo il respiro.
    << Chi è? >>.
    << Sono l'Ila, apri per favore? >>.
    << Certo, era ora... Mi stavo addormentando... >>, ha borbottato.
    Ho ridacchiato, mi sono sistemata i capelli arruffandoli leggermente e mi sono appoggiata allo stipite, spingendo un fianco in fuori. Quando ha aperto è rimasto a fissarmi per un po'.
    << Ciao... >>, ho detto in tono suadente, mangiandolo con gli occhi.
    Lui ha sbattuto le palpebre, sembrava colpito.
    << Ila... Wow... Come sei bella stasera! >>.
    << Ti piaccio? Bene... E non hai ancora visto il meglio... >>, ho mormorato entrando e chiudendo la porta dietro di me.
    << Cioè? >>.
    Mi sono mossa ancheggiando verso di lui e ho aperto il cappotto, rivelando il mio look mozzafiato. Lui si è immobilizzato a bocca aperta.
    << Vorrei farti passare il sonno... >>.
    << Oh... Cazzo... Cioè... Ila, wow... Porca puttana! >>, ha biascicato confuso.
    Ho sorriso.
    << Ti piace? L'ho fatto solo per te, sarà una serata speciale... Sempre che tu lo voglia ovviamente... >>, ho sussurrato accarezzandogli il petto.
    << Sì cazzo, certo che mi piace baby, mi piaci tu... >>. Era agitato e accaldato.
    Gli ho passato l'indice e il medio sotto al mento e l'ho baciato lì in piedi in mezzo alla stanza: dolcemente, ma intensamente. Lui non sapeva che fare, era ancora spiazzato e visibilmente agitato.
    << Georg tesoro sono io, hey! Tranquillo! >>. Ho cercato di calmarlo.
    Lui ha deglutito.
    << Toccami dai, appoggia le mani sui miei fianchi >>, gli ho suggerito. << E rilassati... >>.
    << Sei tu che mi fai agitare, guarda che roba... >>.
    << Sono sempre io Listing... >>, ho detto. Stavo accarezzando la sua schiena e guardandolo fisso negli occhi.
    << No, sei ancora più fantastica... >>.
    Mi ha fatto abbassare lo sguardo imbarazzata. Gli ho sfiorato una guancia.
    << Smettila dai... Così mi fai arrossire... >>.
    << Sei bellissima... >>.
    Ci siamo baciati nuovamente, questa volta è stato lui a porre per primo le sue labbra sulle mie. Le guance mi andavano a fuoco, Georg ha infilato la lingua nella mia bocca e mi stava letteralmente divorando, stringendomi forte a sè come nessun altro aveva mai fatto.
    << Oh amore... >>, ho ansimato quando è sceso sul collo, mio punto debole come ben sa.
    << Dio Ila, ti voglio... >>, ha mormorato cominciando a prendere un po' di iniziativa e accarezzandomi. Mi è mancata al forza di rispondere: ho continuato a baciarlo, scambiando la mia saliva con la sua, alla ricerca di un contatto sempre più intimo tra noi. Cazzo, avevo una voglia addosso...
    << Mmmmh... >>, mi sono limitata a mugugnare.
    << Sì Ila, voglio che sia proprio tu, sei la ragazza che aspettavo. Cristo mi sembra di esplodere; è tutto perfetto, facciamolo... >>.
    Gli ho rivolto un sorriso appena accennato.
    << Davvero? >>.
    Lui ha lentamente annuito, concentratissimo sui lineamenti del mio viso.
    << Sei fantastica... >>.
    Gli ho infilato entrambe le mani sotto la t-shirt e gliel'ho sfilata di dosso, totalmente catturata dai suoi muscoli lisci e i suoi perfettissimi capezzoli.
    << Cazzo, sei fottutamente sexy, cazzo... >>. Non avrei potuto aspettare un attimo di più, quindi mi sono attaccata al suo collo. << Toccami, Georg toccami, fa' qualcosa... >>.
    Gli ho passato una mano fra i capelli, tirandolo a me per baciarlo.
    << Baby io... Sono agitato... Ho paura di sbagliare, dimmi tu cosa devo fare... >>.
    Gli ho poggiato una mano sul petto nudo e ho fatto in modo che indietreggiasse fino a cadere di peso sul materasso.
    << Stai calmo, è solo sesso! >>, ho esclamato in modo dolce. << Ora mi sdraierò su di te, tu toccami >>.
    Lui ha annuito.
    << Georg ricordati: sono qui per te, puoi fare di me ciò che vuoi, allungare le mani dove ti pare... Io non ti impedirò niente... Libera la mente >>.
    Sono salita a cavalcioni su di lui, facendolo sussultare. Com'era bello dall'alto...
    Senza ulteriori indugi ho iniziato a baciarlo, scendendo piano lungo il collo e cospargendo poi anche il suo petto di morsi, baci, leccate... Georg ansimava regolarmente e scorreva con le mani sulla mia schiena, accarezzandomi le braccia e la punta dei capelli. Dopo poco tempo, totalmente coinvolta dalla situazione, sono scesa a slacciargli la cintura e i jeans, sfiorando la sua eccitazione ben visibile. L'ho spogliato in fretta, facendolo rimanere con solamente i boxer addosso, a coprire quel poco di sconosciuto per me del suo corpo. Tremava di piacere da capo a piedi e sapevo che anche lui non vedeva l'ora di avermi.
    Ho cominciato a spogliarmi anche io, lanciando in terra i tacchi e le autoreggenti, per poi ributtarmi su di lui. Il suo pisello premeva contro di me insistentemente. Lo volevo, volevo quel cazzo.
    Scivolando verso il basso agilmente ho infilato le mani nelle sue mutande, per tirarglielo fuori e prenderlo in bocca. Lui ha sussultato quando le mie dita lo hanno toccato, ma mi ha fermata.
    << Aspetta... Non voglio che tu mi faccia venire così e io me ne sto qui senza fare nulla per te... Voglio ricambiare e per questo voglio farlo, averti mia... >>.
    Non ci ho visto più, stavo raggiungendo davvero ogni limite e forse pure sorpassandolo; se non lo avessimo fatto, io sarei impazzita.
    Mi sono tolta anche il baby-doll, inarcando la schiena verso di lui e sporgendomi.
    << Cazzo... >>, ha detto. << Che belle tette hai... >>.
    Senza che gli dicessi nulla ha allungato le mani per toccarmele; dopo un po' di palpeggiamenti mi ha attirata con forza a lui e, mordendomi collo e orecchie, mi ha sganciato il reggiseno. Ha preso ad accarezzare ogni curva del mio corpo, stringendomi saldamente a lui.
    << Georg... >>, gli ho sussurrato piano, già col fiatone. << E' il momento. Ora io mi toglierò le coulottes e farò lo stesso con i tuoi boxer. Ti stanno stretti o sbaglio? >>, ho bisbigliato maliziosamente.
    Ha fatto solamente un cenno affermativo con la testa, sorridendo.
    << Mi darò completamente a te amore... Cosa preferisci, che io stia sotto o che rimanga qui? >>, ho chiesto.
    Lui mi ha scostato i capelli dal viso delicatamente.
    << Stai sopra... Sei tu quella esperta no? >>.
    Ho riso e gli ho mordicchiato il lobo sinistro. Lentamente mi sono sfilata le mutandine, poi sono passata a lui. Cazzo, mi tremavano le mani! E' incredibile, con tutti i boxer che ho tolto! Credevo ormai di sapermi controllare e invece mi sono ritrovata completamente impacciata. Se n'è accorto anche lui.
    << Piccola! Tremi... >>.
    << Sì... >>.
    << Hey sono sempre il solito Listing >>, ha mormorato sorridendo. << Calmati, dovrei essere io qui quello nervoso... >>.
    Trattenendo il fiato l'ho denudato e sono rimasta un attimo impressionata: cazzo se è dotato! E' di quelli grossi che solo a pensarci ti scende il brivido giù per la schiena e io stavo letteralmente sbavando, lo volevo ancora di più...
    Mi sono risistemata a cavalcioni su di lui, in modo che riuscisse a entrarmi agevolmente e l'ho fissato intensamente negli occhi. Entrambi abbiamo avuto un gemito nell'istante in cui ci siamo uniti, poi ho chiuso gli occhi e lasciato andare la testa all'indietro, emettendo un sospiro di piacere. E' stato fantastico... Ho cominciato a muovermi su di lui ansimando non poco, accarezzandolo ovunque. Georg era completamente su un altro pianeta, tant'era eccitato, non stava capendo più nulla: ansimava anche lui, accaldato. Era divino: le sue espressioni così mistiche, le sue dita sulla mia pelle così delicate... Attorno a noi il silenzio era totale, si udivano solo le nostre voci. Mi sembrava di poter provare di tutto, formicolavo in ogni dove, accaldata e sul punto di avere uno di quegli orgasmi da favola. Anche Georg stava sul punto di venire e infatti ha spinto ancora di più: mi sono sentita come trapassata, come se un oceano si spalancasse in me, lasciando fluire tutte le emozioni più belle provabili.
    Mi sono buttata con la testa nell'incavo della sua spalla in un gemito di puro piacere, urlando senza fiato.
    In quell'istante anche lui mi ha dato prova di essere venuto; stavo per spostarmi, ma lui mi ha tenuta stretta tra le sue braccia muscolose, impedendomi di farlo. Ero stanca, la mia pelle sudata si appiccicava alla sua, ma non mi ha lasciata un momento. Era ancora dentro di me, eppure mi sentivo svuotata, tremendamente vuota.
    << Fammi respirare >>, ho soffiato a un certo punto, staccandomi da lui e buttandomi stesa sul materasso. << Wow... >>.
    Mi sono sventolata alla ricerca di un po' di aria. Lui mi ha fissata a bocca aperta.
    << Allora ti è piaciuto? >>, ho chiesto voltandomi verso di lui.
    << Cazzo sì che mi è piaciuto... L'esperienza più bella di tutta la mia vita >>.
    << Stai scherzando? >>.
    << No... Mi ci volevi tu baby, sei una vera bomba sexy. Dio... Io credo di amarti fottutamente >>.
    Sono avvampata e mi sono appoggiata al suo petto.
    << Dici davvero? Anche io ti amo... >>.
    Ci siamo baciati. La sua lingua si attorcigliava alla mia, facendomi nuovamente impazzire.
    << Cazzo Georg devi smettere, mi metti voglia di nuovo >>.
    Si è messo a ridere.
    << Tu ci ridi, ma io ero seriamente arrivata al limite; ad essere sincera avevo una voglia di scoparti che non hai un'idea, sono giorni che ci penso! >>, ho esclamato candidamente.
    << Anche io ci pensavo >>, ha confessato. << Ma non sapevo come fare per dirtelo. E poi col fatto che per me era la prima volta... >>.
    << Una bella prima volta spero... >>.
    Mi ha sollevato il mento.
    << La migliore che si possa sognare. Eri uno spettacolo baby, quando ti ho aperto la porta già ce l'avevo duro >>.
    Ho sorriso e gli ho dato un bacetto a stampo.
    << Non sai quanto sono felice. Per me era la prima volta che lo facevo con uno vergine >>.
    << Ora hai la mia verginità >>, ha osservato.
    << Già... Mi piacerebbe sapere la mia dov'è finita... >>, ho risposto amareggiata.
    << Piccola, non ci pensare dai... >>, ha mormorato.
    Mi sono rannicchiata contro il suo corpo e lui ha cominciato ad accarezzarmi i capelli, dandomi dolci bacetti sulla nuca. Credo di amarlo davvero...
    Ci siamo addormentati che era già mattina e il sole era alto nel cielo a riflettere il bagliore della neve.

    Il risveglio è stato traumatico.
    Verso l'ora di pranzo ho sentito la porta aprirsi.
    << Hey Georg che fai ancora a letto? Mi presti... >>. La voce di Gustav. La luce che si accende. Gustav in piedi sulla porta. Io nuda, nel letto di Georg.
    << Cazzo! >>, ho esclamato tirando su le coperte fino al naso.
    Lui è rimasto immobile evidentemente imbarazato.
    << Gustav! Ti serve qualcosa? >>, ho domandato con distacco, sistemandomi i capelli come se fosse tutto normale,.
    << No, non fa niente, ripasso semmai... >>, ha detto facendo per andarsene.
    Ha alzato una mano in segno di scusa. << Mi dispiace per il disturbo... >>, ha biascicato in modo impacciato, muovendosi goffamente.
    A quel punto Georg, che ancora stava dormendo, si è rigirato nel letto e ha provato ad abbracciarmi.
    << Mmmh... Baby dove sei? >>.
    Gli ho dato una gomitata.
    << Svegliati, c'è Gustav... >>.
    Lui ha aperto gli occhi confuso.
    << Eh? >>. Ha guardato verso la porta. << Oh cazzo amico, non è come sembra! >>.
    L'ho fissato alzando le sopracciglia. Patetico...
    << No, no, come volete, ero solo passato a chiederti una cosa, pensavo fossi... Solo! Beh, adesso vado... Mmmh... Ho da fare... Tornate a dormire o... Mmmh... A fare quello che stavate facendo... >>, ha balbettato Gustav prima di fuggire via.
    Cazzo!
    Ho sospirato e mi sono ributtata stesa sul materasso a pensare. Ho pensato a Tom.
    Quando ci siamo alzati e siamo scesi a fare colazione con la torta avanzata Gustav ci ha guardati. Il suo cervellino girerà a mille, chissà se lo ha detto a Witney? Merda, era una cosa mia e di Georg, adesso penseranno chissà che: che io e Georg stiamo insieme, che tra noi ci sia una storia... Mentre non è assolutamente vero, noi non abbiamo mai parlato di questo, eravamo e siamo tuttora amici; poi vabbeh, è successo anche altro, ma non per questo significa che stiamo insieme, non è così.
    La mia paura più grande è che arrivi la voce a Tom. Voglio essere io a dirglielo semmai, ho bisogno di vedere le sue espressioni e parlarci direttamente.
    Mi manca un po' Tom: la sua risata e il modo in cui mi guarda come se volesse sempre strapparmi i vestiti di dosso, la spontaneità con la quale si lecca le labbra o fa dondolare il suo piercing, la dolcezza con la quale mi parla e i suoi gridolini se lo provoco... Il ricordo di questi piccoli dettagli mi mette un po' di malinconia, mi fa desiderare che sia ancora tutto mio. Purtroppo non è così. Vorrei rivederlo, ma ancora è in vacanza e prima del suo ritorno ne dovranno passare di giorni. Mi manca Tom...

     
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