Questa è la mia vita. Diario segreto di una groupie.

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  1. LallaLovesBassists
     
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    Ma sì invece, per me è tanto bravo coi nipotini lui xDD

    Cooooooooooooooooomunque...
    Posto la terza parte va' XDD
    A me piace molto questo capitolo... <3
    Buona lettura!!!
    kiss kiss*



    3rd part



    30 Agosto
    h 18:20
    Cos'è la competizione? In questi ultimi giorni ci ho riflettuto a lungo e mi sono resa conto che essa ci circonda. E' ovunque: i Tokio Hotel sono sempre in lotta con le altre boy-band per stare al top della classifica, le case discografiche cercano di primeggiare una sull'altra...
    Ci ho pensato un po' su.
    La competizione è la volontà di prevalere sull'altro, gareggiare contro chi è al tuo pari per dimostrare di valere di più e alla fine si sa, vince sempre chi lo desidera maggiormente.
    Gli animali sono costantemente in competizione per affermare un capobranco, e l'uomo in fondo è un animale. Forse è per questo che si comporta competitivamente durante tutta la sua vita: si comincia quando si è bambini, per chi sia il capo del gioco; da ragazzini, quando si cerca di prendere un voto più alto del proprio compagno; da adolescenti, per accaparrarsi il più bello della scuola; al lavoro, fra vicini di casa, fra atleti nello sport... Penso non ci sia nulla di sbagliato in una sana competizione, l'importante è che non diventi eccessiva e violenta. E purtroppo spesso è così.
    In fondo l'uomo agisce d'istinto, proprio come un animale, ma Dio ci ha dato anche una coscienza e un cuore.

    _______________________________________

    Questa settimana la band ha fatto diversi concerti. Solitamente io e Angelina aspettiamo nel backstage e, poco prima che inizi lo show, ci fanno entrare in prima fila. Tuttavia l'altro giorno i ragazzi dovevano provare un'esibizione nuova e noi due ci stavamo annoiando, quindi siamo andate a fare un giretto oltre i cancelli. La scena che si è presentata davanti ai miei occhi mi ha fatto palpitare il cuore.
    Un'orda di ragazzine e qualche raro maschietto se ne stavano seduti ad aspettare sull'asfalto rovente, la calca era talmente impressionante che non si riusciva neppure a passare; c'erano vere e proprie comitive di fanciulle accampate, con tanto di provviste, scorte di acqua, asciugamani... Al passaggio mio e di Angelina molte di loro si sono girate a guardarci, affascinate dai nostri tacchi e dai nostri abitini succinti; i loro visi erano così meravigliati...
    Il caldo era incredibile, e loro lì ad aspettare, coi loro cartelloni in mano e dozzine di peluches, la fronte imperlata di sudore, il trucco e i capelli in disordine: poco gli importava, tutto quello che volevano era vedere i loro idoli e provare forse l'emozione più grande della loro vita.
    Mi fanno tenerezza e le capisco, anche io ero così, ho fatto tutte queste pazzie e molto di più prima di loro.
    Capita così spesso che penso ai concerti e provo nostalgia... Non dell'esibizione chiaramente, quella me la godo sempre dalla prima fila, ma dei momenti precedenti: le attese infinite con il caldo torrido o il gelo polare, i cori per i musicisti e le canzoni cantate a squarciagola, preparare i cartelloni e i regali, le corse all'apertura dei cancelli..., rifarei ogni singola cosa.
    Quando sei lì è tutto strano, avvolto da quell'atmosfera di attesa, si scatenano un misto di sensazioni e ormoni incredibili, dimentichi il resto, dimentichi gli aspetti negativi, dimentichi i dolori: le gambe che fanno male, i muscoli che cedono, il sonno, la fatica, i lividi conseguenti alle gomitate e agli spintoni... Soprattutto quando cala il buio totale, vai fuori di testa completamente: le urla della gente raggiungono un volume impressionante sì, ma riesci a sentire comunque il battito del cuore: ti esplode dentro, rimbomba nelle orecchie, sai ciò che succederà di lì a breve, ma ti sembra di non essere pronta. Non lo sarai mai, per un qualcosa così grande, è inutile, posso dirlo per esperienza: ne ho fatti tanti di concerti, ci sono passata mille volte attraverso quelle sensazioni, eppure ogni volta arrivano, assieme all'oscurità, le ginocchia di gelatina, il batticuore più forte della grancassa della batteria, lo svuotamento totale del cervello, la gola secca e il tremore delle mani.
    E' insuperabile il potere della musica, della musica dal vivo. E' questo il motivo per il quale faccio la groupie, dare ai musicisti quello che loro danno a me con la loro arte: quel brivido intenso che ti scuote fin nelle viscere.

    Dopo aver fatto un giretto io e Angelina ci siamo piazzate sotto il palco, attaccate alla transenna. Tempo cinque minuti e una mandria di persone scalpitanti ci ha raggiunto: spinte, urla, insulti, finti svenimenti... Tutto per arrivare lì dove ci trovavamo noi.
    Ho constatato che è proprio un esempio di competizione questo: vince chi è il più furbo, è chi lo desidera maggiormente che arriva a un passo dalle stelle. Una volta arrivate lì non è affatto finita però: l'azione successiva è farsi notare ed è in quel momento che scatta la competizione più pura, la quale si trasforma spesso in quella che definisco "competizione negativa", la rivalità. Ne ho viste talmente tante di ragazze accanto a me insultarsi a vicenda, darsi spinte e pugni solo per il semplice piacere di farlo, con un sorrisetto i soddisfazione in volto e la malvagità negli occhi, la solidarietà di pochi attimi prima è subito dimenticata... Ecco dove ci porta una competizione esagerata.

    __________________________________________

    L'altra sera è successa una cosa strana. Sono uscita a comprare la cena per me e Tom, da mangiare in camera.
    Al mio ritorno lui era sul terrazzino con Georg, stavano fumando. Poggiati i sacchetti di cibo sul tavolo sono uscita a far loro compagnia. << Ciao ragazzi! >> ho detto, dando un bacetto sulla guancia a entrambi.
    << Hey, ciao bellissima! Vieni qui a goderti il panorama con noi!!! >>, mi ha invitata Georg. Tom se ne è stato in silenzio, sembrava stesse fulminando l'amico con lo sguardo.
    << Tomi... Me ne dai una anche a me? >>, ho detto indicando il pacchetto di sigarette poggiato sulla ringhiera. Lui mi ha soffiato il fumo in viso e ha risposto, avvicinandosi: << No, ti fa male, sei troppo piccola tu! >>. Mi fissava con gli occhi socchiusi e il viso tirato.
    << Dai Tom! Ma che hai? Mi fai fumare sempre con te! Ci facciamo le canne! Cosa sarà mai una sigaretta di tanto in tanto! >>
    << Piccola ti ho detto no, non voglio che ti rovini la salute. >>
    << Sei stronzo però! >>. Ho messo su un finto broncio. Georg ci fissava perplesso, così me ne sono uscita con un sorriso a 32 denti: << Scherzavo! Non sono arrabbiata con te Tom, ovviamente, volevo solo una sigaretta! >>. Mi ha dato un buffetto sulla guancia: << Lo so piccola... >>.
    In quel momento il suo cellulare ha iniziato a squillare. << Devono essere gli organizzatori della festa di compleanno mia e di Bill... Scusatemi un attimo, vado a parlare dentro... >>.
    Quando Tom se ne è andato Georg mi ha passato la sua sigaretta: << Tieni, finiscila... >>
    << Non la vuoi fumare tu? >>.
    Ha alzato le spalle. << E' uguale... Dai, tieni, Tom non lo saprà mai! >>, ha detto facendo l'occhiolino.
    << Oh, grazie Georg! Ti adoro! >>. Mi sono buttata addosso a lui e l'ho stretto forte.
    << Hey Ila... Attenta che se torna Tom e ci vede così si incazza >>.
    Mi sono staccata. << Ma che dici, è solo un abbraccio! >>
    << Sì , ma è geloso... Non hai visto come mi guarda o come cerca di portarti via quando sei con me? >>.
    L'ho fissato perplessa. << E perchè dovrebbe essere geloso? Mica io e lui stiamo insieme... >>. Ho fatto un tiro e ho soffiato fuori il fumo. << Va con tutte quelle che vuole, se ne sarà ripassato un milione... Io con te invece non ho mai fatto niente... >>.
    Ho spento la sigaretta pronunciando quest'ultima frase, e mi sono avvicinata a lui. << Anzi, forse dovremmo rimediare... >>. Gli ho passato una mano dietro al collo, ma lui mi ha subito interrotta.
    << Dai Ila, non è il caso... Non voglio litigare con Tom... >>
    << O io non sono abbastanza sexy? >>
    << No, no! Scherzi? Tu sei bellissima e davvero sexy... E hai delle belle tette! >>, ha detto indicandole.
    << Ma che scemo! >>.
    Stavamo ancora ridendo quando è tornato Tom. << Oh, bene, vedo che non avete sentito la mia mancanza! >>
    << Tom... >> ho mormorato, fissandolo. Lui non mi ha prestato minimamente attenzione e si è rivolto a Georg: << Guai a te se te la porti a letto! Lei è la mia preferita e lo sai, sono geloso! >>. L'ho fissato a bocca aperta. Ma come gli era uscita questa frase? Povero Georg, non aveva fatto nulla! Tom si è avvicinato a lui e ha concluso dicendo: << Non provare a competere con me, non ti conviene! >>
    Competizione. La condizione necessaria perchè si instauri è che ci siano almeno due entità contrapposte desiderose di avere il predominio una sull'altra. Ma se queste due entità sono due amici, dove condurrà tale competizione?

    Guardo Tom e Georg giocare sui carrelli porta valigie. Siamo all'aereoporto, torniamo in Germania per il compleanno dei gemelli.
    Adesso stiamo aspettando il nostro volo, così ne ho approffittato per scrivere un po'.
    Georg ha appena dato uno spintone a Tom, che ha fatto un versetto dei soliti da checca isterica e gli ha fregato la tracolla. Si stanno rincorreno per tutta la sala, ridendo come due stupidi idioti: davvero potrebbe esserci competizione tra due ragazzi che vanno così d'accordo? Sembrano amici da tutta una vita... E sono due persone così diverse, due caratteri ben distinti, perchè mai dovrebbero trovarsi in collisione? La risposta che ho trovato finora è una sola: per una donna (in questo caso io). Per lei e tutto ciò che ne consegue. Perchè l'ho già detto, siamo animali e seguiamo i nostri istinti. Ed è questol'istinto di un maschio, a vent'anni o giù di lì.
    Al cuor non si comanda...

     
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