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~ Sparrow †.
~ P r o l o g o
Cammino. Qui, tra questa folla. Anzi, più che camminare, corro. Perché corro?
Sorrido. Mi sembra ieri. Ieri, che ti ho visto, parlato, conosciuto. Ed è successo così, quando meno me lo aspettavo. Tornando alla domanda, perché sto correndo? Forse mi affanno e basta, ma devo raggiungerti, prima che sia tardi. Devo farlo, per me, per te. Per noi.
Non so se arriverò in tempo, l’unica cosa che so è che da quel meraviglioso 14 marzo, quel giorno tanto importante, non ho mai più avuto paura di niente.1. Capitolo || Troppi pensieri.
Sinceramente non so come comportarmi. Nuova città, nuova scuola, nuovo tutto. E prima ero contenta di cambiare qualcosa nella mia monotona vita. Ma ora non so cosa provo. Qui, a Milano, non conosco anima viva, a parte mia cugina. Anzi, forse non conosco bene nemmeno lei. Beh, dopotutto, però, non dovrei avere problemi, sono un tipo molto aperto. Eppure, stranamente, questa volta non sono sicura di me stessa. Non stavo cambiando solo casa, stavo cambiando anche io.
Ora sono qui, davanti al nuovo istituto che frequenterò. C’è davvero tutto, dall’indirizzo scientifico a quello classico. Ho scelto il linguistico due anni fa, e, infatti, ora sono al terzo liceo, e dovrò imparare sia lo spagnolo che il tedesco. Io odio il tedesco, non mi piace come lingua, specialmente perché mi hanno detto che ha le declinazioni come il latino. Inutile dire che neanche il latino adoro particolarmente. Comunque, al posto di continuare a farmi i miei soliti film mentali, preferisco entrare e vedere con gli occhi com’è questa scuola. Spingo la porta di ingresso e mi ritrovo in un grande atrio, pieno di ragazzi, sia più grandi che più piccoli. Quanti colori, quanti stili diversi. Non mi piacciono le etichette, quindi non assegno a nessuno di loro un genere, e non amo farmi notare, così mi fiondo tra una fila di studenti che cercano di entrare in segreteria, per ricevere l’orario delle lezioni.
- Ehm…buongiorno, scusi, mi servirebbe l’orario della 3 I, ed in più il modulo di iscrizione alle attività pomeridiane.-
Subito dopo le mie parole, entrò un ragazzo dai capelli scuri, con gli occhi color nocciola che chiese le stesse cose.
- Ehilà, signorina Sara, ho perso l’orario delle lezioni, potrebbe darmene uno nuovo?
- Oh, Bill, mi dispiace davvero, ma ne ho solo uno, ed è per la ragazza.
La donna mi indicò e io accennai un sorriso, un po’ imbarazzata dalla situazione. Lui fece spuntare un sorriso a trentadue denti e si presentò. Il suo nome e cognome non erano proprio italiani, ma non mi importava, era tardi e dovevo andare in fretta in classe.
- Ehi, siamo nella stessa classe, ti va di dividerlo solo per oggi? Così me lo riscrivo. Per favore, la prof si arrabbierebbe se lo sapesse…è la terza volta che lo perdo.-
- Un tipetto sbadato, a quanto sembra.
Affermai ed annuii, tanto dividere una cosa con il prossimo compagno di classe era un buon modo per integrarsi, inoltre aveva una faccia simpatica, anche se da imbranato.
L'ho appena scritta, ho finito da poco di battere sulla tastiera, non so come sia, datemi voi un parere, devo continuarla?
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