[CONCLUSA] . † . FALLEN . † .

NC17/AU/Drama/Angst/Erotico/Romantico

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  1. VALEnataSbagliata
     
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    mammamia che brividi e che sensazione strana....
    mi ha presa dagli occhi ed è salita fino alla testa per poi farmela girare.....
    è pazzesca.....sei bravissima!!!
     
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  2. Monsun
     
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    quello con il mondo dei vampiri è il paragone più azzeccato che abbia mai letto per descrivere una relazione tipo questa... e questo non è ancora niente vero, rispetto a quello che ci aspetta.... tremo al solo pensiero!!!.... e Bill descritto così... bhè, non mi stupirei se un pò lo fosse davvero... non può essere tutto zuccheroso come sembra...niente è mai come sembra!!!!

    continua perchè è meravigliosa!!!! ^^
     
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  3. C h a r l i e «
     
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    Ti entra dentro, l'ho già detto, ma è l'unica frase sensata che ho da dirti.
     
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  4. [°Rituss°]
     
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    quando avrò ritrovato l'uso della parola forse sarò in grado di fare un commento lontanamente decente....Simo ti sei superata...adesso ho le pulsazioni al massimo....non riesco a spiegare il concetto che ho in mente,è troppo ottenebrata dall'immagine di Bill....*_*
     
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  5. • S t e r n •
     
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    non so cosa dire :nghè:
     
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  6. ~•eli.LovesBibi
     
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    ehm... oddio... un bill così... mi fa un pò strano... però alla fine... può essere davvero così... e poi, cosa voleva da lei? perchè la vuole vedere subito a tutti i costi?
    è bellissima simo! non ci sono parole per descriverla!
     
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  7. ...Flash Gordon...
     
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    ommyDog ma io non so cosa dire!

    boh, veramente non so cosa scrivere...

    ti accontenti di una faccia adorante ma basita?
     
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  8. *HEILIG*
     
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    Feels like the weight of the world,
    Like God in Heaven gave me a turn

    Don't cling to me, I swear I can't fix you
    Still in the dark, can you fix me?

    Free fall..
    Free fall..
    All through life..

    If you love me, then let go of me
    I won't be held down
    By who I used to be..






    . † . Capitolo 4 . † .



    And now I’m here again..
    Upon your roof so high..
    The whole word can just go to hell..
    For all I care tonight
    ..
    Ho sentito la tua voce cantarmi queste parole nelle orecchie tante volte.
    E tante volte da quando è cominciato tutto questo, queste parole mi scorrono nella mente quando sono insieme a te.
    Trovarmi di nuovo qui, come su un tetto altissimo dove mi hai portato tu.
    Un tetto da cui si ha la sensazione di dominare il mondo.
    O un tetto da cui cadendo ci si può uccidere.
    Ma il mondo potrebbe anche non esistere, quando sono con te.
    Perché noi due, il nostro rapporto, il nostro legame, è fuori dal mondo.
    E tutte le volte è come se fosse, l’ultimo giorno.
    The final day.
    Proprio come canti tu.
    Non riesco ancora a credere di essere su questa berlina nera con i vetri scuri.
    Di averti chiamato e di avere davvero trovato questa macchina ad aspettarmi al casello dell’autostrada.
    Ma è davvero come se il mondo stesse cadendo.
    E cadrà Bill, perché questa sarà l’ultima volta in cui mi giocherò la vita, la mia vita, con te e per te.
    La macchina svolta e il panorama mi distrae.
    E’ già sera e un bellissimo tramonto mi accoglie in questa valle bavarese che sembra uscita da una cartolina.
    Sembra un mondo antico e incantato questo, in questo angolo romantico e artistico della Germania del Sud.
    Ma anche un confetto, può ammuffire.
    Mi si gela il sangue nelle vene.
    Tu, eri un bellissimo sogno.
    Tu adesso, sei un inferno per me.
    Il cemento della strada corre via veloce fuori dal finestrino e sembra tracciare un’unica grigia scia a lato della macchina.
    E i miei occhi sono persi, vacui, immobili.
    E’ colpa tua. E’ colpa tua. E’ colpa tua.
    Do sempre la colpa a te di quello che sta succedendo.
    Forse solo perché sono un’egoista e una bugiarda.
    Non lo so.
    Non lo so davvero.
    Gli occhi pungono.
    Lui.
    Noi.
    Tu.
    Io.
    Non so davvero dove sta andando la mia vita.
    Abbasso lentamente la testa, estraggo dalla tasca del cappottino di feltro l’I-pod e attacco la musica.
    Ho bisogno di questa voce a proteggermi da me stessa.
    Ho bisogno di questa voce a calmarmi il cervello.
    Le prime spettrali note mi riempiono le orecchie, un intro misterioso prima dell’arrivo del tono caldo e suadente di questa voce.
    In un mondo parallelo dove siamo io e me stessa.
    Sole.
    Sono stanca, di pensare, di dare colpe e prenderne.
    Sono così stanca di sentirmi braccata dalla mia stessa vita.
    Mi sembra di non aver fatto altro che scappare, sempre, ..sempre..
    Riapro gli occhi quando il segnale acustico del parcheggio interrato dell’Hotel rimbomba.
    Le palpebre mi pesano, mi sono appisolata.
    L’autista svolta sicuro e si dirige alla fine del parcheggio, fermando la macchina di fronte all’ascensore.
    E’ esperto e ben istruito.
    Con estrema cortesia mi apre la portiera, io prendo la ventiquattrore di pelle nera da viaggio, scendo e mi metto il cappottino.
    L’autista mi da le indicazioni necessarie, quelle di sempre, il piano e il numero della stanza che tu mi hai riservato e mi porge la chiave magnetica.
    Lo saluto cordialmente sapendo che non lo rivedrò mai più, nemmeno lui.
    La berlina nera si allontana veloce.
    Non c’è nessuno.
    Un parcheggio interrato, invisibile ai non addetti ai lavori, invisibile agli occhi indiscreti.
    Io salirò direttamente, tu avrai già avuto la tua copia della chiave e pagato in anticipo, come sempre.
    Nessuno mi vedrà.
    Nessuno ti vedrà.
    Nessuno ci vedrà. Mai.
    Il cuoio liscio e nuovo delle mie decolletè nere scivola silenzioso e rapido sulla moquette di questo albergo.
    Trovo la stanza e la apro trovandola in penombra.
    Accendo la luce, è sera ormai, mi avvicino al tavolo della piccola anticamera e appoggio la valigetta.
    Un rumore proviene dalla stanza e sobbalzo spaventata.
    - Bill! Santo cielo mi hai spaventata a morte! – ti urlo quasi contro quando sei davanti a me, la tua figura inconfondibile stagliata contro la sagoma della finestra.
    Sono costretta a pressarmi una mano sul petto che sale e scende scosso dallo spavento.
    Tu ridi e ti avvicini a me, sotto la luce.
    Una cristallina e sonora risatina di divertimento.
    - scusami! Sono arrivato prima di te, non volevo spaventarti.
    - beh invece ci sei riuscito e anche parecchio! – ti rispondo con la voce più scontrosa che riesca a tirare fuori.
    Non mi rispondi.
    Ti avvicini e passi dietro di me, lì per lì non capisco ma poi comprendo che stai facendo il padrone di casa, vuoi che ti dia il cappotto.
    Certe attenzioni, in certe situazioni, puoi averle solo tu Bill Kaulitz, davvero solo tu…
    Tu ti giri verso l’appendiabiti e poi, sistemato tutto, ti volti verso di me.
    Come sei bello.
    Sei truccato stasera, hai i capelli piastrati e sciolti oltre le spalle, una giacca di velluto nero, i pantaloni neri con borchie e decine di cerniere metalliche e una bellissima camicia grigio perla che fa risaltare all’ennesima potenza i tuoi incredibili occhi scuri.
    Mi guardi dalla testa ai piedi e quel movimento della tua testa mi riporta ancora in mente quella prima sera.
    Sei irresistibile.
    Eccitante, seducente, intrigante, misterioso e perfetto.
    Sei tu, Bill.
    I tuoi occhi profondi si avvicinano ancora e sento le tue mani dolcemente appoggiate ai miei fianchi…e i tuoi occhi..e tu….così vicino..prima che le tue labbra mi bacino.
    Un bacio che è un soffio e allo stesso tempo una lama.
    Per un secondo ti pressi contro di me e spingi le labbra più forte, appena prima di lasciarle…
    - è andato bene il viaggio? – mi chiedi.
    - sì.
    Siamo vicinissimi, ancora.
    - grazie di essere qui.
    Mi guardi teneramente.
    Ti prego, no.
    Perché all’improvviso non esiste più nulla?
    Perché nemmeno ricordo chi sono?
    E soprattutto, a stento ricordo da dove vengo?
    L’istinto mi alza sulle punte e tira piano il doppiopetto della tua giacca.
    Capisci cosa voglio e ci baciamo di nuovo.
    La lingua stavolta.
    La tua lingua, il tuo odore.
    Il tuo sapore..
    Il gioco si prolunga, ogni movimento e scontrarsi di sapori ci fa incendiare il desiderio.
    Le tua braccia mi tengono stretta a te adesso, le tue mani si muovono.
    Mi cedono le gambe, mi eccito, un formicolio mi trapassa tutto il corpo.
    Il tuo corpo reagisce, lo sento addosso a me, contro di me.
    Il calore della tua lingua si espande nel mio cervello e mi prende tutta e vorrei…oh se vorrei…che adesso i nostri corpi si unissero ancora, così, veloci, appassionati e forti come questo bacio.
    Vorrei sentirmi sollevare la gonna e vorrei stringerti dentro di me.
    Ti vorrei sentir pulsare in me.
    Godere e venire.
    Adesso.
    Ma mi sono ripromessa, che questo, sarà l’ultimo giorno.
    L’ultimo favore, per te.
    Perché me l’hai chiesto, perché a te, nulla si può negare.
    Dobbiamo finire tutto questo.
    Questa finzione.
    Questo mondo parallelo e irreale che ci siamo costruiti.
    Io e te.
    Ti stacco poco.
    - a che ora vuoi andare? Hai già cenato?
    Hai la faccia leggermente stupita, e interrogativa.
    Sospiri e ti stacchi del tutto.
    - perché me lo chiedi adesso?
    - perché…sì…volevo saperlo.. – ti dico leggermente imbarazzata.
    - sì ma io ti stavo baciando….e non avevo finito…
    Ti riavvicini pericolosamente...la punta della tua lingua gioca maliziosa appena fuori dalle tue labbra, il piercing risplende, così invitante, così eccitante..
    E’ impossibile resisterti Bill Kaulitz.
    Ma io devo tornare alla realtà.
    Io devo Bill.
    Ti premo la mano destra sul petto e ti allontano.
    - ma che hai stasera? Se non vuoi stare con me allora potevi anche non venire.
    Me lo dici quasi con noncuranza adesso, tra il sarcastico e l’irritato.
    Abbasso la testa e rimango in silenzio, mentre tu ti allontani da me, ti avvicini al tavolino ed estrai una sigaretta.
    Ti allontani ancora, apri la finestra e sparisci nel buio della notte che è avanzata su di noi.
    Riesco appena ad intravedere i cerchi di fumo stagliarsi in controluce verso i lampioni.
    La tua voce mi raggiunge debole dall’esterno.
    - so che stasera comincia prima, ci vuoi andare o no? Se non vuoi andarci non fa niente. Puoi tornare a casa se vuoi.
    Sei arrabbiato, lo sento.
    Ma riesci comunque ad essere cortese, tu.
    Ti guardo stagliato contro le romantiche luci aranciate e mi sembri un principe della notte.
    Bellissimo, dannato.
    E solo.
    Stringo le labbra e decido di avvicinarmi.
    Arrivo alla finestra e mi appoggio appena allo stipite con la mano.
    Rimango sulla soglia della terrazza.
    Perché non voglio che nessuno possa vederci insieme anche se siamo così in alto e poi, perché non voglio esserti troppo vicina.
    - Bill…
    - dimmi..
    Stai con lo sguardo fisso in giù e guardi la sigaretta.
    Sei triste.
    - cosa c’è che non va?....stai bene?....
    Passa tanto tempo.
    E tu non rispondi.
    Non ti muovi neanche di un millimetro.
    Poi dai una boccata alla sigaretta..una boccata profonda e lunga prima di espellere il fumo in fretta.
    Come uno sfiato. Come uno sfogo.
    Poi la spegni contro la balaustra di ghisa nera e guardi l’orologio.
    Ti giri verso di me, ti avvicini e mentre mi prendi la mano mi dici:
    - andiamo è tardi.
    E mi trascini via.
    Hai eluso la domanda.
    Hai fatto finta di niente.
    Mi dispiace di avertelo chiesto Bill, ma è da troppo tempo ormai che sentivo di doverlo fare.
    Mi dispiace Bill, che anche tu abbia una ferita aperta dentro di te.
    Mi dispiace.
    Ti guardo scendere dalla macchina oscurata che ci ha portati alla meta e mentre cammini appena davanti a me, al mio fianco, mi volto verso il tuo viso.
    Contratto e nervoso.
    Siamo nello stesso inferno Bill.
    Ma sapere che tu stai male, mi uccide dentro a volte.
    Io, e milioni di persone al mondo, ti vorremmo vedere felice, lo sai?...
    Ti fermi di scatto e ti volti verso di me.
    Mi stringi tra le braccia per un secondo, mi prendi la testa tra le mani e poi mi baci.
    Un bacio profondo.
    Sensualità e disperazione.
    Amarissima dolcezza.
    Punti i tuoi occhi d’ambra infuocata nei miei, hai un’espressione forte e decisa adesso.
    Mi guardi per un lungo istante, non capisco.
    E non dico niente.
    Poi ti volti e io ti seguo.
    Alzo lo sguardo e guardo questo antico manièro.
    Anche questa volta un posto inquietante e allo stesso tempo dannatamente attraente.
    Del resto, è l’Inferno.
    Estrai dalla giacca un cartoncino nero con una scritta dorata, questa volta.
    L’immenso portone si apre cigolando.
    E poi, si richiude dietro di noi.








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  9. rica1983
     
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    dove l'ha portata???????.........ma perchè caxxarola lei non può tranquillamente lasciare LUI,e "stare"con bill! mhhh cosa c'è sotto??!!mannaggia la miseria stà storia mi intriga troppo!voglio sapere sennò rischio di uscire pazza :madòòò:................XD
     
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  10. Redda
     
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    La mia Simo dalle dita d'oro *O* questa è pura Poesia!
     
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  11. x Shere<3
     
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    non ci sono parole simo*____*
    è..è..una cosa indescrivibile
     
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  12. •Jess•
     
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    Ma cos'è una casa di orgie?XDD..madò come vado avanti con la fantasia..
    Questo è precisamente il reale Bill malinconicamente dolce *_* non riesco a non credergli...cosa nasconderà?
    Continua Simo,it's perfect!!
     
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  13. Monsun
     
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    CITAZIONE
    Ma cos'è una casa di orgie?XDD

    devo ammettere che anch'io l'ho subito pensato... fa tanto eyes wide shut.... ^^

    a parte questo..... bhè sempre più bella e maledettamente intrigante!!!! e triste...ma non triste da lacrime... più una tristezza interna, di resa ...non so se mi sono spiegata.... vabbè era per dire che è super mega bellissima!!!!!!!!!! continua!!!!!!!! baciotto!!! ^^
     
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  14. ~•eli.LovesBibi
     
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    si si anche io non capisco perchè lei non lascia sto lui... e non capisco perchè bill è così... così triste, così solo, non assolutamente più nulla e voglio capire!! oddio mi sta uccidendo questa ff!!!!!!
    ahahha una casa di orgie!!!! XDDD oddio spero di no!!!!
     
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  15. ...Flash Gordon...
     
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    uaone ma dove sono finiti??? sono troppo curiosa mia loVVa *_________*


    CITAZIONE
    Mi guardi teneramente.
    Ti prego, no.
    Perché all’improvviso non esiste più nulla?
    Perché nemmeno ricordo chi sono?
    E soprattutto, a stento ricordo da dove vengo?

    temo che questo sia quello che proviamo tutte *OOO*
     
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245 replies since 15/5/2008, 12:06   11455 views
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